1988: ho pochi anni. Angel Heart è in prima TV, quindi in prima serata, quindi presumo in qualche versione tagliata. Ciononostante, non è esattamente il film giusto per una bambina della mia età, ma mi piaceva il titolo e volevo vantarmi coi compagni delle elementari che io vedevo i film dei grandi. Non ci capisco un granché, mi rimane impresso il concetto di “morto asfissiato dal suo stesso pene, tranciato e ficcatogli in gola” e il fatto che quando scopi con Mickey Rourke questa stanza non ha più pareti ma cascate di sangue. Il film finisce, faccio solo in tempo a dire “bello”, poi scappo a vomitare per il terrore. I miei, giustamente, mi consolano.
1993: sono grande! Ho il mio primo morosino! Conosco il funzionamento dell’apparato riproduttivo umano perché l’ho letto sull’Enciclopedia Medica di Repubblica. Sono pronta per la vita, sono pronta per Angel Heart. Stavolta lo danno a notte tarda, quindi presumo in una versione più cruenta. Un disastro, ancora terrore. Stavolta mi si stampa nella memoria la scena del rito voodoo col pollo sgozzato, che forse la volta prima avevo rimosso oppure era stata tagliata. Il film finisce e io passo la notte in bianco con tachicardia e sudori freddi. I miei, giustamente, mi sfottono.
2013: sì, mi ha fatto paura anche stavolta, anche se non con esiti drammatici. Razionalizzando, credo di averne capito il motivo ed è alquanto banale: la musica, o più precisamente il sound design complessivo.
SIGLA!
httpv://www.youtube.com/watch?v=GglYtHJhBhY
La trama me la ricordavo: un mediocre cantante con un debole per la magia nera vende l’anima al diavolo in cambio del successo. Poi però tenta di svignarsela scambiando la sua anima con quella di un soldato qualsiasi. Il soldato viene ferito in guerra, perde la memoria, si rifà una vita come detective. Un bel giorno il diavolo si rompe il cazzo e viene a reclamare l’anima che gli era stata venduta. Inizia una sorta di Confidential Report dell’inconscio, rivelazione finale, punizione eterna.
L’adorabile mascalzone Rourke, ai tempi ancora splendente di speranza in una buona carriera, gioca tutte le carte recitative possibili: parte come un mix fra Tom Waits e Humphrey Bogart; ci regala alcuni bellissimi primi piani con luce radente, poi il dramma interiore comincia a crescere e lui cosa fa? Lo esteriorizza, lo indossa, mostra un volto sempre più distrutto e sporco (no, non come quello che ha adesso), cammina sempre più sghembo e si lascia andare a gesti inconsulti a mano a mano che precipita verso l’inferno.
Una performance istintiva, sincera e sofferta, diametralmente opposta a quella di De Niro. Già, perché De Niro, ai tempi ancora uno dei migliori attori del pianeta, distrugge Rourke con uno sguardo. Misuratissimo, minimalista, mellifluo e minaccioso, De Niro si mangia in un sol boccone ogni fotogramma in cui compare; il trucco, la voce vellutata e la gestualità sono un suo personalissimo e ironico omaggio al suo amico Martin Scorsese, ma l’understatement e la malinconia riportano direttamente al Mefistofele di Christopher Marlowe e risultano in una performance sottilmente terrificante.
Grandi attori entrambi – per pietà, facciamo finta che nessuno dei due abbia fatto la brutta fine che sappiamo; ricordiamoli così e ignoriamo quel retrogusto di bile che ci assale scorrendo la lista di IMDb. Ah, poi c’è anche Lisa Bonet: ex star adolescente del Bill Cosby Show, vuole scrollarsi di dosso la stigma della brava ragazza e anziché twerkare o leccare una wrecking ball esordisce qui con una parte che più adulta e perversa non si può, a base di sgozzamenti di polli e trance mistica. Purtroppo la carriera non la ripaga di questa scelta coraggiosa, peccato; ora è una tardo-hippie vegetariana con la passione per lo yoga, ha cambiato nome diventando “Lilakoi Moon” e soprattutto è la Sig.ra Momoa. Insomma, non ha sbagliato proprio tutto.
