
Il mago della bontà
Io ci voglio bene a Jean-Claude Van Damme.
E chi come me continua a seguire da vicino le sue avventure, i reality, le interviste, le dichiarazioni, una vaga idea di com’è conciato nel 2013 se l’è fatta.
Sbarca negli USA dall’improbabile Belgio arrivando al successo di pura prepotenza, si fa stregare da Hollywood e spende stipendi e mezzo cervello nella droga, si ferma, si ripiglia, si stabilizza e inizia a far fruttare quello che non ha ancora gettato al vento. Alle soglie dei 50, circa 2007, si ritrova con una diagnosi di sindrome bipolare e una fama di semi-intrattabile che gli ha chiuso le porte più importanti, ma ha una famiglia (quinto matrimonio) stretta attorno a lui e spostata a priorità n.1, entrate sufficienti per spassarsela con comodità, e un indomabile fuoco dentro che viene alimentato da un giovane e ambizioso compaesano affascinato dalla sua figura che gli dice “OK, ora ti dò una chance per mostrare un lato di te che al cinema non si è ancora visto, ma bisogna che mi segui e ti concentri, perché è uno sport che non hai mai praticato e non è un cazzo facile”. Van Damme ci mette letteralmente tutto se stesso, e il risultato è JCVD, in cui il nostro interpreta un romanzato se stesso che, alle prese con il punto più basso della sua vita e carriera, viene preso come ostaggio in una rapina in posta e, trattandosi di “mondo reale”, non può prendere tutti a calci in fazza come nei suoi film. La pellicola, diretta da Mabrouk El Mechri, è enorme oltre ogni plausibile aspettativa, e cattura l’attenzione di gente che non si sarebbe mai inculata un film di arti marziali in vita sua. È l’occasione della vita, il salto di qualità inaspettato, ma Jean-Claude la getta annullando il tour promozionale per stare accanto al cane malato. Al cane malato. Lui stesso lo racconta senza uno straccio di rimpianto.
Fomentato comunque dall’esperienza, Claude inizia a cercare di chiudere tutti i conti in sospeso con la vita. Scrive, produce, dirige e interpreta un film che gli viene talmente bene (sarcasmo) che dopo cinque anni non ha ancora trovato un cane disperato disposto a distribuirglielo. Cerca ripetutamente di tornare su un ring dove nemmeno da giovane aveva mai spaccato il mondo. Alterna progetti semi-svogliati per pagarsi le bollette a inaspettate chicche (US3) e tentativi più o meno sfigati di espandere i propri orizzonti. La sua seconda grossa chance, il ruolo del cattivo principale in The Expendables 2, gli viene sabotata sul nascere dall’amico Sly che gli concede un minutaggio ridicolo, e a nulla gli serve stavolta andare in tour, oscurato com’è da mezzo cast.
Ma questa cosa dev’essergli rimasta sul gozzo.
Enemies Closer è la vendetta di Van Damme nei confronti di Expendables 2.
È il progetto in cui Jean-Claude si è detto “BASTA, cazzo, voglio fare il cattivo e far vedere quanto spacco il culo quando faccio il cattivo”.
Quello in cui, per assicurarsi che andasse tutto bene, ha coinvolto il suo produttore di fiducia, l’amico Moshe Diamant.
Quello in cui, per assicurarsi di essere adeguatamente valorizzato, ha tirato fuori dal freezer il 70enne Peter Hyams, regista dei suoi classici Timecop e A rischio della vita, nonché padre di quel John Hyams, qui al montaggio, che lo ha rilanciato con US3, US4 e Dragon Eyes.
La trama echeggia temi classicissimi dell’avventura maschia: un ex Navy SEAL ritiratosi nei boschi ai confini col Canada viene affrontato da un uomo che ha una vendetta nei suoi confronti, ma entrambi si ritrovano ad allearsi per sfuggire al boss di un cartello della droga determinato a ritrovare un grosso carico nascosto nei paraggi.
E il primo sentore che qualcosa non va è già nelle scelte di casting.
