Che bello che c’è l’estate! Cioè, ancora non sono andato in vacanza e ce ne manca ancora un bel po’ di tempo prima che io me ne vada con mia moglie Olivia Wilde Kar Wai a fare all’amore tra le bianche dune dei Lençóis Maranhenses, ma nel frattempo è arrivata l’estate. Tempo di ghiaccioli e freddoloni! Tempo di festine e cose forti! Per esempio, ieri sera sono andato in un posto bellissimo a mattere i dischi per sollazzare un aperitivo di miei amici. Siccome questi sono dei fenomeni, non hanno un impianto normale che ci puoi mettere i dischi, ma hanno una mega console dotata di soli piatti per vinili. Per cui ho passato tutto il pomeriggio a spolverare i miei vecchi 45 giri e la sera mi sono presentato splendido splendente come un dj di quelli veri che mette i vinili, non i cd masterizzati con gli mp3 scaricati illegalmente dall’internet. Che poi io non sono un dj vero, per cui fortunatamente con me c’era il mio amico Supertele che è uno bravo a fare quel lavoro lì, che m’ha aiutato e m’ha dato pure due dritte. Ogni tanto però Supertele mi guardava malissimo e mi insultava perché io c’ho dei dischi della madonna e lui, che fa quel lavoro lì per davvero, i miei dischi se li sogna. A un certo punto l’ho sconvolto perché ho messo questo pezzo qui. Mi raccomando, guardate e ascoltate: è importante ai fini della mia dotta recensione del film di oggi.
httpv://www.youtube.com/watch?v=K-1QdtGxgYk
Questi sono gli straordinari Tipically Tropical, un duo inglese che nel 1975 pubblicò questa bellissima canzone dal titolo Barbados. Pensate, amici: inizialmente il singolo doveva uscire per la famosissima Trojan Records, anche se non aveva praticamente nulla di vero reggae. Evidentemente erano in molti ad aver fiutato l’affare. Infatti alla fine la spuntò la Gull Records che offrì ai due simpatici musici la discreta cifra di mille e cinquecento sterle. Che per il 1975, ma soprattutto, che per una canzone del genere, è veramente grasso che cola. In Inglese: fat that drip. Però alla fine hanno fatto bene: Barbados non solo raggiunse la vetta delle classifiche inglesi, ma fu uno dei dischi più venduti di quell’anno. Supertele quando ha sentito l’attacco di Barbados (dove il Capitano Tobias Wilcox della Cocunut Airways da il benvenuto agli ascoltatori), mi ha lanciato un’occhiata carica d’odio e mi ha detto: “Certo che sei veramente stronzo, eh?”. Supertele non ha un bellissimo carattere, è vero, ma alla fine è un bravo ragazzo. Poco dopo siamo stati raggiunti in consolle da una (che tutti, non so come mai, chiamavano “la strappa”) che c’ha urlato fortissimo in fazza: “Uuuuuuuuuuuu, fantastica quella vera dei Vengaboys!”. Già perché non so se voi vi ricordate i Vengaboys. Erano un gruppo tipo di marchettari e puttanacce olandesi, per l’esattezza di Amsterdam. La perfetta incarnazione della musica da autoscontri che nel 1999 fece una cover del pezzo in questione. Velocizzarono il tutto facendo passare il pezzo da una roba simil reggae a una maragliata da Eurofestival e cambiarono il testo, sostituendo le placidi Barbados con la matta matta Ibiza. Ve la ricordate? Siamo qui apposta: We’re Going To Ibiza!
httpv://www.youtube.com/watch?v=k_Ouac3nQ6c&feature=related
Fantastico, no? A voi quale piace di più? La versione dei poverinos inglesi o quelle dei marchettari olandesi? Lo so, state tutti per rispondere che preferite la prima, ma vi prego di rifletterci meglio: avete visto bene il video? C’è la computer grafica pacco e una puttanaccia con le tette giganti che fa la puttanaccia. Dall’altra parte c’erano due figli della perfida Albione di rara bruttezza e squallore, gente che sicuro c’avevano la moquette pure in bagno. E allora meglio le tette grosse disegnate, no? Io la vedo così. Insomma, vi ho fatto tutto questo per discorso musicale per parlarvi di Contraband, filmetto piacevole piacevole che esce proprio oggi nei nostri cinema. C’è una bella storia dietro questo film: si tratta del remake di un film islandese del 2008 diretto da tale Óskar Jónasson, intitolato Reykjavík Rotterdam. In patria il film è andato benissimo e quei mattacchioni degli americani hanno messo in cantiere un remake immediatamente. La cosa bizzarra è che a dirigere il film hanno preso non il regista dell’originale, ma il protagionista. Come se quando fecero The Ring 2 al posto di Nakata avessero chiamato Sadako. Il regista del remake americano è il simpatico Baltasar Kormákur, stella islandese, attore, regista e produttore. Non so dirvi per quale motivo non si siano affidati a un regista del cazzo americano e abbiano voluto qualcuno evidentemente legato al progetto, ma le cose sono andate così.