Devo ammettere di non aver visto molti altri film di Alan Parker, solo quell’innocua irlandesata di The Commitments e il più interessante Pink Floyd The Wall, ma non mi pare che il nostro panciuto amico compaia nella classifica dei migliori registi della storia. Qui però fa sfoggio di una cura visiva impressionante da compendio del noir classico, con dovizia di angolazioni storte, ombre e linee diagonali di derivazione espressionista, colori lividi, riesce a rendere opprimenti ad angoscianti anche le inquadrature in esterno e in pieno giorno. Le scene newyorkesi sono abbastanza una fiera del luogo comune, ma il film si sveglia appena si sposta in Louisiana, coi suoi culti pagani, i misteri, i neri che hanno la musica nel sangue e un casino di animali da cortile. Fa caldo, in Louisiana, forse è anche per questo che Harry Angel sbrocca così in fretta. Le sequenze allucinate in cui Angel comincia a ricordare a sprazzi gli eventi del passato sono degne di stringere la mano alle analoghe sequenze di Spellbound concepite da Hitchcock e Dalì.
Nel complesso, come dimostrano le mie reazioni inconsulte Angel Heart è invecchiato molto bene, rimane solido e coerente. Soprattutto è invecchiato molto bene l’uso del suono fatto da Trevor Jones: in contrasto col suadente, caldo sassofono suonato da Courtney Pine che punteggia tutto il film, Jones ha anche composto una partitura fatta di droni elettronici dalle frequenze bassissime e battiti cardiaci; questi, insieme al nome “Johnny” sussurrato all’inizio e alla fine su schermo nero sono trucchetti elementari ma dannatamente efficaci: ne risulta una colonna sonora con suggestioni dark ambient che ti entrano sottopelle e ti inquietano prima ancora che qualcosa (di brutto) sia successo sullo schermo. A un certo punto vediamo Toots Sweet (il musicista Brownie McGhee), quello che poi muore soffocato dal suo uccello, suonare un blues lynchianamente tanto innocuo quanto ingannevole: difatti, dopo la performance al club lo vediamo recarsi in campagna per prendere parte al rito voodoo in onore del pulàster, e lì la musica cambia eccome, visto che la scena si regge sulle vertiginose percussioni degli astanti e sulle urla di Lisa Bonet posseduta.
Ma l’episodio più magistrale è il montaggio alternato su Angel che scopre il cadavere di Margaret Krusemark e il ragazzino nero che balla il tip tap sul selciato, col ritmo dei piedini che si fa sempre più concitato ed aggressivo e sembra preludere a una catastrofe – ovvero Angel che scopre il cuore di Krusemark strappato dal petto e avvolto in un rotolo di giornale. Ecco, per me che sono un’anima sensibile questi elementi sono sufficienti a terrorizzarmi, sempre e comunque. Senza piedini e tip tap sarebbe una scena sopportabilissima, ma cosa ci posso fare?, sono più impressionabile uditivamente che visualmente. Vabbè dai, sfottetemi pure anche voi.
SIGLA FINALE!
httpv://www.youtube.com/watch?v=91lgRi1tTrA
DVD quote:
“La musica. Il sangue. La musica nel sangue”
Cicciolina Wertmüller, i400Calci.com
Cinque alto per te. Un gran bel film, visto al cinema…cazz, e come sono vecchio.
Ottimo film, rivisto giusto qualche mese fa.
Ma che mani strane ha Rourke?
@Cicciolina
Devi recuperare fuga di mezzanotte di Parker, secondo me il suo film più bello (di quelli che ho visto)
@Cicciolina:
Birdy. Un film in cui Nicolas Cage recita bene e quasi senza smorfie. E Matthew Modine anche, e senza parlare.
stai tranquilla, Alan Parker è uno dei piu grandi registi della storia
Filmone! Ogni volta aspetto come uno scemo i titoli di coda, aspettando chissà cosa…
No no e no. La cosa più terrorizzante di tutte è la ventola dell’aria. La fottuta ventola dell’aria. Ancora oggi sto male a vederne una.
Pourquoi?
“Fuga di mezzanotte”, “Birdy” (il mio preferito, con uno dei finali più belli di sempre), “Mississippi Burning” (forse il suo film più fancalcistico. C’è Gene Hackman che strizza le palle a Michael Rooker). Persino “Saranno famosi” e “Piccoli gangsters” (vabbè, questo giusto per le musiche di Paul Phantom of the Paradise Williams. E poi credo sia la roba più forte che un pedofilo possa tenere nell’hard disk senza rischiare di essere arrestato :-D).
