Intro di Nanni Cobretti:
È Halloween! Evvai! Lo ammetto, inizialmente non avevo idea di come commemorare l’evento. Non mi veniva in mente proprio niente. Poi, verso le 3 e mezza di notte, ho avuto un lampo: ultimamente stiamo parlando un sacco di sequel che deviano dallo spirito degli originali, e ci lamentiamo di piccole sottigliezze, “Indiana Jones può trattare fantasmi ma non alieni” “John McClane può esplodere un aereo con un accendino ma non può abbattere un elicottero con una macchina”… E allora perché non approfittare della coincidenza e raccontarvi del leggendario Halloween 3, che usava marchio e numero progressivo ma cambiava completamente argomento, tenendo come unico punto in comune con la saga la festività citata nel titolo? E così ho mandato un sms a Casanova: “HLW3 NAU THX”. Et voilà. Noi dei 400Calci siamo una grande squadra.
Io voglio molto molto bene a John Carpenter. Non potrebbe essere altrimenti, giusto? Parliamo di un uomo al quale dobbiamo alcuni dei migliori film della Storia del Cinema (giusto per rimanere bassi) e che, grazie a lunghe nottate passate in pigiama di nascosto davanti a Italia 1, ci ha fatto capire quello che ci piace trovare in un film. Insomma, quando leggo il nome di John Carpenter mi esalto senza se e senza ma. Anche se poi, a ben vedere, il mio eroe qualche cazzata nella sua vita l’ha fatta. L’altro giorno non mi ricordo più dove ma leggevo una cosa come “speriamo che anche questo regista non si trasformi in un ex prodigio, sorte toccata al nostro Dario Argento o a John Carpenter”. Ci son rimasto malissimo. Anche perché, da super fan di Argento, soffro moltissimo a vedere che fine ha fatto e non voglio che questo accada anche al mio John. Però, con le debite differenze che comporta lavorare comunque negli States e in Italia, effettivamente il rischio è quello. E allora ti ritrovi a 35 anni a ripensare alla carriera dei tuoi miti, tentando di scovare qualche indizio del tracollo. A questo proposito vi faccio vedere quest’intervista che mi ha passato il mio amico Pastiss che ci mostra un Dario Argento alle prese con una stranissima intervista datata 1981. La trasmissione si intitolava “io… e il Telefono” di Paolo Graldi e approfittava del tema del rapporto con la tecnologia (appunto, il telefono. 1981) per poi chiacchierare con qualche personalità. Ecco: guardate com’è in formissima il nostro Dario. Oh, guardatevela, eh? Non è che io la metto qui e voi non la guardate. Dai.
httpv://www.youtube.com/watch?v=0C-Z-NL2ExE
Ecco. Non vi sembra tutto già molto più chiaro? Dario era in procinto di far uscire Tenebre e qualche cosa cominciava a scricchiolare. A 1,21 c’è un primo riferimento a quello che potrebbe essere una delle cause del problema. Successivamente parte un pippone secondo me evidentemente inventato di sana pianta. C’è un highlight totale a 4,07 (“sei sudatissimo”). Una sorta di rip off di Nanni Moretti da 7,00 in avanti e un finale da applausi a scena aperta che solo a ripensarci adesso me lo rivedo pure io e poi rido fortissimo. Ecco, secondo me, l’idea è che guardando con il senno di poi quest’intervista uno può anche comprendere come il regista di Suspiria sia poi finito a dirigere Silvio Muccino ne Il Cartaio. Ecco, allora sono tornato indietro con la memoria e ho cercato un qualche indizio nella carriera di Carpenter, per vedere se anche lui a un certo punto aveva fatto qualcosa di incomprensibile, di scellerato. Un gesto forse all’epoca preso sottogamba, ma che oggi ci appare nella sua chiarezza. E secondo me il Gesto è questo: Halloween 3: Il Signore della Notte.
