STATISTICHE, CHE PASSIONE!
Questa mattina vorrei prendervi per la mano e portarvi in un posto davvero magico. Non è un caso che io abbia usato l’aggettivo “magico”: secondo alcune recenti statistiche, infatti, il Vietnam è il secondo posto al mondo nella classifica dei «Posti che vengono definiti “magici” dai turisti che ci sono stati». Al primo posto c’è ovviamente Praga, la città magica per eccellenza, e al terzo posto il budello delle mamme di tutti quelli che usano l’aggettivo “magico” per descrivere un posto in cui sono stati.
Detto questo, vi pongo una domanda. La domanda è:
Cari amici, ma se io oltre a “Vietnam” vi dico anche “cinema”, a voi cosa viene in mente?
Ebbene, un recente sondaggio ci mostra che le prime cinque risposte alla domanda sopraccitata sono: (1) Rambo, (2) Rambo 2, (3) La cavalcata delle valchirie, (4) Surfin’ bird, (5) La roulette russa.
Che cosa hanno in comune tutte queste cose? Secondo un recentissimo censimento, tutte queste cose hanno in comune LA GUERRA DEL VIETNAM.
Pertanto, nella mentalità collettiva, CINEMA + VIETNAM = SMITRAGLIATE SUI CONTADINI.
Fin qui mi seguite? Bene.
Adesso provate a fare una cosa. Adesso provate a dimenticarvi, per un giorno, di tutto questo immaginario yankee guerrafondaio. Dimenticatevi del napalm e degli amori lunghi lunghi, dimenticatevi dei veterani e delle file indiane di soldati acquattati nella giungla. Spogliatevi di tutti i vostri preconcetti su cinema e Vietnam e seguitemi passo dopo passo in questo magico viaggio che ci è piaciuto tantissimo anche se faceva un caldo imbestialito e i venditori di cappelli a cono ci hanno fracassato il cazzo dalla mattina alla sera che guarda non mi ci far pensare, come se non gli bastasse a quegli stronzi di venire qui a occuparci tutte le bancarelle nei nostri mercati e vendere quelle puttanate tarocche che il bimbo l’altro giorno s’è messo in bocca un portachiavi è diventato blu l’ho dovuto portare al pronto soccorso maledetti loro l’estate prossima quant’e veriddio si va a Praga.
Questa mattina parliamo de: IL CINEMA ACTION VIETNAMITA MODERNO DI OGGI FATTO IN VIETNAM DAI VIETNAMITI.
Benvenuti!
CATTIVE NOTIZIE, CHE PASSIONE!
Ciao amici! Siete ancora qui? BENE, porcoddena!
Ve lo ricordate Cho Lon? Di sicuro i più attenti di voi se lo ricorderanno. Qualche mese fa era uscito il trailer, e il capo Nanni lo aveva commentato con la giusta dose di entusiasmo. In effetti prometteva benissimo: le gang di Ho Chi Minh City che si menano a profusione, nel tentativo di mettere il Vietnam sul radar del cinema action mondiale e – forse, chissà – puntare al The Raid indocinese. Chi era il regista di Cho Lon? Era Charlie Nguyen, una simpatica faccia da schiaffi che – pur risiedendo in California – ha girato alcuni tra i film vietnamiti di maggior successo, spaziando dalla commedia al melodrammone storico al film di arti marziali (ne parliamo più avanti). Chi era l’interprete di Cho Lon? Ma nientemeno che il fratello di Charlie, Johnny Tri Nguyen, artista marziale di rango, bel ragazzone, e stuntman tra i più apprezzati a Hollywood (era Green Goblin in Spiderman e Spiderman in Spiderman 2). Forse vi ricorderete di lui come lo scagnozzo vietnamita del villain transessuale di The Protector, dove si scambiava qualche bel calcione con Tony Jaa. Insomma, un bel tipo pieno d’esperienza. E un trailer più che promettente.
Dai, Luotto, per caso hai qualche aggiornamento sul film?
Sì, ce l’ho: È STATO BANDITO DALLA CENSURA E NON USCIRÀ MAI PIÙ, QUINDI TANTI SALUTI AL CAZZO.
