Premessa n. 1
È un film della Asylum.
Premessa n. 2
È un film sull’anticristo e uno degli attori protagonisti si chiama Jesus Guevara.
Premessa n 3
Non mi piace la carne umana. Non mi piace proprio. Lo so, lo so. È più forte di me. So quanto possa essere succulenta, specie se cucinata da mani esperte, eppure nonostante molti amici mi invitino a cena proponendomela con varie salse e intingoli oltre al secondo boccone non riesco proprio ad andare. Ha quel non so che di fastidioso.
Premessa n 4
Non mi piacciono neanche i bambini. Intendo dire i neonati. Mi mettono a disagio con quelle manine tozze. Quella pelle cadente. Quella faccia intrisa di odio inconsapevole.
Dunque:
Tenendo conto che questo film parla di un neonato che mangia uomini; considerando che la Asylum nel dubbio se giocare di finezza psicologica o farti riproporre la cena, propende per la seconda ipotesi passandoti direttamente il sacchettino; incorciando questi dati con le premesse sopra fatte potete capire che alcune scene di 12/12/12 non siano proprio nella mia tazza del tè. E potete anche fare una tara all’espressione “l’atmosfera è a tratti convincente” nel caso la dovessi mai usare.
Ma andiamo a iniziare. SIGLA
Capitolo 1
ovvero dei Problemi di Natura Concettuale di 12/12/12.
Il demonio non lo scomodi senza un motivo. Abbiamo più volte espresso su queste pagine la nostra posizione sull’utilizzo del “mostro”. Il mostro sovrannaturale deve, a nostro avviso, essere la rappresentazione di un concetto altrimenti difficilmente visualizzabile. Parliamo, insomma, di macrotemi di natura sociale/antropologica (o di un problema col sesso dell’autrice di una fortunata saga di romanzi dove i vampiri brillano, i licantropi hanno vaghissime tendenze pedofile e l’omolatenza regna sovrana). Questo procedimento permette quindi di prendere un concetto, visualizzarlo e metterlo in relazione con altre metafore/rappresentazioni per dare origine a un teatro delle idee in grado di, con un’operazione non dissimile dalle parabole cristiane, educare a un livello superiore. In aggiunta a questo si ritiene da parte nostra che più un mostro (giacché, salvo rari casi, ci troviamo di fronte a creature facilmente riconducibili a un numero limitato di pattern, come Cabin in the Woods insegna) ha un bagaglio di immaginario “storico” ampio, più deve essere utilizzato con parsimonia e coscienza di causa. Se appunto con i vampiri -creature relativamente giovani- puoi giocarci anche un pochino, con il Demonio, che sul groppone si porta 3325 anni di storia (decennio più, decennio meno), ci devi andare pianino. Tanto più se il tema in questione è quello della possessione prenatale/neonatale. La mente va, ovviamente, alla saga di The Omen (4 film) e a Rosemary’s Baby.
In questi luminosi casi, ad esempio, il diavolo si fa portatore del crescente disagio e malessere della middle class statunitense. Il diavolo è qui escamotaggio per condurre una fortissima critica sociale, affermando cioè la possibilità che il MALE, tutto maiuscolo, potesse, negli anni del trovare i natali anche nelle famiglie mulinobianchesche per eccellenza (emblematica, a nostro avviso, la scena della festa ne L’Esorcista: il diavolo possiede la bambina e le fa fare cose sconvenienti in contesto socialmente irreprensibile). Erano gli anni di Nixon e delle certezze incrollabili su ciò che era BENE e ciò che era MALE. La guerra in Vietnam e in particolar modo le politiche propagandistiche avevano tracciato una linea di separazione netta tra i buoni e i cattivi eliminando ogni dubbio circa la possibilità che uno dei cattivi potesse nascere tra i buoni (il maccartismo era infatti alle spalle da circa 15 anni). Film come l’Esorcista e Rosemary’s Baby preannunciavano, insomma, con fare profetico quello che sarebbe poi stata definita sindrome del Vietnam o altresì detta “guarda tutti ‘sti capelloni ma non si vergognano”. Riassumendo: il demonio richiede il metaforone impegnato. C’è poi il non trascurabile elemento dell’aneddotica legata alla produzione del film stesso: se fai un film con il demonio protagonista devono scapparci almeno un paio di assistenti di produzione menomati. Se non c’hai i morti vuol dire che lo stai facendo sbagliato.
Chiarezza d’intenti, capacità di astrazione, una buona assicurazione per gli infortuni sul set: tutte cose di cui 12/12/12 deficita. Jared Cohn, che abbiamo già conosciuto per quella roba infame che era Hold Your Breath, si limita a evocare il Big Boss esclusivamente perché il piede caprino tira sempre, così come tirano le settazze con gente incappucciata che pronuncia parole ricche di suoni come “SCIÁK” e “TH’ÜOL” e tirano le profezie sull’avvento dell’anticristo. In 12/12/12 il diavolo è pretesto di sé stesso e si consuma avvitandosi in una piroetta autoriferita. Un po’ come Al Pacino negli ultimi quindici anni di carriera. O Patrick de Gayardon negli ultimi quindici minuti della sua vita. E dire che, per parlare di bambini con la fissa per le giugulari altrui, c’erano vari esempi come i due It’s Alive (originale e remake), dai quali 12/12/12 plagia praticamente tutta la prima parte (uguale al remake di It’s Alive) e la locandina (dal design quasi uguale all’originale di It’s Alive). Peccato che non abbia ereditato neppure per errore la -seppure relativa- profondità, nel caso di It’s Alive rappresentata dal legame madre/figlio deforme e socialmente non accettabile.
