Una cosa su Eli Roth va detta: di tanti che si dicono amanti del cinema italiano di serie B degli anni ’70 e che ne riapplicano lo stile oggi lui è l’unico che davvero lo rifà, cioè che davvero fa i film fatti male come erano fatti male le peggiori cretinate girate in due giorni di quegli anni. Tarantino finge di rifare Castellari o Corbucci ma in realtà gira film molto migliori, più solidi, elevati e raffinati a partire dalle loro premesse, Eli Roth no, non ha niente di migliore, è un peggiore autentico, certificato, uno che davvero ha imparato il cinema da quelli e quindi lo fa così, malissimo, usando quella stessa fotografia smarmellata di Deodato, quello stesso montaggio assassino e quegli stessi dialoghi ingenui. Se non è coerenza questa! Il caro ragazzo pareva avviato per la strada migliori, dopo 6 anni lontano dalla regia, passati a recitare in film di amici. Ma tutte le cose buone finiscono.

Un momento dal brainstorming aziendale che ha portato Eli Roth alla decisione di lasciare la regia per qualche anno
Ora intendiamoci, che qui tanto l’avete già capito tutti, The Green Inferno è Cannibal Holocaust. Non è che lo cita, È Cannibal Holocaust, basta levare la parte found footage e aggiungere una critichella al moderno impegno ecologista radical chic e ci siamo. E Cannibal Holocaust è un film straordinario!
Se siete del partito “eh ma tutti quegli animaletti uccisi però non va mica bene!” facciamo che voi postulate che abbiamo già discusso per un’ora sulla cosa e mentre io argomentavo “Si ma erano animali che sarebbero morti comunque per essere mangiati, e sono stati poi mangiati come tutti gli altri” voi dicevate “Eh ma vorrei vedere a te, se ti ammazzessero tua sorella” e io vi accusavo di aver cambiato discorso esagerando solo per avere ragione e voi rispondevate che non è possibile fare quelle cose agli animali in un film e io poi rispondevo che queste cose accadono e nessuno si scandalizza se non vengono riprese e voi mi davate del nazista antianimalista e poi io ricominciavo di nuovo dalla prima argomentazione e così ad oltranza.
Dunque postulando tutto questo e premettendo che abbiamo quindi già discusso per un’ora sulla questione, evitiamola, Cannibal Holocaust è un filmone one, anche a prescindere dal fatto di aver inventato il “found footage”, lo è perchè è il primo a cominciare realmente a riflettere sul fatto che “guardare” violenza sia una droga ed entrarci in contatto sia come un germe che ti contamina. Che quando lo dice Michael Powell con L’occhio che uccide se ne vanno via tesi e tesi di laurea, quando lo dice un film italiano con la fotografia smarmellata e Luca Barbareschi solo Eli Roth fa l’invasato.
Aggià Eli Roth, torniamo a noi….
Io ogni volta che vedo un film di Eli Roth mi chiedo se sia un fascistone o se sia così libero e indipendente da riuscire a criticare le cose più assurde dei liberal americani da dentro, e come mi sto per convincere della seconda arrivano le mannaiate e ritorno a farmi domande. Green Inferno, nonostante sia Cannibal Holocaust (abituatevi, lo ripeterò ogni volta), porta impresso il marchio ER della fobia del viaggio, cioè il fatto che ad Eli piace un sacco l’idea che fuori dall’America c’è gente pronta a sventrare gli americani e che i luoghi esotici sono pericolosi, pericolosissimi. Lo sono le città europee, figuriamoci la giungla sudamericana!
Questa è la parte migliore del film (pensa il resto), continuare se non altro a promuovere una nuova fobia sociale che è tutta sua e per la quale, già si è capito, sarà ricordato. Tra 20 anni uno farà un horror o uno slasher con i turisti e si dirà “…si rifà Hostel…” il mondo va a così. Eli Roth a suo modo è già passato alla storia.
La vera vera delusione, anche per chi si disinteressa di Deodato, anche per chi ha in simpatia Eli Roth, anche per chi ci sperava in questo film, è che non c’è poi tutta questa violenza. Almeno gli Hostel avevano impostato un nuovo standard di efferatezza sul grande schermo, si facevano forza di effetti pratici e visivi per arrivare un pelo più in là e inventare qualcosina di sufficientemente macabro, bastardo e malato dentro da risultare impressionanti. Se non altro facevano incazzare qualcuno, se non altro erano una cosa estrema, se non altro a fronte di tutto centravano l’idea della serie B italiana anni ’70 (che poi non era quello il punto Eli? Eh? Ti ricordi quando avevi degli ideali nella vita!?!): realizzare un contenuto estremo e shockante.
The Green Inferno (che praticamente È Cannibal Holocaust) invece non impressiona. Sembra più intento a prendere in giro gli attivisti con cellulare che si riprendono che a fare un film realmente efferato, più contento di aver messo i suoi personaggi tra cannibali da una parte e spietati deforestatori armati di mitra dall’altra in un trionfo di uomini che mangiano uomini (ognuno a modo suo). C’è si un po’ di carne esposta, un po’ di interiora mangiucchiate e qualche sventramento ma insomma robetta che orma si vede anche nelle puntate di Don Matteo stagione 8, e pure l’alibi del fatto che sarà pure la solita violenza, ma c’è di mezzo gente che mangia altra gente regge fino ad un certo punto. Perchè dando per assodato che chi guarda The Green Inferno ha una certa confidenza con il concetto di “carne umana”, lo stato di “impressionante” non lo si raggiungerà di certo con la quantità ma con la qualità, cioè non con l’esibizione del sangue ma con le maniere creative di tirarlo fuori, con l’angosciante impressione che ci sia del dolore evidente direttamente proporzionale alla quantità di organi interni che vediamo.
