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recensioni

The Call. Piange il telefono. Oh come piange.

Bongiorno Miike
di Bongiorno Miike | 27/09/201367

The Curse of Miike – Rebirth
Seconda Puntata

“Come sta dottore?”
“Meglio mr. Cobretti, gli abbiamo dato una dose da cavallo di antistaminico”
“Ma si risveglierà presto?”
“Chi lo sa?”
Nanni osserva Miike steso sul letto, il volto tumefatto, le dita tozze e gonfie, il colore paonazzo della pelle. Respira emettendo un lieve sibilo che Wim ha riconosciuto subito: Fiat Panda a metano con problemi di sfarfallamento nel passaggio alla benzina. Ha provato a cambiargli un paio di  pezzi ma Miike questo non se lo può ricordare. Se ne accorgerà al risveglio quando, andando in bagno, scoprirà che un impianto Bose può essere installato anche nei posti più impensati.
“Dottore, mi dica, soffre molto?”
“E chi lo sa… la medicina non è in grado di sondare cosa accade oltre la barriera della coscienza. Ma mi dica mr. Cobretti… Come è successo? Una reazione allergica di questo tipo non si vede tutti i giorni”
“Ma niente… ero lì che assegnavo i film e gli ho chiesto «Miike tu cosa ne pensi di Abigail Breslin?»”
Miike ha un sussulto, le macchine registrano un aumento del battito cardiaco preoccupante. Il dottore si avvicina al letto.
“E lui vede, ha avuto questa reazione, solamente perché ho detto Abigail Breslin”.
Miike ha uno scatto improvviso sul letto, le mani stringono dolorosamente le  lenzuola, la stanza si riempie di lancinanti suoni digitali.
“Ma solo quello eh… Abigail Breslin. Mi domando cosa c’è di male nel dire Abigail Breslin”
“Perdio la smetta, non vede che sta malissimo?”
“Solo per Abigail Breslin?! Ma guardi che Abigail Breslin è una ragazza tanto carina a partire dal nome Abigail Breslin, senta al musicalità. Senta come la labiale della L finale di Abigail si va ad agganciare al suono rotondo della R del cognome Breslin. È così tenera, Abigail Breslin. Provi anche lei. Abigail Breslin. Abigail… Breslin.”
Infermiere e infermieri accorrono in massa, gli speaker dell’ospedale richiamano impazziti i dottori nella stanza, Miike sembra un cavallo imbizzarrito, cercano di trattenerlo sul letto mentre un medico prova a fargli un iniezione nel collo. Nanni sorride sottilmente e si avvia verso l’uscita dalla stanza. Dietro di lui è un ronzare di nomi che finiscono in “Ol” e “In” preceduti da dosaggi di cui si percepisce l’eccezionale dosaggio.
Nanni si ferma sulla porta. Si volta. Guarda il letto dove Miike ancora si agita.
“The Call Miike. The Call. Con Abigail Breslin”
“…”
“E Halle Berry”.
Un attimo di silenzio. Miike è immobile, la schiena inarcata come una vela gonfiata dal vento. Bellissimo e innaturale. I dottori intorno a lui, immobilizzati nell’attimo prima di un qualcosa che si sente debba accadere.
Miike apre gli occhi.
E mentre Nanni esce dalla stanza, l’ospedale tutto sente la voce di Miike che mette in dubbio i costumi sessuali di una nota cantante pop esplosa negli anni ottanta.

Fine seconda puntata

 

Alcune note introduttive:

Vi è mai capitato di ricevere una mail da un amico con oggetto “Ti ricordi la ragazzina di <insert film conosciuto>. Vi è mai capitato di aprire quella mail e, guardando il contenuto fotografico della stessa, provare quello stupore tipico di chi ri-incontra dopo anni una compagna delle elementari e rimpiange, per un istante, l’assenza dei matrimoni concordati dalle famiglie quando i bimbi sono ancora in fasce? Ecco. Abigail Breslin, piccola cucciolotta tutto pepe e simpatia di Little Miss Sunshine no. Lei no. Qualunque cosa pensiate la risposta è no. Le altre sì. Lei no.

Lei sì.

Lei sì.

C’è poi da aggiungere che io, con Little Miss Sunshine, ho un rapporto controverso: nel senso che tutte le volte che qualcuno me lo cita come “un film tanto simpatico e bello”, provo istantaneamente il desiderio di essere in auto per fare un’inversione a U e tirarlo sotto. Credo infatti che Little Miss Sunshine, insieme a Il fantastico mondo di Amelie, sia la vera causa della crisi economica globale. E della fame in Africa. E del disco nato dalla collaborazione tra Lou Reed e i Metallica. Non scherzo. Lo penso davvero.