Sul serio. La commissione censura del Vietnam non va tanto per il sottile. Se non dà il suo benestare, al film viene negata la distribuzione non soltanto in patria, ma anche all’estero. E nel caso di Cho Lon la sentenza è stata inappellabile: il film spettacolarizza eccessivamente la violenza, restituisce un’immagine troppo cruda del Paese e rischia di traviare i giovani spettatori. Ed ecco a voi un sacco di dong e di fatica buttati nel cesso (“dong” nel senso di valuta vietnamita, non nel senso di cazzo).
E non è la prima volta che succede: nello stesso periodo la censura aveva bloccato anche un secondo film, ossia THE RACE di Nguyen Khac Huy, altra storia di gente che si picchia in maniche di camicia (QUI il trailer). Ma nel caso di The Race gli autori sono riusciti a effettuare tutti i tagli necessari a compiacere i censori, evitando in extremis la messa al bando (il film esce tra pochi giorni in Vietnam). Nel caso di Cho Lon, invece, nisba: le modifiche richieste «per rendere il film più adatto alla cultura orientale» erano troppe e sostanziali, sarebbe stato necessario rigirare molte scene e i soldi non è che crescano nelle risaie. Dice Charlie Nguyen: «Abbiamo tagliato tutte le scene più violente e aggiunto alcune sequenze con la polizia. Abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare senza cambiare la trama». Non è bastato. Il bando rimane definitivo e la morale è: mai trollare la commissione censura del Vietnam.
Delusione e sbigottimento, quindi. Ma io che ho fatto: per saperne di più, sono andato a recuperare THE REBEL, film del 2007 diretto da Charlie, interpretato da Johnny e visto da quasi tutti gli abitanti del Vietnam, tanto da renderlo il film di maggior successo in patria e garantirne un’uscita in DVD persino negli USA.
E allora tra un attimo vi parlo di The rebel.
Se nel frattempo volete fare una pausa, ecco un bel tutorial che vi insegna a fare il caffè alla vietnamita. Io ce l’ho, la caffettierina per fare il caffè vietnamita. È carina.
PUGNI NEL VISO AI FRANCESI, CHE PASSIONE!
The rebel è il film a cui accennavo poc’anzi, quando parlavo di “melodrammoni storici” e “film di arti marziali” nel curriculum di Charlie Nguyen.
Il suo enorme successo in patria si spiega da sé:
(1) È una grande produzione tutta locale, il classico affresco rétro acchiappapubblico con gli intrighi e le passioni.
(2) È ambientato negli anni Venti, quando il Vietnam era una colonia francese e gli eroici ribelli si battevano per liberare il paese dall’effeminato invasor. Storicamente il Vietnam ha sempre fatto valere un fortissimo spirito d’indipendenza contro le ingerenze esterne (chiedete a Nixon), e quindi qui si va sul sicuro.
(3) Ci sono le STAR: Johnny Nguyen troneggia su tutti col suo facciottone ribaldo che ricorda un po’ un giovane Tony Leung Ka Fai. È un bravo atleta e un attore decente, e almeno quanto a presenza scenica vale tranquillamente un Jaa o un Uwais. Nei panni del cattivo, invece, c’è Dustin Nguyen (non è parente), che qualcuno di voi ricorderà come Harry Truman Ioki in 21 Jump Street (la serie TV) e che, dopo una parentesi hollywoodiana con qualche ruolino non disprezzabile, si sta ricostruendo a 50 anni suonati una carriera in patria a suon di carisma e botte (lui che non è un atleta professionista). Guardatelo nel recente THE LEGEND IS ALIVE, dove interpreta un ESPERTO DI ARTI MARZIALI AFFETTO DA RITARDO MENTALE in una sequenza che sembra uno dei falsi trailer di Tropic Thunder e invece è serissima: QUI.
(4) Dulcis in fundo: The rebel è in gran parte un film di menare. Sceneggiato dai due fratelli Nguyen, The rebel ci mostra sia l’anima di Charlie (che per sua ammissione voleva privilegiare il lato drammatico della storia), sia quella di Johnny, che è il fratello giusto: lui sa menare bene e ha spinto per inserire quanti più combattimenti possibili.
