Prima le cose importanti: non ce ne siamo dimenticati, è morto Tom Clancy, uno dei romanzieri da ombrellone più prolifici del secolo scorso – nonché vittima del triste destino di essere amato più per il suo contributo a un genere e a un certo modo di presentare personaggi e situazioni che per l’effettivo valore delle sue opere.
Tom Clancy era, come Ken Follett Robert Ludlum John Grisham e persino Dan Brown, il genere di romanziere che non piace alla kritika ke konta ma non riesce a fare abbastanza schifo da fare il giro e meritarsi comunque fiumi di inchiostro. I romanzi di Tom Clancy, anzi, non fanno schifo: stilisticamente nulli – non è la bella scrittura né la sperimentazione a interessare in romanzi del genere –, sono però scritti seguendo alla lettera il Manuale di Scrittura Creativa standard di ogni romanziere americano, e il risultato, con tutti gli alti e bassi dovuti a una carriera da decine di pubblicazioni, l’esempio perfetto di come si compone grande letteratura commerciale, curata fino all’ultimo dettaglio, fatta di cliffhanger e altri trucchetti narrativi utili a incollare il lettore e manco te ne sei accorto che il sole tramonta, devi recuperare l’ombrellone e tornare in campeggio e intanto però Attentato alla corte d’Inghilterra te lo sei già finito che l’avevi cominciato la mattina stessa.
Clancy, poi, aveva altri due pregi. Il primo: aver preso la Guerra Fredda e averla trasformata in un film di Tony Scott; le spie di Clancy sono ripiene di gadget che li fanno assomigliare più all’ispettore Gadget che a James Bond, il conflitto si gioca nei laboratori hi-tech tanto quanto nei palazzi del potere e nelle strade, il “what if” raggiunge spesso livelli parossistici. Se oggi esiste una cosa che si chiama “technothriller” il merito è soprattutto di Clancy (e di Crichton).
Il secondo merito di Tom Clancy è che il suo nome e la sua eredità vanno oltre i romanzi, estendendosi al cinema, ai videogiochi e persino ai giochi in scatola. Di più: la Red Storm Entertainment, sviluppatrice oggi dipendente da Ubisoft che ha creato più o meno qualsiasi roba technothriller degli ultimi anni (compreso Far Cry 3), è stata fondata dallo stesso Clancy nel 1996. E poi c’è il cinema, che nella testa di Clancy è sempre stato assimilabile ai videogiochi in quanto ambiente privilegiato per la creazione di saghe e di franchise basati su un personaggio e perpetuabili all’infinito, arrivando (anche) a picchi di assurdità come trasformare la tua superspia nel Presidente degli Stati Uniti.
E arriviamo così all’epitaffio peggiore che il povero Clancy potesse meritarsi. La sua creatura più famosa, che ahimè non è Sam Fisher anche se magari il futuro film con Tom Hardy tratto dal videogioco potrebbe cambiare questa incresciosa situazione, la sua creatura più famosa, dicevo, cioè Jack Ryan, tuttofare della CIA e di fatto supereroe senza superpoteri, tornerà al cinema tra boh, qualche mese, con lo splendido titolo italiano Jack Ryan – L’iniziazione, suggestivo e pornografico quanto basta. Il vero problema? Dopo Caccia a Ottobre Rosso, Giochi di potere, Al vertice della tensione e Sotto il segno del pericolo, che vedevano alternarsi nel ruolo di Jack Ryan gente tipo Alec Baldwin, Ben Affleck e Harrison Ford, questa Iniziazione, prequel già a partire dal titolo, prende l’attore con la testa più sproporzionatamente grossa di Hollywood e prova a convincerci che si tratta del più grande eroe che l’America abbia mai conosciuto – cosa nella quale non siamo cascati neanche distratti dai lens flare di Abrams.
Poche cazzate: qui c’è il trailer di [Generico film d’azione]!
httpv://www.youtube.com/watch?v=FZtVfmTZftk
No? Voi vedete personalità, carisma o anche solo motivi di interesse che vadano al di là di: “Kenneth Branagh che parla russo come Ray Stevenson in Dexter“? Io no. Neanche Kevin Costner, anche se è nel film. Eccovi la sua reazione illustrata alla visione del premontato del film:
Noterete che Chris Pine è talmente scarso che anche quando sta fermo è sfocato.
Nel film c’è anche quel ramoscello secco di Keira Knightley che limona con Chris Pine. Dal trailer si capisce poco o nulla del film – il che a dirla tutta potrebbe essere una cosa buona e una novità interessante – se non che sarà una origin story, praticamente l’inizio dello Star Trek di Abrams con delle spie al posto degli alieni verdi.