Lei no.

Lei no.

Halle Berry. Che dire di Halle Berry? Halle Berry ha vinto un Oscar. Ed è finita a fare The Call. Con la Breslin. Se la sua parabola di carriera non avesse avuto questo finale, allora potrei parlare di “Effetto Repetto”. Ma è finita con The Call. A Repetto, per dire, è andata meglio.

Halle Berry… che dire di Halle Berry che Catwoman non abbia già detto a suo tempo? Certo, quei pensieri sono andati perduti per sempre dentro al gorgo dello sciacquone, ma credo che molto si possa recuperare guardando ai primi tre X-Men e alla sua interpretazione di Tempesta. Oppure guardando alla carriera di Renée Zellweger. A quella di Repetto no. A Repetto è andata meglio.

Bene. Possiamo iniziare.

Sulla carta The Call era un film che poteva fare bene: una perenne promessa alla regia (quel Brad Anderson che, prima con Session 9 poi con The Machinist, sembrava dover essere il nuovo vecchio Bloomkamp e girare finalmente il suo Blade Runner Psycho come terzo film), uno sceneggiatore di mestiere (quello di Ferite Mortali e -ahem- I 13 Spettri ma ehi… un passo falso può capitare a tutti, no?!), un titolo identico a un film di Takashi Miike e un cast che poteva vantare due nomi che la gente ancora poteva riconoscere senza dover usare Google. E finire sulle recensioni di Catwoman. La produzione, ricca di ben 13 milioni di dollari, vantava un contributo della WWE Film Production che, solitamente, una volta piazzato un suo wrestler nel cast (in un ruolo a caso) è contenta così. Esce. E va a bere birra e steroidi. Con steroidi a parte. Grazie.
Tutto insomma, propendeva per il buon prodottino, anche e soprattutto grazie a un’idea base semplice, basilare, rodata in milioni e milioni di film e telefilm. C’è un serial killer, il serial killer rapisce una ragazza, la ragazza riesce a mettersi in contatto con un salvatore/ice, il salvatore/la salvatrice cerca di capire dove è la ragazza, scontro finale, titoli di coda. In mezzo, come tradizione impone, ci sono un paio di vittime collaterali che servono per lo più a dimostrare che il serial killer è DAVVERO un serial killer, una scena in cui si strappa la maglietta della giovane rapita e una quindicina di “Oh! Fuck!”. La durata del film, che oscilla tra i 90 e i 115 minuti (titoli di coda inclusi), dipende esclusivamente da quante volte il regista decide di usare il trucchetto che ribattezzeremo come “Thank You Mario! But our princess is in another castle!”. Come ho detto, gli elementi per far bene (o almeno non male) c’erano tutti. Ma allora cosa è andato storto?

Semplice: la noia. La nostra compagna di anni e anni di ore di letture in classe dei Promessi Sposi, l’ingombrante signora che appariva al nostro fianco ogni qual volta un amico/cugino/parente estraeva l’album delle foto del matrimonio, l’immancabile presenza delle serate passate a guardare “un film che è un po’ pesantino ma alla fine vedrai che ripensandoci…”. Un po’ tipo Napoleon Dynamite. O Frankenstein Jr. La noia. La noia che si mangia The Call a fettine sottili-sottili. Tutto è già visto, tutto è già scritto, le scene si susseguono con una prevedibilità imbarazzante. La trama si sviluppa attraverso una serie di microstanze da brutto punta-e-clicca anni 80: in questo ambiente ci sono tre oggetti, prima di passare al livello successivo li avrai utilizzati tutti e tre. Cambio di quadro, altri oggetti, altro giro, altro regalo. Bambino prendi il codino, prendi il codino. Nei 90 minuti di The Call si ha la sensazione di aver visto tutto quanto e tutto una volta di troppo. Abbiamo già visto la protagonista che svolge un lavoro difficile e complesso (nel caso Halle Berry, operatrice del 911) che così, a un certo punto, dopo anni di lavoro in cui si presume abbia assistito a stupri e omicidi superando il tutto con la nonchalance che l’ha resa la migliore nel suo lavoro, finisce in mezzo AL CASO TRAGICO che le CREA DEL DISAGIO. MOLLA TUTTO, finisce a fare LAVORO DI SCRIVANIA perché non se la sente più DI STARE IN PRIMA LINEA ma nel momento del bisogno RITORNA A ESSERE LA PIU’ FICA DEL CANESTRO salvando la baracca.

