Vi ricordate, verso maggio, quando uscirono le convocazioni di Prandelli per gli Europei? Cioè… scusate, ogni tanto me lo dicono “guarda che non tutti gli italiani seguono il calcio”, però per quanto mi sforzi è un concetto che proprio non mi entra in testa. Insomma, ve lo ricordate no? Sfido a trovare un solo ottimista fra di voi. Era un panorama desolante. Eravamo spacciati. La nostra più grande speranza era un tizio più famoso per motivi extra-calcistici… Eravamo talmente spacciati che non ho guardato le partite di qualificazione. Ma questo non significa che io non tifi Italia, ma scherziamo, significa solo che ero depresso e pessimista e vedere che eravamo ridotti a contare su un colpo di genio del bollito Cassano nonostante gli fosse venuto un infarto pochi mesi prima, e convocare persino gente che giocava in Serie B come Ogbonna, con tutta la grande tradizione che abbiamo da decenni, fa venire voglia di darsi al cricket. Poi invece abbiamo accumulato risultati utili, e abbiamo superato il girone. E allora lì ho ricominciato a guardare le partite. Niente per cui strapparsi i capelli, eh? Ma abbiamo fatto il nostro dovere, abbiamo resistito, abbiamo messo a segno colpi incoraggianti, quello famoso per motivi extra-calcistici ha smentito chi lo riteneva inutile piazzando un paio di bei guizzi decisivi… e vai a sapere, ci siamo ritrovati in finale (questo metaforone potrebbe o non potrebbe essere brutalmente tirato per i capelli, non chiedetemi di andare più in là di così).
C’è poco da fare: le cose vanno male e si fanno battutine, si sfotte, ci si atteggia a superiori: ma quando iniziano ad andare meglio si risveglia la passione, sale da dentro una fotta sempre più incontenibile, e quando arrivi in finale, per di più una finale così, contro avversari che fino a poco prima sembravano imbattibili ma ora paiono attraversare un momento di stanca mentre noi al contrario siamo in forma crescente, non puoi fare altro che correre in curva col bandierone e la faccia dipinta a urlare a squarciagola “spacchiamogli il culo” (spagnoli, francesi, non cambia). È un errore, bisognerebbe tifare sempre. Ma siamo umani. Siamo italiani.
Abbandoniamo il fragile e stiratissimo metaforone: come già detto nel post introduttivo al festival, se “gli Europei” sono in generale le ultime stagioni del cinema horror internazionale, il Frightfest 2012 – e precisamente lo slot delle 21 di sabato nello schermo principale – era decisamente la Finale. Un evento che al cinema italiano di genere non capitava da decenni. E se la “squadra” della scena horror italiana ultimamente non era esattamente paragonabile a quando schieravamo Freda/Bava/Argento/Fulci/Deodato/ecc…, la squadra di Tulpa capitanata da Federico Zampaglione è al contrario più che attrezzata per le grosse occasioni: la leggenda Dardano Sacchetti a dare man forte in sceneggiatura, la Gerini, Placido, la rivelazione di Shadow Nuot Arquint… E uno può fare tutta la tara che vuole al nazionalismo, ma quando Alan Jones, organizzatore del Frightfest, da trent’anni uno dei maggiori critici horror internazionali nonché uno dei massimi esperti mondiali di gialli all’italiana, sale sul palco a dichiarare letteralmente che quello è uno dei momenti per lui più emozionanti delle 13 edizioni del Frightfest messe insieme per poi tagliare corto ed esclamare “Three words: giallo is back”… che fai? A te che sei in curva/poltrona viene onestamente la pelle d’oca.
Tulpa è così: è un giallo all’italiana girato come se fossimo ancora nel ’76. E non lo dico per dire. Quando gli americani recuperano un loro vecchio genere di successo, o il genere di successo di qualcun altro, che siano passati cinquant’anni o cinque, non resistono mai, MAI alla tentazione di citare, omaggiare, strizzare l’occhio, piazzare un bel cartello con scritto “oi! sono uno di voi! mi piacciono i film di questo genere! ne avrò visti almeno… almeno tre!” e ostentare una certa degradante superiorità. L’approccio di Zampaglione è diverso: non rispolvera, non omaggia, semplicemente si mette in scia, fa come se non avessimo mai smesso e segue rispettosamente le regole classiche aggiornando i tempi e aggiungendo ovviamente i suoi gusti e le sue varianti personali. Può sembrare una sfumatura, ma è già di per sè una cosa che fa stare bene.
Quando inizia il film, e lo fa ovviamente con un omicidio, e lo fa con quell’omicidio lì che non vi racconto se no vi tolgo il divertimento ma che mostra già un bel mix di quanto Zampaglione rispetti gli standard (l’assassino in nero con guanti di pelle) e ci metta del suo (sesso, tanto tanto sesso), fossi stato io il titolista avrei scritto “TULPA, MOTHERFUCKERS!” grosso così.
E il gioco è quello: gli omicidi pazzi e fantasiosi come una volta, l’ambientazione spettacolare in questo club privato in cui un intensissimo Nuot “Mortis” Arquint ti ipnotizza a partecipare ad orge per raggiungere il nirvana, la Gerini che regge tutto il film sulle spalle con esperienza e ammirabile coraggio, Placido che è il solito fuoriclasse, l’attrazione di Zampaglione per certi corpi particolarmente cinematografici come Arquint e la culturista che fa da security per il club (e se vogliamo pure la comparsata psichedelica di Simoncino che suona i bonghi) e il suo gusto nel costruire atmosfericamente le scene di sesso e morte, la notevole colonna sonora degli Alvarius (= Francesco Zampaglione e Andrea Moscianese) che – esattamente come per i Goblin a suo tempo pur facendo qualcosa di ben distinto – lascia la sua profonda e personale impronta. Sangue, torture, tre (TRE) scene lesbo, un threesome… è un film da stadio, e il pubblico del Frightfest l’ha preso subito come tale. È un film che proprio per questa raffica di momenti spettacolari offre più di un motivo per farsi ricordare, di sicuro un gran passo avanti rispetto al più metaforicamente ambizioso Shadow. A proposito della reazione del pubblico del Frightfest: mentirei se dicessi che hanno riso e applaudito solo nei momenti giusti, perché Zampaglione ha il buon senso di non spacciare la Gerini e Placido come madrelingua inglesi ma ahimé la povera Michela Cescon sì, e un orecchio anglofono queste cose non se le beve (dettagli che tutto sommato non ci riguardano), ma mentirei soprattutto se dicessi che di tutti film mostrati al festival questo non è stato quello che ha provocato le reazioni immediate più calde e le maggiori discussioni a fine proiezione. Infine qui è dove, stando ai miei tweet dal Frightfest, avrei dovuto dire che nella seconda parte il film si distrae un po’ troppo sui dialoghi e sulle pure indagini e perde il ritmo, arrivando al classico twist finale dopo qualche evitabile lungaggine che ne smorza l’effetto, ma Zampaglione fa già sapere che si trattava del primo cut ultimato con l’urgenza della premiere e che il tutto verrà snellito. Tanto per l’uscita italiana, prevista per gennaio 2013, c’è ancora tempo.
