Al primo film, record di incassi.
Al secondo film, record di incassi E capolavoro.
Al terzo: totale indipendenza, film leggendario e record di incassi ulteriormente migliorato.
Al quarto film, appena un anno dopo, Bruce Lee ottiene quell’obiettivo assolutamente inedito, semi-impossibile, che si era proposto fin dall’inizio: diventare il primo cinese protagonista di un film di Hollywood.
Enter the Dragon era una produzione piccola e timida targata nientemeno che Warner Bros., in collaborazione con la Golden Harvest che ancora aveva Lee a contratto: prima coproduzione cino-hollywoodiana, primo film americano con protagonista ad occhi a mandorla naturali, primo esperimento per tradurre il classico film di kung fu in un contesto appetibile ad un pubblico occidentale.
L’idea di base era presentare Bruce Lee come una specie di James Bond cinese impegnato in missioni durante le quali per qualche ragione forzosa non avrebbe potuto usare armi. I ragionamenti conseguenti portarono alla nascita di quello che oggi è uno dei template più famosi e riutilizzati del cinema di arti marziali: l’isola impenetrabile nella quale un megacattivo organizza periodici tornei di menare e nasconde traffici illegali di vario genere.
Siccome alla Warner c’è ancora cautela riguardo all’impatto di Lee al box office, gli vengono affiancati due co-protagonisti occidentali: John Saxon, veterano di esperienza per lo più televisiva che divenne famoso inseguito come protagonista di svariati poliziotteschi italiani e come padre di Nancy nel primo Nightmare, e Jim Kelly, tennista/marzialista afroamericano scoperto dal produttore Fred Weintraub pochi giorni prima in una palestra durante la ricerca di un rimpiazzo urgente per rimpiazzare Rockne Tarkington che aveva paccato all’ultimo. A dirigere viene assunto Robert Clouse, una scommessa economica: non giovanissimo, autore di appena due film e – vi giuro che questo l’ho scoperto solo adesso su Wiki – completamente sordo, il che effettivamente spiega il famigerato doppiaggio orribile.
Ad uno sguardo obiettivo Enter the dragon non ne esce esattamente come il capolavoro di cui tutti parlano: la sceneggiatura approssimativa, il montaggio fatto coi guanti da neve, visibili problemi di ritmo (il flashback sulla sorella di Lee è inutilmente lungo oltre ogni spiegazione plausibile), abbondanza di momenti pigramente nonsense. È pura, grezza, dozzinale exploitation. Ma ovviamente non ce ne fotte un cazzo. Quello che lo eleva a film leggendario è ovviamente la prestazione di Lee, il quale fa purtroppo un passo indietro in quanto a indipendenza rispetto al suo film precedente autoscritto/autodiretto, ma riesce comunque ad infilare alcuni dei suoi insegnamenti più famosi e importanti.
Abbiamo quindi un inizio in cui il nostro sfida nientemeno che un giovanissimo, sconosciuto ma già morbidissimo e iperatletico Sammo Hung, al quale segue l’esibizione completamente gratuita di uno spettacolare salto mortale (loscamente inquadrato di spalle). A questo segue una lezione di kung fu con un giovane studente, una scusa per esternare sprazzi della sua filosofia (“mai distogliere gli occhi dall’avversario, neanche durante l’inchino”) e fare sfoggio di intensissimo carisma (“Don’t think! Feeeeeel…”). Quando l’FBI gli si presenta con una missione da compiere, il supercattivo Han da consegnare vivo o morto, Bruce ne approfitta per vantarsi di nuovo del suo spirito irriverente e pragmatico: “Perché non gli sparate e basta?”. Quando sul battello per l’isola di Han uno sbruffone vuole sfidarlo, Lee si dichiara esperto dell’arte di “battersi senza battersi” e lo mette puntualmente in pratica ingannando l’avversario a scendere dalla nave senza muovere un solo dito. Ma è lo scontro con O’Hara (la vecchia conoscenza Bob Wall) a rappresentare la summa del suo pensiero: come antipasto, il rivale spacca una tavoletta di legno per intimidirlo provocando la leggendaria risposta “Boards don’t hit back” (= “le tavolette non reagiscono”, frase completamente ignorata dal doppiaggio italiano che al suo posto piazza invece un incomprensibile “Morirai O’Hara, morirai”); come portata principale, ecco che la tensione drammatica dello scontro (O’Hara è il responsabile del suicidio della sorella di Lee) viene disattesa dalla rapida esecuzione di tre praticissimi, sbeffeggianti sberloni in pieno viso; come dessert e gran finale, il famoso doppio salto a piedi uniti dall’effetto mortale. In mezzo, la solita concessione allo spettacolo con una serie di calci rotanti e una sboronissima mezzaluna alla Street Fighter.
