Ne abbiamo parlato spesso e sapete come la penso nei riguardi della differenza tra Oriente vs Occidente. Noi abbiamo la forchetta. Loro le bacchette. Noi le case con le finestre. Loro le case senza finestre. Noi abbiamo l’individualismo. Loro il collettivismo. Noi le palestre dove fare “mpfuuuu nghhhhh braaaaa”, loro i parchi dove silenziosamente praticare il taichichuan. Noi il bukkake metaforico di Predator. Loro il bukkake e basta.
Ma soprattutto c’è una cosa che ci differenzia: noi abbiamo gli zombie, loro i fantasmi. Non vi tedierò inutilmente, ma taglierò corto: per noi occidentali l’aldilà ritorna attraverso putrescenti zombie. Per loro attraverso presenze inquietanti e piene di rabbia. Noi usiamo i non morti, loro i fantasmi. Fine. A ognuno il suo. Capite quindi con quale curiosità mi sono approcciato a questo Zombie 108, film pubblicizzato come il primo zombie film made in Taiwan (boooooom!). E c’è pure del Torture Porn (ka-boooom!) Sappiate che sulla carta stiamo parlando delle stesse premesse concettuali di Kill Bill. Solo con l’asse terrestre ribaltato.
Bene. Com’è quindi?
È una merda.
Ma andiamo ad argomentare.
SIGLA
httpv://www.youtube.com/watch?v=myJUePEBCKo
Le premesse del film ci vengono raccontate, come da miglior tradizione, nei titoli di testa attraverso titoli di telegiornale ripresi con montaggio sincopato. Leggiamo Violenza. Leggiamo Esperimenti. Leggiamo “gente che mangi altra gente senza le bacchette”. E già c’è profumo di occidente. In questo contesto da “fine del mondo” il regista Joe Chein (che ha fatto solo ed esclusivamente questo film nella sua carriera) innesta due storie. Da una parte, come da miglior tradizione, un manipolo di SWAT chiamati a far evacuare la città invasa dagli zombies. Nella città c’è la gang del signorotto locale che non vuole sloggiare e dopo un primo scontro a fuoco, come da miglior tradizione, si finisce tutti quanti a fare a picchi con i cadaveri ambulanti in compagnia di un afroamericano turista che, come da miglior tradizione, a un certo punto si veste come un testimonial della Freddy e fa parkour anche solo per sedersi sulla tazza del water. Dall’altra abbiamo la stroia di uno stupratore seriale che, come da miglior tradizione, indossa una maschera di carne in grado di farlo sembrare un incrocio tra Danny Trejo e uno Sharpei (cosa che, a vedere Trejo, potrebbe anche essere avvenuta in un momento di noia dell’attore). Tale stupratoresharpeidannytrejo, come da miglior tradizione, rapisce le donne e ne fa oggetti per la soddisfazione di tutte le sue perversioni. Poi, come da miglior tradizione, sbaglia a rapire madre vendicativa di figlia under 4 e muore. A quel punto, come da miglior tradizione, le trame si ricongiungono verso il finalone che, come da miglior tradizione, non disdegna un paio di citazioni (una davvero orrenda e spudorata da Akira) e il grand gruignol che, come da miglior tradizione, manda tutto in vacca il giusto. Non può mancare, come da miglior tradizione, il deus ex machina incarnato nell’esercito che arriva a cavallo di elicotteri pronti a nuclearizzare, come da miglior tradizione, l’area. La fotografia predilige, come da miglior tradizione, esterni dai colori che evochino la contaminazione mentre, per gli interni (dedicati per lo più ai momenti torture), come da miglior tradizione, è virata su un giallo fortemente contrastato.
Come avrete capito c’è troppa, troppissima, esagerata “miglior tradizione” in questo Zombie 108. Il buon Joe Chein ha studiato e ha studiato molto davvero. Si è guardato quintalate di film horror della generazione precedente all’attuale (diciamo fino alle Cronache dei Morti Viventi). Per ciascun film si è armato di bisturi e l’ha sezionato, ne ha fatto un reperto autoptico alla ricerca di ogni singolo tòpos narrativo e registico. Alla fine ha preso tutti i pezzetti e li ha assemblati insieme convinto che la somma delle parti facesse l’intero. Il risultato è, per l’appunto, una merda.
Per tutti i lunghissimi, eterni, 90 minuti di visione si è pervasi dalla disagevole sensazione di essere al cospetto dello zio comico mancato che racconta malissimo l’ennesima barzelletta di troppo. Una cosa tipo “Allora c’è un nero e un cinese, no… non era un cinese… ah sì, allora… c’è un cinese che dice a una suora. O era un prete? Allora finiva con te la do io la bacchetta quindi doveva… ah sì sì, dunque, c’è un presidente del consiglio e una suora in un ristorante cinese. O giapponese. Non me lo ricordo. Comunque…” e via così.