L’ex Navy SEAL è interpretato da Tom Everett Scott, ex-sosia sfigato del giovane Tom Hanks scoperto da Tom Hanks stesso in Music Graffiti (che è ovviamente il titolo italiano, l’avete capito perché non ha senso), lanciato allo sbaraglio nel sequel che non esiste Un lupo mannaro americano a Parigi e inesorabilmente scivolato nell’anonimato. Da qua in poi lo chiameremo Lenny.
L’uomo che vuole ucciderlo per vendicare la morte del fratello durante una missione, è Orlando Jones, ex-comico il cui apice della carriera è stato strabuzzare gli occhi ogni 2×3 in Evolution. Da qui in poi lo chiameremo Carl.
Insieme comunicano virilità, tensione e violenza quanto un episodio di Art Attack.

Separati dalla nascita
Il secondo sentore che qualcosa non va è quando spunta il titolo del film, su enfatizzato sfondo nero ma in comunissimo, miserissimo Arial maiuscolo, ma questo è perché io sono un pignolone.
Il terzo sentore che qualcosa non va è quando entra in scena Van Damme, che interpreta ovviamente il boss della droga.
E il problema non è tanto che voglia farci credere che esiste gente malvagia nel Canada francese, o la sua assurda pettinatura da Mago G, quanto il fatto che entra in scena prima di Carl, procedendo immediatamente ad ammazzare gente in modo pirotecnico.
Mi spiegate quindi voi quanta tensione può procurare il povero Carl, nel momento in cui entra in scena pretendendo di essere un duro pazzo e pericoloso, quando abbiamo già visto Jean-Claude Van Damme far fuori una dozzina di persone a mani nude spezzando un cd per tagliare gole e passeggiando sui muri per strangolare meglio?
Quando Carl, dopo aver finto per circa 30 secondi di essere un passante qualsiasi, estrae la pistola e si lancia immediatamente in un lungo e mal cagato spiegone sulle noiosissime motivazioni per cui vuole ammazzare Lenny, le spiegazioni plausibili si riducono a una sola: è Van Damme che comanda, e tutto gira in funzione della sua presenza.
Non c’è alcun motivo per sabotare così platealmente una storia di tale semplicità drammatica se non dare più spazio possibile, a scapito di tutto, al cattivo principale.
Se a tutto questo sommiamo un Lenny non solo fuori parte ma svogliatissimo (Carl è lievemente meglio ma per qualche motivo figura anche come co-produttore), un andazzo che parte smorto e prosegue peggiorando, e la solita invadente presenza del figlio Kristopher (che per l’occasione abbandona definitivamente ogni pretesa di non sembrare raccomandato e si fa accreditare come Kris Van Damme), diventa chiaro che ciò che stiamo guardando non è tanto un film quanto uno showreel mal camuffato di Jean-Claude Van Damme aspirante attore completo, se non addirittura un puro sfogo vanitoso fatto e finito.
E Jean-Claude affronta l’impegno affidandosi anima e corpo al collaudato metodo Nicolas Cage: parrucca orribile e mega-acting.

IL POTERE DELLA RECITAZIONEEEEE!!!
Inutile quindi negarlo: Jean-Claude che ci pesta di mega-acting è uno spettacolo.
Lasciato completamente a se stesso, il nostro si diverte a divorare costantemente la scena: minaccia, mena, parla in francese, fa il sarcastico, fa le faccette, mangia ciliegie senza motivo, ricatta, bluffa, cita Edith Piaf.
Più che Nicolas Cage, il suo modello pare essere il Joker di Nicholson o addirittura quello di Cesar Romero, a cui a un certo punto ruba la risata, ma il tocco personale è innegabilmente forte.
È, nei pregi e nei limiti, ciò che succede a un attore volenteroso improvvisamente libero di esprimersi dopo decenni di ruggine per via dell’inespressività richiesta nei ruoli da eroe.
Peter Hyams lo asseconda senza fiatare regalandogli qualche sequenza fotografata extra-lusso, ma il film intorno è di una sciatteria deprimente e ogni volta che Van Damme è in scena sembra di aver cambiato canale e proprio per questo la sua performance, purtroppo, mancando di contrasti credibili e di un contesto un minimo coinvolgente, perde visibilmente di efficacia.
