La madre di famiglia Dolores Point Five è stata folgorata dall’exploitation cristiana di ultra-destra. Ora dice che questi film sono la nuova frontiera del cattivo gusto, più altre cose relative all’Industria del Cinema. Quello che c’è da sapere in generale lo trovate qui.
Nel primo capitolo abbiamo affrontato lo scottante tema dei credenti che fanno causa al Diavolo mentre la moglie tossisce; nel secondo, i biker tossicomani che si convertono alla Chiesa del Pregando e Ammazzando.
Cari bambini, il film di oggi si colloca nella categoria “eccezioni” tra quelle che vedete citate alla voce “missione”. Eccezione in cui però potrete vedere Rob Lowe che si suicida tramite iniezione letale, Jeremy Piven pippare il proprio peso in cocaina, Thomas Jane brandire un libro come fosse una croce in fiamme e Sasha Grey chinarsi sorridente su di voi a carezzarvi i capelli mentre sussurra, lo sai, il vero Nirvana si raggiunge solo con la Morte.
D’altra parte – e ora la chiudo con le premesse, giuro – I Melt with You è stato l’ultimo dei film visti per questa miniserie in cui durante la visione non mi sia successo qualche cosa di strano. Qualche cosa che potremmo prendere come un segno di Dio o del Diavolo con la stessa facilità. Situazioni-tipo nella vita di un adulto, insomma.
Sulla base di Machine Gun Preacher, una persona come me o voi potrebbe credere che “redenzione e riscatto” sia il grosso mono-tema dell’exploitation cristiana: in fondo, diremmo, cosa c’è di più paraculo e bassamente avvincente di un ladro che smette di rubare, uno stronzo che si ravvede, un ligera con lo stecchino tra i denti che diventa ninja di Dio, un divo del cinema d’azione sul viale del tramonto che scopre il potere della bellezza interiore?
Bene. Nell’exploitation cristiana? Quella vera? La redenzione non esiste.
A parte rarissime eccezioni, i Buoni sono tali e dunque redenti da subito; i Cattivi non cambiano mai rotta. Una rozzezza che all’inizio mi lasciava a bocca semi-aperta, perché vola in faccia a qualsiasi dinamica della storia (se nessuno cambia, che storia morale è?).
In realtà queste trame tagliate con l’accetta c’entrano molto con la visione particolare di certi cristiani americani, per cui o sei saved (salvato) o born-again (rinato) oppure non hai speranza. E quando c’è il rapture – la fine del mondo per cui i Puri vengono assunti in cielo; cfr. Sacrificio fatale – tutti gli altri restano sulla Terra, e poi vanno all’Inferno. Anche se sono delle bravissime persone, anche se sono cristiane moderate.
In questo quadro s’inserisce bel bello Mark Pellington.
Mark Pellington. Regista di video per gli INXS, gli Alice in Chains, poi di Arlington Road e del film dell’Uomo Falena. E voi vi chiedete: cosa c’entra un regista normale con l’exploitation cristiana?
Allora, UNO, io ve l’avevo detto che c’è dentro un po’ di tutto, DUE, il percorso spirituale del Pellington è ben documentato; innescato da una tragedia familiare (la morte della moglie nel 2004, che lo ha lasciato con una bimba di due anni) e sfociato in operazioni artistiche via via più segnate dal travaglio (un video per Everybody’s Changing dei Keane, dove si vedono quelli che stavano con lui nel suo gruppo di grief counseling), fino a tornare al cinema con – aha – una pellicola di Christpo ripulita: Henry Poole – Lassù qualcuno ti ama.
L’ho visto su Iris e l’ho rimosso MOLTO in fretta, la trama è «sul muro di casa di un depresso ateo appare una macchia in cui taluni vedono il volto di Gesù; poi succedono delle robe e ti passa la voglia di finirlo». (O anche, «innocua vaccatella che non mantiene le promesse, con un terzo atto brutto brutto».) Era girato con più soldi del solito e un cast di serie A-2; di base, però, proprio come l’horror cristiano della prossima settimana, era il tentativo di vendere quel genere a un pubblico da video-noleggio medio.
E’ andata male.
E ora eccoci qui, all’ultimo rifugio del regista che ci spera: il nichilismo in formato video on demand.
