Ci vuole una forte carica di (auto?)ironia per chiamare un film “L’ultimo esorcismo 2” ma quando sia ha a che fare con Eli Roth produttore, si sa, ironia e serietà, ridicolo e senso del ridicolo, buoni propositi e cattiva fede viaggiano spesso sullo stesso binario — solo in direzioni opposte, per schiantarsi a metà strada in un fottuto carnaio di grida, ossa rotte e arti mozzati, con Eli Roth che riprende tutto, e probabilmente si masturba con la mano libera.
Ma al di là di questa premessa, che ci tenevo a fare perché sono particolarmente affezionato all’immagine (plausibilissima) di Eli Roth che si masturba sui disastri ferroviari, bisogna riconoscere a The Last Exorcism Part II di essere un sequel “coraggioso” (con tutte le virgolette del caso) e sui generis (almeno per quella che è quasi sempre stata la tendenza nell’horror), che si sforza di non ripetere pari pari il numero della pellicola precedente con qualche impercettibile variazione sul tema, ma racconta una storia nuova, differente, forse più vicina alle corde del suo regista, lo sconosciuto Ed Gass-Donnelly, uno che secondo me aveva ancora meno voglia di fare un horror di quanta ne avessi io di vederlo (e infatti non mi sorprende affatto scoprire sul suo profilo di IMDb che gli unici altri due suoi lavori sono un dramma corale e un poliziesco, robe che il sovrannaturale non lo vedono neanche col binocolo). Non si tratta, evidentemente, di un’operazione necessaria o particolarmente sentita (cambia il regista, cambia lo sceneggiatore, rimangono giusto il titolo, quel picio di Eli Roth a produrre e la sempre snodatissima Ashley Bell), ma The Last Exorcism Part II salva la faccia imboccando strade, nel bene e nel male, meno battute di quanto mi sarei aspettato.
Se il particolare che più salta all’occhio è che il primo capitolo adottava la tecnica del finto documentario mentre questo, passata (finalmente!) la fotta dei found footage, è un dramma in tre atti di stampo classicissimo, la differenza sostanziale risiede nella sceneggiatura, nel “messaggio” di cui ci si è voluti fare portatori: se il primo ultimo esorcismo, partendo da una storia indiscutibilmente de paura, approfittava per porre un paio domande su possessione e autosuggestione, cercando con questo di portare linfa a un dibattito che non ha mai smesso di essere attuale intitolato “come cazzo è possibile che nel XXI Secolo gli esorcisti esistano ancora”, il secondo ultimo esorcismo si abbandona a un canovaccio più comune di possessione pura e semplice che tuttavia, scegliendo coscientemente di mollare la presa sugli aspetti più spiccatamente horror, esce fuori come una sorta di racconto di autoaffermazione mediante Satana.
Ecco, diciamolo, il punto di The Last Exorcism Part II è che non fa paura, e non gliene frega proprio un cazzo di farla. Partendo da dove il capitolo precedente si era fermato, la pellicola segue il ritrovamento e la “riabilitazione”, all’interno di una struttura per ragazze che hanno subito gravi traumi, di una neo-esorcizzata Ashley Bell (che nessuno crede essere stata davvero posseduta dal maligno, ma più prosaicamente vittima dei lavaggi del cervello di una setta di esaltati) — riabilitazione ostacolata da una presenza demoniaca che proprio non vuole saperne di levarsi dal cazzo ma riesce comunque a trovare tutti i modi meno paurosi possibili di manifestarsi.
Seguendo la lezione del primo film, Part II rinuncia al gore, a trucco e parrucco (quanto cazzo era che non vedevo un horror in cui non sbucasse almeno una volta almeno una ragazza con capelli davanti alla faccia e make-up cadaverico? troppo), ai jump-scare, ma si perde per strada anche qualsiasi idea di suspense, di tensione, di “orrore”, in cui la presenza del male emerge solo di tanto in tanto, e senza tanta convinzione, attraverso disturbi della traccia audio, il repertorio classico del “c’è qualcosa di strano ma potrebbero essere coincidenze” (cani che abbaiano, matti che ti indicano, simboli esoterici dipinti sui muri, sciami di mosche dove non ti aspetteresti di vedere sciami di mosche), occhi spiritati e la strampalata scena della masturbazione a mezz’aria con innaturale torsione della spina dorsale.
È un esperimento riuscito? Sì e no, ma il risultato finale, decisamente curioso, è che sembra di assistere a una versione sovrannaturale di Ragazze interrotte — quindi un milione di volte più interessante di Ragazze interrotte. Lo rivedresti e/o lo consiglieresti agli amici? Non penso, eppure non posso proprio fare a meno di essere ammirato da un horror così orgogliosamente poco horror.
DVD-quote:
“Ragazze interrotte incontra Carrie”
Quantum Tarantino, i400calci.com
>> IMDb | Trailer (notare i salti mortali per farlo sembrare inquietante — e non riuscirci)
Nota: il film all’estero è stato pompato (ma neanche tanto) come il degno sequel — cosa che non è — del primo The Last Exorcism, insistendo quindi tantissmo sull’iconica immagine di Ashley Bell spiritata e in pose da contorsionista — cose che in questa pellicola praticamente non fa mai — come si può vedere nell’ottimo ma fuorviante poster o in foto come quella qua sotto fatte circolare durante la promozione.
In Italia è uscito, con il titolo “L’ultimo esorcismo – Liberaci dal male”, giovedì scorso nell’indifferenza più totale, senza uno straccio di promozione o un trailer che fosse uno nei cinemi o in tv, destinandolo a perdersi, come lacrime nella pioggia, nel mare di horroracci che affollano le sale nel periodo estivo. Un po’ mi spiace.
