Il lato negativo di Internet è che ci fa credere di sapere tutto. Così finiamo per rimuovere i dettagli-chiave dei film. Oppure, al contrario, ci restano in testa solo cazzate. In questa rubrica un redattore il capo dei 400 Calci si sacrifica di nuovo a cercare di ricostruire un film visto qualche anno fa e che non ha voglia di riguardare, senza usare Wikipedia per riempire i buchi ma rendendosi conto di ricordare fin troppo anche così.
La premessa: è il 2006, e il mondo è dei nerd. O almeno così credono i nerd. Ma ci credono talmente forte che per la prima volta ci crede anche qualche produttore del cinema di Hollywood. Succede quindi che c’è un normalissimo thriller in produzione, inizialmente nelle mani del grandissimo Ronny Yu, poi in quelle del solido mestierante David R. Ellis, che parla di un aereo con sopra dei serpenti. Succede che il protagonista ingaggiato è Samuel L. Jackson. Succede che il titolo di lavorazione (probabilmente non ufficiale, le regole mi impediscono di controllare su Wiki) è Snakes on a Plane. Succede che a un certo punto viene annunciato un titolo definitivo che è qualcosa di molto banale, tipo il nome del volo o il modello dell’aereo, quelle cose che prima di memorizzarle le devi leggere 15 volte concentrato. Succede che sull’internet si aprano le gabbie: un paio di dozzine di persone sui forum scrivono “Maccosa! Ma Snakes on a Plane è il titolo più bello dell’universo! Fa ridere perché è vero! Cioè nel senso che il film ha il titolo che è praticamente la sintesi completa della trama! E poi c’è Samuel L. Jackson che fa ridere perché dice un sacco di parolacce! LOL! Non so se nel 2006 voi matusa capite questa parola, ‘LOL’!” e insomma, Samuel L. Jackson che non ha nulla da perdere perché tanto aveva già altri otto film da girare il mese seguente si schiera dalla parte dei nerd dell’internet a favore di mantenere il titolo di lavorazione invariato, i produttori giustamente pensano “beh sì, questa cosa sta avendo tipo il 400% in più dell’attenzione che avevamo preventivato” e cavalcano l’onda e il titolo viene mantenuto. E questa era la parte più facile.
La parte più difficile è che il film, già girato e in piena post-produzione, in realtà è un normale thriller a basso budget di quelli che partono da una premessa piuttosto assurda ma sprecano tempo cercando di smorzarla per renderla vagamente credibile e addirittura di creare uno straccio di vera tensione, tipo – per citarne un altro col nostro Samuel – un Blu profondo qualsiasi, per venire incontro a un pubblico tutto sommato adulto e generico da seconda serata su Italia1. Quando ci si rende conto che i fans del film sono di tutt’altro tipo è ormai tardi: vengono girati un paio di omicidi apertamente demenziali e incastrati dentro di violenza, e soprattutto – dopo una specie di petizione popolare – viene chiesto a Samuel L. Jackson di enunciare la frase che scriveranno sulla sua lapide (tutti in coro): “I’m tired of those motherfuckin’ snakes on this motherfuckin’ plane!”. E infine viene commesso l’errore di calcolo più grave: quando scoppia la Snakes-mania mancano ancora ben tre mesi all’uscita del film nelle sale – che in internet-minuti equivalgono a circa sette anni – e l’entusiasmo del popolo fa abbondantemente in tempo a scemare.
Il plot: serpenti su un aereo. Più dettagliatamente: la mafia fa aprire una gabbia di serpenti velenosi su un aereo per uccidere un tizio. Sì ecco, c’è effettivamente da chiedersi quale ubriacone abbia pensato che ci si potesse girare qualcosa di non demenziale.
Dettagli cruciali:
– che tiri un’aria sospetta lo si capisce fin dall’incipit. La buona educazione imporrebbe di partire a bomba, e invece inquadrano un tizio in moto che gironzola con in background una musichetta piuttosto neutra e insignificante e assiste a un omicidio violento ma non troppo fantasioso.
– compare Samuel L. Jackson: il suo è un personaggio noiosamente regolare, mediamente scocciato, outfit da pimp ma senza esagerare, meno battute di quanto nello stesso minutaggio ne aveva dette Wesley Snipes nell’immortale Passenger 57
– i serpenti sono fatti in CGI prevedibilmente orribile, e qui tutto bene
– i primi omicidi sono quelli platealmente girati apposta a film finito. Lo sbalzo di tono da thrillerino senza pretese a demenzialata pura in cui un serpente morde le tette a una tipa che stava trombando nel bagno dell’aereo è delicato come un atterraggio a fari spenti in una notte di tempesta.
