È scontato ma val la pena ricordarlo: realizzare un nuovo capitolo della Bourne-saga non era semplice. Oltre che per il forfait di Matt Damon e Paul Greengrass (quello di quest’ultimo, almeno alla luce di quanto dirò, non così privo di logica), per almeno tre ostacoli intrecciati: 1. Bourne Ultimatum ha raggiunto livelli espressivi altissimi e difficilmente eguagliabili. Sia da un punto di vista narrativo – lo spazio-tempo dell’azione come un serratissimo flusso di eventi concatenati sorretti da due maestose scene action (il pedinamento e assassinio alla Waterloo Station e l’inseguimento a Tangeri) –, sia registico (la maestria di Greengrass nella resa “oggettiva”, “documentaristica” della messa in scena raggiunge la perfezione, così come la progettazione e strutturazione della sceneggiatura, di cui esclude tutto ciò che non è funzionale all’azione e tutto ciò che non è visivo) sia dal punto di vista di definizione del protagonista; 2. Il materiale narrativo, da quello di partenza del/dei romanzi di Ludlum eccellentemente riadattati da Tony Gilroy, a quello attuale, che costringe Gilroy a ripartire da zero senza poterlo veramente fare e l’assillo del paragone con un a dir poco ingombrante precedente; 3. L’aspettativa era altissima.
Bourne Legacy a mio parere mostra tutti i pregi e i difetti di un’operazione rischiosa e coraggiosa come questa – e quindi comunque un applauso a Gilroy che ha mostrato di avere le palle.
L’impressione complessiva è di essere di fronte a un investimento a lungo termine. Ovvero che Bourne Legacy sia il primo capitolo di una nuova trilogia, la trilogia Re-bourne (splendidamente annunciata dall’immagine iniziale del corpo di Aaron Cross in acqua – dove si apriva il primo Bourne e si chiudeva l’ultimo, di nascita in morte in nuova nascita (“I was Bo(u)rn(e) dice a un certo punto il “rinato” David Webb), tra allusioni intratestuali, Batman Begins – un altro meraviglioso nuovo inizio – e Lotta Coi Lupi). Vari indizi lo fanno supporre: il fatto che ci vengano fatti pochi accenni sul passato di Cross, il fatto che Byer/Edward Norton semplicemente sparisca senza un minimo di commiato, il fatto che tutto il sistema Treadstone resti in piedi e anzi (marvellianamente) si ipotizzino più progetti di supersoldati, etc.
Sotto questa luce, Bourne Legacy può essere letto come un capitolo introduttivo, cui spetta il compito ingrato di riallacciare le fila della continuity, spezzare definitivamente i legami col passato e introdurre un nuovo personaggio, che deve farsi carico di un’eredità pesantissima. Da qui un inizio narrativamente macchinoso (e anche un po’ noioso) nei confronti del quale va portata amorevole pazienza, confortata dal piacere di scoprire, a dosi fin troppo caute e un po’ troppo omeopatiche, Aaron Cross e il suo eccellente interprete Jeremy Renner. Il quale, che dire: è il perfetto a-Bourne. Non solo per il carattere del personaggio speculare al cyborg amnesico (sa benissimo chi è e perché sta facendo quello che sta facendo, tende alla logorrea, si mette sempre in discussione, rompe le palle agli altri con interminabili sequele di domande, è ancora in fase di addestramento, improvvisa alla grande, scappa senza problemi, Rachel Weisz gli salva perfino la pelle!) ma soprattutto per l’assoluta umanità e normalità di Renner, la cui fisicità da “uno di noi” lo rende un perfetto action-hero di nuova generazione, l’action-hero della porta accanto. Trovo davvero coinvolgente – e ripeto, Cross è fin troppo cauto, fin troppo trattenuto, fin troppo riverente nei confronti del predecessore, per questo ho fiducia e pazienza nei prossimi film – questa fisicità espressa nelle scene di azione, dove rispetto alla macchina-Bourne il rischio si alza e le ferite si lacerano, anche perché Cross deve pure affrontare un progetto Treadstone 2.0, LARX #3 (Louis Ozawa Changchien). Il quale sarà anche un “Treadstone senza contraddizioni”, ma si rivela un vero idiota… Come al solito, nei piani super complicati della CIA non funziona mai una mazza.
Le scene d’azione difettano un po’ di ritmo e hanno qualche sbavatura causata da una regia non eccelsa ma funzionano, appassionano e gratificano nostalgici (a patto che non si dimentichino gli ostacoli 2. e 3.) e nuovi fan. La mia preferita è la fuga dalla fabbrica di Manila.
