Ci sono delle cose che proprio non capisco. Una è come fa la Garzanti a vendere Micro di Michael Crichton a 16 euro (su IBS) in versione cartacea e a 13.99 euro in versione digitale, un’altra è come sia stato possibile realizzare una versione cinematografica così brutta del fumetto di Van Hamme Largo Winch. E non un solo film, ma due!
Con le trasposizioni cinematografiche o televisive dei fumetti franco-belgi – Tintin a parte e Lucky Luke e Asterix invece inclusi – è sempre un prenderci. La miniserie XIII ottima, con uno Stephen Dorff in grande forma che bourneggia alla grande e un implacabile e sempre lodevolmente obeso Val Kilmer; sulla serie tv XIII sospendo il giudizio perché ho visto solo mezzo episodio (li sto registrando e prossimamente li guardo in sequenza); la serie tv su Jeremiah insomma, la serie tv su Largo Winch non saprei perché ho scoperto questo pomeriggio che esiste (due stagioni, 39 episodi, 2002-2003), i due film su Largo Winch di una bruttezza emblematica.
Ci sono tre aspetti secondo me, per chi ama il fumetto franco-belga, da considerare rispetto alla domanda in questione (come si fa a fare un’edizione cinematografica di Largo Winch così brutta?): il primo è la complessità narrativa; il secondo il ritmo e il terzo il registro. Sono tre aspetti che si intrecciano e integrano.
La complessità narrativa (e a volte una certa macchinosità) s’intreccia al ritmo dei fumetti – di Van Hamme come di Hermann, Greg, etc. (peraltro meritano una riscoperta grazie all’iniziativa dell’editore GP Publishing, che sta ripubblicando, purtroppo in edizione in bianco e nero e miniaturizzata, alcune serie di ottimo livello, da Comanche a Jonathan Cartland a Gil St. André) – caratterizzato da rapide ellissi, da “rotture” e salti, e al registro, marcato da un’efficace ironia che spesso si traduce (o degenera) in grottesco surreale. Un equilibrio precario, giocato sulla scrittura e sul segno, difficilissimo lo ammetto da replicare in versione “live”. Così come difficile tradurre in pellicola il mix di azione, complotti finanziari, saggezza zen, epos, antiretorica ed esotismo “bondiano” che sono gli ingredienti straordinari e, mi rendo conto, irripetibili del successo del Largo Winch disegnato.
Però, cribbio, almeno il fumetto bisognerebbe non dico studiarlo ma almeno leggerselo se si vuole realizzarne un film. A partire dalla scelta del protagonista. Largo Winch fumetto è alto, spalle larghe, prestante, coi capelli rossicci. Largo Winch film è Tomer Sisley, cioè basso, faccia mediorientale, capelli ricci, ampiezza toracica inferiore a quella di Totò. Porca vacca sembra Max Gazzè!
Continuando con le caratteristiche del personaggio: Largo Winch fumetto è raffinatissimo stratega, maestro nell’arte della guerra, scaltro manipolatore. Largo Winch film si trova sempre impreparato di fronte a ogni situazione, tiene lo sguardo furbetto come quel tizio nano con la barbetta che fa le interviste per Santoro a Servizio pubblico (un altro sosia, di venti centimetri più basso, di Max Gazzè) come se sapesse tutto e avesse dieci assi nella manica e invece non sa mai un cazzo, si fa sempre cogliere di sorpresa e l’unica reazione che ha è urlare come un bambino viziato. Insomma tecnicamente un coglione. Eppoi vabbè che sto Sisley (fonte Wikipedia) è diventato uno dei 10 attori di padre israeliano madre svedese, nonno cingalese e nonna di San Marino più sexy del pianeta secondo la rivista Casalinghe in calore e uno dei 10 uomini che somigliano a Max Gazzè più somiglianti a Caparezza secondo la rivista Statistiche alla cazzo, vabbè (fonte Wikipedia) che sto Sisley fa le scene d’azione senza stuntmen (ah beh sarei buono anch’io, scene d’azione non ce ne sono) e fa il figo con gli amici al bar vantandosene pure, però ma guardatevi bene sto Sisley ma dico, va bene tutto, ma può un soggetto del genere avere la credibilità di uno che fa arti marziali? Di uno che picchia? Fighetto glamour che non sei altro, ma va a fare il blogger in tv va. Fighetto che non sei altro se ti becco ti faccio un paio di tecniche di Krav-Maga che te le ricordi – visto che sei pure di origine israeliana.
