Il primo capitolo di ogni trilogia è la roba grossa che fa scalpore, il secondo è quello ambizioso, che può piacere o non piacere, spaccare più del primo o fare un buco nell’acqua, ma il terzo, il terzo è sempre quello con gli attori svogliati (o proprio con altri attori che prendono il loro posto), i produttori che contano i soldi e i fan che tirano il popcorn al caramello contro lo schermo. E’ sempre stato così, è una regola da cui non si scappa — con l’unica eccezione di [inserire il titolo della trilogia che piace a voi e di cui salvereste pure il terzo capitolo] — e in linea con questa consapevolezza l’infallibile Nanni Cobretti, che aveva tessuto le lodi del primo sorprendente, cultissimo Hatchet e saggiamente tirato i pomodori all’insopportabile, pretenziosissimo Hatchet II ha affidato a un altro attore — il qui presente Quantum — il ruolo del recensore dei 400 Calci che si spara pure Hatchet III.
Sapete che c’è, mi sono pure divertito.
Di Adam Green non sono un grande esperto, di lui so solo, dopo una rapida occhiata su Wikipedia, che si è scritto da solo la propria pagina su Wikipedia e che è una sorta di “Kevin Smith dell’horror”, come lo definì anni fa il capo, un talentuoso appassionato che ha dovuto comprare una seconda casa per il proprio ego e per il quale se fai qualcosa di meno che adorare ogni singolo film che sforna sei un hater. Si è fatto la sua saga slasher piena di cose che piacciono a lui — che incidentalmente sono le stesse che piacciono al fan-tipo degli slasher vecchia scuola — e ha avuto successissimo col primo capitolo, ha calcato un po’ troppo con le seghe in circolo nel secondo e ha formalmente fatto un passo indietro con il terzo, lasciando l’onere della regia al cameraman dei due capitoli precedenti, ritagliando invece per se stesso il ruolo molto più modesto di quello che dice al cameraman tutto quello che deve fare. Con queste premesse credevo mi aspettasse una solenne rottura di palle, e invece sono lieto di constatare che a fine visione gli unici testicoli che rimangono intatti sono proprio quelli dello spettatore.
In fondo sono un tipo semplice, mi piacciono lo sciroppo di mais, gli horror che omaggiano l’horror prendendo un po’ in giro i luoghi comuni dell’horror e le ragazze cazzute che alla fine sopravvivono. Hatchet III è questo, con un casino di morti trucissime e un’idea di sceneggiatura niente affatto da buttare, che riprendendo esattamente da dove il secondo film si era fermato (come del resto il secondo faceva rispetto al primo, col risultato che l’intera trilogia si svolge nell’arco di un solo giorno), apre con una incipit da urlo — il mostruoso Victor Crowley cade sulla sua stessa motosega e viene lentamente tagliato in due mentre la protagonista, quella Suicide Girl mancata di una Danielle Harris (sono così contento che l’ultima cosa in cui l’ho vista non sia più quella merda fumante di The Victim), riceve un bukkake integrale di sangue — per poi spostare quasi completamente l’attenzione sulla squadra di poliziotti e paramedici mandati sul luogo del massacro a raccogliere i pezzi dei cadaveri dei precedenti film, finendo per diventare vittime essi stessi una volta che l’inarrestabile Victor riesce non so bene in che modo a rimettersi in piedi.