Per me la via indicata è buona: non rimane che da premere sull’accelleratore e fare proseliti.
DVD-quote:
“La mamma di Zidane è una puttaaanaaa
La mamma di Zidane è una puttaaanaaa
La mamma di Zidane
La mamma di Zidane
La mamma di Zidane è una puttaaanaaa”
Nanni Cobretti, giornalista, i400calci.com
>> IMDb
P.S.: le foto dal festival sono state scattate da Blood and Tears
P.S. 2: il mio ricordo preferito del festival quest’anno è stato origliare per qualche secondo Michele Placido mentre spiegava La Piovra in inglese a uno degli avventori
Recensione non da Nanni Cobretti…
Non ho apprezzato molto Shadow, mancato per disinteresse all’anteprima al Fantasy Horror Award di Orvieto e beccato invece alla tele con un occhio folletto al film e l’altro occhio folletto a qualcos’altro (è un film che si ama o si odia, evvabbè), ma devo dire che Tulpa mi fa ben sperare e a gennaio, per non sapere né leggere né scrivere, dopo questa recensione mi ci pago pure il biglietto al cine. Sai mai!
@gonzo: in che senso? Se hai domande ci sono…
“Vi ricordate, verso maggio, quando uscirono le convocazioni di Prandelli per gli Europei?”
Per niente, non tutti gli italiani seguono il calcio.
@hitchcocco: dai non dir cazzate, non ci credo
“Because, you know, in Italy mafia is like an octopus…”
Una cosa così?
Già il trailerblast mi aveva caricato alla grande, ora con questa recensione non vedo l’ora che esca al cinema. Tulpa, già solo dal nome non gli avrei dato una lira. Speriamo bene.
Ehm ma il tizio con cui ti sei fatto la foto che faceva, un cosplay di Bale nell’uomo senza sonno?
C’ ero anche io al Fright e confermo. Il film e’ totalmente folle e fuori dagli schemi. Le reazioni andavano da silenzio irreale a grida, risate da pazzi, applausi a scena aperta..insomma di tutto . Nella direi piuttosto piatta edizione ( a parte Maniac e poco altro ) Tulpa ha certamente creato uno scossone e dato energia al festival. Grande Arquint ( nella foto ) con cui sono andata a parlare. E’ davvero un pazzo. Cmq forza Italia..i francesi hanno rotto le palle a tutti !!!!!!
Sto con Hitchcocco. Non solo non so neanche chi sia Prandelli ma non capisco il metaforone calcistico, della fotta del dover fare il culo perchè i vostri stanno vincendo. “È un errore, bisognerebbe tifare sempre. Ma siamo umani. Siamo italiani.” A parte il stocazzo, perché non tiferò mai italia in uno sport solo perché in due mi hanno concepito qui, quello che non capisco è il perché il tifare Zampa sia un rompere il culo ai francesi.
Cos’è, è anche merito nostro se Zampa ha fatto un buon film?
Giuro che ‘sto patriottismo da stadio non lo capisco.
Per dire in soldoni, che fottesega dell’italia: se Tulpa spacca a me sta bene fosse uguale se fosse stato fatto pure dai francesi.
Unica cosa un po’ patrioticca che è ben diverso da dire “daje abbiam (col plurarle maestatis, ovviamente) vinto il frighfest” invece è sperare che in Italia si ritrovino mezzi e occhi per tornare a fare bei film. Che se un italiano in futuro voglia buttarsi sul cinema, ci siano di nuovo dei registi che sappiano il mestiere.
PS. Nanni, non so come arriva il commento mio da fuori, ma io son tranquillissimo – e parlo in generale prendendo spunto dal post – ho imparato che davvero alcuni NON hanno la minima idea che esiste un mondo che del calcio, dei suoi meccanismi da curva, del tifo per partito preso non sa nulla. Come non capirò mai perché un romagnolo dovrebbe tifare il milan o la roma, o perché in una squadra di milano non ci giocano solo Milanesi. Che cazzo tifate? Un simbolo, non un nome. Come con la F1 che il pilota Shumacher era tedesco, ma la macchina italiana. Ma piloti italiani su macchine straniere non se li cagava nessuno. Patriottismo sportivo è una roba che non capirò mai e che viceversa so che chi c’è dentro non capisce come non si possa capire.
Ehi, ma che davèro, devo interessarmi a un film di Zampaglione, nella mia testa già depennato dal mondo per i suoi trascorsi musicali (che lo so, non c’entrano nulla con il cinema)?
Una sola domanda però: Nanni parla di «un giallo all’italiana girato come se fossimo ancora nel ’76» mentre witchcraft dice «Il film e’ totalmente folle e fuori dagli schemi». Non che non mi fidi del Capo, anzi, ma non c’è una contraddizione tra queste due cose? Oppure è folle e fuori dagli schemi PROPRIO COME i gialli all’italiana del ’76? Aiutateme a capi’!
@gaunt: tranquillo. Speravo che la cosa del tifo arrivasse come ironica, già solo in redazione l’unico con cui posso parlare di calcio è Stanlio, su una dozzina di persone… Il mio pensiero di base è che mi mancano i tempi in cui in Italia di film del genere ce n’erano a dozzine all’anno con il loro peculiare miscuglio di violenza, sesso e atmosfere strane, le musiche. Era roba che non necessariamente piaceva a tutti, come non necessariamente a tutti piacerà Tulpa, e non lo dico con snobismo ma con comprensione, perché per alcuni la barriera di certe semplificazioni in sceneggiatura – soprattutto se proveniente dall’Italia – è troppo alta. Ma faceva parte anche dei migliori film del genere, Argento incluso. Una volta c’era ampia scelta, oggi abbiamo solo Tulpa e io faccio il tifo affinché la situazione si sblocchi sul serio. Poi la situazione descritta da Witchcraft è esagerata, il 90% delle risate erano palesemente per l’accento disgraziato della Cescon, lo si puö leggere tranquillamente in svariate altre recensioni per cui questa cosa ha sfortunatamente rovinato l’atmosfera, ma siccome da noi sarà doppiata è una cosa che non ci riguarda.
@stanlio: l’ultima cosa che hai detto. Avrei voluto descrivere qualche omicidio per dare un’idea, ma sarebbe stato un po’ spoilerare il divertimento…
No no hai fatto benissimo, anzi ora sono ancora più incuriosito. Che poi sai mai che il film vada pure bene una volta che esce, e la gente grazie a questo scopre anche la vecchia Italia dei film di genere, e si entra in un circolo virtuoso… vabbe’, daydreaming, però sai mai che.
Anticipo che io di calcio non so e non voglio sapere un cazzo.