Insomma: I’m not impressed.
Dvd-quote suggerita (da mettere sotto il titolo):
“…che praticamente È Cannibal Holocaust”
Jackie Lang, i400calci.com
>> IMDb | (trailer non ancora disponibile)
Solo per il fatto che “praticamente e’ Cannibal Holocaust”, lo guardero’, non necessariamente al cinema (anche perche’ qui dove sto io non uscira’ MAI)…rimpiangendo Barbareschi e la fotografia smarmellata.
Eli Roth è un patacca.
Deodato tempo gli aveva anche inviato una sceneggiatura ma OVVIAMENTE il mr.Roth figurati se si lascia dire cosa fare, allora GENIO com’e’ ha fatto un mix tra cannibal holocaust e mondo cannibale dicendo di essersi ispirato a lavori di Herzog come Fritzcarraldo e Aguirre.
L’unica vera buona idea l’ha avuta quando ha portato una tv a una tribù di aborigeni totalmente outsider da qualsiasi cosa che sia società moderna facendogli vedere cannibal holocaust (cosa vera a quanto pare), peccato che nel mio personale finale di questa storia lui veniva cucinato a dovere, nella realtà è tornato con green inferno.
almeno a te quando parli di Cannibal Holocaust ti fanno la criticona sociale di un ora sull’etica animalista…a me l’ultima volta mi han detto: “cazzo di film ti guardi,non sai che la tizia impalata era morta davvero?!” (meh…)
Ma ancora con sta storia che gli attori sono morti davver? C’è ancora gente che ci crede? Gli unici morti ammazati in Cannibal Holocaust sono gli animali.
Ma vedete a cosa ha portato il found fotage. Un mio amico credeva che quelli di paranormal activity fossero morti davvero, che tristezza.
Un mio amico mi ha fatto vedere la clip di quel cazzo di film con la Jovovich sugli alieni dicendo “vedi gli alieni hanno posseduto sta tipa, senti, senti! parlano Sumero!”
Inutile dire che si è beccato un vaffanculo talmente grosso che l’ho mandato nella quinta dimensione…
Ho letto che Tarantino: “in realtà gira film molto migliori, più solidi, elevati e raffinati a partire dalle loro premesse”.
È una frase su cui riflettere.
Molto migliori. Non per fare il pignuolo, ma se sono già migliori come possono esserlo anche molto ? Ci vorrebbe un paramentro di riferimento. Ad esempio una scala da 1 a 10 con dieci film in ordine di migliorità.
Più solidi. Se parliamo di consistenza degli stronzi, è vero. Se parliamo di cinema non si capisce in cosa siano solidi i dialoghi di kill bill o delle sciaquette di Death Proof. A me sembrano liquidi, come i dialoghi di merda.
Elevati. Ecco, questo è interessante. Pensare che Tarantino faccia film elevati, immagino elevati culturalmente, è come pensare che Matrix contenga temi innovativi sul piano filosofico e non sia semplicemente un film di cazzotti riuscito male.
Raffinati. Cerco di immaginare qualcosa di raffinato, ma mi viene in mente solo GoodNight Moon sui titoli di coda di Kill bill. O il negro buono che uccide tutti i cattivi e sorride come un bimbo felice nel finale di Django di fronte alla sua figa.
A partire dalle loro premesse. Ecco. Qua mi sono perso.
Eli Roth avrà anche dei difetti, ma Tarantino gli ha spalmato la lingua in culo. Con Death Proof ha cercato persino di imitarlo, ma poi ha preferito tornare a fare il compito in classe sui temi “Elevati” (Nazi, Razzismo ecc) che altrimenti si capiva che fare il verso a Rodriguez non gli riusciva, per non parlare di Roth che lo aveva superato con Hostel (che è il film con tutto quello che Quentin non può permettersi, pauroso come è di perdere il consenso del box office).
Mai lette tante boiate tutte assieme
Che bello leggere ste cacate a distanza di anni…
Qui un’pò di ragione ce l’aveva
Mamma mia ma hai studiato per scrivere così tante cazzate
@Ciobin
Stai parlando seriamente? Tarantino ha cercato di imitare Eli Roth e di fare il verso a Rodriguez?
Dimmi che stai trollando, per favore.
Come non si fa a voler bene a roth? Con quella fazza li? E’ lo scemo ideale di ogni compagnia di amici a cui non puoi non voler bene…quelli del tipo che se vieni a sapere che sabato sera non esce ti piglia subito a male perché sai che la serata sarà molto meno divertente…
Il suo sinema però fa pena…devo ancora capire in cosa hostel sia scioccante, efferato e tanto altro blablabla…ve li ricordate i sacchetti del vomito fuori al cinema? Indovinate a che servivano…
Io cannibal holocaust ce l’ho sul pc da mesi e ancora devo trovare il coraggio di vederlo…
ce la si fa. per me è stato più facile di a serbian film.
ecco, a Serbian Film mi ha preso a stecche in faccia
ma almeno ammazzano qualche animale? perché questa è una delle peggiori ipocrisie del cinema odierno: si possono uccidere uomini a decine, ma non un cavallo.
o meglio, sarebbe questo il vero punto di forza di Cannibal Holocaust per i giorni nostri: come la violenza animale sia la stessa dell’uomo.