Qui sopra potete vedere la noia

Qui sopra potete vedere la noia

In The Call abbiamo visto e rivisto tutto, tranne la violenza. Quella no. Gli altri film di questo genere hanno la violenza. The Call no. Gli altri sì. Questo no. E non ha nemmeno Repetto. Tutte le azioni che prevederebbero un po’ di sangue avvengono costantemente fuori inquadratura facendo ruzzolare l’interesse di questo film giù giù fino alle soglie di “Detective Monk“. C’è da dire che la recitazione di Halle “Fotoromanzo” Berry non aiuta, con le sue solite tre espressioni usate ciclicamente (la quarta ovvero “le tette di fuori” non rientrava nella tavolozza emotiva della pellicola) e con una legnosità che, dobbiamo dire, è inedita anche per lei. Abigail Breslin fa di tutto, davvero, per riciclarsi come screaming queen provando anche la via del   recitare in reggiseno. Ora, tenendo conto che SPOILER il serial killer ha una psicosi feticista per i capelli biondi di giovani bionde FINE SPOILER non vedo davvero l’esigenza di una scena in cui il killer denunda la Breslin per poi provare a SPOILER farle lo scalpo FINE SPOILER. Tuttavia non commento ulteriormente ma agevolo diapositiva lasciando a voi, specie a voi signore all’ascolto, eventuali riflessioni intorno al tema del  physique du rôle.

D'you know what I mean

D’you know what I mean

A questo aggiungiamo che la Breslin non è una brava attrice. Non lo è proprio. Vive di rendita sulla base del risultato ottenuto nella parte della piccola fan di Sandra Milo. Per sua fortuna è nata in un’epoca in cui i bambini-attori non passavano dal set direttamente all’eroina il che le garantisce, se non altro, un declino più lento e controllato. Un po’ come è successo agli Air. Ma non a Repetto. Repetto no. A Repetto è andata meglio.

Dovendo tirare le somme possiamo dire che The Call è una puntata poco riuscita di un telefilm da tardo pomeriggio, privo di mordente e girato con poca voglia e poco mestiere. E poi ci sono Abigail Breslin e Halle Berry.

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Evitatelo

Bongiorno Miike, i400calci.com

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Bongiorno Miike
Autore del post: Bongiorno Miike
"Ho visto di peggio"
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tags: abigail bresling Brad Anderson detective Monk disneyland non fa poi male halle berry Mauro Repetto Session 9 takashi miike the call the curse of miike the machinist

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67 Commenti

  1. Marlon Brandon 27/09/2013 | 07:37

    Che dire, bella la recensione condivido tuttissimo specialmente riguardo all’album di Lou Reed coi Metallica…se solo fosse uscita prima mi sarei evitato un’ora di niente, ma credo di aver usato il film come sottofondo ad altre attivita’ (fare la squadra del fantacalcio, raccogliere le piante dei puffi etcetc…)

    Rispondi
  2. Beetch 27/09/2013 | 08:00

    Mi sono addormentata sul divano dopo 20 minuti.. Ma Repetto? Aggiornami…

    Rispondi
  3. Imperator 27/09/2013 | 08:20

    “E mentre Nanni esce dalla stanza, l’ospedale tutto sente la voce di Miike che mette in dubbio i costumi sessuali di una nota cantante pop esplosa negli anni ottanta.”

    Sono caduto dalla sedia. E sul lavoro non è facilmente spiegabile.

    Rispondi
  4. Cicciolina Wertmüller 27/09/2013 | 08:21

    Ammazza ma che brutta la Breslin. Poi capace che fra qualche anno, fra chirurgo e photoshop, sono anche capaci di spacciarla per figa. Ma rimane un cessetto.

    Rispondi
  5. Ciak Norris 27/09/2013 | 08:23

    Però Repetto è tornato a lavorare con Pezzali nell’ultimo album.

    Rispondi
  6. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 08:24

    @Ciak: gli è comunque andata meglio

    Rispondi
  7. Ciak Norris 27/09/2013 | 08:26

    @ C.W. No Vabbè, a questo punto posta una tua foto con stessi abiti della breslin (e quindi pochi) e stessa gamma di espressioni (e quindi poche)
    Ps. Ma la Breslin è nipote di QUEL Ray Breslin??