Questo per quanto riguarda gli aspetti più strettamente semiotici e intertestuali.
Se invece l’obiettivo era distruggete il personaggio missione compiuta.
Il primo film, che ho comprato in DVD al Carrefour di Bandol con l’entusiasmo di una ragazzina di fronte a Taylor Lautner, mi ha letteralmente devastato i maroni. Una noia mortale. Uno di quei film che non partono mai, che preparano preparano e preparano senza mai arrivare da nessuna parte. Con uno spreco di location a dir poco imbarazzante. Di fronte al secondo mi sono domandato: “Ma come pure un secondo hanno fatto?” Poi devo ammettere che almeno è un po’ meglio del primo, nel senso che almeno ha un lato di erotismo crepuscolare che risveglia il tuo lato sadico e voyeuristico sulla decadenza senile di Hollywood e dintorni, tipo quando trovano Kill Bill in un armadio con un sacchetto di plastica intorno alla testa e il pene spento in mano. Sto parlando in questo caso di Sharon Stone. La quale si produce in infinite sforbiciate e accavallamenti di gambe esibendosi in una sorta di scimmiottatura (se voleva essere ironica non si capisce) di Basic Istinct atteggiandosi ancora da femme fatale e rivelandosi soltanto per quello che è, cioè un’anziana ex gnocca. Che se uno ci pensa tra lei e Michael Douglas, non si capisce chi sia invecchiato peggio.
Insomma io se fossi in Van Hamme farei come Van Damme e sto Sisley lo prenderei a calci in culo, come capro espiatorio.
Oh, poi magari è solo perché non l’ho visto in lingua originale.
Ps:
Una cosa che non c’entra niente: Mark Wahlberg e Giovanni Ribisi si fanno la guerra sia in Contraband che in Ted. Non è geniale come cosa?
Fantastica recensione, grazie per l’excursus sul fumetto belga.
Devo ammettere che conoscevo solo i film perchè ne vidi un manifesto a Parigi l’anno scordo e sembrava una merda atomica (e non c’erano riferimenti al fumetto). Ho visto la copertina de “l’ereditiere” e da sola ha più appeal e interesse dei due film messi assieme.
Le repliche di Largo Winch sono uno dei tormentoni serali di Rai 4.
2020, è ancora così
io sapevo di un film. non di un altro e nemmeno della serie.
avrei voluto vederlo prima o poi ma se è così malvagio.
dopotutto è difficile trasportare il ritmo di un buon fumetto, con il suo stile “grafico” su grande schermo. io porto il nick di un altro fallimento…
il fumetto è molto divertente. certo non ai livelli di un vittorio giardino qualsiasi e del suo friedman per dire.
winch caciaronissimo. giardino rigorosissimo. e non parlo solo di tratto.
a sto punto sarebbe interessante sapere se ne han fatto un film delle opere di giardino uhauhauhauhauh
Niente solo per dire che quando leggo i pezzi di Jean Luc sono tutto felicione ma anche molto triste perché mi sento ignorante visto che parla sempre di cose che non conosco e lo fa in modo intelligente. Quindi ecco, imparo e piango.
Però so che di XIII esiste anche un videogioco che non è per niente male.
Anni fa ci stava pure il videogioco di sto coso nei cestoni del mediaworld a 5 euro e trasudava povertà già dalla cover.
L’unica cosa che ricordo del primo film è che durante i ceffoni c’erano ste musichette peruviane che non c’entravano niente, mentre nel secondo ci stava tutta la parte del figlio asiatico o quello che era, che smaronava non poco.
“Molto inutili” è il responso.
peccato, un po’ ci speravo che fosse almeno accettabile…
Una roba brutta, ci sono cascato anche io una sera su Rai4.