Per come la vedo io la scena calcistica italiana è solo una lobby come quella dei politici. Non meritano tifo.
Comunque,
a parte la mia ignoranza calcistica spero che Zampaglione sia migliorato rispetto a shadow, quel quasi ripoff di jacob ladder e pieno di cose ridicole tipo quella del bike rider americano che arriva nel bar perduto nei monti e il barista gli dà la birra del conad (quella con il logo dell’euro, la dharma italiana).
@barman: beh, se ti sei accorto che il finale e’ alla Jacob’s Ladder (piaccia o non piaccia) hai gia’ giustificato la birra della Conad…
Scusate tutti, ma abbiamo appena letto una recensione in cui c’è scritto “Simonicno che suona i bonghi” e state qui a fare le pulci col calcio sì, il calcio no, il tifo gne gne gne?
Porca troia, io un film con Simoncino che suona i bonghi lo andrei a vedere pure se lo dirigesse il cantante dei Tiromancino
Io ho dato per scontato che fosse una battuta, ho sbagliato? C’è davvero Simoncino? No perché nel caso io comincio a raccogliere i fondi per un bello slasher ambientato nelle campagne fuori Melegnano con Sino Spadino che ti pippa il motorino e poi ti ammazza a coltellate.
E’ Simoncino in persona. Ho linkato la sua pagina Facebook apposta perché ci trovaste i post con lui che si vanta. E’ un solo primo piano di un secondo e mezzo ma potrebbe bastare a fargli vincere il Premio WTF ai prossimi Sylvester. Io e la redazione di Blood & Tears abbiamo esultato.
No vabbe’ miglior film di sempre.
aspetto di vedere il film. speriamo solo che poi, in caso di successo conclamato, zampa non tocchi accettare regolarmente fondi stranieri e finisca come al solito che il singolo, attorniato dal deserto, decide di emigrare e appoggiarsi a strutture non nostre. non che me ne freghi poi chissà quanto, a livello patriottico, però non sarebbe male se gli eventuali frutti di questo potessero far bene un po’ a tutti a casa nostra…
Ero al right con Emilia ( witchcraft ) . Concordo su tutto ( Tranne prandelli che odio ..eh eh eh ). Tulpa con i dovuti perfezionamenti di cui parla Zampaglione, potrebbe essere uno dei gialli italiani piu’ divertenti mai fatti. Devo dire che gli omicidi erano a dir poco spettacolari e infatti Total film ne ha inserito uno in particolare tra le 5 best death scenes di tutto il festival. Non so voi, ma a me fa piacere che in italia si sia tornati a fare il Giallo. Remo
@bzw: l’altro problema e’ che storicamente questo genere di film e’ sempre piaciuto piu’ all’estero che qua, dove non abbiamo mai accettato niente al di sotto dei capolavori di Argento. Continuo a sostenere il fatto che proporsi prima all’estero per poi presentarsi qua gia’ armati di un bel gruzzolo di complimenti sia il metodo piu’ furbo per farsi notare. Pero’ insomma, leggi commenti come quello di Barman… la situazione non e’ diversissima da una cosa come gli Expendables, bisogna farsi le aspettative giuste, saper ignorare certi dettagli di contorno che erano un po’ grezzi pure in Profondo Rosso e godersi il vero succo del discorso (sesso/morte).
Ho visto anche Paura 3D dei Manetti e raccolto le osservazioni del pubblico inglese su quello. La cosa della recitazione a noi da’ un fastidio immane ed e’ comprensibile, loro la bypassano completamente. A loro non e’ piaciuto molto semplicemente perché si tratta di un’ora e mezzo di trama standard che quando arriva al succo della faccenda non fa nulla di memorabile, e si salva solo il twist finale (per chi lo apprezza) in quanto unica vera idea. E allora Tulpa a confronto, pur soffrendo il problema opposto (il parlato inglese che a loro ha dato parecchio fastidio ma a noi non ci tocca), ha dieci volte piu’ senso di esistere grazie alle sue morti fantasiose, all’atmosfera psichedelica e alle scene di sesso.
L’ansia per l’attesa aumenta, mi sembra proprio un filmaccio degno di essere visto, tra l’altro a me Shadow era piaciuto parecchio, soprattutto per l’inquietantissimo Nuot Arquint.
Adesso, bisogna vedere se a gennaio Tulpa verrà distribuito in più di 5 sale in tutta Italia… ma non esiste modo di fare una bella petizione?
@Nanni: a proposito di estero, hai sentito mai parlare di NIGHTWOLF? Film italiano di Arti marziali che sta vincendo un casino di premi?
@joe: no, a meno che non sia quell’altro film italiano che dico io ma di cui mi sono scordato il titolo che pero’ non mi sembrava quello… insomma, forse. Comunque per gli off topic di questo tipo buttami pure una mail o un messaggio sul Facebook, che leggo tutto.
@bollalmanacco: Nuot Arquint e’ IMMENSO.
per il calcio: io nonostante tutto sono ancora convinto che il tizio famoso per fatti extra-calcistici non sia sto grande “campione” che vogliono farci credere.
per il film: zampaglione o zabaglione o come cavolo si chiama ammoscia (=rende moscio) con la musica in una maniera a dir poco imbarazzante. conoscendo le sue gesta cantautoriali… come faccio a sperare/tifare/guardare sto tulpa senza immaginarlo alle prese con la solita materia filmica trita e ritrita. cioè la novità è rappresentata dalla scena lesbo e da 2 o 3 morti ammazzati in maniera fantasy? no perchè se così fosse ne dobbiamo ancora fare di strada con le scarpine chicco…
PS
la mamma di zidane è una …………………
@blueberry.
Ma cosa c’ entra la musica di Zampaglione con i film ? da una parte c’ e’ un cantautore italiano e dall’ altra un regista horror che sta uscendo internazionalmente. Le due cose non hanno nulla a che vedere. Se si guarda Tulpa non lo si deve fare pensando a dischi, simpatie e antipatie. Ma purtroppo questa tendenza meschina e’ tipica ti taluni italiani, per cui il pregiudizio e la voglia di buttare fango su tutto , prevarica ogni curiosita’ ed entusiasmo.
Il vero problema non e’ il cinema italiano, ma gli italiani stessi.
A leggere i tweet dal Frightfest non sembra esserci stato un gran apprezzamento generale. Onestamente, in mezzo a qualche commento positivo, c’erano una marea di pernacchie. “The Scary Movie of Giallos”, “Showgirls for our generation” e così via. Il personaggio di Joanna è stato talmente demolito che secondo me Zampaglione farebbe meglio a ridoppiarla in italiano. almeno 20 tweet riportavano una sua battuta, “You ‘ll be alright” , che probabilmente suonerebbe legnosa anche a uno che ha appena passato il PET.
Quello su cui si potrebbe riflettere è che questi difetti, se effetivamente esistono, rendono Tulpa ancora più simile ai grandi film di Argento. Un tempo una recitazione legnosa in inglese scolastico veniva perdonata, oggi molto meno.