E che Jared Cohn non avesse per nulla le idee chiare nel momento in cui si è trovato di fronte al concetto di possessione, ci è dimostrato dal fatto che il demonio/bambino, così come rappresentato, non ha un comportamento né lineare, né realistico, né razionale. Esso è dotato di poteri psichici in grado di far suicidare le persone, ma al contempo le ammazza saltandogli al collo e rosicchiandogli le orecchie? la giugulare? la guanciotta? fino a che morte non sopraggiunga. Perché? Per quale ragione un essere che è in grado di mandare ai matti il mondo intero senza farsi scoprire dovrebbe esporsi masticando faccia e le gambe della gente (una protagonista muore in quanto le sono stati morsicati i polpacci, true story)? Non si capisce. E perché una setta che desidera la fine del mondo dovrebbe rapire il demonio una volta fattolo nascere? Non si capisce. O meglio, si capisce: 4 film sono troppi per una produzione che, leggendo il nome di Jesus Guevara, ha voluto ingaggiarlo a ogni prezzo. E poi ha dovuto ripiegare su attori come Carl Donelson che nel suo curriculum vanta East Side Story dove viene accreditato come AA Guest#2 (manco la dignità del nome. Manco quella).
Ma questo ci porta al
Capitolo 2
ovvero dei Problemi di Natura Tecnica di 12/12/12..
Nessuno ti chiede di farmelo vedere. Puoi anche tenerlo nascosto e dirmi che è grosso, spaventoso. Ti credo. Sto parlando ovviamente del demonio. La cosa bella della possessione è che non necessita di essere visualizzata. Il soggetto “posseduto”, anche se figlio di Satana, può mantenere una fisionomia umana e normale -salvo nei casi in cui la trama trovi il suo sviluppo nella cosiddetta progressione (il già citato Esorcista, ma anche Il Signore del Male e in generale tutti i film che rientrano più nella categoria “maledizioni” piuttosto che in quella delle possessioni)- delegando a ciò che accade intorno a lui il compito di dimostrare la presenza del maligno (che alligna in ogni fogna). Non serve, insomma, avere concretamente il diavolo a tavola. Basta solamente che se ne vedano gli effetti (quando si stappa il vino il sughero si rompe, lo zio alla seconda portata inizia a scorreggiare rumorosamente, i bambini fino a quel punto tranquillissimi iniziano a pretendere la pasta col sugo la pasta col sugooo LA PASTA COL SUGO ROSSOOOOOO ROSSOOOO, la nonna che guardando la tua attuale ragazza dice “ma l’hai cambiata? Quella di settimana scorsa era più carina”).

No ma mimissimo davvero oh. Davvero.
12/12/12 invece cade terribilmente vittima della necessità di visualizzazione. E questo perché, e non ci vuole di certo un recensore di alto calibro, manca ovviamente di qualunque capacità narrativa e di sguardo d’insieme. Anziché creare la tensione questa viene delegata alla presenza “fisica” del diavolo in un tripudio di didascalismo più tipico del horror/comedy caciarona che dell’horror tout court (il bambino/diavolo in soggettiva sembra preso di peso da Seed of Chucky piuttosto che da Halloween o Psycho). C’è poi da dire che l’infante satanico è fatto male. Ma male male male. Ma malissimo. Ed è mosso ancora peggio. Stiamo parlando, sostanzialmente, di un bambolotto in cartone e plastilina mal realizzato dalle dinamiche di movimento uguali -ma DAVVERO uguali- a quelle dei Muppett. Menzione d’onore per agli attori che si trovano per tutta al durata del film a breakkare a terra mentre si tengono un moltodemoniaco fagottino di stracci attaccato al collo. Effetti speciali pessimi? No, non del tutto. Ma le cartucce sono sparate tutte quante all’inizio del film dove, giurin giurello, viene inquadrata una cosa che dovrebbe essere una vagina che si dilata e dalla quale spuntano le manine dell’infante demoniaco. Carino anche un suicidio che si compie nei primi 15 minuti. Il resto è fintume privo di ispirazione (che arriva persino a scopiazzare Batman il Ritorno) e terribilmente ripetitivo.
Appendice al Capitolo 1
De le profezie apocalittiche, dei Maya e dell’anticrishto.
