“Diavologia”, o di quella volta che dopo Lords of Salem abbiamo sentito il dovere di fornirvi modelli di demònio più attendibili o quantomeno più interessanti; per dilettarvi, educarvi o semplicemente fare comunella con Pazuzu.
Bentrovati satanelli fancalcisti per questa nuova puntata di Diavologia… Sigla!
httpv://www.youtube.com/watch?v=A0w_N5P-gKI
L’esorcista III è un film complesso, a partire dalla sua storia produttiva che nasce sotto auspici funesti e tribolati.
Vediamo un po’.
Nel 1973, L’Esorcista di William Friedkin fu il film che fissò nell’immaginario collettivo la possessione demoniaca, sdoganò Satana sul grande schermo, fece costume e portò l’horror nel salotto buono del cinema con i suoi quattro Golden Globe e le sue dieci nomination agli Oscar – di cui due vinti – diventando il primo horror a portarsi a casa quello per “miglior film”. Questo oltre al fare un pacco di soldi in tutto il mondo, sia chiaro.
Fu impossibile quindi resistere alla pericolosa tentazione del sequel, e nel 1977 venne quindi messo al timone un altro grande regista, John Boorman, sperando di bissare il successo del primo film, aggiungendo inoltre Richard Burton come co-protagonista e Morricone alla colonna sonora. Non andò bene, anzi: L’esorcista II: l’eretico venne accolto negativamente dalla critica e tiepidamente dal pubblico, William Friedkin dopo averlo visto in post-produzione si sperticò poco elegantemente in un profluvio di insulti al film e al suo regista, venne inserito al volo nella top 50 dei peggiori film di sempre piazzandosi al secondo posto sotto Ed Wood e il suo Plan 9 from Outer Space, Linda Blair se ne vergognò descivendolo come “il più grande passo falso della mia carriera” e John Boorman fece ammenda nelle interviste. Insomma: una catastrofe totale.
Va detto che il film non è di certo un capolavoro, ma neanche questo disastro che tutti decretarono. Ci fu un accanimento feroce, tant’è che il franchise de L’Esorcista con questa batosta fu troncato lì, sul nascere, e venne lasciato cadere nel dimenticatoio.

“Hehehe signor Burton, stavolta c’ha detto male!” “Zitta cagna maledetta è tutta colpa tua!”
A fine anni ’80 ci fu però uno sviluppo inatteso: lo sceneggiatore del primo film e autore del romanzo da cui venne tratto, William Peter Blatty, viene chiamato a sceneggiare un nuovo film sul Diavolo tratto da un suo romanzo del 1983 intitolato Legion. Avrebbe dovuto trattarsi di un film omonimo al romanzo e completamente staccato da L’Esorcista, ma in stesura della sceneggiatura gli dicono: “William, senti un po’ una cosa… Visto che siamo dei pazzi scriteriati abbiamo deciso che il film te lo facciamo fare ma solo se lo fai diventare un sequel de L’Esorcista e se ci piazzi un bell’esorcismo de quelli de paura co’ le cose paurose, eh? Bello no?! Daje William facce fà di nuovo un sacco de soldi!”. Blatty chiaramente ci rimane malissimo ma non si fa scoraggiare, e vista la situazione delicata decide anzi di prendersi carico della cosa in blocco dirigendoselo da solo (in un primo momento in regia doveva esserci addirittura John Carpenter). Nel 1990 quindi accade l’impensabile: L’Esorcista, dopo un limbo di più di dieci anni, torna con un nuovo capitolo, inatteso da tutti e in primis dal suo autore.

