Bruce Lee ha imparato il kung fu fin da bambino.
“Ma va”, direte voi, “è il suo mestiere: è cinese”.
Come tutti i bambini cinesi in effetti, non solo imparava il kung fu, ma faceva spesso a pizze con gli altri bambini cinesi per vedere chi era più forte. Era normale: tu andavi in una scuola di kung fu, il tuo vicino di casa andava nella scuola di kung fu di fronte, vi incontravate al giardinetto, cominciavate a dire “lo stile della mia scuola è più nobile ed efficace dello stile della tua scuola” “cazzo dici, la tua scuola è scema” “scemo sarai poi te” “specchio riflesso”, allo “specchio riflesso” puntualmente l’altro diceva “rifletti questo” e partiva con un calcio rotante ad altezza mascella e così via.
Come i bambini più orgogliosi, il piccolo Bruce Lee quando perdeva s’incazzava a morte. A differenza della maggior parte dei bambini però, Bruce pensava e ripensava a quanto accaduto, riguardava il combattimento nella sua testa, cercava di analizzare cosa fosse andato storto e, messo da parte l’orgoglio nel nome della più pura concretezza, si interessava allo stile praticato dall’avversario di turno studiando quindi più filosofie alla volta come se nulla fosse. L’adolescenza di Bruce se ne andò così, tra allenamenti e risse stradali, alla costante e metodica ricerca del metodo perfetto che gli permettesse di vincere ogni scontro, con un’apertura mentale che per molti era quasi blasfema. Il seme del Jeet Kune Do era ben presente nella sua testa fin dall’inizio.
Nel 1971, al suo primo film di arti marziali da protagonista, Bruce Lee battè ogni record di incassi a Hong Kong – nonostante fosse onestamente una cazzatella.
Al secondo, aiutato da un background pieno zeppo di memorie di scontri tra scuole rivali, ed essendo anche già l’unica cosa rimasta da fare, sfornò il capolavoro.
Trama: nella Shanghai del 1910, occupata sia dai giapponesi che da comparse che si ostinano a vestirsi e pettinarsi secondo la moda di 60 anni dopo, il giovane Chen Zhen (31 anni, sagittario) si presenta dopo una lunga assenza appena in tempo per il funerale del maestro Huo Yuanjia (vi ricorderete di lui perché fu interpretato da Jet Li in Fearless, 2006) (vi ricorderete di Jet Li perché interpretò Chen Zhen in Fist of Legend, 1994). Chen Zhen aveva una passione smisurata per il suo maestro, ma proprio una roba che va aldilà del bonjoviano e del twilightiano e sfonda dritta nel fantozziano al minuto due, quando un devastato Lee si tuffa a pesce sulla bara di Huo Yuanjia a metà sepoltura, scava la terra a mani nude gridando il suo nome agli otto pianeti e viene steso con un colpo di pala sul coppetto. In una scena SERISSIMA.
Immediatamente dopo, parte la sigla:
httpv://www.youtube.com/watch?v=mc-MLu1oWHo
Succede più o meno quello che vi immaginate: la scuola rivale giapponese si presenta puntualissima in questo momento di lutto a sfottere gli alunni orfani di Huo Yuanjia consegnando loro uno striscione incorniciato con scritto “Marionette dell’Asia” (spettacolare versione italiana della traduzione ufficiale “Sick men of Asia“); Chen si trattiene a stento nel rispetto degli insegnamenti del suo maestro, poi il giorno dopo dice “vaffanculo” e si reca da solo nella scuola giapponese a menarli tutti dal primo all’ultimo senza sudare e iniziando così una catena di problemini non proprio leggerini.
Quando Bruce arriva da solo nel bel mezzo di una lezione per restituire il “Marionette dell’Asia” basta il suo sguardo per capire che sta iniziando una scena epocale. Al primo che si alza accettando la sua sfida risponde “solo tu, o tutti insieme?” e l’intuizione diventa certezza.
Nell’uno contro tutti seguente Bruce, oltre a consegnare una scena alla Storia per direttissima, fa almeno due cose degne di particolare nota:
1) introduce al mondo i nunchaku, mai visti prima di allora;
2) tira una frecciatina delle sue alle tradizioni, in una scena in cui si butta a terra e colpisce ripetutamente col nunchaku i piedi scalzi degli avversari (Bruce era solito ignorare le usanze e fare lezione in scarpe da ginnastica in quanto più vicine alle condizioni in cui ci si ritrova durante una rissa da strada).
