Nel 1971, in USA, presso la facoltà di psicologia dell’università di Stanford, il famigerato Stanford Prison Experiment — in cui 24 studenti maschi, volontari, divisi in due gruppi giocarono per sei giorni a guardie e carcerati — dimostrò oltre ogni ragionevole dubbio che, messe con il coltello dalla parte del manico e data loro l’illusione che le loro azioni non avranno conseguenze, le persone tirano fuori il peggio di sé e si comportano in maniera sadica e antisociale.
Lo so io, lo sapete voi, sarà una delle prime cose che imparerà mia nipote di tre anni. Perché? Perché non c’è un singolo autore televisivo, di cinema o di fumetti che non si sia svegliato una mattina pensando “adesso dico la mia sull’argomento e stendo tutti”.
Spoiler: NO.
Non sei speciale, non sei più intelligente né più ingegnoso degli altri, c’è una sola cosa che si può dire su questo argomento, ed è già stata detta.
L’unico che è riuscito a offrire un punto di vista originale sulla questione è stato Pasolini.
Nel 1975.
Ma che cazzo ti credi, meglio di Pasolini?
Non è importante. Sei sui 400 calci. A noi piace il cinema con le nocche sbucciate, quello sboccato, sbracato, il cinema scurengione. Quello fatto con poche migliaia di dollari e con attrezzature rubate, quello girato in cantina e coi vicini a fare le comparse. Non devi essere il più intelligente della classe, ci basta che tu sia il più casinista.
Se il tuo cinema ci fa dire “non dice niente di nuovo, ma minchia, come lo dice”, per noi sei promosso.
Però.
Se non fai nemmeno quello.
Se mi prometti che lo fai, e poi non fai nemmeno quello — ecco, allora abbiamo un problema.
Would You Rather di David Guy Levy (mai fidarsi di un tizio che ha “tizio” nel proprio nome) è un film con cui potremmo avere un problema.
Col suo bel poster cazzuto, disturbante e citazionista, e la sua aria da torture porn che non la manda dire, Would You Rather è in realtà un torture porn praticamente senza sangue, che è come dire chiamo Sasha Grey e la faccio restare vestita. Pun intended: c’è Sasha Grey, e rimane vestita.
Otto stronzi seduti a un tavolo, costretti/comprati/convinti a farsi cose orribili tra di loro in un’escalation di violenza, depravazione e perdita dell’umanità. Questo promette il poster, questo promette il trailer, eppure, in Would You Rather la violenza è tutta offscreen, si intuisce dai rumori di sottofondo, dai commenti dei boia, dalle grida di dolore, dalle reazioni degli altri. Qualcuno direbbe che è violenza psicologica. Mi sta bene, ma allora non fai una locandina con UNA LAMETTA CHE TAGLIA UN BULBO OCULARE. Non mi guardavo un film che ha in locandina una lametta che taglia un bulbo oculare, se volevo la violenza psicologica.
Ma ormai la frittata è fatta, abituato forse un po’ troppo bene da perllicole d’autore come la saga di Hostel o quella di Saw, questo film io l’ho visto e credo che la cosa più umana da fare, affinché il mio sacrificio non sia vano, sia raccontarvi per filo e per segno tutto quello che succede — che è generalmente (legittimamente) quello che cerca la gente nelle recensioni dei torture porn — in modo che decidiate da soli cosa fare dei vostri prossimi 90 minuti liberi.
Brittany Snow è una ragazza sola che fa i salti mortali per pagare le spese mediche del fratello minore con la leucemia. Un bel giorno il medico di fiducia le presenta Jeffrey Re-Animator Combs, un ricco eccentrico che si propone di risolvere tutti i suoi problemi economici e medici a condizione che lei venga a casa sua e vinca a un non meglio precisato “gioco” contro altri sette sconosciuti con un background simile al suo. Essendo americana, l’unico dubbio di Brittany è se questo sia legale — non etico — e, rassicurata dal fatto che no no è tutto ok figurati che lo facciamo ogni anno, accetta a malincuore dopo essere stata rimbalzata per un lavoro da cameriera — insomma, per la serie: io ci ho provato, a fare le cose legalmente, ma NON C’ERA ALTRA SCELTA.