“Sorpresa! Sono tornato!”
Ora, il periodo storico in cui avviene questa cosa è molto importante. Siamo alla fine degli anni ’80 e il pubblico dell’horror è cambiato molto: i gusti sono diversi, lo splatter, il gore esagerato e lo slasher sono usciti dal ghetto dei drive-in e si sono diffusi ad ogni latitudine diventando dei blockbuster, e un film come L’Esorcista, con il suo orrore ansiogeno e senza sangue, sembra fuori dal tempo. Non ce lo vedi granchè ad apparire come speciale del mese su Fangoria.

chiarire subito le cose
Il film parte quindi sotto i peggiori gli auspici: 1) l’autore si ritrova le premesse dell’opera cambiate in corsa; 2) senza volerlo, si ritrova sulle spalle la responsabilità di redimere e risollevare una saga pesante come L’Esorcista dopo il disastroso secondo capitolo; 3) di conseguenza ritrova su di sè a più livelli la pressione del confrontarsi con il primo capitolo, sia come scrittore che come sceneggiatore, e in questo caso pure come regista; 4) il pubblico del tempo è probabilmente poco ricettivo ad un tipo di horror del genere, soprattutto ad una serie che è rimasta nel limbo per tredici anni.
Blatty non si perde d’animo, lavora per anni alla sceneggiatura, e intelligentemente gioca a sorpresa, fintando sull’horror e procedendo sul thriller sovrannaturale, smarcando il pubblico più giovane e gore-aficionado e puntando direttamente al grande pubblico. Soprattutto decide di raccordare questo sequel direttamente al primo film ignorando completamente il secondo disastroso capitolo, ormai definitivamente condannato alla damnatio memoriae.

“immagino che non ci abbia tagliato un profiterol, vero?”
L’Esorcista III è infatti un ben strutturato thriller investigativo in cui il personaggio secondario è il detective amico di padre Karras del primo film, il detective William Kinderman qui interpretato dal bravissimo George C. Scott. Egli diciassette anni dopo gli eventi de L’Esorcista si mette sulle tracce di un serial killer tagliatore di teste dato per morto anni prima ma apparentemente di nuovo in attività. Nel cercare il bandolo della matassa incrocerà di nuovo la sua strada con il Male del passato e con l’eredità mai scomparsa di padre Karras.
Per gran parte del film, a parte alcuni omicidi cruenti l’horror nel senso stretto è assente, c’è più che altro una costante tensione, visioni religiose inquietanti, avvenimenti sfuggenti, misteriosi sogni ricorrenti, voci angoscianti. William Blatty gioca qui ancora più di fino che con il primo capitolo, lasciandoci addentrare con le indagini via via nella spirale sulfurea assieme a Kinderman, e facendoci percepire il Male senza nessun vomito verde e nessuna testa roteante ma “solamente” con alcune scene realmente inquietanti, un grande attore, una regia accurata, una fotografia livida e una frequente assenza di commento musicale che in alcuni momenti diventa tombale.

“Rob Zombie beccate questa!”
Qui il diavolo viene affrontato in maniera adulta e colta, non ci sono baracconate, si parla del Male in senso assoluto e di come viene affrontato da un ateo e da un credente, sul dubbio e sul rimorso. L’Esorcista III è un film dell’orrore che è un bel thriller, o viceversa: di sicuro è un film elegante, strano e molto personale, perfettamente nel solco dell’atmosfera del primo film che riesce a rievocare senza citarsi addosso, con la stessa cura dei dettagli e dell’atmosfera ma applicati a cose completamente diverse, e a mio avviso riesce anche a rinnovare la faccenda con altre idee, a sofisticarla.

ansia
L’unica parte debole e in cui cade un po’ di gusto è il finale, con l’esorcismo che come dicevo sopra venne imposto a Blatty dalla casa di produzione, per giustificare il titolo e mettere un po’ di horror più plateale. Nella versione originale non avveniva nessun esorcismo e il finale era ben più asciutto e crudo nella sua semplicità quasi hard-boiled. Purtroppo sono andati perduti i minuti di girato alternativo, altrimenti avremmo da anni un director’s cut, probabilmente con un altro titolo. Ah, anche la comparsata del modello Fabio che fa la blue-steel in una scena onirica oggi risulta un pelo risibile.