Sigla, e coraggio.
httpv://youtu.be/9v9utOMX4hU
Citazione biblica prima dei titoli di testa? No. Però partono un po’ di frasette sull’uomo di oggi.
Genere laico sfruttato senza pietà : il post-Grande Freddo con la riunione di amici che si dicono «siamo tutti peggiorati» incontra il filone “gli eccessi del maschio bianco” popolarizzato da Fight Club, più certe vecchie cose brutti uomini che parlano di Neil Labute (qui produttore).
L’eroe senza macchia : quattro ex compagni di università ora quarantaquattrenni si ritrovano per una settimana di vacanza solo-uomini, come ogni anno. Parlano di cazzi e fiche, si cocainizzano, si impasticcano, bevono come pellirossa, hanno conversazioni su quanto siano infelici le loro vite. Vite aride, senza Dio, segnate dallo sbigottimento a livelli diversi; Thomas Jane è un ex scrittore prodigio finito a insegnare Inglese in una scuola normale, Rob Lowe è un medico che spaccia ricette finte a donne arpie, Jeremy Piven è un financial something che ha commesso frodi e sta venendo indagato dai Federali, e il quarto è omosessuale.
[…]
Che il personaggio 4 (Timmy) sia omosessuale NON viene messo lì come il peccato originale, però, in assenza di altri tratti di rilievo, fino a mezzo film sembra che il suo fatal flaw sia l’aver amato e perso un altro maschio.
Satana ESISTE o è un Simbolo? Satana è Sasha Grey.
La Bibbia e/o il fucile (metodo prescelto dai Buoni per sconfiggere il Male): allora, il Male non può essere sconfitto, perché l’Inferno è già sulla Terra, e voi non ve ne siete accorti. E adesso, state a sentire come ci si arriva.
A metà film si scopre che Timmy è distrutto dal senso di colpa per aver provocato la morte di sorella e boyfriend in un incidente stradale cinque anni prima. In una notte di tregenda Timmy fa un partouze con Sasha Grey e un ragazzo bello, in cui lei si toglie tutto tranne le mutande e poi gli sussurra la cosa del Nirvana, esortandolo a immaginare ch’ella sia la sorella defunta. Lui abbozza, piange, fa sesso forse con entrambi mentre piange. Il mattino dopo rassetta la casa e s’impicca nella doccia.
A libero arbitrio come siamo messi? Maluccio. Il Timmy viene mostrato come molto depresso, e può davvero darsi che stesse meditando il suicidio da prima che iniziasse il film; TUTTAVIA, se devo giudicare in base al nesso storia/immagini, la motivazione definitiva per Il Gesto sembra dargliela Sasha Grey e le sue Falsità Orientaleggianti sulla Morte.
Fischiettare la sigla di COPS mentre si svuota il caricatore in aria (suggerimento obbligatoriamente superabile per cui fare il Male potrebbe essere più divertente che fare Il Bene) : nessuno si può redimere perché sono tutti già condannati, quindi abbonda la trasgressione senza ritorno all’ordine – LA DROGA (n.b. si tira più coca nei primi 15′ di I Melt With You che in tutto Quei bravi ragazzi) è solo l’ultimo atto di una vita peccaminosa e quindi, per tutti, infelice, tragica, in fondo inutile. Mettici pure White Lines in sottofondo, ai tuoi eccessi, Dio ha sempre voluto più bene a tuo cugino. A Dio, con ogni probabilità, tu gli stai sul cazzo.
La minaccia fantasma (allarmi meno urgenti di Satana che tuttavia denotano la corruzione di certi individui o società intere) : se ci fermassimo al quadro complessivo, avremmo IL VUOTO DI VALORI, la droga, il sesso senza amore, l’avidità, il non saper dire di no ai figli. Ma la vera minaccia, qui, è la musica rock che viene ascoltata da persone giovani e impressionabili.
Infatti…
SPOILER
SPOILER ENORME
IO TE L’HO DETTO
ECCO, CI METTO UNA FOTO IN PIU’ , COSI’ CAPISCI CHE DA QUI IN AVANTI VERRA’ RIVELATO IL GROSSO MOTIVO DI INTERESSE SIA IN SENSO ULTRA-CRISTIANO SIA IN SENSO PAGANO SENZA DIO DELLA PELLICOLA “I MELT WITH YOU”, MUSICA DEI DOORS
… viene fuori che 25 anni prima i quattro amici allora studenti avevano firmato con il loro sangue un patto di suicidio, in una stanza con i poster dei Joy Division alle pareti, in cui giuravano che se a 44 anni le loro vite fossero state TRISTI l’avrebbero fatta finita en masse.