Ma in ballo c’è molto di più di una semplice scaramuccia tra scuole: il tono drammatico del film, elevato all’ennesima potenza da un intensissimo Bruce Lee che sembra fare uso di ogni muscolo del corpo per ogni singolo gesto e pare un vulcano costantemente sull’orlo di esplodere, trasforma presto la vendetta di un singolo nella simbolica rivalsa di un’intera nazione oppressa, situazione evidenziata dalle autorità che si dividono tra giapponesi corrotti e cinesi semi-impotenti (il più onorevole dei quali interpretato dallo stesso regista del film, Lo Wei).
Nel corso del film Chen si ritrova a indagare sulle vere cause della morte del suo maestro e a travestirsi per scoprirne di più (questo include un momento leggero in cui Bruce infila occhiali alla Clark Kent e sfodera la sua migliore imitazione di Jerry Lewis nei panni di un finto operaio del telefono), fino alla sua incursione finale in cui massacra chiunque gli si pari davanti fino al maestro Suzuki (Riki Hashimoto) e al suo ospite speciale, il forzutissimo campione russo Ivan Drago Petrov (Robert Baker). Pur agendo in totale balia dei suoi sentimenti, Chen è un vero e proprio eroe, un simbolo, un esempio per tutti.

“Così imparate a scrivere che le parti narrative di Pacific Rim sono deboli”
La bellezza di Dalla Cina con furore, oltre nel presentarci 100 epici minuti con un protagonista al top della forma e ad abbandonare (quasi) del tutto le scene cartoonesche del suo predecessore in favore di esibizioni marziali che si avvicinavano maggiormente al suo stile concreto, sta nell’incredibile quantità di inquadrature iconiche che ha regalato all’immaginario globale: dalle espressioni intensissime di Lee alle sue esibizioni col nunchaku, dalla mitragliata di pugni al grido insistito di “Perché avete ucciso il mio maestro!?!” all’ipnotico moltiplicarsi delle sue braccia davanti allo stordito Petrov.
A parte Lee si segnalano un sempre eroico James Tien, la grandissima Nora Miao, ruoli minori per mezzo cast del film precedente di Lee (Tony Liu, Kun Li, Maria Yi, Ying-Chieh Han) e il viscido, vigliacco, esilarante Wei Ping-Ao. Tra le comparse: Jackie Chan, Yuen Biao e persino Corey Yuen.
Doverosa anche la lode all’adattamento italiano che, capitanato da un Cesare Barbetti che incanala alla perfezione l’impressionante trance agonistica con cui Bruce attraversa tutta la pellicola, regala perle a non finire.
Alla fine del film – e qui vi sfido a leggere il seguente SPOILER e non trovarlo comunque di una potenza devastante – Chen ritorna alla sua scuola trovando quasi tutti i suoi compagni ammazzati dai giapponesi e la polizia ad attenderlo a pistole spianate: in originale dichiara “la scuola non c’entra niente con le mie azioni personali”, in italiano regala un glorioso “in Cina ce ne sono migliaia come me”, e aprendo il cielo con uno dei suoi terribili urli si consegna alla leggenda con un calcio volante suicida in uno dei fermi-immagine finali più belli dell’intera Storia del Cinema.
Il film uscì a Hong Kong il 22 marzo 1972 battendo di nuovo ogni record di incassi a Hong Kong, e fu il primo ad essere distribuito anche in Occidente facendo nascere la kung fu-mania e lanciando definitivamente Bruce Lee nell’olimpo delle star mondiali.
Ad oggi vanta un numero imprecisato di sequel, remake e versioni televisive.
httpv://www.youtube.com/watch?v=nhhzzZbf4ng
DVD-quote:
“Imprescindibile”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
P.S.: a un certo punto una geisha si esibisce in due minuti pieni di proto-burlesque senza motivo. Il grande Wei Ping-Ao, memorabilmente, commenta “Le cinesi non lo sanno fare”.
Velocissimo. Bruce aveva una iperpotenza cinetica che forse solo Van Damme ha eguagliato in seguito. Poi in questo film si vede il primo gangbang di calzi/pugni della storia, e un gangbang di queste dimensioni non so neanche se poi è ricapitato (a quelli bravi, intendo). Norris, Damme, Se(neg)agal non affrontano diecine e diecine di omini in una volta, ma solo piccoli gruppi. Qua, invece, tutti insieme.