Non sarà uno dei migliori registi della storia ma il signor Parker ha girato un sacco di bella roba.
@Dembo: hai ragione, provvederò.
@pepato: grande! La ventola che comincia a girare al contrario quando Angel è sotto l’influenza del diavolo! Sì, fa una paura fottuta anche quella.
Qundi meglio “la musica nel sangue” che “la musica nel cuore”, deduco.
Oddddio Angela Heart. Stesse reazioni di Cicciolina. La ventola la rifiuto in camera dalla prima visione nel… Fine anni ’90 direi. Mia madre ancora mi prende per pazza. Un gran bel film,me lo vado a rivedere!
In quei gg. MM rilasciava interviste dicendo, più o meno, che dopo aver visto lavorare Bob De Niro stava cominciando a prendere sul serio il lavoro di attore. Non che poi… Ad ogni modo Rourke è una maschera, un carattere, come Bogey, Cagney o Checco Zalone e non un interprete con una gamma di personaggi uno zinzino più ampia come De Niro che è credibile come reduce tassista picchiatello, come mafioso e come pugile sfasciato e c’è mancato tanto così che fosse sulla croce dell’Ultima Tentazione. Nulla di male. Ci sono mele e arance, come disse la Lauper stufa dei paragoni con Madonna. Angel Heart è piaciuto tanto anche a me in quei gg in cui via Montenapoleone era piena di cloni di MM con la barba di tre-gg-tre ed una girella scomposta di capelli gelati, stropicciati in completi vagamenti bladerunnerici, persi dietro i fatti loro, come direbbe il signor Rossi. Oggi lo guardo come guardo Casablanca: due film barocchi , pasticciati, scaleni, ma ipnotici. Oggi il diavolo sarebbe apparso ad Angel con lo chassis di Travis Bickle , lo sguardo famelico, l’accento ucraino. Sarebbe stato tale e quale un manager di scafisti e di importatori di sostanze stupefaz piovuto in scena da un eremo nella pattumiera del mondo come lo avrebbe scritto Lee Child. Angel sarebbe stato Giovanni Ribisi che cerca di recitare come Alex Haber. La Bonet sarebbe stata sovrascritta da Thora Birch ( ma un regista con gli attributi di adamantio avrebbe tentato di imporre la Rettore di plastica del 21mo secolo ). Regia di uno Scott, anche di Tony se fosse ancora qui. Un cult rivalutato nel tempo, pubblico freddino in prima istanza. So goes life.
sta di fatto che oggi è piu facile fare un buon film chiamando rourke che chiamando de niro
Zampaglione
Tulpa
tanto per far scattare il google alert di ellerbe
Di recente dicono che rourke abbia fatto il diavolo in dead in tombstone…ma sono ancora convinto che all’ultimo sia stato sostituito da Umberto smaila.
@samuel paidinfuller, ma sei matto? Ti tiro un pollo sgozzato in testa :-D
Bellissima recensione, film capolavoro. mi é venuta viglia di riguardarlo subito!
Non é il genere di film che mi fa paura, neamche minimamente, ma l’atmosfera, le musiche, gli attori, icostumi, il montaggio.. é tutto talmente affascinante e ben ripreso da risultare assolutamente indimenticabile. peccato che rourke non abbia continuato lungo questa strada..
Grande Cicciolina, soprattutto per la citazione finale a Diamanda in versione pop, con la quale mi vinci ‘sto Mercoledì.
E l’uovo, il cazzo di uovo… io non riesco più a sgusciare le uova sode in serenità dopo aver visto questo film!
Cordialità
Attila
ricordo male o alla fine SPOILER
Rourke accetta mestamente la propria sorte e va all’inferno……..usando un ascensore
Consiglio di leggere il libro da cui è tratto il film, forse è ancora più inquietante (detto da uno che di Angel Heart possiede anche il blu ray). Ambientato solo a NY, tra le altre cose mette in scena una cerimonia satanica svolta sotto una linea metro abbandonata e completa di neonato vittima sacrificale che ha del clamoroso.
Bel post.
Nonostante per tutti fosse quello della farloccata “9 settimane e 1/2” (che per altro non ho mai visto… per intero), per me Rourke all’epoca era un mito.
Lo avevo scoperto e adorato in “L’anno del dragone”.
“Homeboy” era ed è ancora oggi un mio cult personale.
