“Diavologia”, o di quella volta che dopo Lords of Salem abbiamo sentito il dovere di fornirvi modelli di demònio più attendibili o quantomeno più interessanti; per dilettarvi, educarvi o raccontarvi un film che non è esattamente un horror, e forse non parla nemmeno esattamente di diavoli, ma è forse la più grande “eccezione meritevole” mai girata.
Vi ricordate il famigerato “Il Mereghetti”? Il libro, intendo, non il (sedicente) critico che teoricamente lo compilava ad usum Delphini. Lo pubblicano ancora, “Il Mereghetti”? Una cosa che mi ricordo del libro è che c’erano le stelline del giudizio, e va bene, ma c’era anche il punto di domanda: veniva usato per i film distrutti dal montaggio o dal passaggio di troppe mani alla regia o alla sceneggiatura. Ecco, I Diavoli di Ken Russell è il tipico film da punto di domanda: fin dai test screening nel 1971 ha avuto una storia travagliatissima con la censura, diventando una cartina di tornasole del grado di apertura mentale della società in cui era proiettato. I tagli sono stati impietosi, le scene più pericolose sono andate perdute finché il prode (vero) critico inglese Mark Kermode, amico di Russell, non le ha fortunosamente ritrovate dopo una lunga ricerca. Attraverso Kermode il British Film Institute è riuscito a rimettere insieme la versione integrale del film e lo ha presentato ad una proiezione speciale. Varie versioni tagliate sono reperibili in DVD praticamente dappertutto. Al momento, la più completa è quella in due DVD edita dal BFI: le scene “ritrovate” sono sempre assenti dal montaggio finale ma vengono inserite in uno degli extra per cui potete farvi un’idea.
Ken Russell, genio fiammeggiante il cui compleanno sarebbe caduto proprio ieri, si era inamorato del romanzo I Diavoli Di Loudun di Aldous Huxley che riprendeva avvenimenti storici: nel 17esimo secolo la cittadina di Loudun, sebbene piagata dalla peste, è un’oasi di pace religiosa; re Luigi XIII ha concesso alla città di autogestirsi e di fortificarsi con alte, simboliche mura. Ma il cardinal Richelieu cerca una scusa per disfarsi di questo avamposto che non cede al suo potere: serve incastrare il fiero Urbain Grandier, prete dissoluto e abile governatore della città. L’occasione arriva nel 1634 quando si sparge voce che suor Giovanna degli Angeli (vedasi anche questo), madre superiora nel locale convento delle Orsoline, è indemoniata: la fonte della sua possessione sarebbe proprio il diabolico Grandier. Quella di Giovanna in realtà è mera frustrazione sessuale: in realtà i due non si sono mai incontrati. Stato e Chiesa si alleano per costringere Giovanna a confessare i suoi commerci carnali col diavolo, cioè con Grandier; quest’ultimo intuisce perfettamente la natura politica dell’accusa ma non se ne può sottrarre; un esorcista-rockstar viene chiamato a sfogare le sue pulsioni sadiche su Giovanna, la quale confessa in un delirio allucinato; Grandier viene arso sul rogo, le mura di Loudun sono distrutte.
È insomma una storia blasfema, torbida e crudele, interpretata da una squadra di attori di straordinario acume e ricchezza di sfumature (Oliver Reed e Vanessa Redgrave sono *incredibili*), forte delle monumentali scenografie di Derek Jarman e delle musiche dissonanti di Peter Maxwell Davies – in breve, un capolavoro di denuncia politica e sociale perfettamente adatto ai tempi. O forse no? Dai, era il 1971! C’era ancora odore di ’68 in giro! Di lì a due anni sarebbe uscito anche L’Esorcista! Per qualche strano motivo, persino nei liberali anni ’70 la censura inglese non gradiva vedere la suora protagonista che fa lo spider-walk (esatto, due anni prima della piccola Regan) in mezzo alla cattedrale; o che bacia voluttuosamente l’estremità a forma di testicoli di un osso bruciato di Grandier, per poi usarlo per masturbarsi; o che si auto-stigmatizza una mano pugnalandosi con un crocifisso di ferro mentre sogna di leccare le piaghe del suo personal Jesus.
