Una settimana fa, giorno più giorno meno, il Capo vi ha spiegato in poche, semplici righe cosa distingue un film come Troll 2 da un film come Birdemic. Oggi, in ossequioso omaggio, dedichiamo Mostrologia al mostro più amato dagli amici dell’Internet: il troll. Sigla!
httpv://www.youtube.com/watch?v=8hxETFdQ6QY
Nome: lo dice il titolo del pezzo: “troll” (non “mostrologia”). Il termine, come tutto ciò che arriva dall’Europa del Nord, racchiude in sé il metal: troll deriva infatti dal norvegese antico – lingua altrimenti nota come Burzum –, e più precisamente da trǫll (tröll se siete islandesi, se non fosse che gli islandesi che non sono Björk non esistono), termine che significa strega/mago. A sua volta, trǫll deriva dal crucchese del passato trolle, ossia mostro/spettro. I troll sono dunque stregoni dalle fattezze mostruose e probabile natura ectoplasmica. In più: il verbo trolla (all’infinito trollare, credo), in svedese, significa fare delle magie e/o evocare demoni.
Chi gliel’ha dato? Gli antichi norvegi, popolo dalle rudi maniere e dalla fantasia sfrenata. Nel loro corpus mitologico (o, come lo chiamano loro, “storia antica”), i troll altresì noti come Jötunn, i giganti nemici degli dèi che vivono nel regno di Jötunheimr. Che siano essi di fuoco o di brina, sono creature orrende e gigantesche, da cui il nome “giganti”. Tale e tanta era la fiducia che questi mostri ispiravano nei cuori dei norvegi del passato che essi dedicavano a loro stornelli gaudenti, il cui tenore era il seguente:
Trolls call me
moon of dwelling-Rungnir,
giant’s wealth-sucker,
storm-sun’s bale,
seeress’s friendly companion,
guardian of corpse-fiord,
swallower of heaven-wheel;
what is a troll other than that?
Vale la pena notare, giunti a questo punto della nostra digressione, che i troll di cui parleremo tra poco non c’entrano praticamente nulla con quelli della mitologia norrena.
È colpa degli americani? Non è facile rispondere, e anzi per farlo si richiede prima di esplicitare un altro punto della nostra scheda, generalmente riservato alla seconda parte della nostra esposizione per facilitare la sospensione dell’incredulità. Strappando la regola come i troll strappano cuori dal petto degli imbelli umani, ecco a voi la
Filmografia: è complicato. Per quanto IMDb inserisca sotto la voce “troll” una serie di titoli assolutamente casuali tra cui It’s Always Sunny in Philadelphia, a noi interessano in particolare due film*: Troll (1986) e Troll 2 (1990) – escludiamo quindi opere più recenti e filologiche come il bel mockumentary Troll Hunter. Problema: il presunto sequel del film di John Carl Buechler (già noto per chicche come Ghoulies III, quello dove i mostrini vanno al college) è, diciamo, molto apocrifo come sequel**, come ci spiegò tra l’altro il buon Claudio Fragasso in persona, e ha in più quel piccolo problema di, come dire, non contenere troll, ma solo goblin vegetariani; in teoria i goblin sarebbero gnometti malvagi del folklore nordeuropeo, nel film diventano mostri assimilabili a dei tusken con una maschera da mamuthone – ci andiamo vicini, ma non sono ancora troll. Per amor di completezza, comunque, tratteremo entrambe le specie, e per amor di precisione lo faremo separatamente. Possiamo tornare agli yankee.
Quindi, è colpa degli americani o no?
Nel caso dei troll veri e propri, no. O meglio: le brutte cose che avvengono nel film accadono in America, ma la fiaba nera di amore tradito e perdizione dell’anima che la strega Eunice narra al protagonista affonda le sue radici in un tempo ormai andato, un tempo di fate e incantesimi, nel quale gli Stati Uniti come li conosciamo altro non erano che una suggestione di spermatozoo fluttuante nello scroto del pro-pro-pro-bis-bisnonno di Cristoforo Colombo.