Mi era piaciuto nel probabilmente mediocre “Una preghiera per morire”, nel probabilmente sottovalutato “Barfly” e nel sicuramente bello “Johnny il bello”. In “Ore disperate” di Cimino si confrontava con il mito di Bogart e non ne usciva affatto male.
Ecco, per me era l’Humprey Bogart (+ James Dean) degli anni 80 e “Angel Heart” era ovviamente il film fulcro (che per altro ho sempre visto più come un noir che come un horror). A tredici anni non vedevo l’ora di potermi far crescere la barbetta, andarmene in giro con un cappotto lurido, frequentare posti squallidi, fumare quintalate di sigarette e scoparmi duro gnocche come Lisa Bonet.
Per quanto mi riguarda il combo “Francesco” della Cavani + Orchite selvaggia di Zalman King, mise fine al mito Rourke.
Arrivarono gli anni 90 e lui sembrava improvvisamente vecchio e muffoso. Ultimo film in cui sembrava ancora lui “White Sands”.
Poi “Harley Davidson & Marlboro Man”… che immagino abbia i suoi estimatori tra i calcisti, ma che mi è sempre sembrato una barzelletta tirata troppo per le lunghe.
In “Fuck The World” e “Bullet” metteva in scena con coraggio e incoscienza la sua autodistruzione: probabilmente oggi mi piacerebbero di più di quanto mi piacquero allora (poco).
Ne “L’uomo della pioggia” di Coppola sembrava già il reduce di un’epoca lontana.
PS filmografia obbligatoria di Alan Parker: Fuga di mezzanotte, The Wall, Birdy,
Angel Heart (va beh), Mississippi Burning.
@David Kronenbourg, se per te Diamanda è musica pop allora sei una brava persona. Vinci il bacio di Cicciolina :-* Ma di Cut Hands all’inizio cosa mi dici?
@Attila: io ci ho provato a fare come De Niro ma ho sempre spatasciato l’uovo sul tavolo. Sembra facile ma ci vuole un controllo notevole.
@AVV.: sì, esatto, e se ascolti bene fino alla fine c’è il diavolo che chiama “Johnny!” sottovoce e Rourke che urla.
@Norton: grazie della segnalazione!
E dopo “Il Seme della Follia”ci proponete “Angel Heart”!
Vi voglio bene!
Film grandioso,per quanto mi riguarda. #Teamventolaalcontrario tutta la vita.
Brava Cicciolina!
Fra l’altro Angel/Rourke è l’incarnazione perfetta di Joh Constantine (nato un paio d’anni prima, lo avrà ispirato?), mille volte più di Keanu Reeves in quell’orrendo film.
Ma veramente come ha fatto a ridursi cosi’ Mickey? Ricordo il cerottino sulla faccia per taglio dopo rasatura o mi sto confondendo con un altro film?
io adoro questa rubrica ma sarebbe “over the top” (occhiolino) se accetaste richieste/sceglieste i film con sondaggi
la mia rosa: ultima profezia, stress da vampiro, allucinazione perversa
a tutte le auto, a tutte le auto
Ho appena scoperto qui http://www.thecanyons.it/ellis-in-hangout.html che Bret Easton Ellis (non esattamente Susanna Tamaro, eaehm…) risponderà alle 18 di oggi in diretta ai fan italiani! lo dico perché da vostra lurker d.o.c. so che qui ci saranno tante/i fulminate/i interessate/i a tutto ciò. Augh, ho detto
@Cicciolina
il bacio invero me lo tengo, ma intendevo come pop proprio QUELLA Diamanda, non quella di Plague Mass, Schrei X ecc. Cut Hands mi mancava, io sono ancora rimasto a Peter Kurten/Psychopathia Sexualis.. ;-)
@Marlon: devo ammettere che ho barato, la foto di Rourke lo ritrae appena uscito dall’ospedale dopo una massiccia chirurgia plastica. Quindi immaginati come era messo prima…
@samuel paidinfuller: è come fare le richieste ai DJ. Cosa ti rispondono? Ti tirano un altro pollo sgozzato in testa :-)
@Kronenbourg: ecco, Cut Hands è William Bennett dopo il soggiorno in Africa. Durante un suo set l’ho visto twerkare in modo irraggiungibilmente sublime.
