Cards on the table, non ho mai visto il Fright Night 2 “originale”, cioè il sequel poco conosciuto del Fright Night — Ammazzavampiri — del 1985; non ho mai visto il Fright Night del 2011, remake non all’altezza ma, a quanto leggo, neanche completamente da buttar via, dell’Ammazzavampiri originale; e se non fosse stato per I 400 Calci, non avrei mai visto neanche l’Ammazzavampiri originale, il che avrebbe fatto di me:
a) un poverinos
b) il pubblico ideale di Fright Night 2, sequel datato 2013 del remake del 2011, un film con valori produttivi poco sotto il video di Friday di Rebecca Black e talmente straight to video che il solo fatto di esistere sul supporto fisico del dvd/blu-ray ne sminuisce il valore intrinseco: dovrebbe, chessò, materializzarsi autonomamente sul televisore a tubo catodico che non ho più in seconda serata, rigorosamente in estate, e con tutti i disturbi di un nastro vecchio e le pubblicità piazzate sistematicamente in modo da troncare a metà le frasi.
Non ho visto Fright Night del 2011, dicevo, ma poco importa, perché sebbene i personaggi conservino nomi e ruoli archetipici del primo film (protagonista, amico-del-protagonista, donna-del-protagonista, cattivo) la storia ivi raccontata non è in continuity né ha niente a che fare con il “capitolo” precedente. Insomma, il sequel del remake in realtà è un reboot del remake.
La trama?
Oh beh, è la copia SPUTATA del film dell’85, quasi scena per scena, per cui il sequel del remake è in realtà un reboot del remake e contemporaneamente un remake dell’originale più di quanto non lo fosse il remake originale. Ovvio. Non mi sarei aspettato niente di meno da una roba firmata da Eduardo Rodriguez, il regista di “El Gringo” e “un episodio di Fear Itself“, anzi, credo mi sarei sentito personalmente offeso da qualunque scelta meno idiota di così.
Nello specifico, i Charlie, Amy e “Evil” Ed di turno devono vedersela con il proverbiale vampiro della porta (castello) accanto; all’inizio Charlie è l’unico a rendersene conto e gli altri lo guardano come se fosse scemo, poi pure Evil Ed, patito di horror e storie di fantasmi che si guarda pure quando è al cesso sul suo fidato tablet (e qui riesco a sentire lo sceneggiatore Matt Venne che si dà il 5 da solo, poco prima di essere portato fuori dagli infermieri, per aver inserito un elemento di modernità in uno script di 30 anni fa), si prende bene con questa roba e i due decidono di chiedere aiuto al Peter Vincent della situazione, questa volta non un vecchio attore di cinema ma un conduttore di mezza età di quei finiti reality sui fenomeni sovrannaturali tipo (appunto) Fear Itself. Poi Peter si caga addosso, Evil Ed viene vampirizzato, la fidanzatina Amy (che nel mondo post-Dawson’s Creek non è più una fidanzatina ma una ex che Charlie deve riconquistare) viene rapita dal vampiro e a Charlie non resta che entrare nella tana del leone armato di aglio, croci e paletti.
Grande assente:
- la scena della discoteca, che tutto sommato mi fa anche piacere abbiano deciso di omettere visto che è, parere personale, una delle più iconiche e più potenti, nella sua geniale assurdità, del Fright Night originale.
Principali elementi di innovazione:
- il vampiro è una donna, la leggendaria contessa Báthory, tanto per cambiare, e invece che da un’attrice vera è interpretata da Jaime Murray;
- la vicenda è tutta ambientata in Romania (quindi in Transilvania), con la scusa che i protagonisti sono in gita scolastica — e della gita scolastica la pellicola conserva il sapore: come quando andavamo noi in gita scolastica e l’unica cosa che ci importava era riuscire a limonare con la compagna di classe carina, dopodiché potevamo essere nell’Europa dell’Est o in Sudafrica e non avremmo notato la differenza, così il film è girato quasi totalmente in interni e ambienta le sue scene salienti in stanze d’albergo o vagoni della metro dove l’unico indicatore di transilvaneità è l’accento pesissimo delle comparse (si scorgono nei titoli di coda almeno un paio di Jimmy Bobo alla carriera).