Diverso è il caso dei goblin di Troll 2. Questi creaturi, abitanti della cittadina di Nilbog, mantengono, alla luce del sole, l’aspetto di normali abitanti del Grande Paese della Libertà: c’è il predicatore, il contadino, il meccanico, quello che si scopa la cugina nel fienile; la tipica fauna da paesino della provincia a stelle e strisce. E la loro malvagità non è un sentimento atavico e unico motore delle loro gesta, ma nasce come protesta alla diffusione dei fast food, del cibo spazzatura e della carnazza economica di McDonald’s. I goblin di Nilbog – aizzati da un predicatore che per mettere in guardia il suo gregge urla frasi come «la carne porta grappoli di emorroidi!» – sono la risposta della Natura al capitalismo yankee, la ribellione dell’incontaminato mondo alla violenza a esso inferta dalla società consumistica. Avete scritto tutto? Bene, potete mettere via le Smemo.
Altezza: mmm. Bassini entrambi. Nel senso, ho un amico bassino e lo chiamo “nano” e gli nascondo le Pringles sullo scaffale più alto della cucina così se le vuole non può raggiungerle, ma credo che sia il troll di Troll sia i goblin di Troll 2 siano comunque più bassi di lui. Facciamo un metro tondo per il primo e un metro e venti per i secondi e non se ne parli più?
Specifiche tecniche, o anche: i troll portano il morbo della morte?
Nel caso del troll, il calco per il suo aspetto sono i pupazzi che Jim Henson creava quando voleva virare sul grottesco. L’ispirazione è talmente evidente che Gogol, il troll buono di Labyrinth (1986, proprio come Troll), è sostanzialmente identico al mostro di Troll. Il nostro troll, però, che di nome fa Torok, è cattivo e – a proposito, dentro al costume di Torok c’è Phil Fondacaro!, a dimostrazione della regola che ogni film può essere migliorato con l’aggiunta di un nano. Dettagli pratici a parte, il troll di Troll è una creatura buffa all’aspetto ma crudele nell’agire: trasformato in mostro come punizione per aver provato a sovvertire l’equilibrio e l’armonia tra il mondo degli umani e quello delle fate, sta provando a riconquistare i suoi poteri e il suo aspetto originario corrompendo le anime degli abitanti di un condominio e mutandoli in bestie mitologiche, tra cui spicca per nerD&Dismo il bugbear. Il suo obiettivo ultimo è la corruzione definitiva dell’umanità e il conseguente trionfo del paganissimo e orgiastico regno delle fate.
Nel caso dei goblin, un esemplare dei quali potete vedere poco sopra, il modello sono quelle maschere di carnevale di gomma appiccicosa e soffocante che compri per farti due risate con gli amici e finisci per buttare perché ogni volta che la indossi vieni assalito da una puzza come di vasca piena di sostanze chimiche assai malsane. Il resto del corpo è invece coperto da un sacco di juta. Di nani famosi nessuna traccia, in compenso il morbo della morte aleggia tra le vie di Nilbog come una fetida nebbia: quello portato dai goblin, infatti, è un raro ceppo della ben nota malattia, che trasforma gli infetti in alberi senzienti che sudano linfa verde.
Addenda alle specifiche tecniche, o anche: i troll sono nati cattivi o è colpa della cattive compagnie?
Il troll non è nato cattivo, anzi: era un potente mago innamorato di un’altrettanto potente maga, la stessa che lo condannò all’oblio mostrologico per punirlo delle sue intemperanze. La maga, dunque, è l’altra grande protagonista del film: non solo perché è la June Lockhart di Lost in Space (la serie tv di fine anni Settanta), ma anche perché nel suo buffo appartamento ospita altre deliziose creature falliformi come lui:
Dell’origine dei goblin, invece, si sa poco o nulla: quello che pare essere il loro capo, cioè il predicatore, non è altro che una pedina nelle mani della strega Creedence, il cui potere deriva dalla “Stonehenge Magic Stone”, il cui scopo è l’annichilimento dei carnivori e il cui aspetto può variare da così:
a così:
alla final form, che la fa rientrare di diritto nel novero dei goblin del film:
Vittime preferite: sia che stiamo parlando del troll sia che ci riferiamo ai goblin, la risposta è sempre «chi gli capita a tiro». Dei due mostri, il troll è quello più stanziale, la cui tecnica predatoria è assimilabile a quella del ragno; i goblin, invece, sono come un branco di volpi o di sciacalli (vegetariani) che difende il proprio territorio dall’invasione dei carnivori capitalisti consumisti arrivisti yuppie repubblicani. C’è comunque una differenza sostanziale tra i due mostri: mentre gli abitanti di Nilbog hanno sulla coscienza svariati omicidi, il goblin non si è – ancora – macchiato le grinfie di sangue, né lo farà mai nel corso del film; certo il suo obiettivo finale (annichilire il genere umano) è l’esatto opposto di “non-violento”, ma alla prova dei fatti la sua massima marachella è trasformare un po’ di cittadini degli Stati Uniti d’America in creature uscite da un testo degli Amon Amarth.
