Ve lo dicevo, io, che ci sarebbe riuscita. Beh, oddio, non ci siamo ancora proprio del tutto ma quasi. Ancora uno sforzo, Jennifer, e vedrai che bel film ti salta fuori! Per adesso riscaldiamoci con Chained, una delle tante belle sorprese del FrightFest. Trattasi di Bob, un tassista psicopatico che carica ragazze sul taxi per poi portarle nella sua casa sperduta fra i campi, ammazzarle male sotto gli occhi della telecamera e guardarsi il filmino facendosi una segNO – addormentandosi con un birrozzo in mano. Un giorno le vittime sono una signora (Julia Ormond, tanto per mettere il nome in locandina e toglierla di mezzo subito) e il suo figliolo di otto anni: Bob uccide la signora e decide di tenersi il piccolo (ribattezzato Rabbit) come servo per pulirgli la casa e lo incatena nel tinello marròn; una volta che Rabbit è grandino, Bob sente che gli acciacchi gli impediscono di mulinare il coltello come si deve, e decide di insegnargli il mestiere. Che brav’uomo!
Joe Cool mode on//In anni e anni di festival europei, di celebrità ne ho viste e intervistate tante//Joe Cool mode off, e a dirla tutta Jennifer Lynch non è fra i miei autori preferiti, eppure mentre mi avvicinavo a lei ha cominciato a battermi forte il cuore e ho sentito crescere la mia già alta ammirazione per lei – per la sua tenacia e forza d’animo incrollabili. Fra la folla che le porgeva copie del Diario Di Laura Palmer da firmare, ho raggiunto questa Goth dal sorrisone di chi non è ancora uscito da una notte acida allo Slimelight, dalla selva di dreadlocks multicolori che le esplodono fuori dalla testa, e mi sono sentita tutta timida come una verginella, proprio io, eh. E a giudicare dalle facce intorno a me, non ero l’unica: a quanto pare Jennifer Lynch ha un magnetismo impercettibile che le fa perdonare ciò che a qualunque altro coglione faremmo pagare col supplizio della ruota.
Allora, com’è questo Chained? Ha la sua buona dose di WTF e avrebbe avuto bisogno di maggior sottigliezza nella mise en scène, ma lo sforzo di non sbragare si vede, e paga. Certo, c’è il sempre grande Vincent D’Onofrio che risolve già mezzo film anche standosene addormentato in poltrona; il suo Bob è per metà psicopatico con brutti ricordi d’infanzia (immancabili), per metà pigrone casalingo devastato à la Ulrich Seidl. Forse è impotente. Il suo rapporto con Rabbit è per certi versi paterno, per altri puramente utilitaristico; non gli dà affetto ma informazioni. Rabbit (Eamon Farren, adeguatamente stralunato, nappa promettente), per contro, non reagisce col classico amore/odio nei confronti del padre padrone, vorrebbe solo, come dire, trovare un lavoro migliore. Insomma, nonostante la trama e i litri di sangue generosamente mostrati, non ci sono pulsioni fiammeggianti in gioco, e nemmeno una grande intelligenza da ambo i lati. Ci sono il silenzio, la superficialità e la piattezza della domesticità.
Chained è l’orrore domestico per eccellenza: la messa in scena bizzarramente raffreddata, che lavora per sottrazione, campi lunghi e camera fissa nelle scene più violente, lascia perplessi proprio perché fin troppo distante; il film sembra girato dal punto di vista di un elettrodomestico lasciato lì in giro. Sembra un torture porn con problemi di coscienza che non ha voglia di spacciarsi per ciò che non è (mai). Nella sua reale, e non pretesa, non fighetta, mancanza di cura formale, diventa paradossalmente troppo realistico per farci realmente “entrare” in esso; è per cui facile trattarlo con sufficienza. Fosse andato nella direzione iperrealista cara a Lynch Padre, sarebbe stato più facile amarlo; ma Lynch Figlia, coraggiosamente, non ha mai cercato di emulare il cinema paterno – e non semplicemente per mancanza di capacità, ma soprattutto per ostinazione nel cercare una visione personalissima e singolarissima. Respect!
