Non so dirvi esattamente per quale motivo ad un certo punto della mia vita abbia deciso di droppare. So solo che sono passato dall’avere l’abbonamento a T.G.M. (aka “chiamo così la rivista The Games Machine per far vedere che ne so”) a non avere idea di come si tiene in mano un joypad. O si dice joystick? Che differenza c’è tra joypad e joystick? Boh, non lo so. Mi son distratto un attimo e non ero più un appassionato di videogiochi. Ora guardo il mio amico Nicolò che gioca al seicentoventisettesimo titolo comprato quest’anno di Super Mario e mi viene da piangere per la mia idiozia. Sento altri miei amici più grandi di Nicolò, diciamo della mia età, che parlano con le lucine negli occhi di titoli che io a malapena conosco e mi mangio le mani. Perché non ho seguito? Perché mi ritrovo oggi, a soli 36 anni (mamma mia, è incredibile quanto sia giovane), nella condizione di darmi del “vecchio” da solo? Sì, perché poi di quello si tratta: per quanto riguarda l’intrattenimento videoludico, sono un gran vecchio. Mi manca 30 per far 31. Sono tagliato fuori. Per dirvi: so dell’esistenza di Skyrim o di Grand Theft Auto (è appena uscito il 50, no?), ma non ci ho mai giocato e, cosa ancora più grave, non sento neanche la necessità di recuperare al più presto. Ormai è andata: i videogiochi escono, le mamme imbiancano e io gioco svogliatamente solo a Angry Birds sul mio telefonino.
L’ultima volta che mi sono appassionato a un videogioco è stato più o meno 5 anni fa (nel mondo dei videogiochi 5 anni equivalgono a 4 ere geologiche, penso). Vispiego perché. Io e il mio amico Umilio c’eravamo ripresi bene per una nostra vecchia passione adolescenziale: lo skateboard. Pensate che non ero forte manco a 16 anni, per cui immaginate quanto facevo schifo a 31. Una cosa brutta da vedere. Probabilmente ve l’ho pure già raccontata questa scena, ma lasciatemi ridire le cose come un vecchio pugile suonato. Andiamo allo skatepark di Modena. Piccolo, ok, ma c’ha tutte le sue robine a posto: c’è anche un piccolo quarter pipe che chiamo così sempre per darmi un tono, ma calcolate che si tratta di una mezza rampa. Altezza: due metri o poco più. Mi alleno un po’ in giro, tentando di chiudere almeno un trick, ma riesco solo a farmi male a una caviglia. Insieme a me nello skatepark c’è poca gente: c’è Umilio (che sta in fissa perché vuole assolutamente chiudere un flip da fermo) e una serie di bambini di merda che fanno dei numeri che manco il Mago Zurlì sotto acido. Sono bravissimi: disinvolti, agili, flessibili. Tentano dei trick pazzeschi. Ogni tanto li chiudono e io rosico. Ogni tanto non li chiudono, cadono malissimo a terra, si rialzano come se nulla fosse e ci riprovano. Io rosico il doppio, perché fossi caduto io così so che sarei dovuto andare di corsa al pronto soccorso di Modena. Dopo un po’ mi gaso da solo e salgo sulla minirampa: appoggio e tengo giù con il mio piede destro la coda del mio skate sul bordo. Prendo un bel respiro e mi butto. Per chi ne capisce qualcosa, tento di droppare. Risultato: rovino al suolo facendomi discretamente male. Nel frattempo uno dei bambini di merda si ferma lì sotto per guardarmi. Ha preso la sua tavola in mano e s’è messo lì in piedi a guardarmi. Non mi predo d’animo: facio finta di non essermi fatto nulla e ci riprovo. Risultato: uguale identico a prima. Dopo un po’ il gruppo di bambini aumenta: ora ce ne sono 5 o 6 che stanno lì a guardarmi. Riprovo ancora. Sempre lo stesso risultato. A un certo punto uno dei bambini si fa avanti: mi guarda mentre sono lì che mi rotolo in terra e mi chiede: “Signore, s’è fatto male?”. Non ho risposto. Ho semplicemente lanciato la tavola lontano e sono andato al bar a prendermi una birra media chiara. Nove medici su nove hanno appurato che è un’attività in cui sono molto più bravo.