Quindi, direte voi, basta togliere di mezzo la protagonista e va tutto a posto. No: perché a un certo punto, durante l’esorcismo di Giovanna le consorelle assiepate vanno in trip mistico-anarchico, si spogliano, fanno le capriole, tirano giù una statua del Cristo in croce e lo dissacrano, ne utilizzano ogni centimetro quadrato per darsi piacere ovunque, lo graffiano parossisticamente, insomma lo stuprano. Ecco, ammetterete anche voi che lo Stupro del Cristo non è una cosina facile da mandare giù – sebbene all’interno del film stia benissimo e non sembri affatto una forzatura.
E il Diavolo dov’è? Sorpresa: il Diavolo non esiste. I Diavoli, a dispetto del titolo, è un film laico fino al midollo. Il maligno che impregna le menti delle suore è semplicemente una loro creazione, data dall’alienazione e dalla mancanza di sesso. Il maligno che obnubila i personaggi politici della storia è semplicemente la loro fame di potere. Quello che guida le reazioni incoerenti del popolino, di volta in volta sbeffeggiante/ipocrita/servile, è la paura. Tutti istitinti primordiali e incontrollabili. Per contro, il donnaiolo Grandier, vanesio e gaudente ma intimamente coerente con la sua fede, è l’unico personaggio sano di mente; la sua personalità è più complessa e tormentata di ciò che appare, ma il suo abbraccio quasi Nietzschano alla vita lo rende davvero libero dal male (interiore).
DVD-quote:
“Un capolavoro di blasfemia anarchica”
Cicciolina Wertmüller, i400Calci.com
adoro I Diavoli, che vorrei recuperare. Si sa qualcosa della distribuzione italiana? DVD? Bluray? Versione integrale o meno?
@ryan: bella domanda. In Italia la vedo grigia, a suo tempo dal Vaticano partirono persino scomuniche per regista e attori. Dvd e bluray non esistono ma volendo puoi trovare per assurdo una VHS.
Idem, devo recuperarlo anch’io.
A meno che non lo proiettino qui da qualche parte.
@ryan Che io sappia alcuni appassionati hanno preso la VHS hanno tolto le bande nere e hanno creato un prodotto con tutti i crismi del DVD senza avere la qualità del DVD. Quanto questo sia nella legalità non lo so…
@rosella: ah beh, prossima volta che fanno l’integrale al BFI io ci torno
@grelde:
Perché??? Odiano il cinema?
Da zero a dieci, a occhio, zero.
Quello del BFI non e’ l’unico dvd in vendita su Amazon ma e’ l’unico legale.
@Nanni
Direi che hai colto appieno il motivo per il quale io sto cercando la VHS…
Ma guardate che il DVD ufficiale della Artificial Eye lo vendono anche fuori dai confini di Albione, eh! Certo, mancano i sottotitoli in italiano ma se già conoscete il film, come mi pare di capire, non è una mancanza tanto grave. Dai che ne vale la pena!
Visto di recente nell’ottima edizione integrale della BFI. Ancora più opprimente e deliziosamente blasfemo. Russell al top. Capolavoraccio.
Recensione stupenda.
Diavologia (che a suo modo è una “costola” di Mostrologia) vola altissima con pezzi del genere.
Ho sempre voluto vedere il film di Russell, ma non sono mai riuscito a trovarlo.
Dispiace che molti di questi film contenti Satana abbiano problemi di censure, pezzi perduti irrimediabilmente e cose simili, anche perché sembrano validi sul serio.
Ma poi come è possibile che i fansub si trovano persino in croato e non in italiano? Diosanto in croato! Pure gente tipo topcow93 e _HZEV_ ha paura di essere scomunicata?