Come sempre in questi casi la parte più succulenta è il casting, una riunione di cause perse e signori nessuno di professione che solo un’operazione del genere è in grado di mettere insieme. E infatti: Charlie è il sosia giovane di Matt Smith, Peter Vincent è il sosia vecchio di Jonny Lee Miller e Jaime Murray è la sosia di una che sa recitare. Parole di incoraggiamento per il giovanotto che fa Evil Ed, forse il meno inadeguato di tutti (va detto che ha anche la parte più facile, quella dell’amico cazzone senza personalità), silenzio stampa sulla tipina che interpreta Amy: non ho idea di quanti anni abbia ma non ne dimostra abbastanza per i vostri commenti da osteria.
Per il resto, effetti speciali pochi e inevitabilmente inferiori tanto alla CGI di un qualunque film uscito negli ultimi x anni che si è potuto permettere il lusso di un budget, quanto all’artigianato che ha reso grande l’originale dell’85; ironiza zero, spaventi non pervenuti (temo non aiuti il fatto di sapere perfettamente cosa succederà nella prossima ora e quaranta), violenza un po’, tette anche — sicuramente più di quante ne vedreste in una produzione indirizzata allo stesso target ma destinata alla distribuzione nei cinema — che è probabilmente l’aspetto più adorabilmente 80s di un film il cui problema principale è proprio l’incapacità di trovare un contesto temporale preciso (decidetevi: giubbotti di pelle o iPhone).
Al netto di qualche trovata quasi interessante, qualche scena quasi ben coreografata nel sorprendentemente lungo, anti-igenicissimo combattimento finale (si svolge tutto in una piscina piena di sangue: Charlie sconfigge il vampiro e salva la ragazza, ma tornerà a casa con tre tipi diversi di epatite), Firght Night 2 si trascina per un’ora di troppo come un brutto episodio di Halloween di un brutto telefilm sui teenager che non avrei visto nemmeno quando ero un teenager io. Perché abbia dovuto vederlo adesso, che di anni ne ho il doppio, è un mistero di cui solo Nanni Cobretti conosce la risposta; perché dobbiate vederlo voi… Non mi viene in mente una sola ragione sensata.
DVD-quote:
“Irredimibile con riserve, ma fondamentalmente inutile”
Quantum Tarantino, i400calci.com
Visto giorni fa…tremendo…ricordo solo che ad una certa la vampira lanciava gli ultrasuoni…si gli ultrasuoni!!!
Sulla contessa bathory si potrebbe fare un filmone, basti leggere la storia se solo qualcuno non la buttasse sui soliti luoghi comuni.
Fright night 2 l’originale in fondo non era malvagio.
E’ triste constatare come ormai tutto diventa franchising, indipendentemente dal successo o meno del primo capitolo della serie (cioè del remake o reboot di turno). La sensazione è sempre più quella di un cinema che senza porsi domande produce sempre più roba inutile che va ad aggiungersi ad altra roba inutile.
Almeno questi filmetti se la giocassero su un nuovo tipo di exploitation, accentuando le dosi di violenza e sesso rispetto agli originali, invece sono spesso molto più innocui e autocensurati di originali di trenta e quaranta anni fa.
E infatti, rispondendo a Past & Fasul, segnalo che sulla contessa di Bathory c’è il notevole episodio di “Racconti immorali” di Borowczyk, che in quanto a sangue e violenza (pur non mostrata) batte il 90% degli horror attuali. Ovviamente anche in fatto di presenza spropositata di patate e poppe al vento (tra l’altro mi sa non tutte necessariamente barely legal, come succedeva allora), ma quello è ovvio.
@Past&Fasul, Julie Delpy ha diretto e interpretato il suo biopic di Erszebet Bathory (http://www.imdb.com/title/tt0496634/?ref_=nm_flmg_act_4) con risultati non esaltanti ma nemmeno disastrosi, si lasciava vedere e c’era dovizia di sangue.