Ma di rourke si dice che ad una certa quando la sua carriera ha preso una brutta piega ha iniziato a fare il pugile così si è distrutto la faccia oltre vabe ad altri toccasana che di certo non fanno bene…poi si è rivolto alla chirurgia ed ecco just cavalli!
Comunque grande stima per rourke l’unico a mandare a quel paese la Marvel/Disney e i loro film pre-confezionati.
De niro e’ morto a fine anni 90 quello che sta i giro ora e’ solo un fantoccio… Tipo la storia dei 2 mccartney insomma.
Leggo che Parker avrebbe offerto il ruolo di De Niro a Marlon Brando e quello di Rourke, tra gli altri, anche a Jack Nicholson. A proposito, vogliamo parlare dei ruoli rifiutati da Mononeurone Mickey? Pulp Fiction (Bruce Willis), Beverly Hills Cop (Eddie Murphy), e poi 48 ore, Platoon, Top Gun, Highlander, Gli intoccabili, Rain Man. Bravo Mickey.
@norton: ad essere pignoli, con l’eccezione di Pulp Fiction, hai citato solo titoli anni ’80, ovvero il periodo in cui Mickey se la passava comunque alla grandissima. E’ dopo che ha sbagliato.
@Norton: in Pulp Fiction in effetti l’avrei visto bene. Ma Nicholson in Angel Heart proprio no – avrebbe fatto uno scontatissimo misto di The Shining e Chinatown. Team Mickey!
anche il ruolo di stuntman mike doveva essere suo. c’è da dire però che riescono sempre a sostituirlo alla grande.
avevo letto anche che, insieme a mille altri tra cui al pacino, gli era stato proposto il ruolo di deckard in blade runner. ho sempre pensato che sarebbe stato proprio come in angel heart. sarebbe stato interessante, ma ford non si batte.
@ nanni: io a Mickey voglio bene: Rusty, Angel Heart e L’Anno del dragone sono tre dei miei film preferiti in assoluto. PERO’ a parte Johnny il bello a mio modesto avviso il Nostro ha compiuto scelte discutibili quando aveva i piedi ben dentro gli anni ’80. Voglio dire, Top Gun, Highlander e Platoon sono stati girati lo stesso anno di 9 settimane e mezzo, vale a dire che aveva a disposizione tre ottime scelte contro una pessima. Pure rifiutare Beverly Hills Cop per girare Il Papa del Greenwich Village non è il massimo, per quanto non si possa non amare il capoccione di Eric Roberts. Poi vabbe’ ci sarebbe pure L’attimo fuggente e allora la chiudo qui.
Visto da bambino, mi ricordo solo, l’ansia, la polvere, i polli, e de niro che si chiamava furbescamente una cosa tipo Luis cyfer. Bella rece, vado a ritirare fuori il DVD dallo scaffale!
Film grosso, denso, pieno di suggestioni e che porta sullo schermo un’America insolita, quella profonda del sud e non metropolitana.
Lo vidi anche io da bimbo (ad occhio poco più grande ti te) e ricordo nitidamente una forte sensazione (non di paura, non di angoscia, ma…wait for it…) di ineluttabilità, cioè, ricordo che ebbi l’impressione che il protagonista avesse giocato con forze di tale potenza che l’uomo non può nemmeno lontanamente sognarsi di contrastare. Il che forse è suo modo spaventoso, no?
Adesso posso mettere in relazione i Robinson con GoT facendo il fico con gli amici.
Grazie CW e btw bella rece (come sempre)
Onore a Lisa Bonet,
l’ho amata più di chiunque altro, più ancora di Lenny Krawitz.
Vidi Angel Heart lo stesso giorno di Creepshow – ai tempi noi nerd si passava al cinema il sabato pomeriggio e il sabto sera – e ne fui stravolto.
La placca d’oro, i ventilatori, la stanza di sangue.
Ho ancora i brivid.
Angel Hart…Eeeeehhh…bei tempi! Lo vidi in tivù probabilmente come Cicciolina e in prima serata, ne ho pochi ricordi tipo la scena dell’uovo sodo magnato da DeNiro (Mito ENORME allora!!) che per un pò ho replicato…in solitudine. La “cavalcata dagli dèi” Lisa Bonet. E poco più…Se ne parlò molto all’epoca, era un must see…e del resto Rourke stesso era letteralmente un astro in crescita. Sospetto di aver avuto il libro ma chissà dov’è finito…
Dovrò decisamente recuperarli…film e libro
Visto qualche anno fa. Suggestivo con le ambientazioni di New York (?) e della Luisiana a fare da corollario molto bello, ma gli omicidi… oh, mamma! Non so se ho la forza di rivederlo. Magari si, però ogni tot d’ anni.