@Gino Assolutamente no. Ho argomentato e penso veramente quello che ho scritto. Se vuoi entrare nel merito, prego. Altrimenti continua a ciucciarti il biberon alla merda. Che tarantino sia un fan di Eli è cosa arcinota. Che tarantino abbia subito dei flop pazzeschi con Death Proof, andando sulle orme di Rodriguez, è altrettanto noto. Che sia poi tornato ai temi elevati con Basterds e Django mi sembra innegabile. Lo ha fatto perché la citazione pedissequa del trash anni 70, come la fa Rodry, non lo ha pagato cash. Ma ha voluto mantenere la componente torture, nonostante il tema elevato. Il compito in classe, sì, ma con raffinatezza. La libertà di Roth, Tarantino se la sogna. E anche quella di Rodriguez. Guardati le interviste post-Grindhouse: Sembrava gli avessero fatto esplodere un clistere di naftalina in faccia.
La prossima volta che qualcuno argomenta tesi originali e controverse, cerca almeno di leggere cosa c’è scritto. E porta rispetto per chi scava in profondità.
@ciobin
tu sei convinto che se vuoi fare cash fai la double feature che dura 190 min?
nel dubbio chiedo a zampiglione via ellerbe
Secondo me non vanno bene gli animaletti uccisi non per motivazioni animaliste ma perché è barare. E’ lo scarto fondamentale tra il cinema di finzione e tutto il resto, tra chi fa davvero cinema e chi sa solo puntare una videocamera. Filmare una vera tartaruga squartata son buoni tutti, costruire una tartaruga finta e filmarne lo squartamento in modo che sembri vero no. Filmare due che si menano davvero son buoni tutti, costruire una coreografia di combattimento in modo che sembri vero no. Filmare due che scopano veramente son buoni tutti, girare una scena di sesso simulato in modo che sembri vera no. E via dicendo.
Detto questo, Cannibal Holocaust rimane lo stesso un filmone, di grande spessore e molto in anticipo sui tempi, perché sarebbe da scemi buttarlo nel cesso solo per questo particolare sgradevole. Altrimenti bisognerebbe farlo anche con Apocalypse Now dove uccidono un toro e con Novecento di Bertolucci dove squartano un maiale.
Green Inferno ovviamente sono curioso di vederlo, fra tanti reboot e pseudoreboot innocui ed evitabili solo il fatto di girarne uno di Cannibal Holocaust un bel po’ di hype lo stimola… che poi non possa essere disturbante quanto l’originale l’avevo già messo in conto, del resto quale rifacimento di un film peso anni 70 lo è?
@Ciobin vai a sparare cazzate in aperta campagna, per cortesia. ma che argomentazioni sono? “Cerco di immaginare qualcosa di raffinato, ma mi viene in mente solo GoodNight Moon sui titoli di coda di Kill bill”. ciao, buona giornata
@Ciobin: ma vai a scavare in profondità il pozzo nero sotto casa tua! Battute (idiote) a parte: tu mi attacchi il tara e matrix nello stesso post e pensi di passarla liscia!
Matrix è filosoficamente acuto e certo non inventa nulla di nuovo: alla fine è il mito della caverna di platone (se sai chi è) ma non è che dopo millenni di cultura si può pretende di dire qualcosa di TOTALMENTE nuovo. In matrix innovativo è il modo in cui dice cose vecchie (ma comunque profonde) e l’estetica che dal nulla ha creato: può aver attinto a qualcosa di qua e di là ma non c’è nulla di male in ciò (i grandi artisti rubano non copiano, come amava ripetere jobs citando picasso). Matrix ha cambiato per sempre il cinema action facendo compiere finalmente il passaggio dai fracassoni analogici degli anni 80 a atmosfere più mature e digitali più in linea coi tempi che viviamo. E, per quanto già visto, almeno matrix prova a dire qualcosa: è già meglio del vuoto cosmico di molto dell’action degli eighties…
Sul tara: lo odi così tanto perchè si è scopato tua madre? Perchè altra spiegazione non ce l’avrei… e comunque i suoi dialoghi, sotto l’apparente nonsense, celano spunti ben più profondi: questo ( in particolare da 3:15, http://www.youtube.com/watch?v=MxFcgb4RuZE ) è cinema allo stato più puro, vera arte e chi non capisce che qua dentro c’è già tutto (o quasi) quello che deve esserci in un film, beh forse è meglio che cambi hobby…
Praticamnte siamo al discorso di ieri. Cannibal Holocaust ci ha dato il found fotage e tutta la merda che ne deriva, ma resta comunque un filmone!
@Ciobin
Mi pare evidente che tu sia follemente innamorato delle tue stesse parole e che schiumi ogni volta che qualcuno osa metterti davanti ad un semplice concetto: dici cazzate.
Primo: Tarantino è un fan di Eli. Non mi dire. Guarda caso The Hostel era ‘presented by Quentin Tarantino’. Da mentore è diventato leccaculo e pessimo imitatore? Non torna.
Secondo: Tarantino e Rodriguez sono amici e si stimano a vicenda, hanno iniziato praticamente nello stesso periodo. Affermare che il primo fa il verso al secondo è semplicemente assurdo e infondato.
Terzo: Tarantino in Deathproof avrebbe cercato di imitare Eli Roth? Ma che versione hai guardato? Anzi, rilancio: in che versione del mondo vivi?