@john who: e’ tutto vero, ma come dire, a un certo punto un inglese ridicolo e’ un problema per gli inglesi, non nostro. Non ha niente a che fare col resto del film, ed e’ una cosa che si risolve al volo appunto cambiando il doppiaggio, cosa che Zampaglione ha gia’ detto che fara’. A molti di loro questa cosa ha ammazzato l’atmosfera e trasformato il secondo tempo in una specie di farsa, ed e’ comprensibile, ma ripeto, basta cambiare semplicemente il doppiaggio della Cescon e i paragoni con Scary Movie/Showgirls spariscono di colpo. Essere presenti alla scena non e’ stato facile, ma onestamente e’ irrilevante.
A essere onesti fino in fondo: il primo tempo stava andando tranquillamente alla grande, poi e’ comparsa Joanna e, complice anche il calo di ritmo che ha spostato l’attenzione sui dialoghi, dopo un po’ bastava letteralmente che la inquadrassero perché qualcuno del pubblico scoppiasse a ridere. Ci fossero stati altri problemi l’avrei detto pure io, ma aldila’ di qualche pezzo di dialogo infelice (quello che citi tu non e’ quello che ho visto citare piu’ spesso io) era veramente puro accanimento sulla Cescon. Cose che succedono.
@remo
ti ringrazio per il pregiudizio che hai verso di me.
io ti spiego quello verso zampaglione. vista l’attitudine al “facile”, in musica, della zampa di glione ho chiesto a nanni che ha esperienza filmica del tizio in questione se appunto il massimo che ha da dare tulpa sia la gerini e la scena lesbo più le morti azzeccate.
@blueberry: ci sono anche Placido, Nuot Arquint, una colonna sonora che spacca e Simoncino che suona i bonghi. Guarda che aggiunto a quello che elenchi tu fa gia’ ben oltre il 50% del film (e le scene lesbo, ripeto, sono TRE). E’ tutto scritto nel mio post, tra l’altro.
Ma Simoncino me lo devo beccare pure qua? Pensavo fosse conosciuto soltanto nella scena rap di quelli senza talento e invece salta fuori nei posti più impensati.
@Stanlio
ue ma sai che fine ha fatto il mitico Sino Spadino? Si è dissolto nel nulla l’infame. Ha tolto tutti i suoi video anni fa compresi quelli dove ci stava lui con la testa di Slot e se provi a uploadare su youtube il vecchio video ufficiale, prontamente lui, Sino in persona, te lo fa rimuovere millantando copyright e stronzate varie.
Chissà perchè ha rinnegato le sue origini lo sfigato.
Ciao ragazzi ho beccato i pezzo su Google Alert ed eccomi qui. In effetti il problema e’ stato principalmente su un accento inglese che aveva sfumature forzate, con esse troppo calcate e spinte e alcune cadenze nelle chiusure delle frasi per loro buffe. Sostanzialmente un tipo di sfumatura che io , da italiano, non potevo realizzare. Poi anche alcuni dialoghi inutili e forse anche sopra le righe..ma si tratta di tre o quattro battute in totale. al di la di quello , sono daccordo con i 400 calci che il film ha dei momenti in cui rallenta, soprattutto nella seconda meta’…e anche io sul grande schermo me ne rendevo perfettamente conto e mi giravano le palle per non essermene accorto prima. Pero’ vi assicuro che certe cose le realizzi quando lo vedi insieme al pubblico, prima e’ piu’ difficile. In ogni caso questo screening ha messo in luce anche tante cose positive che sono piaciute. Omicidi, momenti sexy, atmosfere, musiche etc etc.. Rifaro’ il doppiaggio di Cescon, snelliro ‘ il film da dialoghi e imprecisioni e lo rimetto in ottima forma per il festival di Sitges in spagna, al quale il film partecipera’ in concorso. Vi faccio un esempio : Gli spagnoli che selezionavano Sitges erano in sala, a loro il film ha fatto impazzire e non erano riusciti a capire cosa ci fosse che non andava con l’ accento di Joanne. Pero’ gli inglesi dal loro punto di vista hanno ragione, se noi vediamo un film con un tizio che ha un accento italiano forzato e magari buffo ci fa ridere, mentre magari loro non capirebbero mai di cosa stiamo ridendo. Detto questo sono felice di esserci stato e convinto che il Giallaccio alla fine spacchera’ alla grande. Sto andando gia’ oggi in sala di montaggio con parannanza e mannaia, pronto a tagliare tutto il superfluo. Vi abbraccio
Federico
@Schiaffi: lo so poiché è praticamente mio vicino di casa! Tipo del paese di fianco, cose così. Ha fatto che un giorno è cresciuto e s’è vergognato di tutto quanto e quindi ha rimosso ogni traccia di Sino Spadino dal mondo. Ogni tanto lo incrocio per strada e rido dentro (non fuori perché io sono magrolino e lui fa tipo arti marziali o robe così).
Su quello che dice invece Zampaglione, e cioè
Io dico che non è giusto perché gli ammeregani ci hanno propinato Assassin’s Creed con la gente che parlava in italiano con accento orribilmente yankee e tutti OMG REALISM! HOW ITALIAN! MAMMA MIA! e noi invece dobbiamo venire sbeffeggiati per l’accento inglesiano?
Ma poi, se è vero che il film va sulla scia degli horror ita anni ’70, gli inglesi ridono perché non hanno mai visto gli originali, immagino; perché pure lì di accenti buffi ce n’erano eccome. O siccome viviamo in un mondo ormai globalizzato queste cose non vengono più perdonate?
(mi rendo conto di quello che ho scritto e sappiate che domani nevica)
Il buon Zampaglione ha le carte in regola per piacere alla critica nazioalpopolare. Vedo già le sbrodate del tg2 sul “cantautore che si scopre regista dotato di autentico TALENTO VISIONARIO”, sulle ultime due parole mi ci gioco la schiacciatina da mangiare all’intervallo. Speriamo che serva per avere una distribuzione decente.
@Nanni Il metaforone calcistico io l’ho apprezzato, rimanendo in tema (calcio) in un qualche commento avevi scritto di essere interista il che conferma il dogma della perfezione del sommo Nanni
@terence: amala
Sono disposto a regalarvi un rene e tutti i miei incisivi se non parliamo di calcio fino al 2013.
Se no vi mando De Jong a casa.
@Terence: con tutto che ho già detto la mia sulla carriera di Zampaglione fino a qui (anche se sì, lo so, Shadow dovrei vederlo, lo farò, basta rompere), e con tutto quello che si può dire di male sul giornalismo nostrano, veder finire il Nostro al TG2 con servizi osannanti per un giallone all’italiana con scene lesbo e omicidi creativi sarebbe un ottimo segnale per questo Paese.
