C’è stato un periodo, a cavallo tra il II e il III secolo A.C., se le mie nozioni di storia del cinema non mi ingannano, in cui il noir veniva ingiustamente considerato un genere minore e chiunque decidesse di cimentarvisi era o un idiota o un degenerato. Cose come la politica degli autori, la riscoperta dei classici, l’ironia, l’autoironia, la post ironia, la droga e la musica punk hanno contribuito al suo sdoganamento ma hanno anche portato con sé, come spiacevole effetto collaterale, la nozione che qualunque brutto film potesse essere giustificato in virtù del suo essere “di genere”.
Vi faccio un esempio:
A: questo film è brutto.
B: no, è di genere.
Fine dell’esempio.
Non che questo sia il caso di The Girl from the Naked Eye.
The Girl from the Naked Eye è tranquillamente una delle cose più bizzarre che abbia mai visto, un film così improbabile e sgangherato da rendere inadeguato qualunque approccio: indispettirsi, come ho fatto per tutti i primi 10 minuti, per i suoi difetti è sciocco e inutile esattamente quanto far finta di non notarli soltanto perché siamo nell’ambito di un “genere”.

Dichiarazione d’intenti: il film si apre con la copertina di una rivistaccia pulp
Locandina giusto un po’ ricalcata e scenografie orgogliosamente disegnate raccolgono la pesante eredità di Sin City e le danno fuoco in un bidone sul ciglio della strada, per il resto la struttura è quella classica di un hard boiled — antieroe burbero ma dal cuore gentile vendica prostituta morta ammazzata (qualcuno potrà obiettare che anche questo pare preso da Sin City, ma, beh no, è semplicemente preso da qualunque hard boiled) — non fosse che per le arti marziali, gli inserti randomici di comicità (per altro la cosa più riuscita), e il fatto che il cast è per qualche motivo composto quasi interamente da asiatici.
Sulla recitazione neanche mi soffermo, è quello che si dice beyond bad, semplicemente dilettantesca. La più brava del mazzo è la prostituta morta, il più imbranato il protagonista, il campione di san-shou kick-boxing Jason Yee, che tra l’altro è anche uno degli autori (esatto, autori al plurale — tre persone ci sono volute) della sceneggiatura.

For your consideration: Sylvester 2013
Ora, che la vocazione di Yee non sia la recitazione si capisce abbastanza in fretta, e ci può stare: nessuno si aspetta il Macbeth da un atleta che è stato scelto in base a quanto in alto riesce a tirare i calci. Quello che non ci si spiega è perché a uno che ha serie difficoltà anche solo a parlare in pubblico sia stato chiesto di raccontare l’intero film in voiceover. E’ una roba che, vi giuro, non si può sentire.
Ma in generale, Yee funziona proprio male davanti alla macchina da presa: ha il fisico giusto, è evidente che conosce le sue mosse, e offre un discreto spettacolo quando si tratta di malmenare un avversario che si limita a stare fermo e prenderle, gli stunt tuttavia non sono proprio il suo forte e la maggior parte dei combattimenti, nonostante la buona volontà, risultano posticci nel migliore dei casi.
Perché allora proprio non riesco a prendermela con The Girl from the Naked Eye?
A parte l’inutilità di picchiare un cavallo morto, intendo.
Dite pure che sono un romantico — mi succede quando vedo un film i cui dialoghi sono la scusa per una gara a chi riesce a infilare più fuck nella stessa frase (il vincitore è ancora una volta Jason Yee, che a un certo punto dice qualcosa come “fucking her is like fucking me which is like fucking my boss and this is a fucking gang bang you’re not fucking ready for”) — ma per come la vedo io The Girl è un film fatto col cuore. Anche perché di sicuro non è fatto con molto altro.
E’ fatto col cuore perché solo così riesci a spiegarti una scena come il ripoff totale e senza vergogna del pianosequenza in corridoio di Old Boy, così maldestro rispetto all’originale e così fuori contesto che lo puoi guardare solo con quell’affetto misto a condiscendenza che riserveresti a un bambino che rifà le scene del suo cartone animato preferito al parco.

“Io l’ho già vista da qualche parte…”
L’unico momento in cui The Girl pecca veramente di disonestà, in cui finge di essere qualcosa che non è, è nei poster promozionali in cui ti spara con disinvoltura i nomi E LE FACCE di Dominique Swain (la Lolita del remake del ’97) e, peggio ancora, di Sasha Grey (la star di film come I Melt With You e No Swallowing Allowed 13) come se facessero parte del film. Entrambe hanno uno screentime complessivo di 30 secondi, recitano sì e no una battuta e sono state piazzate lì abbastanza unicamente per attirare su un film altrimenti impercettibile l’attenzione necessaria affinché BEN TRE SALE in tutti gli Stati Uniti decidessero di proiettarlo.
…
Ok, ora che ci penso è stata una mossa niente male.
DVD-quote suggerita:
“lolwat?!”
Quantum Tarantino, i400calci.com
qui sangue chiama sangue… e a galloni
Non puoi mettermi Sasha Grey NELLA LOCANDINA e poi non farle fare almeno la parte della protagonista. For shame, ignorerò il film poiché offesissimo.
l’interesse che mi stava generando è morto nell’ultimo paragrafo quando ho capito che LEI non era protagonista…
a proposito di LEI… qualcuno ha visto il film di Soderbergh con LEI?
@Bread Beat dicono che è una palla pazzesca. di tanto in tanto mi riprometto di guardarlo, alla fine sono un po’ curioso anch’io, ma quando inizio a cercare sasha grey non so come va a finire sempre che guardo altre sue cose meno impegnate
con una copertina così merita di sprofondare nei cestoni del supermercato insieme ai cd di albano e toto cutugno…
@Quantum meno impegnate dipende dai punti di vista
Ha scritto “impegnate”, non “impegnative”!
la maestra me lo diceva sempre di studiare meglio la lingua italiana
Io il film con Soderbergh l’ho visto. Lei fa la escort, il suo ragazzo il personal trainer in palestra, tutti e due hanno qualche ambizione. Film molto patinato, lento ma non troppo, durante la campagna Obama-McCain del 2008 (dettaglio non secondario, dato che ritorna come tema nel corso del film). L’effetto-palla, così a memoria, credo sia per l’assenza di una trama vera e propria.
Sasha Grey
PORCA TROIA!
Figuratevi se non vi ho mai fatto vedere questa:
(l’importante e’ che non mi chiedete in che occasione l’ho scattata)
Uhm… un film di Soderbergh una palla pazzesca… non l’avrei mai detto!
Sasha è nel cuore comunque.
capo, mi sa che c’hai avuto un rapporto più profondo te con Sasha in occasione di quella foto di quelli che hanno fatto sto film.
Sasha Grey è il mio essere umano preferito di sempre dopo me stesso.
HATE incondizionato per Nanni “lo sventrapapere” Cobretti
Sasha Grey è un X-Men, ha un potere ne sono sicuro, solo così sono riuscito a spiegarmi certe cose che le ho visto fare.