Quarto: una cosa può essere “un po’ meglio” o “molto meglio” di un’altra, come vedi c’è una scala graduale di valori. Per esempio, sarebbe decisamente meglio se difendessi i tuoi assurdi argomenti con meno aggressività e senza usare ‘merda’ e i suoi derivati in ogni frase.
Quinto: se ti ritieni in grado di distribuire patenti di raffinatezza dovresti cercare prima un rimedio per la tua coprolalia, rischi altrimenti di perdere di credibilità.
Sesto: Tarantino se ne fotte del box office, fa quello che gli pare e di certo non insegue il pubblico mainstream. La gente corre in massa in sala a vedere i suoi film per moda? Beh, quella moda l’ha creata lui, non sta sfruttando la scia di nessun altro a parte i maestri del cinema di genere che ama omaggiare e che prima di lui erano stati obliati. Se per te essere ‘liberi’ vuol dire solo avere la mano pesante sul versante torture porn sei proprio ingenuo. Ricordati che all’epoca la scena di tortura di Reservoir Dogs creò enorme scalpore e Roth nemmeno nel suo migliore sogno bagnato avrebbe raggiunto il successo in sala senza Tarantino come rompighiaccio e mecenate.
In conclusione, se non trovi raffinatezza nella cinematografia e nei dialoghi di Tarantino ma vai matto per Rodriguez e Roth non è grave. Ma tieni a freno la lingua e curati la Tourette.
Ciobin: E’ chiaro che la puoi vedere come preferisci e anche preferire Eli Roth a Tarantino per una lunga serie di motivi che hai elencato. Tuttavia dal mio punto di vista i film di Tarantino sono estremamente più raffinati di quelli di Roth e lo sono dal punto di vista dei livelli di lettura, dell’uso maniacale delle minuzie di messa in scena per comunicare qualcosa, dai connubi sempre diversi che fa tra storia e musica e poi più di tutto sono di una raffinatezza pazzesca dal punto di vista della scrittura.
Ho capito che non sei un fan sfegatato di Tarantino (mi sembra che qualcosa ti piaccia ma non tutto), eppure ha una maniera di scrivere che al di là del divertimento immediato o delle risate, si nutre di una serie di potentissimi artifici che ad oggi quasi nessun altro manipola. La struttura di ogni “storiella” di Pulp fiction è fenomenale, la scena iniziale di Bastardi, con una tensione fortissima e le risate che esplodono all’entrata in scena della grande pipa, senza che la suddetta tensione scompaia, la scena a tavola di Django che sembra la commedia dell’arte, con il servo che fa avanti e indietro tra scena e dietro le quinte, tavola e cucina, portando notizie e comprendendo inganni, tutto tradotto dal registro comico a quello della tensione, sono espedienti pazzeschi che (per tornare al discorso originale che ha scatenato questo) la serie B italiana a cui lui dice sempre di ispirarsi si sogna.
E per quanto mi riguarda si sogna anche moltissimo Eli Roth.
Ho compreso che te fai un discorso di “libertà”, io devo dire che in Roth non ci vedo nemmeno quello.
Darkskywriter: io non credo che uccidere davvero sia più facile che per finta. Non voglio dire nemmeno il contrario cioè che sono buoni tutti a farlo per finta (perchè non lo penso e anzi da quel punto di vista la penso come te), tuttavia mi sembra che in un film di quel tipo, su quanto “guardare” efferatezza ti cambi, sul senso di riprendere certe cose (tutto il tema appunto delle riprese ritrovate) e sull’esperienza di questi che si trovano a contatto con una violenza di una purezza pazzesca, aver ucciso realmente fa la differenza.
Ma anche andando oltre a questo, io credo sempre che fare le cose davvero è tutto un altro campo di gioco. Jackie Chan che fa a stecche per davvero (per quanto coreografato) non è nemmeno paragonabile agli altri, il fatto che tra i pioli di una scala ci salta sul serio o che su un camion lanciato al massimo ci sta per davvero e fa quelle cose davvero, è qualcosa che proprio “cinematograficamente” rende quei film straordinari, gli dà tutta un’altra pasta, se ne accorgerebbe anche uno spettatore che non sa nulla del fatto che è azione reale. Per lo stesso principio credo che l’aver ucciso seriamente (almeno in quel caso) sia qualcosa di necessario, che ti fa vedere qualcosa di fuori dal mondo.
Io soprattuto, non credo che scopare davvero sia più facile che per finta. Soprattutto con una troupe che ti riprende.
ooooccheiii. Fine definitiva della lettura dei commenti di questo post…
@Jackie
E’ un discorso complesso, però secondo me proprio gli appassionati di film violenti e sanguinosi dovrebbero avere un atteggiamento molto rigoroso su questo punto, cioè che il cinema di finzione dovrebbe essere sempre e comunque rappresentazione. O altrimenti, se filmi un atto violento non simulato, mi sta bene se ha uno scopo documentaristico e appunto lo chiami documentario, ma non se lo integri in una struttura di fiction mescolando piani che vanno tenuti separati.
Per quanto riguarda i film di botte è evidente che se l’attore è un atleta la resa è migliore, però è altrettanto evidente che senza gli elementi cinematografici (coreografie, inquadrature, montaggio, fotografia, ecc…) rimarrebbe solo un’esibizione pseudosportiva. E io pur amando tantissimo qualsiasi genere di film di pizze, davanti a un incontro di boxe o arti marziali mi annoio.