Come da tradizione, le morti sono creative, assolutamente disgustose e totalmente artigianali, e la scelta di un cast fatto solo di amici, caratteristi (segnalo per esempio Jason Trost, uno che a giudicare dal suo profilo su IMDb porta la benda da pirata anche nella vita di tutti i giorni — genio o eroe? discuss it.) e vecchie glorie del cinema horror paga i suoi frutti su tutti i livelli di lettura: ci si fanno risate medio/grosse praticamente ogni volta che qualcuno apre bocca, ognuno ha il suo “momento” e nessuno dura abbastanza da correre il rischio di affezionarcisi o detestarlo. Senza esagerare (se ve lo state chiedendo, sì, il primo Hatchet continua a essere migliore) e al netto di alcuni momenti di autocompiacimento sfrenato, come l’entrata in scena di Sid Haig (con tempi comici studiati al millimetro per permettere al pubblico del Fright Fest di appluadire) o il corpo a copro tra Kane Hodder e Derek Mears con le facce da SEE WHAT WE DID THERE? (*wink wink* entrambi hanno interpretato Jason Voorhees in diversi capitoli di Venerdì 13 *wink wink*) rimane un film assolutamente godibile.
Quindi che dire, continua così Adam Green, segui i tuoi sogni. E continua a sognare un mondo in cui a qualcun’altro oltre l’abbonato medio di Fangoria frega qualcosa dei tuoi film, fatti le tue robine autoindulgenti con la continuity serratissima e piene di citazioni ai tuoi lavori precedenti — finché lo fai buttandoci dentro anche 77 morti truculente di cui nessuna è uguale alla precedente, puoi fare quello che vuoi.
DVD-quote:
“Manda comunque a casa il remake di La Casa.”
Quantum Tarantino, i400calci.com
Dai, non resisto a fare l’angolo dei trivia sul cast:
- lo sceriffo è Zach Galligan, il bambino protagonista di Gremlins;
- l’attrice che fa la poliziotta appena trasferita, Rileah Vanderbilt, nel primo Hatchet aveva interpretato, truccatissima, Victor Crowley da bambino (e, mi ricorda il capo, è la moglie in real life di Green);
- l’attore che fa il paramedico cinese aveva interpretato altri due personaggi diversi nei precedenti Hatchet: in questo film raccoglie i loro cadaveri e si ride del fatto che i cinesi sono tutti uguali;
- altri attori (o protesi di lattice modellate su di loro) dei capitoli precedenti fanno cammei sotto forma di cadaveri;
- tale Cody Blue Snider (che interpreta un personaggio chiamato “Sniderman”!!) deve essere amicissimo di Green perché compare (solo) in tutti i suoi film;
- quasi tutti gli attori hanno fatto almeno un Halloween o un Venerdì 13.
Beh devo dire che degli ultimi 3 film che ho messo come seconda serata Hatchet 3 e’ stato l’unico con il quale non mi sono addormentato sul divano…anche se non fa paura, MAI…! E a volte mi chiedo se quando guardavo Venerdi’ 13 mi spaventavo solo perche’ facevo le medie o se oggi sia completamente anestetizzato.
Indiana Jones
Die hard
Dicevo per lì, per riempire quello delle trilogie dove il terzo ecc..
Si, insomma: s’è capito, dai.
Aggiungo ai trivia che Rileah Vanderbilt è la moglie di Adam Green.
E anche, ovviamente, che il film sarà al FrightFest di quest’anno: pregusto la carrellata di ospiti.
A Indiana Jones (ma non a Die Hard, sorry) aggiungo:
Undisputed
Toy Story
Se però parli di solo di horror non ho nulla da obbiettare.
Ora continuo la lettura, scusa.
io rilancio con transformers 3.
comunque io questo hatchet me l’ero perso completamente. è tempo di recuperare il primo.
@pillole: tradisci su Die Hard 3??? Mi stai dicendo che martedi’ scorso eri l’unico che commentava contro e non me ne sono accorto?
Ma la vera domanda e’: Hatchet 3 rispetta la teoria di Schiaffi secondo la quale nel terzo capitolo di ogni saga ci aggiungono qualcosa che vola?
