Oddio che film totale. Sono Sion ha superato se stesso. Potrei andare avanti così per tre pagine, e in effetti nella vita reale sto andando avanti così da quando si sono riaccese le luci in sala, qui a casa sono ore che il mio ragazzo mi guarda bonario e divertito mentre io gli magnifico le mille pirotecnie registiche di questo film. Bisogna davvero avere un controllo spaventoso della situazione per tenere insieme tutti questi personaggi, caratterizzarli in modo credibile e potente, inserire sottotemi e dettagli, far convergere le varie storie, far scontrare i generi senza però farli deflagrare ma tenendoli a distanza, dando il giusto peso ad ognuno – e riuscire ancora a farti sbellicare dal ridere, a strappare ripetuti applausi a scena aperta; Sono dirige l’orchestra di questo film in modo impeccabile ed emozionante, restituendo al cinema tutta la sua potenza creativa, costringendolo (e costringendoti) ad esistere ad un grado più alto. Eh, scusate, ma quando ce vo’, ce vo’. D’altronde, Sono ci sbatte in faccia da subito il meglio del suo meglio: una bambina che canta e balla nello spot televisivo di un dentifricio; la stessa bambina che non si sconvolge quando entra in casa e la trova inondata di sangue; un’allegra troupe cinematografica di dilettanti diciottenni demenziali che si fanno chiamare “Fuck Bombers”.
La bambina, Mitsuko, è figlia del boss yakuza Muto (il grande Jun Kunimura); quando alcuni esponenti del clan rivale piombano in casa Muto, la madre di famiglia (Tomochika, uno sguardo che impietrisce) li trucida con un coltello da cucina e va in galera per dieci anni. Il suo sogno, alimentato dalle affettuose bugie del marito, è che la figlia sfondi nel cinema. A pochi giorni dalla sua liberazione urge un confronto all’ultimo sangue fra il clan di Muto e quello di Ikegami (Shinichi Tsutsumi), un boss tradizionalista in kimono, da sempre innamorato di Mitsuko; la grande idea è di farne un film, anzi un megasnuff, con Mitsuko ormai grande e bella (Fumi Nikaido) che finalmente può menare la katana come vuole e I grandi possono ammazzarsi a vicenda: dietro la macchina da presa, ovviamente, ci sono i Fuck Bombers, il loro capo idealista Hirata (Hiroki Hasegawa) e la loro star Sasaki (Tak Sakaguchi, un vero artista marziale), il “Bruce Lee giapponese” con tuta gialla e faccia dipinta di giallo. Un piano infallibile.
Dentro questo calderone, che già sarebbe sufficiente a far uscire un capolavoro, Sono butta dentro tutti i temi a lui cari, ma all’ennesima potenza: prima di tutto l’amore fra adolescent, un fil rouge del suo cinema trattato con grande delicatezza e sincerità ma senza rinunciare a toni da manga (occhioni sgranati, faccette buffe, frasi da far venire il diabete anche a un bacio Perugina); la morte dell’imbranatissimo Koji (Gen Hoshino), con una mano mozzata e infilzata sul soffitto e una katana che gli esce dalla fronte a mo’ di novello unicorno, riesce ad essere commovente. C’è anche un’elegia per la morte della celluloide con tutti i sacri crismi: il vecchio cinema di quartiere, il vecchio proiezionista che fa da mentore ai Fuck Bombers, il vecchio proiettore 35mm – tutto vecchio ma anche tutto dannatamente autoironico; qui non c’è spazio per la retorica passatista, per la nostalgia piagnona alla Nuovo Cinema Paraculo, è semmai un omaggio sentito e grato ma con lo sguardo rivolto al futuro. Questo film peraltro è girato in digitale, alterna trucchetti scrausi da cinema tradizionale con schizzi di sangue fintissimo, ma probabilmente Sono non avrebbe potuto girarlo in alcun altro modo: dopotutto lo script ha già aspettato 17 anni.