D’altro canto, siccome ieri si parlava di Matrix, se invece ci sono combattimenti molto coinvolgenti però recitati da attori che non sono esperti di combattimento, tanto di cappello all’abilità mostruosa di chi è riuscito a costruirli, un po’ come quei registi che riescono a rendere wouldbang un’attrice che di suo non lo è granché.
sono daccordo con te: esiste una chiara differenza tra un incontro sportivo o un’esibizione e un film d’azione anche se ci sono veri atleti e quella differenza la fa il cinema. Tuttavia ritengo che contaminare la finzione con la realtà sia qualcosa che spesso (non sempre eh!) porta esiti straordinario. Io non direi mai che la finzione dev’essere sempre tale al 100% mi sembra invece che poi quando il realismo la invade, magari a tratti o con la forza dello stupore visivo (veder fare per davvero certe cose impressionanti) il film ne guadagni sempre.
Nel caso specifico poi la morte ripresa realmente, in un climax narrativo come quello di quel film avvicina anche le morti finte (quelle umane) al vero in una maniera che impressiona sul serio.
@ Micheal Jay Black
BUM! Centrato in pieno.
Il problema non è la violenza vera sugli animali. Ma quella su Barbareschi- purtroppo finta!
visto che si è chiesto di non affrontare la questione animali io non lo faccio, però non condivido neanche in minima parte le giustifiche date da jackie alla cosa.
anche su deodato mi limiterò a dire che eli roth ne è il degno erede.
e non lo intendo come una cosa positiva.
@michael: la differenza è che il found footage è insopportabile principalmente per questioni di overdose, mentre il CGI nelle botte lo è già nel suo stesso concetto…
@Nanni Assolutamnte d’accordo ma il film in se non ha nessuna colpa. SCUSATE L’OT ma Matrix resta un buon Sci-fi con botte brutte che sono di secondaria importanza nella storia, a mio avviso. Amazzare Pandora una volta che ha aprto il vaso non serve a nulla. E si lo so SPOILER non e’ brutto o schifoso ma solo “piutosto carino”. Sono opinioni personali che non ho il diritto di mettere in discusione, la finisco qua. SCUSATE L’OT
Recuperero The Green Inferno appena posso anche se non mi sono mai fidato di Eli Roth.
@Lang Non è che io preferisca Roth a Tarantino. È Tarantino che preferisce Roth a se stesso.
Quanto ai connubi musicali di Tarantino, dopo il Juxe Boxe di Kill bill o quello iper tamarro di Django, non so più cosa aspettarmi. Qua alla fine si aspetta il film per scoprire cosa c’è nel CD Soundtrack. Che con il passare del tempo è sempre più un doppio disco, così si vende il doppio e più che altro si ascolta musica. Non mi sa molto di cinema.
Di Tarantino mi folgorò l’inizio, i due primi film, poi ho assistito ad un vortice di risucchio tipo lavandino dopo il vomito. Non penso che la scrittura di quei primi film sia la stessa degli ultimi. E nemmeno la regia. D’altra parte, avendo amato alla follia l’esordio di carriera, perché non dovrei aoprezzare allo stesso modo l’epilogo ? Dico epilogo come augurio, ad ogni nuovo film.
In Django tu hai visto cose nobili, che però forse sono dettate da un eccesso di stima. Io ho visto soltanto il film di un bimbo sui negri amici suoi. Ad esempio, per me: tensione zero. Comicità zero. Eppure Iene e Pulp li rivedo ancora oggi con massima esaltazione e sarò alla 23esima visione.
Rispetto a Roth, gli ultimi film del Quentin sono meglio elaborati, ma sfociano nell’ovvio e nell’ottuso. Sono scontati, e sono sordi. E per film pieni di canzonette è un fail epico.
Tarantino che vuol fare il povero, non si può proprio vedere.
La libertà di Roth è quella di rotthare. Sì. Di fare quel tipo di film che Tarantino ha mancato clamorosamente con Death Proof. Ma non sono qua per convincere. Rotthare è meglio che farsi tarantinare da un merchandise ormai svuotato delle premesse originarie.
(Detto questo, risposto a Lang, adesso rispondo al grappolo di stronzi dissenterici)
Io rimango dell’idea che Hostel non ha spostato l’asticella del “mostrato” proprio per il cazzo. Io di horror ne ho sempre visto ed Hostel. diciamocelo, era American Pie con tre, e sottolineo T R E scene simil/splatter. Stop. Chi mastica un minimo di horror lo sa già che è stata una delle più grandi truffe della storia del cinema tanto che Miike, che fece una comparsata in buona fede, una volta aver visto il film ci rimase malissimo tanto da dichiarare una roba tipo che se lo sapeva col cazzo. Tutto questo per dire che Roth per quanto mi riguarda era meglio che rimanesse a fare l’attore degli amici suoi che ne guadagna(va) in simpatia che a fare il regista non è proprio capace. Braccia rubate all’agricoltura. Che poi a pensarci bene basta guardarlo in faccia per rendersene conto.
@paidinfuller Hai capito l’esatto opposto di quello che ho detto. Comunque la battura su cash/ellerbe era carina.
@Informant Ho scritto anche altro come puoi ben vedere, al di là del fatto che tu sia in grado di cogliere il doppio senso della frase che hai citato. In aperta campagna ci porto a pascolare le vacche come te. E, quando mi dovesse aggradare, ti metto anche in vendita a 20 euro per ingroppo, che ai contadini piace sfogarsi.