@Quantum, giustappunto la contessa Bathory si serviva esclusivamente di sangue di vergini: quindi devo far finta che la giovane Amy sia vergine? E che sia la ex di Charlie ma che non abbiano trombato? Eh insomma :-/
@tommaso: cinque alto per i Racconti immorali. L’argomento Bathory in realta’ l’hanno toccato in tanti, quasi tutti prendendone solo gli elementi superficiali, quasi tutti nel silenzio che si meritavano. L’episodio di Borowczyk per quanto mi riguarda sta ancora in cima alla lista.
@quantum: il fatto che il vampiro sia donna e’ l’unica cosa in comune col sequel dell’originale (in cui era appunto un normale vampiro donna e non la Bathory)
@cicciolina: la ragazza di Charlie nella saga di Ammazzavampiri e’ sempre storicamente vergine, per motivi che hanno senso solo – ovviamente – nel film originale
Bene, bene.
Si parla di Bathory. E nessuno cita la Miriam di TONY SCOTT. Nessuno.
Invece salta fuori un 5 alto per Borowczyk, quello che di nome fa Valeriana. Perché tutti gli altri, compreso quindi Tony Scott, hanno affrontato superficialmente il tema. Attendo prossime reci su Paradzanov e Bondarcuk mentre ripesco le edizioni Castoro Cinema.
Questi alieni sono davvero cattivi e intimamente sadici. E San Valentino è ancora lontano.
Agghiacciando, Ciobin.
#FreeCobra80
@Cicciolina: dopo che hai visto la faccia di Charlie in questo film qua non è così difficile immaginare che Amy sia vergine
@Ciobin: che la miriam di tony scott sia una rilettura della bathory onestamente è la prima volta che lo sento. non so nel romanzo da cui è tratto, ma nel film l’idea non mi ha mai attraversato. se poi invece lamenti che non l’abbiamo citata così en passant non so che dirti, è una rece non un listone di vampire fighe.
Beve sangue per ringiovanire, fine. Come citazione superficiale della Bathory e’ perfino piu’ superficiale di tutte le altre che mi erano venute in mente. Manco fa il bagno nel sangue, per dire.
ciobin comunque come troll se la fa sucare a bestia, come dicono a sanpietroburgo
E si fa anche sempre cappellare al volo, come se non mi ricordassi che Bondarcuk era il mediano della mitica Dinamo Kiev del colonnello Lobanovsky.
‘sta cosa ignobile la salto a pié pari, anzi, a fenicottero che ci ho lo mignolo del fettone sinistro rotto, grazie alla rece del Quantum. Chepperò la prossima volta più porofessionalmente dovrà cibarsi anche il sequelprequelremake per completezza di info.
Però mi piace immaginare la scena:
– Quantum, guardati Frigtnigtdue e facci la rece
– Eh? Nanni, che è ‘sta cosa? Io volevo recensire Gravity
– Gravity no, l’ho già assegnata, fammi questa
– E quella di EScape Plan? L’avevo già iniz..
– Sì, e io sto qui a far ballare la scimmia. Fammi ‘sta rece sui vampiri e bono là
– …
– ci sei rimasto male?
– Scusa, ma non me ne frega un cazzo dei vampiri.. non li seguo.. già mi fanno vomitare quelli di twilite.. poi cos’è ‘ sta roba, dài..
– Fammi questa rece e ti lascio il sequel di Escape Plan
– ..
– Per domani sera, ok?
– ..
del seguito originale ricordo la vampira che era una figa notevole.
e poi la vampira sui rollerblade
Ok, la vampira barely legal fa parecchio sangue……..
…….. potete andare avanti!
@Hayao Mikakazzi: ricostruzione abbastanza fedele, se non per il particolare che non chiamo mai il capo Nanni bensì Capo, Boss, o Sommo Re di Hokuto
In generale.
La cosa più comica è sapere che Borowczyk veniva invitato ogni volta ai soliti 2 festival perché aveva il compito di scuotere i radical chic con provocazioni convenute a tavolino, che almeno si parlava di qualcosa nel dopo festival e i due baracconi indignavano qualche critico tipo corsera che faceva loro un minimo di pubblicità. Sapere che qualcuno si ricorda ancora di costui, nel 2013, beh fa quasi tenerezza.
