Cosa c’è, realmente, sotto al letto?
È un mistero che ci accompagna fin dall’invenzione delle brandine rialzate, più attuale che mai da quando non c’è più motivo di metterci i giornali porno.
Sembrava strano che non ci avesse pensato ancora nessuno a fare i film su quelli che hanno paura ad andare a letto perché chissà cosa ci sta sotto, e infatti è sicuramente uno di quei casi in cui in realtà sono io che non mi ricordo. Ricordo mille film su mostri che saltuariamente si nascondevano sotto al letto, ricordo film su mostri che si piazzavano genericamente in camera da letto, ricordo un (immenso) film dove il mostro era il letto stesso… Ma l’idea alla base di questo Under the Bed è molto specifica.
Cominciamo dalla persona a cui è venuta questa idea: Steven C. Miller. I più attenti di voi lo ricorderanno come regista di The Aggression Scale, una specie di Mamma ho perso l’aereo in versione seria gentilmente raccontatovi qualche mesetto fa da Quantum.
Questa sua opera successiva inizia in modo familiare: ragazzo in macchina col padre, lui torna dopo un lungo periodo in un istituto di correzione giovanile o qualcosa del genere, il padre cerca di introdurlo alla nuova situazione in casa, specialmente alla sua nuova compagna. Sembra un replay della stessa scena che in The Aggression Scale spezzava l’inizio bomba portandolo su una sottotrama necessaria ma infinitamente meno interessante, che di fatto smorzava il film. Qui invece si inizia subito in questo modo, e grazie a Dio il ragazzino non risolve un labirinto a penna in tre secondi per far vedere che è un genio ma se ne sta buono a sputare fuori strettamente i dialoghi necessari. E c’è soprattutto un cambiamento fondamentale: gli attori sono visibilmente molto più bravi. Diciamo proprio bravi normali.
Miller ama svelare le cose poco a poco, ma arriva abbastanza presto al sodo: c’è qualcosa sotto il letto in camera dei fratelli Hausman, qualcosa di spaventoso e pericoloso che solo loro possono vedere. Un mostro. Il più classico dei mostri sotto al letto. Una vera creatura infernale, non Cesar/Carmine. Un mostro di quelli che se non stai attento ti afferrano la caviglia mentre sali, ma che se prendi la rincorsa fortissimo e spicchi un gran balzo gliela metti nel culo e dormi relativamente tranquillo.
Miller ha idee belle e chiare: giocarsela in modo serissimo, mantenendo un’atmosfera da teso dramma familiare tra i due fratelli che si fanno forza a vicenda e le escogitano di tutte per non cadere vittime di quella cosa abominevole che li aspetta ogni notte, e i genitori preoccupatissimi che li vedono continuamente insonni, a volte addirittura incomprensibilmente feriti, e non sanno che pesci pigliare. Ottima la sceneggiatura che non tralascia il loro ruolo ma si sforza di ancorarli a comportamenti realistici e comprensibili finché il mistero tiene, e sono ben dosate anche le chiare influenze spielberghiane alla Poltergeist. Ma la cosa importante è che quando il mostro attacca non c’è timidezza che tenga: è grosso, brutto, violento, casinista e in meraviglioso, commovente puro lattice. Fin dal primo assalto va tutt’altro che per il sottile, comunicando alla perfezione l’idea che a quel cazzo di letto non vi ci avvicinereste nemmeno con la caviglia di un altro. I passi avanti dell’amico Steven rispetto a The Aggression Scale sono palpabili.
Poi arriva il fatidico finale, e il risultato è ambiguo e frustrante: da una parte invece che intenerirsi alla Spielberg si impenna in violenza e parte un appagante massacro che non guarda in faccia a nessuno, ma dall’altra la sceneggiatura fin lì diligente si sfilaccia, si imbroglia, si aprono buchi enormi, si sfora più volte il fallo di confusione, i maccosa fioccano come nespole (cit.). Ed è un gran peccato, perché si era a tanto così da un piccolo classico.
Under the Bed sta ancora finendo il giro rituale dei festival, dove sta collezionando comunque buoni consensi in attesa di una distribuzione come si deve, ma nel frattempo Steven C. Miller ha già venduto il culo e ha girato – indovinate? – un remake. Siccome il trailer di Under the Bed ancora non esiste, crepi l’avarizia, uniamo due cose in una e mostriamovi al volo quello invece appena uscito di Silent Night, la versione 2012 del vecchio classico con Babbo Natale assassino:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=RhLw3GmHQqA
Com’è?
DVD-quote:
“Un piccolo classico sfiorato”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
>> IMDb
L’immenso film penso fosse “death bed: the bed that eats” se non ricordo male.
Ma quanti anni ci hanno i regaz Hausman? Non è che se sono troppo grandi mi viene meno il meccanismo “anche io quando ero piccolo così avevo paiura del baubau sotto il letto”?
Ho molto apprezzato la metafora sottile del
“ma che se prendi la rincorsa fortissimo e spicchi un gran balzo gliela metti nel culo e dormi relativamente tranquillo”.
Chiaro riferimento del balzo improvviso che tutti noi abbiamo compiuto dall’infanzia all’adolescenza abbandonando le nostre paure ataviche. Vero?
Me lo appunto comunque. Silent Night non mi dice nulla.
@barman: stavo per canzonarti, poi mi sono accorto che sono io che ho dimenticato di linkarlo. Colpa mia, mi sono evidentemente distratto mentre lo ordinavo su Amazon.
@steven: puoi vederla così, o puoi vederla letterale come in quella scena in cui il ragazzino prende effettivamente la rincorsa per saltare sul letto prima che il mostro lo prenda.
Comunque uno ha 16/17 anni, l’altro 10/11, ma il film parte come si suol dire “in media res” quando il problema esiste da anni e ha a che fare con il fatto che il maggiore sia tornato dal riformatorio.
Toh, Malcom McDowel!
La battuta più memorabile in merito è quella di Viggo Mortensen in L’Ultima Profezia, dove fa il diavolo che sussurra nell’orecchio del prete
“Quanto mi piaceva ascoltare le tue dolci preghiere ogni notte. Poi saltavi nel letto, temendo che io fossi nascosto sotto. Ed io c’ero”
https://www.youtube.com/watch?v=XhT9KtQb0ac
@Dèvid e se c’è lui allora è una garanzia…
il mio letto era poggiato su un soppalco. tutto sotto controllo.
@Nanni
Sì, ma su amazon è solo in lingua inglese, che palle tutti ‘sti titoli introvabili nel nostro mercato home video. Per L’implacabile ho/abbiamo dovuto aspettare l’anno scorso, quanto dovremmo aspettare per The raid o The woman (così, due a caso che mi vengono in mente)
OT: Non ci hai più detto come sta Boyka de rabbit, ha già imparato a tirare calci rotanti?
Comunque il trailer di Babbo Natale ha decisamente troppi filtri buttati a muzzo per i miei gusti, mi riguardo un’altra volta Santa’s Slay piuttosto che farmi sparaflashare gli occhi da una roba del genere…
sotto il mio letto c’è la polvere che lo swiffer non è riuscito a prendere
Passavo di qui, non posso resistere:
http://www.youtube.com/watch?v=01l1WIC9mBo