httpv://www.youtube.com/watch?v=vPFbGNkGcE0
Però lo skateboard mi piaceva una cifra e con Umilio non andavamo solo a farci prendere in giro da dei bambini di merda, ma giocavamo anche al videogioco di Tony Hawk. “Quale?” chiederà ora l’appassionato di videogiochi di skate endorsed by Tony Hawk. “Cosa diamine vuoi che ne sappia, sfigato?”” risponderò bel sereno io. Un videogioco figo di skate, ok?. Ci abbiamo passato serate su serate con quel gioco lì. Potevi scegliere tra una serie di skater famosi, una serie di set e poi via, per due minuti potevi fare tutti i trick che riuscivi a fare. Ovviamente a trick difficile corrispondeva un punteggio più alto, e alla fine di quei due minuti si vedeva chi era più bravo. Umilio, che comunque va detto “ce l’aveva a casa sua per giocarci tutto il giorno”, era molto bravo e preciso. Sapeva per esempio che per chiudere correttamente quel determinato numero dovevi cliccare in sequenza: quadrato, stella, giù, triangolo, triangolo, destra, cerchio, mango, candelabro a sette braccia, merendina, giù, sinistra, cerchio, cazzo di pane, destra. Una semplicisssima sequenza di tasti che ti permetteva di chiudere un 720 backside grab. Io invece schiacciavo a vanvera tutti i tasti. Una scena brutta: un uomo di 31 anni con una scatolina in mano, lingua fuori all’angolo sinistro della bocca, aria tutta preoccupata, sudato marcio, che schiaccia a cazzo dei tasti. La cosa buffa è che ogni tanto vincevo pure. In yo face, Umilio. In yo face.
Un altro videogioco dove sono molto forte a schiacciare i tasti a vanvera è Mortal Kombat. Mai capito un cazzo dei picchiaduro. Penso di non aver mai realmente fatto qualche mossa di proposito. Solo ed unicamente grosse sculate grazie al pigia pigia selvaggio di tutti i tasti del joystick. O joypad? Boh, non lo so. Ed è proprio per questo che l’infinitamente saggio Nanni Cobretti mi ha affidato da recensire la serie Mortal Kombat Legacy II. Che è come se uno volesse scrivere un pezzo su Guerre Stellari partendo da Star Wars: The Clone Wars, la serie animata. Anche in questo caso mi manca 30 per fare 31. Probabilmente lo sapete già, anche perché c’ha pensato il capo a fare chiarezza, ma vi racconto come si è arrivati a questo prodotto, Mortal Kombat Legacy II. Procediamo per punti chiari e secchi, se no non andiamo più a casa. 1992: esce il videogioco Mortal Kombat. Ed è un successo mondiale. 1995: il Migliore degli Anderson dirige il film Mortal Kombat, dove c’è Christopher Lambert con i capelli lunghi e bianchi. Ed è abbastanza una merda. 1997: esce il seguito, Mortal Kombat: Distruzione Totale. Ed è una mega merda. Ma proprio mega. 1998: è la volta di Mortal Kombat: Conquest, una serie televisiva in ben 22 episodi. In Italia c’era talmente tanta fotta di vedere ben 22 episodi di questa roba (va detto con quel grosso di Daniel Bernhardt, ma senza più Robin Shou) che hanno accorpato i primi due episodi e han fatto uscire il tutto direttamente in VHS come se fosse un film vero e proprio dal titolo Mortal Kombat: il Mito. Nella serie, poi trasmessa interamente da Italia 1 nell’estate del 2004, c’è pure Jaime Pressly, ma non fa mai vedere le tette. Per cui, cioè, vedete voi.
httpv://www.youtube.com/watch?v=XGnVhqhmip8
Nel 2010 il simpatico regista del remake di Fame – Saranno Famosi, tale Kevin Tancharoen, se ne esce con Mortal Kombat: Rebirth, trailer/teaser di sette minuti che sembra presagire a un nuovo film. Un film bello cazzuto per altro, con quel grosso di Michael Jay White come protagonista e tanti asiatici volanti.Il trailer è figo, non c’è che dire, ma quelli della Warner Digital, che evidentemente hanno ancora i diritti del franchise, gli dicono: “Guardi, signor Tancharoen, lei non è male come regista, ma siccome in questi 7 minuti che ci ha fatto vedere ha superato il grado di sfigaggine consentita da una persona nell’arco di una vita, le facciamo questa proposta: le facciamo fare una miniserie per il web. Come la vede?”. E lui ovviamente accetta e firma Mortal Kombat: Legacy che è una sorta di spiegazione/introduzione all’universo espanso del videogioco. Si spiegano le origini di alcuni personaggi e si approfitta per mettere insieme due o tre combattimenti ben fatti. La serie va bene, Kevin Tancharoen, continua a sperare di poter un giorno fare il suo bel nuovo film e la Warner Digital invece gli proprone di girare la seconda web serie di Mortal Kombat Legacy. E siamo arrivati al dunque.