1981. Dopo l’incredibile successo di Halloween, John Carpenter e la mai dimenticata Debra Hill firmano la sceneggiatura di Halloween 2: Il Signore della Morte. Il budget è decisamente più alto rispetto a quello del primo e non c’è più John alla regia, ma il simpatico Ciccio Pasticcio detto anche Rick Rosenthal, uno che nella sua vita ha girato praticamente episodi per tutte le serie del mondo, ma non è che sia proprio mai finito negli annali della Storia della Regia. Il film è come ve lo ricordate, va abbastanza bene al botteghino ed esaurisce un po’ tutto quello che c’era da dire su Michael Myers e Laurie. Ma i produttori (che sono quelli che, ve lo ricordiamo, sono sempre pronti a uccidere cuccioli di foca a schiaffetti se c’è anche la remota possibilità di mettersi via due euri) sono gasatissimi e vogliono fare il terzo. Moustapha Akkad e Irwin Yablans tentano di convincere ancora Debra Hill e Carpenter a partecipare al film, ma loro giustamente si impongono dicendo che la cosa si può fare, ma non si può più marciare su Michael Myers e la Jamie Lee Curtis, perché se no si rischia di fare una cazzata. Per cui si decide di mettere Carpenter e Hill alla produzione e si imbocca un’altra strada.
httpv://www.youtube.com/watch?v=qTtH9G6Ixyk
Carpenter alza la mano e dice: “Ok ragazzi, adesso vi metto a posto io. Per scrivere Halloween 3 chiamo il mio sceneggiatore preferito. Si chiama Nigel Kneale e mi ha cambiato la vita. Come chi è? Dai, è quello che ha scritto L’Astronave Atomica del Dottor Quatermass, una delle mie cose preferite di semprissimo!”. Tutti si convincono che Kneale sia un genio e l’incarico è suo. Ah, noto ora che Kneale è quello che ha scritto l’originale The Woman in Black, quella roba che è stata poi rifatta con il povero Daniel Radcliffe giusto l’anno scorso e di cui vi hanno parlato Stanlio e Cicciolina in un pezzo troppo forte . Comunque, Carpenter è uno potente e fa un po’ il cazzo che vuole. Vuole Nigel Kneale? E diamogli Kneale! E cosa fa lo sceneggiatore troppo furbo che si trova da un momento all’altro a lavorare con i grandi studios degli ammerigani? Scrive una roba “tutta de atmosfere e de paure che non sono proprio paure, ma più una sensazione sottile che poi striscia e te rimane dentro un po’ come la nebbia della brughiera”. Arriva il Dino de Laurentiis, insieme a Akkad e Yablans che la leggono e gli dicono: “Cavolo Kubuntu! Sei veramente forte! Che bravo che sei! Però noi siamo dei produttori avvezzi all’assassinio di cuccioli di foca a testate e con sto film vorremmo fare un pacco di soldi. Il problema è che siamo nel 1982 e negli horror noi ci mettiamo due zinne e sangue. Possibilmente a buttare. Tipo che tu cammini all’indietro tenendo in mano un secchiello pieno di sangue, no? e lo butti in giro un po’ ovunque. Hai capito Robedi Kappa? Noi della nebbia della brughiera, del citazionismo e delle atmosfere non ce ne facciamo un cazzo. Ci devi mettere più figa e sangue. Facciamo così, adesso chiamo mio cugino Fernandello che ha sette anni e gliela faccio mettere a posto a lui, ok? Guarda che sei bravissimo, eh? Cioè, non te la devi prendere per così poco, Nello Krumiro”. E Nigel Kuduro si arrabbia, toglie il saluto a Carpenter e si fa togliere dai credits del film.
E il film, la cui regia viene affidata a Tommy Lee Wallace, comincia a prendere una brutta piega. Talmente brutta che si racconta di un produttore di giocattoli per bambini tutto matto che fa rubare da non si sa chi una pietrona da Stonehenge. Ma cosa ci farà mai questo qui con una pietrona di Stonehenge? Niente, ci realizza dei microchip tutti matti che poi attacca con la colla a delle maschere di Halloween per bambini. Poi succede che capita che accade che praticamente questi microchip si attivano grazie a una pubblicità televisiva che mandano prima di una maratona di film horror dove – inside joke – trasmettono il primo Halloween. E accade lo schifo totale: al bambino ci marcisce la fazza e escono insetti e serpenti a buttare che poi mordono i genitori. Lo scopo di questa mossa geniale? Ma che ne so io. So solo che il produttore di giocattoli è praticamente il despota di un piccolo paesino che si chiama come quello de L’Invasione degli Ultracorpi e dove la gente è stata sostituita da dei robot. Lui è cattivissimo e vuole far marcire la fazza a tutti i bambini del mondo grazie al microchip fatto con la pietra di Stonehenge e poi appiccicata colla colla alla maschera di Halloween, ma c’è chi indaga. E chi indaga? Un medico alcolizzato con la faccia di Tom Atkins (quando si dice la fortuna di avere un protagonista pieno di carattere…) e la figlia di uno che è stato ucciso a inizio film da un robot. I due, praticamente per tutto il film, vagano per stradine e vicoletti con fare stupito e fanno una cazzata dietro l’altra, accumulando un numero di maccosa difficilmente rintracciabile nel mondo.