I bastoncini, che a suo tempo ho imparato ad usare, sono fenomenali anche se il rischio di fare harakiri è molto elevato, e lo dico nel caso in cui qualcuno rivedendolo si sentisse tentato. Eventualmente prima fate delle prove con quelli Findus, legati con il filo interdentale.
Ah, ma Spoiler per un film del 1972 ha senso ?
Questo film è uno di quelli che mio figlio vedrà ogni giorno della sua infanzia.
Volevo segnalare che la situazione con gli occhialetti alla Clark Kent somiglia molto a quella di “Hipster” Jack in Grosso Guaio a Chinatown (ispirato proprio a Lee?)
Inoltre, è vero che nella versione giapponese il personaggio dell’interprete fu cambiato?
@johnny fortknoxville: la vera cosa pesa è che in Giappone 1) uscì davvero, nonostante sia tipo il film anti-Giappone per eccellenza, e 2) lo intitolarono “Tekken”. Storia vera.
Credo manchi il titolo originale: il mio stagista cinese (true story) conferma che su Wikipedia (colonna coi titoli in cinese) c’e’ scritto Fist of fury ma non ci metterei la mano sul fuoco, si diverte a farmi gli scherzi.
@calvin: confermo. Il titolo cinese e’ “Jingwu Men” (Jingwu e’ il nome della scuola di Chen) e il titolo internazionale e’ “Fist of Fury”. Negli USA all’epoca successe notoriamente un macello per cui questo film arrivo’ insieme a “Il furore della Cina colpisce ancora” ma scambiarono le etichette sulle pizze, per cui per anni la’ fu quello a essere conosciuto come “Fists of Fury” (fists plurale) e questo come “Chinese Connection”, che non ha il minimo senso.
Tra l’altro Fists of Fury è il film preferito di Morrisey, il cantante.
facciamo la lista dei “fermi-immagine finali più belli dell’intera Storia del Cinema”?
il primo che mi viene in mente è quello di Butch Cassidy and the Sundance Kid
brividi ogni volta. cassetta consumata all’epoca per cercare di capire una sequenza di colpi nel combattimento con robert baker (6:20, http://www.youtube.com/watch?v=4ySZkNITezk)
e poi il pugno al rallenty con urlo!!! -che tanto rallenty non sembra- quando fa secco il cuoco!! :o
@samuel: io voto al volo questo:
http://www.i400calci.com/2009/09/il-fermo-immagine-del-lunedi-22/
@gian: ma parliamo anche di Robert “Ikea” Baker che infila chiodi nelle assi al primo colpo con una mano sola.
Film stupendo, conoscevo solo lo spezzone della pedicure a suon di nunchaku ma vederlo tutto è stata una goduria.
Mi è sembrato di riconoscere quello che faceva nel film precedente il cugino bravo a menare e che però crepa sotto i colpi dei nemici maggiori per numero (lo fa anche qui, sarà uno specialista del ruolo).
Il traduttore viscido e laido è sicuramente il personaggio da ricordare, specie la sua faccia quando toglie le mutandine alla geisha.
Comunque è vero, film anti giapponese per eccellenza, tutti i personaggi giappi sono degli infigardi bastardi e persino il final boss non solo è privo del senso dell’onore ma è anche visibilmente inferiore a Lee. Lo si capisce da subito.
Bello anche il russo che si presenta davanti a Bruce Lee in smoking per combattere. A un certo punto perché non con la camicia di forza. Proprio in quel combattimento ho visto anche delle incongruenze rispetto al Jet Kune Do. Ad esempio, quando lottano a terra e il nerboruto russo prende le braccia di Lee ho pensato che cedesse sulla forza per piantargli una gomitata in faccia. Invece ha preferito fare la prova di forza per liberarsi. Ovvio che qui si parla più che altro di accontentare il pubblico di non appassionati di arti marziali. Fare vedere che Bruce è proprio “più forte” di lui, non più preparato.
La scena finale è meravigliosa, mi ha ricordato quella di Brave Heart.
Film imprescindibile anche perché vedere negli anni ’70 le donne che combattono nelle risse e venire prese a calci in faccia senza manco un complimento stordisce. Come sempre nella nostra epoca ci mostriamo più ipocriti che mai. Tutti a riempirsi la bocca con le parole femminicidio e poi quando c’è una ragazza che mena in un film, tendenzialmente deve stare mezza nuda e si può prendere a legnate quasi solo con un’altra donna. Manco fossimo ai Giochi della gioventù.