Com’è Mortal Kombat Legacy II? Immagino come la prima serie, anche se in realtà non lo so, dato che non l’ho vista. Sono dieci episodi della durata di 10 minuti l’uno circa in cui si raccontano dei retroscena di vari personaggi. Cioè, funziona così: all’inizio c’è un episodio introduttivo, poi nel secondo tutta una serie di strani personaggi si materializzano su di un’isola e cominciano a parlare di un torneo di mazzate. Io, ingenuo, comincio a sperare che prima o poi ci sia un torneo di mazzate. Da quello che vedo c’è un ninja di quelli ora caduti in disgrazia ma sotto sotto bravissimi, due ninja con l’armatura tipo da robot/drago, due fregne tipo Elektra, uno bendato (mah…), uno che spara dei raggi dalle mani, uno che fa il figo, eccetera eccetera. Mi piacerebbe vederli combattere senza spiegazione. Uno contro l’altro e via, fino alla fine. Invece no: ogni episodio comincia con una scritta tipo: “Novecentoventi anni fa: Cina Feudale” e poi si perde tempo a fare vedere della gente che parla. C’è un episodio che si svolge interamente in una tavola calda e non si picchia nessuno. Parlano e basta. E quando parlano si dicono delle cose per me piuttosto incomprensibili, che evidentemente hanno a che fare con la serie prima o con il videogioco. Non lo so, Cristo. Fatto sta che non capisco, ma soprattutto mi accorgo all’episodio 6, non me ne frega meno di niente. Non che sia brutto da vedere, eh? Alla fine ci sono due o tre sequenze piuttosto cruente, quando si menano si menano forte e la confezione è tutt’altro che svogliata o fatta male. Ok, c’è un po’ di CG non proprio sbrilluccicante, ma alla fine si tratta di una web serie fatta dal regista del remake di Fame – Saranno Famosi. Solo che c’è poca carne al fuoco. O, dipende dai punti di vista, troppa carne al fuoco. Ma di quella poco interessante. Tancharoen è presissimo dal videogioco: si vede che si diverte a giocare con la fan base più solida, ma non ce la fa a tirare in mezzo uno come me che ha due dubbi sull’annosa questione Joypad/Joystick. Secondo me adesso si dice joypad, comunque. E poi: ma a nessuno è venuto in mente che se fai un episodio di dieci minuti, di cui due sono “Previously on Mortal Kombat Legacy II” e due invece sono di “Next Time on Mortal Kombat Legacy II“, magari rompi un po’ le palle? Cioè, non rimane nulla e poi magari ci sono quelli che si parlano e basta. Concludiamo con due parole sugli attori: qui non c’è più Michael Jai White. In compenso c’è Mark Dacascos (l’Antonella Clerici americana, come scrisse il Nanni) nella parte di Kung Lao (chi?), e – attenzione! – CASPER VAN DIEN – che pensavo tipo fosse morto – nella parte di Johnny Cage, aka un ex attore di film action caduto in disgrazia. Mitico. Ma il migliore rimane ovviamente Cary-Hiroyuki Tagawa che ha una musta che io, veramente, non so. Cioè, potrebbe essere veramente il miglior attore di tutti i tempi.
Dvd-quote:
“Non m’è venuta voglia di comprarmi quelle diavolerie elettroniche che poi vi rendono violenti e stupidi a voi giovani”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Bellissima recensione, guarda hai tutto il mio supporto riguardo il tuo background da skater/gamer.L’ultima volta che ho usato uno skate mi sono rotto il piede e sono dovuto tornare a casa strisciando, ed era proprio per colpa di tony hawk che ero finito sulle quattro rotelle.Maledetto Tony.Team Bucky Lasek.
da fan leggendario di MK mi sono visto sta seconda stagione tutto in un sorso…rimane un prodotto godibile…avrei però aumentato le botte in sfavore delle ciarle, però ora basta…fate sto ca**o di film!
è successo anche a me, ad un certo punto ho smesso con i videogames. Non so come sia potuto accadere, però ora sto recuperando.
Mortal Kombat mi ha accompagnato per tutta l’adolescenza e la prima serie mi era piaciuta, quindi gli darò volentieri un’occhiata, però il fatto che si menino così poco e non ci sia più MJW un po’ mi rode.