Timmy lascia lì quel vecchio foglietto di carta a mo’ di commiato, e getta gli altri nella disperazione più nera. Cosa fare?
I got the results of the tests back, I definitely have breast cancer (disgrazie superflue messe lì per fare ancora più brutto) : anche nell’orrore generale, si distingue il figlio di Rob Lowe che avrà sei anni e già chiama il patrigno “papà”.
Alla fine chi vince? I tre sopravvissuti si azzuffano un po’ sul da farsi, se chiamare la polizia o no, poi si suicidano uno dopo l’altro.
Che cos’è, quindi, l’ultima oretta di I Melt with You ? Grazie della domanda. E’ Final Destination con l’implicito giudizio di Dio al posto delle montagne russe, e il compito dello spettatore è fumare una serie di sigarette aspettando di capire chi si ammazza per ultimo, e se lo fa in modi più fantasiosi di chi l’ha preceduto.
Prima di proseguire, ecco una scena di Ladies and Gentlemen, The Fabulous Stains, il film del 1982 (ma girato credo due anni prima) che mi sono buttata a vedere appena ho finito questo qua. Alla voce Diane Lane, al basso Laura Dern. You go girls.
httpv://youtu.be/AwYkyz7AFrg
Bellino, vero? Non è tutto così – in effetti è pieno di tempi morti, però, come dire, sono tempi morti di quelli simpatici, che a tratti ti dicono anche delle piccole cose sulla realtà di un gruppo musicale in tournée. Tra l’altro dura a stento un’ora e venti, e sembra la storia vera di come sono state assemblate le Runaways, senza Michael Shannon che le prende a bottigliate vestito come un albero di Natale.
Riprendiamo.
Fratelli che sbagliano (contentini offerti ad altre religioni monoteiste / donne senza figli / persone non sposate) : poco e nulla. Ad esempio, la sceriffa locale Carla Gugino sospetta nella casa dei nostri starsi svolgendo un baccanale totalmente fuori controllo, ma di lei non sappiamo nulla, se non il suo portare la giacca da poliziotta un po’ larga di spalla. Forse è quella in dotazione.
Back to the motherfuckin’ county jail (rapporto tra il film e le razze non ariane) : nel gruppo dei local kids che comprende Sasha Grey e che passa una notte a sfasciarsi con i protagonisti compare uno con la pelle forse beige, ma i genitori gli pagano l’università. Nulla di fatto.
Come una mezza annata di Svegliatevi! sparsa sul tavolo di vetro del tinello (foschi presagi richiamati da immagini, suoni etc.): qui vince la crocifissione implicita: al giro di boa della mezz’ora si sente già I Wanna Be Adored. (Lo so.) Ma c’è anche il ragazzetto alla festa che dice a Rob Lowe «man, you really left your demon out!» mentre lo guarda ammirato cacciarsi in bocca due manate di pastiglie. C’è Pretty Vacant sparata sui titoli sia di testa sia di coda. E poi c’è IL BRACCIO SINISTRO DI IDDIO.
La cosa più vicina a Gesù che appare nel film – ovviamente è già tardi, ma adesso argomento – è il pescatore Captain Bob che porta i quattro amici a fare un’escursione sul suo battello: pescatore, ma anche vedovo di una moglie amata molto. Il comune lutto permette a lui e al Timmy di scambiare qualche frase, al termine delle quali Captain Bob chiede, «tu ci credi nel Paradiso?». Il mite Timmy risponde, «I wish I did.»
E con i WISH, notoriamente, l’exploitation cristiana ci si sciacqua i panni. Perché Dio NON si rende disponibile COSI’, Dio non sta lì ad aspettare che tu chieda un segno o altra roba da sitcom.
John Milton ritorna, è tutto perdonato (il tocco altissimo per fare fichissimo) : un’intervista a John Lydon epoca P.I.L. che parla male dei Sex Pistols e del punk rock come genere, poi il disastro dello shuttle Challenger contrapposto a Thomas Jane che sbrocca e pittura le finestre della casa.