Come L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, anche I tre dell’Operazione drago supera i limiti di una qualità complessiva mediocre e altalenante con picchi di ispirazione e inventiva che sono più che abbondanti per renderlo leggendario, e il merito non è nemmeno esclusivamente di Lee: il supercattivo Han (Shih Kien), con la sua collezione di mani finte, è memorabilmente bondiano fino al midollo; Jim Kelly è una totale scoperta che divora ogni scena senza Lee e lancia nell’immaginario cinematografico la figura del karateka nero, mai vista prima di allora ma poi parte integrante dei luoghi comuni della blaxploitation; nel ruolo secondario di Bolo, capo delle guardie di Han, spicca un altro tipo di personaggio che non si era mai visto prima, un enorme culturista cinese di nome Yang Sze, che poco dopo cambierà nome d’arte in Bolo Yeung e, nel 1988, entrerà definitivamente nella storia come avversario principale nel primo film di Jean-Claude Van Damme, Senza esclusione di colpi.
Per lo scontro finale si opta per una discutibile scelta coreografica: il labirinto di specchi nel quale Lee combatte contro Han, ispirato da La signora di Shanghai, è sì inedito e visivamente spettacolare, ma scippa il film di un vero e proprio combattimento in favore di un gioco a nascondino e due miseri calcetti.
Ad ogni modo, c’è una scena in cui Bruce cattura un cobra vero domandolo a schiaffetti, e anche solo questo basterebbe a rendere il film imprescindibile.
Non vi basta? Cuccatevi il tema musicale di Lalo Schifrin:
httpv://www.youtube.com/watch?v=c1KNZNGT5_w
Il film contiene inoltre una sentita scena in cui Bruce Lee visita la tomba del suo maestro, chiaro omaggio a Ip Man, suo vero storico maestro morto pochi mesi prima, fortemente voluta da Bruce in quanto – con rumorosa indignazione dei media cinesi – non aveva potuto recarsi al suo funerale.
E, di nuovo, compare Jackie Chan nel ruolo di stuntman.
I tre dell’Operazione Drago esordisce a Hong Kong il 26 luglio 1973: appena sei giorni prima, il corpo di Bruce Lee era stato rinvenuto misteriosamente privo di vita nell’appartamento dell’attrice Betty Ting Pei.
Ma questa è una storia che ci teniamo per il prossimo numero.
DVD-quote:
“Imprescindibile”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Veramente molto molto bello.
Ohara ricorda molto R. Chamberlain. Come se Lee avesse incarnato il sogno collettivo di gonfiarlo di botte.
Tra l’altro Ohara si prende un calcio nelle palle e nemmeno si mette le mani al pacco, anzi si rialza subito come niente fosse. Segno che ovviamente era senza palle. Bruce, nella sua immensità, para i calci con le mani. Provateci voi a parare un calcio con una mano ! Mi rivolgo in particolare a quel sacco di pus di @FedericoSly che se ne intende.
Quanto a Bolo, una piccola chicca:
http://www.youtube.com/watch?v=Es9L7OlMFAE
Assolutamente leggendario, senza alcun dubbio.
Non sapevo un sacco di cose su questo film, avevo letto la scheda della Wikipedia e la cosa divertente era che il personaggio di Saxon, che nel film è uno scommettitore incallito e mezzo rovinato, aveva rifiutato di essere pagato con una percentuale sugli incassi scegliendo un compenso piuttosto cicciotto. Ma il film andò benissimo e quindi anche questa scelta si rivelerà sbagliata, creando un divertente ponte fra realtà e finzione.