@Stanlio non intendevo dire che finire lodato dalla critica nostrana sia il male a prescindere, ma se c’è qualcuno che può farcela quello è proprio Zampaglione; purtroppo non tanto per i meriti di regista (ancora da valutare, almeno per Tulpa) ma per l’immagine pulitina data dai Tiromancino e dalla Gerini.
P.S Ho pietà per i cugini però vedervi in campo con Yepes/Zapata è troppo per tacere del tutto, facciamo che vi diamo un mesetto di tregua per abituarvi :)
@Stanlio: I fiorentini del rinascimento erano dei papponi terroni. Secondo Ubisoft. Penoso.
Il metaforone calcistico ci sta, però la Spagna ci ha dato 4 pere, ciò vuol dire che qualcuno là fuori ci dà ancora 4 pere. Restando in metafora, chi è la Spagna nella fattispecie?
Il problema dell’Italia in tutto il torneo è stato il giocare ad assomigliare alla Spagna, quando poi ce li siamo trovati di fronte ci hanno distrutto. Avessimo tentato il nostro solito gioco all’italiana forse l’avremmo sfangata. A quanto mi pare di capire Zampa qui gioca all’italiana in tutto e per tutto quindi vince la finale non tentando di scimmiottare i migliori.
Certo, pur avendo grossi problemi sulla musica di FZ (perchè? Perchè??? film violento e musica lagnante? Dov’è la connessione tra Argento e gli Zero Assoluto? Perchè FZ ti piace quella roba lì lenta e inascoltabile all’orecchio di quasi tutti gli amanti di quei film là??), guarderò il film sulla fiducia.
P.S. Chi è quello che suona i bonghi?
P.P.S. Se giocava Alino in finale non c’erano cazzi per nessuno.
@BellaZio: Simoncino. Una volta è arrivato Casanova in redazione con questo video e Lu8 è esploso in tutte le direzioni comprese quelle non euclidee. Da allora non è più lo stesso e la redazione stessa dei Calci si è trasferita parzialmente in un altro universo.
Comunque il metaforone calcistico sta prendendo il largo e nonostante tutto continua ad avere senso, paurissima.
@Terence Hell: OK su FZ (non avevo capito del tutto il tuo discorso, ora sì), meno OK per il calcio, penso che mi eclisserò nell’oltrespazio in compagnia di Berbatov a ‘sto punto. E no, qui non ci si abitua manco per il cazzo; se ci aggiungi poi che Moratti vuole costruire il nuovo stadio dell’Inter praticamente dietro casa mia…
Vabbe’ mi limiterò a tifare Drogheda che nel mio savegame di Fifa 12 è una squadra fortissimi.
Tra l’altro io in riferimento ai Manetti ho pensato subito ai fratelli AAAAA Paganin e MMMMM Paganin…
@Stanlio
Ma povero Sino, e dire che la base non era neanche male e la traccia era molto piu’ orecchiabile e divertente di tutta la merda che gira in radio. Probabilmente se fosse stato coerente e fosse maturato musicalmente senza ritrattare tutto peggio di Alberto Stasi, forse sarebbe arrivato da qualche parte. Ma vabbè, si parlava di zampaglione e del suo film, perdonate l’OT.
Stanlio, ma pensa che vicino di casa che hai.
Al momento tra i miei vicini di casa posso annoverare: Sino Spadino, Luca Antonini quando torna a trovare sua mamma, il nuovo stadio dell’Inter.
Mi fa male tutto.
Avete notato anche voi che Simoncino è più citato che il commento alla rece di Zampaglione stesso?
@Stanlio Dimitar ha delle occhiaie che levati!
M. Paganin me lo ricordo bene… bella moglie, brutto giocatore. Tra l’altro M. Manetti e A. Manetti… si chiamasse Massimo e non Marco sarebbe simmetria perfetta.
P.S. Chi è SIno Spadino? No perchè io qua conosco solo Trucebaldazzi. Comunque quel nano lì mi è piaciuto abbastanza.
paganin sempre meglio di berti e fontolan dai. ma la lista è lunga sinceramente e non saprei chi schifare meglio.
@stanlio: se per caso con lo stadio edificassero anche il giusto tributo al capitano (leggasi statua d’oro) partirei in pellegrinaggio subito.
@nanni
va bene mi fido di te e aspetto fiducioso di poterlo vedere in lingua madre dialettale (spero) così da ridere degli anglofoni che non capiscono una sega
Fontolino non si tocca. Grande idolo. Ecco, Seno, quello era una supermerda.
(io non sto guardando la faccenda da interista, non so se è chiaro)
@BellaZio
No spe, un po’ di chiarezza: Sino è saltato fuori nel 2009 con un pezzo che parlava di lui che ti rubava il motorino se lo parcheggiavi male tra Milano e Garbagnate e non era neanche male come traccia. Probabilmente all’internet stava sul cazzo vedere un minorenne smilzo che si attaggiava da guappo, boh non so, fatto sta che dopo che si è preso una marea insulti, anzichè perseverare e dimostrare qualcosa, ha preferito eliminare ogni sua traccia dalla rete. Purtroppo di lui ci resta soltanto questa foto:
http://lacaricadeibelli.files.wordpress.com/2009/12/sino-spadino.png
Trucebaldazzi no, seppur faccia bene a fottersene degli haters, è un cazzo di fenomeno da baraccone tipo Giuseppe Simone. Cose improponibili.
Simoncino bah, scarso, scrauso e antipatico come tutta la sua crew di energumeni.
@Schiaffi
mah… quella foto non promette bene. Trucebaldazzi ha seri problemi mentali, è chiaro, però è della mia zona, quindi mi è giunto alle orecchie.
Comunque ora che ci penso mi ricordo qualcosa su un motorino e uno che lo rubava, solo non riesco a connettere bene i punti nel cervello per ricordarmelo abbastanza bene.
Volevo dare merito a Zampaglione per la sportività ed educazione con cui è intervenuto.
Il film non lo ho visto, ma quel che è giusto è giusto.
Ciao gioie.
ho come tipo già il biglietto in tasca.
Nanni, non sei un recensore SEI UN VENDITORE DI SOGNI
tnx Zampaglio’
Ma infatti un grazie a Zampaglione per l’educazione e il commento. Non è la prima volta che lo becco che scrive tra i comuni mortali cogliendo pareri e critiche per migliorarsi. Tanto di cappello. E poi il suo discorso mi ha convinto. E pure quello di Nanni che per quanto fottesega del calcio ho molto apprezzato e molto riso perchè alla fine gli Europei ce li siam visti tutti e alla finale ha roso il culo pure a me anche se poi “no ma del calcio non me ne frega niente” ma se vincevamo risate e gomitate a qualsiasi straniero avessi incontrato in qualche locale da li a due anni. Ora però mi avete fatto venire delle aspettative tante e aspetto Tulpa con tantissimo interesse io che farei santo subito Marione Bava e tutto i suoi amichetti. Tranne Argento che per quanto tutti Mestro per me rimane il figlioletto di altri registi ben più grossi e anche perchè da vent’anni ha deciso di cambiar genere e darsi al comico.
