Ecco la storia:
In una contea isolata delle campagne degli Stati Uniti, dove tutti si conoscono e si spalleggiano, dei fratelli portano avanti il loro business di famiglia della produzione e contrabbando di whisky distillato clandestinamente. Lo consegnano ovunque nei dintorni e lo sceriffo, benevolo, chiude un occhio se gli si allunga un po’ di torcibudella… Questo fin quando nella contea non viene un pezzo grosso di città, un vero stronzone, che costringe lo sceriffo e il suo aiutante un po’ scemo a stringere a malincuore il cerchio attorno ai fratelli, i quali proprio non hanno alcuna voglia di sottostare alle regole di questo arrogante pezzo grosso. Con l’aiuto di un loro amico meccanico quindi truccano il loro veicolo e cominciano una corsa gatto & topo con le auto dei tutori della legge per portare il whisky a destinazione. In mezzo ci sta anche un immancabile bella del villaggio che fa girare la testa un po’ a tutti i bifolchi e che serve ai tavoli del bar del paesetto. Una storia tra il drammatico e il divertente, come tutte le storie di fratelli del resto.
Vi suona familiare? Lo credo bene, ma ci arriviamo subito dopo la… Sigla!
httpv://www.youtube.com/watch?v=hxD0PqVlt5Q
Se avete qualche annetto la sinossi di Lawless vi suonerà ovviamente come una puntata qualsiasi della prima stagione di Hazzard. Ma tipo proprio uguale-uguale. Vi aiuto nella trasposizione: al posto di Tom Wopat e John Schneider nel ruolo dei fratelli Duke ci sono qui Tom Hardy e Shia Labeouf nel ruolo dei fratelli Bondurant, al posto di Catherine Bach nel ruolo della cugina Daisy ci sta Jessica Chastain, al posto di Sorrell Brooke nel ruolo di Boss Hogg ci sta Guy Pierce, al posto di Ben Jones nel ruolo di Cooter ci sta Dane Dehaan e al posto di James Best e Sonny Shroyer nel ruolo di Rosco ed Enos ci sono Bill Camp e Lew Temple. Il Generale Lee, da una Dodge Charger RT del 1969 elaborata, qui è una altrettanto elaborata Ford V8 dei primi anni 30, e invece che scorrazzare nella contea immaginaria di Hazzard si scorrazza in quella esistente di Franklin, Virginia.
Un bel po’ di analogie eh? Ma Lawless è tratto, con una sceneggiatura di quell’allegrone di Nick Cave, dalla biografia dei veri fratelli Bondurant, esistiti ben prima di Hazzard e anche ben prima della TV. Quindi forse è Hazzard che ha copiato da loro ma non me lo sentirete mai dire perchè per me Hazzard è una fede inviolabile e ha sempre ragione.
Quindi, in questo prequel di Hazzard, cosa succede? Beh succede che nella Hazzard degli anni trenta ci sta un po’ di violenza e qualche tetta in più che negli anni settanta ma molte sgumme e salti con le macchine in meno. Non c’è tantissima roba calcistica ma c’è il minimo sindacale per entrare nel radar de i400Calci come eccezione meritevole.
A differenza però dell’eccezione meritevole Argo, nonostante ci siano più cose calcistiche che in quest’ultimo, bisogna dire che Lawless è meno fico e nonostante sulla carta sia più rutilante di Argo è invece più slow paced, come direbbero gli americani. Succede effettivamente poca roba nel film: negli anni trenta i nostri fratelli se la prendevano più comoda e quello che negli anni settanta veniva fatto in una mezzoretta di episodio qua dura quasi due ore; non che ci si annoi eh, ma a fine film rifletti su cosa è effettivamente successo e non è successa tantissima roba. Diciamo che a livello di avvenimenti in mezzora di Hazzard ci sta quello che sta in un’ora di Lawless con meno corse di macchine, che come sapete mi piacciono molto e sono sempre contento quando abbondano.
Detto questo: Lawless non è un brutto film, non gli si può muovere chissà che colpa. Non è un ottovolante di emozioni e anche quando deve andare a scavare nei personaggi non sempre ci riesce, ma è un film che si lascia guardare ed è svolto con professionalità e un certo gusto. Se, come me, siete inoltre amanti dell’America periferica e dei suoi paesaggi, avrete dei bei momenti-cartolina in regalo.
Il ricco cast fa complessivamente un buon lavoro, a parte forse il personaggio di Guy Pearce eccessivamente sopra le righe ma interpretato comunque bene. Su tutti svettano il gigante buono Tom Hardy che ruba la scena ogni volta che gigione fa “Hmmm”, il fragilissimo Dane Dehaan che poverino gli vuoi proprio dare una carezzina sulla testa e una Jessica Chastain che riesce a non banalizzare il personaggio con l’ennesima “puttana redenta”.
