Metto le mani avanti: questo post non era in programma.
Ma ci avete chiesto di allungare lo speciale, e allora ecco un film con cui Bruce Lee non ha nulla a che fare tranne, uhm, comparire come personaggio.
Marzo 1990: esce in Italia Kickboxer – Il nuovo guerriero e il piccolo Nanni Cobretti, insieme a un discreto numero di compaesani, scopre Jean-Claude Van Damme. Inizia una nuova era per il cinema di arti marziali.
1992 circa: a successo ampiamente confermato, inizia l’operazione “grande recupero” dei film di Van Damme rimasti fuori dal radar. La lista include anche i suoi due ruoli secondari, per coincidenza entrambi da cattivo russo: uno è in Aquila Nera, un film di ninja-spionaggio con Sho Kosugi che riuscii addirittura a vedere in sala; l’altro era il suo primo ruolo importante in un film intitolato No Retreat No Surrender, da noi furbescamente tradotto in Kickboxers – Vendetta personale, che però esce direttamente in VHS. Puntualmente lo noleggio e lo metto su discretamente speranzoso. Ciò a cui mi ritrovo davanti è una versione scema di Karate Kid piena di combattimenti montati con grezzissimo fast-forward, in cui a un certo punto scatta il colpo di scena più molesto che potessi immaginare: le veci del maestro Miyagi di turno vengono svolte nientemeno che dal fantasma di Bruce Lee, interpretato da quel Kim Tai Chung che fu già sua controfigura in L’ultimo combattimento di Chen (e che quindi per la seconda volta otteneva una vetrina internazionale senza poter avere il nome nei credits). Ovviamente la sceneggiatura gli mette in bocca cazzate allucinanti, per cui finisco per odiarlo istantaneamente. Non aiutava il fatto che, nonostante lo spazio per esibire qualche mossa delle sue, Van Damme fosse costretto dal copione a perdere in modo umiliante contro il pischello protagonista di turno. Per il me 13enne questa era blasfemia pura: a fine film mi faccio il segno della croce sei volte al contrario per purificarmi, lancio una maledizione voodoo eterna su regista, sceneggiatore e attori, e giuro di non riguardarlo mai più. Tranne conservarlo comunque lì da parte e ripassare ogni tanto di nascosto da me stesso la manciata di scene in cui Van Damme le dà.

La prima volta
2013: soltanto una cosa al mondo poteva convincermi a spezzare il mio solenne giuramento e riguardare Kickboxers – Vendetta personale, e quella cosa siete voi fancalcisti, la vostra passione, i vostri attestati di stima. Se non lo facevo ora, mentre sapevo che avreste apprezzato, non lo facevo più. E così, anche se con questo speciale c’entra in modo decisamente pretestuoso, ne ho approfittato. Avete per caso qualcosa da ridire? Lo immaginavo, grazie dell’affetto.
No Retreat No Surrender è una co-produzione USA – Hong Kong che nasce dall’intraprendenza di Keith W. Strandberg, marzialista desideroso di sfondare nel cinema, e del produttore Ng See-Yuen, interessato a girare un film negli USA. A differenza di tanti progetti nati in modo altrettanto insulso, le cose vanno in modo tutto sommato decoroso. La sceneggiatura del dilettante Strandberg è ingenua ed estremamente derivativa, ma se si esclude il citato tocco blasfemo è più che adeguata e senza pretese, e tutto il resto viene coperto da rodati professionisti capitanati dall’esperto Corey Yuen (Transporter, D.O.A.) in cabina di regia.
Trama: dopo che la mafia ha spezzato le gambe al padre istruttore di karate, Jason (Kurt McKinney) e la famiglia si trasferiscono a Seattle, luogo in cui per coincidenza si trova (per davvero) la tomba di Bruce Lee. Il nostro 1) fa amicizia con Spalla Comica di Colore (J.W. Fails, un nome un programma), rapper, ballerino di breakdance e imitatore di Michael Jackson, ovvero il tipo di stereotipo semovente per cui oggi ti sputerebbe in faccia chiunque; 2) si innamora di una ragazza di cui non ricordo una sola riga di dialogo; 3) la cosa che interessa a noi, infastidisce dei bulli. Dopo una serie di bisticci e risse varie una sera Jason torna a casa e trova il padre che lo sgrida per essersi cacciato nei guai e – voi che siete fans dei One Direction potete capire l’estrema pesantezza di questo gesto – gli strappa il poster di Bruce Lee. Una persona normale avrebbe strillato, pianto e aggiornato Facebook e Twitter con status suicidi; Jason la prende da vero uomo e si limita a scappare di casa senza voltarsi (piangendo).