    Rispondi
  8. Dévid Sfinter 27/09/2013 | 08:47

    Madonna è la ragazza meno attraente del monte. Spezzo una lancia in favore di Napoleon dynamite per me bombetta.

    Rispondi
  9. Calvin Clausewitz 27/09/2013 | 08:59

    Previsioni del tempo: pioggia di merda nei commenti per aver associato noia e Frankenstein Jr.

    Rispondi
  10. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 09:03

    @Calvin: mica ho detto che è brutto. Dico che è noioso. Non me la sento proprio di dire “Veh che ritmo che ha Frankestein jr!”. Idem per Napoleon Dynamite per cui vale Napoleon Dynamite > Juno >> Little Miss Sunshine. Ma siamo sempre lì.

    Rispondi
  11. Rocco Alano 27/09/2013 | 09:33

    A parte l’uscita su “Frankenstein Jr” (un capolavoro- è vero che non sarà ritmatissimo, ma non è un film d’azione nè una screwball comedy e, francamente, definirlo noioso è pura blasfemia), ottima recensione.
    Abigaille non avrà tette, però ha una gran faccia da soffegassi! Insomma, l’avessi davanti in reggiseno, non farei lo schizzinoso!

    Rispondi
  12. Stanlio Kubrick 27/09/2013 | 09:34

    Mi rifiuto di considerare Napoleon Dynamite come un film che possa essere “meglio” di un altro film. Napoleon Dynamite deve stare SEMPRE a destra del simbolo >.

    Rispondi
  13. Ciobin Kosugi 27/09/2013 | 09:37

    Devo ammetere che the Call mi ha fatto subito l’effetto urotsukidoji.
    Noioso, quindi, non direi.
    Direi, pittosto, ricco di citazioni. Pieno di amore per il cinema.
    Halle Berry prima o poi tornerà a fare film con Billy Bob, ne sono certo. Me lo ha promesso su skype.

    Cordialmente, Ciobin.

    Rispondi
  14. Genco Olive Oil 27/09/2013 | 10:13

    Al di lá della rece da applausi, trattengo le lacrime di gioia empatico perché per la prima volta leggo che Frankenstein JR è noioso. Adesso posso dire a tutti che mi ci sono addormentato a più riprese sopra, non vedo l’ora, sarà una nuova vita, un nuovo inizio.

    Rispondi
  15. Rocco Alano 27/09/2013 | 10:25

    Ragazzi…certa gente si merita Scary Movie e tutta la sua genia di immonde cagate!

    Rispondi
  16. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 10:37

    ben 15 commenti per evocare il Morettiano “ve lo meritate!”. Bene ma non benissimo. Qualcun altro che si mette in fila per scrivere cose intelligenti? No?

    Rispondi
  17. Rocco Alano 27/09/2013 | 10:42

    Secondo te, se ero una persona intelligente, leggevo i tuoi articoli?

    Rispondi
  18. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 10:47

    Secondo me sì, esattamente come tutti quelli che leggono i miei articoli e gli altri dei calci. Ma non sono infallibile purtroppo.

    Rispondi
  19. Rocco Alano 27/09/2013 | 10:53

    Ciò mi conforta.

    Rispondi
  20. Ciak Norris 27/09/2013 | 11:53

    A quando un concorso in cui voi della redazione sceglierete una recensione fra quelle scritte dagli utenti di un film di vostra scelta?

    Rispondi
  21. Ciak Norris 27/09/2013 | 11:54

    BTW…Miike recensione superlativa!

    Rispondi
  22. Darkskywriter 27/09/2013 | 12:35

    Condivido molti punti della rece, però mi/vi chiedo: non è un po’ troppo severa? Di solito nella Curse of Miike siamo abituati a leggere di filmacci immondi che il portatile attiva l’autoesplosione appena li apri con vlc, e fa strano trovare The Call qui…

    Io non lo riguarderei, però devo dire che mi ha fatto moderata simpatia proprio l’atmosfera da telefilm sgangherato anni ’80, in gran parte involontaria e derivante dal fatto che il budget modesto e lo script colapasta sono inadeguati a sostenere il brillante spunto iniziale (gente più brava e con più soldi su come funziona il 911 ci avrebbe tirato fuori un filmone tipo Al di là della vita di Scorsese).