Una cosa per chi lo ha visto in originale. Ma quando i due giappi infiltrati vengono sgamati come fa Lee a riconoscerli come giapponesi, dalla specie di panciera bianca che uno dei due indossa? O dal dialogo in accento giapponese? Perché con il doppiaggio non è molto chiaro.
questo solo per captare un po di benevolentia
http://www.youtube.com/watch?v=a4jGNoag_1g
nanni mi sono commosso,non scherzo…..
Grande film che però non rivedo da un bel po’, ho anche acquistato il dvd recentemente. Mi sa che è arrivata l’ora di una rinfrescata alla mia memoria.
Una domanda agli esperti: Ma come mai, nonostante la presenza di Lee, i combattimenti seppur bellissimi sono -secondo me- distanti parecchio dal realismo e dalla brutalità di Undisputed 3? Cioè, all’epoca non erano in grado di farli o adesso con le nuove tecnologie -chessò rallenty, effetti sonori migliori o altro..- gli viene più facile? In sintesi, Bruce Lee ai giorni nostri renderebbe meglio al cinema?
Oi, non sto dicendo che Lee non rendeva e non rende tuttora, ‘nsomma ci siamo capiti.
Altra domanda -oggi va così- ma c’è un film dove Lee tipo corre sul cemento fresco e invece di sprofondare ci passa sopra con la leggerezza di una libellula?
Da piccolo mi esaltavo di brutto e cercavo ovunque pozzanghere di malta bastarda per provarci anche io.
Per il trivia delle scene finali io voto il salto di Randy The Ram che ogni volta mi fa lacrimare manco stessi guardando armageddon
@dembo:
1) semplicemente negli anni ’70 non esisteva quello stile di combattimento, ne’ quello stile di riprese. Bruce Lee era gia’ comunque uno stacco notevole dallo stile medio dell’epoca.
2) ti confondi con “Il mio nome e’ Remo Williams”, 1985
mhhh però è stato un po’ duro con il roscio fonato cesare ragazzi..effettivamente le parti narrative di pacific rim potevano essere sviluppate un po’ meglio..
In generale comunque credo che oggi rispetto a roba tipo Undisputed 3 Bruce Lee verrebbe ovviamente considerato troppo anti-spettacolare, ma se c’e’ una cosa che la carriera di Steven Seagal e’ ancora li’ a dimostrare e’ che c’e’ chi preferisce uno straccio di carisma all’atleticismo.
@mr_miracle: scusa, non volevo…
c’era un bel documentario in cui molti (tra cui Dana White che portava acqua al suo mulino) sostenevano che se Bruce Lee fosse ancora vivo, il Jeet Kune Do lo avrebbe sviluppato in un modo molto simile alle MMA di oggi.
Io dissento un po’, perché le MMA di oggi sono sostanzialmente striking+BJJ. Che si sono dimostrate lo stile più efficace per combattere 1vs1 CON LE REGOLE UFC. Non vuol dire che sia il modo migliore per combattere contro più di una persona, o contro una persona armata. Ma soprattutto non vuol dire che sia il modo migliore per combattere contro qualcuno che non si fa scrupoli a cavare occhi, dare testate, usare microleve (tipo alle giuntura delle dita), colpire alla schiena, mordere, fare fish hooking, ecc.ecc.
Senza quelle limitazioni, un combattente di MMA si troverebbe in difficoltà nel mantenere molte leve che oggi si considerano “vincenti”, una volta applicate.
Basti vedere che in questo film Bruce esce dall’ottima armbar del russo… MOZZICANDOGLI IL POLPACCIO!!!
(che poi, fossi stato il russo avrei accettato lo scambio: al massimo mi strapperai un lembo di carne: io ti spacco il braccio…)
@nanni
ma parliamone :D come anche quando piega la sbarra di ferro! (si sa, la roba di ikea a volte va adattata)
cmq, altra particolarità tecnica i primi colpi in soggettiva, roba mai vista prima -se non sbaglio, se no illuminatemi- messi poi a punto nel film ambientato a roma con norris :)
@pilloledicinema
il JKD lo applica dopo: quando gli morde il polpaccio! ;)
Si’, bene o male in questo film baratta stralci di Jeet Kune Do puro a eguali concessioni allo spettacolo: nel rissone in dojo bastona i piedi degli avversari e poi si presta a quella scena assurda in cui fa roteare e volare via due avversari/pupazzi con la forza delle braccia; nello scontro finale morde Petrov ma poi fa quel calcio volante assurdo contro Suzuki; ecc…
@Nanni
Ok, il discorso è chiaro.