– a questo punto, un dettaglio abbastanza cruciale è che non succede nient’altro di memorabile fino a quando Sam esclama il suo personale equivalente di “Essere o non essere”
– il tutto viene risolto grazie al ciccione del Saturday Night Live che aveva imparato a pilotare aerei grazie alle simulazioni dei videogame
– beh sì, ovvio che i titoli di coda consistano in un video indecente di una canzone assolutamente inascoltabile e fuori tono che ha ottenuto la presenza nel film grazie a un concorso sull’internet
Ok, ormai sono curioso: com’è finita poi con quella storia dell’internet al potere?
Fu una durissima lezione sul fatto che no, internet non smuove(va) un bel nulla. Complice anche il ritardo nell’uscita, il film non incassò una beneamata sega. Complice inoltre il fatto di essere un film mediocre girato con in mente un target molto diverso, quei pochi che avevano mantenuto l’entusiasmo sufficientemente intatto uscirono delusi stroncando il passaparola. Esiste però una piccola ma significativa percentuale di traumatizzati tuttora convinta che Snakes on a Plane sia davvero il film che aveva promesso di essere: tra di loro, un buon 3/4 in realtà non l’ha mai visto. A tutt’oggi, nessuno – NESSUNO – propone Snakes on a Plane nelle rassegne di cinema “trash” per cui in teoria sembrava nato per essere il titolo di punta.
C’è però un grande vincitore in tutto ciò: la Asylum. Come prima mossa, produssero al volo Snakes on a Train che uscì prima del suo rivale stracciandolo non solo in velocità ma pure in divertimento e fattore WTF: a tutt’oggi, il rarissimo Asylum migliore dell’originale. Come seconda cosa impararono le due lezioni più importanti: a) i cosiddetti amanti del trash sull’internet sono una percentuale risibile di spettatori e composta tra l’altro al 95% di gente che il film comunque se lo scarica a gratis, per cui non puoi permetterti di produrre un film solo per loro; b) gli internet-minuti scorrono inesorabili a velocità supersonica, per cui bisogna agire con prontezza e rapidità, stimolare l’hype e soddisfarlo nel giro di un paio di settimane al massimo, cosa che ovviamente con grosse produzioni non può funzionare (vedi Sharknado).
Film con cui viene confuso più facilmente: quello che a forza di leggerne sull’internet vi eravate immaginati nella vostra testa prima di vederlo. Al limite, Passenger 57.
Segni che è stato visto nel 2006: Samuel L. Jackson non era ancora Nick Fury, altrimenti avremmo fatto la gag su come dopo i titoli di coda avrebbe dovuto reclutare se stesso. Inoltre: qualcuno credeva che la fetta di mercato rappresentata dai nerd che discutono sull’internet fosse ampia e facoltosa.
Titolo più fico dato al film sui mercati ispanofoni: “Serpentes a Bordo” (Brasile)! Clamoroso atto di buon senso invece in Argentina dove hanno cercato di salvare il salvabile intitolandolo soltanto “Terror a bordo”. In Italia, per una volta, nel dubbio non hanno toccato niente.
Lo rivedresti? No grazie, posseggo il dvd di Snakes on a Train.
Snakes on a plane ha un grande pregio: rappresenta benissimo la paura di essere chiusi in una stanza con mille serpenti. Cosa succederà ? Ti morderanno tutti insieme ? Risposta: sì.
Io me lo chiedevo dai tempi di Indiana Jones.
Ecco, il bello sono proprio i momenti in cui ti chiedi: ma adesso tutti quei serpenti mordono le persone in da la fazza ? Cazzo, se lo fanno. Alla grandissima. È bellissimo. L’idea è sadomaso mica male.
Strano che non ti sia piaciuto. Certo, non è Tupla…
Ah, cazzo. Poi c’è anche il serpente gigante finale. Secondo me genialata totale.
Se al posto di Jackson avessero chiamato il vecchio Harrison Ford, e avessero aggiunto scene di serpenti stupratori, sarebbe stato il Rape and Revenge di Indiana Jones vs Snakes. Peccato.
Forse vedo le cose nel modo sbagliato ma dopo udo kier l’immagine di Samuel con il serpente mi e’ sembrato tutt’altro.
Citerei la protagonista femminile: l’infermiera di E.R. che si bombava George Clooney.
