Questa è la maxi-storia di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosoMA PER CHI MI AVETE PRESO?!
Iniziamo. SIGLA!
httpv://www.youtube.com/watch?v=pE7tG2UDnWo
MIMESIS: una recensione in capitoli.
Capitolo 1
Ovvero: Ci siamo tutti? Ok? Ci siamo tutti.
Russel ha gli occhiali dalla montatura grossa, la camicia a maniche corte, i pantaloni un po’ troppo alti in vita, è quello buono davvero e prima o poi muore perché non c’ha la fazza dell’eroe manco un po’.
Duane è l’amico tendenza di Russel che è quello che sembra scemo ma poi ha un cuore d’oro e prima o poi sussurra “He was my best friend and now is dead!”
C’è uno con la maglietta bianca, i jeans, i bicipiti palestrati, il gel sul ciuffo. Emulo di quello là che fa i film inutili sul pugilato che non sono Undisputed, è sempre quello che prima o poi si mette tra due che si stanno per parcheggiare le mani in faccia e dice “Ehi! Ehi! Ehi! Calm Down! Calm! Down!”
C’è una bionda che non mostra le tette mai ed è quella che prima o poi sbatte addosso a uno mentre sta fuggendo da LA MINACCIA e con il fiatone annuncia la morte di uno dei personaggi (a cui ha assistito) mentre tutti gli altri erano a fare tutt’altro da tutt’altra parte.
Poi c’è l’americano padre di famiglia che non sa perché é finito lì, dà a tutti dei drogati e a un certo punto dice “Now I’m getting outta from here with my family”. E poi muore.
Capitolo 2
ovvero la trama
Russel e Duane vanno a un festival horror di quelli per la gente davvero convinta. Nel senso che è stata organizzata in un paesino sperduto in mezzo a redneck pronti a trafiggerti con il forcone se gli varchi il confine di quella che loro credono essere la loro fucking house. Mentre Russell è tutto barzotto e si fa i serenoni guardando la conferenza di Sid “Cap Spaulding” Haig (nel ruolo del regista di culto horror Alfonso Betz); Duane, a cui evidentemente non può fregare di meno di tutta la robba horror e delle frasi di Haig tra cui “La gente vuole vedere il fottuto sangue vero”, è lì perché è quello che c’ha la macchina. È quindi normale che Duane, quando una suicide girl a vanvera li invita a una festa segreta segretissima non ditelo a nessuno, dica sì costringendo Russel ad accompagnarlo all’urlo di “Sciallati zio”. Ovviamente la birra contiene la famosa droga che sfoca l’inquadratura delle videocamere. Duane e Russel si risvegliano quindi dopo un tot di tempo e scoprono di essere circondati da zombies. Poi alla fine qualcuno capisce che in realtà sono tutti vittime di pazzi scatenati che vogliono rifare dal vero La notte dei morti viventi di Romero. Seguono citazioni della profondità di uno che ha visto due volte il film d’autore di cui una mentre in sottofondo andava la lavastoviglie a ciclo completo e lui si stava facendo un personal.
Capitolo 2.1
ovvero la VERA trama (altresì detta l’AGGRAVANTE) -Parole di Nanni Cobretti, Musica dei Children of Bodom-
Ecco la vera trama: sceneggiatore privo di creatività approfitta di un noto film di dominio pubblico e si inventa una trama senza senso in cui alcuni maniaci rapisco persone per forzarle a rivivere La notte dei morti viventi.
Capitolo 3
il finale. Lo spoiler.
I buoni vincono sugli zombie perché gli zombie sono i soliti ricchi e annoiati con la fissa del cosplay estremo. Snuff movies a salire.
Capitolo 4
Sembra che faccia proprio schifo… fa proprio schifo?
No. È dimenticabile. Tanto dimenticabile quanto inutile. Ed è davvero tanto dimenticabile. Ma è anche un film fatto bene, un DTV realizzato con il giusto amore che, nonostante la trama sostanzialmente inesistente -e vagamente pretenziosa-, può godere di un ottimo comparto tecnico tra cui si segnala una realizzazione degli effetti speciali analogica e superiore alla media (niente CGI, per una volta). La regia parecchio anonima, di un anominato però mai fastidioso, è graziata dall’interpretazione di Allen Maldonado (Duane) uno che ha fatto Die Hard 4. Ma fortunatamente per lui nessuno se ne è mai accorto. Tra gli attori spicca anche Taylor Piedmonte ma solo per il suo cognome geograficamente rilevante per noi italiani.
Capitolo 5
Morale della favola. Larga la foglia stretta la via, mi prendo la nipote ti lascio la…
Cosa ci insegna Mimesis? Tralasciando lo “spiegozzo del vecchiazzo” (sempre Sid Haig) che ci mette in guardia sulle derive della nostra società sempre più addicted dalla violenza per colpa anche di quelle cose che sono i “videogiochi del diavolo”, quello che traspare da Mimesis è che là fuori c’è un regista neanche troppo malaccio che se solo decidesse di non scriversi anche le storie, giacché le idee proprio non ci sono, potrebbe riservare qualche discreta sorpresina. Lo aspettiamo eventualmente al varco del prossimo FrightFest.
DVD-Quote suggerita
Bravo ma non si applica. La prossima volta Romero anche no, eh?
Bongiorno Miike, i400calci.com
Quindi gli zombi tudifadi di The Collection hanno ancora la meglio anche sugli zombie cosplayers
maledetto sid haig, smettila di dar la colpa a GTA4, che poi ci spostano a settembre l’uscita del V !! (comunque penso che spike lee approvi..)
Il Reverendo: putting fingers in wounds since 1876.
Però il vaneggio sulla violenza lo voglio proprio sentire.
E com’è che li crepano i cosplayers?
@Steven: crepano bene. Cioè male. Ma per noi bene. È forse la parte migliore del film, perché tra forconi in da la fazza e cesoie ci scappa pure un cacciavite.
Ma cosa che mi ha colpito di più di sto film è che il palazzo inquadrato sullo sfondo del video di sigla è la mia scuola media…
Ergo vincerà sicuramente l’O’scars…