Fa male ammetterlo, perché si vede, si sente, l’amore e la voglia di fare bene, ma Joe Chein finisce per essere un regista del tutto assente dove per assenza si intende la dolorosa impellenza di un “occupato!” pronunciato con forza dietro a quella maledettissima porta collocata nel retro di birreria tedesca dove la Pale è solo da litro. “Esci per dio!” ti viene da urlare perché sai che in tutto quel casino lui potrebbe dare un minimo di ordine ma è troppo titubante, o forse del tutto incapace di gestire l’argomento, per tentare qualche gesto di personalità che non vada oltre a un montaggio sincopato e vagamente videoclipparo.
E che Joe sia un noob autodidatta facile al patchwork lo dimostrano certe macrolacune di concetto: in Zombie 108 alcuni morti viventi corrono e altri si trascinano. Alcuni sono deformati -come se si trattasse di un virus che modifica la fisionomia dei contagiati- e un po’ no. Un po’ sono creature à la Silent Hill (off topic: per capire cosa si intende con rapporto horror orientale/occidentale, basta giocare prima al secondo Silent Hill e poi al quarto) mentre altri sono più in stile Alba dei Morti viventi. Lo stesso stupratore seriale è un po’ scienziato e po’ redneck, perv quanto basta a violentare donne con un polipo ma non abbastanza da lasciarsi andare al serbianfilmismo.
Il prodotto, senz’anima come i film di Kitamura ma senza la pornografia dell’immagine che il giapponese instilla in ogni suo lavoro, non riesce neppure a giocare bene le carte dell’exploitation più cruda laddove anche la scena della pioggia dorata viene percepita, come buona parte del film, in tutta la sua pretestuosità. “Dovemo metterce il piscio che fa indie” “Buttacelo lì che stabbene” (tradotto dal taiwanese). In questo senso inutili anche alcune trovate visive davvero azzeccate e un paio di punchline di quelle che ciao. (“Abbiamo finito completamente i colpi”. “Ma abbiamo ancora i nostri pugni”).
DVD-Quote suggerita
ma non illuderti/io non ci casco più/tu mi rimpiangerai/bella senz’anima.
Bongiorno Miike, i400calci.com
The CURSE OF MIIKE
Capitolo 0 – Serie 2
“Miike…”
“Dimmi Nanni”
“Come scusa?”
“Dimmi maestro supremo dal potere galattico e dai fluidi purissimi che rispondi ai più al nome di Nanni Cobretti”
“Per te?”
“Sua Santità Nanni “Eccellenza” Cobretti”
“Bene.. dicevo… Miike”
“Mi dica Sua Santità Nanni “Eccellenza” Cobretti”
“Mi hanno detto che hai rivelato il tuo volto”
Il momento della verità, tanto rimandato, è infine giunto. Una lieve scarica elettrica dai bagliori bluastri illumina il braccio di Nanni.
“L’ho fatto, sì”.
“Mi hanno detto che ti sei anche fatto degli amici”
“Sì…”
“Dimmi Miike. Come mai?”
“Pensavo non fosse una cosa così cattiva”
Le nubi in cielo si addensano creando una spessa coltre grigia. Ioni positivi permeano l’aria dandogli un sapore lievemente metallico.
“Tu dici di sapere cosa è buono e cosa è cattivo… Hai tu quindi mangiato la Sacra PIZZA ALL’ANANAS!”
“Una fettina piccola piccola”
“HAI MANGIATO LA SACRA PIZZA ALL’ANANAS?!?!?!”
“No ma solo un assaggino e poi era fred…”
“e come era?”
“Cattiva”
“ALLORA L’HAI DAVVERO MANGIATA! Miike tu hai superato il segno. La mia punizione cadrà su di te inesorabile. Sprofonda Miike, sprofonda nella più buia delle caverne! Sei retrocesso a stagista assunto un giorno prima della riforma Fornero!”
un tuono fa vibrare l’aria coprendo, secco, violento, le ultime eco delle urla di Miike.
[TO BE CONTINUED…]
lo parli bene il taiuanese complimenti!
Mi sembra che sia un film assolutamente da reperire al piu’ presto…
“Tu dici di sapere cosa è buono e cosa è cattivo… Hai tu quindi mangiato la Sacra PIZZA ALL’ANANAS!”
Incredibile, quindi la storia comincia cosi?
non ero pronto a questa rivelazione…..
Il gap comunque è una true story, bravo Miike… ricordate BioZombie? io quando sento “zombie orientali” penso sempre e solo a quel film, ora ce n’è un altro per fortuna, grazie!
@Slug-es: (dal fondo della più profonda fossa del kazakistan) Questo è l’inizio di una nuova tortura…
@blueberry: ammetto di essermi fatto aiutare da Luotto
@Brandon: buona visione
Sarebbe interessante approfondire il concetto “violentare con un polipo”, ero rimasto alle anguille di valeria marini.