    Insomma i difetti ci sono tutti, ma secondo me col giusto spirito un po’ di divertimento al minimo sindacale te lo porti a casa, dai…

    ps. francamente invece associare Frankenstein Jr. al concetto di noia mi fa l’effetto di associare Milla Jovovich al concetto di cessetto, solo ad accostarli mi si attiva l’autoesplosione nella capoccia

    Rispondi
  23. Anakin Rossi Stuart 27/09/2013 | 12:56

    Non condivido, ma capisco l’associazione Frankesnstein Jr. – noia (a rivederlo oggi si sente che ha quarant’anni (!) e oltretutto si rifà ai ritmi di 30/40 anni prima… non proprio veloce, ma io gli ci voglio troppo bene che è uno dei film che mi ha cresciuto quand’ero infante e il solo vedere Marty Feldman mi mette di buon umore)

    Su Napoleon Dynamite sto con Stanlio senza se e senza ma.

    Comunque, credo sia una delle intro ai pezzi della Curse più belle di sempre… poi alla fine ti hanno dimesso, Miike, o hai scritto la rece col computer di Stephen Hawking?

    Rispondi
  24. Nanni Cobretti 27/09/2013 | 13:18

    I pollici di Megan Fox ragazzi, vogliamo parlare dei pollici di Megan Fox?

    Rispondi
  25. Ciak Norris 27/09/2013 | 13:21

    La discussione sta prendendo una strana piega o è solo impressione mia?

    Rispondi
  26. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 13:27

    Qualcuno mi sta facendo passare che la Breslin in reggiseno è un bel vedere?

    Rispondi
  27. Dévid Sfinter 27/09/2013 | 13:49

    @Miike: Dead of Pussy chi lo dice…
    Su Napoleon non rimarco perchè la sede è sbajata.
    “Thank You Mario! But our princess is in another castle!” è bellissima. Se la usi più di 2 volte però o sei davvero bravo o rischi la colata calda marrone. In The call quante ne abbiamo?

    Rispondi
  28. Terence Hell 27/09/2013 | 13:50

    A me pare un comodino con le tette.

    Rispondi
  29. babaz 27/09/2013 | 13:50

    … no scusa, che fine avrebbero fatto gli Air?
    chiaramente, a Repetto è andata meglio

    Rispondi
  30. Nanni Cobretti 27/09/2013 | 13:54

    @Miike: se dici a me no, facevo passare che a volte se parli del difetto marginale di qualcosa non significa che stai mettendo in discussione tutto il pacchetto

    Rispondi
  31. Nanni Cobretti 27/09/2013 | 13:55

    …e non parlavo di (si schiarisce la voce) ABIGAILLL… BRRRESSSLINNNNNN…

    Rispondi
  32. Bart Vater 27/09/2013 | 13:58

    Oggi ho scoperto che la Abigail Breslin e Chloe Grace Moretz sono due persone diverse,e per fortuna,direi.

    Rispondi
  33. pasqualo bianco 27/09/2013 | 14:16

    #Bongiorno Miike
    “Qualcun altro che si mette in fila per scrivere cose intelligenti? No?”
    Sopravvivi alla peste, astieniti dal cinemaratto!
    http://www.youtube.com/watch?v=5j4l_NdkYMQ
    (Colpo di tosse)

    Rispondi
  34. Rocco Alano 27/09/2013 | 14:26

    Dico solo che ha la faccia da pompinara e, non avendo io il parco macchine di Rocco Siffredi, una bottarella gliela darei volentieri. Poi, oh…voglio vedere le gran gnocche che si porta a letto chi fa lo schizzinoso.

    Rispondi
  35. Rocco Alano 27/09/2013 | 14:28

    @Nanni, leggi il mio primo commento. Ho scritto gran pezzo , a parte….. Nessun pollice o alluce, quindi!

    Rispondi
  36. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 14:43

    Rocco: cercherò di rispondere in maniera pacata. Spero che nella recensione le valutazioni che ho fatto sulla Breslin fossero state contestualizzate. Le ripeto qui magari in linguaggio più chiaro facendole PRECEDERE DAL MAIUSCOLO CHE SEMBRA CHE IO STIA ALZANDO LA VOCE. e invece attiro solo l’attenzione. La spiegazione contiene SPOILER.
    Personalmente non sono un sostenitore del nudo pretestuoso. Ora, se il serial killer aveva come unico obbiettivo quello di farle lo scalpo, il fatto che le tolga la camicia è del tutto gratuito. Orbene: se una cosa è gratuita mi aspetto che ALMENO NE VALGA UN POCHINO LA PENA. Non si sta cianciando intorno al tema “io due botte comunque gliele darei” perché NON CREDO che nessuno qui avrà mai l’occasione (ma spero di sbagliarmi) di scegliere in merito all’avere un rapporto intimo con Abigail Breslin o meno. Quindi che commento è?

