«E ora, passiamo la parola a Piero Angela, che vi terrà compagnia con una puntata speciale di Super Quark. Buona serata!».
SIGLA!
httpv://www.youtube.com/watch?v=SKml8LwF_0M
Buonasera, e benvenuti a questa puntata di Super Quark: Fast as a Shark.
Di cosa voglio parlarvi oggi? Vi parlerò di squali. Ma non di squali qualunque: squali preistorici, feroci predatori degli oceani primordiali, che terrorizzavano pesci e anche il resto della fauna acquatica e pure anfibia 30 milioni di anni fa. Il più temibile di essi era il Megalodon, il “grande dente”, uno squalo lungo fino a 15 metri che infestava i mari di tutta la Terra nell’era Cenozoica; e qui mi permetterete una parentesi, cari telespettatori, per farvi notare come il Cenozoico sia arrivato ben dopo il Giurassico, eppure il film di cui dopo andrò a parlarvi si intitola Jurassic Shark. Non è curioso? Mentre ci riflettete, ecco a voi una sgrammaticatissima diapositiva tratta dai titoli di testa del film, che vi illustrerà l’importanza del Megalodon nell’economia della pellicola.
Il megalodonte, questo il suo nome in italiano, era un vero mostro, per dimensioni e ferocia. Un mostro, e pure nostrano: fu infatti il ritrovamento di alcuni suoi denti in Toscana a dar vita al mito del drago dell’Etruria. E furono gli stessi denti, al tempo conosciuti come glossopetrae, a convincere il danese Stenone di non trovarsi di fronte a un mostro mitologico ma a una qualche specie di squalo estinto: possiamo quasi dire che grazie al megalodonte è nata la paleontologia moderna.
E anche questo film di merda che sto facendo di tutto per ignorare e non nominare ma tanto so che prima o poi mi tocca!
Dannata Rai!
Ma siccome non me la sento di portare avanti la puntata da solo, ho invitato in studio un esperto. Lui non lo sa, ma io sono un grande fan dei suoi pezzi sui film della Asylum, non solo perché sempre brillanti e arguti e divertenti, ma anche per la capacità di reinventare se stesso e il suo stile ogni volta che si ritrova di fronte a un film che potrebbe essere recensito così: «È UNA MERDA NON GUARDATELO NON C’È NULLA CHE VADA BENE IN LUI» invece che sviscerato nei dettagli paragrafo dopo paragrafo.
Ho pensato quindi di fargli qualche domanda che possa aiutarci a svelare il mistero dietro Jurassic Shark.
TRE DOMANDE AL DOTTOR VAN GOGH
1. Immagini di essere un produttore: come le può anche solo venire in mente un titolo come Jurassic Shark?
«Immagino di essere il produttore di un film del genere, quindi sono a) un cocainomane b) in galera c) Roger Corman d) un cocainomane in galera. Essendo io il capo della Dudez Production posso tranquillamente definirmi un a) che sognava di diventare un c) ma che prestò andrà in b) e diventerà un d). Detto questo, un titolo come Jurassic Shark mi viene in mente perché ho il cervello completamente fuso e non m’importa se sia la parodia poco divertente di un titolo molto più figo, dude. Io c’ho la coca e chiamo i film come mi pare, DUDE».
2. Quant’è la parcella di un buon avvocato che le possa salvare in culo dall’aver razzato il logo di un film un po’ famoso?
«Non più alta di quel che spendo ogni settimana in coca quindi nemo problemo, in quella merda ci navigo, e poi a me difende Saul Goodman, dude. Your argument is invalid, eccetera. Ma seriamente non credo che a questi fotta la più piccola sega di una denuncia per plagio, sicuramente non dopo aver deciso di produrre un film di merda del genere».
3. Succede spesso che la struttura di questi film sia tipo “scena d’azione con pessima CGI/scena che sembra l’intro di un porno lesbo o di un video di Girls Gone Wild“?
«Succede troppo poco spesso, in realtà. L’unico ricordo che ho conservato di 2-Headed Sharks, per esempio, è proprio una sequenza in cui ci parte la lesbicata selvaggia in mare con tanto di tette uscite senza vergogna e rigurgiti di sangue sulle stesse (qui invece niente tette, ndr). Momenti memorabili che dovrebbero riempire qualsiasi tempo morto di qualsiasi film con mostroni, e poteva andarti peggio, poteva capitarti un film diviso equamente tra “scene d’azione tutte uguali con pessima CGI” e “personaggi che camminano tra i boschi prendendosi sul serio” o “gente che parla ma non dice niente” o “LA NOIA”, ma anche se non lo hai ammesso sono abbastanza sicuro sia andata proprio così».