Su alcuni dettagli però vorrei un chiarimento.
1) La scena dove Lee visita una tomba l’ho vista pure io, ma avevo capito che era la lapide di sua mamma o sua sorella quella che guardava, anche perché viene dopo la lunga scena (che io però ho apprezzato) del suicidio della ragazza e dove il padre gli dice di andare a rendere omaggio a sua madre e sua sorella.
2) Secondo me i servizi segreti che ingaggiano Lee sono quelli inglesi, non statunitensi. Questi gli indizzi:
– Il tizio parla con un accento inglese da audiocassetta da corso introduttivo “listening and comprehension” degli anni ’80.
– L’isola sembra (anche nella trama) molto vicina a Hong Kong, all’epoca protettorato britannico.
– Se fossero i britannici l’incontro fra James Bond e kung fu sarebbe ancora più stretto.
3) Bob Wall si era ferito al viso sul serio o amava farsi truccare da sfreggiato perché faceva più duro? Non aveva la faccia sporca pure nel film precedente?
Lee venne trovato morto a casa di un’attrice? Non ne avevo idea, addirittura credevo che lo avessero curato male e sua moglie lo avesse messo a letto.
La prossima recensione sarà su L’ultimo combattimento di Chen?
@pillole: bravissimo, domande ficcanti.
1) ho sempre guardato il film sapendo che la scena del cimitero era un omaggio a Ip Man, ma aldilà che non inquadrano il nome sulla lapide non ho mai fatto caso che potesse essere ambivalente e avesse senso anche come dici tu
2) hai facilmente molto ragione, ieri sera ero stonato
3) ha solo una faccia molto scavata di suo, “carpenteriana” se vogliamo
Senza numero) sì
Il primo film di Lee che vidi in assoluto, da allora Le Botte tutta la vita!!!
Questo film esce 6 giorni dopo la morte di Bruce, solo mesi dopo si hanno notizie della causa del decesso ed il perchè deriva da una numerosa serie di esami del corpo.
Mi ha sempre colpito l’affermazione di Linda lee riguardo la morte del marito (e la connesa perizia legale): ”L’indagine durò 9 giorni ed esaminò, rigorosamente, tutto il possibile. Importanti scienziati vennero dall’Inghilterra per intrepretare l’autopsia. (…)l’unica cosa riscontrata era un residuo delle tavolette di EQUALGESC nello stomaco. Un’edema cerebrale può essere causato come reazione auna sostanza specifica nei riguardi del corpo ipersensibile(shock anafilattico ndr)(…) la reazione è fatale. Il corpo di Bruce reagì allo stesso modo in quanto allergico al meprobamato, un ingrediente dell’Equalgec.
A conferma il verdetto fu ”morte accidentale”(…) che provocò l’accumulo di sangue all’interno del cervello (edema cerebrale).
Queso è quello che sappiamo dalla moglie di Bruce e dalle perizie legali in suo posesso.
Poi io rimango dell’idea che fosse un’uomo scomodo per la comunità cinese(a dir poco Chiusa all’epoca e politicamente inconciliabile) e nemico, Bruce, dell’ideologia Americana (un cinese nazionalista ma anche con moglie Anglo).
Rimarrò sempre dell’idea che la sua morte e sopratutto quella di Brandon non sono state un caso.
Ciao segnalo una cazzata: il film non uscì a luglio bensì il 24 agosto a Los Angeles e solo a settembre in Hong Kong. Infatti i cinesi erano incazzati perché gli americani lo avevano visto prima di loro.Non so chi abbia postato su IMDB la balla che il film uscì pochi giorni dopo la morte del divo, ma è un fake. Tanto nessuno verifica e tutti se la bevono. Spero di aver fatto cosa gradita.
Grazie @mark per aver spoilerato quello che, come dico esplicitamente apposta nell’ultima riga, volevo tenermi per il prossimo post.
Bannare Mark
Cancellare post
Fornire quella cosa di Man in Black per cancellare memoria a breve.