C’è da considerare anche l’eterna battaglia fra regista e produttori, che di sicuro non hanno infierito su Chained come fecero ai tempi del disgraziato Hisss ma che le hanno reso tutto più difficile (ancora una volta le hanno imposto di cambiare il titolo: in origine il progetto si chiamava Rabbit come il protagonista, ma evidentemente Chained è più stuzzicante, titillante, giustificatorio). La sceneggiatura di Damian O’Donnell, in origine una pièce teatrale, presenta un colpo di coda sul finale che Lynch ha deciso di mantenere e che ha fatto crollare molte mascelle sul pavimento dell’Empire; altri spettatori avevano le sopracciglia appiccicate al soffitto dell’Empire. Eh, insomma, è uno di quei twist che sarebbe stato sufficiente per un altro film, invece la storia viene troncata dopo una risoluzione tanto violenta quanto rapida.
Quindi, ancora una volta viene da pensare: cosa avrebbe potuto essere questo film? Cosa avrebbe dovuto fare Lynch per renderlo migliore? Le è stata data abbastanza libertà? Da cosa dipende il fatto che Chained è un capolavorissimo in potenza, ma niente più che un bel film intrigante nella realtà? Porsi tali quesiti non è ozioso. Ci sono film che fanno schifo al cazzo e vanno bene così come sono, li guardi, li stramaledici e li butti via; altri che ti lasciano l’encefalogramma completamente piatto, li guardi, fai la faccia da tonno* e li butti via; i film di Jennifer Lynch invece li guardi, li stramaledici ma poi ti poni delle domande – francamente io preferisco così.
*faccia da tonno = un misto fra :-/ e O_O.
DVD-quote:
“Ad maiora, davvero”
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com
Ma non si sono ancora rotti il cazzo di fare sempre sti film con le famiglie di pazzi che ammazzano la gente in casa e accudiscono figliuoli a cui poi passeranno il truce testimone?
Madonna che noia.
Questa è buona, ti giuro che così al volo mi viene in mente solo questo e quella palla di Bereavment. Tu a quali pensavi?
the (la noia) woman
pure i gusti del terrore aveva una cosa simile e quel film di quel tizio che rapisce tot pargoli, e dopo un pò di anni li libera ma sono un mix tra pazzi e zombie. Talmente una merda che neanche ricordo il titolo. Se mi impegno cmq te ne trovo. Cmq sono già 3.
@schiaffi: ma vedi che sei già andato fuori tema di brutto e incluso al volo “sottotrama minore in cui il figlio sembra essere naturalmente influenzato dalle stesse perversioni del padre pazzo generico”. Di questo passo il prossimo che mi citi è Spiderman 3, ti avverto…
Io pensavo ad Un Medico in Famiglia. Incubi per mesi.
Alla decima riga anch’io ho pensato subito a Bereavment.
Amici vi voglio bene però non mi toccate ‘The Woman’, la noia è una cosa, il climax un’altra.Non confondiamo.
Può essere noioso se lo vedi di giorno, in camrip, con il fruscio dell’audio che cotona e equalizza tutti i suoni allo stesso livello, l’odioso riflesso sempre presente sul mac glossy e la fine troncata prima dei (bellissimi) titoli di coda senza neanche il tempo di metabolizzare gli ultimi 5 minuti.
tranne che in the (la noia) woman, negli altri 2 non erano figli dei pazzi, ma gente pescata a caso. Stessa cosa pure in the changeling anche se non era la cosa principale.
@bARMAN:
ok, gusti, ma sappi che è uscito subito in DVDrip comprensivo di titoli di coda
@Shiaffi ma tu lo hai visto questo film?