Chiaramente la Jessica nulla ha a che vedere a livelli di carnazza con quell’inferno di hot-pants e gambe infinite che è Catherine Bach, ma ci accontentiamo.
Nonostante non sia malaccio Lawless farà probabilmente storcere il naso a molti perchè non è il film che ci si aspetta: viene difatti fatto intendere dal battage abbastanza come una violenta gangster-story ambientata durante il proibizionismo nella Chicago degli anni trenta, quando invece è un affresco dell’America rurale, intraprendente e sbandata che faceva da manovalanza ai gangster e al proibizionismo. Qua Chicago rimane -letteralmente- sullo sfondo, e in primo piano ci stanno invece le distillerie sperdute sui monti Blue Ridge e gli uomini che le mandano avanti faticosamente. Ecco, forse è un film di cui non si sentiva il bisogno ma, per come la vedo io, di film fatti decentemente ce ne è sempre bisogno, e inoltre ha questo alternarsi costante tra momenti drammatici e altri momenti che spezzano la tensione che ho gradito molto.
Poi l’ho visto veramente come un nonno di tutti gli Hazzard e Smokey and the Bandit a venire, quindi gli ho voluto un po’ bene.
Ottima la colonna sonora di Nick Cave e Warren Ellis che propongono con i Bootleggers brani di country, blues e bluegrass presentando featuring di gran pregio come Mark Lanegan ed Emmylou Harris e, per chiudere il cerchio delle coincidenze, la theme-song del film è di Willie Nelson, laddove in Hazzard è invece del suo storico compare Waylon Jennings.
Quindi, sigla finale con tutti e due che cantano una canzone sui fratelli e sul bere, che sono cose serie.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Fhk39HE1UA0
DVD-Quote suggerita:
“Hazzard: come tutto ebbe inizio”
Darth Von Trier, i400Calci.com
Ho avuto la fortuna di non beccare trailer o battage prima e me lo sono preso com’è venuto.
Piaciuto. Perché si parla, come si dice, di cose serie: i fratelli, il bere e di una narrazione agreste del proibizionismo.
Vedetelo in lingua. I grugniti che ci esce Tom Hardy ed il personaggio sono altra cosa.
Piccole note dolenti: scenografie e costumi. Troppo linde ed appena confezionate, per me. Dalla contea più fradicia d’America mi sarei aspettato più luridume addosso e meno cardigan e colletti alla coreana.
Parziale disaccordo su Guy Pearce ma plauso per non aver scritto che “ah, ma Gary Oldman si vede poco.”
Ma farmi vedere i personaggi da piccoli prima di entrare nella delinqueria, mi è un cliché consolidato a livello di scrittura? No, perché con questo, sono già cinque o sei films che mi vengono in mente ora.
SPOILER
Scena preferita e forse nella top dell’anno: il gelido inverno di Franklin appena prima che Jessica Chastain faccia marcia indietro con l’auto.
In questo film si spara ai maiali. Con le rivoltelle. Sia all’inizio che alla fine.
FINE SPOILER
momentomomentomomento QUEL Warren Ellis?
@abraxas: lui. Anche in The Proposition (filmone) era coinvolto.
Il film non l’ho ancora visto MA il libro è molto bello, ve lo consiglio.
Interessante questo Film, potrei addiritura pensare di andare al… aspetta ma c’è Shia “Inutilità” Labeouf, niente, allora passo, come non detto.
p.s.
Willie Nelson IDOLO
@ KuroFawa
Vacci, vacci. E vedrai che il tuo/nostro odio trova una valvola di sfogo.
@ Steven Senegal
I colletti che hai visto non sono alla coreana, ti spiego.
Fino agli anni 40 le camice da uomo avevano il colletto a parte e serviva esclusivamente per indossare la cravatta o papillon, si “montava” a camicia allacciata e veniva lavato ed inamidato a parte come si conveniva ad un gentiluomo dell’epoca. Non so se hai mai notato la rigidità dei colletti nelle foto dell ‘800 e primi del ‘900.
Quelle che hai visto nel film quindi sono camice da uomo non nobilitate dal colletto, che era roba da signori di città con la cravatta :)
@Steven
Perfetto *SPOILER* se muore male\malissimo potrebbe diventare il mio Best Movie Evah della settimana.
@Darth
Ti facevo più tipo da maglietta degli Slayer.
@Darth
Dovevo immaginarmelo. Del resto, cazzo di colletto ci vorrebbe per quel collo lì?
I 400calci: ora anche moda&tendenze, nell’inserto.