Io mi ero immaginato un omaggio (un po’ paraculo) ai primi Argento, che soffrono di qualche dialogo sopra le righe e di una direzione degli attori non eccezionale. Sono contento così, ci vuole coraggio ad ammettere i propri errori, onore a Zampaglione.
@Nanni. L’altra frase che hanno riportato in tanti riguardava un ermafrodita e, se è DAVVERO come l’ho sentita raccontare, meriterebbe la stessa sforbiciata solitamente prevista per gli ermafroditi suddetti.
@john who: Zampaglione parla di segare tre/quattro battute, e siccome le piu’ citate sono due direi a braccio che sono entrambe incluse
@babaz: grazie mille, mi piace un sacco, me la giochero’ la prossima volta che mi diranno che le mie recensioni fanno schifo ;)
Vado Off Topic per un attimo.
Nessuno dice nulla sul trailer di Savages (Le Belve), o nessuno lo ha visto (anche se temo sia uscito solo in USA per ora)?
Detto che a me nemmeno il libro è piaciuto, quali sono le vostre aspettative/prime impressioni se avete visto il trailer?
Io adoro il genere giallo italiano di tanti anni fa, aspetto questo film con grande attesa da quando è stato annunciato e dopo aver letto la tua rece Nanni, credo non resterò affatto deluso.
@BellaZio, poi usciamo dall’OT: se sei un ultrà di Stone potrebbe anche piacerti, ma Le belve è un po’ un pastrocchio senza senso alla fin fine. Non è neanche granché da Calci, secondo me. Poi non è che faccia schifo perché schifo è un’altra cosa, ma si vive anche senza.
Da noi esce il 25 ottobre.
Con il dovuto rispetto, io non capisco per quale motivo difendere a spada tratta un film italiano, innanzitutto perché italiano, sia comportamento nobile, mentre la critica (usando gli stessi parametri che si usano per i film stranieri) sia provinciale, seccante, inopportuna, ecc. Ci manca solo di mettersi a fare il tifo per i film in base alla nazione di provenienza.
Senza contare che su Tulpa si è scatenata una campagna sinceramente imbarazzante, con il 95% dei siti a riprendere in maniera completamente acritica i comunicati stampa, facendo passare per capolavoro un film che sembra avere più di qualche limite. Se si montasse un po’ meno l’hype (“Tulpa ha reinventato lo stile del giallo”, “Zampaglione nuovo re dell’horror”, “Tulpa destinato a diventare un cult internazionale”, dal comunicato stampa, ripreso un po’ ovunque dai siti italiani) e si fosse un minimo più obiettivi forse non si attirerebbero critiche così feroci, quando poi la gente sbatte il grugno contro la realtà di un film. Basta cercare “Tulpa Zampaglione” su Google per trovare una divaricazione netta tra i commenti dei siti italiani e quelli dei siti stranieri, divaricazione a tratti imbarazzante.
Sul film in sé, non avendolo visto, non mi esprimo, e la mia opinione su Zampaglione regista (avendo visto sia Shadow che Nero Bifamiliare) la tengo per me, ma la campagna promozionale è vergognosa.
@luca09: ho visto anch’io in giro quello che dici e che piaccia o no e’ prevedibile/normale.
Personalmente: la cosa sul calcio era anche ironica, e faccio il tifo principalmente perché sono un fan di questo genere di film, di certo non mi metto a fare l’ultra’ affinché ritornino i film italiani di merda.
Il problema con le recensioni che girano ora su Tulpa su molti siti italiani e’ quello che dici tu, anche se non capisco se mi stai accusando di fare la stessa cosa perché tifo a parte l’unico hype che ho riportato e’ quello uscito letteralmente dalla bocca di Alan Jones, nessuno di quelli che tu hai virgolettato, e nemmeno me la sono presa con chi ha mosso critiche.
Pero’ e’ anche vero che in questo caso le recensioni sui siti stranieri sono altrettanto fuorvianti perché influenzate da problemi di doppiaggio che sono tutti inglesi, e che quindi a) non riguardano noi, e b) si risolvono al volo appunto rifacendo il doppiaggio (che tra l’altro riguarda una sola attrice), cosa che Zampaglione ha gia’ detto che fara’.
C’ero, ho visto tutto prima e dopo, non sto negando che il pubblico ha riso e non sto negando che questo ha spezzato l’atmosfera e rovinato il film per parecchia gente, ma ho anche visto quando rideva e se ci fossero stati altri problemi oltre all’inglese buffo (come ad esempio nel caso di Giallo di Argento) l’avrei detto.
Se hai altre domande non farti scrupoli.
@Nanni
Non ti accuso di nulla, perché la differenza tra ciò che ho citato e il tuo approccio mi sembra evidente. Prendo ad esempio Alan Jones, che è quello che a Trieste ha paragonato Valhalla Rising a 2001 e a difeso a spada tratta Zone of the Dead (per dire che i trent’anni nel genere non sono sempre una garanzia). Tu non hai sposato le sue parole, hai raccontato la tua emozione di quel momento e questo fa tutta la differenza del mondo (a meno che uno non voglia mettersi a sindacare su ciò che gli altri provano).
Ciò detto, se uno mi dice “Sai cosa? Per essere una birra da un euro a bottiglia la Printz non è niente male”, ci sto dentro, ma se mi dice “No, cioè, la Printz ha ridefinito il concetto stesso di birra”, mi girano giustamente le balle. Questa campagna – che proviene dall’ufficio stampa del film e che è ormai una costante per l’Italia – rischia di provocare più danni che benefici, e questo sarebbe ancora più grave se Tulpa fosse davvero un buon film.
Considerando la durezza con cui avete giustamente denunciato altre marchette imbarazzanti (tipo quella del TG2 su In The Market, per cui sto ancora ridendo), e considerando che non c’è nulla di scontato in un settore che racconta balle spacciandole per promozione, o in un sito che fa passare un comunicato stampa per una critica (ribadisco: cosa che voi non avete fatto), penso valga la pena spenderci due parole, tutto qui. Se riuscissimo a liberarci di questo approccio – questo sì provinciale – forse sarebbe più semplice rifondare un minimo di industria di genere, cosa che sarebbe goduriosa, oltre che positiva. E forse si uscirebbe dal “Qui è tutto una merda” Vs “Sapete solo lamentarvi e smontare ogni prodotto”.
A leggere le recensioni dei siti stranieri, i problemi segnalati sembrano un po’ più estesi e rilevanti del doppiaggio e di qualche battuta, ma io non posso esprimermi non avendo visto il film. Posso però pesare le opinioni e se, quelle italiane sono TUTTE positive – incredibilmente positive – è normale che uno avverta almeno un minimo sospetto.