Il discorso che Sono fa sul cinema giapponese, visto nella sua interezza, è poi molto più complesso: da un lato mette in bocca a Hirata varie frecciatine contro la sete di denaro e la connivenza col gusto popolare che hanno ucciso il vero cinema; dall’altra, prende le due figure principali del cinema giapponese moderno, ovvero I samurai e I gangster, e li fa combattere l’uno contro l’altro indicando che in Giappone l’industria cinematografica è veramente una mafia; dall’altra ancora prende il citazionismo che tanto ci rompe i coglioni da vent’anni, lo spinge fortissimo fino a fargli fare il giro e diventare una nuova, rinata, norma: la prossima volta che vedrete un’attrice armata di katana ammazzare una squadra di cattivi facendo una giravolta non penserete più a una guerriera bionda americana alle prese con 88 pazzi: penserete ad un’aspirante attricetta giapponese vestita da versione burina di Rihanna. Il massacro della seconda parte è una colossale mise en abime di rese dei conti cinematografiche e metacinematografiche (e non alzate gli occhi al cielo, fighetti); benché ogni mossa sia chiaramente calcolata al millimetro, Sono si rifiuta di perdere tempo con coreografie aggraziate e musicali: piuttosto preferisce concentrarsi sui personaggi, farli sorridere di fronte alle MdP dei Fuck Bombers mentre lui li inquadra in diagonale senza dar loro troppa importanza, farli sfottere Mitsuko che limona che Koji, farli morire tutti per amore del cinema. Una sorta di deviazione malata da Cut di Amir Naderi, che già era un film bello psicopatico di per sé, ma non così “per-verso”.
Sono scatena tutta la sua folle furia pur mantenendo un equilibrio ferreo sui toni e i linguaggi messi in scena: il risultato non è tragicamente spaventoso come Cold Fish o Strange Circus, non è leggero e ammiccante come Exte, esistenziale come Love Exposure o poetico come Himizu, ma è un distillato del meglio di tutti i suoi film precedenti frullato insieme a una dose di surrealismo da far impallidire l’opera omnia di Lynch e Tarantino. Il sottofinale fantastico, in cui vediamo i personaggi principali e le loro diverse reazioni davanti al successo del “loro” film (Hirata ride, Sasaki si commuove), sottolinea fino alla fine il profondo amore che Sono ha per tutti loro e per il cinema. Un film totale.
DVD-quote suggerita:
“Un film totale. Ripeto: un film totale”
Cicciolina Wertmüller, www.i400Calci.com
Vabbè dopo una recensione simile che vuoi fare?
Spero di poterlo trovare al più presto e se mi piacerà almeno la metà di quanto sembra sia piaciuto a te non sarà tempo buttato.
Due domande, più che altro mosse da invidia ma non solo.
– questo è il film che Sono ha portato a Venezia? O mi confondo con quell’altro fatto dai grossi nomi?
– lo hai visto a Venezia (o al FF londinese) oppure a Londra è uscito in sala normalmente. Ai fini del recupero questa è un’informazione preziosa perché se per il momento gode solo di vita festivaliera le chance di vederlo sono pochine.
A proposito ma che fine hanno fatto le recensioni dal Fright Festival?
Adesso ci metterei un trollata, ma la recensione davvero non se la merita.
@cicciolina
nooooo, lo hai già visto ! Come hai fatto ? Ti odio bastarda !!
Protagonista femminile? Io passo…
@pilloledicinema e dikotomiko: è stato a Venezia, è stato a Toronto, è stato al London Film Festival dove l’ho visto io. Non ho idea se uscirà in sala in UK, figuriamoci in Italia. Intanto una copia sottotitolata esiste, quindi spero che un’anima pia lo faccia almeno uscire in DVD.
@FedericoSly: scusa, dove è che ho scritto “protagonista femminile”? E non ho citato svariati personaggi maschili? Poi oh, se per te è un problema guardare un film con dentro una donna, il mondo se ne farà una ragione.
@pillole: tre motivi per l’assenza delle rece dal FrightFest:
1) quest’anno per circostanze ho visto meno di metà programma
2) in generale, quando riusciamo, tendo a pubblicare la rece di un film quando anche voi avete possibilità accettabili di recuperarlo
3) in realtà abbiamo già recensito diversa roba (You’re Next, Chucky, Frankenstein Army), solo che non ci abbiamo scritto “Frightfest” davanti.
Se non si fosse capito la recensione di oggi è il classico caso in cui dovreste organizzare una petizione affinché qualcuno lo porti in Italia il prima possibile e diffonda l’amore per il cinema da combattimento che emana da ogni fotogramma.
Esiste il dvd? Tra l’altro mi potete consigliare film dighi con samurai e gangster?