Ricordo il videogioco di Largo Winch!… e la polemica che c’era stata perché si poteva trombare la segretaria e per i bambini questo è un NO-NO-NO (tra l’altro la scena mi pare fosse tutta in penombra -_-‘ ).
Niente, volevo associarmi ai complimenti. Anche io quando leggo articoli di Jean Luc Merenda so di entrare in territori sconosciuti. Che però vengono puntualmente rischiarati.
Per quanto mi riguarda i peggiori adattamenti di un fumetto sono i 2 film di Batman fatti da quel signore che porta lo stesso cognome di un ex pilota di F1 che si ostina ancora a correre.
@pillole troppo ‘bbuono, mi sa che dimentichi Catwoman, inguardabile persino mettendoci due fregne mica da ridere (anche se una era già attempata) e quella puttanata di Daredevil, col nostro beniamino, che almeno si è scoperto gran regista. Ma anche le due troiate di colore verde (lanterna/freccia), non scherzano in quanto a sciorda pura. Potrei continuare…
@ David Kronenbourg: Non sono troppo buono, è solo che dai film che citi tu io mi sono tenuto a debita distanza. Avrei dovuto esprimermi meglio con un “fra gli adattamenti di fumetti che ho visto i peggiori sono…”
Grazie per i complimenti ma è soltanto che ho una certa età e un po’ di fumetti da appassionato li ho letti ;). Largo Winch fumetto se vi capita di recuperarlo vale davvero la pena (l’ultimo volume non è di molto tempo fa) e vederlo massacrato in questo modo demoralizza. Così come se vi capita Jeremiah, o XIII, fumetti, sono eccezionali. E’ vero mi sono dimenticato di Blueberry, che conferma la bruttezza di questo tipo di trasposizioni. In effetti Rai4 va riscoperta.
se puoi snocciola pure di fumetti eh… che c’è chi apprezza
comunque a me giardino fa altamente cacare. le storie di friedman sono tra le più noiose mai narrate, tanto che non ne ho mai portata a termine una. i disegni sono noiosissimi, totalmente statici, le prospettive sembrano prese pari pari da una puntata di beautiful. per non parlare del protagonista con sta fazza da controllore dell’autobus. e anche sulle storie brevi pseudoerotiche non posso che dire tutto il male possibile. di un provincialismo estremo, non riesco a leggerle senza immaginare le protagoniste che parlano con forte accento piemontese o bergamasco. no giardino, non mi piaci. invece i fumetti del winch mi sa che me li riscoprirò.. i film li ho visti anch’io su rai4 ma a metà pomeriggio. du’ palle pure quelli..
gli unici adattamenti buoni di fumetti europei forse sono Tin-Tin, Corto Maltese e Diabolik di Bava. Anche se ricordo con un certo affetto Sturmtruppen. Quindi si, Largo Winch è bruttino ma non è così tragico rispetto al resto (parlando di europa)
Grazie veramente per la chicca finale (Mark Wahlberg e Giovanni Ribisi).
Dopo le lacrime di dolore ho riso come non mai!
P.s.
una cosa che non c’entra niente: hanno scelto il titolo italiano di Bullet to the head. Non ci scrivete un pezzo?
@Uwe Pòl aspè aspè ho capito bene? Bava ha fatto un film di Corto Maltese?
Letto Largo Winch una volta, in una raccolta. Ne ho un bel ricordo, soprattutto dei personaggi femminili che erano strepitosi, di rado viste donne così belle in un fumetto. Qui, Sharon Stone a parte, la situazione com’è?
@il reverendo
giardino noioso? e perchè mai?
va beh sul disegno si potrebbero aprire millemila dibattiti.
certo fa parte della corrente della linea chiara nata in belgio ed espressione massima avuta con tin-tin.
ma le storie io le ho trovate avvincenti.
certo rispetto a winch sono noiose. ma con winch devi sospendere di parecchio l’incredulità.
giardino è più “umano”
@Munky: no, intendevo “Diabolik di Bava” per non confonderlo con la serie tv in produzione. Corto Maltese mi riferisco al film d’animazione (dopotutto anche Tin Tin è animazione quindi…)
Ah allora ci siamo, okay:D Io francamente gli anime di Corto li ho trovati un (bel) po’ soporiferi, ma de gustibus