Il film dovrebbe essere una cosa sull’avvento dell’anticristo. In realtà è strutturato, sin dall’inizio, come un banalissimo tentativo di una setta satanica di riportare il demonio sulla terra. Viene fatto un breve accenno ad una “profezia” verso il finale del film. E c’è un momento in cui tutti sbroccano più o meno senza un perché (ragazzini che si sparano, barboni che muoiono, preti coi baffi che molestano la gente per la strada, insomma niente di diverso da un giorno in Vaticano). Quindi no. Nonostante ve l’abbiano venduto come un film sull’Apocalisse non è un film sull’Apocalisse.
Capitolo 3
ovvero dei problemi di Natura Altra di di 12/12/12.
12/12/12 doveva essere distribuito nei cinema italiani. Poi qualcuno della distribuzione si è preso la briga di vederlo. 12/12/12 non sarà quindi più distribuito nei cinema italiani.
Capitolo 4
larga la foglia stretta è la vita. La morale.
È un film brutto. Brutto e mal riuscito. Ma è anche un monito imperituro per quanti volessero confrontarsi con il tema demoniaco. Prima fai un film sul demonio. Poi hai una moglie morta per mano di un serial killer. E solo dopo puoi stuprare una minorenne e farla franca. Se non fai le cose in quest’ordine, non funziona.
DVD-Quote suggerita
Ch’è sta schifezza?! Fielo?!
Bongiorno Miike, i400calci.com
BONUS TRACK:
Cap.1 molto bello. Anche se a livello concettuale non so quali possano essere le aspettative di un film del genere…
complimenti, davvero.
articolo bellissimo. ho visto quasi tutto quello che hai citato, ma non sarei stato in grado di unire i puntini come hai fatto tu.
mi spiace non avere contributi da offrire, ci tenevo solo a fare i complimenti.
Grazie a tutti. Tutti e due. È comunque provato che più un film è mediocre più mi stimola la logorrea.
Questo ce l’ho. In quaresima non mi faccio mai mancare un film a tema e in effetti a ‘sto giro ci hanno messo dentro veramente troppa roba (e male): occhiolino all’atavica paura per le donne gravide di generare mostri cattivi, setta, demonio “fisico”, preti che fanno l’esorcismo stringendo i pugnetti e facendo “dai dai dai” etc. etc.
La cosa del fagottino di stracci inanimato tenuto tra le braccia è geniale. E’ pura empatia. Voglio dire, sono decenni che un’etnia apolide tira su i soldi ai semafori con questo metodo. All’Asylum sanno il fatto loro.
Quando invece lo fanno vedere, si vede troppo che è una patata americana.
Arrivo presto, vado via presto e non pulisco il bagno.
Cesira dixit
beh in realta’ polanski ha fatto rosemary’s baby un anno prima che la moglie fosse uccisa….
forse pensavi a Pirati…
Ah a Polanski hanno ucciso la moglie?
Sarà… ma a guardare i “bimbi” dal 1995 ad oggi mi sembra che tutte le donne mettano al mondo dei mostri cattivi figli del demonio. Mancano giusto i piedi di capra. Sono fatto all’antica, pre-cgi…
Capitolo 3
Ho il sospetto che abbiate informazioni sbagliate e vi siate confusi. Esiste infatti un film italiano che si chiama 12/12/12 e che doveva essere distribuito nei cinema e poi no, ma probabilmente andrà in TV.
Agevolo il trailer
http://www.youtube.com/watch?v=UXN_Of40KFM
(Faccio la comparsa, ok)
Ma neanche un accenno sulla presenza di una megapatata nel film?
pezzo strepitoso, Miike.
A Patrick de Gayardon sono saltato in piedi piangendo e applaudendo al monitor per buoni 3 minuti.
Per il resto c’è una cosa che ancora non capisco: il film fa cagarissimo, s’è inteso, doveva finire in sala in Italia e qualcuno della distribuzione l’ha pure visto … perchè non è stato distribuito allora?
Appropositodiquella…MPB:
(MusicaPerBambini)
WOWA…Ragamuffa.di.sti.ragazzi!!
(Ora capisco perché le mie mani hanno 13 dita)
Dopo Freak Antoni e bandaspavalda…temevo il deserto.
E invece…qualquno r.esiste!
(E ci farei pure una T-Shirt)
G…GR…GRA…GRAZ…YEAH!
400 complimen.tonici…e oltre!!
PS1:
Ora torno a innaffiare l’orto, sperando che…
PS2:
La sabbia del gatto, la cambio domani.
PS3:
Ma poi ci troviamo tutti sulle spiagge di Troia…
e facciamo un bel castello con la sabbia sporca?
PS4:
Finché c’é acqua…La pinna emerge.(Giusto?)
NB:
Domenicabuonatutti.
@Babaz: perché nel film non c’è una scena doppiata da Giannini
@carlo: ti confermo il sospetto, colpa mia
@pasqualo: gira roba buona da voi eh?
MACCERTO!
TIPO…:
Muffefluorescenti, funghiatomici,
erbejurassiche e/o uvamacerata.
(machisseneiporta, poi!!)
Scoperto l’arcano…resta solo questo;
“FARE FESTA!!!”