Allora.
All’incirca al minuto 3 di Dark Tide succede che Halle Berry in bikini è appoggiata al parapetto della sua barca a fare la scema mentre il fidanzato, Olivier Martinez con gli occhiali da sole, sta cercando di convincerla a condividere la sua sapienza ittica con il resto del mondo da dietro una telecamera.
«Smettila di scherzare, stiamo girando un documentario sugli squali, MICA UN FILM!»
Così esclama un nervosissimo – e assolutamente inespressivo al di là dello sguardo da tonno conquistador – Olivier. Lei ride, abbozza, parla swahili e continua imperterrita a comportarsi da idiota.
Sembra solo una boutade. Uno scambio di facezie. Purtroppo, è una fosca e profetica previsione sull’ora e cinquanta che seguirà.
John Stockwell, da giovane, faceva l’attore. Era un amicone di Tom Cruise: prima al suo fianco in Losin’ It, poi nel ruolo di Cougar in Top Gun, quel film là con gli aerei. Dopodiché, altre perle sempre con gli aerei tipo Volo 747: Vendetta ad alta quota, che farebbe storcere il naso al responsabile dei palinsesti domenicali dei canali Mediaset e, infine, il salto dello squalo (ah ah) con il passaggio alla regia.
Nel 2002, per esempio, Blue Crush: Kate Bosworth che fa surf e si innamora di un giocatore di football. Bikini ensues. Non so voi, ma a me Kate Bosworth non piace per un cazzo.
Nel 2005, poi, Trappola in fondo al mare: Jessica Alba. Il resto del film non ho idea di cosa sia.
Nel 2006, Turistas.
E ora, appunto, Dark Tide, ovvero “la sosia di Halle Berry con il mutuo da pagare contro il grande squalo bianco”. Ero tentato di fare una battuta su Moby DICK, ma Dark Tide non si merita neanche un penis joke.
Dark Tide è un film che parla di Halle Berry in bikini. Lo fa perché la protagonista è Halle Berry in bikini, e quindi naturalmente non può che raccontare la storia di Halle Berry in bikini. Lo sapete che in Dark Tide c’è Halle Berry in bikini? Perché in Dark Tide c’è Halle Berry in bikini, e Dark Tide ci tiene davvero tanto a farcelo sapere. Talmente tanto che qualsiasi scena, dialogo, personaggio, azione, evento ruota intorno a questo sconvolgente fatto: «Ehi, abbiamo un’attrice premio Oscar – seppur non nuova a porcherie indicibili – che recita in bikini nel nostro film sugli squali!». Non c’è un singolo istante di Dark Tide che non sia costruito intorno a lei e all’autocompiacimento del responsabile del casting per averla torturata e obbligata persuasa a girare il film. Nessun character arc che non dipenda dalla relazione di detto character con il bikini di Halle Berry.
Neanche se il character in questione è UN FOTTUTO SQUALO.
(è un vero peccato, tra l’altro, che Halle Berry in bikini non abbia alcuna voglia di essere qui, e non si premuri di nasconderlo neanche per sbaglio)
Le magagne cominciano subito: neanche il tempo di arrivare a conoscere il simpatico Walter che ce lo ritroviamo tra le fauci di uno squalo bianco, nell’unica scena d’azione della prima ora e mezza di film. Walter viene divorato perché stava nuotando tra i selaci incazzati durante la stagione degli accoppiamenti. Stava nuotando fuori dalla gabbia because fuck you that’s why, e lo stava facendo insieme ad Halle Berry in bikini, perché Halle Berry in bikini è un’esperta biologa marina e shark whisperer (giuro), talmente sicura di sé e del suo rapporto con i grandi predatori acquatici da potersi permettere di mancar loro di rispetto dimenando il suo flessuoso corpicino di fronte ai loro musi nel periodo peggiore dell’anno.
La morte di Walter devasta Halle Berry in bikini, la quale decide di abbandonare la biologia marina – con grande scorno del fidanzato filmmaker che ne sfruttava le curve per pubblicare documentari di grande successo, e grande sollievo dell’intero ecosistema oceanico. Stacco temporale, Halle è proprietaria di una piccola attività di seal watching a Città del Capo, Olivier s’è dato alla macchia, io imparo grazie ai sottotitoli che in inglese il verso del pinguino si dice “braying”. Incidentalmente è molto più interessante conoscere questo dettaglio piuttosto che i turbamenti interiori ed esteriori di Halle, ora terrorizzata dal mare e dalle creature per le quali un tempo provava empatia e rispetto.