Il crocefisso e il caciocavallo (l’accostamento sacro/profano pensato per raggiungere un pubblico più ampio) : questo film è un crocefisso che va a letto con un caciocavallo al terzo appuntamento e lo sposa per senso del dovere, salvo poi ricevere una telefonata dall’avvocato del caciocavallo che gli comunica che sua zia è caduta dalla bicicletta.
Nel senso: una parte di te si rende conto che stai guardando quattro quarantenni che berciano sull’assenza di Dio, ma è facile che tu venga distratto almeno un po’ dal SOTTERFUGIO pop-culturale: il milione di camera tricks usati, la colonna sonora tutta farcita di classici del punk / new wave / alternative radio fine anni ’80. Al limite ti chiedi quanti soldi abbiano i personaggi in campo, che, ad onta dei loro dissesti economici, potrebbero allestire una farmacia itinerante senza bisogno di frugare tra le pieghe del divano in soggiorno; extra-diegeticamente ti chiedi quanto avranno speso solo per i diritti della musica, che si sentono canzoni dei Pixies anche quando vai al cesso. (L’unico pezzo che non si sente mai è I Melt with You.)
Ci crede o ci spera? (livello di consapevolezza da parte del metteur en scéne di star girando la versione religiosa del Polipo Assassino) : ci crede e ci spera.
Il problema sta nella ratio sperare : credere.
Da persona che guarda il film, tu non vuoi veramente che si salvi nessuno perché sono tutti dei poracci, non ti godi la trasgressione perché non c’è alcun ritorno all’ordine, non empatizzi con i poracci perché Pellington ti ha ficcato il NICHILISMO in culo con un cucchiaio argentato, non deridi la loro sfortuna perché ti sembra di prendere a calci un uomo in ginocchio, e a due terzi capisci che il primo suicida era Jigsaw.
Ve la spiego meglio? Proviamo così: Pellington è il tipico esempio di regista evangelizzatore che usa l’elemento della “psicologia al contrario”. Ti mostra il cattivo esempio e non suggerisce alcuna retta via, e chi deve capire capisca. Alla fine però ti pare di aver passato due ore sfogliando un penny dreadful a tema “le terribili vite dei Senza Dio”.
Facevo Riccardo III, cinque chiamate alla ribalta (attore in più visibile imbarazzo della ciurma) : sono tutti belli convinti, devo dire, per la consueta gioia dell’ex fichetto chiamato a ruzzolare nella sua stessa orina in nome dell’Arte. L’imbarazzo situazionale tocca all’inglese che fa Timmy, che sullo schermo non si nota troppo, ma dietro le quinte pare sia stato un Facevo Riccardo III per tutta la lavorazione.
Rassegna stampa :
– «If you can’t cope with your life, kill yourself. Very uplifting movie.»
– «Is Arielle Kebbel nude in this?»
DVD-quote suggerita:
«E dopo questa bellissima canzone ascolteremo The Killing Moon.»
(Dolores Point Five, i400calci.com)
Bene, la parentesi autoriale finisce qui. Tra una settimana torneremo alla Christploitation dura e pura, con una piccola novità del genere: l’horror cristiano e il suo mondo parallelo. Avremo un film dove accadono cose di sangue, allucinazioni e zombie redneck torture families, e SATANA trama nell’ombra. A volte anche non nell’ombra.
Sigla, e grazie.
httpv://youtu.be/jlkarj6uJdE
“questo film è un crocefisso che va a letto con un caciocavallo al terzo appuntamento e lo sposa per senso del dovere”
WE WANT MORE! WE WANT MORE!
Detto tra noi, Rob Lowe è piu imbarazzante in questo o in tutto Parks and Recreation?
Dolores, io ho una curiosità ma faccio fatica a spiegarla perché sono sveglio da meno di due ore e non connetto. Però. Film come questo, o come Machine Gun Preacher: al di là del fatto che sono EVIDENTEMENTE christploitation, lo sono anche ESPLICITAMENTE? Tipo appartengono a un “movimento”, a “il regista dice che ha fatto un film per predicare la gloria del Signore”, oppure sono semplicemente film con questi contenuti e che quindi noi per comodità raccogliamo sotto un cappello unico?