@Alex9 from outer space
Mi chiedevo giusto chi sarebbe stato il demente che avrebbe fatto la battuta sullo scavare in profondità, l’avevo messa lì apposta. Vedo che ti ci sei buttato da par tuo. Poi, ci sarebbe sta storia del Tara. Il Tara. Lo ha chiamato il Tara.
Ma non basta: c’è anche Matrix filosoficamente acuto.
Qua sento aria di braccine secche che scrivono alla tastiera. Camiciola a quadrettoni. Pupazzetti fantasy. E una vita sociale ridotta a qualche social dove hai l’avatar manga molto figo. Molte seghe, molto onore. Comunque, se proprio vuoi, una ripassata a mammà gliela do. Fammela trovare già piena di vasella però, e con la parrucca bionda (va bene anche la tua).
Il dialogo che hai citato lo avevo notato anche io a suo tempo. Peccato consista nel 2% del film, 4 minuti. Film che, per il resto, viaggia su ben altri livelli, ossia quelli concepiti dal “Tara” in venerazione di Avere 20 anni di Fernando di Leo. Aver poi fatto del grande Kurt Russel un segaiolo perdente e impaurito penso ti abbia fatto definitivamente innamorare. Io al contrario volevo incendiare il cinema.
Nell’ultima frase non hai specificato se The Green Inferno è praticamente Cannibal Holocaust o no. Ora sono confuso.
@Ciobin: in questa tua battaglia io sono con te. oddio, non del tutto. di quentin salvo tutto quanto fino a kill bill vol.2 poi deathproof, brutto ma simpatico, bastardi senza gloria bellino ma sottotono rispetto alla roba vecchia e django, una paraculata senza coraggio con un paio di momenti salvabili e tutto il resto bruttino forte. perso tutto il sadismo, tutta la scorrettezza, tarantino ha tirato fuori un film che la gente ha paragonato a lincoln di spielberg. tsk!
però io in quentin credo ancora. la colpa di django la dò alla sceneggiatura scritta di botto in due settimane. ogni volta che un grande autore scrive una sceneggiatura in fretta e furia il film viene fuori una ciofeca. vale per tarantino, per rodriguez e anche per cronenberg, che andava in giro a dire felice di aver scritto cosmopolis in due giorni copiando pari pari tutti i dialoghi dal libro. bravo pirla. la prossima volta prenditi un mese per scrivere e vedi se riesci a fare un film decente.
comunque tornando a tarantino è evidente che dopo il flop pazzesco di grindhouse si sia trovato costretto a scendere a patti con il lato più commerciale del mezzo cinematografico, prendendo protagonisti grossissimi e temi importanti. che poi pure deathproof poteva essere un segnale, quando i produttori gli hanno tolto di mano grindhouse, gliel’hanno diviso in due parti e gli hanno diluito deathproof aggiungendo tutte le scene che lui stesso aveva deciso di tagliare lui è stato zitto e ha acconsentito. rodriguez almeno ha preteso altri 6 mesi per girare scene aggiuntive. infatti planet terror piscia in testa a deathproof, ma questa è un’altra storia.
Mah, perché i commenti di una rece su Roth debbano diventare un processo a QT, poi.. comunque l’anima della festa Roth è un simpatico cazzone privo di talento e nulla più. Rodriguez è rozzo ma sa raggiungere vette importanti, per me il suo capolavoro resta Planet Terror. QT è invece di un altro pianeta, ma Lang ha già detto tutto, preciserei solo che QT finge di rifare ok, ma poi gira film che non c’entrano una mazza, nella trama, nella produzione, nella regìa e in tutto quello che conta e non conta, con le pellicole teoricamente ispiratrici, di cui rimane al massimo un titolo storpiato o una canzone.
@Reverendo Cinque Altissimo. Altissimo.
@Gino Pensavi mi fossi dimenticato ? È che voi ranocchietti con i problemi restate sempre per ultimi.
Ripercorro i tuoi mirabili punti.
Primo: Tarantino è un fan di Eli. Non mi dire. Guarda caso The Hostel era ‘presented by Quentin Tarantino’. Da mentore è diventato leccaculo e pessimo imitatore? Non torna.
Primo: Tu generalizzi un caso specifico. Ho dato riferimenti. Ma evidentemente ragioni come caghi: a spruzzo.
Secondo: Qua mi ricordi Ghedini.
Terzo: ma bravo, hai scoperto l’anafora. Adesso chiediti: sei più stronzo o uno stronzo in più ?
Quarto: La scala graduale me la devi definire, caro peracottaro. Altrimenti ciascuno ha la sua, come sanno anche quelli che hanno metà dei tuoi anni (ma i tuoi, di anni, valgono la metà, lo dimenticavo).
Quinto: Ah, ma allora sei O’Profissuori. Sei tornato, eh. Se vuoi elemosinare burro d’arachidi in confezione da 6, fai pure. Comunque se ti leggessi per una volta quello che ho scritto capiresti (forse) che mi riferivo alla raffinatezza nel contesto del mio primo commento. Riprova, che magari capisci.
Sesto: Eccallà. Tarantino se ne fotte. Certo, come no. Ormai lo finanziano a scatola chiusa e se fa flop chi se ne frega, che per l’arte i Weinstein darebbero via il culo. Per l’arte. Qua se ne esce fuori il marmocchio con le braccine secche secche. Il sognatore che pensa agli Autori come negli anni 60. Sveglia, siamo nel 2013.