È incredibile il talento di questo esperto, amici telespettatori! Pur senza aver mai comunicato in precedenza con lui riguardo al film, ha azzeccato pure la storia di quelli che camminano nei boschi! Sono sicuro che se glielo avessi chiesto mi avrebbe anche saputo spiegare come mai questi si fanno ammazzare tutti da uno squalo che vive nell’acqua mentre loro sono sulla terraferma e, pur avendo una barca, sono ovviamente privi di telefono e quindi non possono chiamare soccorsi.
E gli scoop non finiscono qui! In anteprima assoluta, infatti, il nostro infiltrato alla Dudez Productions, dottor Kerpimple, ha infatti messo le mani sulla sinossi non ufficiale del film, quella che ha convinto lo sponsor (una qualche marca di birra) a cacciare i soldi:
LA SINOSSI NON UFFICIALE DEL FILM
E in pratica no comincia che ci mettiamo due in bikini che fanno un dialogo tipo i porno con tutti quegli «Omigod! Totally! I mean, I know, right?» e che si guardano che dici minchia ora scopano, poi le mangia lo squalo e senti qua si scopre che lo squalo sta nel lago perché l’ha liberato una COMPAGNIA PETROGLIOSA DELLE TRIVELLE SOTT’ACQUA così ci dicono pure che siamo ecologici, poi in pratica c’è il gruppo di lesbiche tettone sempre in bikini con il tipo al seguito che viene subito mangiato e poi i ladri con un dipinto costosissimo che finisce nel lago dello squalo e quindi siccome le tettone c’hanno la barca poi fuggono insieme ma prima buttano una granata in bocca allo squalo e poi finisce il film.
E non è ancora abbastanza! Abbiamo infatti anche un altro scoop da fornirvi: in anteprima mondiale, il comunicato stampa del Sindacato Attrici Cagne, che intende prendere le distanze da quello che il sindacato stesso ha definito «uno smacco che vanifica tutti i nostri sforzi».
IL COMUNICATO DEL SINDACATO
È con profondo rammarico che dobbiamo condannare sotto ogni punto di vista la pellicola cinematografica intitolata Jurassic Shark – per quanto definirla “pellicola” possa forse sembrare azzardato, essendo carente di regia, montaggio, colonna sonora, effetti speciali, dialoghi e storia. Ma più di tutte, ed è qui che il sindacato ha intenzione di alzare la voce, è priva di attrici cagne di talento. Anni di lotte sindacali non hanno ancora fatto passare il messaggio: essere cagne è arte, è interpretazione, è vocazione. Bisogna prendere sul serio il proprio ruolo di cagne maledette: guardate Katie Holmes, per esempio. Prendere due prostitute dal bordo della strada, vestirle di orrendi costumi da bagno e costringerle a recitare un paio di frasi a memoria – come si fa di solito come abbrivio all’orgione di vibratori e cera lacca che dovrebbe seguire di lì a poco – non è arte, è pornografia senza la parte pornografica.
Ci teniamo a comunicare, quindi, che tutte le attrici coinvolte nella realizzazione di Jurassic Shark, che non esiteremmo a definire uno smacco che vanifica tutti i nostri sforzi di anni, non appartengono al sindacato, né possono, in alcun modo, definirsi attrici cagne.
Abbiamo anche contattato il Sindacato attori badass di origine sudamericana e un rappresentante degli Attori scienziati pazzi pelati, ma i primi hanno risposto solo «de puta madre» e il secondo è tuttora convinto di recitare in un grande film.
Che è stato accolto così dalla critica:
LA RASSEGNA STAMPA
«’nammerda imbarazzante».
«Raramente mi sono annoiato così tanto in vita mia».
«Dura un’ora e un quarto ma è come guardarsi tutta la filmografia di Terrence Malick in polacco tre volte di fila».
«Quando ho visto quello squalo in CGI ho preferito strapparmi gli occhi con un cucchiaio».
Ma basta far parlare gli altri, basta appoggiarci alle opinioni della massa per valutare questo film. Vi lasciamo all’editoriale del nostro direttore, Augusto Minzolini.