Nella parte di “un ex attore di film action caduto in disgrazia” ci vedrei bene Scott Adkins, sperando che si allontani dalla disgrazia perchè a volte ce lo vedo pericolosamente vicino…
non sono mai stato un fanatico dei picchiaduro, l’unico che abbia mai giocato a fondo e’ street fighter alpha 3 per ps1. La prima stagione della Web Serie mi e’ piaciuta. Di questa ancora non ho visto niente, sono curioso di vedere Casper Van Dien che fa Johnny Cage.
la prima serie si lasciava guardare ma questa mi sale una noia a guardarla che non vi dico; parlano parlano parlano e con la gente che hanno la dentro (tipo Eric Jacobus) avrebbero potuto tirare fuori dei combattimenti della madonna al posto dei balletti per la recita di natale.
io riesco ancora ad appassionarmi, saltuariamente, a qualche videogioco, ma solo quando si tratta di roba grossissima tipo Skyrim appunto, o The Last of Us, o GTAV (che devo ancora cominciare pero`). E` piu` un’ostinazione la mia nel rifiutare la vecchiezza incombente, che vera passione da videogiocatore. Un po’ come gli spasmi di un pesce fuori dalla boccia.
Di Mortal Kombat, e parlo del primo coin op (se capite cosa vuol dire COIN OP senza usare google significa che siete delle vecchie carcasse marce come me), ricordo che me lo ritrovai nuovo fiammante una mattina nella mia sala giochi di fiducia dove andavo quando marinavo la scuola. Quella mattina avevo intorno alle 3mila lire in tasca. Finirono tutte li` dentro, per battere Goro soprattutto, che era un osso duro. Lo finii quella stessa mattinata. A quei tempi andava cosi`.
ma a dungeon keeper nessuno ha mai giocato?????
comunque una domanda: esiste in italiano?
Mi rifiuto di associare Casper Van Dien a qualsiasi progetto filmico che non contenga enormi insettoni sterminatori della razza umana.
Ma perchè in una roba tratta da un gioco di menare, non ci si mena? Ma che senso ha?
PS: Casanova Joystick (oramai non lo usa più nessuno) era quella specie di fallo con la levetta e i pulsanti alla base, che si usava ai tempi del commodore 64. Joypad è una cosa non dissimile, ma senza nessuna leva (almeno non di quelle dimensioni); quelli del megadrive e della pleistescion sono joypad, quelli dell’atari e del commodore sono joystick. Fine angolo precisino:P
@Lars Von Teese: sono molto contento. Quando ho letto Coin Up ho pensato: “grande, so cosa vuol dire. vuol dire che non sono così vecchio!”. Poi ho letto il resto del tuo commento.
@Biscott Adkins: ecco, tu l’hai vista? Cosa fa Jacobus in 10 episodi? NULLA.
@Muncky: forse perchè in un videogame stare tutto il tempo a darsele è un gran divertimento (sono un appassionato perso di videogame) mentre in un film/serie tv chiunque abbia un’età intellettiva maggiore di dodici anni vuole anche, e ripeto anche, dell’altro?
Nei mondo dei videogames la vera inadeguatezza e l’età che avanza la provi solo quando tenti di giocare online in modalità multiplayer, là ti trovi davanti pischelli con riflessi velocissimi e che ti fanno fuori in quei due secondi mentre tu stai prendendo il telecomando per abbassare il volume, e riuscendo contemporaneamente a parlare a valanga nell’headset
@alex9: Mi sa che hai sbagliato sito se la pensi così.
Certo che se questo qua in un episodio di 10 minuti è capace di mettere il riassunto della puntata precedente, la preview della successiva, e pure un pezzo di episodio già visto ma da un altro punto di vista, tante idee non ne ha mi pare! E poi…perchè sub-zero sembra sceso da una moto?
@ ryan gossip
ma un attore prima di scadere dovrebbe almeno salire un pò…cioè il trailer di erculo l’avete visto…? per un ruolo un pò più di spessore le piglierà da kellan lutz in un film de merda…capisco che qui vivrà di rendita in eterno per in 2 undisputed…però guardiamo in fazza la realtà.
@tutti
cose che fanno bene:http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=0EPg6Tjd0HQ
Quoto samuel. creiamoci degli online vietati ai minori di 21 anni. basta strapotere dei giovini!
@Munky: avresti ragione se questo sito fosse fatto solo dai commenti. Per fortuna le rece sono su un altro piano. Vedi ad esempio quella su escape plan, che in tanti hanno criticato (soprattutto per il sacrosanto preambolo sui mercenari).