Tradotto: esiste una SCENA, un’unità di intenti, un all together now? Per cui se ne guardi uno finisci necessariamente all’altro? O sono sparsi in giro per il cimena e tu li selezioni perché ehi, è fin troppo chiaro che cosa stanno provando a dirci?
Non mi sono spiegato, ma sono sicuro che hai capito.
I Duran Duran nelle didascalie mi hanno commosso e turbato al tempo stesso. :D
Stiamo seri for one second.
Evitiamo il passato del regista. NO ma, EVITIAMOLO, sennò mi tocca buttare via tutto Mel Gibson solo perché è un nazista sociopatico, Tom Cruise perché crede troppo negli alieni e Peter Sellers che si faceva leggere il cerchi nell’ano.
IL NICHILISMO.
Questo film lo è indubbio. La predica cristiana se c’è si può ignorare, almeno io non l’ho vista.
Semplicemente è il fallimento di quattro esistenze e il rapporto che c’è tra loro. Period. Se questo è Christexploitation io ci metto anche Arancia Meccanica e ollè!
Questo è un film NICHILISTA ergo, non c’è speranza. Ovviamente il nichilismo si lega a doppio filo con la morale e l’etica cattolica ma perché è così.
Mi pare troppo tirato da mettere dentro il filone e il solo “il regista è Cristiano e ha fatto un DTV cristianeggiante” mi pare poco poco.
Dio mio “Henry Pool”… l’avevo rimosso pure io. Anch’io visto per caso, mi fermo incuriosito dallo stile che pare niente male e da un primo tempo intrigante, e poi… sbam, nel secondo tempo ti arriva a tradimento la crisitianata nei denti. Dove “cristianata a tradimento” non sta per film che semplicemente esalta i valori cristiani – che potrebbe anche starmi bene, pur non concordando – ma per film che ad un certo punto inzia a ricattarti con tutti i meccansmi narrativi più subdoli e rozzi.
Quando poi ho visto che era del regista di Arlington Road (ma pure di The Mothman Prophecies, via… guardabile “shyamalaniata” con quel tanto di Lynch quasi per dispetto) ci sono rimasto pure male. Va beh dai, poveraccio, visto quel che gli è capitato non me la sento di infierire…
PS Vista l’annuciata citazione ri-consiglio la visione del mio cultissimo “Sacrificio finale”, un film certo NON da 400 calci, ma fidatevi che il finale se magna in angoscia e cattiveria tanto cinema cinico di questi anni. Da vedere anche il successivo e altmaniano “New Age”, dello stesso regista, a cui poi per sicurezza non gli hanno fatto più fare film.
Non l’ho visto però bah… non mi sembra un film poi tanto “cristiano”. Perchè non c’è speranza e vai all’inferno (senza peraltro che a nessuno sbatta un cazzo dell’inferno)? Non so, mi sembra tirato per la giacca dentro la christploitation: un film nichilista è un film nichilista e basta: cioè in un film cristiano non si ammazzano tutti da soli! Non so… non sei riuscita a convincermi.
Un po’ mi aspettavo un Hangover With The Lord o roba simile.
Poi vabbè con la sigla mi hai fatto ricordare di aver visto Southland Tales e non è affatto un bel ricordo!
@heat lundgren:
_nichilismo->morale cattolica (hai detto che son legati), potrebbe far presa sui cattolici, ma poi ci ritorno.
_GESù , che aspetta di trombare la moglie giovane/migliorata per l’eternità (ai musulmani va meglio, ma stessa categoria di paradiso, nel nostro c’è solo un accento in più di AMA LA TUA UNICA MOGLIE O FINISCI GIù)
_IL GAY MUORE PER PRIMO, perchè e gay, fatality.
_EVA TENTATRICE, cioè, sasha grey, dal curriculum ampio, profondo e il potenziale (il corpo) in piccola parte inesplorato.
_IL PECCATO INCONFESSATO, dio non perdona se non entri nel confessionale, e qua lol per le ultime vicende (purtroppo).
e qua la sparo grossa, questa è la visione dei rinaticattolicicondissestifinaziariallespalleoforsenobush, cristiana anche calvinista: sei dannato dall’inizio alla fine, la libertà di scelta è l’illusione del diavolo, i salvati sono stati scelti prima della creazione. Ok, liquefatta, ma noi questo non l’abbiamo.