Halloween 3: Il Signore della Notte ha nobili intenzioni: facile voler leggere una critica al feroce consumismo degli Stati Uniti di quegli anni, un amore verso un certo tipo di cinema old school che all’epoca stava per scomparire definitivamente e il tentativo di fare qualcosa di diverso; nel caso il film fosse andato bene infatti, il franchise Halloween si sarebbe trasformato in una serie di film non più tutti su Mike Myers ma in una specie di serie cinematografica modello Ai Confini della Realtà virata horror. Solo che le cose non andarono bene. Halloween 3 è il più basso incasso della serie e, se togliamo il fatto che con gli anni s’è guadagnato lo status di culto per il già citato altissimo livello di maccosismo, rimane un po’ un film del cazzo. Con tutto il rispetto del caso, sia chiaro…
Dvd-quote:
“Ahahahah, fa riderissimo! Ma anche no!”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Su Halloween 3, non so perche’ anzi so perche’, a me non dispiacque poi cosi’ tanto, il mio incubo ricorrente erano gli androidi, o comunque i manichini viventi…insomma anche se ho un ricordo nebuloso della storia, ricordo un’impressione piacevole del film…
Sull’intervista a Dario Argento, un grandissimo grazie a Casanova! Il giornalista sembra che stia parlando con un infermo, hai le ascelle sudatissime, il libretto degli assegni, ma che faccia fa alla fine poi? Magari era tutta farlocca…comunque mi hai regalato 10 minuti di felicita’…
Vabbe’ sono un tag in un pezzo di Casanova, ora c’è qualcosa che mi manca da fare nella vita?
Ora che la giornata è già bellissima potrei tornare a dormire, ma invece dirò che L’astronave […] Quatermass è bellissimo e pure il disco dei Quatermass con la copertina di Storm Thorgerson lo è*. Halloween 3 invece un po’ meno, ma sarà perché ho il DVD che è uno dei primi regali strani che mi ha fatto la signora Kubrick io un po’ ci sono affezionato.
Credo che il discorso “regista fenomeno che quando diventa produttore sfonda la barriera del maccosa” comunque si applichi un po’ a tutti i registi horror di quel periodo, no? O forse a tutti i registi punto.
*questa è un’esca per stanare Darth, vediamo se il suo settantometro
… lo avverte. Così doveva chiudersi il PS.
Vediamo un po’:
– Craven produttore è una puttana
– Raimi produttore è una puttana
– Carpenter produttore… mah, l’ha sempre dichiarato lui stesso che normalmente incassa i soldi e concede il nome ma non fa altro…
Chi altri c’è?
Tobe Hooper produttore è stato schiscio per anni poi s’è dedicato anima e corpo a smontare il buon nome di Texas Chainsaw, vale?
Madò ricordo ancora la delusione di quel pomeriggio quando da fanciullo mi capitò sta vhs tra le mani…i robot…i serpenti…michael citato in uno spot televisivo…l’ho visto solo quella volta ma lo ricordo ancora quello schifo.
Tristezza (non che gli halloween successivi fossero molto meglio eh, il 6 era qualcosa di tragico)
Ecco: nella categoria di sequel che cambiano tono e apparentemente buttano tutto in vacca ma poi li riguardi per quello che sono e sono dei filmoni, ci metto proprio Texas Chainsaw 2.
Nella categoria vale Fast Five?
Non so, a me tutta la parte alla Pimp My Wheels aveva già fiaccato il cazzo al quarto minuto del secondo film, il cambio di tono l’ho preso subito bene.