Azzeccatissima la lista di facce da film: il cameo dell’asciuttissimo Scott Glenn, le apparizioni-omaggio di Joan Allen e David Strathairn, Stacy Keach che merita ad honorem il premio alla carriera come miglior senatore obeso-alcolizzato, tallonato da Albert Finney come miglior mad doctor obeso-alcolizzato, Zeljko Ivanek – odiatissimo/amatissimo per me governatore James Devlin in Oz e Andre Drazen in 24 – che ce la mette tutta ma non riesce proprio a fare una parte dove non sia un bastardo o un disturbato (del resto con quella faccia…), Rachel Weisz bellissima come sempre (a lei la catartica battuta finale, quasi un omaggio a Lost, a lei la bellezza naturale dell’avventura e della libertà). Unica parte discutibile quella di Edward Norton. Si ha l’impressione negli ultimi anni che ormai abbia rinunciato – chissà perché – alla carriera, che si senta un po’ uno sfigato di Hollywood. È come se non avesse del tutto voglia o, per meglio dire, è come se pensasse sempre di meritare di più di quello che sta facendo.
Il vero difetto del film è l’eccessiva verbosità, causata probabilmente dalla sindrome dello sceneggiatore che dirige la sua sceneggiatura. Come gli attori che dirigono gli attori esagerano sempre nei primi piani, Gilroy non taglia una riga di sceneggiatura, appesantendo il ritmo e depotenziando a volte l’efficacia delle sequenze (una su tutte: l’interminabile preludio dialogato al tentato omicidio-suicidio di Rachel Weisz).
Il vero pregio del film (oltre al finale tra lostness e libertà, vera incarnazione ed essenza del Bourne-Spirit) è quello di averci introdotto un nuovo, eccellente personaggio che non vediamo l’ora di continuare a vedere in azione. E quindi con gioia ANNUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM: addio Jason Bourne, benvenuto Aaron Cross!
Ps: Tantissime sono state le suggestioni che ho recepito e che nella recensione non ho inserito. Allego foto dei foglietti su cui ho appuntato tali suggestioni durante la visione.
DVD-Quote
“Gilroy ha le palle ma non le usa fino in fondo”
Jean-Luc Merenda, i400calci.com
evviva! aspettavo questa rece. buone notizie dunque!
(non so perchè mi sembrava di ricordare che da queste parti bourne era un po’ malvisto, sbagliavo).
Jeremy >>> Matt
Ottimo dai, pensavo peggio. Ovviamente sono stati i foglietti a farmi cambiare idea.
jeremia ha troppo il carisma della spalla nata per fare quello e solo quello, per reggere un film come questo da protagonista. bourne è damon, mi cambiate naoto con tommy (cit. da discussione “uomo tigre”), immagino già il risultato.
Mi stai dicendo di dare un’altra possibilità a Jeremy Renner? A me quello li sta sulle palle! Non so perché… hai presente quando il semplice muso di una persona ti comincia a dare fastidio? eh? Quello!
Forse è colpa mia, devo avere pazienza, molta più pazienza del solito. Vedremo…
Eh quando il muso ti sta sulle palle… A me personalmente stava sulle palle il muso di Damon da sempre. Faccia da Gigione. Per amare Bourne ci ho messo tutta la meditazione tibetana, superando la faccia di Damon. Poi è andata, anzi è andata benissimo. Tanto che adesso la faccia di Damon mi sta anche simpatica (e quando nel GRINTA con quei baffoni… ah ah ah ah ah ah che buffone!!!!). Per non parlare di altri musi come Angelina Jolie. Non riesco proprio a vedere un film con quel muso lì. E per anni mi è stato sulle palle il muso di Di Caprio. Poi anche lì è andata bene.
io con ultimatum me so abbioccato lungo (e non mi succede mai)
C’è un cameo di Damon-Webb?
L’altra trilogia non era male ma mi ha sempre dato l’impressione che si parlasse un pò troppo, fosse tutto troppo macchinoso e in effetti portasse all’abbiocco.
Questo è più scorrevole e l’azione è finalmente seria abbestia, pochi cazzi.
Renner post swat sta sfornando solo filmoni e Norton è da quando gli hanno dato quella parte da sfigato in italian job che non ne azzecca una.
Pure in hulk lo guardavi e ti metteva l’ansia con quella faccia angosciata.
Scene d’azione abbestia mi piace ma non vorrei che qui fosse un po’ “The Bourne’s Mission impossible” come il trailer faceva intravedere. Domand: E’ un po’ così? Nel senso che le scene d’azione nel vecchio Bourne, pur nello loro follia, riuscivano a sembrare “verosimili”, qui invece abbiamo Bourne in versione Ethan Hunt? E me lo giustificano col cromosoma strano?