La vicenda della scomunica comunque è da risate a crepapelle.
Dubito che Russell & Co. fossero stati battezzati con rito cattolico, molto più probabilmente saranno stati anglicani e quindi scismatici, eretici della peggio specie in termini canonici. Praticamente erano già scomunicati. La scomunica ha senso allora proprio per rompere i coglioni a noi che siamo governati da gente che sta a guardare l’elenchino dei buoni e dei cattivi stilato dal papato prima di distribuire un film.
Ma andassero a cagare tutti.
la lingua originale non è un problema eccessivo, giusto l’accento potrebbe confondermi ma me lo gusto lo stesso, magari play.com può aiutarmi.
Certo oggi lo “scandalo” può apparire un po’ ridicolo, per quanto I Diavoli sia effettivamente blasfemo, ciò nonostante dovesse uscire oggi mi immagino la bagarre mediatica su giornali e tv qui in Italia amici-ici del Vaticano…
@Ryan: al giorno d’oggi un film come I Diavoli sarebbe IMPENSABILE. Distruggerebbe la carriera di chiunque ci mettesse mano. I media farebbero sciacallaggio sullo scandalo da essi stessi creato. Noi non ce ne accorgiamo, ma viviamo in tempi molto più oscurantisti che in passato.
Film splenderrimo.
Punto e basta.
…e Russell a parte molto del merito è della materia prima, of course.
Bella e concisa la recensione.
Nonostante gli innumerevoli livelli di lettura è una pellicola che dà la polvere a qualsiasi minchiata in salsa diavolistica si sia girata dopo.
Confortante leggerne su questo sitaccio.
da “Torrente”, la mia videoteca preferita di Parma, si trova una versione italiana di 106 minuti (10 in meno della versione restaurata). qualità vhs carbonaro.
a proposito sempre a tema divologia e ken russell segnalo il lolloso “la tana del serpente banco” con hugh grant giovane e pirla e amanda donohoe wouldbang pagano pregevole
@ Cicciolina: si apre un discorso molto interessante anche perché il compito dei media in generale dovrebbe essere (e loro dicono di essere) proprio quello di farci uscire dall’ignoranza e promuovere la libertà di pensiero. Invece spesso non fanno altro che spiare chi va in bagno dal buco della serratura.
Il Dvd italiano è uscito qualche mese fa in edicola allegato a Ciak.
http://www.mondovideostore.com/7862-7408-thickbox/i-diavoli-dvd.jpg
Non credo sia la versione integrale, ma sicuramente quella migliore disponibile in italiano.
@ Cicciolina: parole sante le tue “viviamo in tempi molto più oscurantisti che in passato”, il tempo è ciclico e dopo l’esuberanza e la libertà degli anni 60/70 (e x certi versi anche dei tanto vituperati 80) stiamo vivendo una lunga risacca culturale ed economica.
Si, oggi nessun autore o attore, e men che mai produttore, metterebbe la propria firma su un prodotto del genere (che ho visto solo a pezzi tanto tempo fa e che la tua eccellente recensione mi ha convinto a recuperare).
E la cosa bella e che l’occidente lancia in resta e con immacolata armatura accusa mezzo mondo di oscurantismo, arretratezza e tirannia…mala tempora currunt.
Ma che so annato off topic??
@pillole: i media PROMUOVONO l’ignoranza perché devono mantenere i lettori assoggettati. È più facile tenere le redini di una massa di imbecilli che di una massa di teste pensanti critiche.
@Magnum: mala tempora celerissime currunt, ma personalmente preferisco ancora il vecchio Occidente ad altre civiltà che non hanno grande considerazione per gli esseri umani dotati di vagina. Ma qui si va ancora più off-topic.
Trivia
Il poeta Giovanni Raboni, ai tempi critico cinematografico, ne scrisse benissimo sul giornale che lo aveva mandato a Venezia.
Il giornale era “Avvenire”.
Il Raboni fu licenziato sul treno che tornava dalla laguna.