In particolare.
Le citazioni della Bathory. Se vogliamo vederci cocktail e piscine di sangue, allora Blade 2 (mi pare) cita verosimilmente meglio di altri, ché il vampiro protagonista è una fichetta stilosa si dovrebbe sapere oramai, novella Bathory ammazzasestessi.
Avere poi l’onestà intellettuale di confessare se ci eccitiamo di più per le (ec)citazioni storiche o romanzesche, e se ci (ec)citiamo un romanzo alla volta o più di uno, volendo rintracciare Fosca di Tarchetti nella Miriam Bathory di Scott. Che magari la gente che fa i film ha letto anche più di un libro per volta e non sempre ha voglia di fare il compitino a casa come Borowczyk e restituirne uno alla volta.
@Quantum Eppure è lei. Quanto al listone, mancava pure Blade.
#FreeCobra80
(Alieni cattivi. Molto cattivi)
Be’ scusate ma con una vampira così gnocca che volete? E’ pure la figlia di Bill Murray!
@Macphisto so che stai scherzando…e’ la figlia di Billy Murray…comunque e’ la piromane di Dexter e la nobildonna romana viziosa di Spartacus…tanta televisione, molto ritoccata, comunque nel complesso bbona
Ammetto, sara’ una mia perversione, che ormai, dopo ogni recensione, spero di leggere un commento di Ciobin…
Per me l’Ammazzavampiri originale è l’inizio di tutti i mali.
Sono sicuro che la cosa dipenda SOLO dalla mia personale storia e percezione della cosa, ma ricorso distintamente che – da giovane appassionatissimo di fil horror – rimasi scioccato brutto da quel filmetto che OSAVA far ridere anzichè solo far paura. Fu il primo film che vidi con il “cocktail” orrore/ironia. Lo trovai intollerabile ed una gravissima mancanza di rispetto.
A mia scusante posso dire che ero pischello ed ero nel pieno periodo “evolutivo” degli estremi (ci siamo passati tutti). Quel periodo in cui – se sei metallaro – “i gruppi con le tastiere sono da checche”, “in un disco figo non ci può essere più di un lento”, “i lenti metal sono i più belli del mondo” (questa però è vera!), etc.
Adesso ho fatto pace con il misto ironia/horror, anche se continua a non essere un punto a favore nelle mie scelte.
Ma mi è rimasto l’odio per Ammazzavampiri. Probabilmente ingiustificato.
Questo re-make del sequel della clonazione, però, rischio di vedermelo. La Murray è uno dei miei “guilty pleasures”: mi fa un sangue che non si può capire.
Io invece dell’originale fright night 2 ricordo l’attore che interpretava il lupo mannaro: rivisto anni dopo nel ruolo del padre di Ben Linus di Lost e poi come zio di Napoleon Dynamite.
PS
mi chiedo se Ben Linus e Napoleon Dynamite siano cugini.
@john meglio: fin troppo bravo, non credevo di dover mai aver bisogno di citare questo buffo trivia ma lo stesso attore, lo stesso anno, ha fatto il lupo mannaro anche in Scuola di Mostri
Ammazzavampirilo vidi taaaanti anni fa e me lo ricordo a malapena…Ma ne ho sensazioni abbastanza positive.
Miriam si sveglia a mezzanotte sta alla Barthory come una discarica mafiosa sta alla campagna varde e salutare.
Una seppur vaga citazione della Barthory, in quanto ad uso alternativo del sangue non solo da bere, è nel Blade 1. Nel Blade 2 ci sono i vampiri vagamente cthulhuiani…
E, mooolto di striscio, nel Bram Stocker’s dracula, in particolar modo nella versione originale del regista rintracciabile nell’omonimo fumetto.
Ammazzavampiri e Vamp li vidi prima di scoprire il porno d’autore con il Dracula di Salieri, e li ricordo come due buonissimi prodotti per teenagers, pieni di colore e sintetizzatori anni 80.
Poi vabbeh, dopo Salieri non ha mai più avuto senso vedere altri film di gente coi canini aguzzi.