The Mooring è un film che demonizza i social network e l’internet. Per tale ragione ho deciso, in un afflato di sperimentalismo, di redigere questa recensione non avvalendomi di alcun mezzo di comunicazione di massa. Ho supplicato Nanni affinché, in uno spasmo di innovazione, non la pubblicasse sul sito ma che anzi ne vergasse a mano alcune decine di migliaia di copie che avrei lanciato sul natìo territorio a bordo del mio bimotore tedesco soprannominato Enzo III. Nanni cuor suo, in un triplo axel carpiato di ricercatezza, si è limitato al termine “vergare” sicché ora vi scrivo da in piedi.
SIGLA
httpv://www.youtube.com/watch?v=EMvY68pzmWI
OHMIODIO UN FILM LUDDISTA! *
Ebbene sì. A basarsi sulle premesse The Mooring è proprio un film luddista: nove adolescenti (a occhio di età compresa tra i 16 e i 18 anni) che, per una riffa o per una raffa, ci sono finite sotto con i cellulari e la navigazione e che, per tale ragione, meritano di morire. Chi ha speso 2400 dollari in sms, chi ha fatto cyberbullismo, chi ha provocato un incidente quasi mortale perché parlava al cellulare guidando, chi ha rischiato di perdere l’anno scolastico perché ha passato tutto il tempo a spendere crediti su Badoo facendosi foto dall’alto, chi fa la hacker(!). Cosa c’entrano gli sms con l’hackeraggio? Cosa c’entra il cyberbullismo con il non aver comprato il viva voce per l’auto? Ovviamente niente. Ma probabilmente Glenn Withrow, per la sua opera prima, non aveva tanto tempo da perdere, voleva archiviare in fretta la pratica “piange il telefono” e aveva bisogno di trovare un buon escamotage per mandare nove ragazze a farsi massacrare in un posto isolato e senza mezzi di comunicazione. E quale occasione migliore di una vacanza di rehab dalla tecnologia? In Australia? Su una casa galleggiante?
OHMMIODDIO UN FILM SU UNA CASA GALLEGGIANTE!*
Sì, è un film su una casa galleggiante. Ma non solo. È un film dove compare anche uno stereo a pile (le pile a torcia, che costavano tipo trentamilalire e non arrivavano, bontà loro, alla fine di un qualunque disco dei Tool senza dover essere cambiate). Un film dove accade che nove ragazzine, che fino al giorno prima non erano dotate di quel briciolo di razionalità per capire che questo <3 può essere
1) un gelato che ti è caduto
2) un cazzo cubista
3) minore di 3
ma NON.È.UN.CUORE.PERDIO.
dicevo, quelle nove ragazzine si mettono a ballare senza alcool o altri ausili lisergici di notte intorno al fuoco ascoltando il rock dei padri. E questo dopo 30 minuti di film dove, oltre a non accadere nulla, si scopre pure che non sanno scrivere (cito “Ci dia un aiuto su come si iniziare una lettera, la preeeeego”). Queste stesse ragazzine nel giro di due giorni sanno pilotare fuoribordo e scalano montagne. E ascoltano il rock dei padri. Sempre intorno al fuoco. Tutto questo ha senso? No. Non ce l’ha. Però ci sono le ragazzine.
OHMMMIODDDIO UN FILM SULLE RAGAZZINE!*
Sì e con un cast per una volta fatto bene. Senza leggere su wikimdbaltrecose non posso assicurarvelo ma, a occhio, molte delle protagoniste di The Mooring potrebbero essere al loro debutto sullo schermo. E non per capacità recitative (anzi son tutte abbastanza brave a partire dalla biondina che si chiama… che si chiama… va beh ma anche la mora e quell’altra pure) ma proprio perché volti che normalmente non vedresti mai in un film horror. O in un film che non sia diretto da gente che vuole partecipare al Sundance con opere tutte “strapazzami di coccole” (aka: registi che devono morire male tipo Wes Anderson). Insomma: per una volta non ci troviamo la solita pollaiella fastidiosa fatta di Selenagomemmawatsonessahudgens ma bensì real tenageresse. Gente che fa la teenager di mestiere. E full optional: brufoli, nasoni e baffetti puberali compresi.