Cameo di Damon zero solo footage. Direi anzi che l’azione sia meno rutilante e geometricamente iperrealista del terzo soprattutto (premetto che trovo Greengrass un innovatore geniale della messa in scena d’azione e inimitabile, citerei anche “l’impossibile” iperdocumentarismo di United 93), e anche un po’ mal diretta, però più verosimile, se ho capito quello che intendi.
dai, parliamone, di norton. secondo me lui è morto dentro agli oscar del ’99, quando si sente il premio in tasca per american history x e invece viene battuto da benigni. se guardate il video della premiazione, mentre benigni fa tutti i suoi salti sulle sedie norton ha la faccia di ben stiller alla fine di dodgeball, gli manca solo il pollo fritto.
da lì in poi ha azzeccato forse un paio di film, ma vorrei vedere voi al suo posto.
@Jean-Luc
ma guarda, a me sembravano diretti peggio gli altri 3, soprattutto il primo con i combattimenti montati velocissimo e palesemente accelerati.
Ceffoni parlando, direi che siamo quasi ai livelli di Casinò Royale.
Poi ormai Renner lo puoi pure filmare chiuso in un cesso con la sua giacchetta nera che prende a calci tazza e spazzolone e sarebbe comunque una gioia per gli occhi e il cuore.
Per me basta che non ci sia piu Damon perché anche a me mette un nervoso da follia omicida insensata. Poi se Merenda dice che è buono vale la visione.
P.s.: Merenda alla fine il capo la lasciatta davvero a te la recensione.
@michael: per forza, io ho dormito durante tutte le scene di dialogo… lo spionaggio, quando è più complesso di James Bond, non fa per me
Recensione convincente ma io nella trilogia di Bourne non c’ho mai trovato niente di che, della serie come rendere noioso un film d’azione. Forse però è colpa di Matt Damon che mi sta istintivamente sul cazzo (ora che ci penso non mi viene in mente nessun film con Matt Damon che mi sia piaciuto).
sbaglio o il tri-bourne è quello che ha sdoganato la parkinson camera?
mi fa piacere che ne parliate tutto sommato bene, un po’ ci speravo. I precedenti li avevo tutti apprezzati, ma non mi avevano fatto impazzire.
Nonostante l’incoraggiante cambio di protagonista (il mio pregiudizio è Renner meglio di Damon) le uniche cose che mi trattengono dal fiondarmi in sala sono:
1 Norton come cattivo principale che a quanto pare non convince: ora, io non gli voglio male, ma proprio non ne imbrocca una da tempo, mi viene da pensare che sia l’attore più sopravvalutato degli ultimi anni;
2 un action nelle mani di uno che l’action non lo conosce (parole di Gilroy) mi mette sempre all’erta…
Ma il disegno dei paperi nel mousepad è di Fabio Celoni?
@abraxas: sì ma siamo anche d’accordo che Greengrass è l’unico che la sa usare
supremacy e ultimatum li ho evitati causa brutto ricordo di identity…dite che li devo dare una chance?
Io finora ho skippato tutti i Bourne, non so perché, ma a pelle c’è sempre stato qualcosa che me ne ha tenuto lontano.
Io spero che Norton muoia sotto atroci sofferenze solo xkè anni e anni fa disse: “Io come Dustin Hoffman? Beh grazie…meno male che non mi hai paragonato a Van Damme!”
Godo x il fatto che sia in decadenza.
evidentemente solo a me sta sul cazzo il buon Renner… me ne farò una ragione
team anti-parkinson cam.
Me so’ddivertita. Piaciuto tanto J.R. (sara’ imparentato con Hanna?), molto piu’ succoso di M.D. . La Weisz e’ bella, brava e genuina.
sono un ciuccio dimmerda: chi è sto renner?
@blueberry, ti insegno un trucco: se clicchi sul link “Jeremy Renner”, nei tag o nel post, a) è più breve che scrivere un commento e b) ottieni risposta quasi immediata. Fai sapere se hai difficoltà o desideri ulteriori approfondimenti!
se mi sono permesso, anzi concesso, di allungare scrivendo un commento (a) è perchè non ottengo risposta (b) cliccando sul di sopra link in quanto mi re-indirizza alla stessa intifica (=identica) pagina web del sito i400calci(frequentato_da_somari_quali_io). ergo sì ho difficoltà altrimenti non avrei scritto niente ma mi sarei limitato a pungolare il mio labbro inferiore avec il dito indice della mano destra pensando “uh toh ma è jack ecco chi è” utilizzando il jingle pubblicitario di “indovina chi”. eh sì che sono ciuccio e incapace ma voglio ostinarmi a credere che il re-direct (wow che ho scritto) del link sia sbagliato. o almeno che da me non funzioni (giuro!)