Vero, l’ uovo! La prima scena che mi viene in mente con De Niro del film se non erro! XD
Nell’ 88 già in prima TV!?! °_O Ah, però!
In questo film ci sono anche molte dietro le quinte che andrebbero raccontate e di come Alan Parker ha sudato sette camiche e anche molte mutande (ma non con sudore), perche Rourke proprio in questo film, dove forse aveva toccato il picco della sua carriera o prima carriera, aveva anche deciso di distruggerla.
«Lavorare con Mickey è un incubo. È davvero pericoloso sul set perché non sai mai quello che sta per fare» (Alan Parker).
Anche perché si dice che Rourke si portasse bande di motociclisti sul set del film, che spaventavano cast e troupe, oltre a fare abuso di alcool e droghe.
Ho letto il libro di Hjortsberg ,ambientato tutto nella Grande Mela ed è davvero notevole e coinvolgente.
Il film di Parker è modificato rispetto al romanzo, ma ne vien fuori un eccellente psicodramma a tinte noir, tra il poliziesco e l’horror. Tranne le scene con De Niro e il figlio di Epiphany (nipote di Angel!) entrambi con gli occhioni gialli che bramano l’anima di Favourite/Angel non si sconfina nel fantasy.
A quell’epoca, Robert De Niro avrebbe dato spessore e carisma anche un rotolo di carta igienica ed in tutto il film ,credo, non reciti più di 20 minuti. Ma cakkio: che intensissimi e maniacali camei! Se la gente ancora ricorda con ansia un uovo sodo spiluccato e divorato da lui, vuol dire che fece centro alla graaande!
Rourke era bello, maledetto e dannato. Girò alcuni film uno più azzeccato dell’altro (tra cui IL Papa del Greenwich Village, L’anno del dragone, 9 settimane e mezzo ,Homeboy ,Barfly, Una preghiera per morire, Angel Heart e Johhny il bello) in quel suo quinquennio aureo dal 1985 al 1990. E mentre recitava, riuscì a diventare un sex symbol. Riesce ad esserlo anche qui, spontaneamente.
Lisa Bonet sconvolse tutti perché svegliò l’America e il mondo intero ,dimostrando che anche la tenera cocca di Casa Robinson poteva darci dentro come la più ninfomane ed incestuosa delle pornostar (ancor oggi poi ci stupiamo a bocca aperta di come Hannah Montana sia diventata la desnuda Miley Cyrus).
Alan Parker mischiò scene, inquadrature, attori, musiche, suoni, immagini in un film ,per me, davvero eccezionale.
Ho visto in alcune pattumiere di Youtube, alcune scene abbozzate e tagliate (ad es. altri 2 omicidi dei personaggi di Winesap e Connie) che avrebbero dato ancor più risalto alla pellicola e non comprendo perché siano stati omessi.
Spererei che in occasione del 30° anniversario mettano insieme in qualche DVD una versione rimasterizzata e completa del film.
la migliore interpretazione di Rourke, mattatore straordinario,credibile sempre, e calato nel ruolo cucendosi sulla pelle tutto, sembra reagire davvero ad ogni evento e noi con lui. De Niro lo sopravvaluti un pò qui, nel senso che va di mestiere, la sua misurata performance è molto gigiona invero (sembra sempre dire “sì, sono De Niro che fa Lucifero, fo anche camei di lusso e di mestiere…ActorStudio eh…) ben lontano, per intenderci, dalla misurata e tutta interiore complessità di Vito Corleone. Il film ha qke intoppo farraginoso nella gestione trama, ma il suo fascino di atmosfera e immagine è enorme. Il film è un cult, che rifà i cult noir, e Rourke è entrato nell’immaginario hardboiled.
come attore poteva essere bravissimo, se non fosse stato troppo preso dal diventare un personaggio tamarro..
Film bellissimo, recuperato ieri solo perché Cicciolina lo aveva citato nella recensione di Nightmare Alley. Fortunatamente l’ho prima visto e poi sono venuto qui perché altrimenti avrei trovato la trama, il finale ed il plot twist sbattuti all’inizio. Ma Cicciolina può questo e altro per quanto mi riguarda.