In realtà stavo pensando a qualcosa di più subdolo/stronzo, tipo usare il suo commento pari pari nel mio prossimo post ma spacciandolo per farina del mio sacco…
Che ricordi…
I pomeriggi io è mio cugino a prenderci a schiaffazzi in giardino fino quando le mamme non ci chiamavano per cena pieni di lividi e di bozzi:
“Faccio io Bruce!!!”
“No io!!!!!”
“Stavolta tocca a me!”
“Vabbé io faccio il negro…”
Ndr. La stessa scenetta si verificava anche con Miami Vice, Sonny&Rico
Che ricordi…sigh
Da Oscar la faccia di Bruce quando esegue la fatality su O’Hara zompandogli in faccia…
Non so se vi ricordate ma in un mio precedente commento avevo scritto su Mark: È arrivato O’ Profissuori. Mo’ so cassi vuostra.
E infatti, eccoci qua. Ma non è colpa sua. Non può farne a meno. Lui sa, noi no. E deve spiegarci cosa non sappiamo e perché. Tipo che Brandon Lee rompeva alla Cia perché era troppo intelligente e l’hanno fatto fuori, in un prequel velocizzato di Zero Dark 30. È O’ Profissuori.
Tornando in argomento: La battuta sulla tavoletta è fenomenale, detta da uno che di tavolette se ne intende peraltro. O’hara comunque non lo sottvaluterei perché secondo me non è affatto morto alla fine. Infatti Bruce gli salta addosso. E non si capsice cosa ci sia di mortale in ciò, essendo Bruce a occhio un tipo leggero. Cioè, se sopravvivi ad un calcio nelle palle di Bruce Lee, senza peraltro emettere nemmeno un gemito, com’è che poi muori di botto se ti sale sopra, tra l’altro molto educatamente ?
Quindi per me O’hara alla fine vive, anche se di nascosto, interpretando Richard Chamberlain in Shogun.
@ciobin: beh no, qua se c’e’ una cosa fuori da ogni dubbio e’ che O’Hara sia morto, perché il tipo che lo controlla (che e’ il dottore di Han) gli sente le pulsazioni ed emette l’inequivocabile verdetto. Il dubbio se mai e’ COME e’ morto (io voto per un improvviso infarto – la prova e’ l’espressione di Bruce Lee dopo il salto, piu’ stupita che altro).
Quoto Al Pachino: da Oscar la faccia quando “schiaccia” o’ hara…. e poi sto calcio, dai: http://youtu.be/kzHm3RnuBKQ
Film importante
Cmq Bob Wall è sempre stato una pippa
@Nanni lungi da me mettere in dubbio il tuo verbo.
Ma essendo il momento clou fuori quadro, dobbiamo affidarci all’audio (originale). Metto la clip del combattimento così ciascuno può farsi un’opinione:
http://www.youtube.com/watch?v=usdcpWXPaDY
Il suono che si sente quando Bruce atterra su Ohara è di un ramoscello spezzato. Quindi l’idea è che gli spezzi l’osso del collo o della schiena. Ma Ohara è schiena a terra. Quindi è impossibile.
Quando il medico lo visita sembra addormentato/rassegnato più che morto, anche per il bel colorito roseo della pelle. Quindi non vorrei che il medico desse il segnale di caput per metterlo ufficialmente fuori gioco e poterlo torturare dopo. Come dice minacciosamente anche il capo: “Ci ha disonorati con la sua slealtà”. È frase che sottintende una punizione. Per un morto, sarebbe superfluo dire ciò.
Quando Toshiro Mifune gli piscia addosso in Shogun, è per ripianare l’onta della slealtà esibita in questo film. Sempre IMHO.
(Buono anche l’infarto, ok, ma allora anche un’edema cerebrale per allergia ai calci in faccia)
“Imprescindibile”, “imprescindibile”, ma su mymovies è già tanto se arrivano a 3/5, di solito navigano sui 2/5, non mi sembrano molto “imprescindibili”…boh… :/
A 2.20min il super side kick, espressione sul viso e doppio passo.
http://www.youtube.com/watch?v=Kpu_lTDyd88
Amo questo film nonostante mi perseguiti una sfiga inflessibile, non riesco mai a vederlo per intero. Tuttavia, tempo fa, sono riuscita a vedere tutto il finalone, scena degli specchi inclusa. Lo ammetto (sigh) è un pò lentina.. non mi viene una parola migliore di “pomposetta”… am glielo si perdona. Sissi.