@ KuroFawa
Tranquillo ne indosso una di Ted Nugent in questo momento, giuro.
La roba dei colletti l’ho vista nei films.
@ Steven Senegal
Non vi facciamo mancare nulla.
Dal menare al vestire passando per lo scoppiare le cose e lo sgommare forte, cerchiamo di soddisfare tutti i bisogni del fancalcista.
Ma proprio quel guy pierce? Quello che per 10 anni dopo memento non s’è più visto? Quello che dopo un cameo in quel film là di guerra, un brutto film d’azione DTV e una parte da finto vecchio in un altro brutto film, adesso fa il villain in un film inutile?
Questo mi attira parecchio.
Ma di vedermelo doppiato in sala non ci penso manco per il cazzo, con le voci da sitcom pomeridiana di Italia 1 che ormai hanno TUTTI i doppiaggi italiani. Aspetterò che esca in dvd e buonanotte.
Ah. Casualmente proprio ieri mi sono visto questo capolavorazzo qui:
https://www.youtube.com/watch?v=39bF9RNMNvU
‘sto film credo me lo guarderò, ma devo ammettere che dopo questa rece le mie aspettative sono scese parecchio. mi spiego: trent’anni fa Nicola Caverna scriveva (oltre al resto) pieces teatrali molto hardcore, e io ingenuamente m’aspettavo qualcosa del genere… come aspettarsi che il nuovo LP di nick cave sia una bomba come quelli dei birthday party. che vecchio che sono
PS è tristissimo e pure un po’ qualunquista da scrivere, maormai ho questa certezza che gli artisti che si fanno le pere e poi smettono, non renderanno mai come prima. lo so è un’uscita davvero brutta ma i fatti sono i fatti. i fatti… ohmmioddio…
Sergio, in un’intervista Cave dice proprio che la sua sceneggiatura era molto più violenta e piena di perversioni sessuali, ma che gli hanno censurato parecchie cose. Per la cronaca lo diceva come un dato di fatto, non che giocasse a fare la vittima del sistema.
@ Sergio Beone
No aspetta però.
Cave qua scrive una sceneggiatura che adatta per lo schermo un libro già esistente… È farina del suo sacco fino a un certo punto, quantomeno per quello che riguarda avvenimenti e personaggi.
A me in generale, pur condividendo i sospetti su chi smette di farsi e peggiora, interessa quando i grandi ex-matti-in-gioventù si confrontano con delle cose più classiche. Non trovo che sia un peggiorare o smarchettare se fatto bene, semplicemente è fisiologico in un autore che crescendo cerchi di entrare in contatto con più gente anche diversa dal suo solito bacino di utenza e vedere quanto del suo può mettere in questo venirsi incontro.
Credo sia stimolante un sano bilanciamento “arte\industria”, più del fare come ti pare fottendotene sempre, sicuramente… Ché è un utopia un po’ da cameretta ecco.
Anche perché il Cave post-droga ha comunque prodotto lo script di The Proposition (= bomba) e pure dei gran bei libri tipo And the ass saw the angel, quindi non è che sia proprio da buttare.
Certo poi senti il singolo nuovo e un po’ ti viene da piagne.
se lo doppiano con le voci storiche di Hazzard sono disposto a spendere persino il doppio!
I grugniti di Tom sono da Oscar,e devo dire che non mi è nemmeno(tanto) dispiaciuto shia facciadapirla labeouf
Questo è un filmone, altroché argo! Tra l’altro il tema dei fratelli è caro al duo hillcoat-cave, visto che the prposition lo trattava in maniera ossessiva ancor più di lawless.
@schiaffi: guy pearce c’è sempre, solo che non te ne accorgi, non assomiglia mai a se stesso in nessun film!
Ps. In questa colonna sonora c’è una cover di un pezzo dei grandaddy. Per una produzione hollywoodiana credo di aver detto tutto. Facile fare le colonne sonore con gli zeppelin caro affleck!
Conclusioni: lawless è un grande film però non al livello di the road o the proposition. Comunque hillcoat spacca sempre, anche ghost of the civil dead, sempre in coppia con cave, nel suo piccolo è un filmone!
La cosa della droga è una cazzata démodé secondo me: cave post droga ha messo su la miglior band degli ultimi anni: i grinderman e ha scritto due grandi film e almeno 4 colonne sonore da urlo. I libri non li ho letti.
Lansdale scrive quello che scrive e non beve neanche caffè ne fuma sigarette.. Così tanto per dire…
Cave post droga ha fatto questo:
http://www.youtube.com/watch?v=wXdk_XCEoCo
Direi che basta & avanza.