Questo accorato grido di denuncia contro il sistema sanitario americano e la difficoltà di trovare un impiego onesto dura una ventina di minuti esatti, una roba che qualunque cosa decidiate di fare, non auguro di vedere a nessuno che non abbia un telecomando con l’avanti veloce a portata di mano.
Dopodiché inizia il film sbandierato nel trailer: 8 persone “comuni”, il ricco eccentrico sadico torturatore, il figlio con la faccia e il curriculum da stupratore seriale, la servitù composta da energumeni con la pistola che sparano a vista a chiunque provi a lasciare la sala da pranzo.
Facciamo la conoscenza degli altri sette partecipanti, dei sette “avversari” di Brittany Nnow? Sì e no. Vengono inquadrati, ci viene detto il loro nome e il minimo indispensabile per non confonderli tra loro e ricordarci da qui a un’ora che non sono sagomati di cartone, ma qualunque possibilità di approfondimento, quindi di immedesimazione, quindi — chessò — di correre il rischio fare il tifo per uno qualunque di loro invece che per la protagonista, è stroncata sul nascere dal fatto di non sapere un accidente di niente su nessuno.
Per cui abbiamo:
- il nero
- quello che fa il tizio dell’Europa dell’est in tutti i film
- l’ex alcolista
- il giocatore d’azzardo
- la vecchia sulla sedia a rotelle
- l’ex soldato
- Sasha Grey.
Ora, permettetemi di aprire una parentesi su Sasha Grey.
Al di là delle battutine e delle battutacce che possiamo fare potenzialmente all’infinito su di lei, a me sta anche bene che una ragazza, peraltro ancora molto giovane, decida di lasciarsi alle spalle una carriera di mangiatrice di spade per provare a [aiutatemi a trovare un sinonimo di “sfondare” se no sembra che lo faccio apposta] come attrice vera — però deve provarci, a fare l’attrice vera. Perché se il piano è attirare l’attenzione di allocchi come me dicendo “venghino siore e siori c’è Sasha Grey” e poi tenerla in un angolo per un’ora e mezza, darle TRE battute di numero e cucirle addosso un personaggio “misterioso” basato sul fatto che non fa e dice niente per tutto il film perché NON SA RECITARE, beh, è un trucchetto che può funzionare una volta, una volta e mezza, poi basta.
Chiusa parentesi.
Il film procede esattamente come ve lo immaginate. Nel momento in cui Re-Animator annuncia che devono torturarsi a vicenda finché non ne rimane solo uno, sono tutti comprensibilmente reticenti, ma man mano che il “gioco” va avanti, il fatto di non avere scelta li porterà a fare i gesti più assurdi.
Nella fattispecie, le raffinatissime torture cui gli ospiti sono sottoposti consistono in:
- scegliere se dare una scossa elettrica a sé stessi o al proprio vicino di posto;
- scegliere se pugnalare uno con un punteruolo da ghiaccio o frustare a sangue un altro (tutti sceglieranno di frustare a sangue l’altro perché all’apparenza è meno pericoloso che pugnalare qualcuno con un punteruolo da ghiaccio: finirà, ovviamente, che quello fristato muore per le troppe botte);
- scegliere se farsi tenere per due minuti la testa sott’acqua o estrarre un’altra tortura a sorte (che a loro volta consisteranno in: farsi esplodere una mano; tagliarsi un occhio con una lametta da barba; tenere la testa sott’acqua per quattro minuti; farsi cavare tutti i denti).
Come è facile immaginare, il gruppo si assottiglia a ogni turno, e per movimentare un po’ le cose, alcuni partecipanti muoiono durante un maldestro tentativo di fuga. Alla fine rimangono solo Brittany Snow e Coso dell’Europa dell’Est. L’ultimo turno consiste nel dare una pistola carica a Brittany Snow (che non pensa neanche per un attimo di usala per uccidere il cattivo) e chiederle di scegliere se tornarsene a casa, lei e Coso, vivi ma a mani vuote, o sparare a Coso e incassare il premio.
Mentre Coso cerca di spiegarle perché non deve ucciderlo, Brittany lo uccide, ReAnimator si congratula con lei, le viene consegnata una borsa piena di soldi e le assicurano che suo fratello col cancro riceverà le migliori cure dell’universo. Lei torna a casa, scossa, ma sentendosi tutto sommato “giustificata” dal fatto di aver agito come ha agito per necessità e per amore del fratello, si fa una doccia, si fa una dormita, va a salutare il fratello… E scopre che mentre lei era via, il fratello si è suicidato. Ah-ah. Titoli di coda.