Scusa per l’incomprensibilità.
Non ho visto il film, ma mi sembra chiaramente di capire che non si tratta di nichilismo ma di classica contrapposizione tra il bene e il male, dove si fa la divisione secondo valori tradizionalmente cristiani e poi si sceglie di raccontare solo il male.
Tipo “guardate il cattivo esempio e imparate”.
Arancia meccanica era una cosa completamente diversa.
Er, uhm, di nuovo, a tutti: cattolicesimo ≠ cristianesimo.
Questi sono tutti film che con il Cattolicesimo c’entrano come i cavoli a merenda ed effettivamente fanno riferimento alle varie branche dell’evangelismo statunitense più o meno hardcore.
Per dare un’idea di film belli che hanno manifestamente un’estetica e un sistema di riferimento rispettivamente cattolico e protestante prendete, boh, uno di Scorsese con uno di Forman.
Io ho visto il film ed ora dirò una frase che mai credevo di dover dire in vita: Qua mancano basi di filosofia.
a) Il Nichilismo è legato (non indissolubilmente) al cattolicesimo in quanto il cattolicesimo è, in un certo qual modo, creatore del nichilismo essendo una delle grandi menzogne create dall’umanità per sfuggire alla morte. Quindi ogni film di ispirazione nichilista conterrà SEMPRE questa componente di NON salvezza, NON redenzione. (detto in breve il discorso è più ampio ma spero d’essermi fatto comprendere e non vorrei scatenare le ire dei Naziphilosopher in linea.)
b) Secondo me di cattolico c’è solo la frase “credi nel paradiso” “vorrei crederci” che però sta in tanti di quei film/libri/altro che mi pare tirata.
c) Non è Arancia Meccanica, ovviamente. AM è tutt’ora un completo pamphlet della società odierna, forse più adesso che allora, delle sue pulsioni e dei suoi problemi, più completo e “sociologico” di questo. In più è anche un capolavoro. Questo è un modesto film con piccole velleità registiche (alcune molto stucchevoli, invero) legato al livello personale, psicologico, introspettivo e umano senza pretese di analizzare alcunché. E no, non è uno spottone allungato tipo pubblicità progresso contro la droCa dove estremizzano gli effetti dell’abuso nella convinzione che lo shock sia utile.
Semplicemente è il dramma (volete un po’ tirato? Mettiamo un po’ tirato) di quattro 40enni che vivono ancora come al Liceo. Tipo St. Elmo’s Fire vent’anni dopo (c’è anche Rob Lowe!).
d) Davvero c’è Sasha Grey che fa la tentatrice basta a metterlo nel filone cristianoevangelista e tutto il resto? Davvero l’omosessuale che si sente responsabile della morte del compagno e della sorella basta a metterlo nel filone cristianoevangelista e tutto il resto?
Per non rientrare nel filone bisogna togliere pornoattrici e omosessuali che faticano a elaborare un lutto? Insomma parliamone mi pare una visione sbagliata, siccome il regista è credente allora il gay che soffre e poi muore OVVIAMENTE è perché vuole farmi pensare che l’unico modo che i gay hanno per espiare il loro peccato originale è MORIRE. Conta un cazzo che sia una persona COME TUTTE LE ALTRE e come tutte le altre fatichi ad elaborare un lutto grave di cui si sente responsabile, soprattutto se circondato da amici che non lo stanno a sentire MAI.
e) Se devo mettere quattro adolescenti che firmano un patto suicida con il sangue cosa faccio ascoltare loro? Katy Perry? Britney Spears? ‘Nsync? Gli farò ascoltare i Joy Division, altrimenti non è per nulla credibile. Suvvia, ascoltano i Joy Division mentre firmano un patto suicida, il regista è cattolico quindi mi vuole far credere che i Joy Division e la musica Rock siano voci del demonio e tentatrici. Qua si sta sforando nell’Ipercorrezione, da paranoia.
f) tutte le musiche sono coerenti con il mood del suicidio della morte e tutto il resto ergo, essendo anche i protagonisti del tipo “acculturato” metterò musica rock o punk o newave o whatevah di quel tipo distruttivo, iconoclasta, depresso e poco allegro che s’adatta perfettamente.