È a quel punto che, senza motivo, gli appare il fantasma di Bruce Lee, ovvero Kim Tai Chung a volto scoperto. C’è questa scena assolutamente ridicola in cui Jason guarda il poster di Bruce Lee, poi guarda Kim Tai Chung, tutto il mondo vede in diretta che la somiglianza sta a zero ma Jason esclama “Sensei Lee?”. Chissà se vedeva David Carradine.

Bruce Lee, ma proprio uguale uguale, guarda
Kim Tai Chung rimane aldilà di tutto un ottimo imitatore delle movenze di Bruce Lee, ma non gli si può chiedere nient’altro. È un sosia da varietà del sabato sera, che probabilmente negli otto anni da L’ultimo combattimento di Chen a questo ha campato esibendosi alle feste di paese insieme a, che so, un immigrato tedesco che fingeva di essere Chuck Norris. Chi lo doppia invece è un imbecille che non si è nemmeno sforzato.
A regola, le cazzate che spara non sono totali: carina la metafora con cui spiega a Jason che deve dimenticare ciò che ha imparato finora per imparare cose nuove, e adeguata l’insistenza sulla spontaneità dei movimenti. Dopo una dimostrazione del famoso one inch punch, “Bruce” convince Jason che il segreto sta nella potenza, e da lì in poi gli fa pompare i muscoli come un dannato ignorando completamente il lato coordinazione. È assolutamente ridicolo l’allenamento a base di multipli sacchi da boxe colpiti contemporaneamente, mentre è fedele l’utilizzo di quella specie di attaccapanni basso, uno degli attrezzi più amati da Lee. Ma il tutto si chiude con l’insegnamento di quello che era il suo colpo più inutilmente cinematografico, ovvero la rovesciata con cui stendeva O’Hara nei Tre dell’Operazione Drago dopo che quest’ultimo gli aveva bloccato la caviglia a mezz’aria.
Il giudizio finale è largamente insufficiente, ma almeno qualche aggancio superficiale al vero Lee c’è.
Si arriva al finale quindi, in cui per motivi che mi sono perso per strada va in scena un mini-torneo tra rappresentanti della scuola di karate di Seattle e alcuni scagnozzi dei mafiosi di inizio film. Ma all’ultimo minuto il capomafia introduce il russo Ivan Kraschinsky (…), interpretato da Van Damme, e propone l’uno contro tutti. Jason è tra il pubblico.
Scatta di conseguenza il Van Damme Show: sguardo di fuoco, grinta esplosiva e un atletismo – allora insospettabile per uno così ben piazzato – che è già pronto per ribaltare il cinema. Ha due righe di dialogo due in cui riesce a dimenticarsi di fare l’accento russo, e per qualche motivo si sente in dovere a un certo punto di imitare la bocca storta alla Stallone, ma per il resto è una clamorosa lezione di eleganza e agilità, condita da uno spettacolare disprezzo per le regole (geniale quando strappa l’imbottitura di un paletto del ring e la usa per soffocarci l’avversario). Non mancano ovviamente i calci che lo renderanno famoso, anche se Corey Yuen opta per non valorizzarli con la slow-motion che meriterebbero e l’impatto non è memorabile come quando li rifarà in Senza esclusione di colpi.
Con l’avversario del Jean-Claude arrotolato come un salame tra le corde del ring, la morosa anonima di Jason si sente in dovere di dire la sua a sgabellate: JCVD la blocca minacciando di ribaltarla a schiaffoni come meriterebbe, e questo è il segnale per l’intervento di Jason alla riscossa. Da qui in poi il film perde di interesse.

Sì, è comodo così, perché?
In generale, e al netto delle blasfemie, Kickboxers è il classico film alla Corey Yuen: estremamente scemo, ma ritmatissimo, occasionalmente creativo, e con coreografie sopra la media. E in questo, duole ammetterlo, è nettamente superiore ad altri cloni di Karate Kid dell’epoca tipo Il ragazzo dal kimono d’oro, a partire dal fatto che il protagonista Kurt McKinney è tutto sommato un compromesso più che dignitoso tra un attore e un atleta.
Negli USA uscì in sala nel maggio ’86, fra un tripudio di critiche ovviamente negative ma incassi che recuperarono tranquillamente i costi ridicoli.