Riguardo Halloween 3: livello di maccosismo sopra i livelli di guardia, siamo d’accordo, però almeno c’è una storia che non è “arriva Mickey col coltello, cheppauracheppaura, ammazza tutti a parte una, sembra che muore ma invece no” come TUTTI gli altri sequel! Anzi, pur essendo un film scarsino, è proprio il MACCOSA che lo rende leggermente più godibile degli altri.
Disaccordo totale.
Bel film “carpenteriano”, che cedeva solo nel finale baracconesco, ma per il resto teneva botta alla grande. Grandi momenti nella parte centrale, atmosfere originali, solita figata come colonna sonora.
QUESTO era il VERO cinema di genere degli anni 80.
Si vabè ma dei robot che vogliono uccidere i bambini facendogli mangiare la faccia dai serpenti mi sembra abbastanza pazzesca come trama che ci si affoga nel trashume.
E’ tutto di un truce a livelli sublimi, mi sta venendo voglia di rivederlo.
mi fate venire voglia di rivedere film che non ho mai visto
Il bello del film è proprio la sua aria surreale più che horror. Non è trashume ma abbondanza, c’è di tutto: horror halloweenesco, fantascienza, fantasy, thriller sociologico.
Certo Tommy Lee Wallace è il pupillo scemo di Carpenter e lo ammetto anch’io che quando alla fine i nodi della narrazione vengono al pettine tutto crolla abbastanza pezzentemente… anche se la chiusura vera e propria è un perdifiato di classe.
Poi il protagonista, Tom Atkins, è una di quelle gloriose facce da cattivo che all’epoca te le ritrovavi in cento telefilm diversi, facce che diventavano di famiglia e a cui ci volevi bene, e faceva strano e bello vederle per una volta protagoniste.
Per me è un film della stessa schiatta famigerata di mischioni scellerati di genere come “Space Vampires” di Hooper, “La fortezza” di Mann, “L’alieno” di Sholder.
nessuno mi commenta l’intervista al grande dario…
Ma cos’e’ la serie di halloween…?
dopo questo terzo capitolo dal titolo ingannevole arrivano il 4-5-6 dove il personaggio della curtis e’ morto per poi tornare 20 anni dopo…il resto e’ storia…buon halloween a tutti!
Ps
Da noi di sto film ce solo una versione censurata…
Io il buon Darione lo vidi a Bolo ad un incontro con gli studenti ai tempi di quando volevo fare fortissimo i film e m’aveva fatto sganasciare, carichissimo. A una certa è pure andata via la luce e lui s’è messo a giurare che non era colpa sua. Che sagoma. Peccato avesse già prodotto materia fecale del calibro di Non ho sonno e Il Cartaio che quando lo vidi a momenti mi sbattevano fuori dal cinema perché ridevo incontrollatamente.
Guarda, da quando in dead space ho sentito dario dirmi “ce stanno i mosHtri ‘na sala maGGhine”, faccio finta che lui non esista.
Vorrei commentare l’intervista al Darione, ma mi pare brutto non dir nulla del film in questione…che però purtroppo non ho visto. L’ho cioè sempre saltato a piè pari convinto che fosse un’operazione tipo La Casa 3 di Lenzi, cioè “attiriamo giovani ingenui al botteghino con titoli farlocchi che rimandano a saghe famose”. Che io poi a La Casa 3 gli voglio bene, eh.
Ho iniziato a vedere il video di Argento, ma poco attento e con lo schermo ridotto. Arrivato al minuto 1:08 e agli americani fannulloni che in California ci stanno il sole e le palme ho capito che ci vuole una posizione più adeguata. Mi metto in libertà e lo vedo a schermo intero. Ci rivediamo tra dieci minuti.
Casanova, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!
Volevo fare un commento spiritoso sull’intervista a Dario Argento, ma niente da fare, sarebbe impossibile competere con la gag finale col telefono…
quando il giornalista gli chiede se avessero sbagliato numero e lui gli risponde di no con lo stesso spaesamento nello sguardo di Fantozzi con la bocca piena di crocchette al “Tu mancia!!!”… IMPAGABILE, GRAZIE CASANOVA
Io questo non l’ho visto e mi fido di quello che dite. Perciò me lo recupero.
Mi dissocio però con forza da questo clima di ilarità provocato dall’intervista a Dario.