Unica cosa potenzialmente buona: dirige Kenneth Branagh, che è anche regista del miglior cinecomic Marvel pre-Guardiani della Galassia.
Ciao Tom.
L’unico commento possibile per Tom Clancy: http://www.youtube.com/watch?v=Aq49ONMQlLM
ps. a me il film cn ben affleck piacque alquanto
Al vertice della tensione era una cagatina, e il miglior cine-comic pre Guardiani è Iron Man 3.
Resto fiducioso grazie a Kenneth, ma il migliore cinecomic pre-Guardiani è Avengers…
Thor era brutto forte eh…
Aridatece Ford, anche bolso…
Quando faranno un film, magari una serie tv da Uragano Rosso sarà sempre troppo tardi. W i russi che non vanno neanche di corpo senza avere un piano (cit.)!
Branagh regista (ma anche attore) unico motivo di interesse. Pine ha gia’ rovinato Kirk, rovinera’ anche Jack Ryan. E il miglior cinecomic resta the avengers.
Thor..?
quello che ha le scene d’azione in primis girate con culo e delle gag prese paro paro da hanna puttana…???
infatti qua dal trailer per non sbagliare copia la regia di greengrass.
@zorba/anakin/munky/dan/past: bene, da oggi sapete di essere nel torto.
@Nanni: ma Thor ha una forte carenza di Hulk che ad Avengers manca… comunque non discuto, sei tu il capo
Volendo ne possiamo discutere da qui a domani, ma il finale con Gort era una delle peggiori troiate mai viste al cinematografò, dai
PS agli autori del trailer… Branagh ne ha fatte un paio prima di Thor… cacchiarola!
Scusa Capo, ma Thor mi ha fatto cagare. Va bene Idris Elba, va bene Tom Hiddleston, vanno bene le tette della Kar Dennings o come se chiama, però anche vaffanculo.
Visto l’andazzo, ci tengo a precisare che a me Thor è piaciuto un frego, ma Avengers di più
Quello di Jack Ryan poteva essere un grande franchise, ma è stato gestito da Hollywood in modo caotico, discontinuo e in fin dei conti anche meno profittevole di quanto sarebbe potuto essere. Un vero peccato.
Mi sa che Chris Pine ce lo dovremo sorbire per parecchio tempo.
Branagh è ormai un caso da studiare: un uomo intelligente, un autore talentuoso che ha completamente smarrito il cervello tra i blvd di LA
La potenza di questo Jack Ryan è tale che ci fosse uno che ha commentato sul trailer…
Il trailer mi pare un megameh tendente all’epic fail quando ci infilano il drama con Ramoscello, ma chiccazzo ne aveva bisogno? Devono rinnovare il franchise cercando di attirare anche le donne? boh. Azione così così, Pinetto si sbatte, corre ma mi sembra succeda poco, davvero mettici gli alieni e pare nantro star trek, se continua così, scalza dal podio il nostro Cartonato per eccellenza. Menzione d’onore alle solite tazze di marzapane che sono sempre più fragili della capa di chi ci va contro. Possiamo sperare nella regia di Branagh, ma anche no, già tanto che non ci infila dentro la Thompson, sembra Benigni con la Braschi. Thor ok, ma non è che facesse proprio sborrare. Qui siamo più in zona Cheddupalle.
Vediamo il lato positivo: sono tornati gli unici nemici credibili degli Usa. L’ho già detto tante volte, ma fa sempre bene ripeterlo: coreani e cinesi sono improponibili. Sono talmente contento che posso soprassedere su Branagh che imita Ibrahimovic.
Se è davvero tratto dai lavori di Clancy, penso che darà il meglio di sè nella versione intera. Caccia a Ottobre Rosso (per me quasi sul podio dei thriller anni ’90) non era un film basato su azione spettacolare, ma sullo sviluppo dei personaggi e delle loro relazioni, sull’ambiente e sulla tensione costruita dal niente: la parte in cui attraversano lo stretto “alla cieca”, basandosi solo sui calcoli del cartografo, ti tiene col fiato sospeso, ad aspettare il responso di un tizio armato di goniometro: non è da tutti. Stessa cosa per Giochi di Potere (molto al di sotto del predecessore): un film solido,con un buon ritmo ma senza scene “indimenticabili”.
Certo, Pine è insostenibile.
@Kronenbourg: guarda che Branagh e la Thompson non fanno più coppia da tipo… uhm… 20 anni? ;)
Min.0.1-0.20, sparatoria con combattimento furibondo e ammazzamento… Keira: It’ s work ok? Chris/jack: yeah. Macchennovitàààà. Cmq per me sarà un buon film con una buona gestione dei personaggi e qualche bel colpo di scena. Voglia di andare a vederlo = 0. La colpa la dò sopratutto a Chris “idrocefalia” Pine e un po’ al genere che, forse, mi ha un po’ stancato. Spero di essere smentito come con Jack Reacher che mi divertì parecchio.