Ancora non lo sapeva ma, in grande anticipo sui tempi, Kickboxers si ritrovava ad essere il ponte perfetto tra la vecchia e la nuova scuola del cinema di arti marziali, e pertanto – mentre lo scrivo mi si spezza il cuore – è imprescindibile.
DVD-quote:
“Imprescindibile – ma blasfemo – ponte tra la vecchia e la nuova scuola del cinema di arti marziali”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Non c’era forse anche un siparietto introduttivo ambientato su una nave da cargo in cui il nostro si cimentava nel lancio di coltelli a gambe divaricate?
@milos: quello era Aquila Nera
STANDING OVATION
Detto questo. Logico che vedere Van Damme per terra sia qualcosa di lesivo della cornea. Tuttavia questo film l’ho visto decine di volte. E spesso mettevo su SOLO il combattimento finale. So che questo può sembrare autolesionismo puro, ma ero troppo esaltato a quei tempi. Il ragazzino che si allenava con le molle per poter dare pugni più veloci, ecco: lo facevo anche io.
L’esaltazione era tale da “spararsi” quei 10 minuti di combattimento come una siringa di adrenalina. Lo vedevo che Van Damme era molto più forte, ma andavo ancora al liceo e pensavo che il giusto maestro mi avrebbe reso capace di imprese epiche. Trovai in effetti quel maestro: era Cuciuffo. Mai prese tante legnate in vita mia, nemmeno negli incontri tra camionisti. Ma questa è un’altra storia.
(anyway, dopo aver preso questa bella rincorsa, mi sento pronto per Dragon)
quando vidi per la prima volta kickboxer (che già dal titolo era fighissimo) van damme non sapevo chi fosse ma era un degno cattivo da abbattere.
e fu un piacere ritrovarlo successivamente nei suoi film ed esclamare “ma quello era il cattivo che si spaccava sulle corde! figata!”
a tutt’oggi non ricordavo la comparsa di sosia lee. forse ero davvero troppo piccolo. ma credo sia stato per via di questo film che molti di noi finirono a frequentare il corso di full contact (sesso con aliene).
a “battere” il ragazzo dal kimono d’oro ci vuole poco, molto poco.
O.T. ma in un capitolo del kimono d’oro c’era kim rossi stuart come protagonista ho è un mio incubo ricorrente ricordarlo lì?
Io essendo bambinello li vidi in ordine cronologico, pensando naturalmente ad una sequenzialità. Infatti lì per lì non capii come un russo cattivissimo fosse diventato un babbo che allena il fratello zarro. Comunque nel Mito… Anche il penultimo combattimento con il più crasto della scuola, quello col tupè sul petto, non era male. Per il resto un film datatissimo che come dice Nanni almeno ha riportato delle vere scene di lotta al cinema dopo anni buiii.
@blueberry: Kim Rossi Stuart era il protagonista dei primi due
@devid: no aspetta, Kickboxers usci’ negli USA nell’86 quando Chuck Norris e la ninja-mania erano ancora al picco. Fu anche per quello che la nuova scuola di Van Damme non fu notata e si dovettero aspettare ancora 3/4 anni. Quando poi usci’ in Italia arrivo’ sulla scia dei vari Kickboxer, Senza esclusione di colpi, Colpi proibiti e credo persino Lionheart, quindi non c’erano comunque crisi di astinenza in giro.
Zio Nanni, zio Nanni, ci fai una recensione di almeno i primi due “Il ragazzo dal kimono d’oro”? Dai. Dai. Dai. Dai. Dai. Dai. Dai. (anche se le produzioni televisive dal 3 in poi sono capolavori)
Lo dico? Ok! Fino a dieci anni fa era nella top 10 dei miei film preferiti……
A me bastava il calcio a due piedi in avanti con cui JCVD faceva volare dal ring uno dei tanti ragazzotti. Da urlo!
Cordialità
Attila
cacchio! e meno male non lo ricordo allora sia il kim che il ragazzo d’oro kimonato!
m’è rimasto impresso togli la cera metti la cera per fortuna.
comunque credo di fare un po’ di confusione, aiutami:
ricordo un film in cui il protagonista era un ragazzino giovane giovane che si allena di continuo e pur essendo magrolino fa cose assurde (tipo mettere la testa sulla spalliera di una panchina del parco, i piedi su di un’altra, e pompare addominali con sulla pancia un amico afro, dai capelli afro, dall’abbigliamento afro, che amabilmente se la ride con il walkman nelle orecchie) allenandosi per una specie di “torneo” (nel senso che stanno sul ring) e alla fine batte van damme che da solo stava menando tutti i suoi amici.
codesto, qual è?
il primo film con van damme ch’io abbia visto (riconoscendolo per l’eroe buono) è quello in cui il maestro lo fa tirare pugni e calci in fondo al pozzo e gli butta sugli addominali noci di cocco da altezze siderali
Vuoi o non vuoi alla fine mi è toccato comprare anche il DVD (VHS Rip…) di questo filmaccio che, oltretutto, è uno di quelli che incasina abbestia gli stili marziali mischiando roba da kung-fu, full contact e karate (tipo che “Karate Tiger” è il titolo alternativo USA).