@Casanova avevo delle colpe da espiare e quindi me lo sono puppato tutto…
@Alex9 ci sta che uno vuole dell’altro ma se su 60 minuti totali di serie: 45 sono di blablabla, 10 minuti sono di combattimenti demmerda e 5 minuti sono combattimenti fighi allora stai sbagliando da qualche parte
Ok, questa è una recensione da profano. Giusta, ma da profano. Ora mi aspetto una recensione da qualcuno che sappia abbastanza di Mortal Kombat per parlare di una serie che parla di Mortal Kombat, anche piena di licenze e modifiche come questa. Grazie.
@Alex9: da un film tratta da un videogioco dove si menano, francamente non mi aspetto questi gran discorsi ne approfondimenti psicologici. Magari sbaglio io eh, ma come dice il buon Biscott Adkins, se su 60 minuto, solo 5 son dedicate al menare, c’è qualcosa di profondamente sbagliato
@Munky: Ti spiego un appassionato di videogame cosa vuole da un film di videogame (parlo per esperienza personale visto che sono un hardcore gamer): dell’azione mi frega poco perchè per quella c’è già il gioco, dal film voglio che mi svisceri il lore, che approfondisca l’universo e che porti l’atmosfera e la magia del videogame anche al cinema. Ecco cosa vogliamo noi fan. Punto. Tanto quando si parla di azione mettetevelo in testa: oggi, soprattutto con la moderna grafica, i giochi battono i film (vuoi le botte e basta? Mai provato batman arkham city o sleeping dogs?).
non sapevo che fosse uscita, ero molto incuriosito dalla seconda serie ma a quanto sembra non è poi cosi bella come la prima (ricordo ancora con piacere l’episodio dedicato a Raiden, forse il migliore)
p.s. mi unisco alla legione delle vecchie carcasse marce, con un passato da videogiocatore incallito, anche se alla fine la cosa è scemata e per diversi anni sono uscito dal giro. poi due o tre d’anni fa mi è stato regalato Battlefield Bad Company 2 e li sono rientrato nel tunnel: sono arrivato a gradi di infoiamento che mai mi sarei immaginato, robe alla Angry German Kid, con insulti e minacce di morte telematiche, tastiere semidistrutte e urla belluine nel cuore della notte. ho appeso le cuffie al chiodo per evitare di morire d’infarto davanti al monitor del pc…
#teamlore
@Alex: parlo da vecchio videogiocatore incallito che ha amato la serie di Mortal Kombat in qualsiasi salsa e che continua a giocare anche adesso. E confermo che da un un film tratto da un gioco di menare, mi aspetto che si menino. Non è ne dead space ne mass effect, mortal kombat è sempre stato un videogioco abbastanza stupido con una trama ridicola (come street fighter, tekken e compagnia cantante). Questa pretesa di serialità, di seriosità mi suona abbastanza ridicola, perdonami, visto che è stata piazzata lì post successo commerciale
Poi, per carità, una trama ci vuole in ogni film, ma equamente distribuita con le mazzate; non certo 45 minuti di ciance, 5 di botte e il resto di riassuntini
confermo che la proporzione indicata qui sopra nei commenti è corretta
80% di roba useless 15% di roba potenzialmente figa ma pacco 5% di roba figa.
che per una serie che promette fuoco e fiamme è ben poco.
@Bakehero: sarei curioso anche io di leggere una rece di uno che ne campana di MK perché vorrei vedere quanta roba mi sono perso…
ma quelli della foto chi sono? i protagonisti? no perche sembrano dei cosplayer…
Ahahah, recensione che mi ha fatto morire!
Purtroppo mi riconosco in toto nel disagio di sorprendersi invecchiati pur essendo ancora “incredibilmente” giovani, con solo(?) tre anni di più sul groppone, ma molti di più anni da quando ho abbandonato il mondo dei videogiochi. L’ultima volta che avrò giocato seriamente a un VG mi sa che le torri gemelle erano ancora in piedi o erano giusto crollate.
Si era rimasti piacevolemente sorpresi dalla qualità della prima stagione ma questa sembra un reboot brutto fatto di spruzzi di diarrea
Ma tu sei me però a Modena.
Fa piacere che tutti abbiano il rimosso il “kontinua” che compare alla fine…si so giocati tutto l’hype del corto iniziale sti cojoni!!!
@magdalena: cinque alto.
Oh, casanova
ma Skate or Die per il commodore 64 c’è lo avevi? ?
Nel cast compare Eric Jacobus (Stryker, il policeman) che ho avuto il piacere di conoscere un paio di anni fa e di farci un bell’allenamento insieme. E’ un vulcanico personaggio che ha creato the Stunt People e una miriade di corti action. Qui l’ultimo che è assolutamente da vedere:
Rope-A-Dope
http://www.youtube.com/watch?v=G5xAbp1SW5c
Guardatelo perchè è veramente geniale.