Che scena truce adesso che ci ripenso…
quando vidi il trailer confesso di averci sperato.
@schiaffi: l’oriente ha un fortissimo pallino per polpi/tentacoli in contesti xxx.
@Schiaffi: la cosa va così. Sharptrejo lega donna al letto, poi tira fuori un polipo, glielo sbatacchia un po’ di qua e un po’ di là. *SCENA CONFUSA* *SCENA CONFUSA* si gira, prende una cosa dal tavolo, si rigira e vualà il polipo è scomparso.
@Bread: niente vieta di guardare…
@miike … azz … stradeluso…. contavo anche io su quella scena…
Gli jappo non ci sanno fare con gli zombie(anche alcuni americani), sara un fatto di culture diverse. Comunque c’è tutto un genere dietro al tentacle rape con interi lungometraggi: http://hentaitentaclesporn.com/wp-content/uploads/2010/07/live-action-japanese-tentacle-sex.jpg
#Ho scritto jappo ma intendevo gli orientali.
Quindi Buffy è orientale?
È lei quella nella comparazione del bukkake à la occidentale/orientale, no?
@schiaffi oddio che mi hai ricordato!una cosa terrificante!il sederone della marini sulle anguille e stefano dionisi con la vestaglietta da casalinga.no, avevo rimosso……haaarrrrgg!
Nonostante faccia intendere che è un merda, la tua recensione mi ha messo voglia di vederlo. Ora dimmi, è *davvero* una merda? Perché se il problema è solo la gang bang di migliori tradizioni, forse potrei sopportarlo…
@Carlo: Buffy chi?
@michelle: orrore vero. Ma vero vero.
@Naccio Jai: Non è una merda in termini assoluti. È un film senza anima. Un esercizio di stile. È vuoto. E per me un film vuoto è un film pessimo.
Si,anche io ora sono proprio curiosa di vederlo.la recensione lo fa bello.
@mike ma perche’ non tentate un colpo di blogstato per destituire cobretti che vi tartassa?
Se volete approfondire il concetto di “violentare con un polipo”, consiglio di cercare su google Daikichi Amano. O anche no.
@michelle: nanni non tartassa. Nanni punisce. e le sue punizioni son sempre buone. E giuste. E eque.
@Bashee: ma anche no.
@Bongiorno Miike: l’ammazzavampiri
beh dai in jappolandia gli zombie esistono anche se non ce la fanno a non buttarla inesorabilmente sul trash. Mi basti pensare a “Stacy: Attack of the Schoolgirl Zombies” (super splatterata) e allo spassosissimo (per me) “Wild Zero”. Mi è parso di capire che si prenda assai sul serio.. gli asiatici dovrebbero buttarla sempre alla Nishimura che male che vada uno si fà sue risate..
@mike si,scusa,non volevo peggiorare la tua situazione.non dire piu’ niente,non sbilanciarti.non vogliamo perderti.
Dei tentacoli a forma di minchia si sapeva, dei lungometraggi e dei polipi lanciati in figa sinceramente non ne ero felicemente al corrente.
Che fisse truci pure loro eh…
a parte che, lo crediate o meno, non sapevo cosa fosse il bukkake (voglio dire… Quando ho preso parte ad un bukkake non m’han detto “ehi mike vieni a vuotare 20 caricatori dell’m 60”) prima di leggere qua. Ma ho riso tre ore pensando alla differenza est ovest in queste pratiche (e altre). Mi hai segnato. Giuro
saltando gli zombie: Miike m’hai fatto un regalone con “Ti spacco in due come una mela acerba” non conoscevo questa gemma!!!
@blueberry: in che senso ti ha segnato? *sorriso *malizia* sorriso*
@Gaunt: da Miike solo robba bbuona
@miike
beh segnato nel senso buono del termine – *occhiolino, *sorriso, *occhiolino – dato che ancora oggi rido della battuta eccezionale
ma quindi… sei stato punito per via della pizza all’ananas o devo sentirmi in parte responsabile?
@Niki: Nanni è buono, Nanni è giusto, Nanni non ti darebbe mai delle responsabilità.
Mettiamo in chiaro e capslock una cosa: Die Hard 4 non è Die Hard, ma soprattutto LA PIZZA ALL’ANANAS NON È UNA PIZZA.
infatti è il sacro frutto del peccato
…e su istigazione del serpente, Eva colse una pizza all’ananas dall’albero proibito, e la offrì ad Adamo. Dio disse “(facepalm)” e poi aggiunse “se volete una pizza di merda, trovate il modo di farvela da soli”. E luce fu.
vi seguo ma non vi raggiungo..
No, dai, troppo ingenerosa questa recensione…poi a che serve ripetere 200 volte “come miglior tradizione” parlando dello zombie movie obiettivamente più originale e pazzerello degli ultimi 20 anni ? Allora gli altri cosa sono ? Non ci siamo proprio, no no…