Però non capisco il punto dell’anti-spettacolare.
Dici che Lee, atleticamente parlando, non saprebbe fare i super calci rotanti di boyka? O nel senso che nel suo stile di combattimento non sono neanche presi in considerazione e quindi non li farebbe per principio?
Poi oh, ho detto undisputed perchè è il primo che mi è venuto in mente anche se forse il paragone sarebbe stato meglio con the raid
@dembo: all’epoca non c’era bisogno di morire per distinguersi, sono cose che arrivano man mano che la barra dell’intrattenimento si spinge sempre piu’ in la’. Pero’ si’, certe acrobazie le impari a fare solo se ti ci alleni specificatamente, e Bruce era uno che diceva “fammi un calcio volante e io ti tiro due calci e tre pugni mentre sei ancora a mezz’aria”.
@Nanni
Azz, ero quasi convinto che fosse di Lee. Un po’ delusione, ma cmq galiardaggine perchè anche da piccolo strippavo per quel fico di Fred Ward.
Come è considerato da queste parti Il mio nome e Remo Williams?
@dembo: uno di quei film che non capisci perché non ne esistano otto sequel
fred ward sarebbe stato il wolverine definitivo (e vai di cross-over)
@Nanni
Cazzo me lo devo rivedere al più presto, peccato non ci sia il dvd italiano mi tocca scaricarlo.
Ho visto anche che dura 120 min, ellamadonna…
Per il resto discorso chiarissimo, mi hai convinto.
Sì vede che Bruce aveva la nonna tedesca (magari una spia delle SS) oppure non si spiega tutta quella forza e tensione in un’omino così piccolo e carino.
Comunque il Jeet Kune Do và oltre il semplice essere stile (detto anche stile-non stile) è più una filosofia di come l’essere umano deve essere per non farsi imprigionare dai dogmi ( Bruce aveva una lapide con su scritto, parafrasando, ”in memoria di un’uomo fluido e libero reso poi rigido dal classicismo”). Bruce erano un nemico ossessivo dello stile, della definizione o classificazione, della prigione dell’uomo con le definizioni che intrappolano la natura creativa dell’uomo.
Questo film lo vidi da bambino eppure lo stile di lotta di bruce non riusciva a rapirmi come fece anni dopo van damme in Bloodsport e Lionheart.
Bruce vince a livello umano, perchè puoi studiarlo per una vita e ti può cambiare la vita avvicinarti all’artista uomo.
Il Film rimane il migliore della filmografia Bruceleesca perchè più completo, non fosse stato maledetto dal numero 37( “Trentasette -il mistero del genio adolescente” libro in cui si mostra che molti artisti non superano quell’età).
Il riferimento a Morrisey comunque è vero. Infatti un trivia che quasi nessuno sa è che questo film divenne un culto nei club sadomaso di San Francisco negli anni 70. Lo so perché ne parla Foucault nelle sue memorie. Notoriamente Foucault tra un libro filosofico e l’altro si rinchiudeva nei club sadomaso gay di S. Francisco per ore. E cosa proiettavano ? Fists of Fury. Di fronte ad uno stuolo di fans adoranti che fremeva ad ogni pugno, vedendo il paradiso nelle braccia veloci e muscolose di Bruce Lee. Il loro sogno era incontrare Bruce e farsi fistare. Nei portafogli di morti gay, in sostituzione di quello che potete immaginare, era apparsa la foto delle braccia di Lee. Non è dato sapere se Lee fosse consapevole di essere diventato il sex symbol del Fisting. Ma a quanto pare il Jet Kun Do sarebbe nato proprio in seguito alla presa di coscienza di questo status.
E anche i pugni incandescenti di 5 dita di violenza… beh, immagino avrete capito la serie di rimandi “a senso unico”.
Con la rivelazione di questo trivia, ovviamente, non sto insinuando nulla sullo Speciale in questione.