PS: non so se la sezione “commenti” è valida come “angolo della posta” ma faccio gentile richiesta per un futuro “la memoria del pesce rosso” su Blu Profondo
ricordo che l’anno prima agli MTV AWARDS Jackson ne parlava come un filmone assurdo, convinto che l’anno dopo sarebbe stato premiato sto robo…io lo vidi al tempo…robetta.
tra i dettagli cruciali aggiungerei: uno che viene morso proprio Lì!
credo sia meglio la recensione del film come spesso succede….
ps. anche senza vederlo sn sicuro che blu profondo gli fa 10-0 a questo….a me piacque.
blu profondo ha una CGI che non si può vedere e dei relativi momenti LOAL http://i232.photobucket.com/albums/ee30/Naufragio_Pictures/Deep-Blue-Sea-052108a.gif degni dell’asylum! che ne abbassano parecchio il livello…ma le scene fatte alla vecchia maniera non erano male.
la battuta l’avrò visto mille volte, ma il film non mi è mai capitato di vederlo per intero. dannato internet al potere…
Io l’ho visto in dvd, non mi era dispiaciuto…l’ho trovato persino bello. Ma all’epoca non guardavo con occhio critico tutti i film….
per chi se lo ricorda, sul tema serpenti questo resta saldamente insuperato.
http://www.dailymotion.com/video/xrezbq_%E3%83%AB%E3%83%91%E3%83%B3%E4%B8%89%E4%B8%96-2nd-%E7%AC%AC138%E8%A9%B1-%E3%83%9D%E3%83%B3%E3%83%9A%E3%82%A4%E3%81%AE%E7%A7%98%E5%AE%9D%E3%81%A8%E6%AF%92%E8%9B%87_shortfilms
Il classico film di merda reso passabile (o comunque meno orrendo del solito) da un protagonista che fa un buon lavoro. Sicuramente il grande Samuel Jackson non è stato affatto memorabile, ma almeno solleva il film dal livello medio di un prodotto dell’Asylum.
Ricordo la scena della coppia che si chiudeva nei bagni dell’aereo per SBREM™ prima di essere uccisi dai serpenti e le hostess che sentendo le urla si dicevano «Sasso in alta quota!» con sguardo complice e sorriso… Ecco… Rimasi sorpreso della loro reazione composta e addirittura mi chiesi se fosse permesso darci dentro nei bagni dell’aereo dato che non fecero nulla per fermare il presunto amplesso.
*«Sesso in alta quota!»… ho riletto solo ora.
Internet al potere? Aspettate, c’era un altro che ha iniziato la sua carriera politica così, ma poi ha capito che rende di più il buon vecchio saluto romano.
Non capisco perché la Asylum non abbia ancora fatto Planes in a Snake, con un gigantesco serpente dell’Amazzonia che divora gli idrovolanti che sorvolano il suo fiume…
Cioooè. Nanni scrive una super rece su un film come questo e voi vi fermate a 14 commenti ? Cazzo. Non vi riconosco più.
Quando farò il casting di “Un sacco di merda su una moto” cercherò tra i commentatori di questo post (Non importa saper guidare la moto).
Aggiungo che: 1) i serpenti quando mordono (cioè sempre) fanno venire le bolle in da la fazza 2) Mordono volentieri 3) Con tutti quei serpenti è mancato un momento urotsukidoji, che secondo me ci stava alla grande 4) È mancata mi pare la scena in cui il mega serpentone si trasforma nel cattivo di Conanni il Barbaro con un frase del tipo “Pensavate di avermi inculato ? Rieccomi”.
http://bookandnegative.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2010/07/thulsa_doom.jpg
Questo film è una merda senza se e senza ma. Se devo guardare qualcosa di trash mi guardo il video di American Badass e Cowboy di Kid Rock in loop per 90 minuti piuttosto che rivedere sta zozzeria… Almeno ci sono figone, nani, esplosioni e moto che volano.
Ho l’impressione che abbiate intenzione di lasciar perdere Gravity, e sarebbe un vero peccato. Se avete recensito quella mezza cacata del Cacciatore di donne (che non è nè action nè horror), potete fare lo sforzo pure co Cuaròn.
O no?
@Leonardo di Capri
Guarda che Gravity lo hanno recensito ancor prima di quella roba chiamata Il Cacciatore di donne! Ed è anche un bel film a mio avviso, anche se non il capolavoro che tutti dicono.
Aggiungo che non solo un tizio veniva morso “proprio lì”, ma immediatamente dopo una voce dalla folla diceva “bisogna succhiargli via il veleno”, e le due hostess di cui sopra si guardavano come a dire “tocca a una di noi due”. Film demmerda, concordo. si salva giusto slj, e mi pare ci fosse un vero campione di arti marziali nel film, che.però non fa,eva NULLA.
p.s. un cinque alto al coglione che cerca il flame con battute politiche. che poi tanto é sempre lo stesso utente che costantemente.ci aggiorna sul suo punto di vista politico. grazie, ma magari anche no.
Ah mi è sfuggito giovy…
@reverendo
Bravo rev. Fuori la politica dalla curva 400calci, cazzo!
Anche io sono pienamente d’accordo con il Reverendo, e propongo una buona dose di calci rotanti e proiettili in faccia a chi parla di politica su questo sito.
Bella recensione, m’avete allietato la pausa pranzo.
Il film all’epoca m’era quasi piaciuto, però, un paio di risate compiaciute le strappa.