Poi vorrei sapere cosa avrebbe fatto Tarantino se non fosse stato per Scott e Keitel.
Guarda, in definitiva puoi benissimo farti un clistere al peperoncino. Dopo la serie di figure di merda che hai collezionato, senza capire quasi niente di quello che è stato detto, puoi solo fare il paio con Alex9, che ha gettato merda su Van Damme in favore di un più “attuale” Reeves. Via gli anni ’80, dentro la Cgi fintissima dei bimbominkia: ma per piacere. Più che l’autenticità del cinema di botte, voi due marmocchi potete ritirarvi in qualche clinica per focomelici.
Raga il sito è fighissimo, mi piace leggere i commenti e tutto, ma vi prego non date corda agli scemi tipo ciobin o come cazzo si chiama, sono la rovina del cinema, del web, di tutto.
Cristo io non commento mai, sono un umile lettore, ma questo coglione nerd che si crede di sapere davvero qualcosa non fa altro che inquinare il vostro sito e farmi innervosire, vi prego bannatelo o per lo meno non cagatelo.
Non vorrete mica essere gli unici suoi amici!
Ciobin: non condivido il tuo punto di vista ma ho compreso cosa vuoi dire
Dopo il post di Cla, che con tutta evidenza è un altro emissario della Lobby dei Focomelici, e cioè gente che a forza di scrivere sulla tastiera si è fulminata le braccine, beh, non resta che chiedervi:
facciamo una cena ?
Parlo della prima cena-convegno dei 400. In modo da porteci confrontare e conoscere di persona. Iniziare i lavori tipo alle 15, con una lista degli interventi (10/15 minuti ciascuno), fino ad ora di cena. Per risparmiare si potrebbe prendere un ostello della gioventù, che sarebbe appropriato in molti sensi e anche molto economico. Qualche piccolo stand con magliette e gadget. Una piccola area casting per scorprire nuovi talenti. Proiezioni di CamRip appena scaricati.
Eh ? Si fa ?
Vediamo poi quale intervento prende più applausi.
Ovviamente prometto di non trasformare questa iniziativa in Hostel 4: Ciobin’s Revenge.
p.s.
@Cla Sai che non si parla con la bocca piena. Specialmente di merda.
@cla: l’autore di un commento e’ abbastanza visibile a colpo d’occhio, se uno in particolare ti sta sul cazzo cerca di non leggere quello che scrive.
Ma mi pare di capire che il tuo commento e’ appunto, giustamente, un invito a tutti a fare altrettanto.
la cena-convegno dei 400 calci nella mia testa è esattamente così:
http://www.youtube.com/watch?v=3wYCh5nxyCI
avvisate per tempo nel caso, che c’è da ritirare il giubbotto antiproiettile in tintoria
La verità è che i miei commenti contengono argomenti che è difficile ignorare. Altrimenti non susciterebbero discussioni come questa. Da un lato c’è l’irriverenza nei confronti del dogma, dall’altro la capacità di fornire punti di vista finora impensabili, ma io fornisco un percorso logico-deduttivo che è sempre coerente. Faccio notare peraltro che con Monsieur Lang e con altri, come il Reverendo, lo scambio è proficuo pur nel mantenimento delle proprie convinzioni. Con gli altri si è andati al sangue perché hanno insultato subito, reagendo alle mie tesi come i preti con Galileo. Ma io non sono Galileo. E nemmeno Padre Pio. Quindi credo che l’atteggiamento di Cla sia l’unico davvero sbagliato ontologicamente, e che pertanto andrebbe punito facendogli scrivere 100 volte “Ciobin è migliore di me”.
Anche quando avevo proposto il parallelismo Martino/Miike alcuni mi hanno insultato, ma altri si sono messi a discutere ed è venuto fuori un gran bello scambio. Il pezzo era del nuovo redattore. L’argomento era interessante per alcuni, una cazzata da negazione del sistema tolemaico per altri. Ma alla tutti sentivano il bisogno di dire la loro !
Insomma, dai cazzo. Mi sembra evidente che io abbia fornito argomenti certamente discutibili ma meritevoli di indagine e approfondimento. Altrimenti non si spiegherebbero certe reazioni puberali. A mia volta, riprendendo Nanni, io ignoro una ragazza che ritengo cessa. Se però la ragazza cessa ha due bombe sotto la maglietta attillata non posso ignorarla. Non sarei sincero con me stesso. Inizio ad indagare la qualità del suo essere cessa. E alla fine magari scopro che è una figa galattica, e che lo era anche prima, fin dall’inizio. Ero io che non avevo abbastanza cervello per cogliere questa figaggine, obnubilato da mille cliché pauperistici. Al punto che poi, di questa figa, non posso più farne a meno.
O sennò andiamo avanti con “TeamCoso” “Figata” “Slurp” “WleTette” dando spazio a dei mezzi criminali come Alex9 o Gino un Crodino.
Se siete con me, mettete tutti il mouse qua sotto |^|
@Nanni
Siete il miglior sito dell’universo conosciuto e non…
Non avete bisogno di pazzi isterici generatori di flame, scarsamente educati, per mantenere vivi l’interesse e i post..
Lo dico con affetto eh!
E pronto a prendermi una marea di insulti dal buon ciobin..
Va bene tutto, ma un minimo di moderazione ecco.
P.s.
Vai ciobin, sfogati.
Stupiscimi!