L’unica cosa che mi lega a Tom Clancy/Splinter Cell è l’album ‘Chaos Theory Remixed’ di Amon Tobin, gran bomba.
tramontato il progetto di Rainbow Six (lo doveva dirigere John Woo, forse meglio così…) non rimane che guardarsi e riguardarsi l’unico Jack Ryan possibile: FORD.
http://www.youtube.com/watch?v=iIuVN48eTN0
fanculo Chris Pine!
Ma è vero che faranno una specie di crossover con protagonista John Clarke (e ci sarà in comune Costner)?
“COME OSA LEI, SIGNORE!”
ce lo vedete quel cretino di star trek a dire una battuta così in maniera credibile?
Mi sembra doveroso un piccolo appunto sulla recensione, dire che “le spie di Clancy sono ripiene di gadget che li fanno assomigliare più all’ispettore Gadget che a James Bond” è decisamente esagerato, i romanzi del Tom sono infatti famosi per la veridicità mostruosa, credo infatti non si debba confondere i romanzi scritti da altri su personaggi creati dal Tom (vedi i vari splinter cell) con i veri romanzi di Clancy (vedi la saga del grande Jack)
Poi il vecchio Jack nei romanzi non è certo quello che si definisce un supereroe, non per nulla il lavoro sporco/tosto è sempre affidato ad altri, tipo i vari J.T. Clark o D. Chavez; anche le debolezze del protagonista sono super enfatizzate, vedi il romanzo “paura senza limite”.
Per quanto riguarda i film purtroppo c’è davvero poco da fare, il personaggio non è fedele, la storia neppure, è solo un thriller d’azione con un protagonista omonimo a quello creato dal Tom, onestamente i lettori di Clancy non ne sentivano certo il bisogno.
Ciao, volevo solo dire che il post di Stanlio mi ha fatto tanto ridere. Grazie.
(Volevo anche dire che è bellissimo che ormai Branagh venga presentato come quello di Thor. Suca, Ken)
@mr clark
non per niente chavez è suo genero……………
vero cmq io ne ho letti parecchi di suoi libri e pure i saggi (più qualche videogame tratto da). si dice che tom abbia un qualche collegamento in alto con gente importante perché pare sappia troppe cose.
con nanni sono d’accordo sul concetto di stile di scrittura che è praticamente simile a tutti i venditori ‘mmericani, pochi fronzoli e dritto al sodo. dopo tutto se voglio la scrittura mi dirigo altrove. ma se voglio l’azione vado da Clancy.
comunque mi sono perso qualcosa:
c’era un progetto Rainbow six affidato a woo? e perché è finito lì (indica davanti a se un punto imprecisato)?
Io a Sam Fisher lo voterei alla grande!
Comunque Thor lo considero un buon film, magari non è il miglior cinecomic Marvel prima dei Guardiani (il primo Iron Man e The Avengers sono di ben altro livello), ma sicuramente è meglio di roba come Iron Man 2 e Iron Man 3…
Detto questo, ciao Tom.
@blueberry: il pezzo e’ di Stanlio, mai letto Clancy in vita mia e anzi, da regazzino ero frustrato perché trovavo le avventure cinematografiche di Jack Ryan una palla pazzesca (con l’ovvia eccezione di Caccia a ottobre rosso). Facile che saltero’ anche questo.
Condivido comunque ovviamente il suo giudizio su Thor. Mettere Kenneth Branagh su Thor e’ stato come mettere il pomodoro sulla mozzarella.
@blueberry
era il lontano 2004…
http://www.ign.com/articles/2004/06/04/woo-on-rainbow-six-movie
@nanni
è la fretta, non solo cattiva consigliera.
perdono, chiedo perdono, in ginocchio sui ceci, perdonatemi.
@mezza etc.
cacchio che peccato!
Ammazzare del tutto quella creatività unità alla vastità degli scenari che Tom Clancy ha sempre reso unica fino al capitolo Rainbow six…
Già un film non può che essere il 20% di un romanzo medio di T.C., avendo sempre storie e sottostorie così complesse da richiedere una trilogia dedicata ad un singolo libro (lo fanno per l’Hobbit, perchè non farlo per Debito d’onore con le sue 2000 pagine e il suo aereo sulla casa bianca in periodo pre 2001?).
Poi ci metti la solita squallida riduzione a filmetto vuoto tipica dell’ultimo cinema USA con facce sempre più bellocce e vuote…ed ecco la frittata..
Ma io ancora spero che un giorno “Il cardinale del cremlino” troverà una realizzazione seppur compressa su pellicola…