“Fai così che sei tutto sudato… si vede…eh sbavi (…) infatti sei sudatissimo hai tutte le ascelle bagnate”
Paolo Graldi
Bologna 27 maggio 1942. Giornalista. Ex direttore del Mattino (1994-1999), ex direttore del Messaggero (1999-2002). Fu il primo a intervistare Alì Agca e, sul Corriere della Sera (dove è stato 20 anni), Tommaso Buscetta. Presidente della Scuola superiore di giornalismo della Luiss.
ps.
Se Craven produttore = puttana
Raimi produttore = puttana
Sanctum 3d = Cameron puttana con la candida?
@Casanova: grazie, grazie e ancora grazie. il filmato di Argento è un capolavoro. ho le lacrime agli occhi…
Mediaset continua a copiarvi eh. io ve lo dico visto che QUESTA SERA ALLE 23.05 SU ITALIA DUE. Salti fuori sto infiltrato una volta per tutte.
@ Marlon Brandon, Carmelo Anthony Maestranzi, tommaso
No.
Appena finito di vederlo grazie alla segnalazione dell’amico Vespertime.
Grazie, eh.
Sempre in amicizia, Vesper, fatti i cazzi tuoi. La prossima volta, eh. :)
Ma mi ha fatto talmente cagare, ma talmente cagare che mi sono cagato nelle mani e sto’ andando a casa di Carpenter.
Merda nei denti di Carpenter.
Ecco quello che ci vuole.
E’ lui che ci ha le colpe maggiori.
E QUELLA MERDA DI SINTETIZZATORE, poi. Che a Carpenter gli piace l’idea di poter far tutto da solo, di diventare un musicista completo e dice “far felice mio padre che avrebbe voluto che diventassi violinista”.
Tuo padre sta maledicendo il giorno che gli sei uscito dalle palle e che lo hai fatto per la grana di produrre questa merda.
Diobbono e la critica al consumismo e il sintetizzatore e l’occhio della madre…
Insomma sapevo a cosa andavo incontro ma quando è troppo è troppo.
Scusate lo sfogo ma sono alla frutta.
E’ fosco l’aere, il cielo è muto, ed io sul tacito veron seduto, in solitaria malinconia, ti guardo e lacrimo, Venezia mia.
@Steven Senegal cazzo devo riuscire a rivederlo al piu’ presto…se no vuol dire che ero fulminato e mi rileggo Lama di Rasoio…
@ Casanova grazie del nessuno…
@ Marlon Brandon
Fidati, non farlo.
Ci hai qualcuno che ti vvuole bene? Una famiglia? Qualcuno che ti stia vicino nei momenti duri?
Ti prego, ascoltami. Lascia perdere chi ti dice: eh, ma i sottotesti e ma comunque guardato in un certo modo ti diverti…
Sono 90 minuti circa, passali con chi ti vuole bene invece.
Ti voglio bene.
io l’ho rivisto e volevo venire a scrivere qualcosa, ma la critica al sintetizzatore di carpenter mi ha traumatizzato.
non c’è più niente di sacro.
ho tanto freddo.
Vi meritate vent’anni di vuvuzela.
@ Nanni e coraado
No o sommo, ti giuro davvero.
Non l’avevo mai visto e credo che comunque lo spirito con il quale lo si affronta debba essere quello di una sana decontestualizzazione da tutto quello che lo ha preceduto.
Ergo non dico e dico non: merda nei denti a Carpenter sempre, tutta la vita.
Dico merda nei denti per questo che secondo me, peggio di stuprare tuo figlio ci è solo prendere dei soldi per fartelo stuprare da qualcun altro.
Partendo da questa premessa e aggiungendoci gli occhi puri e disincantati con il quale ho deciso comunque di vedermelo che in fondo in fondo non ci volevo credere che… ti confermo comunque quanto già detto.
E l’incazzo ha pregiudicato il tutto.
Anche il sintetizzatore. Dico, porti tuo figlio a fartelo violentare da altri in cambio di soldi e lo vesti con quell’abitino lì, quello tutto raso e merletti della prima comunione di quando il bimbo era felice e tutti gli volevano bene?
La critica al sint era solo per questo, che vi devo dire, sono una brutta persona, ma di questo III non mi è piaciuto una fava. Pure le robe che adoro in altri.
Coorado, perdonami amico mio. Vieni qua, ho fatto del buon caffè caldo.