Insultami come nessuno mai!
Sono un coglione.. commentare un articolo vecchio di due anni vi autorizza davvero a insultarmi… scusate….
siamo in due.
io ho dovuto scrivere al capo in persona per capire che il post è vwccio.
siamo in due.
io ho dovuto scrivere al capo in persona per capire che il post è vecchio.
Eli Roth devo dire che è un genio del marketing, ha sponsorizzato il primo Hostel come se fosse l’horror di ultima generazione definitivo, marketing di là marketing di qua, quando il film in se si è rivelato una commedia pecoreccia con tette e culi e con uno spruzzata di mistero e gore nella seconda parte, una sorta di remake torture porn di Eurotrip, il secondo è un poco più divertente e diretto meglio, ma anche quello non mi ha lasciato nulla.
Ora questo The Green Inferno, rimandato per 2 anni per eccessiva violenza e disgusto, gente che vomita e scappa dalle sale, vietato ai minori di 18 anni in Italia, sponsorizzato come erede di Cannibal Holocaust… vorrei vederlo proprio, secondo me sarà molto più una versione cazzona e naif di Cannibal Ferox di Lenzi (leggendo la trama vedo delle similitudini non da poco), di cui, sinceramente, se ne poteva fare anche a meno…
Io comunque andrò a vederlo lo stesso al cinema, perchè mi ha messo una forte curiosità (chapeau a Roth per il marketing), pur sapendo che sarà molto probabilmente una boiata (anche se spero di essere smentito e spero di vedere un buon film, perchè da spettatore pagante mi roderebbe parecchio perdere 10 euro per vedere una caxxata).
Delusione non solo lato violenza ma anche lato nudi, voglio dire, cannibali ferocissimi ma la protagonista viene spogliata e lasciata in mutande e reggiseno. Maddai. Poi si c’è qualla scena verso la fine ma si vedono di sfuggitissima per tipo 0.3 secondi. Lorenza Izzo comunque #wouldbang totale e infatti eli roth l’anno scorso se l’è sposata.
@Annamagnanima
Grazie del supporto!!!
Boh, direi che è una mezza delusione, peraltro il bicchiere lo vedo più mezzo vuoto che mezzo pieno.
Jackie Lang ha praticamente detto tutto quello che c’era di importante da dire. Aggiungo il disappunto nel non vedere nemmeno un nudo che sia uno in un film che viene presentato come l’ultimo campione del genere cannibal.
Anche sulla violenza è tutto molto superficiale, ok bella la scena del tizio fatto a pezzi subito all’ingresso del villaggio, ma poi?
Per il resto la critica all’ecologismo da tweet e fuggi mi starebbe anche bene, ma anche lì ho visto troppo buonismo, troppa voglia di non approfondire mai.
Alla fin fine è ‘na cazzata altro che il nuovo Cannibal Holocaust.
hai perfettamente ragione, pillole: soprattutto il finale è veramente stracciamaroni da quanto è buonista! visto ieri e purtroppo, dato il precursore ed antesignano di deodato, mi sarei aspettato molto più gore e bassissima macelleria ma, a parte la “lavorazione” della prima vittima che è roba da descrizione documentaristica di un antropologo culturale, è tutto troppo poco posto in mostra per suscitare una qualche forma di schifo e/o nausea nello spettatore. Io ci avevo sperato…corro a riguardarmi Antropofagus per mettermi in pace con me stesso, ahahhah: https://www.youtube.com/watch?v=g6ttnVa8SOA
io però non ho capito una cosa: Green Inferno riprende o ripropone un qualche film degli anni 70? Si potrebbe dire che somiglia a qualche famoso found footage ante litteram di quegli anni?
Eli Roth forse è stato inspirato da dei film ambientati nella foresta amazzonica con la fotografia tutta smarmellata?
Cioè se questo film somigliasse ad un altro film, quale sarebbe?
vi prego risp è importante
A me ha ricordato più film tipo Rombo di tuono o Rambo 2, prigionie nella giungla, fughe, torture.
Mah, è un periodo che diversamente dal solito non sono granché d’accordo con le rece… in particolare per me questo The Green Inferno è il miglior film di Roth e – a parte Cannibal Holocaust per i meriti storici legati al found footage – superiore ai cannibal movies originali.
Sgombro subito il campo da accuse di fanboyismo dato che di recente ho visto pure Knock Knock e quello sì è un filmaccio insalvabile sotto tutti gli aspetti. Green Inferno invece ha una storia intelligente e curata alla base, è girato bene – grazie a Cthulhu resiste alla tentazione del found footage ma piazza le camere dove devono stare con fotografia e sonoro decenti – e inoltre, questo è vero, non punta tutto sullo splatter. Che comunque c’è e con effetti niente male, però ciò che dona davvero soddisfazione è come Roth gioca in modo maturo con l’exploitation sorprendendoti spesso col mostrato/non mostrato, con belle trovate visive (es. il trucco degli indios), costruisce la tensione come un regista di thriller esperto (cosa che nei film precedenti non sapeva fare) e gestisce benissimo il budget ridotto (es. per girare in modo credibile lo schianto dell’aereo senza i paperdollaroni ci vuole un gran mestiere).
Quindi mi fa doppiamente incazzare sia che pochissime rece concordano sulla bontà di questo film sia – soprattutto – che in Knock Knock sembra aver disimparato tutto ciò che di buono mostra qui. Boh forse s’è depresso per i casini – immeritati – di distribuzione.