@chewingum: lo sai che ogni volta che qualcuno da’ una qualsiasi importanza ai voti di mymovies un Angelo del Cinema si squarta entrambi i polsi con un coltello da cucina?
Come dice Nanni il verdetto del dottore è inequivocabile, e comunque il colorito roseo della pelle non è che svanisce nell’istante stesso che una persona cessa di vivere. Un po’ dopo, diciamo.
Primo film di Bruce mai visto, il mio preferito dei 4.
Ho scoperto i 400calci da poco tempo ed è tipo il blog che aspettavo di scoprire dalla nascita dell’internet VI AMO
credo che il doppiaggio migliorissimo sia su acuto.org
”e a chi é cacat u caz ch’é rutt’ a mattunell?”
tradotto (credo dal torrese)=e a chi hai dato fastidio con la rottura della mattonella?
Ve lo consiglio se capite almeno un po’ di napoletano.
Sui film di lee che altro aggiungere?
può essergli saltato su carotide o su plesso solare, risultato: contagio immediato di morbo della morte
inseguìto o in sèguito? no, perchè “divenne famoso inseguìto come protagonista di svariati poliziotteschi” potrebbe avere un senso: immagino produttori, direttori del casting e registi che lo rincorrono all’impazzata con il contratto in mano perchè lo vogliono a tutti costi come protagonsita, ma lui niente, scappa.. e per questo diventa famoso, senza mai fare un film, anzi diventa leggendario proprio perchè tutti lo vogliono ma nessuno lo piglia, come la sora cecilia.. che poi gli inseguimenti nei poliziotteschi ci stanno come la nutella su un bel cracker super salato…per dire
Mamma che felicità aver scoperto stò sito. Puro divertimento misto ad una sana operazione “nostalgia”. Mantenere alto il mito di Bruce e vivo il ricordo di quel che è stata l’invasione cinematografica hongkonghese negli anni 1971/74 ha comunque la sua importanza.Chi avesse modo(esistono biblioteche ed emeroteche)di controllare un quotidiano dell’epoca rimarrebbe allibito.La pagina dei cinema(ah quante erano le sale una volta!)era per metà invasa da titoli minacciosi ed improbabili,locandine fantastiche piene di gente urlante,zompettante e zampillante sangue.Tutta robaccia ovvio,ma….incassava,e divertiva! Eppure il costo di quelle pellicole era praticamente irrisorio. E quanti di noi cominciarono a frequentare dojo…Una vera e propria rivoluzione culturale.
Minkia quanto è vecchio sto post,ma mi aggrego a sta risposta giusto per dire– Ma che belli quei primi anni 70′–Vero che fu una rivoluzione cuturale,quantomeno per il cinema d’azione,che da allora non fu più lo stesso,Come tante altre cose.Mica stupido chi su youtube ha pubblicato “Come Bruce Lee ha cambiato il mondo”. Due note ancora su Enter the dragon:1) il film è bello cosi com’è,compreso il flash back con Agela Mao che io trovo bello e drammatico.Di troppo solo quei due minuti (quasi)all’inizio e inseriti solo nei Dvd,ovvero il colloquio inutile tra Bruce e il maestro del tempio.Scena giustamente tagliata all’epoca.
2) Il tema musicale è proprio bello forte,con gli urletti originali del nostro mito e una superba orchestrazione del muscista Shifrin papà già di celeberrime colonne sonore. Uno dei temi musicali che rimarrà nella storia delle colonne sonore(sentito di recente al festival del Circo di Montecarlo) non solo del cinema di azione.