Ciao a tutti, vi seguo spesso ma è la prima volta che scrivo. Premetto che a me questo film piace parecchio. Una cosa però volevo chiedervi, per quanto riguarda il modo in cui viene “trattato” il Giappone in “Dalla Cina con furore” e in “Ip Man”. In entrambi i film vengono i cattivi per eccellenza. Vorrei sapere da voi cosa ci trovate di così differente (oltre al fatto che lì tutti tranne uno sono macchiette, ma non era solo questa la critica che muovevate a Ip Man) per capire come meglio giudicare un prodotto in base a questo tipo di valutazione. Grazie
Ip man è una trovata commerciale dove si vede poco sangue e il maestro è buono e sorridente che cerca solo di proteggere i buoni e punire i monelli. Bruce è un’eroe oscuro, con turbe mentali, che cerca vendetta, sanguinosa vendetta. Il contesto storico e le ambientazioni sono molto belle, ci sono delle innovazioni che hanno determinato un prima e dopo i film di bruce(questo in particolare) e lo stesso uso dei Nunchaku è un elemento minore che ha reso celebre un’arma che non lo era. Bruce ha uno spessore ed una voglia di scavare nel personaggio che vanno oltre la trovata commerciale…ma chi lo vede ip man che salta impazzito e folle contro la polizia cercando nell’assurdo di ucciderli tutti con un solo calcio (estremo gesto di un’animo che supera un limite). La differenza tra un semplice ip man e un dalla cina con furore è un’abisso, anzi la casa sull’abisso (di Hogdson).
per carità non volevo paragonare i due film. Chiedevo solo riguardo al trattamento riservato al Giappone.
Buonasera so che sara’ troppo tardi per commentare e che probabilmente Nanni non leggera’ questo commento ma…
“Doverosa anche la lode all’adattamento italiano che, capitanato da un Cesare Barbetti che incanala alla perfezione l’impressionante trance agonistica con cui Bruce attraversa tutta la pellicola, regala perle a non finire.”
grandissimo Nanni numero 1!!!
troppe volte ci si dimentica del grande cesare
5 alto!
Ricordo che nel 1997 mi comprai entusiasta al mercatino di una festa di contrada la videocassetta di Dalla Cina con Furore, a poche lire, e me ne vantavo con gli amici appassionati di cinema o come me erano iscritti a Discipline dello spettacolo alla sapienza… beh, tutti quegli amici mi prendevano per il culo. Ed io non capivo, non sapevo spiegargli…
Ma adesso capisco, non c’era nulla da spiegare. Bruce col tempo se li è sodomizzati tutti.
Giorgio Clone devi comprendere che come nella Repubblica di Platone anche nel mondo cinefilo la popolazione è divisa in 3 categorie dove, gli spettatori, vengono inseriti alla nascita. Un genitore di una data categoria può avere un figlio di ben altra categoria è lo spirito innato che comanda.
Le tre categorie Platonico-Cinefile sono:
1) mercanti: ovvero il popolo che guarda ceccho zalone, cristian de sica, ecc.Un popolo che vive solo per dare spazio al commercio di massa.
2) I guerrieri: ovvero i 400 calcisti persone nate con lo spirito rivolto alla difesa della società, creati sin dall’infanzia ad un ruolo decisivo per le alte 2 categorie. Senza i guerrieri il sistema sociale cadrebbe preda dei nemici esterni.
3) I filosofi: cioè coloro che comandano tutti ed amano solo il cinema d’autore (Kubrick, il cinema polacco sottotitolato, ecc.) e temono il cinema amato dai 400 Calci. I filosofi parlano ma devono sempre scappare tra le gambe dei guerrieri ad ogni nemico che si avvicina. I filosofi vivono sfottendo in faccia i mercanti e sparlando alle spalle dei guerrieri.
ehm aggiungerei una 4^ categoria… quelli che si guardano tutti i film senza problemi.
almeno io faccio così. certo mi mancano un centinaio di “cinepanettoni” ma il senso è quello.
@ Mark: Onestamente anche io appartengo alla quarta categoria, per comodità la chiamerò quella degli ORGIASTICI.
E poi mettere un regista che ha fatto Rapina a mano armata, Full Metal Jacket, Shining e soprattutto Arancia meccanica nella stessa categoria del cinema polacco sottotitolato mi pare un sciocchezza.
Sull’evoluzione del Jet Kune Do io non credo che la sua evoluzione sarebbe stata proprio nella direzione delle MMA che si utilizzano per i tornei tv.
Le scelte di Lee non andavano nella direzione di uno sport da combattimento, ma di una vera e propria arte marziale intesa come un sistema di tecniche da adottare quando sei per strada dove se puoi sferri un calcio nelle palle e te ne vai liscio liscio a casa, oppure tenti di cavare gli occhi dell’avversario o ancora di morderlo come poco fa diceva Gian al mare. Che poi è sempre un po’ peloso sto fatto che uno molto interessato alla questione dice “lui avrebbe fatto così”.