Che poi il prequel di Hazzard esiste davvero: http://www.imdb.com/title/tt0800328/
Al di là che è un DTV e al di là del titolo italiano, l’originale si chiama proprio The Dukes of Hazzard: The Beginning…
ma i “mmmmmhhhhhhh” di Tom sono come quelli di Bud Spencer?
Secondo me il film merita. Al netto della violenza che manca (anche se la prostituta nera che piange nuda seduta sul letto del cattivo qualche cosa la dice) e un film che comunque sa raccontare la sua storia e per quanto mi riguarda il cast da solo vale il prezzo del biglietto.
Siete un po’ tutti dei fessi. Questo è un film di merda disonesto ai massimi livelli (come l’intera attuale Hollywood) e basta un film-archetipo come ‘I compari’ di Robert Altman per esaurire caratteri e situazioni e paesaggi “del genere”. E quindi ‘fanculo Hillcoat, ‘fanculo Cave, ‘fanculo l’intera produzione e l’intero cast a cominciare da Tom Hardy che è un attore da buttare nel tritacarne e poi nella ciotola del cane o direttamente nell’immondizia, altro che continuare a portarlo in palmo per tutte le inutili parti da macellaio che fa.
Saluti, eh!
Diamine se ce le hai cantate, eh!
Che dritto!
Io ad esempio ho appena cambiato completamente opinione sul film, anche se non ho ben capito perché
E’ arrivata anche la convalida controfirmata dal secondo medico. Fate ciao ciao con le manine, mentre i signori della Locale lo portano via, bambini. Ciao ciao.
Non dritto. L’uccello mi pende a sinistra come a tutti voi, alla fine.
A me pende a destra l’uccello.
Il problema di questo film è che è proprio il film che non ti aspetti, più che altro non si capisce dove vuole andare a parare inizia bene e poi si perde; infatti all’inizio abbiamo la voce narrante del più giovane dei tre fratelli che ci racconta che cosa fanno per vivere nella usa famiglia e il contesto storico, poi ce lo mostra come il più debole dei tre che si fa anche riempire di botte e il più tosto dei tre fratelli, non a caso Tom Hardy, gli dice che finche è suo fratello è meglio che non si faccia più fare una cosa del genere, poi lui è uno che ritaglia le foto del suo ganster preferito interpretato per cinque minuti da Gary Oldman che per fortuna spara con un thomposon contro un auto in corsa, almeno c’è una scena d’azione; corteggia una bella ragazza figlia di un religioso, dove anche qui il padre si vede per un minuto, giusto il tempo per minacciare il giovane con un bastone infuocato se non smette di vedere sua figlia, poi lo vediamo prendere in mano la sua vita quando i fratelli sono momentaneamente fuori gioco e giocarsi il tutto e per tutto e facendo il grande salto, tra i grandi; insomma tutto fa pensare che è lui il protagonista della storia in un romanzo di formazione, poi invece poi all’improvviso il film perde il filo e tutto ci viene mostrato in piani sequenza, comprese le parti più belle degli inseguimenti tra i contrabbandieri e la polizia e comincia a dare spazio anche agli altri fratelli, più che altro Tom Hardy che fa il duro, visto che ormai penso che per lui ci saranno solo questi ruoli alla Robert Mitchum, poi torna sul più giovane dei fratelli che sempre lui è l’unico che mostra interesse per la bella vita e le ragazze, che si compra auto e vestiti firmati finche non combina un disastro e questo porta gli eventi alla fine del film, poi invece di esserci il finale drammatico c’è un finalone buonista mostratoci sempre in piano sequenza, con il retro-gusto amaro, ma sempre raccontato dalla voce narrante di quello che doveva essere il protagonista del film, ma praticamente lo fa solo per metà film, l’altra metà appunto non succede niente e le scene più divertenti sono raccontate in piani sequenza, peccato un occasione persa.
Unica cosa il film è da vedere in lingua originale, sopratutto per Tom Hardy che i doppiattori italiani lo distruggono e basta, come tutti i grandi attori.
L avessi visto ai tempi probabilmente me lo sarei goduto meno, ricordo un trailer che suggeriva dei toni fuorvianti. È un film buono, ben fatto, Hillcoat da quello che ho visto è un discreto artigiano (brutta parola che non vuol dire granché ma penso che possa far rendere l idea di ciò che intendo) che forse con più di un occhio guarda a Mann ma non riesce a dare lo stesso spessore ai personaggi e a colpire emotivamente. Ci si gode un gangster movie dal ritmo decompresso, con poche accelerate e sempre molto blande che comunque intrattiene e non fa pentire di aver investito due ore nella sua visione. I risultati alla fine sono solo discreti ma non ne fanno poi molti di film cosi