    Rispondi
  37. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 14:47

    @Dévid: un paio abbondante.
    @Dark: ammetto la mia colpa. Ebbene sì, lo confesso pubblicamente, i film orrende della Curse ogni tanto mi divertono. Diciamo spesso. Diciamo che quasi mai sono costretto a mettere in pausa per lo sfrantamento di coglioni. The Call fa eccezione. È stato una sofferenza seguirlo attentamente senza pensare ad altro come, appunto, la visione dell’album di nozze del cugino. Perché un film va visto con attenzione se ne vuoi parlare almeno un po’ approfonditamente. La noia e lo smosciamento che mi hanno dato The Call -beh- sono rare. E questo lo fa finire in uno dei gironi più bassi dell’inferno Miikiano. Prima di Ooga booga, si intende, ma di non molto.

    Rispondi
  38. Rocco Alano 27/09/2013 | 14:47

    @Miike. Siccome parte del tuo articolo era basata sul fatto che la signorina in questione sarebbe un ideal standard (nel senso della marca) senza se e senza ma, volevo solo commentare che, personalissimo giudizio, a me non dispiace perchè ha un ‘aria vagamente maialesca che me la rende intrigante. Punto.

    Rispondi
  39. Nanni Cobretti 27/09/2013 | 14:54

    @rocco: ce l’avevo con chi si indigna che si critica il ritmo non esattamente adrenalinico (legittimo, eh) di Frankenstein Jr pensando che si stia criticando tutto il film. Poi se Miike in realta’ intendeva davvero criticare tutto il film gli metto la mia voce che dice “Abigail Breslin” come suoneria del telefono e pubblico il suo numero in un database per telemarketers. E gli rompo il tasto “rispondi”.

    Rispondi
  40. Steven Senegal 27/09/2013 | 14:58

    Ma quando è al telefono con Halle, almeno una granata la tira per farsi localizzare?

    Rispondi
  41. Rocco Alano 27/09/2013 | 15:08

    @ non sarà adrenalinico, ma non è mica “Il Vento fa il suo giro” o un film di Sokurov! La noia è altrove.

    Rispondi
  42. Calvin Clausewitz 27/09/2013 | 15:14

    A dire il vero si diceva che fosse “un film un po’ pesantino ma che poi ripensandoci…”. Frankenstein Jr. Un film un po’ pesantino. E poi “La noia”. Sempre Frankenstein Jr. Just to straight the record, eh, adesso continuate pure a discutere che io lurko.

    Rispondi
  43. Max 27/09/2013 | 15:21

    Ma perchè stiamo commentando le tette di Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin Abigail Breslin?

    Rispondi
  44. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 15:28

    @Rocco e Calvin: allora. Sarò forse io l’unico stronzo che non si è rotolato per terra guardando Frankenstein Jr. Sarà che mi sembra il film di cui si grida “capolavoro” un po’ perché sta male non dirlo. Io l’ho visto 4 volte e sempre con parecchia difficoltà. Di Young Frankenstein penso che sia un film immancabile, che deve essere visto assolutamente (al contrario di Napoleon Dynamite che può essere mancato tranquillamente), ma che abbia dei grandi cali di ritmo, che la comicità sia altalenante e che unisca grandiose battute (che ci siamo sentiti ripetere ventimilavolte), ad altrettanti momenti che boh. Ma proprio boh.

    Rispondi
  45. Rocco Alano 27/09/2013 | 15:38

    @Miike. Tranquillo, boss! Io mi tromberei ABIGAIL BRESLING, ergo può esistere anche qualcuno a cui non piaccia Frankestien Jr. Diciamo che le due cose fanno a gara di tristezza!

    Rispondi
  46. Imperator 27/09/2013 | 15:45

    Assolutamente con il Miike.

    Frankenstein Jr. l’avrò visto tre o quattro volte e ricordo solo le battute che sono passate alla storia e l’inizio. Dal mostro che si alza in poi non mi ricordo nulla. Giuro, non saprei dire come finisce.

    PS: Abigail Breslin = Vaso Sanitario.