You had me at “racconto di autoaffermazione mediante Satana”.
Finisco di leggere.
Ho ritrovato un pizzico di voglia di vivere solo una mezz’oretta dopo la fine del film.
Il primo non lo trovai malvagio…ma l’idea di farne un sequel e’ cretina a prescindere…mi ricorda l’operazione fatta con il sequel di BWP…quando si parla di soldi,la capa gira…
Io ho rimandato indietro per rivedere il finale e accertarmi che effettivamente la sequenza fosse così ridicola di come mi era sembrata
@Past & Fasul: proprio perché puzzava di BWP2 lontano un miglio mi ha molto sorpreso la scelta di mantenere la continuity ma cambiare il “format” (di solito succede il contrario: sparisce qualunque legame col film precedente ma il film è la fotocopia del primo, magari coi sessi dei personaggi invertiti e un’asiatica al posto del nero). poi certo, rimane il fatto che è un horror che non vuole far paura, se ti cascano le palle è solo normale, io però ho voluto concentrarmi sugli aspetti positivi.
@bevoduroclub: copiatisismo da Carrie, tra l’altro, e mille mille altre cose simili. il pezzo hard rock sui titoli di coda, poi, è stato un vero tocco di trash.
proprio per i motivi che hai spiegato tu, ho di gran lunga preferito questo “no minchia scusate, questo è l’ultimerrimo, giuro” al precedente – anche se ho sentito puzza fortissima di un terzo episodio (per il quale mi chiedo che neologismo ci si inventerà, tipo una forma di superlativo che chiameranno “totale”).
ci sono un paio di trovate niente male – il discorso misleading del sacerdote, nonchè la scena del tizio per strada che insiste per fare la foto.
la scena dello specchio in cui non succede nulla l’ho apprezzata – sembrava un po’ la gag che noi si faceva alle medie, “grande, dammi cinque” e poi toglievi la mano all’ultimo, passandotela tra i capelli (lo so, appartengo a una generazione di persone orribili).
stesso discorso vale anche per il ff, che all’inizio, col ritrovamento della telecamera, lascia presagire, ma poi non usa (rivendendo peraltro benissimo la scena, giustificata dal video su youtube).
peccato per l’atto terzo, l’esorcismo e la scelta “drastica” se la son giocata molto male, troppo veloce il tutto.
e il finale stile audioslave ha un po’ sputtanato quel poco che c’era di buono, chiudendolo a mo’ di college movie.
eh ma perchè loro intendevano non l’Ultimo in senso assoluto, ma solo l’ultimo in senso cronologico. tipo ”l’ultima volta che ho mangiato la pizza in pizzeria…” non presuppone che sia l’ultima volta che mangerò la pizza nella mia vita.
quindi ci sta l’ultimo esercismo 2, 3, 4, 5..
comunque nonostante la rece indulgente i film di esorcismi mi hanno rotto il cazzo. magari lo guarderò se passerà in tv in versione integrale.
Su Sportitalia il trailer lo passano fisso, ogni giorno 2 o 3 volte. Ma non riescono a farmelo sembrare interessante. Tu ci hai provato sicuramente meglio di quel trailer ma proprio non riesce a venirmi la voglia per un film così…
Vista l’ottima rece avrá la mia attenzione ma solo via streaming
Perchè, si sa, Satana quando ti possiede ti fa contorcere e masturbare…sempre.
Boh!
Maccome, niente testa che gira su sè stessa tipo girai??
Ho dimenticato di aggiungere che
SPOILER
SPOILER
la parola croatoan sulla sua pancia durante il rito è totalmente messa a caso.
Cosa voleva farci credere? che sull’isola roanoke sono scomparsi tutti per colpa del maligno? dai perpiacere
FINE SPOILER
FINE SPOILER
Dalla mente di Eli Roth:
“L’esorcismo più recente 3: sì, un altro”
Suona bene.
@Bevoduroclub Di leggende/racconti di avvenimenti spirituali vari accaduti alla colonia ne esistono diversi, sarebbe solo l’ultimo di tanti, in sè non c’è niente di male a collegarsi a un folklore esistente.
Aggiungere alloriginale una contorsionista,
non significa spaventare ulteriormente gli scoiattoli.
(Basta il vomito verde di linda b per fare scagazza)
in quella foto con quel pagliaccio di Roth la Bell sembra una Paola Ferrari di 20 anni fa, pre trucco pre-tutto.
Ma insomma
dimostra ben più dei suoi 27 anni
it’s a shame
Nooo è morto Dennis Farina….
Io spero nel 3 solo per vedere se la tizia riesce a rifare il poster anche con sto numero…
Dark…
io mica me n’ero accorta… mi sento una bambina molto speciale in questo momento. Anyway, i film di esorcismi li trovo di una noia allucinante (purtroppo anche the original one, che vi devo dire?), tendo anche a confonderli (ero convintissima che questo fosse il sequel di The Exorcism of Emily Rose, che ho visto e ho trovato di una tristezza allucinante) e mi chiedo: ma chi è che ha convinto qualcuno che degli esorcismi importi ancora a chicchessia nel 2013?
Perché mi risulta chiaro che sia un genere che teoricamente fa presa su determinate posizioni religiose personali (se credi o non credi in Dio e in quell’altro) e nell’era post MacFarlane i danni che dovevano essere fatti sono stati fatti. Nessuno prenderà mai più uno dei due seriamente (parlo di questo e di questo) e la paura legata a un fenomeno così culturamente arretrato non dovrebbe ormai generare sbadigli automatici?
Forse Roth l’ha capito e ha dedotto che non era il caso neanche di provarci.