1989
Quando sei alle medie a un certo punto passano il foglio nel quale devi votare per fare la classifica delle ragazze della classe in ordine decrescente di bellezza. Nella mia classe la ragazza più bella era Sandra, un cliché ambulante, bionda e con capelli lunghi occhi azzurri e tutto il resto. Al secondo posto Paola, era alta e aveva lunghi capelli lisci corvini e qualche problemino con la matematica che la spinse al liceo classico. La lista veniva aggiornata ogni anno. La fecero anche alle superiori. Io nella classifica dei maschi, insomma, non sei mai proprio ultimo perché in classe con te c’è sempre un caso umano, ma sono sempre finito in zona retrocessione.
Quelli come me non si innamorano della ragazza più bella. Paola sembrava molto più malleabile e meno incazzosa e veniva da un paesello diverso dal mio, quindi non aveva passato gli anni dai sei ai dodici a vedermi picchiare dai compagni di classe più grossi. Mi invaghii di Paola, inventavo storie su di lei, le disegnavo, sussurravo il suo nome mentre guardavo i cartoni animati. Non volevo che lo sapesse, volevo che pensasse che nei suoi confronti ero del tutto cool. Per coprire il mio amore per Paola inventai una storia d’amore per Sandra, le spedii biglietti, la tampinavo fuori dalla chiesa. Fu un buon piano: i compagni iniziarono a sfottermi e Paola non si accorse mai di me. Vaffanculo. Presi tempo, smisi di stalkare Sandra, mi ritirai a vita privata. Un mio amico s’innamorò di Paola, me lo confessò, mi mise in scacco. Non puoi passar sopra agli amici. Lei gli aveva rivelato di essere presa bene per lui, ma che sua madre non voleva. Maledissi Cristo per due settimane, la scuola finì, superai la cosa. Beh, mi innamorai di qualche compagna di classe al liceo scientifico.
1997
Sento sussurrare il mio nome i primi di ottobre, dal banco dietro il mio. È la seconda settimana di lezioni di sociologia all’università. Mi volto e dietro di me –appena spostata sul lato- c’è Paola. Finisce la lezione, le vado incontro. È bellissima, minuta (WTF?), ha capelli lunghi e corvini con una frangia nera e si veste come una a cui hanno recapitato a casa un campionario di Stefanel. Dimentico le punte universitarie della settimana precedente e mi ri-innamoro di Paola. Abbiamo un passato comune e cinque anni di liceo da raccontarci. Beh, lei racconta e io ascolto. Sono quel genere di persona: non mi ti vorrai mai scopare ma ti ascolto anche dopo la sedicesima birra. Bevo tanta birra. S’inizia a vedere la pancia. Mi vesto come penso si vestano i punk. Ho magliette arancio in tinta unita; lei è uscita da una storia devastante con qualcuno che si chiama tipo IGOR, probabilmente in maiuscolo su ogni atto ufficiale, che ha una cresta e una passione molto sofisticata per gruppi tipo Stone Temple Pilots. Ascolto le sue cassette e gliele smonto. Tre pezzi dei Marlene Kuntz e poi i Dog Eat Dog. Le spiego la differenza tra fanciullo interiore e fanculo interiore, lei apprezza il mio odio per l’umanità, mi dice che anche il suo migliore amico Nicola è un cinico come me. Non sono un cinico, le dico. Le dico anche che non credo che il suo migliore amico Nicola sia interessato a rimanerle amico. Il suo migliore amico Nicola è il migliore amico di IGOR, lei lo usa per non finire troppo lontana da IGOR, lui la usa perchè mentre stava con IGOR si è innamorato di lei. È il triangolo d’amore più trito e del cazzo in cui mi sia mai provato ad incuneare. Paola scopre che ho la passione per i film. Mi dice che potremmo andare a vedere un film ogni tanto, che al suo amico Nicola non gli piacciono i film e i gruppi. Primo film: Ipotesi di complotto. Spy-story stile anni settanta con Mel Gibson (per lei) e di Richard Donner (per me). Richard Donner è un regista solido. In quegli anni leggo riviste di cinema: la parola solido vuol dire che dirige film action di mestiere, con una buona mano. Arma Letale, Ladyhawke, cazzo Superman, dai, su. Gli ultimi anni sono un po’ persi qua e là: Assassins non è bellissimo, sempre meglio di quella sòla di Maverick comunque. Mel Gibson, insomma. Lo propongo a Paola il giorno dopo, del tutto a caso, come no. Lei mi risponde va bene. Lo facciamo davvero. Il cinema si chiama Eliseo, guardiamo il film composti, non le metto mani dove vorrei e non dovrei, non le pago i popcorn perché son povero. Nicola le avrebbe pagato i popcorn, credo. Il film passa bene ma non è esaltante. Poca azione, un po’ strampalata. Il personaggio di Mel Gibson è odioso. L’apice della mia serata con Paola è che due giorni dopo, a lezione, lei accenna a questo film che abbiamo visto assieme alla sua amica Alessia. Dice che Mel Gibson ha il frigo chiuso con il lucchetto a combinazione, e quello è. Io penso, cristo, una persona come Paola dovrebbe non voler fare sapere di essere uscita con uno sfigato come me alla sua amica. Sono lusingato. Non dovrei esserlo. Alessia racconta a Nicola che io e Paola usciamo assieme, Nicola la affronta subito: non mi conosce, chi cazzo sono, perché gli tiene nascosto che esce con uno. Sono un suo amico, gli dice, e a lui non piacciono i film. COME CAZZO FA UNO A DIRE CHE NON GLI PIACCIONO I FILM? Succede davvero? Nel mondo occidentale? Poco importa. Paola esce un’altra volta con me (un concerto degli ormai mitici H-Blockx allo Slego di Rimini, botte da orbi, lei ha un po’ di crush per il cantante moro, ridereste anche voi se ve li ricordaste), ma per non fare incazzare Nicola gli dice che in realtà siamo due coppie. Non è annoverabile tra le più grandi mosse diplomatiche del decennio. Nicola le dice che non può sopportarlo, che la ama, che lei lo sa, che se Paola mi vede ancora lui si ammazza o che almeno deve scegliere tra me e lui. Lei, per non farlo incazzare, ci si fidanza assieme. Due settimane dopo si ritira dall’università e inizia a lavorare come commessa da Stefanel. La rivedrò solo una volta, sei o sette anni dopo, Nicola liquidato da un annetto in favore di un personaggio equivalente.