Ribadisco: sarò il primo a rallegrarmi se Tulpa si rivelerà un buon film, ma ciò non toglie che a giustapporre i due approcci (italiano e straniero) si avverta un po’ di tristezza e che tutta questa campagna ci si stia mettendo di impegno per togliermi ogni voglia di vederlo.
Tutto qui, senza alcuna volontà di polemizzare, anzi.
@Stanlio.
E poi chiudo. Il libro, di base, sarebbe anche da calci. Dei due protagonisti uno è un maniaco violento ex navy seals, ecc. Di momenti tosti nel libro ce ne sono parecchi (il problema del libro è la storia piatta e scontata, non lo stile o le singole trovate e singole scene) e l’azione è forsennata. Il film, effettivamente, visto il trailer, tradisce parecchio, mette lei protagonista e pare robetta insulsa. Non so, mi aspettavo qualcosa solo in virtù del libro e del fatto che, comunque, anche solo nel trailer, ci sono più esplosioni che in tutto The Girl Whit The Dragon Tattoo (oltre ad essercene di più nel libro).
No, non sono un fan di Stone. Anzi.
Passo e chiudo.
Riguardo Tulpa: fare un po’ il tifo per la roba di casa nostra mi sembra anche fisiologico.
@BellaZio e chiudo anch’io: il film l’ho visto e t’assicuro che è da Calci solo tirandolo per i capelli e in virtù del fatto che Stone prova un pochino a fare il selvaggio pop tipo Natural Born Killers riuscendoci male.
@luca09: innanzitutto apprezzo davvero molto il tuo commento.
In quasi trent’anni da spettatore ho imparato che, volenti o nolenti, i film italiani sono inevitabilmente, fisiologicamente una categoria a parte. Ci sono troppe cose in ballo che è impossibile trattare con neutralità, perché siamo influenzati da cose che sappiamo sull’autore, l’ambientazione, la cadenza del parlato e altre cazzate più o meno grosse che per i film stranieri non abbiamo e che condizionano la visione e fanno sì che perdoniamo un mediocre film americano molto più facilmente rispetto a un buon film nostrano. È la cosa più normale di questo mondo. Da critico (critico da meno di trent’anni…), e ancor di piu’ da tifoso degli action/horror all’italiana che da anni chiede a Babbo Natale di resuscitare la nostra industria di film di genere, questo non rende le cose facili come sembrano.
La marchetta di Rai 2 su In the Market era clamorosa perché a conti fatti In the Market era un indifendibile film amatoriale che trattare cosi’ non giovava davvero a nessuno. Se uno mi spacciava quello per capolavoro horror io uscivo bruciando tutti i cinema del quartiere. Tulpa e’ ovviamente tutta un’altra storia, e questo trattamento che riporti da’ comprensibilmente fastidio a te che te ne intendi, come da’ fastidio a me, ma se gente come me e te che ce ne intendiamo si fa ancora influenzare dai giudizi di Rai 2… capisci che voglio dire?
Nessuno qua vuole farti credere che Tulpa sia Profondo Rosso, ma come ho messo nell’ultima frase, finalmente abbiamo imboccato la strada giusta e per me si tratta solo di proseguire, accellerare e sperare di moltiplicarsi.
@luca09: mi spiego un attimo meglio sul discorso promozionale. Io da qua (abito a Londra) non la vedo la differenza di trattamento della stampa generalista tra Zampaglione, i cinepanettoni, Garrone, Virzi’ ecc… a meno che qualcuno non me la racconti, e l’unica cosa che so e’ che per il genere che tratta Zampaglione ha effettivamente bisogno di piu’ spinta degli altri. In linea di massima, considerando che quelle cose si rivolgono a un pubblico casuale di non esperti che chissa’ con cosa gli fai alzare il culo dalla poltrona, la cui presenza in sala e’ fondamentale per avere numeri significativi e che alla fine il peggio che possono fare e’ uscire dal cinema pensando “non sono d’accordo” ma avendo comunque un gran numero di scene da ricordare/raccontare (a differenza non solo di In the Market ma anche di un Paura 3D), onestamente non saprei che obiettare.
Il discorso mi è chiaro, come chiara è la sensibilità sottesa, che non posso che apprezzare. È ben vero che giudicare il cinema italiano è un gran casino, sia per i motivi che citi, sia perché dopo un po’ diventa dura superare un certo scetticismo di partenza. Ma va fatto, e va fatto bene. Credo infatti che qui in Italia stia agli amanti delle cinematografie minori impostare un lavoro critico che esca dalle dinamiche post Sessantotto (oh, perdona, oggi mi ‘sto sul cazzo da solo per come scrivo, ma va così) che hanno ridotto la critica italiana a un grumo di babbuini che si sparano le raspe chiusi in gabbia, ignari di tutto quello che succede oltre le sbarre. Questo lo si può fare solo se ci si libera da certi vezzi e da certe cattive abitudini (quelle che hanno reso il Fantasy Award di Orvieto una parodia, tanto per non fare nomi). Poi, certo, si impara a sbattersene e a muoversi in autonomia, ma non sarebbe male vivere in un paese in cui anche al livello appena superiore all’underground più totale (leggi pezze al culo), si riesca a riconoscere un minimo di onestà intellettuale e di deontologia professionale (a ridaje). Penso che le due cose siano strettamente collegate. Poi, ovvio, al primo frame della prima scena tutto questo va dritto giù per il cesso e resta il film e quello che ha da dire, sperando che valga la visione e sperando davvero che si possa accelerare e moltiplicarsi.
Sul discorso promozionale, io credo che sia necessario stare molto attenti. Faccio una premessa: oltreoceano, il genere sta vivendo un buon momento (come numeri, senza entrare in un dibattitto sulla qualità), e lo sta vivendo grazie a una serie di registi che partono – o fingono molto bene di falro – dal livello del fandom: i vari Del Toro, Abrams, Whedon, ma anche Tarantino, sanno porsi al livello dei loro spettatori.
Questo è importante, è un messaggio di rispetto per gli spettatori. Non ricordo se fosse tua, ma quando ho letto la vostra recensione di The Dark Knight Rises mi sono riconosciuto in alcune considerazioni. Nolan infatti fa l’opposto, Nolan ha tutta quella spocchia da “regista che ne sa”, che una volta aveva Ridley Scott, e questo fa sì che quando non sa che pesci pigliare, ripiega su una soluzione “alla cazzo”, perché tanto è convinto che il suo sia un pubblico di adolescenti leggermente ritardati. Questo è molto pericoloso, oltre che completamente idiota secondo me: magari ti paga sul breve periodo, ma a lungo andare, se ti giochi la fiducia del tuo pubblico, quello ti si incula.