@blueberry: sì, se clicchi sul tag ottieni l’elenco dei pezzi in cui abbiamo parlato di Jeremy Renner, che riguardano grossomodo i film a cui ha preso parte (Hansel & Gretel, Avengers, Mission Impossible, The Town, Hurt Locker). La tua domanda era piuttosto generica e pensavo potesse essere soddisfatta anche così, ma se desideri ulteriori approfondimenti siamo a disposizione.
e lo vedi? lo vedi che sono ciuccio io? dopo averci cliccato, già in precedenza eh (credimi! e la stessa cosa è successa con altri “tag”) io vedevo il post di bourne e mica scorrevo sotto per vederne altri? no! auto-imposto il bloc-scorr così d’istinto mica a random! va beh grazie (alza una mano al di sopra della scrivania così per chiedere scusa a tutti per la perdita di tempo) tantissimo e perdonate la mia incapacità (se vi dicessi che non uso vari ed eventuali social network mi credete vero?). va beh.
la domanda nasceva perchè volevo capire se avessi visto qualche film con il protagonista in questione tutto qua perchè dal faccino mi sembra un 40ino e quindi non “nuovo”.
il damon l’ho visto spesso eppure sto tizio nuovo qualcosa mi ricorda. ecco ora capisco wikipedia a che serve!
innarrivabile Matt.
@biscott adkins: per me il primo bellino, il secondo brutto, il terzo bello. voto complessivo buono.
riguardo a legacy, l’unica cosa che non va è l’idea che l’unico modo di svilupparsi della trama sia di creare (al momento) più o meno una nuova operazione CIA per ogni episodio (Treadstone poi Blackbriar poi Outcome poi LARX) che subentra alla precedente facendo la stessa identica cosa. tutto il resto, a partire da renner (che cmq matt damon per me è un eroe) e arrivando a rachel weisz.
Team Matt!
Io gli voglio bbèene a Matt Damon.
Cmq ero dubbioso, ma questa recensione da parecchia fiducia, vorrà dire che me lo vedrò.
Peccato per Edward Norton che è gesù.
Ero tentato di far finta che sto film non esistesse, ma se mi dite così mi toccherà guardarlo.
Comunque Edward Norton già dal trailer sembrava un pesce fuor d’acqua in quel ruolo…
Buonissimo film.
Renner col tempo potrebbe diventare il nuovo Statham.
Mai amato la saga di Bourne, Damon non mi è mai sembrato adatto per il ruolo di agente segreto super operativo. Lo so se è un buon attore dovrebbe essere credibile in qualsiasi ruolo, ma a pelle non mi è mai andato giù.
Oltre a questo il primo film mi aveva lasciato molto scettico e quindi ho lasciato andare. La recensione però mi ha ispirato parecchio e complice un amico che mi ha prestato i 3 film con Damon ho intenzione di farmi prima la retrospettiva e poi di andare a vedere Legacy.
Intanto ho rivisto il primo e ci ho trovato tutte le pecche di quando ero uscito dalla sala. Intanto i combattimenti a mani nude sono troppo sincopati non si capisce niente, corpi che contorcono ma nulla di più. Della storia ho capito ancora meno dei combattimenti, mi sono sfuggite da subito le motivazioni di fondo. Ma soprattutto il film procede su un binario di granito che rende assolutamente certo che Bourne fracasserà la schiena a tutti quelli che si gli si pareranno davanti. Troppo perfetto, troppo macchina ed in ogni caso troppo buono.
Per intenderci una sua copia più o meno fedele potrebbe essere il personaggio di Mallory interpretato da Gina Carano in Knockout. Ecco anche quel film era molto fragile sotto tutti i punti di vista, tanto che ad appena 5 mesi dalla visione me lo sono dimenticato praticamente tutto tranne la scena con Fassbender, ma almeno la suspense c’era (o almeno per me c’era), e durava per tutto il film, in the Boune identity no.
Vediamo come prosegue la saga
mi sono divertito. buon re-inizio
Per l’angolo del ”chissene”, pure in ritardo.
Visto un paio di giorni fa.
Piaciuto, ben fatto.
Mi accodo a chi dice che la scena della fabbrica è potente.
Renner molto in parte, lei bellissima.
Spingono sul lato ”acrobazie” (R. pare l’Uomo Ragno!) e peccano nel menare le mani.
Secondo me, si nota la mancanza di avversari all’altezza del protagonista – per dire, Identity aveva la scena di botte con la Bic, lo scontro doppietta-cecchino in campagna, e poi il finale.
In questo il megavillain finale quasi manco si nota! Di sicuro non tira manco un ceffone. Ditemi voi se è il modo di usare il ”superagente treadstone senza contraddizioni”!