E ci sa fare, Johnny: non solo è un esperto di wushu, taekwondo, tai chi, aikido e vovinam, ma è anche uno dei pochi praticanti al mondo di lien feng kwon, arte marziale inventata DA SUO NONNO. Ah no? E ora non mi venite a dire che Johnny Nguyen non v’interessa. Uno che SUO NONNO HA INVENTATO UN’ARTE MARZIALE. Mio nonno al massimo giocava nel Viareggio quando il Viareggio era in B, ma non è la stessa cosa. E comunque io non ho mai interpretato un film in cui gioco a calcio, mentre in The rebel Johnny Nguyen si dimostra un nipote amorevole destreggiandosi tra un sacco di combattimenti più che soddisfacenti.
Il bello delle scene di arti marziali di The rebel è che sono completamente fuori tono rispetto al resto del film. Charlie Nguyen non ha esattamente una personalità spiccatissima, punta tutto su personaggi archetipici, storia d’amore tormentata in contesto storico difficile, scene a effetto e fotografia seppiata che sembra quasi scimmiottare i peggio Annaud e Wargnier. Ma quando scatta la rissa, eccoci di colpo in un kung-fu movie (vovinam movie?) con tutti i crismi, con tanto di capriole in aria, rallenty, tavolini sfasciati, spadate, gente che si becca un calcio e vola via coi cavi. Ed è bello così: mi piace immaginare i cinema vietnamiti pieni di spettatori che dapprima sospirano e trepidano, poi esultano e ululano a ogni calcio volante, in una popolaresca alternanza di toni che – alla lontanissima – ricorda un po’ l’India (ma senza un filo d’ironia né di comicità).
La tira un po’ per le lunghe, The rebel, e ci crede tantissimo, anche se il budget è quello che è e l’unica scena vagamente fracassona-spettacolare gli vien fuori miserrima. Però funziona. È onesto e divertente e cerca la tua compagnia per ore liete. Ci sono i francesi tutti stronzi che fanno una finaccia, roba che non godevo così da Berlino 2006. C’è una vecchina bellissima che a un certo punto tira una zappata in testa a un nemico. C’è Johnny che infila qualche mossa davvero pregevole e si coreografa i combattimenti da solo con buona inventiva, soprattutto per quel che riguarda i calci. C’è Dustin Nguyen che esordisce con una gomitata pazzesca e una testata nel viso a una dolce fanciulla. E c’è la dolce fanciulla in questione, ossia Veronica Ngo, modella vietnamit-norvegese che se la cava dignitosamente coi calci volanti pur non essendo un’atleta professionista, anche se bisogna dire che le modelle vietnamit-norvegesi sono una delle categorie umane a cui sono più disposto a perdonare il fatto di non essere atlete professioniste.
E allora capite che se questo è il mattino, io ero molto curioso di vedere il buon giorno. E il buon giorno sarebbe stato Cho Lon, che almeno dal trailer mi sembrava molto meno Charlie e molto più Johnny, e invece nulla, e se andiamo sul sito della commissione vietnamita per la censura c’è una gif animata della commissione vietnamita per la censura che si porta le mani di taglio all’altezza dell’inguine e ci invita a puppargli il dong.
Ma: c’è un MA. E c’è anche un ultimo capitolo di questo magico excursus.
FUTURO DEL CINEMA VIETNAMITA, CHE PASSIONE!
Al momento Charlie Nguyen è piuttosto disperato, e comprensibilmente.
Ma la scena cinematografica vietnamita, pur piegata, non si spezza. Se la censura rema contro, il Dipartimento Vietnamita del Cinema ha al vaglio alcune misure per valorizzare l’industria locale, prendendo spunto dalla Corea del Sud della fine degli anni Ottanta, che azzeccò molte mosse finendo per favorire la nascita della scena che ben sappiamo. Una di queste mosse è proprio il rinnovamento del sistema di classificazione dei film, che permetterebbe di togliersi dai coglioni la vecchia commissione censura consentendo la produzione e la distribuzione di film vietnamiti “di cassetta”. Fare più film di menare = fare più soldi = essere tutti contenti.