Oooooh ma insomma, io vi do un’occasione d’oro per stappare una bottiglia in onore di Jennifer Lynch e scolarvela tutta alle 11 di mattina, e voi vi perdete dietro a questi capricci? @Schiaffi, come ho scritto chiaramente le dinamiche psicologiche del film NON seguono lo schema classico dell’apprendista che odia/ama l’aguzzino ma vanno in direzione diversa. Poi se tu hai i poteri paranormali e vedi i film telepaticamente, potresti utilizzare questi poteri per darmi i numeri giusti da giocare al lotto? Grazie :-)
Anche perché se due film dalla trama simile fanno già noia l’horror e l’action sono finiti nel ’33…
a volte uno si domanda che vissuto/psicologia/gusti deve avere certa gente per girare sempre attorno a tematiche borderline come la lynch. i risultati a volte son stati film di merda, eh, però la persona secondo me merita un minimo di interesse. piuttosto che i tuttofare che fanno 1 action 1 horror 1romcom 1 autoriale e poi re-iniziano il ciclo, facendoti capire che non “vivono” niente di quanto fatto (soderbergh?), preferisco tutta la vita gente così, al di là dei risultati talvolta scrausi.
@ cicciolina colgo l’occasione per dirti che ti stimo tanto, ho comprato una sedialonga pure io. Me lo mandi un autografo? Me lo incornicio. Grazie
In fatto di “tutti pazzi in famiglia” citerei il così così Frailty di Bill Paxton.
Comunque, nonostante Palla di Lardo sia uno dei miei attori preferiti, direi che è una bella recensione di un film che non mi attira per niente. ;)
Ebbene sì, confesso: morbosità, sangue e macelleria (anche se “raffreddati” e non spettacolarizzati come può essere in questo caso) mi sono venuti a gran noia. Rob Zombie salvami tu.
@tommaso: in realtà, come scritto nella rece, sangue e macelleria sono in gran parte fuori quadro ed è tutto centrato sull’interpretazione di D’Onofrio. Che è un assoluto fuoriclasse.
@bzw: sono d’accordo col tuo discorso, nemmeno a me piacciono gli eclettici a tutti i costi e mi sento affine ai personaggi morbosi e dark come Jennifer – la quale, pensandoci, potrebbe figurare benissimo come personaggio di un film di suo padre. Tuttavia ce ne sono tanti che si dedicano soltanto alle storie tenebrose, e questo sito ha dedicato loro fiumi di articoli. A me Jennifer Lynch interessa non tanto per la direzione in cui si muove, ma per la velocita’ e la pervicacia con cui lo fa.
@michelle pate’: gvazie cava :-* per l’autografo mi attrezzero’, ma per ora puoi sempre portare al collo la mia meravigliosa effigie che appare sopra la mia biografia. Figona, eh?
io ho letto il libro della Jenny e già avevo capito che, come suo padre prima di lei, mi voleva bene nel produrre chicce come il diario della fuckin Laura. Ma ora che scopro che questa simpatica bontempona dalla faccia che ispira giuoia fa anche film e da quel che leggo e vedo nel trailer(sbarbine uccise+sangue+violenza+vincet d’onofrio), io dico che è la conferma che stavo aspettando: la famiglia Lynch mi vuole bene e moltissimo!!!!
Minchia Toby, non avevi mai sentito parlare di Boxing Helena? E la mia rece di Hisss non l’hai letta, cattivone? Vabbé non fa niente, concentrati su Chained che é meglio di tutti gli altri messi assieme…
Boxing Helena è un film memorabile.
Non mi vengono altre parole appropriate al momento.
Per chi non lo conosce: Kim Basinger pagò otto milioni di dollari pur di non girarlo.
Eh Nanni, quasi peggio.
Starò invecchiando, sarò diventato più sensibile, oppure semplicemente alla tremillesima storia con al centro uno squallidone che massacra povere donne mi vien da spettatore mi vien da dire “già dato”.
Porca vacca… visto or ora. Ma solo a me questo film è piaciuto tantissimissimo? Alla scena dell’urlo muto ho tirato fuori la manona gigante, al twist finale sono partito con la ola.