Finché Olivier non ritorna alla carica con un’offerta che non si può rifiutare! Un vecchio antipaticissimo miliardario londinese e il suo figlio talmente scemo che il suo personaggio si chiama come lui per non confonderlo vogliono nuotare con gli squali! Fuori dalla gabbia! Durante la stagione degli accoppiamenti! E in cambio offrono 100.000€! Nessuna spiegazione viene data* sul perché Halle accetti di rifare la stessa stronzata che le ha rovinato la vita un anno prima, né sul perché la valuta offertale sia l’euro.
Il mistero tormenterà lo spettatore fino alla successiva scena interessante, cioè mai.
Serio: saranno passati venti minuti e abbiamo già sforato nel campo del diseducativo («Ciao sono una biologa marina e vado a fare il bagno con gli squali proprio nel momento in cui non ti dovresti neanche avvicinare all’Aquatica di Milano figurati al mare aperto!»). In compenso non è ancora successo un cazzo.
«Ma vedrete, ora che salpiamo sui flutti dell’oceano tutto cambierà, VEDRETE CHE ROBA!» è la promessa implicita nello sguardo annoiato disgustato depresso avventuroso di Halle Berry che nel film si chiama Kate.
No.
Non cambia nulla. Il film resta noioso.
Ma in modo diverso: una volta che l’equipaggio (tra cui compare anche l’immancabile spalla comica) prende il mare, Dark Tide diventa una costante, snervante alternanza tra “la scena sulla barca dove Halle Berry litiga con qualcuno per qualche motivo” e “le riprese sottomarine OMG come sono bravo a farle”. Perché sì, John Stockwell è bravo, nelle riprese sottomarine, approcciandole con piglio documentaristico – a tratti manca solo la voce di David Attenborough per completare il quadro – e costruendo scene mozzafiato, nonché altamente informative sul magico mondo della natura.
Problema: Dark Tide sarebbe un thriller con gli squali incazzati, e appena la tensione sale e l’azione carbura un po’ Stockwell perde completamente il controllo. Delle riprese (che diventano “bolle subbaqque e ombre nere che si muovono minacciose”), del montaggio (= non si capisce più neanche la successione cronologica delle azioni compiute dai personaggi), persino della colonna sonora – ricolma di “Woman singing in native language” nei momenti di quiete e di zummazumma pòmpòmpòm durante gli inseguimenti dello squalo.
Oltre al fatto che Stockwell perde il controllo di Halle Berry in bikini, un pesce fuor d’acqua (ah ah) in questo contesto, intrappolata nel ruolo della ragazza turbata e sempre incazzata che mal si sposa con il fatto che la sua Kate dovrebbe essere in grado di comunicare empaticamente con gli squali tenendo a bada le proprie emozioni e il proprio battito cardiaco**.
Cos’altro volete sapere su Dark Tide? Che gli ultimi cinque minuti sono uno scintillante esempio di “cinema incomprensibile”, una corrente artistica il cui capofila è ASSOLUTAMENTE NESSUNA PERSONA DI BUONSENSO? Che il ricco miliardario viziato è probabilmente il personaggio più antipatico mai comparso in un film NELLA STORIA DEL CINEMA? Che l’unica scena che mi abbia fatto sobbalzare è un attacco a sorpresa da parte di UNA FOCA? Che se proprio volete godervi spettacolari immagini di natura selvaggia piuttosto recuperatevi il cofanetto di questo? Che l’unica cosa buona di tutta l’operazione è capitata a Halle Berry, che oltre a essersi pagata il gas e Fastweb per i successivi tre mesi s’è portata a casa pure un fidanzato per davèro?
Fosse stato un direct-to-video con un’attrice tv di seconda fascia nel ruolo della protagonista avrei anche potuto accettare l’esistenza di Dark Tide; me ne sarei tenuto alla larga, ma l’avrei rispettato. Invece ci troviamo per le mani un film uscito in sala e con una presunta talentuosa a fare da fulcro dell’attenzione grazie al suo bikini alle sue doti recitative. Uscito in sala e riuscito male: davvero, piuttosto compratevi un pesce rosso e giocate con lui, vi passa di più.
DVD-quote suggerite:
«Piuttosto compratevi un pesce rosso»
(Stanlio Kubrick, i400calci.com)«Intanto iò ò chiavatò alla fasciassa vostrà!»
(Olivier Martinez)«Però da qualche parte ci sono un par de squali, giuro!»