Nel frattempo, il vento è tornato a girare dalla parte giusta: a febbraio è uscito LADY ASSASSIN 3D, un wuxia tutto colorato che ha fatto sfracelli ai botteghini di Hanoi. A giudicare dal trailer, il regista Nguyen Quang Dung ha avuto a disposizione un budget molto sostanzioso, e lo ha speso tutto per creare gli effetti digitali più pacchiani che si siano mai concepiti nel Sud-Est asiatico, roba che La foresta dei pugnali volanti sembra Nil by mouth, ma sia chiaro che lo intendo come un complimento. C’è pieno di belle figliole con le cosce di fuori che si accarezzano la schiena e poi volano lanciando coltelli e giocando a beach volley come in Dead or Alive, e non riesco a pensare a un’immagine più rosea e carica di promesse per il futuro del cinema vietnamita. Ed è per questo che chiudo il post così, con il trailer di Lady Assassin 3D:
httpv://www.youtube.com/watch?v=X_HO3IifoTc
DVD-quote suggerita per The rebel:
«Io una volta sono stato al ristorante vietnamita con Nanni Cobretti»
(Luotto Preminger, i400calci.pho)
@Luotto, scusa saro’ pedante, ma credo che il Presidente americano coinvolto maggiormente nella guerra del Vietnam sia stato Johnson, che divenne Presidente dopo la morte di JFK che fu il primo a intervenire…mentre la modella di norvegese avra’ solo il passaporto, il che non toglie che sia molto molto carina…potete anche spaccarmi gli occhiali adesso anche se porto le lenti a contatto!
Io sono rimasto sconvolto, ho dovuto interrompere la recensione al “tanti saluti al cazzo!”.
anch’io una volta sono stato al ristorante vietnamita: la miglior pettinata della mia vita. roba che se prendevo l’aereo e andavo a mangiare direttamente ad Hanoi mi avanzavano pure dei soldi per farmi un caffè in piazza a Napoli…
mortacci loro
Ma in Vietnam si chiamano tutti Nguyen?
(P.s. La risposta è SI, stando a )
@ Marlon:
Certo, ma visto che si parlava di mandare a casa l’invasore, ho citato Nixon perché è quello che si è ritrovato a dover prendere atto della sconfitta e fare i bagagli con la coda tra le gambe (non senza averci provato, tipo intensificando i bombardamenti in Cambogia).
Quanto alla modella, se ha la doppia cittadinanza sono OBBLIGATO PER LEGGE a citare entrambe le nazionalità. Tipo che se scrivevo solo “vietnamita” avevo già la polizia norvegese al portone.
@ Jean: dicci dove! Rendiamo questo articolo un servizio di pubblica utilità!
@ LuKaboom: leggi bene le tag in fondo al post
Attenzione !!! ho appena letto su un forum … che esiste una versione leak del film, con traccia audio provvisoria e montaggio quasi finale, che circola nei soliti meandri pirata della rete !
La mia curiosità si fa morbosa, sfidare la censura vietnamita o no ?
@ dikotomiko:
Lo sapevo, ma il fatto è che, stando alle dichiarazioni dello stesso regista, la versione del leak sarebbe una copia lavoro provvisoria del film, non la versione definitiva né tantomeno quella integrale. Lo stesso Charlie Nguyen pregava di non diffonderla perché a suo dire non è il film che voleva mostrare al pubblico.
Ora, non so se lo dica per non avere altri problemi con la censura, ma io nel dubbio lascio perdere.
http://twitchfilm.com/2013/07/johnny-nguyens-banned-cho-lon-is-briefly-leaked-online.html
Ma davvero? Qualche trafficante vietnamita cresciuto con Jackie Chan ha speso due soldini per finanziare un film d’azione e questi glielo trombano così?
Ma che razza di paese del terzo mondo è?
Ma possibile che pur abitando in california charlie non riesca a trovare qualcuno disposto a spenderci due lire per farlo uscire ad hollywood in barba ai vietnamiti? Anche perchè a quanto ho capito il film è pronto, mancano giusto le ultime cose…
Secondo me qualche soldino lo tirerebbe su (anche solo per quest’aria di “leggenda” di “film proibito”)
@luotto preminger
io lo cercherò, poi ti farò sapere.