Ma non 13 warriors che l’ho visto gia abbastanza :D
@bizy: porta pazienza! Non ha ancora finito il giro dei festival e pensi che sia già in DVD? :-) E poi leggi cosa ho scritto sopra: “Intanto una copia sottotitolata esiste, quindi spero che un’anima pia lo faccia almeno uscire in DVD.” Detto questo, cristo santo speriamo che esca in sala così lo vedete su uno schermo bello grande e potete notare tutti i dettagli. È davvero una roba da far crollare la mascella nel sacchetto dei pop corn.
Ho letto una riga sì e tre no per la fretta, non ci ho capito un cazzo, ma ho comunque avuto un’ erezione.
Grande Ciccioliona, come sempre massima stima, sbaglio o quando si parla di Sono ci sei sempre tu dietro?
Comunque sono arrivato a Venezia un giorno in ritardo per poterlo vedere anche io, me ne avevano parlato come di un film spassoso ma tutto sommato minore rispetto ai suoi capolavori, tu mi hai riacceso l’hype.
Visto la stima (da parte mia) e la passione per certo cinema giapponese che ci unisce, volevo chiederti un’opinione sul confronto tra sono e nakashima che feci in questa recensione di memories of matsuko, basta che tu legga gli ultimi due paragrafi: http://eighthsamurai.wordpress.com/2011/07/04/memories-of-matsuko/
che ne pensi? ci può stare?
Mi piacquero sia Suicide Club sia Cold Fish… ergo vedrò anche questo!
a “nostalgia piagnona alla Nuovo Cinema Paraculo” ho realizzato che potresti essere la donna della mia vita
mi hai stravenduto il film, very very compliments
Shion ha fatto tutti ottimi film ma devo dire che ColdFish mi è piaciuto particolarmente. Il crime-drama dall’oriente se fatto bene è troppo avanti rispetto a quello occidentale.Anche questo titolo sembra molto interessante!
@EDA: non ho visto Memories Of Matsuko ma la tua recensione è molto bella, complimenti! Alla fine hai recuperato Hausu? Quello sì che è spassoso ma nulla di più.
@Mezza Seagal: lusingata, grazie :-)
Personalmente non vedo l’ora che esca in dvd cosi’ lo uso per picchiarci Tornatore finché non gli viene un’emorragia interna (da cui poi guarisce, cosi’ puo’ chiedere scusa a tutti)
@cicciolina
Grazie della segnalazione.
Certo che tu e gli altri 400Calci siete inarrivabili, io mi impegno pure, ma non è cosa mia.
Mi permetto di menzionare – tra i film grandissimi di Sion – anche Guilty Of Romance, che è un capolavoro, diverso certo da Cold Fish, ma parimenti capolavoro.
E Suicide Club ? Ragazzi, che regista !
Ho letto su Nocturno della sua critica alla “deriva commerciale ” di Takashi Miike, io non la condivido. Ad avercene, di Maestri così.
@Cicciolina: grazie. Se ti va di rispondere comunque, il discorso che facevo si applica perfettamente anche a Confessions e, in maniera minore, a Kamikaze Girl nel caso avessi visto uno dei due. Hausu ce l’ho lì da una vita che aspetto di vederlo, sono sicuro sia una roba assurda, devo solo trovare il mood giusto.
A Venezia l’ho perso. E adesso mi sento un coglione.
Guilty of Romance mi è piaciuto un botto, speriamo che questo esca in sala
Ho smesso di leggere a “Tak Sakaguchi”.
Lo recupero subito.
(Poi la rece finisco di leggerla però, giuro!)
Dal trailer purtroppo mi sembra una cagata pazzesca, ma voglio fidarmi di cicciolina, e lo vedro`. Purtroppo non vado molto d’accordo col cinema giapponese: in generale (quindi con le dovute eccezioni) lo trovo ricolmo di tempi strambi (o comunque non occidentali, mettiamola cosi`; per me sembra la fiera del tempo morto, quasi come se si impegnassero a non azzeccarne uno in croce), soluzioni narrative sempre o quasi sempre al limite della stronzata (per crederci, l’incredulita` piu` che sospesa devi averla affogata nell’LSD), per non parlare del fatto che quando ci sono dei personaggi fuori dalle righe (e nei film nippo ce ne sono a bizzeffe), ovvero quelli che fanno le faccine, ecco, l’odio in me comincia a scorrere copioso. Sara` che ho sempre detestato gli anime, pur avendo collezionato probabilmente vicino a un centinaio di serie manga. Ma gli daro` una chance.