Dario Argento a sentirlo nelle interviste è la persona più noiosa che si sia mai vista in video. Ancora mi cascano le braccia al solo ripensare alla sua intervista in cui parlava di Sergio Leone.
Nel mio articolo dell’anno scorso invece io consigliavo Halloween III che ho sempre trovato piacevole come film per addormentarsi… come infatti è accaduto ieri notte
http://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2011/10/30/la-saga-di-ognissanti-buon-halloween-a-tutti/
ok, mi sono ripreso.
comunque, al di là dei giudizi critici, io pur considerandolo da sempre (l’ho visto la prima volta almeno 20 anni fa) un film del cazzo, devo dire che ogni volta che c’è halloween di mezzo una vocina dentro di me canta quella cazzo di canzoncina sulle note di london bridge is falling down. qualcosa vorrà dire.
A me alla fine piace un sacco, proprio perchè è un Twilight Zone ma con i regazzini co’ le facce marcescenti a causa di un jingle stroboscopico di organetto in botta.
Oh, a una certa le maschere pisciano vipere e vermi dagli occhi… Per me già solo questo lo classifica come un film da vedere con tuo figlio ad Halloween.
Cioè, diciamola tutta: se il franchise di Halloween fosse proseguito con questo imprinting Twilight-zoniano qua secondo me c’erano meno rischi che uscivano delle brutture al livello di tutti quelli con Myers dal 4 in poi, esso compreso.
E come idea è anche più carina di fare 9 film con lo stesso presupposto e personaggio.
http://www.youtube.com/watch?v=GoqxhvdAdns
Dai adesso guardiamolo fisso, al buio finchè non ci scoppia la testa amici!
Dai Schiaffi, so che tu lo vuoi fare.
@ Steven ti ringrazio appena possibile mi rileggero’ lama di rasoio…per contraccambiare ti avviso se mai ti capitera’ per le mani un film chiamato Into the lion’s den…evitalo come la peste…
@ Stanlio
Ho visto la 70s alert solo adesso!
Chiaro, la copertina di Thorgeson dei Quatermass con gli pterodattili a vanvera in mezzo ai grattacieli! Che discone, loro una delle meteore più in gamba del progressive rock inglese! Il rock, la droca, I DINOSAURI!
E poi ci sta su quella “Black sheep of the family” coverizzata dai burinissimi Rainbow di R. Blackmore sul primo disco… Che però a me piasce lo stesso.
@ Marlon Brandon
Figurati.
Non preoccuparti, tengo sempre acceso il mio monatti-alert sul cruscotto.
Manco lo voglio sapere che film è quello… di regola diffido già di qualsiasi titolo inizi con la parola “into”.
Halloween III fa cagare??? Complimenti per certi commenti, da veri intenditori! Perdonali John, perdonali Maestro… Loro non sanno quello che dicono…
@Darth
Tu si che mi conosci, il problema è che adesso non ho qua a portata di mano dei genitori da far mordere dai serpenti che cago fuori dalla faccia.
Vidi questo film per la prima volta in tv tipo nel ’90. Era la sera di Halloween e italia 1 trasmise una maratona degli allora tre film, presentati peraltro in modo fichissimo. C’era una sorta di introduzione televisiva, ambientata a PIOLTELLO, in cui si vedeva un tale che portava fuori il cane a pisciare, sennonchè a un certo punto, in un parcheggio abbandonato, vede una strega che recita filastrocche a una zucca parlante, dispensatrice anch’essa di stronzate in rima. Alla fine di ogni film veniva proposta una nuova scenetta, un nuovo dialogo tra la strega e la zucca. Avevo infilato una e 240 nel videoregistratore e, dato che avevo meno di dieci anni, dovetti andare a nanna verso la fine del primo film. Il metraggio complessivo delle tre pellicole, comprese le pubblicità, non mi consentì di vedere il finale di Halloween 3 (motivo per il quale questo film al tempo mi impressionò positivamente), e COSA INFINITAMENTE PEGGIORE, non mi permise di vedere l’ultima delle sequenze girate dall’allora Fininvest, protagoniste strega e zucca parlante. Disperato appello: se qualcuno di voi ha memoria di tutto questo MI DICA COME FINIVA LA STORIA.
I miei rispetti e grazie.
Lol.
Ecco ci mancava solo il TeamJOhn.