Complimentoni per la rece, as usual
@ Munky: eh, ma il problema è che il film è una produzione vietnamita, e se la commissione non dà l’OK, la distribuzione è vietata anche all’estero.
Lo stesso non accade, ad esempio, in Corea del Sud, dove i film messi al bando (succede molto di rado ma succede, vedi l’ultimo di Kim Ki-duk) possono comunque fare il giro dei festival all’estero (in ogni caso Kim ha fatto 80 secondi di tagli e adesso può proiettarlo anche in patria).
In Vietnam invece è proprio una fregatura pazzesca.
@ dikotomiko: osi sfidare Ho Chi Minh?
Che bello il vestitino di stagnola della rosticceria del Lidl di Veronica Ngo. Può avere tutte le nazionalità che vuole, con quella stagnola ha vinto.
in confronto la censura cinese è di larghe vedute
lieto di sapere che esiste un altro film di arti marziali con ritardati oltre a Chocolate. Sicuro che The Legend e The Rebel li recupero, e magari faccio un tentativo con quella versione leaked di Cho Lon. Lady Assassin sembra fatto apposta per noi fancalcisti, ed il fatto che il trailer linkato lo definisca “Hot Vietnamese Movie” mi ha fatto molto ridere.
E poi vi ringrazio perchè questo è ciò che definisco servizio pubblico!
@ Ryan: the legend is alive non so se lo troverai (e non ti conviene)… piuttosto prova CLASH (bay rong), sempre con Johnny Nguyen e Veronica Ngo
Mah, non lo trovo da nessuna parte. *tanto sad
@ Luotto, non capisco, perchè tenti di dissuaderci in tutti i modi anche distraendonci con valide proposte alternative?
E’ così pericoloso andare alla ricerca di Cho Lon?
Non vedi che ci stai solo fomentando??!?!
O è solo un tuo volerci bene?
@Luotto: Vietnamonamour, via Pestalozza 7, Milano
Su youtube c’è ancora ma senza sottotitoli
@ Giorgio,
Oddio, bè… quello che mi frena, a parte ovviamente il mio radicato senso di legalità*, è che il regista non ha detto “figata il leak, dai, sfidate la legge così non avrò lavorato invano”, bensì ha detto “vi prego di non guardarlo perché non rende giustizia al mio progetto”, e questo abbatte un po’ i miei entusiasmi. Inoltre, la polizia postale vietnamita ha I TUNNEL SEGRETI come i vietcong
* non scaricate i films dall’internet! il vero sballo è dire NO!
@ Jean: notoriamente caro assassinato ladro. Non ci sono mai andato proprio per quel motivo.
Ti consiglio un ottimo ristorante vietnamita a KYOTO, lo Huong Viet
Purtroppo giàssapevo del bando e ancora li maledico. Ci rimane solo quell’altro paese lì.
@Jean Pieri: sei sicuro che fosse un ristorante?
CENSORI BASTARDI!
Comunque, solo io trovo dell’ironia nel fatto che un vietnamita si chiami Charlie?
Che poi è probabilmente un soprannome nato negli USA e mi chiedo quindi quale possa essere mai la sua genesi…
L’ultima cosa vietnamita con cui ho avuto a che fare mi ha fatto venire la gastroenterite per 3 giorni
ma scusa, ok la commissione gli ha cassato il film, ma gli ha anche sequestrato il materiale? Perché sennò lui potrebbe anche sbattersene della commissione vietnamita..
@ barbaxas: e che fa? si fa arrestare per fare contenti noi? lo sai cosa succede in prigione a quelli come Charlie Nguyen?
@ anakin: MA INFATTI! Ci avevo pensato due giorni fa! È un po’ come se un italiano si chiamasse Wop.
Wop Gambardella
@ luotto: o come se si chiamasse “Guido”… no, aspetta…
che poi traviare i giovani spettatori un paio di palle:
l’avevo già detto nel commento al post del capo ma lo ridico, 5 anni fa in vacanza in vietnam, fra il disinteresse generale di un centinaio di persone che continuarono a trangugiare succhi di frutta sulla riva del laghetto come se quello che stava accadendo fosse la cosa più normale del mondo, mi capitò di trovarmi in mezzo ad un gruppo di ragazzotti che inseguì e picchiò un altro gruppo di ragazzotti con i manici di scopa.
e quello è solo una delle cose: ogni tre per due si trovava gente che leticava come se si volesse mangiare.
detto questo: andate in vietnam, è un posto magico.