Cmq il main-theme dal retrogusto Rocky (“Hold on to the vision”) lo devi troppo mettere come prossima Fight Night
@blueberry: ma sei sicuro di avere letto la rece?
@cleaned: per forza lo sara’
per chiudere lo speciale BruceLee, ci andrebbero anche 2-3 parole su Dragon???
lo so che sono scemo nanni non me lo devi per forza sottolineare (poi sennò lo capiscono tutti!)
ho letto la rece ma non ho capito se il film che ricordo io è lo stesso che hai recensito tu.
praticamente ricordo van damme in spaccata sulle corde, come da foto da te allegata ma non il van damme di bianco vestito che scalcia il tizio lì nell’altra foto. ma soprattutto non ricordo il fantasma di bruce.
@Nanni: hai ragione. Però Chuck anche se tirava calci oramai faceva o film di guerra o comunque film non prettamente incentrati sulle arti marziali. E Dudikoff e co. non erano certo dei geni a coreografare… E nell’ 86 un film con quelle scene di lotta non è male. Cmq mi hai fatto venire dei dubbi assurdi. Son quasi sicuro di aver visto VP su Odeon come suo primo film, che anno poteva essere? Calcolando che da I nuovi eroi li cominciai a vedere al cinema…
@blueberry: quindi insomma secondo te potrebbe esistere un altro film in cui – e ora cito solo cose che ho scritto nel pezzo – un ragazzino pompa gli allenamenti sui muscoli e ha una buffa spalla di colore e Van Damme sfida piu’ persone alla volta in un torneo su un ring la cui foto ti e’ familiare, nonostante io abbia ulteriormente specificato che Van Damme ha fatto il cattivo solo due volte e quell’altra era una storia di spionaggio con Sho Kosugi. O mi stai sfottendo?
@devid: Dudikoff era un fotomodello in prestito, ma Sho Kosugi era genuino e Ninja la furia umana, il suo film migliore, e’ appena dell’85. Detto questo Kickboxers usci’ in videocassetta prima che I nuovi eroi uscisse al cine, ma gli altri titoli che ho elencato erano usciti in Italia ancora prima con cronologia mischiata.
macchè sfottendo!
io non ricordavo bruce nel film che ho visto e pensavo mi stessi impappinando (=imbrogliando) con altri film. tutto qua.
adesso ho capito che è lo stesso film visto da me.
non t’arrabbià
PS
per me meglio pure di karate kid
Visto da giovane, non aveva difetti. Il doppiaggio e il tizio dei suoni erano da galera.
“atletismo allora insospettabile per uno così ben piazzato, accento russo”, eleganza e agilità, la rovesciata, i calci che lo renderanno famoso e pronto per ribaltare il cinema”,
mi ricordano un altro tizio di cui ora non mi sovviene il nome che poi non ha ribaltato proprio niente, giuda iscariota
@blueberry: rivendico il mio sacrosanto diritto di essere come minimo perplesso se mi arrivano commenti tipo “hey, qual e’ il film in cui [segue descrizione dettagliata di una scena che e’ descritta anche nella rece, foto inclusa]”.
L’ “attaccapanni basso” si chiama “uomo di legno” ed è uno strumento importantissimo per il kung fu :-) ci ho avuto a che fare solo un paio di volte ma devo ammettere che è una figata.
@steven: la persona a cui ti riferisci non ha e non ha mai avuto gli “occhi della tigre”, per dirla alla Sly. JCVD ce li ha avuti dal primo istante in cui hanno puntato la cinepresa su di lui.
che roba! la prima volta vidi (il film e JCVD) solo l’inizio, fino a quando JCVD dopo aver saccagnato il padre ferma jason con delle leve alle mani dopo che l’aveva fermato per la spalla. e già quello mi bastò! anche se mezzo gagno sapevo che ne avrebbe tirati ancora tanti di calci quel “cattivo”!
belle rece!