Certo che, in un’immaginifica scala della cinematografia mondiale dove LA COSA è il top (capolavoro), questo H3 si colloca proprio ai piedi del podio, eh.
Che per le imberbi groupies sia poi così difficile afferrare il fatto che si sia detto solo di questo film, non lo capisco proprio.
E’ vero mi intendo proprio di poche cose. Ma sono giovane, volenteroso, imparo presto. Aiutami tu.
Fa cagare. Al massimo posso concedere un “fa cagare in maniera bizzarra”.
P.s.
John perdonami. Non lo hai diretto, non lo hai sceneggiato. Ho detto che lo hai fatto per la grana.
In un’ immaginifica top player della produzione carpenteriana in cui La Cosa regnerebbe incostrastata al 1° posto, Halloween III sicuramente risulterebbe in fondo alla classifica, su questo non ci piove! Ma da qui a dire che fa cagare, ce ne vuole… Cult assoluto!
John perdonalo, che non l’hai diretto è vero, che invece l’hai scritto non accreditato insieme a Nigel Kneale pure… ;-)
Ma ripeto, loro non sanno quello che dicono!
Del resto, come disse Gianni Canova: chi non capisce Carpenter, peggio per lui!
P.S.
Se il Maestro fosse una puttana, in Halloween III – Season of the Witch (titolo originale stupendo) avremmo visto ancora Michael all’opera…
Se il Maestro fosse una puttana, non sarebbe fermo da anni perché Hollywood non lo fa lavorare…
Fermi tutti, ristabiliamo l’ordine: è la domanda che è sbagliata. In un’immaginaria classifica in cui La Cosa è al primo posto, Halloween 3 è in una classifica diversa.
Cioè fammi capire.
Un giorno te ne viene un bimbo, facciamo tuo nipote, e ti dice:
– Zio, tu che ne sai a pacchi di Carpenter, sai che ho visto Halloween 3?
Zio. Fa schifo.
E bada bene che tuo nipote è un bimbo sveglio, eh. Forse un po’ facilone e presuntuosetto ma ha voglia di imparare.
E tu cosa gli dici?
– Vedi nipote mio, Halloween 3 ti ha avrà anche fatto andare al gabinetto, ma come dice Gianni Canova…
– Chi?
– Gianni Canova. Se non capisci Carpenter, peggio per te.
Certo che addurre lo schifo provato per H3 come motivazione per bollarti con “non capisci Carpenter” ha un valore pedagogico che vattene via proprio.
– Perché vedi nipote mio, H3 è proprio il film nudo e puro per capire l’opera del Maestro e se non ti è piaciuto quello, puoi solo sperare nel perdono.
– Grazie zio e scusami. Sai i miei amici mi dicevano che era stato un incidente di percorso…
– Zitto.
– Zio.
– Sì?
– Cosa vuol dire groupie?
– Zitto.
Ps.
Mai detto puttana.
Ho detto che ha portato uno dei suoi figli più belli (nome, franchise, musiche&sintetizzatore, amico sceneggiatore, aspettative) a farlo violentare per soldi da delle brutte persone. E la cosa parrebbe essersi ripetuta.
Pps.
il tuo “La Cosa regnerebbe incontrastata al 1° posto, Halloween III sicuramente risulterebbe in fondo alla classifica” nella mia malata scala di valori equivale grosso modo a “LA COSA è il top (capolavoro)… HIII fa cagare in maniera bizzarra”
che ti devo dire, sono una brutta persona.
Coraado, ne è rimasto di quel caffè?
@steven: c’è anche da dire che con questo ritmo tu parlerai di H3 a tuo nipote anche se lui ti avrà chiesto “che ore sono”…
Scusa Nanni… ma ha iniziato lui.
No, hai iniziato tu.
Tu.
Ho detto tu.
A me, di questo film, è rimasta solo la canzoncina “sette giorni ad Halloween, Halloween, Halloween” dello spot pubblicitario delle maschere.
L’ avevo registrato, ma poi non mi ha coinvolto tanto all’ inizio mi pare e quindi non l’ ho finito di vedere.
A me “halloween 3” è sempre piaciuto molto. Certamente non è un capolavoro, ma ne ho sempre apprezzato la scelta di raccontare una storia, sì inverosimile, ma anche davvero inquietante.