Questo non vuol dire che nei due film manchino i protagonisti, che nel genere è sinonimo di vittime sacrificali. In Troll, sotto tiro finisce la famiglia Potter, e in particolare il figlio maggiore, Harry Potter, un bambino undicenne all’apparenza come tutti gli altri che viene a contatto con un mondo fatato di incantesimi e bestie strane, venendo risucchiato in un’avventura che lo porterà a scontrarsi contro il Signore Oscuro (un potente stregone corrotto e trasfigurato dalla sua stessa malvagità) e ucciderlo con l’utilizzo di bacchette magiche che lanciano fulmini. Interpretato da Atreyu della Storia infinita, è lui che stringe amicizia con la strega e la aiuta nell’ingrato compito di salvare il mondo massacrando il suo ex-amato.
A Nilbog, invece, è la famiglia Waits, e in particolare il figlio Joshua e NONNO SETH, a finire nella tana del lupo. Quello che accade loro nell’ora e mezza scarsa di permanenza a Nilbog è difficile da raccontare in poche righe, visto che comprende tra le altre cose il fantasma di nonno Seth che spara fulmini, una molotov, del sesso letale tra i pop-corn, gente trasformata in albero e la frase «pensa al tuo tasso di colesterolo».
Mossa preferita: il troll ama trasformare dei poveri cristiani in fatine deformi e altre creature fatate della tradizione norrena:
I goblin, invece, fanno… fanno… questo:
Omicidio migliore: come detto, il troll non uccide ufficialmente nessuno, il che lo rende uno dei mostri più sfigati di sempre. I goblin, invece, danno il loro meglio quando corteccizzano la gente, come potete vedere nell’illustrazione che vi ho favorito poco sopra.
Come si sconfigge? È qui che la grandezza di Troll 2 emerge con prepotenza. Se in Troll, infatti, ci si limita a un apocalittico ma tutto sommato tradizionale bastone magico piantato nel cuore del mondo fatato dominato da Torok, la logica di Troll 2 decreta come arma finale un panino alla mortadella, che macchia indelebilmente il sangue del piccolo Joshua rendendolo così assolutamente non kosher e dunque inappetibile ai goblin e permettendogli di toccare la pietra magica che è fonte del potere di Creedence, sigillando il varco dimensionale o qualcosa di simile e insomma alla fine lei muore. Fast food batte tradizioni culinarie 1-0, woo-hoo! W la civiltà occidentale!
Assomiglia a una figa? Con tutta la buona volontà, no, tranne che per la gloriosa scena dei popcorn nella quale Creedence assume questa forma:
Se fossi un biologo, lo accarezzeresti? Il troll sì, è carino. I goblin non si farebbero mai sfiorare dalle mie mani: sono solito tenere pezzi di cacciatorino incastrati sotto le unghie.
Varie ed eventuali:
• se si parla di Troll 2 è obbligatorio citare Best Worst Movie e poi, possibilmente, tacere, perché il fenomeno è talmente grosso e talmente conosciuto che il rischio è di cascare nelle solite banalità. Dico solo: Troll 2 è un film che fa felici, Troll 2 + BWM diventa una doppietta letale nonché una delle storie di cinema più meravigliosamente decadenti che siano mai state raccontate.