    Rispondi
  47. Rocco Alano 27/09/2013 | 16:00

    @ Imperator: finisce che si scambiano lo schwanstuck.

    Rispondi
  48. Dévid Sfinter 27/09/2013 | 16:05

    @ Rocco: Grande. Ed ero uno di quelli in disaccordo con te.
    Effettivamente sono almeno 10 anni che non vedo Fr Jr perchè non ho mai mai mai voglia di rivederlo. Credo che farebbe fatica a strapparmi qualche vera risata. Secondo me la più grande qualità di Mel Brooks era quella di capire l’ironia e la comicità del tempo. La commedia (comica) ha purtroppo un limite massimo di tempo oltre il quale non va. Riconosci la genialità di certe trovate ma non esplodi. Quasi mai almeno.

    Rispondi
  49. vespertime 27/09/2013 | 16:10

    Sarò sincerissimo. Tralasciando il finale un po’ MEH non mi è dispiaciuto affatto. Un compitino che si lascia guardare dalle 23 in poi mentre si mangia qualcosa prima di andare a dormire (che è come l’ho visto io).

    Rispondi
  50. vespertime 27/09/2013 | 16:11

    Ecco magari non è per nulla un film calcista, questo si. E infatti mi stupisce trovarcelo :)

    Rispondi
  51. Imperator 27/09/2013 | 16:36

    @Rocco: ho avuto un flash! Ora ricordo (vagamente) :)

    Rispondi
  52. Ciobin Kosugi 27/09/2013 | 17:09

    Qualcuno sa dirmi se Abigail Breslin ha mai fatto quei film giapponesi con pesci, polipi, calamari ecc. ? No, perché mi sembra di ricuordarmela. Comunque dai, dai, continuate a picchiarvi. È bellissimo.

    ( @Nanni comunque, fossi in te, un contest di soggetti di max 10/15 righe lo farei, sarebbe un altro modo ancora per interagire con i tuoi fans, che potrebbero inviare i soggetti sotto forma di commenti da sottoporre al tuo insindacabile giudizio. Premio, una segnalazione a Zampaglione )

    Rispondi
  53. Trapador 27/09/2013 | 17:47

    Egregio signor Miike se lei considera noioso Frankenstei Jr si merita tutta la sua curse . E non solo , mi confonde talmente tanto da pensare che forse avrei potuto apprezzare tutti i film da lei recensiti .

    Rispondi
  54. Dembo 27/09/2013 | 18:10

    Complimenti Mike l’intro è una bomba, bellissimo sembrava di essere la con

    Rispondi
  55. Bongiorno Miike 27/09/2013 | 18:13

    Ragazzi tutti: se parliamo di pietra miliare del cinema siamo d’accordo. Frankenstein Jr. è una pietra miliare del cinema: ha fatto del “metacinema” prima di chiunque altro.
    Ma
    Se devo consigliare un film comico a qualcuno, per farlo ridere, non gli consiglio Frankestein Jr. Piuttosto Mezzogiorno e mezzo di fuoco. Al massimo.

    Rispondi
  56. Dembo 27/09/2013 | 18:18

    Complimenti Mike l’intro è una bomba, sembrava di essere la con te. Fottesega se F.j. ti procura noia, vieni qua abbracciamoci.
    [ sussurrato nell’orecchio con voce luciferina]
    ” Abigail Breslin…lin..lin..in”

    Rispondi
  57. Onan Polanski 27/09/2013 | 19:44

    Mi iscrivo al team di quelli che considerano Frankenstein Jr. un film importante ma noioso. Con battute divertenti (ma questo lo sanno anche i sassi) servite col contagocce. Con tanti cali di ritmo.
    Non so se sto facendo un accostamento empio e azzardato, ma la saga della Pallottola Spuntata, che pure comincia ad avere i suoi annetti e che OVVIAMENTE è composta da film peggiori di Frankenstein Jr., continua tranquillamente a farmi sbudellare dal ridere nel 2013.

    Rispondi
  58. Ciak Norris 27/09/2013 | 20:26

    non riesco a resistere più di 40 minuti senza consultare questo sito…dite che è grave come cosa??
    PS. io invece faccio parte di quella schiera che apprezza F.J. soprattutto per l’atmosfera da archetipo del film del terrore che si respira per tutto il film.
    Mi affascina. altro che battute.
    Sono l’unico, da questa parte dell’equatore, a pensarla così??