@Lars, da quello che dici ti farà schifo anche questo :-) è un film terribilmente giapponese, con tutti gli elementi che a me piacciono e a te no, ma è anche (lo so, sono ripetitiva) una grandissima lezione di regia. Spero che almeno questo ti parrà evidente, se e quando deciderai di vederlo.
@lars: capisco i tuoi dubbi e li condivido con molti film giapponesi che ho visto. Qua c’e’ tutto quanto (a parte i tempi morti), ma per me ha tutto senso. In molti film esagerano con faccette e assurdita’ perché ce l’hanno culturalmente nel sangue e gli viene istintivo e in effetti a un occidentale stona, qua invece per me a conti fatti risulta tutto coerente, esagerano con faccette e assurdita’ perché questa storia va raccontata cosi’, e dietro ogni scelta c’e’ un cuore esagerato.
mi avete convinto, ce provo
Visto a Venezia, film dell’anno senza dubbio alcuno.
@Cicciolina Wertmüller: Thx, grazie mille. Allora non rimane che armarsi di santa pazienza e aspettare. Potrei ingannare il tempo recuperando i titoli precedenti di Sono, che mi mancano quasi tutti e che invece a quanto pare sono più che degni. Io ho visto solo Suicide club che mi piacque molto e che ho trovato in un certo senso a una serie anime Serial Exepriments: Lain. Oddio ora come ora ricordo che lo trovai simile a Lain, ma adesso non è che ricordi nemmeno tanto bene l’anime percui boh. A sto punto recupero tutto e via.
Ora mi permetto la trollata in fondo la giornata passò: a me Nuovo cinema paraculo piace e ogni volta che lo vedo mi commuove.
*esce e chiude la porta
*rientra come se niente fosse
@Nanni: più chiaro di così si muore. Pazienza, mi dispiace ovviamente. Mi dispiace per te e mi dispiace per me, anche perché per chi non ha grossa facilità di prendere parte a festival cinematografici l’idea di seguire il percorso di una selezione è divertente e gratificante. Il fatto stesso che le recensioni appaiano poco alla volta e quando i film si possono più o meno trovare (non sempre eh, ma alla fine va bene pure così) è la cosa più bella perché in questo modo si ha la sensazione di partecipare all’evento. Ovvio che non è così, ma comunque puoi raccontarti che alla fine hai visto i titoli che ti sembravano più interessanti di quel dato festival. Meglio di niente.
Al contrario quasi tutti i siti cinematografici se ne escono con tre recensioni a botta dai vari Venezia/Cannes/Sundance e sta cosa mi è sempre sembrata più un dialogo per addetti ai lavori che non una reale volontà di informare il pubblico. Se uno può anche vederli e apprezzarli tre film in un giorno, leggere tre recensioni tutte di seguito su tre film totalmente differenti che non si sono visti equivale a fare nella testa un mega polpettone.
Anche vero che questi film hanno un botto di gente che assiste e quindi probabilmente c’è un pubblico di lettori che deve sapere se quello che ha visto è una stronzata o una cosa di cui parlare bene su FB o TW.
Sarà per l’anno prossimo.
Beh consideralo anche come un modo per poter parlare in anteprima di film che chissa quando saranno disponibili. E’ un modo di condividere con gli altri fan il nuovo film di xyz o di far scoprire a chi non puo essere li roba nuova e che con tutta probabilita non uscira in sala. Almeno io lo facevo per questo
@pillole/EDA: c’e’ che normalmente io al Frightfest mi vedo sei film al giorno, e sarebbe impossibile recensirli tutti in un colpo solo anche se volessi.
Le anteprime cerco di farle nei casi importanti, perché c’e’ sempre il rischio che poi non troviamo il modo di ricordarvi le cose al momento giusto, o che vi diamo l’informazione ma si e’ persa l’atmosfera del commentare tutti insieme.
Ne approfitto per ricordarvi, ad esempio, che il seguente filmone e’ uscito in homevideo da appena un mesetto o due:
http://www.i400calci.com/2012/10/frightfest-2012-the-seasoning-house/
C’è chi viene qui x avere notizie sul horror, c’è chi brama le novità sulle scazzottate su pellicola, chi viene x accapigliarsi nelle discussioni e poi c’è la nicchia (consistente) di amanti del cinema orientale. Personalmente sono affascinato da alcune cose del cinema asiatico: gradisco ad esempio alcune opere jap e koreane, mentre mi si bloccano sempre nell’esofago i film cinesi e quando vedo degli indiani coloratissimi che iniziano a ballare prendo a testate il monitor.