Die Hard 3 è il miglior 3 di sempre. Ma concordo con Indiana Jones (per me il 3 è il migliore), aggiungo alla lista Ritorno al Futuro 3, Arma Letale, L’Armata delle Tenebre (se lo consideriamo La Casa 3). Menzione di disonore per il terzo Dirty Harry, che è il peggiore, anche se col quarto si torna in forma alla grande. Horror quindi solo l’Armata delle Tenebre mi viene in mente, anche se si cambia genere in realtà, fa comunque parte di una trilogia horror.
@ Nanni: Die Hard 3 mi piace un sacco solo che preferisco il primo.
Di Hatchet non ho visto niente mi sa che questa estate sarà il momento che pure io mi recupero la trilogia completa.
@pillole: ah ok, ma penso si parlasse di terzi episodi fighi in generale, perché di terzi episodi superiori al primo capitolo conosco solo Transformers mi sa.
ho visto solo il primo…e se sti fenomeni pensano che lo slasher rinasce e torna in auge grazie a qualche secchiata di sague in più della media non hanno capito nulla…
ho preferito molto di più the hills run red che almeno gioca un pò con i canovacci di genere.
@Nanni e pillole
Sinceramente, Die Hard 1 e 3 stanno pari per me: a tratti mi piace più l’1 a tratti più il 3, dipende cosa ho voglia di guardare. Come ho detto anche Indiana Jones 3 per me è il migliore della serie. Men In Black 3 che mi sono scordato anche.
Spesso a vincere però sono i 2, di secondi migliori dei primi avrei una lista infinita.
@pillole: se si parte cercando il rivoluzionario si perde in partenza. Il primo era un normale slasher/splatter moderno superiore alla media odierna (e in cui la comparsata di Tony Todd, a proposito di discorsi meta, per me vale da sola tutto Cabin in the Woods), il secondo era meritevole per la quantita’ di gore ma insopportabile in quasi tutto il resto, questo immagino si piazzi in mezzo.
Past&Fasul The Hills Run Red mi e’ piaciuto parecchio, ma io sono di bocca buona
@ Nanni: Si, effettivamente avevo letto male! Messa così allora chiaro che Die Hard 3 rientra alla grandissima.
Salvabile per salvabile però allora ci metto pure Terminator 3 che nel mio ricordo non era affatto male anche se distava anni luce dal 2 [si prepara a ricevere i pomodori] o Predators (non so se la mancanza del numero 3 ne inficia la candidatura).
Undisputed 3 e Toy Story 3 invece li considero proprio i film migliori di quelle serie.
A questo punto recuperare Hatchet – La trilogia – è obbligatorio. Passata questa settimana mi ci butto.
@ BellaZio: In generale la possibilità che un sequel faccia cagare è direttamente proporzionale all’aumentare del numero scritto nel titolo. Tanto più alto il numero tanto più è probabile di vedere un film brutto.
Avevo pubblicato questa brillantissima teoria chiamata “prima legge sui sequel di pilloledicinema” che riscuoteva un enorme successo e mi garantiva lauti guadagni, quando si sono inventati il concetto di reboot e mi hanno fottuto. Ma del resto rovistare nei cassonetti mi è sempre piaciuto.
@pillole
Terminator 3 ci può stare: è infinitamente inferiore ai primi 2 ma non è affatto male.
Io intendo che, per i miei gusti, spesso il secondo è meglio del primo, soprattutto ultimamente perché c’è la tendenza al reboot e a buttarsi su personaggi straconosciuti: ad esempio The Dark Knight è molto meglio (per me) di Batman Begins o Spiderman 2 di Spiderman (scommetto che anche l’Amazing 2 sarà meglio, ma lì ci vuol poco) o Sherlock 2 di Sherlock, per il semplice fatto che puoi aggiungere o cambiare quanto vuoi l’origine di un personaggio che tutti conoscono ma alla fine devi per forza attenerti a quelle linee guida e l’azione arriva dopo perché ti presentano un personaggio che tanto conosci già. Non ho ancora visto Man of Steel ma sono già quasi sicuro che il 2 sarà meglio. Essendoci sempre meno personaggi originali va sempre a finire che il 2 risulta più godibile perchè si inizia veramente a raccontare qualcosa di diverso e l’azione parte quasi subito. Poi ci sono le eccezioni tipo Iron Man 2 che è brutto (ma per me pure l’1 e il 3 sono robetta). Negli horror è diverso perché la tendenza è sempre quella di raccontare la stessa identica storia con qualche piccola differenza (tipo i Paranormal Activity o i Saw) e finisce quasi sempre che fanno cagare tantissimo.