    Rispondi
  59. tommaso 28/09/2013 | 10:18

    Ciak Norris: io pure. Gran film comico, ma anche film di grandi atmosfere e sottile e per nulla banale elogio della stramberia come filosofia di vita. Unico vero capolavoro di Brooks.

    Io credo che nessuno abbia da ridere se qualcuno dice “Frankestein Junior mi annoia”, il mondo è bello perché vario. Ma mi pare invece abbastanza surreale portarlo come esempio di film lento, pesantino(!) e noioso(!).
    Per funzionare i pardigmi non dovrebbero basarsi su esempi comunemente entrati nell’immaginario comune?

    Rispondi
  60. samuel paidinfuller 28/09/2013 | 14:01

    mettere li frankestein jr nella recensione in quel contesto rischia di passare come un trick per far pompare i commenti delle rece, nevvero?

    Rispondi
  61. marfi 28/09/2013 | 14:08

    FrankensteinJR Revisionism Mode: On

    Rispondi
  62. Rocco Alano 28/09/2013 | 21:46

    Dicesi “tecnica Scaruffi”- attaccare qualcosa considerata inattaccabile per creare clamore.

    Rispondi
  63. BellaZio 29/09/2013 | 10:26

    Quello che dice Miike su Frankenstein Jr. è abbastanza vero. Come è vero che non è il miglior Brooks (sia Spaceball che Mezzogiorno e Mezzo a me piacciono di più). E’ vero che se voglio ridere per ridere felice contento mi guardo gli altri due, Frankenstein Jr. è un film bello, intelligente e simpatico, ma quando voglio ridere ho bisogno di qualcosa di più movimentato. Accostarlo anche solo nella stessa frase a Napoleon Dynamite però è un po’ troppo. Dovrebbe esserci una misura restrittiva che li tiene ad almeno 20 righe di distanza in una recensione.
    Comunque non tutti gli Scary Movie sono male, volevo precisare. Quelli degli Zucker hanno i loro momenti “bella lì”.

    Rispondi
  64. Bongiorno Miike 29/09/2013 | 12:17

    Cari,
    carissimi,
    carissimissimi ragazzi.
    Scrivo su queste pagine da 4 anni. Con tutto il rispetto: non vi sembra un po’ fuori tempo e fuori luogo darmi del “flamer”? Attribuirmi questi tricks? Speravo m conosceste meglio. Suvvia. Va bene che vi ho toccato la mamma, ma c’è un limite a tutto.

    INOLTRE:
    “un film che è un po’ pesantino ma alla fine vedrai che ripensandoci…”.
    Tema: un po’ di noia e un po’ di pesantezza.
    Fuori tema: qualunque altra considerazione di valore sul film.
    F.J. è un capolavoro? Sì.
    F.J. lo consiglierei a chi volesse farsi una serata leggera e spassosa. NO. MAI.
    Ma proprio mai. Potremmo passare le ore qui a discutere sul perché F.J è un capolavoro e una pietra miliare, ma tra tutti questi perché NON CI SARA’ MAI IL PUNTO perché è uno spasso.

    Rispondi
  65. L.Wonka 29/09/2013 | 12:33

    Caro Miike

    Non ho voglia di andarmi a rileggere TUTTI i commenti precedenti (c’è stata una polemica su F.J? Don’t care.)
    Intervengo solo per dire che quello che a te accade con A.B. a me succede con Halle Berry.

    E dire che questa curse sembrava avere tutte le premesse per essere un film da vedere almeno per il lulz. E invece no. Halle Berry. *stramazza*

    Rispondi
  66. Magdalena 30/09/2013 | 05:47

    Dicesi “tecnica Scaruffi”- attaccare qualcosa considerata inattaccabile per creare clamore.

    Notevole da chi pare ci sia cascato con tutte le scarpe, lasciando millemila commenti tutti a tema (quando non era intento a una guerra persa sulla Breslin).
    Credevo ci fosse la pena di morte per dire quella roba lì di Frankestein Jr, ma se Miike è ancora vivo ora so che posso farlo.
    Grazie.

    Del film non me ne frega niente da mi avete attirato qui col video di Super Mario. Non fatelo più.

    Rispondi
  67. Calvin Clausewitz 30/09/2013 | 16:14

    Per carita’, vige la liberta’ di espressione, io conosco gente che si sbellica con Shindler’s List ma non per questo nella mia videoteca finisce tra le commedie. Ciriciao.

    Rispondi

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