2013
Le persone cambiano. Non ho notizie di Paola, ma non credo sia mai stata fermata ubriaca alla guida di un mezzo e si sia messa ad urlare cose tipo gli ebrei sono la causa di tutte le guerre. La sua stessa assenza da internet mi fa pensare che abbia concluso qualcosa nella vita. Mel Gibson invece è diventato persona non grata e/o sta rilanciandosi come icona postmoderna alla stregua di –uhm- tutti gli altri (Mad Max, Expendables 3, Machete Kills). Nanni Cobretti, persona che mi ispira e mio massimo desiderio sessuale, mi obbliga a rivedere Ipotesi di Complotto mascherando l’obbligo da proposta. “Ti va di rivederlo? Ho un accendino e il tuo indirizzo di casa.” Gli dico sì. Me lo rivedo in quattro volte sul PC, cazzeggiando. Quattro sessioni di trenta minuti. The Passion of Christ.
C’è tutto un sottotesto di filmoni sui complotti, brutti e discendenti dagli anni settanta, che ritornano in questi anni. Nemico Pubblico, Arlington Road, Ipotesi di Gombloddo eccetera. Curiosamente parlano di uomini. La premessa, se vogliamo, è ridicola: il caso Lewinski butta gli USA in un brutto periodo post-Watergate, e qualcuno si sente in dovere di dire la propria: sono i cittadini comuni a pagare, quelli che si ritrovano invischiati in trame sporche e scoprono che il governo ci sorveglia tutti. SVEGLIA!!!1!!!!1!!1!. Assieme a tutto questo filone, Ipotesi di complotto si gira da solo in quanto principesco format che può contare su due star di prima grandezza e la curiosità acritica di milioni di stronzi che vogliono vedere Julia Roberts (della quale sembra non abbiamo tipo MAI PARLATO, a sempiterna testimonianza di quanto siamo fighi) limonare con Mel Gibson (spoiler: no). Boring. A conti fatti rimane comunque un’esperienza da non ripetere e forse uno dei peggiori film di Richard Donner, uno di quelli meno solidi. Il cattivo è Patrick Stewart, con tutta probabilità l’attore meno carismatico della storia del cinema americano; nel complesso riesce pure a brillare. Julia Roberts è un personaggio noioso. Mel Gibson è il classico Mel Gibson dei ruoli in cui parla a vanvera e sbrocca, ma meno ispirato e più odioso. Brian Helgeland ha scritto un copione marziale secondo il quale non devono funzionare assieme. L’azione non c’è, anche se sembra di sì; viene sostituita da una dozzina di spiegoni. Alla fine della seconda visione ti ricordi solo che lui ha il lucchetto a combinazione nel frigo.
O c’è qualcosa che non va nella recensione, o nel film o in me, ma a naso credo sia il film. Il film l’ho visto ma non me lo ricordo, la recensione non mi ha fatto scattare nessun flash cognitivo e soprattutto alla fine della lettura sono rimasto più colpito dalle vicende di Sandra e Paola che di Mel e Julia. Qualcosa nel film non ha funzionato
Recensione inutile, ottimo articolo.
E questo è l’esempio del perchè avete ricevuto quel premio.
Film mai visto (e che non vedrò), recensione TOP.
@Wim: tranquillo col Beone. Leggo i400 molto più per gli articoli che per le recensioni. Credo sia questo che vi abbia fatto vincere l’oscar e a tal proposito dàidàidài!!! chè non mi ero ancora complimentato (ho ritrovato in soffitta il dado da 20 pur di farlo)
PS mi fa specie che un sacco di siti ora usino il vostro stesso stile (?) di scrittura. State proselitando!!!
con “farlo” intendevo “votarlo”. ok sto diventando solipsistico. dàidàidài!!! esco dal cesso va’
Film inutile, Patrick Stewart PERÓ è inglese..
