The Curse of Miike – Rebirth
Terza Puntata
“La metà superiore è il cielo. La metà inferiore è l’acqua. Il pugno deve calare in maniera rigida verso il basso come il fulmine sul lago. Le gambe devono muoversi in continuazione come l’oceano e i vostri calci devono essere come onde che si infrangono sugli scogli. Arrivare con impeto, scaricarsi sulla roccia e subito ritrars…”
“Capo…”
La sala dell’allenamento riecheggia della voce profonda del capo supremo. Nanni sta insegnando ai discepoli la sua arte, il Damme Drago Li Si Gal Shu.
“Oh Miike, vieni vieni che volevo giusto fare una dimostrazione…”
Miike si avvicina, afferra il giubbotto di kevlar.
“No no… lascia pure giù le protezioni e vieni qui che tanto non servono”
Miike entra nel cerchio mentre tutti gli allievi fanno un passo indietro.
“Ma che faccia Miike! Ma che hai fatto?”
“Ma niente… è che Wim m’ha sostituito per scherzo il collirio con il Roipnol”
“E come è stato?”
“Brutto, Spike Jonze ne ha approfittato”.
“Va bene, allora mettiti qui davanti a me”.
Il capo inizia a caricare la sua barra del Chi. È una barra molto lunga. E dura.
“Allora ragazzi quello che sto per mostrarvi è il colp…”
“Nanni, scusa… ma io sarei venuto per l’assegnazione del film”.
“Ah già… già… il film, è vero… dieci minuti di riposo ragazzi”
Gli studenti rompono il cerchio e si vanno a divertire facendo le flessioni sui pollici.
“Allora Miike, mi sa che sei pronto per passare a un livello superiore”
“Superiore?”
“Sì… basta film brutti. Sei pronto a qualcosa di più”
“Di più?”
“Sì, certo”
Freme Miike. Guizzano per un momento i suoi muscoli sotto la maglietta con la scritta “Tengo Botta”. Se solo fosse stato più attento, Miike avrebbe visto l’ombra di un sorriso adagiarsi sul volto di Nanni. Un sorriso bonario. Da Chuck Norris quando ti dice “Bambini, se vi drogate vi spacco il culo”.
“Be-bene Nanni… dunque?”
“Dunque sei pronto per la nuova frontiera: LA FRUSTRAZIONE.”
“La… frustrazione…”
“Esattamente. Per sta settimana ti fai + 1. Ragazzi! Ricominciamo! Miike, mettiti lì fermo”
“F-fermo?”
“E questo, cari allievi, è il colpo segreto che ho ribattezzato Vasectomia”.
L’aria sibila. E poi è solamente il rumore sordo di un albero che cade quando gli colpisci le palle.
Fine terza puntata
Perché recensire +1 (aka Plus One)? Perché è un film di Dennis Iliadis che aveva firmato il patinatissimo ma non terribile remake de L’ultima casa a sinistra. Perché ha un budget più che decente. Perché il protagonista è Rhys Wakefield, una delle poche cose che si salva di The Purge. Perché parla di un meteorite che si schianta creando pazze pazze cose durante una festa di adolescenti. Tutti motivi validi sulla carta. Ma concretamente perché recensire +1 (aka Plus One)?
Perché è un film di Dennis Iliadis che aveva firmato il patinatissimo ma non terribile La Casa In Fondo a Sinistra. Perché ha un budget più che decente. Perché il protagonista è Rhys Wakefield, una delle poche cose che si salva di The Purge. Perché parla di un meteorite che si schianta creando pazze pazze cose. Cioè no, il meteorite fa sì che tutti i presenti alla festa vengano “clonati” e spostati indietrosull’asse temporale. Ma concretamente perché recensire +1 (aka Plus One)?
Beh perché sostanzialmente ha uno spunto fresco. Facendola breve: c’è una festa di adolescenti organizzata da un altrettanto adolescente indiano molto ricco e dotato di baffi neri, capelli impomatati e camicia hawaiana (il cui nome non mi ricordo e quindi lo chiamerò con l’appellativo amicale di Lo Stereotipo). A fianco della casa dove si tiene la festa, si schianta un meteorite. Ma non un meteorite normale, bensì IL METEORITE di quelli che ti fanno diventare, tipo, verde se li tocchi. Questo nel caso specifico trasforma l’impianto elettrico in un ctr-v crt-c di tutti i presenti, clonandoli e traslandoli indietro di 15 minuti. Caso vuole che gli unici ad accorgersi della cosa siano i tre protagonisti del film che cercheranno di capire che è successo e successivamente creare del panico gratuito per dare un senso alla pellicola. Ecco spiegato il perché +1 è potenzialmente un film interessante.
A costo di ripeterci: + 1 è basato su una buona idea. Che non è esattamente il classico paradossone temporale alla Primer (film visto in compagnia dell’amico Luotto all’urlo di “Checeffreca dei sottotitoli, noi c’avemo la grappa georgiana”) né la solita gag alla Ritorno al Futuro Parte Seconda. C’è uno sdoppiamento di persone, c’è uno spostamento temporale e su questo si può costruire un belll’impalcaturona filosofica intorno al fatto che una stessa persona, nel medesimo posto, a distanza di 15 minuti possa vivere esperienze completamente differenti. A questo bisogna aggiungere che lo slittamento temporale è progressivo: per non si sa quale motivo la distanza temporale tra le copie e gli originali si accorcia un po’ alla volta. Il che aggiungere un tocco di “Ne rimarrà uno solo”. Ciò teoricamente dovrebbe aprire la porta a un bel finale caciarone.