Cmq, quello che volevo dirvi è perchè voi che siete degli esperti non ci fate una lista di film orientali del XXI secolo da non perdere e da recuperare a tutti i costi?
Una top 10 che permetta a chi (come me) ha enormi lacune in questo ambito, ma una certa curiosità e un’ampia fiducia nella redazione dei 400 calci, di recuperare dei titoli significativi della vastissima cinematografia asiatica. Qualcosa che vada oltre la cronaca delle recensioni del momento, ma che abbia un visione (oserei dire) storica su ciò che merita di essere visionato degli ultimi anni.
Thanks
Mi perdonerete :) LOL
Ma quando mi imbatto in certe sequenze di perle … non resisto :)
Allora partiamo dalla prima perla di Miss Lietta Wertmuller.
“Sono Sion ha superato se stesso”
Che, oh, mica capzi. Cioè, mai sentito di qualcuno che superi se stesso. Quella tipica frase che davvero ti manca. Mhh, cosa vorrà dire ?
“avere un controllo spaventoso della situazione”
Come Rocco nei suoi film ? Perché in un film con sceneggiatura…
“far scontrare i generi senza però farli deflagrare”
E meno male, dai. Che le esplosioni troppo forti rovinano i bei film.
“restituendo al cinema tutta la sua potenza creativa”
Oh, finalmente. Questo davvero ci mancava. L’evocazione (!) della potenza creativa del cinema. Ma poi tutta, che non si sa mai qualcuno si fosse perso un punto percentuale per strada. No, proprio tutta intera in un punto solo.
“Il discorso che Sono fa sul cinema giapponese, visto nella sua interezza, è poi molto più complesso”
Ah, meno male. No perché qualcuno magari si stava facendo delle domande.
“è un distillato del meglio di tutti i suoi film precedenti frullato insieme a una dose di surrealismo”
L’accostamento distillato/frullato. Comunque è sempre bello sentire al barrino che un film di un tizio è maggiore di tutti i suoi precedenti più uno che non ha ancora fatto. Perizia statistica.
“Un film totale. Ripeto: un film totale”
Infatti si sente il ripetare. L’aspetto più inquietante, forse.
A parte l’elenco di questi top topoi, quando vedo il meta cinema in un trailer per ritardati, penso sempre a John Woo e alle sue sparatorie.
Cordialmnte, Ciobin.
p.s.
Le faccette e i deliri ci sono anche nei film di Bombolo.
Fortuna che è tornato a certe tematiche e a un certo stile. L’ultima sua cosa vista è stata Himizu che, andando forse controcorrente, non ho trovato tutta sta meraviglia (aveva vinto a venezia mi pare?) trovandolo ripetitivo e a tratti noiosello/banale. Questo mi pare tutta un altra cosa, un ritorno alle “cose pazze” che ha fatto in passato. Non vedo l’ora di recuperarlo.
@vespertime: i due attori avevano vinto il premio Mastroianni per le nuove leve, ma il leone d’oro era giustamente andato al meraviglioso Faust di Sokurov. Himizu era un film dolente e urgente, fatto apposta per documentare il disastro post-tsunami e per dare un segnale di speranza al Giappone; però sono d’accordo con te, preferisco Sono quando ride, non quando piange :-)
comunque non trovo sta versione millantata in giro e sono molto triste.
Ho visto diversi film di Sono e mi sono piaciuti tutti un botto, purtroppo questo non riesco proprio a trovarlo se qualcuno ci riesce mi faccia sapere grazie. Porca miseria.
Appena recuperato. Sto sbattendo la testa qua e là contro le pareti dall’entusiasmo per la cosa grossissima che ho visto. L’ultima mezz’ora è una delle ultime mezz’ore più immense del cinema tutto, ma (anche se magari all’inizio non lo diresti) verso il finale realizzi che ogni scena è pensata e calibrata al millimetro e c’è dentro tutto quello che ha scritto Cicciolina e forse anche di più. Che capolavoro assoluto. Davvero amici, Why don’t you play in hell potrebbe avere come dvd-quote “il film che fa puppare la fava a Tarantino” e sarebbe accurata al 100%.
Darkskywriter dove lo hai trovato? Ma lo hai visto subbato?
È sempre il mastodontico ed inarrivabile Sono. Tuttavia, mi mancano i profondi brividi suscitatimi da Love Exposure (Ai no mukidashi).
Visto ieri, film grandissimo