Con questo non voglio dire che non mi veda gli incontri di MMA su yotube, anzi mi divertono pure parecchio, ma dire che oggi questo sarebbe il Jet Kune Do voluto da Bruce Lee mi pare come minimo molto azzardato. Come minimo.
@pillole
non so, non saprei, io non ho mai visto film porno… per cui “ORGIASTICI” mi pare inappropriato.
Le categorie tutte sono sbagliate. Se uno ama i film polacchi sottotitolati e cerca The Raid, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene.
@ blueberry: sappi che se sei un maschio vissuto in occidente di età compresa fra i 15 e i 45 anni io non ti credo.
…fra qualche mese avro’ un figlio mezzo cinese… metto subito a scaricare.
@nanni
e io per questo leggo ogni giorno i400calci e non debaser o scaruffi, per venirne fuori.
e comunque confesso: mai visto film polacchi sottotitolati. e di jodorowski ho giusto qualche (eccezionale) fumetto, tra cui bouncer (geniale).
@pillole
“e fa bene” (come dice proietti-vigile in febbre da cavallo)
@Mark
E’ la prima volta che scrivo sul sito anche se lo seguo in pratica dalle origini. In ogni caso mi tocca aggiungere una categoria a quelle descritte da Mark, ovvero quelli come il sottoscritto (che come mi pare di capire ce ne sono un pò su questo sito, tra cui gli stessi autori. sbaglio?):
I Filosofi/Guerrieri – quelli che amano il cinema o le arti in genere di qualità a prescindere dal genere di appartenenza, e che hanno i brividi vedendo il “piccolo drago” sferrare un calcio di perfezione simmetrica assoluta, puro e concentrato come solo lui poteva, e che il giorno dopo sono in sala a spararsi un pippone (o a farselo, perchè opera tanto attesa) come The Tree of Life.
E che riescono a parlare con tutte le categorie da te descritte esaltando le qualità di un film e non il genere.
In ogni caso volevo solo dire una cosa alla somma redazione: le risate che mi fate fare qua dalle altre parti se le sognano. Insomma, mi fate stare bene. E non è un caso che siete (siamo, visto che mi sono appena aggiunto) il posto internettaro che parla di cinema dove ci sono più commenti in assoluto in Italia. Dalle altre parti (intendo quelli famosi presenti magari anche in edicola) c’è sempre il deserto. D’altronde fanno poco più che gossip e manco ci capiscono di cinema se non 4 gatti in croce.
se da Google Analytics appaiono contatti dalla Città del Vaticano, here we are. E si sappia che qua si apprezza la citazione di Nanni anzichenò
Premessa: non ho visto molti film di Bruce, di sicuro non tutti e quando l’ho fatto ero troppo piccolo per ricordarne molto. In questo senso, ben venga lo speciale. Occasione giusta per recuperare il tutto quando si è presi bene.
Una roba la chiedo subito però: la cosa che Bruce si contiene prima di pestare tutti, mi è un po’ una costante? Da quello che leggo, succede sia qui che per via del medaglione della mamma in Il furore della Cina colpisce ancora. Contribuisce a farne quel nervoso meccanismo di menare sempre sul punto di scattare o semplice casualità?
Questa ieri me la sono persa. L’ho letta e mi sono molto divertito, come sempre.
@gg: grazie. Basta che ora i giornali non titolino “Nanni apre ai film polacchi”…
@steven: per forza, i bambini devono imparare che non puoi sempre reagire alle cose al volo con un calcio in fazza. Nel primo film francamente si esagerava, ma anche qua bisogna attendere ben sette minuti prima che Bruce vada a schiaffeggiare venti persone in un colpo solo…
Rispondo tardivamente anche a @ant: purtroppo, credici o meno, ma non ho ancora visto Ip Man. Posso pero’ ipotizzare che un’eventuale rappresentazione identica dei giapponesi in un film con 30 anni di modernita’ in piu’ sulle spalle mi possa dare un pochino piu’ fastidio.
@Nanni
Nooooh come non hai mai visto ip man??? Dai non si fa!! (che faccia tosta che ho, io che non ho mai visto hard boiled…)
Secondo me c’è uno dei combattimenti più belli visti ever al cinema…
La base del Jeet Kune Do era vincere col minor numero di tecniche, arrivare all’essenza, Bruce parlava spesso del lavoro dello scultore (alla Mauro Corona) nella lotta. Un lottatore di Mma non ha nulla a che vedere con quell’idea di JKD.