• a fronte della notorietà del suo finto sequel, Troll viene troppo spesso sottovalutato e ignorato perché privo della stessa aura mitologica del film di Fragasso – e a poco è valsa la trollata del regista che ha provato ad accusare apertamente J.K. Rowling di avergli copiato il film. Oltretutto, Troll non è un horror né un film di mostri inteso nel senso più calcistico del termine: è un fantasy molto cupo, molto pagano e molto metal, di quei film la cui sola atmosfera fa venir voglia di diventare druido e cogliere caprifoglio e timo alla luce di una luna piena. Le trovate geniali abbondano tanto quanto in Troll 2, né c’è carenza di frasi a effetto da citare con gli amici («Sei ancora in cantina a giocare con i gatti morti?»). Se per qualche motivo conoscete solo il secondo capitolo, recuperate anche Troll.
• in Troll c’è Sonny Bono.
• se non avete nulla da fare e volete fare un giro per l’America più noiosa che ci sia, Troll 2 è stato girato tra Morgan e Porterville, Utah. Cercando su Google Immagini questi due posti si ottengono solo foto di luoghi desolati, e gli unici esseri umani presenti sono fan del film che si scattano istantanee sullo sfondo della chiesa.
• questa è una gif di Troll 2, intitolata Fuga precipitosa
Note a pie’ di pagina:
*ci sarebbe poi un horror di Joe D’Amato che in qualche punto del suo percorso ha mantenuto il titolo di Troll 3, nel quale ovviamente i troll non compaiono manco per scherzo: lo ignoreremo a bella posta.
*lo so: 99 lettori dei Calci su 100 conoscono già questa storia a menadito e si staranno annoiando a morte a leggere, perché chi siamo noi per pensare di venirvi a raccontare, nel 2013, qualcosa su Troll 2 che non sappiate già? Ma abbiate pazienza: siamo un servizio pubblico e dobbiamo pensare a tutti, anche a chi non conosce Nilbog.
ottimo articolo!
p.s. It’s Always Sunny in Philadelphia compare nella lista perchè in un episodio Danny Devito interpreta un troll (http://media.philly.com/images/sunny-philadelphia37.jpg)
tempo fa lessi che sto film in USA è praticamente venerato…con proiezioni ripetute spesso e volentieri per i fan e con l’uscita di diverse edizioni per l’home video.
YOU CAN’T PISS ON HOSPITALITY!
Faccio ammenda. Non ho mai visto i films però ho letto Goblin di Dylan Dog. Anche se alla fine era una scimmia miserabile seccava tutti i tizi che facevano vivisezione.
grazie per l’articolo perche’ non ho mai visto i 2 film in questione…
Penso che nel lontano 2006 quando ha aperto youtube, i primi video caricati fossero gli spezzoni di sta porcata. Mi è bastato veder quelli, preferisco non farmi del male ulteriormente.
Da qualche parte ho letto che la moglie del regista di sta merda (figuriamoci se in italia i pantaloni li porta il marito…), in tempi recenti ha fatto censurare un video su youtube di un tipo che ne aveva fatto una recensione negativa.
Mi sa che sta cagata di film la sentono un pò come fosse il loro deforme figlio.
@schiaffi: la moglie del regista venne a protestare anche nei commenti di un nostro pezzo. Poi pero’ entrambi ci concessero un’intervista molto bella, che linko di nuovo per comoda comodita’ di tutti:
http://www.i400calci.com/2009/09/la-verita-su-troll-2-by-claudio-fragasso-in-persona/
@Nanni
Con tutto il rispetto verso la signora Sfragrasso, ma alla sua età non ha niente di meglio da fare che digitare ogni giorno “troll 2” seguito da “opinioni”, “recensione”, “merda”, “incapace” per poi stressare la vita nel lontano 2013 a gente che è libera di avere un’opinione su un’evidente cagata di film?
Questa mi dà idea della classica persona che non ha un cazzo da pensare nella vita e per riempire il vuoto attorno manda lettere di conforto in carcere a Parolisi.
@schiaffi: ci tenevo lo stesso a linkare l’intervista, visto che risale all’epoca in cui non ci leggeva nessuno…
@SK…”di quei film la cui sola atmosfera fa venir voglia di diventare druido e cogliere caprifoglio e timo alla luce di una luna piena. ”
Frasissima…però il vischio e la falcetta d’oro per la magicapozione?
(Dylan Dog, rispetto oltrelatomba sopratutto per quel Grouchone)