OHMMMMIODDDDIO UN FILM COI NASONI!*
No, non c’è Adrien Brody. Ma in compenso il cattivo è un curioso incrocio tra Zlatan Ibrahimovic e Viggo Mortensen.
OHMMMMMIODDDDDIO UN FILM CON UN CATTIVO!*
E che vi aspettavate? È uno slasher. Uno slasher senza un cattivo è un film di Nolan. Avete per caso visto Nolan in giro? No? Neanche io. Da quando gli ho prestato quei cinquanta euro non si fa più vedere e mi mette giù le telefonate dicendomi che è in riunione. Schifo di uomo. Dicevo. Certo che c’è un cattivo. E qui incominciano le note dolenti. Sì perché non c’è niente di più difficile che caratterizzare un “nemico” in maniera convincente e coerente. Specie quando questo è un pazzo scatenato che decide di fare una strage di innocenti così giusto perché all’Esselunga ha preso i taralli dal cestone dell’offerta ma poi alla cassa glieli hanno battuti col prezzo intero perché non erano QUEI taralli in offerta ma quegli altri. Quelli al finocchietto. Comunque. Dicevamo. Qui il nemico sembra essere tante cose messe insieme ma senza un’omogeneità di fondo: è il tipico “cacciatore” galvanizzato dall’adrenalina (come sembrerebbe da una scena chiave che provo a non spoilerarvi), ma al contempo poi si rivela uno spietato killer mosso da uno scopo ultimo e con un obiettivo ben preciso in mente che non sia il semplice “divertimento” (e quindi in contraddizione con il tema caccia). Stiamo però anche parlando di un redneck slob amante della violenza in quanto tale -tanto da usare le tagliole- più vicino ai Two Thousand Maniacs! di Lewis che a Funny Games di Haneke. Anche se, sotto sotto, il nostro personaggio sembra essere al contempo un riccastro annoiato (e la scena che mischia canzoncina lieta e urla terrorizzate denuncia proprio l’inconsapevolezza di Glenn Withrow nella caratterizzazione). Insomma troppe cose in una e senza un filo logico per 129 minuti di film in cui non succede sostanzialmente nulla. NULLA.
OHMMMMMMIODDDDDDIO UN FILM IN CUI NON SUCCEDE NULLA!*
Sì. Purtroppo sì. In 129 munuti di pellicola, titoli inclusi, ben 50 minuti sono assolutamente superflui. Inutili. Privi di tensione. Poi l’azione un po’ decolla. E si riferma. Decolla. E si riferma. The Mooring, insomma, è un film che batte in testa come una panda senza benzina. Questione di numeri. Le nove ragazze muoiono tutte nell’ultima mezz’ora di film a manciate di due/tre. Non sarò il principe dello slasher però il bello di questi film teoricamente è proprio il mettere in campo il maggior numero di uccisioni fantasiose possibili. Per tale ragione decurtare, come accade, di un terzo le tue potenziali vittime (3 personaggi su nove) con un’asettica caduta al rallenty da una scarpata, dimostra una certa qual carenza di idee intorno al tema “sangue&budella”. E questo non è un buon segno.
OHMMMMMMMIODDDDDDDIO NON È UN BUON SEGNO!*
Eh, no, non lo è per niente. The Mooring è parecchio noiosetto. Il vezzeggiativo è d’obbligo: lodiamo infatti il tentativo di prendere le distanze dagli stilemi da trojaio di Final Destination. Un cast innovativo e graziato dalla mano di iddio, ambientazioni australiane umide e gommose e senza surfisti biondoni, la ricerca costante di sensazioni claustrofobiche in uno spazio aperto (no, non gli è riuscito manco per sbaglio, non vi preoccupate). Tutte cose che però non bastano a creare uno slasher interessante: manca il sangue, manca la violenza, manca la tensione. Insomma, mancano i fondamentali.
* Essendo anche un film sulle teenager cercherò di immedesimarmi il più possibile nel ruolo.
DVD-Quote suggerita
“OHMMMMMMMIODDDDDDDIO la noia.”
Bongiorno Miike, i400calci.com
Comunque quello è assolutamente il simbolo della penetrazione. Guardatelo scevri da ogni condizionamento da bamboccio
<3
Ovviamente può essere usato come simbolo dell'amore, ma non perché è un cuore ma in quanto rappresenta un cazzo che entra completamente dentro la fica.