@nanni: gli occhi del fesso c’ha quello lì. Certo, uno dei due aveva il dna per diventare una leggenda, ma che l’altro si riducesse a ruffiano per comparsate… Seppur con 1/10 del carisma di JC, io ci avevo investito. Viviamo tempi bui.
Però è innegabile che in due momenti cruciali per il cinema di menare, entrambi hanno rappresentato una scintilla. Poi te lascia stare che uno è diventato incendio e l’altro no.
@steven: il paragone Van Damme vs Scott Adkins e’ nei libri di scuola alla voce “il talento senza attitudine non serve a un cazzo”
ma levatelo pure dai libri di scuola ormai adkins
Mai visto. È ora di recuperarlo quindi. Anche perché ero fermamente convinto che oggi avremmo parlato di Game of Death 2 che sto appunto noleggiando per vederlo stasera con alcuni amici. Devo dire che la presa che ha il nome di Bruce Lee anche su gente che non ha idea di cosa sia il Jeet Kune Do mi ha molto sorpreso.
@pillole: Bruce Lee nell’immaginario generale e’ “le arti marziali” tutte.
Guardati pure Game of Death 2 che tutto sommato e’ carino, ma spoilero fin da ora che martedi’ prossimo chiudo con Dragon e poi bisogna che smaltisco le recensioni dal Frightfest.
Dopodiché chissa’, potrei fare un piccolo speciale separato sulla Bruceploitation.
Fantastico, lo vedevo ogni volta che passava in qualche tv locale.
Ricordo, tra le tante, la scena in cui il protagonista fa gli addominali appeso al tabellone da basket.
Ho dei ricordi terribili di sto film. Il règaz che va sulla tomba di bruce e li vede lo spirito fu una cosa che mi fece rivoltare le budella. Brr. Mammamia. Fortuna che è completamente sparito da qualsiasi tipo di palinsesto.
Madonna che ricordi di infanzia, nemmeno ricordavo di averlo visto fino alla foto di JCVD sulle corde. Non sono tanto d’accordo sul, versione scema di Karate Kid, qua si menavano meglio e di più.
E’ parecchio godibile anche se l’allenamento fatto insieme allo spirito di bruce lee e la sconfitta di JCVD da parte di un cristiano la metà di lui, sono 2 MACCOSA talmente atroci che si magnano tutti quelli di prometeus e elysium senza manco masticare.
Cioè, in pratica il tizio si allena usando la sua fantasia e basta. Era necessaria sta cosa? Non andava bene inserire il solito maestro vivo e vegeto, saggio ma con il trauma?
@terence: ho detto la versione scema, non la versione sportivamente inferiore.
Io ogni volta che riguardo Karate Kid voglio andare ad abitare di fianco al Maestro Miyagi e sposare Ali con una L sola, qua vorrei menare tutti quanti a partire da chi ha tirato in ballo il fantasma del sosia di Bruce Lee.
Poi atleticamente là si rimaneva nel contesto di una commediola ambientata tra liceali, qua invece c’è roba interessante da guardare.
Considerando però che anche Miyagi prendeva parecchio da Bruce Lee (“la cintura serve solo a tenere su i pantaloni” e la faccenda di afferrare le mosche coi bastoncini erano cose che era solito tirare in ballo Bruce), non farmi fare paragoni umilianti sul piano filosofico.
No no no non scherziamo, se questo film non era il tuo preferito alle elementari non ti do neanche la mano!
Aveva tutto, amicizia, scontro generazionale, figa, colonna sonora e finale in tripudio.
Su youtube la scena finale l’ho messa io! :)
@pado: quando e’ uscito ero gia’ al liceo. E una bestemmia e’ una bestemmia. E qua, come dice anche Schiaffi, ce ne sono pure due (e figa davvero pochissssima…).
FILMONE!!!!
Off topic (insomma!), nessuna news sull’uscita in Italia di UniSol 4, Six bullets, Ufo ecc ecc?
p.s: io ancora sogno una recensione di Nanni su Kickboxer.
Ovviamente uno Speciale JCVD sarebbe fighissimo, apro una petizione :)
@Nanni
Eh no… ora ti sei fottuto da solo :). Se hai recensito questo allora sei obbligato anche a fare la recensione di quel capolavoro che è stato SHAOLIN SOCCER, che hai già citato ma non basta. Il portiere è quanto di più vicino a un sosia di Bruce Lee di quanto abbia visto finora al cinema e sono sicuro che ti divertiresti un sacco a scriverne. Dai, dai, dai… vengo a spicciarti casa se lo fai :). Vuoi che ti paghi ? Lo faccio, eh…
Team “Speciale Bruceploitation”!!!!!!!