come ti rovino il climax in un fotogramma
Il fatto che non fosse pensato per continuare il primo film è chiaro nell’immaginario di riferimento: in maniera un po’ forzata scompaiono infatti i demoni sumeri e le statuette maledette in favore di un giro nel lato oscuro della fede cristiana più canonica, così come non c’è più traccia di Linda Blair/Regan e la sua possessione. Tolte queste cose il film scorre però senza intoppi ed ha anche un raccordo intelligente con l’Esorcista.

bello per carità, ma fuori luogo
Alla fine Blatty ci vide giusto e il film ricevette una buona accoglienza, pur non sbancando ovviamente come il primo. Negli anni il film è invecchiato come un buon vino sia presso la critica (horror e non) che pur non avendolo mai stroncato lo ha gradualmente rivalutato, sia presso il pubblico dove ha assunto lo status di piccolo cult. William Blatty ha riportato in auge con fatica il buon nome de L’Esorcista.

Ecco, qua ci siamo invece
Se cercate satanassi e sacrifici di vergini non farà al caso vostro: qui non ci sono né sangue né gli spaventi con i rumori all’improvviso. Se invece avete voglia di un film genuinamente inquietante, allora accomodatevi.
DVD-Quote suggerita
“Finalmente un film sul Demonio per fare bella figura alle cene in piedi”
Darth Von Trier, i400Calci.com
Nota: nel trailer sopra linkato (un po’ spoilerante devo dire, quindi attenzione) sono presenti alcune porzioni del girato alternativo ormai perduto!
I “Biglietto per l’Inferno”!!! Mitici!!!
Mi hai messo molto curiosità, mi piacciono molto i film che incrociano horror, thriller, indagine poliziesca e roba para-religiosa.
Mi viene in mente che l’ho sempre evitato per via della stroncatura che lessi allora sull’Almanacco della Paura di Dylan Dog (ai tempi scritto benissimo e attendibile). Non ne ho letto bene mai da nessuna parte, d’altra parte.
“L’esorcista II” è tutt’altro che brutto, visivamente anzi è portentoso, ma è davvero ‘na palla. Forse andrebbe rivisto più in un’ottica di “new age cattiva” alla Boorman che di film che vuol far paura.
Ma recensirete anche “Omen – Il presagio”?
Grandissimo film!
Mi associo alla richiesta di Alex. La visione di Omen a suo tempo (parecchio tempo!) mi aprì un intero mondo.
Purtroppo rimasi brutalmente deluso dal primo – che ad oggi è l’unico dei grandi classici del genere che ho visto ad avermi lasciato indifferente e annoiato.
Non ho quindi approfondito e mi son fermato lì.
Ora che leggo la tua rece però non me lo posso perdere!
Se tra il secondo e il terzo non c’è continuità, c’è almeno coerenza? cioè, non lo caga e basta o la storia è incompatibile?
Oddio, Omen io non l’ho mai retto, ma forse perché mi stava profondamente sul culo il bambino. Ma per quel poco che ricordo del film, mi pare fosse piuttosto avaro di emozioni.
Detto questo, volevo solo aggiungere che ho letto sia L’esorcista che Legion e se nel primo caso un gran film è stato tratto da un bel libro, nel caso de L’esorcista III il libro è una palla colossale. Giusto così, per completezza.
Nella scena onirica è presente pure il grande giocatore di basket Patrick Ewing.
@ Sangre
Grandissimi!
La cosa che mi ha fatto cadere la mandibola è che poi Claudio Canali, il cantante originale, abbia preso i voti come frate davvero e ora fa delle partecipazioni con lo pseudonimo -autoironico dato il testo della canzone qua sopra- di Frate Isaia.
@umbem
In clausura senza passare dal Via per l’esorcista!