Grande film… PS il personaggio di Han, con la mano di ferro, su un’isola supermegasorvegliatissima, non ricorda un certo Dr. No…? Quando poi è comparso anche il gatto bianco… Strizzatina d’occhio… Bello anche (ri)vedere Bolo, Senza esclusione di colpi era il mio film preferito di JCVD quand’ero ragazzino… Domani parto per le vacanze a HK, andrò a rendere omaggio alla statua del Maestro… RIP Bruce e grazie di tutto!
Vorrei aggiungere che gli urletti di Bruce che ci sono nel film sono stati usati anche per il leggendario IK+, videogioco di AMIGHIANA memoria ;)
Una parte che non ho capito su Enter The Dragon riguarda la morte di uno degli antagonisti: Bolo. Possibile che sia stato ucciso da Saxon per mano di un calcio nelle palle?
Ciao ti segnalo una cazzata: il film non uscì a luglio bensì il 24 agosto a Los Angeles e solo a settembre in Hong Kong. Infatti i cinesi erano incazzati perché gli americani lo avevano visto prima di loro (erano incazzati pure perchè il biglietto dei cinema salì da 5 ad 8 dollari di HK per sfruttare lo scandalo della morte di Lee). Non so chi sia il deficiente che ha messo in giro la balla che il film uscì pochi giorni dopo la morte del divo, ma è un fake. Spero di aver fatto cosa gradita.
Sempre interessanti le puntualizzazioni su Bruce,visto che circolano un sacco di notizie non fondate. Però ora è troppo tempo che si aspetta un nuovo film ben fatto che rinnovi l’interesse e il mito. E’maturo il tempo per un bel Biopic. Ma fatto ad Holliwood,e come si deve!
C’è un grosso errore ma nn e’ colpa tua: Il film non uscì affatto pochi giorni dopo la morte di lee bensì il 19 agosto in prima mondiale a Los Angeles. Questa l’esatta data come riportato su vari libri. La data che hai postato e’ un fake uscito nel 2016 e copiato da molti siti. L’ho corretto anche su wiki. E il monologo al cimitero era con la sorella nn col maestro. Grazie.ciao
ahahhahahhah!! Mi intrometto perchè questa mi è piaciuta, come del resto quasi ogni commento o recensione visto che c’è sempre anche molta ironia.
Comunque; My Movies e qualsiasi altra sito di recensioni a parte…. Stando anche alla tua recensione questo è un filmone perchè c’è Bruce Lee, ma ogni tuo giudizio tecnico al film ha avuto un commento negativo.
In qualsiasi sito di recensioni si giudica un film per il genere a cui appartiene (però gli altri siti di recensione sono pallosi).
Per cui si potranno trovare B movie con buoni voti e film d’autore con voti mediocri. D’altronde meglio un film senza pretese ma che sa far divertire ad un film pretenzioso che non riesce ad ottenere ciò che vuole.
Da un film di arti marziali uno non si aspetta prove da Oscar, anche se nell’ultimo decennio con La Tigre e il Dragone, La Foresta dei Pugnali Volanti ecc ecc si è fatta un eccezione..
Eppure non è un caso che film da Oscar come questi sopracitati molto spesso stando ai voti della critica su diversi siti di recensione si trovano dietro a film di arti marziali senza pretese.
Questo perchè in un film di arti marziali si giudica anche la qualità di coreografie e combattimenti e l’abilità degli artisti marziali.. Insomma si giudica anche quanto siano realmente al centro le arti marziali. In seconda battuta un capolavoro del cinema di arti marziali deve essere girato decentemente, dovrebbe avere artisti marziali che un minimo sanno pure recitare ecc ecc.
Nonostante tutto spesso i film di Bruce Lee non hanno un super voto della critica e quelli che gli danno un grande voto lo giustificano dicendo che Bruce Lee è una legenda.
Ciò che ho detto che viene in seconda battuta, nei film di Bruce Lee è sempre scadente. Il fatto di venire in seconda battuta non significa che sia del tutto inutile.
Dire che sono filmoni perchè Bruce Lee è una leggenda non è un commento tecnico, è un commento passionale del tutto privo di oggettività.
Uhm, non sono d’accordo, a me che Bruce Lee sia capace di performance leggendarie pare oggettivo.