La promozione di Tulpa corre lo stesso rischio, moltiplicato per diecimila visto che la comunità degli appassionati di genere italiana è minuscola. Tra le righe, quella promozione dice a chi vorrebbe convincere: “Io di te me ne sbatto, perché tanto sei un coglione. Vieni a vedere il film, e se poi non è quello che ti aspettavi, chi se ne frega”. Come quel servizio famoso del TG2 (con le dovute differenze). Quella comunicazione non è fatta per il pubblico, è fatta per l’amico che ha lavorato per il film, paro paro alle interviste ai politici: lo scopo non è informare, è fare un favore.
Se tu imposti una campagna prendendo – più o meno – per il culo la gente, ti giochi la credibilità e se ti giochi quella sei fottuto. Le persone non si limitano ad uscire dal cinema pensando “Non sono d’accordo”. Una quota rilevante di quelle persone si attiverà per lavorare contro di te, e questi saranno proprio quegli spettatori che ti dovresti coccolare, che dovresti conquistare, perché potrebbero lavorare PER te. Considerando come stiamo messi, direi che non è il caso di giocarsi alcun supporto, soprattutto non questo.
Detto questo, e per quel poco che vale, riconosco e apprezzo ciò che cercate di fare qui sul sito, nonché la possibilità di avere uno scambio civile. Non è poco.
@luca09: ci sarebbero tante cose da dire, permettimi di sintetizzarle con “92 minuti di applausi”
@Luca09: mi permetto di intervenire, visto che ho spesso a che fare con le dinamiche che citi. Quel che dici è molto giusto in molte parti, MA mi permetto di farti notare questo.
Tu scrivi:
e questo è vero, anche se spesso il favore viene fatto prima a sé stessi (= parlo bene della persona X perché me ne viene in tasca qualcosa, in termini di contatti, prestigio e in ultima analisi svanziche sonanti) che all’artista coinvolto. Poi però dici:
e qui io dico no: nella maggior parte dei casi chi va a vedere un film non ha idea (e giustamente, visto che non è il loro lavoro) di come funzionino i meccanismi di promozione in Italia e all’estero. E quindi se vede un articolo in cui il film X viene dipinto come un capolavoro e poi scopre che è una merda non pensa «guarda che stronzi questi dell’ufficio stampa di [insert name here] che hanno impostato una promozione disonesta cercando di conquistare l’interesse di noi gonzi con promesse fallaci» ma piuttosto «giornalisti dimmèrda!», e magari smettono di comprare la rivista/leggere il sito/seguire il blog dove hanno letto le cose incriminate. Invece che domandarsi come mai siano nati certi articoli, certi slogan, certe bugie.
E con questo non voglio difendere la categoria dei giornalisti/critici/scribacchini, sulla quale ci sarebbe comunque molto da dire, ma semplicemente dire che nella tua critica salti un passaggio, ed è un saltare un passaggio molto diffuso e che in parte consente a chi costruisce il genere di promozione che tu insulti di continuare a farlo indisturbato.
Non so se mi sono spiegato, ho un sonno che non hai idea e mi vanno insieme gli occhi.
@Stanlio Sì, su questo hai ragione.
Ragazzi sono andato a leggere svariati commenti stranieri su Tulpa in rete e sono arrivato a questa conclusione : il film ha diviso la critica, alcuni lo hanno apprezzato altri affatto. Viene comunque sempre menzionata tra le cose negative il doppiaggio e alcuni dialoghi e tra quelle positive l’ aspetto visivo, il sesso e gli omicidi. Francamente tra i primi e i secondi sono piu’ interessato ai secondi. Total Film ha inserito uno degli omicidi di Tulpa tra le 5 morti piu’ belle di tutto il festival. Poi ha assegnato al film dello Zampa l’ Award per la frase piu’ assurda…nel bene o nel male se ne sta parlando in maniera incredibile e i quasi 80 commenti a questo articolo,ne sono la conferma. Trattandosi di un film di genere non posso che essere contento. Tra l’ altro leggevo su un intervista che ZAampaglione ama sia fans che haters, perche’ parlano entrambe di lui e lo rendono piu’ popolare…e poi diceva che ad alcuni era piaciuto ad altri aveva fatto cagare (ALLA LETTERA) cmq tutto cio’ significa che il genere fa ancora discutere e attira l’ interesse di nuovo e questo e’ bene !!!!!!!
Ma Tulpa cosa sarebbe? Un nome proprio? Un dialetto strano?
E’ VERAMENTE UNA BELLA NOTIZIA. HO ASPETTATO IL RITORNO DELL’ HORROR ITALIANO PER ANNI !!!! TULPA … FREMO PER VEDERTI !!!!!
scusate, ma avevo sentito una intervista a Zampaglione dove diceva che Tulpa sarebbe stato recitato in italiano. perchè doppiarlo? perchè non mostrarlo con i sottotitoli?
@amospal: Tulpa presenta un misto di personaggi italiani e inglesi, per cui tra una scusa e l’altra e’ recitato al 70% in inglese per motivi giustificati dalla sceneggiatura.
Chissà lo Zampaglione chi avrà copiato in questo film, Shadow era la pallida copia di vari film di genere.
Se questa è la rinascita del cinema italiano di genere, beh, allora siamo morti e sepolti.
OT
Per fortuna di Sino Spadino qualcosa si trova ancora.
Ti pippa il motorino come non mai.
Prima le cose importanti:
@Stanlio, daresti uno schiaffo da parte mia al Giovine77 ? Gridando ”Tu lo SAI chi ha corso sulla tua fascia, ed hai la faccia da hulo di pensarti degno della maglia?”
Poi:
Tulpa al cinema? Magari, con la riduzione…sono un tipo semplice, gli ammazzamenti lesbo-sessuali tirano più di un carro di peli.
Ho visto TULPA all’anteprima presentata nella serata finale del
Fantafestival. La sceneggiatura è a dir poco ridicola, la fotografia
degna della peggiore fiction televisiva, le interpretazioni sotto i
livelli di guardia, i famosi omicidi “visionari” sono in realtà uno più penoso dell’altro (in uno dei “migliori” l’assassino usa un tegame d’olio caldo che l’attricetta di turno aveva inspiegabilmente messo a friggere subito uscita dalla doccia…) e come se ciò non bastasse il film è diretto da un completa analfabeta del linguaggio cinematografico. Noia sotto vuoto spinto e risate nei punti sbagliati (tipo nel momento della “clamorosa” rivelazione dell’identità dell’assassino/a – peccato che io l’avessi capito fin dal trailer…) Se è questo film che dovrebbe risollevare le sorti dell’orrore italico siamo messi male…
Spazzatura senza pudore, siamo in zona Paganini horror e Il Bosco
Visto ieri sera a Udine dopo l’ottimo Oltre il Guado: film indecente, imbarazzante, ignobile. Risate in sala e spettatori che abbandonavano la proiezione. Trash ridicolo e triste. Bello l’omicidio con la giostra? Non prendiamoci in giro.
Visto finalmente scaricato dalla lista horror di amazon prime, dai non è male. Zampaglione sta lavorando su qualche altro progetto?