Il secondo capitolo qua è ignorato del tutto, come non fosse mai esistito. Scompare proprio la storyline con Regan e la sua possessione, Pazuzu… Tutto. Si rallaccia direttamente al primo per alcuni elementi e personaggi e poi basta.
@ deep
Questo film non è noioso ma è di sicuro più “slow paced” -come dicono gli americani- del primo capitolo. Va visto quando si ha calma e voglia, se lo segui distrattamente poi ti annoia, deve avvincerti con la sua atmosfera in crescendo.
Su Omen faccio “lalalalalala” con le dita nelle orecchie.
Visto tanto tempo fa in tv e per la prima parte neanche sapevo che avesse a che fare con il primo esorcista, mi piacque tantissimo e adesso mi avete fatto venir vogli di rivederlo!
Andando fuori tema non vedo l’ ora di una vostra rece del nuovo film di Refn.. anzi speravo che vi foste intrufolati a Cannes (o a casa di Refn) e di trovarla oggi!
Ce lo vedo molto poco calcistico Refn. Già Drive mi fece discretamente cagare, oserei dire, questo pare pure peggio!
@Munky: da quanto ho capito io (per il mio gusto ovviamente) è “pure meglio”!
Tornando OT vidi questo film su Notte Horror nel 1997, in un caldo 12 Agosto in Sicilia dove i parenti facevano le grigliate e io stavo in salotto a vedere film, vabbè. Comunque ricordo che era iniziato da poco e quindi mi ero perso il titolo ma anche io come Matt Frassica non avevo capito fosse un sequel fino a un TOT. Ricordo poco della trama del film sinceramente però che fosse angosciante si, questo lo ricordo, tanto che rimasi a vederlo fino alla fine al posto di andare a mangiarmi le bistecche con la fanta. Quasi quasi quando ho tempo ci ributto un occhio visto che a quei tempi con quell’ immaginario mi ci divertivo meno.
Di Refn parliamo la settimana prossima.
Ma – vi lascio con questo stronzissimo cliffhanger – si’, abbiamo l’infiltrato a Cannes e sappiamo gia’ tutto.
L’Esorcista 3 e’ il classico film che se non sai nulla non gli dai due centesimi, poi ti prende alla sprovvista e te la fai sotto ed esci confuso e beatamente inquietato.
(ah, so bene la data perchè google mi ha fornito un bel sito con le date di tutti i notte horror fin dal 1989)
@ Vespertime & Matt Frassica
Sì la sensazione che dite voi è proprio dovuta al fatto che il grosso del film NON è legato all’esorcista, fecero una forzatura al limite del ricatto al suo autore per farcelo diventare e per infilarci cose “de paura”.
Blatty come dicevo però è stato oltre che un signore molto accorto a non svaccare una cosa con dei presupposti così terribili.
Però sì, ovviamente non può essere indolore come mossa e qualche stranezza (come quella sensazione che dite voi) rimane.
Anche io lo ricordo come qualcosa di veramente angosciante, senza ricordare bene i particolari. Penso fosse durante la stessa Notte Horror di cui parla @vespertime. Stasera, forse, mi rinfresco la memoria. Sto usando Diavologia come spunto per farmi la personale rassegna casalinga sul Dimonio.
ma bona sempre tirar fuori sto merda di refn sempre. Che coglioni oh manco fosse justin lin che fa partorire auto incendiate o carri armati. A quando la rece del grande gatsby? Ma diobono…manco l’esorcista mollano oh, si sta ancora a parlare di drive poi…
a me me piace l’unico degno di nota dopo l’originale e dopo quell’aborto incredibilmente partorito da un grande come boorman.
P.S.
con un pò di timore avanzo che anche quello di harlin,non era poi così malvagio…non ho ancora visto la versione scartata dalla WB di un altro regista.