E questo è quanto.
Si aspetta per tutto il tempo un colpo di scena che non arriva: la sceneggiatura (ad opera di uno che si chiama Steffen Schlachtenhaufen — non ci credo che è il suo nome vero) è davvero tutta qui. Pigra, poco fantasiosa, in un momento storico in cui il genere va alla grandissima ed è facile come non mai procurarsi qualunque altro titolo. Nessun senso della competizione. E sulla messa in scena, di una vigliaccheria veramente fuori luogo, neanche mi soffermo. Il genere di cosa dove il disagio non è dato dall’atto in sé (che difatti non viene nemmeno mostrato) ma dal ticchettio dell’orologio, dalle suppliche e dai piagnistei, dai primi piani della gente terrorizzata, dai dettagli del sudore che cola lungo la fronte. Sul serio, che palle, non mi avevano mica avvisato che eravamo tornati indietro di 30 anni.
DVD-quote
“Ho visto roba più coraggiosa all’ora di cena su Italia 1”
Quantum Tarantino, i400calci.com
[far carriera]
[coniugarsi finalmente nel Santo Matrimonio con Kubrick, Stanlio]
[ché alla fine è quello il di lei scopo anche se non lo dice in giro]
[ah ah ah, scopo]
Quindi nella filmografia precedente della wannabe morosa di Stanlio gli orgasmi dovevano essere tutti veri e non simulati causa mancanza di talento recitativo…
Wannabe stocazzo, come dicono a Parigi, eh. Abbiamo già ufficializzato tutto con i di lei genitori, Jean Grey e The Grey.
Come muore Sasha?
Tra le braccia di Stanlio
ero tentato di dire “soffocata dai cazzi” ma in realtà muore affogata.
condolianze stanlio.
Morte ironica considerando la straordinaria capacità della fanciulla di dominare il riflesso faringeo
Ricordo, quando ho visto il trailer, di aver pensato: avrà un ritmo prossimo allo zero e le poche cose che succedono veloci si vedono già tutte nel trailer. Per il resto, sarà come una qualsiasi pizzata con i colleghi dove ci si fa le cattiverie a vicenda.
Steffen Schlachtenhaufen imdb me lo da come production assistant de La Maledizione della Prima Luna, però secondo me, tipo che si è trasferito in Argentina anni fa e prima stava nell’esercito.
Ho visto questo film con i vostri occhi da mosca, siete il mio Necronomicon, mi guidate nel buio del cinema di serie Z come un maniaco sessuale con una suora in reggicalze.
Grazie di esistere
Possiamo sentire il nostro SS pure rappare: http://www.myspace.com/wasichuseal
Sasha Grey me la farey. Doverosa premessa a parte mi sa che me lo guarderò, adoro i film con finale HA-HA (con The Mist ero partito con l’applauso).
erano almeno 28 anni che non sentivo la parola scurengione…la usavamo con gli amici nel cortile a 7 anni…che emozione un tuffo nel passato!
Vado a rivedermi Crank che è meglio…W Quantum e W Sasha
Io volevo dire due cose:
laprima) è questa.
laseconda) è come ti viene in mente di fare un film con Sasha Grey, dimenticarti la parte dove fai il film e sperare che la gente ne parli senza tirare in ballo ogni volta Sasha Grey.
che poi Sasha l’ho vista nel terribile Smash Cut, che vuole passare per un film di satira sul mondo del cinema ma è solo un’accozzaglia di m&#*@ sanguinolenta. e lei è terribile.
@Stanlio.
Io la voterei… a Sasha Grey.
P.S. Se cercate “sasha grey” su xvideos ci sono 17 pagine di risultati… se non è una grande attrice questa io di cinema non ho proprio capito un cazzo.
Ve l’avevo detto che non vi sarebbe piaciuto… Dovete ascoltare lo zio. È una gran merda di film, la grey oltre a essere un attrice penosa all’inverosimile, in sto film non è neppure bellina. Il twist finale, peraltro telefonatisimo, non salva un cazzi, anzi, peggiora.