Ma purtroppo lo spunto fresco si è trasformato in uno spuntino precotto. Dove per spuntino si intende il salatino con il wurstel che si devono essere mangiati al bancone dell’aperitivo il regista Dennis Iliadis e lo sceneggiatore Bill Gullo. Il film, infatti, dà l’idea di essere stato concepito nel tempo di uno spritz, due olive e un par di salatini. “C’ho l’ideona: festa-meteorite-sdoppiamento”. “Buona così”. Senza andare oltre. E così tutto va in mona. Perchè?
+1 va a ramengo nel momento dello sviluppo. Lo spunto iniziale potrebbe aprire a un simpatico ventaglio di ipotesi tra cui anche una semplice, ma sempre efficace, sequenza di efferati omicidi tra “cloni”. E invece finisce tutto nel compostaggio. E questo per un semplice motivo.
Non succede niente.
Ebbene sì. Pensavi che la recensione vi riservasse qualche sorpresa nel suo essere così magistralmente condotta su un doppio binario? E invece t’attacchi a ‘sto beneamatissimo. Pensavi che lo sdoppiamento in +1 potesse condurre a qualcosa di divertente. E invece ti appizzi a ‘sto sacrosantissimo. Novanta minuti di tre ragazzi usciti da un qualunque telefilm anni novanta che passano il tempo nascosti a guardare che succede. E non succede niente.
Ebbene sì: per tutta la durata del film stiamo lì a rivedere scene già viste intervallate da momenti in cui i tre protagonisti si nascondono e pensano incessantemente “ma cosa è successo?”. Il problema è che la stessa cosa la pensa nel frattempo anche il regista il quale, non sapendo che risposta darsi, non si dà nessuna risposta. E il finale di questa ciofeca ne é la massima espressione. Anche laddove avrebbe potuto il tutto sfociare in una grande rissa collettiva, il film si sgonfia di colpo in un passaggio narrativo che più sbagliato non si può.
INTERMEZZO EDUCATIVO
Come funziona la narrazione?
Equilibrio iniziale – rottura dell’equilibrio iniziale – quest dell’eroe – ricostruzione di un nuovo equilibrio che DEVE essere differente dal precedente per dare un senso alla storia.
FINE INTERMEZZO EDUCATIVO
Nella scelta di far finire +1 in un “Non è successo niente, state calmi e sorridete” tutto il senso del film implode su se stesso. Sì perché nel finale tutto ritorna come prima, nessuno si è fatto niente, i morti che erano morti non sono più morti, i vivi che son rimasti vivi fanno spallucce e c’è pure il lieto fine per la sottotrama sentimentale che c’ha smarmellato i coglioni. Il che ci fa pensare che, anzichè uno sci-fi movie con un meteorite che clona una masnada di stronzi, +1 sia il mashup de Il giorno della Marmotta con Le Regole dell’Attrazione di Avary. Il tutto condito da momenti di imbarazzo collettivo e di esagerazioni ridicole (TEST: avete mai pensato, anche durante la sbronza peggiore, che una partita di tennis in casa con una pallina infiammata potesse essere una buona idea?). In questo sta la frustrazione massima dello spettatore: nel giungere alla fine e scoprire che se qualcosa sembrava dovesse accadere, in realtà non è accaduto. Non esiste. Quello che hai visto è tutto un sogno™ e via così di Sentieri (peraltro con buchi di sceneggiatura che ci passerebbe dentro tutto Marlon Brando anche senza burro).
Alla fin fine +1 risulta una versione di Se Mi Lasci Ti Cancello 2 – La vita, l’amore e il meteorite che tradisce tutte le premesse e con loro lo spettatore. E lo fa nel peggiore dei modi: senza manco dirti alla fine “Guarda posso spiegarti tutto”. Ti lascia così, basito sulla porta, con la sensazione di essere stato espropriato di una quantità di tempo esageratamente alta della tua vita.
Ah, ultima nota sugli attori: indossano tutti una quantità esasperata di burrocacao rosa sulle labbra. E questo è tutto quello che mi sento di rilevare.
DVD-Quote Suggerita
Dove si compilano i moduli per il rimborso?
Bongiorno Miike, i400calci.com
Questa recensione mi ha messo di buon umore perche’ mi dimostra che dopo tanti anni di Cina a comprare dvd rigorosamente originali alle bancarelle ho affinato un fiuto non indifferente per le ciofeche vs le chicche….guidato spesso solo dalla copertina come unico indizio…
Raga, sono ingegnere, mi guardo molti film lenti e pure sottotitolati, amo la fantascienza low budget e i viaggi nel tempo, ma Primer l ho odiato con tutta l’anima…
Pazzesco! Ho vissuto la stessa situazione con Primer! Durante la proiezione era un continuo “no…aspetta…chi?…cosa? Per te di cosa parlava? Ma quando sopratutto?”
Dobbiamo assolutamente rifarla la seratona Primer… birre, tante risate, e battute citate a memoria!
PRIMERDA.
Primer parla di viaggi nel tempo???
Lo devo riguardare.
Questo provai a guardarlo una notte addormentandomi subito dopo la caduta del meteorite e svegliandomi per mezzo istante in una scena in cui una giapponese in topless colpisce un tizio con un calcio volante.
Quella notte sognai di aver trovato il film piu’ bello di tutti i tempi.
La mattina dopo finii di guardarlo e lo assegnai a Miike.
Primer lo guardai e l’idea e’ fighissima. E’ di una noia mortale pero’.
Questo no.
recensione completamente sbagliata.
La storia è una vaccata totale, per come viene presentata. Mi sembra opportuno però sottolineare la gnoccaggine assoluta delle tre principali protagoniste e la quantità più che rilevante di nudi femminili. Insomma: una guardata (a velocità accelerata) la merita