g) Il tema non è, secondo me, “se non conosci gesù prima ti droghi, poi piangi poi soffri e poi ti ammazzi male e fai il male”, io la vedo più “se non cresci muori” (o devi morire, questo ve lo concedo) e la scena del confronto con i regazzini, più che soffermarmi su “fai uscire i tuoi demoni” (cito a braccio) è più quanto sono patetici quattro 40enni che gareggiano a suon di alcool e droga con dei ventenni.
h) Non cerchiamo il cristianesimo dove non c’è, che tra l’altro, non sono mai riusciti con i loro “messaggi subliminali” a convincere nessuno a convertire nessuno al massimo ci scappa la risata.
E ho scritto veramente troppo per un film del genere che sebbene non l’abbia disprezzato tutto questo lungo commento non se lo meritava di certo.
Chiedo perdono (ops! Jesus Alert!)
Tutto il rispetto possibile per Dolores che è la prima sua rece con cui non sono d’accordo, che un po’ mi emoziono.
Cordialità
HL.
LOL a tutti. guardatevi il trailer del film di settimana prossima, che quello è proprio fatto da harcore believers, PER hardcore believers.
Dolores ti lovviamo.
Cmq io dico che un film di morire male con Sasha Grey e Carla Gugino non può essere così male no?
E poi con una colonna sonora della madonna…
Sottoscrivo Lundgren: analisi perfetta la sua per me. In fin dei conti il 90 per cento dei film si possono leggere in chiave cristiano-cattolica secondo i parametri con cui questo è stato analizzato.
@Paletto Cromatico:
“Per dare un’idea di film belli che hanno manifestamente un’estetica e un sistema di riferimento rispettivamente cattolico e protestante prendete, boh, uno di Scorsese con uno di Forman.”
L’emblema è Ferrara secondo me: Il Cattivo Tenente e Fratelli hanno un sistema di riferimento cattolico fortissimo.
Aeneas ha capito tutto, lo ringrazio del riassunto e del commento.
Questo è il film di un semi-born again che, avendo cercato senza troppo successo di offrire CRISTO in via convenzionale con un film precedente (volto di Gesù nelle macchie sul muro / tipo ateo che resiste e trascina i piedi ma alla fine abbraccia il Divino e le sue Vie Misteriose, perché IL FILM ERA COSI’, ora ricordo), adesso prova a offrire CRISTO per vie trasversali a un pubblico molto più piccolo (festival / art house / VOD) e un po’ differente.
Esteticamente è – boh, non lo so, “terribile” ? – ma ha quell’ “ooomph” da film fallito che ti può convincere a vederlo fino alla fine (a me è successo); religiosamente non ha avuto più fortuna, ma lo considero comunque un esempio affascinante di uno che prova ad arrivare allo stesso discorso Rapture (solo per pochi) / salvezza (mancata) partendo da premesse che il pubblico avvezzo alla Christpo non poteva apprezzare molto (gente che si droga / si alcolizza / parla di sbatterlo in culo a ragazze minorenni, etc).
Il discorso per me resta molto “interno” alla visione dei cristiani apocalittici che citavo all’inizio del pezzo, e che io non frequento nella mia vita di tutti i giorni, ma che posso dire di aver sfiorato più volte per ragioni inerenti alla mia vita extra-Calci.
That is all.
Trecool: non è imbarazzato PER NIENTE, lui, e ti dirò: non mi era sembrato imbarazzato nemmeno in questo:
http://videos.nymag.com/video/Ridiculous-Moments-From-Lifetim
Stanlio: il movimento di cui tu parli esiste, è rappresentato molto bene dal primo film di questa serie (quello con McDowell che fa Satana) e dai prossimi due (o tre) che seguiranno; MCP era il tentativo di accattivarsi il movimento da parte di produttori veterani ma “esterni”, ed è andata così così, almeno al botteghino; questo è una specie di follia personale – per me – realizzato da parte di uno che col film precedente aveva fatto un MCP senza la violenza.
DETTO CIO’, di siti che possono aiutare a districarsi in questo mondo (anche in termini di diverse affiliazioni e diverso “ci crede o ci spera?”) ce ne sono diversi, ad esempio:
http://hollywoodjesus.com/
Aeneas fa un bel frullatone di calvinismo protestantesimo cattolici che odiano i gay monogamia religione spiccia. No, su tutta la linea.