Rivedendo la scena finale le cose che saltano più all’occhio sono le scene di raccordo e i controcampi. Da urlo. Comunque VD era già una spanna sopra tutti. Credibilissimo. E son serio.
@JCVD Kickboxer e’ uno dei miei film preferiti ma le coreografie del combattimento con Tong Po sono belle da vedere ,ma totalmente insensate ,sembra una danza con Tong Po che si limita a fare da sacco.
Quoto per il Bruceploitation e @Nanni Dragon lo devi distruggere!
Io voto affinché lo speciale B.L……………….non finisca mai!
@Nanni
Si ovviamente da quel lato c’è un abisso, solo che ai tempi questi dettagli mi sfuggivano, volevo solo le botte!
https://www.youtube.com/watch?v=WnZra3hYESg
a 1:23:23 c’è Leo Messi tra il pubblico
Volevo rassicurare tutti: ho appena comprato, con un esborso in lingotti d’oro, altri dieci numeri dello Speciale Bruce Lee :) Quindi tranquilli, e rimettetevi pure la tutina giallo canarino.
(e magari ci scappa anche 5 dita di viuuuulenza, che non so cosa c’entri ma me lo ha suggerito il cattivo che applaude e ride mentre Van Damme gonfia i regazzini)
Solo per dire che nel breve combattimento a terra, JCVD precede di anni gli effetti speciali che furono di Scott Adkins negli Undisputed (2 et 3).
@Aldo Jones
QUEL sosia di Bruce Lee lo hanno “recensito” parecchio qui
http://www.i400calci.com/2009/04/the-legend-of-bruce-lee-la-serie-cinese-sul-mito-dei-miti/
@Ciobin Lee
A sto punto mettiamoci anche “Dalla Sicilia con Furore” con Franco e Ciccio…
@Cleaned La mia idea era di interpretare lo speciale Lee in modo ipnotico e iperrealista, che poi è quello che Conannibot sta già facendo, essendo passato dal Lee corporeo a quello ectoplasmatico. Quindi nuove forme di leeismo per saziare la nostra hype potrebbero diventare un fenomeno da bookmakers. Come verrà interpretato lo speciale Lee nel prossimo numero ?
Io ad esempio ho scommesso 20 dollari su “4 piedi violenti”, mio vecchio corto girato ai tempi del liceo.
Film passato alla storia perch JVD fa il cattivo! XD Non lo sapevo che lo facesse anche in “Aquila nera”! XD Lo vidi quando già avevo visto alcuni dei suoi primi film e mi fece un po “impressione” vederlo interpretare un ruolo così spietato!
Per il resto in effetti la storia è praticamente karate kid con inserito il rapporto conflittuale con il padre sulle arti marziali e la presenza del fantasma di Bruce Lee!
L’ ho rivisto di recente e tutto sommato l’ ho trovato godibile. Piuttosto tosto e abbastanza violento il combattimento finale comunque!
Ho scoperto che è conosciuto anche come “Kickboxers” vedendo la VHS in vendita se non erro. Mi chiedevo se avesse a che fare con “Kickboxer”, non sapendo che fosse “Vendetta personale”. Invece il titolo originale l’ ho scoperto alcuni anni fa vedendo un bel programma sulle stelle di arti marziali su Europa 7!
Ah, però! Non sapevo che da noi “Kickboxer” fosse uscito prima di “Senza esclusione di colpi”!
Comunque che roba quando Italia 1 mandava questi film action e di arti marziali con il venerdì (?) action e la mitica musica durante i promo che faceva più
o meno così: “E tochi è, toghi è, toghi è, toghi è…” :lol: XD. ^^
“Ovviamente uno Speciale JCVD sarebbe fighissimo, apro una petizione :)”
Sottoscrivo! XD ^^
“Fortuna che è completamente sparito da qualsiasi tipo di palinsesto.”
In compenso la versione italiana è su youtube con un bel numero di visualizzazioni!
Ah, ma quanto mi sta antipatico quel ragazzotto che fa i dispetti al protagonista -.-!
L’attaccapanni basso si chiama “uomo di legno”.
Questo film lo passavano su Italia 1 e tutti gli adolescenti si gasavano, si convincevano che le arti marziali fossero tutta spettacolarità e si iscrivevano nelle palestre. Poi capivano che la realtà era un’altra cosa.
Questi film erano i Never Back Down degli anni ’80/’90.
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