E meno male che non ti sono capitati quelli coi pomi d’ottone
che dio benedica i link!
belli sti articoli quando ci fate conoscere nuovi e strani e maggici mondi; quindi in definitiva guardare Cho Lon non se ne parla e la versione leak è un pochino come guardare la cassetta di Ringu…
@luotto Quello che intendevo io era: ma il regista non avrà con se una copia del film da qualche parte? Fottesega della commissione, una volta fuori dal vietnam chi può impedirgi di trovare qualcuno che lo distribuisca
E tutto per rabbia: è da quando ho visto il trailer che volevo vedere vietnamiti che si prendono a machettate in faccia ed invece no. Che cazzo.
Ma in vietnam hanno fatto film sulla guerra del vietnam dove alla fine vincono l’invasore superpotente grazie alle loro tattiche?
@ Munky, io capisco il tuo disappunto, che è il disappunto di tutti, e Charlie Nguyen probabilmente una copia del film sul suo hard disk ce l’ha pure, però ti chiedo:
Se fossi Charlie Nguyen, sceglieresti di contrabbandare in America una copia di un film ILLEGALE, sapendo quindi che se non vuoi finire in galera non potrai più tornare nell’unico paese dove sei riuscito a costruirti una carriera di successo?
E se fossi una casa di distribuzione indipendente americana, accetteresti di distribuire un film ILLEGALE sapendo di andare incontro a beghe legali infinite contro un governo marxista-leninista?
@ LazyRobi: Grande domanda. Secondo me no, o almeno a me non risulta. Perché? Non lo so. Ipotizzo: è solo da pochi anni che il Vietnam ha un dipartimento del cinema e i fondi per produrre film di un certo livello. A quel punto, l’eco della riunificazione e della glorificazione del partito era passata ormai da decenni; il paese doveva la sua recente ripresa economica all’ingresso nel mercato globale e alla riapertura dei rapporti con gli USA. Forse nella mentalità comune la cacciata degli americani non è più vista come “una vittoria contro l’invasore”. Forse, semplicemente, produrre un film del genere sarebbe un suicidio economico (anche perché poi in America non te lo comprano). Forse tutte e due le cose.
Vabbè ma poi ovvio che conosco solo i film di guerra ammmerigani se i meglio film loro non me li fanno vedere. Che poi non ho capito se è il caso o no di recuperare le altre due cose. Si? Vado? Oppure non mi perdo nulla?
The Rebel anche sì, dai, così ti fai un’idea.
L’altra cosa qual è, Lady Assassin 3D? Non l’ho visto! Per adesso è uscito solo in sala laggiù.
Questa notizia della censura è così triste che ha già provocato reazioni indignate in Europa:
https://www.youtube.com/watch?v=UGGGJzv6ZME
O almeno credo che sia per questo, magari invece Hitler è solo incazzato per la chiusura del suo kebabbaro di fiducia.
Ma quindi la censura (visto il trailer di Lady Assassin) è dovuta solo al fatto che parlava di scontri tra bande nel Vietnam odierno con forze dell’ordine imbelli?
@ Darkskywriter: cazzo, hai vinto tutto. Il video parla proprio di quello! Che bello. Peccato non cogliere le sottigliezze, tipo: tutto tranne il titolo del film
@ Gonzo: per quello, e anche per la violenza cruda ed esplicita e non fumettevole.
@Luotto ma Clash (Bay Rong) si trova subbato? Io l’ho trovato solo in eng e faccio pure fatica a pescarlo dal torrente. E Rebel?
Lady Assassin è da vedere assolutamente cmq, quanta gnocca volante…
Lady Assassin mi ha folgorato…
Hei, ma qualcuno ha visto che c’è anche questo?
https://www.youtube.com/watch?v=K_XzuDju_E0
A me è piaciuto.