(John Stockwell)«SQUALIFICATA!»
(Fred Dura, cazzate.it)
*non è vero, la spiegazione c’è: le stanno per pignorare la barca e lei ha bisogno di sghei. L’antica arte, piuttosto?
**dice che gli squali sentono se il tuo cuore batte troppo forte. Sicuramente nuotare in apnea per interi minuti non avrà alcun effetto sulle pulsazioni di Halle Berry, altrimenti che shark whisperer sarebbe!
che, per dire la qualità dell’opera, l’hanno dato su rai 4 tipo il giorno dopo essere stato distribuito. http://youtu.be/F7gl8rTs1E0
Non potevano fare il film con squali in bikini che studiano Halle Berry durante la stagione degli accoppiamenti?
come non quotare terence hell!!!! halle barry è talentuosa dai. aiuta a sconfiggere i fottuti terroristi con kurt russell in un film in cui steven seagal muore subito e in maniera atrocemente stupida (non per il film ma per la fine in se) tale decisione critica. il suo volto spaventato da “non ho mai ucciso nemmeno le mosche” e “vi aiuto io!” coadiuvato dal taglio di capelli corti impone lei come nuova figura estetica delle donne anni millenovecento…mh…s…’ntasette.
apprezzo il tuo sobbalzo per l’attacco da parte di una foca.
ma Stanlio, lo hai visto questo con lo squalaccio cattivo?
http://www.youtube.com/watch?v=0UD2gbjB3vw&feature=fvwrel
le prime scene del film sono davvero brutte, sembra un telefilm triste tedesco o spagnolo, poi parte e funziona bene, io mi sono scagareggiata addosso diverse volte e non mi ha mai mollato la tensione.
Gli squali si rispettano, Halle Berry pure. 10, 100, 1000 topless gratuiti come nel codice del pesce e si vive
Allora.
@blueberry: il mio dubbio è che Halle Berry sia una di quelle talentuose monotòne, per cui se la metti a fare i films dove dev’essere tormentata e un po’ depressa funziona, qui che dovrebbe essere una shark whisperer sembra più una diciottenne incazzata con il mondo e pure un po’ capricciosa e non funziona.
@lucia: quello mi manca, ma l’aveva coperto il buon Casanova. Recupererò!
@Douglas: qui c’è carenza di topless, gratuiti e/o a pagamento. È quello che trascina giù il film secondo me.
E comunque il vero problema è che in Dark Tide manca Spongebob.
Credo di esserci incappata su rai 2 quest’inverno.
Più e più volte ho cercato di convincermi che no, quella era solo la sosia di Halle Berry in bikini. Purtroppo IMDB conferma, quella era proprio Halle Berry in bikini.
Devo ammettere di non aver superato i primi venti minuti, tra maccosa e noia ho spento per evitare il sonno precoce.
RELEVANT.
Credo che la morale di questo film sia: se sei stupido verrai ucciso da uno squalo. Vuoi fare pesca illegale DI NOTTE a largo del SUD AFRICA, A NUOTO? Vai pure. MUORI.
Avevo veramente il bisogno fisico di condividere il fastidio che ho provato verso questo film. Una pellicola che è in grado di farti rimpiangere “Lo squalo 4 la vendetta”. Almeno lì c’era una scena con una bananona gigante.
il sottotesto ironico era: “con dentro halle berry ho visto solo decisione critica dato che nell’ultimo boyscout, credo che nanni approverebbe, c’è o non c’è il film spacca di brutto (inteso: inquadrano cory o no il film va via che è un piacere)” ma l’ho scritto male. la shark whisperer non so che professione sia… francamente bikini o meno resta un’attrice inespressiva che al massimo può fare la bond girl perchè ha un po’ di seno (anche se è bassa ma gli uomini si accontentano) e vincere un’oscar perchè fa sesso egregiamente con l’ex di angelina jolie di cui non ricordo il nome se non che m’ha fatto sganasciare in babbo bastardo
Sto messo talmente bene che non ho nemmeno colto l’ironia. Andiamo alla grande eh!
La shark whisperer è tipo quel film lì con i cavalli e i sussurri, ma con gli squali al posto degli equini. Fai te.
Sul discorso Oscar io ho solo un nome che faccio sempre in questi casi: Anna Paquin.
Io sul discorso Oscar dico sempre “nomination alla SCENEGGIATURA di Avatar”. Ma anche “Roberto Benigni”.