Ora, io sono una personcina a modo e mi sono visto sia l’originale, sia il remake americano. E sapete che c’è? Meglio quello americano. La storia è piuttopsto carina, eh? Si tratta di uno di quei film dove il protagonista è uno che un tempo spaccava, poi ha messo la testa a posto e poi, per un’ultima fottuta volta, a causa di una serie di eventi che lo mettono con le spalle al muro, deve tornare a fare quello che sa fare meglio. Cheè fare bruto. Anche se aveva giurato che non l’avrebbe più fatto, anche se sua moglie non dormirà la notte e anche sei rischi sono fin troppo evidenti. Non c’è altra soluzione, insomma. Quanti film abbiamo visto di questo genere qui? Una cifra. E a me sono ben pochi quelli che partono così che poi non mi gasano. In più c’è da considerare che c’è anche tutta una parte di doppi giochi, intrighi e tradimenti che non è niente male. Insomma, quando ho visto l’originale islandese ho pensato: “bravi amici isalndesi! Avete fatto proprio un bel filmettino da cassetta che uno sta a casa un pomeriggio e se la spassa alla grande!”. Poi ho visto il remake americano e ho pensato: “Dannati americani! Avete messo il filtro coolness a un filmetto islandese!”. E indovinate? Han fatto più che bene.
C’è poco da fare, regaz. Noi siamo cresciuti con dei film dove i buoni hanno la fazza di Mark Wahlberg, non di Baltasar Kormákur. Siamo cresciuti in un mondo dove le mogli bionde da salvare magari se ne vanno in giro in tuta, ma hanno il volto di Kate Beckinsale non di Lilja Nótt Þórarinsdóttir. Che per carità, simpatica anche lei, eh? Ma Kate è più simpatica, lo vedete anche voi, no? Noi siamo abituati a film dove tutto va alla velocità della luce e se, faccio un esempio, devi far vedere un furgone che esplode, è meglio che l’esplosione sia enorme e che faccia un casino della madonna. Anche Reykjavík Rotterdam faceva esplodere dei furgoni, ma non aveva il filtro maraglio e supercool che hanno negli States. L’altro giorno ho letto una recensione che accusava al remake di essere troppo uguale all’originale, ma al tempo stesso di non saper rispettare “lo spirito esotico dell’originale”. Ora, non vorrei aver capito male, ma a me sembra che i regaz che hanno fatto Reykjavík Rotterdam, se avessero potuto, avrebbero fatto un film esattamente come Contraband. Con più action, più figa e più mezzi. Perché alla fine stiamo parlando un remake di un film che parla di contrabbando, di gente brutta e di un figo che risolve tutto e salva la moglie bionda in pericolo, mica di un film che parla dei freddi e bianchi spazi dell’Islanda che sono metafora dell’incomunicabilità che ci circonda in questo mondo ormai governato da freddi mezzi tecnologici sintomo di un malessere orribile che ci affligge e trallalà.
Oh, poi io sono tutto entusiasta della svolta che ha avuto la carriera artistica di Giovanni Ribisi. Qui è un cattivo perfetto, che trascina un accento di New Orleans veramente straordinario e che ogni volta che entra in scena sei per forza di cose tutto contento, e pensi che fortunatamente ha smesso di fare l’adolescente preso male. E poi andrebbe dato un bel premio a chi s’è inventato le maschere fatte con lo scotch durante la rapina. Insomma, Contraband è proprio un bel filmetto di quelli che vi consiglio di andare a vedere appena possibile al cinema, che c’è l’aria condizionata, fa fresco e vi potete pure bere una bella cochina da un litro e mezzo.
DVD Quote:
“Molto meglio la versione dei Vengaboys ”
Casanova Wong Kar-wai, i400calci.com
Ho giusto voglia di una bella cochina! Contraband mi sa da antipasto (o frutta, dipende quando esce al cinema) per Expendables2! Mi gusta!
A me è piaciuto parecchio, e sono curioso di vedere il prossimo 2 Guns che avrà Wahlberg, Denzel Washington, James Marsden e una vagonata di patata di cui la capofila è Paula Pattona Patton.
Cmq tra le figate islandesi io ci caccio anche Black’s Game.
Non mi ricordo più che mi ha raccontato di aver visto live Paula Pattona Patton che mi ha detto: “Figa, eh? Ma sembra una donna col pene”.
Lo dico per alzare il livello della discussione.
Comunque sì, dajje di 2 Guns Baltasar!
Non era questione di dover rispettare l’esotismo, che ognuno fa un po’ quel che vuole quando gira un film mica ci sono regole, semmai quella poteva essere un carta in più che non si capisce perchè non si giocano. Un film americano bello tirato ma ambientato in islanda, oppure un film americano con tutte le iperboli del caso ma che fa finta di essere un po’ islandese (del resto il regista quello è).