Buona giornata
per me <3 è chiaramente un cazzo a punta
e lo screenshot "Il tre per due sulla morte" sembra Superman che vola via con la statua di Padre Pio sulla schiena
per favore miike, delucidami questo <3… no scusa, volevo sapere: qual è il rock dei padri?
È bello vedervi concentrati.
Blueberry: non ho riconosciuto il gruppo al volo, ma c’eran delle sonorità boogie mi pare (dovrei ricontrollare, ma non ho proprio voglia)
Vista la scena del falò adesso in streaming (attorno al 25 min.)… canzonermai sentita, ma a orecchio mi sa che si tratta di roba recente che tenta soltanto di imitare il “rock dei padri”. Insomma ‘na roba farlocca quanto il film, immagino.
Ah, bastava leggere i titoli di coda: “Lady” di tali Sephen Fredericks e Jacob Craner.
tommaso: ma come non conosci i famossissimi Stephen Fredericks e Jacob Craner. Due figli ciascuno. Questo è il rock dei padri
OHMMMMMMIODDDDDDIO UN FILM IN CUI NON CI SONO LE TETTE?!?!?!
OHMMMMMMIODDDDDDIO UN FILM IN CUI NON CI SONO DELLE FIGHE?!?!
O ma ormai è da un pezzo che sfornate bombe mostruose, cos’è successo? Avete parlato con gli Antichi, o la tudofattanza si è impossessata di voi?
Io dopo un pezzo del genere appoggio la pistola sul comodino e spacco una roccia sulla stagnola in onore del buon Miike
a me le teen “full optional: brufoli, nasoni e baffetti puberali compresi.” lasciano perplesso..sarò strano però a me piacciono gnocche e stupide. al massimo finte brutte
Mi raccomando. Fuma tutto. Fuma bene. Fuma tanto.
@sisqo: le finte brutte che dici tu al cinema non esistono. Esistono le tope mostruose a cui fanno la coda ai capelli e piazzano degli occhiali e nel plot c’è scritto “tutti i personaggi fanno finta di credere che siano brutte”.
Ah, il vecchio trucco di Hollywood per cui, per ipnosi, tu sei quello che gli altri personaggi dicono di te. Come in Hulk, quando uno scienziato da’ del nerd a Eric Bana.
@schiaffi: e ne abbiamo in serbo altre bellissime! (cit.)
Ehm…quel vecchio trucco maGGico per cui Tom Cruise in Jack Reacher è trattato come se fosse Steve Austin mentre il vero Steve Austin spesso è trattato manco fosse Pee Wee?
@Bongiorno Miike hai esemplificato perfettamente il mio concetto di finta brutta..andando sul concreto mi viene in mente kristen connolly in The cabin in the woods
@Nanni: è peggio quando il trucco non funziona in negativo.
Tipo in Darkman, dove si vuol far passare Frances McDormand per una bella vedova concupita da mezzo mondo. Brava attrice, eh. Bravissima. Ma…
Proprio poco tempo fa mi è capitato di vedere Jennifer’s body, dove la Seyfried è un lampante esempio di ipnosi da patto narrativo idiota. Se poi lo fai con un’attrice famosa risulta ancora più stupido e fastidioso. Almeno negli anni 90, che si usava molto, lo facevano con ragazze davvero al limite, che una volta messe giù bene risultavano carine.
“…Pensa a Bella in rosa e a quanto si vergogna a scriverlo”
@schiaffi/tommaso/david: esatto. Di recente mi sovviene anche il remake di Cani di Paglia in cui i redneck dichiarano che secondo loro James Mardsen non ha mai beccato figa in vita sua.
Sui maschietti faccio meno fatica ad accettarlo non so perchè.
Anche se in Amazing spiderman qualche dubbio mi è venuto…
In ossequio alla premessa di questa splendida rece invierò il mio commento a Miike scritto su papiro direttamente nel Tartaro, qualcuno sa se Kevin Costner si è rimesso a fare il postino? Troisi non risponde…
connolly,
deve essere il cognome
Il morbo brutto della morte dovrebbe colpire chi fa filmzZzZz del genere!
Magari io perso dei passaggi eh, ma avrei una domandina-ina: Wes Anderson per quale motivo preciso dovrebbe morire? Ossequi.