Dolores mi pare che il succo della tua rece ruoti sempre attorno al regista mai attorno al film. La volontà di leggere tutto il film sapendo che il resista è un Born Again o Whatevah.
Io parlo del film del regista sapevo nulla e manco mi frega sinceramente.
Poi eh, boh, ho visto di peggio. Di molto peggio.
@heat: dipende sempre da che discorso si vuole fare. Tipo: prendi “Jeepers Creepers 2”. Inquadra spesso adolescenti a torso nudo, ma questo, di per sè, limitatamente al film, non significa necessariamente qualcosa. Poi leggi su wiki che il regista è stato effettivamente in galera per aver molestato un minorenne. Quindi, il contesto (sia del film che della rubrica).
@Nanni: vero ciò. MA
ecco il grosso MA. “ama l’opera, odia il fan, sopporta l’autore”. Se è vero che la creazione di ogni opera (cinematografica, letteraria, altro) è indissolubilmente legata alla vicenda dell’autore, l’opera in sé non lo è. Mi spiego non è un rapporto reciproco, il percorso che ha prodotto quel’opera e quello che quell’opera è riuscita a comunicare. (Sto dicendo Opera a I Melt With You? Scusate non volevo, no).
Un affare vecchio secoli. E se l’autore è così importante, torno a ripetere, si dovrebbero eliminare fior fiore di filmografie intere (o album o libri) per la completa pazzia degli autori stessi. Gli esempi ce li abbiamo tutti non c’è bisogno di stare ad elencarli.
Quindi la religione, il vissuto, il pensiero politico mi aiuta a comprendere il processo di creazione dell’opera ma non l’opera. Da qui la complessità e la forza delle opere artistiche che spesso sfuggono alla volontà dell’autore e molto spesso l’autore non sa nemmeno che fa.
Utile conoscere la biografia di un autore fintanto che questa non fagociti l’opera, che rimane la cosa più importante.
JS2 ci saranno le tette e se ti chiedi perché poi leggendo la biografia dell’autore magari lo capisci ma con il film in sé non c’entra molto. Sennò che dovrei dire della filmografia di Polanski?
Torno a ripetere dunque, sempre rimanendo nell’ambito del film, che togli l’autore e tutto il discorso Cristiano svanisce, si opacizza.
Poi eh, non sarò certo io ad impedire a nessuno di fare un film, anche fosse cattolico.
E poi eh, mo la smetto perché
a) mi stanno crescendo gli occhiali, il foulard e, insomma, sento che sto diventando una brutta persona con queste dissertazioni.
b) Non voglio contraddire troppo Dolores che poi mi sento sporco dentro e va a finire che mi fustigo come il ciccione de Il Nome Della Rosa perché ho molto peccato (Cristo! Però il cristianesimo sta bene su tutto!)
Ossequi.
@heat: mannaggia, avevo scritto che era importante anche il contesto della rubrica appunto per evitarti tutte quelle righe… Fosse stata una rece normale chissenefrega e hai ragione, ma se la rubrica è sui film che predicano il cristianesimo è importante anche il background del regista, perché proprio in questo specifico caso conferma chiaramente intenzioni che il film, magari apposta nel tentativo di essere più efficace, non vuole esplicitare più di tanto.
L’avevo capito e ciò un po’ non mi convince. la biografia e gli intenti arrivano fin lì poi magari salta fuori che potrebbe essere altro.
Vero scrivo troppe righe molto inutili mamma me lo diceva che avrei dovuto fare il Recensore.
Però lei lo chiamava “zappatore” ma son sicuro intendesse quello, cara madre.
Me ne torno a casa ora che ho detto troppo.
Adorazioni generali,
HL
> la biografia e gli intenti arrivano fin lì poi magari salta fuori che potrebbe essere altro
Si’ ma quando? Noi abbiamo da scrivere rubriche e lo facciamo con le impressioni nostre, mica possiamo aspettare il ricorso al tar.
Accolgo le frecciatine indirette e ricambio con un abbraccio,
NC
NO NO NO!
Scusa non erano frecciatine indirette, davvero, incomprensioni tra di noi, assolutamente.
Chiedo umilmente scusa non era mi intenzione, sorry.
Davvero.
Scusa
HL