@Darth: si, il film comunque lo ricordo carino, anche se lo vidi millemila anni fa e ricordo solo una scena: una mazzata improvvisa da dietro a un tipo con l’inquadratura dall’altra parte del corridoio. Ma forse ho in mente un film porno, boh.
@ Schiaffi
Stavolta sono barra a dritta con te amico.
@ Deep
Ricordi bene: è una bella scena, violentissima seppur senza una goccia di sangue.
@Past & Fasul
Quello di harlin ha qualche scena ok (e anche un bellissimo lavoro del reparto di scenografia per la chiesa bizantina sotterranea) ma in generale è zoppetto… Dominion (quello scartato) era meglio come sceneggiatura, più angosciante ma meno “bello da vedere”.
Pazzesco..non l’avei guardato per niente al mondo..e avrei insultato forte chiunque me l’avesse proposto…a parte voi s’intende…grazie soprattutto perchè dopo la rece sono VOLATO a riguardare il video di Fabio dove viene colpito da un volatile durante l’inaugurazione di una montagna russa e termina il giro tutto scassato in faccia…io Fabio lo porto così dopo che ho visto questa roba..http://www.youtube.com/watch?v=U8PgcCe3P_c
Minchia, non sapevo ovviamente nulla del finale imposto, però in effetti pare proprio buttato lì in maniera poco convinta o quantomeno nell’ultimissima parte è così sbrigativo che ti viene da dire “ah, così?”. Con il senno di poi, si vede che proprio non lo voleva fare. Ricordo bene, a livello d’impatto, la sequenza in cui si spalanca il baratro ed affiora il gesùcristo, con attorno tutte le mani dei dannati, che viene messo tra le immagini della rece. Quella era bella.
Che poi ho trovato anche gente che questo lo preferisce al primo. Ovviamente, pur non essendomi dispiaciuto questo, reputo l’originale avanti. Però chi amava questo, mi ha dato sempre l’idea che lo preferisse in maniera convinta proprio. Non so se fosse più per una questione che si fossero cagati addosso troppo con quello di Friedkin, una roba generazionale o il taglio che aveva il terzo.
Fuckocero…oggi mi sento un strano polimero stellato sotto luce led.
La causa? Aver letto nel letto, che qualcuno fa slurp della dubstep (zef).
Quasi ci credevo…poi in dormiveglia nella cesta del mio cane % morto…
Fatica&fatica e ancora fatica nel comprendonio… poi fatica troppa&basta.
Così e confuso, oggi feci 1 tatoo sulla pancia, 1 knob in chiaroscuro!
Dimmi poi che sono fuori come una talpa e ti rispondo…
Però intanto ho bucato tutto il tuo giardino, sorry.d!
http://www.youtube.com/watch?v=8Uee_mcxvrw
(Il bimbo coi diti medi, clap clap clap…per dire mostrologia infante)
ma accettate le richieste per diavologia vero?
per me allora l’ultima profezia (dedicata a anna del vomero e nunziatella di portici) con viggo lucifero, uno dei miei battle horses dagli anni 90 insieme a stress da vampiro* con nicky cage in his prime
*maledetti distributori italiani! MALEEEDETTIIIIIIIIIII!!!!
@drugo: che perla ahahaah peccato che non ci fosse una camera montata sulla giostra, vedere lo schianto sarebbe stata una cosa bellissima quanto la facciata di Gianni Sperti.
@Darth: I Biglietto per l’inferno, che meraviglia.
Tu sapresti indicarmi qualche buon libro che tratti la storia dell’iconografia diavolesca?
@ Il Flagello
Per capire da dove arriva una certa iconografia (come tante altre, non è tematico solo sul diavolo) uno dei miei libri preferiti: “Medioevo fantastico”, di Jorge Baltrusaitis del 1955 (Adelphi)
Invece in ambito antropologico e storico ad ampio raggio “il Diavolo” di Alfonso Di Nola del 1980 (edito varie volte da Newton & Compton ma ora mi risulta fuori catalogo… Su Amazon si trova però).
Grazie mille :D