Facile sparare sulle ambulanze: io dico “Rocky che vince come miglior film nell’anno di Taxi Driver”.
Sì be’ quello era anche l’anno di Quinto potere volendo.
Io poi vabbe’ l’eresia che non sono un fan terminale di Taxi Driver, tanto rispetto ma poco affetto, ma a riguardarli tutti e due adesso (e qui la sparo grossissima) Rocky è invecchiato meglio di Taxi Driver.
Beh certo è una innocua favoletta per tutta la famiglia. Quelle non invecchiano mai.
E poi che eresia? Fan di Rocky ne trovi ad ogni angolo di strada, mentre si fa fatica a trovare qualcuno che di Taxi Driver sappia qualcos’altro che non sia la scena del “you talkin’ to me?”.
(PS ovviamente Rocky mi piace… è tanto per fare l’avvocato del diavolo)
Io per esempio, tra tutti i film horror che ancora escono sugli squali uno con lo squalo tsundere dell’immagine lo guarderei volentieri.
Ma ho una domanda ancora: squali?
Dai su Tommaso, ora fai passare Taxi Driver per un culto di nicchia che la gente ricorda solo per un monologo di De Niro. Mi sembra un po’ esagerato.
Dico solo che non è troppo una follia che abbiano dato l’Oscar a Rocky quell’anno invece che a Taxi Driver. O a Quinto potere, ribadisco.
Ok ma tu non farmi passare il preferire Rocky come una scelta di minoranza ;)
Diciamo che è la prima serata di Italia Uno, contro la seconda serata (con tagli) di Rete4.
Ps “Quinto Potere” è ‘na robetta facilona e didascalica, l’alternativa se mai era “Tutti gli uomini del presidente”.
(PS ovviamente Rocky mi piace… è tanto per fare l’avvocato del diavolo)
Il PS su Rocky mi è rimasto nel terzo messaggio per sbaglio, non è che ci tengo così tanto a parami il culo. ;)
Raga, state andando un bel po’ OT , vi ricordo che si parla di SQUALI, cioè, cosa volete di più?
@Tim: in generale nulla, nel caso specifico mi sarebbe bastato un film decente. Tu non sai la fatica a star sveglio per due ore guardando ‘sta roba.
Ma nella categoria ‘film con Halle Berry in bikini’ supera ‘Codice Swordfish’?
Ho visto “The Reef”: una rivelazione!
Peccato che non entrerò mai più in acqua.
Devo dire che gli australiani i film sui loro amici animali li fanno gradevoli: vedi “Rogue”.
beh l’ho scritta male io, e di fretta, non stai messo male dai. Ah ok ho capito il uisperer, donne in bikini che s’arrazzano con gli squali e i loro due peni, potrebbe essere divertente in fondo, grazie per aver colmato la mia lacuna (all’inizio pensavo al telefilm inutile con quella di heart breakers che sigourney mangia a colazione nonostante il doppio dell’età=più sexy).
Nanni ai dont anderstend: benigni ha sbagliato qualcosa? Certo sul carro armato ‘merigano ci sarebbe da ridire e pure molto però dai, meglio di tanti altri. Avatar non l’ho visto (come titanic) ma é un mio limite delle volte scatta il rifiuto per certe operazioni nostalgia canaglia.
@blueberry: Benigni faceva se stesso come in tutti i suoi film. È come dare l’Oscar a me se interpreto un critico di film d’azione nel ’44. Poi ovviamente che ne sanno gli americani, ecc…
si ok ma non mi picchiare. Credo che abbiano voluto premiare la storia più la buffonata del carro americano invece che russo. Non “venero” benigni ma quel film lì merita. Certo magari, lo dico per restare in tema (eh, quale?), halle berry un pelino meglio di nicoletta (certamente non parlo di fisico ma di recitazione), però dai. O no? Lui é se stesso? Si magari é giusto il tuo giudizio in fondo lui é un comico che ha cominciato facendo altro. M’incazzerei dippiù(tv) con altri ”attori”. Poi non so, a me non ha dato proprio fastidio. Solo l’arruffianata mi é bastata per non gridare ”eeh capolavoro” (come esclamava uno di fianco a me alla proiezione di la fabbrica di cioccolato ad ogni scena).
@blueberry: mi riferisco al premio come Miglior Attore, non a quello al film
Sei un grande. Mi fa ridere quasi nessuno. Mi faceva tanto ridere Beppe Viola, per intenderci. Tu mi hai fatto ridere parecchio. Grazie. G.
Muori