E comunque Derek Mears è il lato oscuro di Mastro Lindo.
http://www.trulydisturbing.com/wp-content/uploads/2013/06/DerekMears.jpg
Il 3 migliore rimane Rambo, per me non si discute. Ero rimasto talmente schifato da Hatchet II che dovrò farmi violenza per vedere il terzo.
Per completare la trilogia di lascia l’ascia e accetta l’accetta consiglio lancia la lancia.
Avete detto Toy Story 3 e ora devo piangere finché non dimentico il mio nome. Tra l’altro ci tengo a dire come, secondo me, il finale di Toy Story 3 e Pacific Rim siano il filologico per eccellenza.
Su Adam Green invece ci tengo a dire che è uno sfigato. Ciao Adam Green.
@Jean-Claude Van Gogh: l’unico Green che rispetto è Eva.
Quasi OT: la prima volta che lessi la battuta in testa all’articolo (Lascia L’Ascia etc.) fu su un vecchissimo numero di Cocco Bill.
So che é OT, perdonatemi, ma più che mai sento la mancanza di Benito Jacovitti.
R.I.P
Circa le trilogie concordo con l’autore del post.
Pochi progetti se non recentissimi partono come trilogia, per cui ancor meno sono sapientemente calibrati nel loro sviluppo.
Per me il miglior seguito di sempre é Predator2, coraggiosissimo nello stravolgere quasi tutto, fedelissimo all’originale nello sviluppo della trama e con ottimi caratteristi a fare da contorno.
Peccato non ne esista un ufficiale terzo episodio.
La miglior trilogia di sempre direi che é LOTR, per quanto discutibile possa essere questa mia opinione.
Scusate i commenti a spizzichi e mozzichi ma sul lavoro i tempi sono quello che sono e le idee pure sono sconnesse:
Secondo me c’é una trilogia che può dirsi compiuta e matura, ma probabilmente perché non é mai nata come trilogia: é quella di Denys Arcand sulla nostra epoca di barbarie. Ho trovato il terzo episodio The Age Of Ignorance ispirato, poetico, triste e reale tutto insieme. Quindi un ottimo terzo episodio contro la regola generale dei terzi episodi.
Non mi pronuncio sui film colorati di Kiewslowski (potrei aver sbagliato qualche consonante e qualche vocale) perché non ne ho mai visto neppure uno.
@(aka Emalord): va bene tutto, ma ti ricordo che sei su i400Calci
:(
Okkei, solo film seri allora
Il Green che stimo io è …
BRIAN AUSTIN
… e non per i suoi film .
@pillole La saga di F&F come si inserisce nella “prima legge sui sequel di pilloledicinema”?
avevo visto il primo ed era un onesto slasher vecchio stile. il secondo l’ho sempre evitato dato che me ne hanno sempre parlato malissimo. Questo terzo mi intriga ma, per capire, dovrei spararmi pure il due. Un giorno di questi ci provo.
@ Mska: grazie per la domanda, la saga di F&F si inserisce come eccezione che conferma la regola. Come spiegato nel capitolo 3 del libro ora in ristampa.
A parte lo scherzo, il fatto che il sesto film sia così figo secondo me da l’idea della grande abilità di regista e (in secondo luogo) degli sceneggiatori.
Se poi vogliamo parlare di saghe longeve e belle ci sarebbe pure Rocky che secondo me ha un livello pazzesco.