L’EDITORIALE DI MINZOLINI
Niente Jurassic Shark è un film di merda. Se me l’avessero presentato come “il progetto amatoriale di quattro coglioni a scuola di cinema” li avrei incoraggiati a cambiare hobby, e dedicarsi chessò, al rutto acrobatico. Non c’è veramente nulla che si salvi, ed è tutto talmente pigro e buttato lì – attrici che aspettano un segnale fuori scena per recitare la loro battuta, camera a mano nei primi piani delle tipe che parlano intorno al falò perché tanto chissene, gente che cambia vestito all’interno della stessa scena – che non fa neanche tenerezza/affetto/simpatia, ma solo molta rabbia, perché un film del genere è uno spreco di tempo e denaro, se non di talento. È fatto per lucrare su un’idea stupida (il titolo) e diventare un Internet cult («Ci guardiamo quel film con le tette e lo squalo gigante! Minchia sì troppo brutto!»), al che noi rispondiamo vaffanculo, abbiamo di meglio da fare tipo chessò, morire o grattarci le narici con un porcospino.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Guardatevi Jurassic Shark se e solo se siete quel genere di persona che quando si fa le seghe guarda solo l’intro dei porno e quando cominciano a darci dentro cambia perché «è la tensione che mi eccita».
SIGLA FINALE!
httpv://www.youtube.com/watch?v=zg9ZBtg0Xig
DVD-quote suggerita:
«Lammèrda»
(Tutti)
Al “de puta madre” ho mollato tutto e ora sto devo spiegare al mio titolare perché sono scoppiato a ridere nel silenzio di una zona industriale ferragostiana!
Padre P-Yo poi è la chiusura perfetta mista a cultura delle cose belle, che io avrei tirato fuori MorteCattiva ma sono cose. Cristo, nel nulla più totale, con una merda simile, mi hai svoltato la giornata, grande Stanlio!
credevo fosse venuta a mancare la orsomando… nn mi fate più sti stupidi scherzi!
Il target dei consigli per gli acquisti è spettacolare!
ma poi le tette si vedono, oppure no?
Ma poi dagli screenshot le attrici non mi sembrano neanche così tettone…
Delusione.
ho guardato il trailer perchè di si e mi è venuto fuori anche questo:
http://www.youtube.com/watch?v=CaKVhKBL8bg
Certo che anche il film segnalato da sol meriterebbe una puntata di Super Quark… e mi fa riflettere sul fatto che si stiano esaurendo le ambientazioni possibili: dopo il banalissimo squalo “oceanico” di Spielberg (pfff…) abbiamo avuto squali nei laghi, squali nelle paludi, squali volanti (grazie Asylum), squali nei supermercati… mi sembra che ancora non si siano visti squali terricoli, in una specie di remake di Tremors con gli squali al posto dei graboid… se qualche produttore di passaggio è interessato, posso farvi avere la sceneggiatura in meno di due ore alla modica cifra di 50€/pagina, o in alternativa a 20€/WTF.
certo che solo un titolo di questo tipo farebbe meritare ad ognuno che ci ha preso parte una maledizione azteca che duri per 5 generazioni.
@Matteo Pascal
L’han fatto, l’han fatto… ed è pure stato recensito su queste pagine: http://www.i400calci.com/2012/01/sembra-asylum-ma-non-e-serve-a-darti-lallegria-sand-sharks/
Forse nello spazio non li hanno mai messi, ma non ci metterei la mano sul fuoco…
@Anakin
Ah, grazie! Mi ero perso questo recensione, la recupero subito. E’ bellissimo sparare una puttanata senza capo nè coda e scoprire dopo poche ore che qualcuno ha avuto il coraggio di girarla sul serio. A questo punto non ci scommetto neanch’io sugli squali spaziali, sarebbero quasi banali rispetto al resto.
Amo il titolo di questo post.
Ma tornata a casa da Expendables II ho avuto la malagrazia di incappare in Dinocroc vs Supergator. E a voi che frega? Beh giustamente niente, ma sentivo l’imperativo morale di condividerlo con qualcuno.
Ah, prima del film orgasmico citato sopra c’era un trailer di Shark 3D, quindi credo che in qualche modo il cerchio si chiuda. Vado a chiudere parentesi a caso nei post degli altri.
Vista la Dvd-quote mi manca già il Dinocroc e lassio gentilmente perdere.