@Beetch – sì dai secondo me hai capito e hai capito che non correggerò.
Spesso e volentieri nelle rece di Wim ci vuole qualcosa come due paragrafi interi di lui che ci racconta i cazzi suoi prima di cominciare a capire cosa ne pensa del film scritto nel titolo… E questo caso non fa eccezione. Come mai?
@Zorba – di base è perchè Ricercati Ufficialmente Morti inizia descrivendo quando abbiamo visto il film la prima volta. Nel caso specifico, perchè se dovessi tirare tremila battute di analisi critica a Ipotesi di Complotto probabilmente mi annoierei a morte e io scrivo gratis.
Visto all’epoca al cinema. Non con Paola, lo giuro. Ricordo poco della trama ma sono abbastanza certo del fatto che riuscì a rimanere sufficientemente desto per buona parte del film, e questo è già un piccolo pregio. Ma ammetto che farei fatica a rivederlo una seconda volta. Ottima rece!
@sergio beone: puoi farmi qualche esempio di siti italiani à la 400 calci? (Niente polemica, dico sul serio)
@Wim: tutto chiaro, svista mia che non ho notato di che rubrica si trattasse.
@Attila Finch
Concordo con te, io sono praticamente sicuro di averlo visto questo film ma più proseguivo con la recensione e meno ricordavo del film.
L’unica cosa che ricordo con certezza è Patrick Stewart, il resto è una nebbia brutta…
sì, esiste gente a cui non piacciono i film (non dico i film giusti, quelli di pizze indalafazza, spari ed esplosioni, no no TUTTI I FILM), non mi spiego come facciano a vivere, ma esistono…
ho le lacrime agli occhi wim.
alla fine hai complottato davvero (e non è un’ipotesi) contro paola.
IGOR è un grande. lui che fine ha fatto? lui e tutti quelli grunge (e mi ci metto pur io che nei 90’s andavo di alice in chains, soundgarden e pearl jam pensando che fossero la stessa cosa di melvins e mudhoney)?
Nicola è una brutta persona. Io me lo ricordo male. Dopo che ho lett frigo con la combinazione però mi sono venuti dei flash, Mel che fa il disadattato complottista vecchia maniera (oggi c’è il popolo di internet che dà la colpa di tutto agli illuminati e vedono triangoli e occhi ovunque), ad un certo punto legato ad una sedia perché c’aveva raggione tutto sommato, un taxi, Julia Roberts che fa… bo e Patrick Stewart effettivamente rimosso. Ricordo che un quindicenne lo intrattenne abbastanza. Deduco che sia invecchiato male.
Non ricordo affatto Patrick Stewart, e questo e’ un chiaro segno che l’ho visto prima di vedere X-Men e poi non l’ho piu’ riguardato.
E anche che non seguo Star Trek.
Per Mel Gibson sulla carta era quasi il ruolo della vita, ma lo ricordo abbastanza mortificato.
mi sono rotolato con la storia di Paola….
Ma si parlava anche di un film??
ti prego Wim, altre storie della tua vita please!!
H-Blockx I GOT THE POWA!!!!11!1!1
:D :D :D :D
Del film non ricordo nulla, ma la storia di Paola… credo sia il più bel post di “Ricercati ufficialmente morti” che io abbia mai letto!
Ma ma… c’è Mel “MAD” Gibson che fa il pazzariello complottista! E la scena del pestaggio nella baita! E il giro delle telefonate agli amichetti complottisti abbonati uccisi!
Non ne ho un brutto ricordo… rivisto in data 24/07/2009 – Voto 6,5.
Bel post. Un poco triste ma bello, anche perché penso che a tutti sia capitata una storia così. Almeno a me è capitata.
Il film me lo ricordo ma non tutto, e si è una cagata da mattina su canale 5, però non mi è mai sembrato proprio senza carisma Patrik Stewart, forse perché mi sta simpatico.
Io spezzo una lancia sulla schiena di Nicola, in un mondo in cui la gente si definisce “appassionata di cinema” perche’ ha visto una volta 2001, apprezzo uno che dice “NON MI PIACCIONO I FILM”. Ovviamente mi auguro di non incontrarlo mai. Bravo Nicola.
Il caffè, comunque, si conserva meglio in frigo.
Madò, gli H-Blockx… come i dire i Toten Hosen del crossover.
Me li ricordo eccome, e tutto sommato spaccavano anche, per essere crucchi.
T’è andata bene, dai. Pensa se il crush ce l’avesse avuto per uno dei Rammstein! =)
enorme Wim, enorme
però dai, Arlington Road non era cosi brutto. vabbè che non lo rivedo da almeno 10 anni, però me lo ricordo come uno dei migliori Shamalan twist dei film di quel periodo
p.s. degli H-Blockx ho ancora un paio di tracce nel lettore mp3…
Sìii, che ricaccio hai fatto dai ’90, lo vidi al cinema, ‘na bojata pazzesca! Io però la tipa con cui l’ho visto, poi l’ho sposata.
Beato te! ^^ Comunque un iflm che non mi ha mai attirato particolarmente.