Ve l’avevo detto di guardare quello australiano, redd inc., quello è buono.
Visto… cazzatona risibile (recensione al solito affidabilissima). Il vero maccosa è il fatto che la mia Sasha muore per asfissia. Tzé, altro che quattro minuti senza respirare… dovevano scegliere una morte più credibile.
Tra l’altro muore in tipo 30 secondi mentre l’altra zozzona regge 2 minuti. Con una coltellata sul femore. Che non sanguina mai e non le da alcun fastidio quando corre. E non sporca il vestito. Quante cagate in questo film…
Ah cazzo ci si è scordato di dire che in nero è crabman di my name is earl perché è proprio lui, con pure la stessa pettinatura!
@bellazio: ma sai che ero tipo “sì ha la stessa pettinatura ma non può essere lui, se fosse lui almeno si sarebbero presi lo scazzo di truccarlo in maniera diversa.”
che poi, my name is earl non ha chisuo tipo tre anni fa?
@Cristoforo Nolano: ma davvero l’hai visto solo perché ti piacciono i finali “ah-ah”? anche dopo che te l’ho spoilerato?
@Quantum
Certo… e perché c’era Sasha. Anche se il finale “ah-ah” dilatato, come in questo caso, perde di mordente. Se avesse visto il fratellino penzolare da un cappio piuttosto che crederlo addormentato fino al mattino sarebbe stato meglio.
Che poi Sasha Grey, se ci pensate, non è un’attrice così male.
Ad esempio in quei 2\3 minuti in cui il signor Brazzers decide che è doveroso inserire una esile trama prima che Sasha scopra che – l’amico del fratello\il padre del moroso\il moroso dell’amica\il negro giardiniere talmente gonfio che l’unico movimento che riesce a fare è pulire la piscina dalle foglie secche- ha una verga tanta, recita pure meglio delle altre. Meglio di Shyla Stylez che qualunque cosa faccia ad un certo punto perde la concentrazione, sghignazza e tira fuori un rostro dai jeans di lui che non ha MAI le mutande. E tutto ciò perché, in quei momenti, Sasha Grey non sta recitando. Quindi se la utilizzassero in quei frangenti in cui lei crede che sia tutto vero, allora diventa fondamentale per il cinema tutto. Per ovviare ai fisiologici cali di concentrazione, visto che è abituata a girare pellicole di 20 minuti circa – a causa anche dell’elevato numero di droghe che fin dall’età barely legal doveva ingurgitare per riuscire a far stare un ariete in noce nella sua tenera boccuccia-, proporrei un film stile v\h\s: praticamente dei trailer horror uno attaccato all’altro in cui lei recita bene prima di scoprire che lo zombie del vicino\il dracula di Romania\il negro che raccoglie le foglie secche dalla piscina hanno una verga tanta e malata.
@Quantum
E’ lui, è lui. My name Is Earl ha chiuso tre anni fa però ha chiuso con un episodio sospeso per far dispetto a chi l’aveva cancellato. In questo film almeno Crabman poteva dirci di chi era figlio il bimbo, visto che lo lasciavano sospeso. Poi poteva morire, magari potevano pure tagliargli i capelli, ma forse spera ancora in una season 5 a sorpresa…
quello che posso dire su questo film e’: sono fiero di saper resistere 2.30 minuti sott’acqua senza respirare.
Premettendo che il film non mi è dispiaciuto (anche se a ripensarci c’è una marea di scene What Da Fuck), la domanda è: perché Sasha – dopo aver visto che nelle buste c’erano CHIARAMENTE solo trappole mortali e spaventose e dolorosissime – sceglie quella cazzo di busta? Ma dai!
Ripeto il mio accorato invito: guardate Redd Inc. se volete un buon torture porn.
Sasha sceglie la busta perché sostiene di non poter resistere 2 minuti, in fin dei conti prima di lei il tizio si era solo fatto esplodere la dinamite in mano, magari viveva, e tutti i denti tirati via fa male ma poi ti danno i soldi per rimetterteli a posto se vinci. Vogliamo poi parlare di uno che si taglia a metà un occhio e, oltre a non sanguinare, dopo appare come uno che ha preso un pugno nemmeno troppo forte? O del fatto che non si spiegano i motivi per cui sti tizi siano li? Cioè son le basi! Sto film è la merda.