Hell è un film tedesco post apocalittico con protagonisti che devono arraggiarsi per sopravvivere in un mondo impervio dove il sole ha iniziato a picchiare fortissimo e 1) le persone non possono esporsi alla sua luce diretta o vengono cotte sul momento e senza pretese 2) la civiltà è andata a puttane 2) l’acqua pure 3) gli animali anche 4) l’estate al mare soprattutto, perché è sempre estate cioè fa sempre caldo quindi il concetto stesso di stagioni è andato un po’ a puttane pure lui e comunque il mare non c’è o ce n’è poco; in effetti non si capisce ma io voglio credere che gli oceani siano solo delle grandi spiagge profonde kilometri e le Hawaii una roba tipo montagne di sabbia da scendere col bob perché se il cinema non ci fa sognare ALLORA COSA?!. “Hell” in tedesco significa “luminoso”, capito l’umorismo tedesco? Il gioco di parole? Troppo simpatico l’amico regista e sceneggiatore Tim Fehlbaum, mi ammazza ogni volta (dove questa è la prima). Ridendo e scherzando con umorismo poco divertente però Hell è anche il primo film tedesco che vede Roland Emmerich in veste di produttore esecutivo (ed essendo lui tedesco di Stuttgart fa strano che sia “solo” il primo) e a prescindere dalla qualità del prodotto finito fa sicuramente piacere vedere del cinema tedesco quasi di genere spinto da una persona di quel calibro, ché pensandoci quanto basta (sono malato e pieno di medicine, non fatemi pensare troppo e se scriverò poco non vogliatemene) non mi vengono in mente recenti film tedeschi di genere dal budget dignitoso, o in generale non mi vengono in mente recenti film tedeschi di genere se non Rammbock, un cosettina piccola piccola con gli zombi che durava meno di 60 minuti. Il problema è che questo rischia di essere l’unica cosa veramente interessante di tutto il progetto, quindi vi piacerà e affascinerà se magari siete degli invasati di cinema tedesco e vi piace proprio conoscere e studiare le dinamiche e l’evoluzione delle sue produzioni e della distribuzioni o magari avete deciso che per tutta la vita guardarete solo film tedeschi perché è così che funzionano le scelte di vita o magari siete matti e basta, non lo so, ma in qualsiasi altro caso vi ritroverete a pensare che tanto valeva guardare The Road che almeno ha i sacchi e le inquadrature mozzafiato.
Di facciata Hell funziona pure: la fotografia e le riprese non gridano “SIAMO POVERI ED INCAPACI” ad ogni inquadratura e anche se le maestosità post apocalittiche di The Road non sono nemmeno fatte intendere qualche landa desolata sulle alpi (dove i protagonisti si stanno dirigendo per trovare dell’acqua) fa il suo sporco lavoro e per quanto ne possa sapere di recitazione in tedesco gli attori se la cavano benone e se sono dei cani sono molto bravi a mascherarlo dietro facce studiate a tavolino, ma la storia e la sceneggiatura non funzionano e sono troppo ispirate a The Road, ma troppo nel senso che si citano persino le latte di pesche sciroppate e si arriva alla fattoria di cannibali costretti dalla fame perché sennò che mangiamo. Ironicamente, ma neanche troppo, è proprio qui, nelle fattoria, che capitano le cose migliori: tizia (Hannah Herzsprung – manco ‘sta gran figa) siede al tavolo disgustata mentre tutta la famiglia di Non aprite quella porta mangia con tranquillità uno stufato d’umano e poco dopo la stessa tizia si vede il marito sgozzato davanti ai suoi occhi e portato a diventare un ottimo stufato. Tutto qui, ma la regia c’è, l’atmosfera pure, il disgusto e la paura anche e si sentono; funziona, solo questo, ma funziona. Il resto è solo grande noia tra dei boschi all’imbrunire o di notte (il film si chiamerà pure INFERNO ma il sole e il calore non si vedono quasi mai – è un po’ una fregatura e sinceramente più che aridità c’è un senso di umido costante che la sete la fa pure passare) e spezzata sporadicamente da sequenze con pretese action girate con un voglia che tanto valeva non farle proprio. Un’occasione sprecata soprattutto perché i mezzi c’erano, le capacità anche e sarebbe bastato scrivere una storia meno derivativa e con una direzione più precisa per farlo diventare un solido film di genere. Spero comunque che Hell sia solo l’inizio di una qualche new wave tedesca di film horror, tipo una Neue Deutsche Welle aus Horrorfilm (no non so il tedesco), che tra un anno ci farà dire cose come GERMANIA IS THE NEW FRANCIA e che I 400 CALCI lo sapevano prima.
DVD-quote:
“Il post apocalittico tedesco come metafora dell’annoiarsi a morte. ”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Un altro hacker??? Stiamo diventando il bersaglio preferito dei nazionalisti di tutto il mondo….
“io voglio credere che gli oceani siano solo delle grandi spiagge profonde kilometri e le Hawaii una roba tipo montagne di sabbia da scendere col bob perché se il cinema non ci fa sognare ALLORA COSA?!”
applausi
L’unico vero prodotto cinematografico tedesco che merita è SQUADRA COBRA 11.
Sembra che Hemmerich abbia dichiarato guerra al cinema francese al grido di BESSON PUPPAMI LA FAWA.
Gia partita la controffensiva Francese:http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/20120925_video_13423144.shtml
Besson Wins FATALITY
Ma rispetto a The Road c’è un po’ meno patetismo forzato e più crudeltà gratuita? Perché a me non spiacerebbe neanche annoiarmi con un film di questo tipo, ma non vorrei trovarmi di fronte alla versione povera del coito interrotto più godurioso e frustrante della storia del cinema*.
Comunque geniale l’idea di fare un film in cui FA TALMENTE CALDO CHE QUANDO VAI AL SOLE BRUCI e di conseguenza essere costretti a girarlo tutto di notte! È come fare un film sui vampiri fanatici dell’abbronzatura.
*dico The Road.
Sono quasi sicuro che alla Mercedes-Benz 600 dell’ispettore Derrick quel sole li non gli fa niente.
visto prima della rece (grazie violenza domestica), la recensione è completamente esatta (come sempre, ma è la prima volta che vedo un film prima della rece), e si, è the road col sole, poco, tristezza a pacchi e noia.
Ma se vi piace l’apocalisse, beh non è che ci sia molto altro in giro.
Per dire, Stakeland è millemila volte meglio.
Domanda, perchè nessuno gira un remake di quella merda di Mad Max 3?
Sempre meglio della sbobba triste da fine millennio.
@Aeneas: vai tra, abbiamo prima in programma il remake del primo.
@ Stanlio: non doveva essere un sequel?
Mad Max 3 era bellissimo e geniale (come gli altri due del resto)!
Cavolo, non ne sapevo niente di un quarto Mad Max diretto da Miller.
Di primo acchitto direi, “Figo!”… poi però penso al quarto Indiana Jones e quegl’atri tre film là di Guerre Stellari e un’ombra scura cala sul futuro.
@tommaso: visto il budget da 100000000 cucuzze, ho paura anche io.
e a chi dice ‘ma c’è miller’ rispondo che c’era spilberg in indiana e il ciccione in star wars.
dimenticavo: ok non dico che il terzo è una merda colossale in se (per me si, ma son gusti), più che altro rispetto agli altri due è una poverata fatta con i soldi.
Visto ieri sera in lingua originale con sottotitoli. Cagatona cagatona proprio no, ma la sufficienza non la porta a casa di certo. Molto fashion il tubo spara chiodi!