Poi come in tutti i gruppi alla morte del fondatore i discepoli (che sono in lite) hanno fatto quello che potevano per capire che diavolo volesse o avrebbe fatto Bruce dello stile. Forse ha ragione uno (cass magda credo) che disse che bruce era stato influenzato dalla sua epoca ( i figli dei fiori) e che quel modo di vedere la vita sia stato riversato nella sua filosofia.
@Mark, un’analisi meravigliosa la tua, uno spaccato che condivido in pieno, oltre alla 4a categoria appunto aggiunta da @blueberry, per quanto mi riguarda riesco a farmi piacere kieslowski o bergman insieme a un zalone (no vanzina) e al cinema di menare e di sfasciare.
Mi è rimasta impressa dal lontano 1999 mi pare…… come avessi ricevuto un nunchaku in faccia che ancora si vede il segno, una lezione di storia del cinema alla sapienza ed il professore congedandosi, nell’ultima lezione che tenne perché poi si sarebbe trasferito da quel posto dimenticato da dio, ci ringraziò (in 500 nell’aula) e ci disse: “beh, forse mi potreste chiedere quale secondo me è il miglior film della storia del cinema, oppure cosa significa per me”cinema”… ma non vi dirò niente, io ormai ho finito, vi faccio solo vedere questo, e vi saluto” E mise in grande schermo i 25 minuti finali di inseguimenti e sfasciamenti di macchine a profusione di Blues Brothers, mentre lui usciva dalla sala in silenzio.
Storia vera.
possibile che nessuno voglia darmi una risposta? :-(
Un’altra curiosità: il film è stato girato con audio cinese, giusto? Allora come mai anche nei dvd originali ci sono solo l’audio italiano e inglese?
@ant. Ti ha risposto Nanni nell’ultimo post..
(sì, mi piace. ho trovato il nick calcistico, finalmente!)
È bastato un riferimento a Foucault che è uscito fuori Il Professore. Mo’ so cassi vostra.
( ma una rece di “Con Una mano ti rompo e con due piedi ti spezzo” no ? Come evoluzione del moderno Jet Kun Do. Oppure “Piedi in azione” come riflessione postmodernista sul JKD )
Qua c’è il trailer di Piedi in azione:
http://www.youtube.com/watch?v=j5NUgAClTdo
Per la cronaca. Il combattimento di Ip Man sembra il combattimento tra due cavallette ritardate. Si vede che hanno ripetuto le coreografie allo sfinimento ma essendo ritardate, non riescono bene lo stesso. Quindi hanno dovuto rallentare tutto in modo clamoroso. Non parlo di ralenti in post, ma di lentezza in esecuzione. Direi che l’apprezzamento per IP Man possa essere considerato un affronto a Bruce Lee. E quindi anche a Morrisey e al suo mazzo di fiori.
Aggiungo solo questo: “no dogs and chinese allowed”. E giù pizze in faccia.
Cmq nel kung fu tradizionale ci si allena con le scarpe (e nel film si vede); sono i giapponesi che si allenano nei dojo a piedi nudi.
Diciamo che ridicolizza i giapponesi più che altro (come se prendere un colpo di nunchaku su una espadrillas cinese non ti facesse niente)
@Nanni Cobretti una domanda, riguardante mi sa tutti e 4 i film canonici:
le magagne dell’adattamento italiano che hai citato come le hai scovate? Perchè vorrei sapere se per godermelo con i dialoghi originali basta guardarlo con sub ita, oppure questi si rifanno direttamente al doppiaggio e devo vederlo con sottotitoli inglesi (non ho problemi di lingua)??
Quello che a scritto questa e merita stronzata se Bruce Lee e un povero stronzo e imbecille che nn a nulla da fare tutto il giorno che vada a lavorare nei campi con la zappa così gli passa la voglia di dire cazzate con quel cessò di bocca perché è un ignorante mantecato . Bruce Lee era un grande uomo e una grande star del cinema e tu che scrivi cazzate su di lui nn ne sei degno nemmeno di nominarlo.
@carmine: hai le allucinazioni?
Il titolo italico venne da Dall’oriente con furore, uno spy movie 1965 italiano che imitava 007. Prodotto dalla titanus che poi se ne ricorderà per Fist of fury. Incasso italico di Bruce: 440 milioni di lire circa. Il suo più alto da noi. Non da record però. Crescerà negli anni con le riedizioni.