Quando vedi che a tutti i costi hanno voluto cancellare ogni traccia dell’originale e il risultato è “un film qualsiasi con molto Mark Wahlberg e poca Kate Beckinsale” un po’ ti rode
Visto che hai citato musica tamarra…http://www.youtube.com/watch?v=-eSN8Cwit_s
ci sarebbero tante cose da dire ma siccome siete tutti contenti, cosa rara, accendo the passion chiedendo a voi esperti: “ma una cosa loro, ma proprio proprio loro, sti benedetti ‘mmerigani, l’hanno scritta? o han sempre remakato, copiato, supereroi contro la municipale (altro che ibiza e barbados toh ci butto la band culto de noatri) al centro della scena?”
ooooh come se mi fossi levato un pelo molto lungo dalle zone intime ora, aaaah e vai di birra ora
A me epiaciuto pero mi ha lasciato quel sapore di amaro in bocca, non so perché.
Ma anche la Beckinsale è invecchiata un po e: http://media.theiapolis.com/d8/hF4/iGOB/k9/lHTK/wZK/kate-beckinsale-as-kate-farraday-in-contraband.jpg
No è che io ce l’ho a mezzo perché mi sono addormito come un panchetto alla tre quarti e non ho trovato il modo per rimediare.
Comunque per ora fra i + metto
Marky mark che mi sta sempre simpatico
Ribisi che fa brutto
il bimbo di Witenss che ora è cresciuto e mi sta sempre simpatico
le rapine con lo scotch nella fazza
però c’ho i meno
e i meno sono
– Panama City grande come Borgo a Buggiano he per farla in auto da una favelas al porto ci viuole, cito, poco più di 10 minuti.
– roba tipo “ok siamo fuori dal giro da millemila anni ma intanto fai una telefonata e rimediami un passaporto fatto. ok, fatto!!”
– altra roba tipo “cosa cerchi? cerco il bicloruro di zinco in un supermarket scrauso di panama city e… toh, eccolo lì fra le espadrillas ed i tacos in busta”
boh, non mi si è interrotta la incredulità. non mi succede mai, giuro.
comunque prima o poi lo finisco e poi tiro le somme.
Sai i film che non ti trasmettono nulla e che ti sei scordato 5 min dopo averli visti? Ecco contraband mi ha fatto quell’effetto li…
Il colpo di scena è tra i più scontati di sempre, la beckinsale non è più lei, è un surrogato plastico, ribisi ormai quella parte la fa da my name is earl in poi e sai subito che finirà malissimo. E dire che whalberg mi piace pure…
MOlto meglio i vengaboys e un loro qualsiasi video. Peró c’è un buon pezzo sui titoli di testa.
Ma se si legge dappertutto che é una merda stò film.. bà..
@kaiser
Per una volta dappertutto hanno ragione secondo il mio punto di vista.
BellaZio: secondo me sei troppo cattivo.
Nulla di che, un filmettino,
ma io un sei e mezzo, sette, ce lo concedo.
Kaiser: epprovalo! che te frega? al massimo ti riascolti il best of dei vengaboys e ti torna il buonumore.
Io gli dò un cinquino tirato. Però ci sono arrivato in fondo, ma, non so perchè, avevo alte aspettative (vuoi Whalberg che amo dopo quel filmone che è Shooter, Ribisi che adoro a prescindere, vuoi che si chiama Contraband, ci credevo di più in sto filmetto). Fosse stata una cosa senza alcuna aspettativa al 6+ ci arriverei.
Comunque, caro Casanova, io a te per interposta persona ti conosco: oltre ad essere un grande idolo dei miei che ti ascoltavano sempre in radio (Città) c’abbiamo qualche conoscenza comune… quindi dai: ti saluta mia mamma anche se non ti conosce!
Per Kaiser rettifico: si guarda e non è peggio di Lockout tanto per dirne uno, tra quello che c’è al cinema ora andrei a veder questo se non l’avessi già visto (però è bruttino forte e quel colpo di scena è telefonatissimo).
Il Trailer che danno in giro è un pelo fuorviante. Te lo spacciano come un Taken qualunque quando è “solo” un normale heist movie con i suoi bei momenti divertenti. Va detto che con 15 minuti di meno era anche meglio.
sto film è na palla,è un film d’azione senza azione,la struttura è la solita,da filmettini televisivi,che più stupidi non si può,Whalberg Beckinsale e Ribisi sprecati,hanno perso una occasione per scegliere di fare un altro film,il voto non può essere neanche lontanamente la sufficenza visto che non ha niente di buono,finita la visione,molto noiosa,si ha voglia di dimenticare.
Non male, ma con dei MACCOSA grossi quanto
SPOILER
la nave cargo che trasporta i denari e la droga e il Pollock.
Tipo:
a) la droga va nel puliscimoquette, ok. Ma perché il puliscimoquette la Dogana lo infila bello bello nell’auto del comandante della nave? cioè, l’aveva chiesto in prestito alla moglie, il comandante?
b) il cellulare che squilla in mezzo al gigantesco casino di una BETONIERA che sputa cemento fresco, gli operai che urlano, le auto che strombazzano e scalpitano, e Whalberg sente il telefono – per di più avvolto in una cortina di plastica bella spessa e tutta chiusa con lo scotch e col presunto cadavere della gnocca tramortita dentro – che squilla, e lui arriva e urla “ferma tutto”?
continuo a considerare IL TRAILER di questo film la cosa peggiore mai vista al cinema
ever
sì anche peggio della pubblicità del gommista all’incrocio