Le scazzottate soddisfano in quantità, ma per qualche motivo metà di esse non coinvolgono la leggenda di Bruxelles e non c’è nulla di memorabile.
In conclusione non esiste altro motivo valido per perderci tempo se non appunto ammirare un eroe dell’infanzia che, passati i 50, a differenza di colleghi come Chuck Norris e Steven Seagal auto-incastratisi a recitare lo stesso ruolo per decenni, ha ancora voglia di mettersi in gioco e fare qualcosa di nuovo e stimolante.
Per noi spettatori è ancora poco per esultare, e Jean-Claude è troppo imprevedibile perché si possa contare su di lui affinché faccia davvero ciò che serve per procurarsi una chance seria, ma si sa, è un mondo difficile e il futuro è incerto.

“Voglio un altro ruolo figo, e un elicottero”
DVD-quote:
“Jean-Claude Van Damme, attore poliedrico, SAG”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
dopo la storia del cane malato, da cinofilo qual sono, a Jean Claude gli voglio ancora piu’ bene.
Quoto dan! Grandissimo jcvd. peccato che il film sia una sola. che non fosse granché lo si intuiva giá dal trailer, ma la trama come idea a me sembra fighissima, e pure la presenza di peter hyams mi dava da sperare…
certo che quei due protagonisti vabbè..
che poi io non mi capacito di quanto lenny sia identico allo sfigato di misfits che diventa invisibile… o é proprio lui?
Ormai Van Peppe mi fa più che altro paura. Dico proprio di faccia. Non come Alfano, ma cazzabubù, dai. Fa pa-u-ra. La dignità dovrebbe imporgli l’astinenza da cinema. E invece, carriolate di merda liquida.
Speriamo smetta. E presto anche.
Cordialmente, Ciobin Cipster Counellis.
@ Nanni Cobretti
Avevate già fatto capire dal trailer che il film non lasciava presagire nulla di buono ma, mi era rimasta in canna questa domanda: il casting coi due personaggi dei Simpson é dovuto a limiti di budget o a semplice masochismo?
Visto che hai citato alcuni dei film di JC farete prima o poi uno speciale con le sue pellicole migliori come avete fatto per Bruce Lee, Tony Scott ecc.?
Oh, con “presto” non intendevo augurargli di finire come PeeWee Walker. Ci tengo a precisarlo prima di venire lapidato dai voi Ex DC.
Cipster Ciobin.
cavolo, ero sicuro che carl fosse anche quello di genitori in blue jeans
cioè, lenny. quello che è.
un grazie a jcvd per aver buttato nel cesso anche l’unica cosa buona che gli era capitata negli ultimi tempi: la parte da villain psicopatico visto in EXP2
ora posso capire che lui rosicasse per aver avuto quel poco spazio e il plauso ricevuto per il film di sly lo abbia infogato, ma qui rovina tutto e fa la cassanata.
Impossibile non pensare a lui come il mago galbusera se farà lo stessa cosa in futuro. Un po’ come vedere lo spot volvo e poi quello del panificio dove fa la spaccata in canottiera e suonando le maracas
@vincent: vai a sapere. Secondo me Jean-Claude ha detto “pigliamo loro cosi’ sono sicuro che non mi rubano la scena” e nessuno e’ riuscito a convincerlo che stava esagerando.
@steven: piu’ che altro c’e’ da vedere che tipo di progetti saranno alla sua portata in futuro.
Se ha la fama di quello che ha le pretese e poi all’ultimo se ne sta a casa col cane, scordatevi cose serie.
Gli rimangono i progetti in cui fa il solito eroe malinconico per incassare l’assegno, oppure le cose sbilanciatissime che ci tiene a fare lui tipo questa, o gli esperimenti sfigati di scarso impegno alla Welcome to the Jungle, o sperare in un altro terno al lotto e trovare un altro talentuoso sconosciuto appassionato di botte come John Hyams.
Potrebbe anche lanciare un nuovo genere: “Old Bastard Ninja”. In cui l’eroe è un vecchietto diabolico, interpretato dal Van Peppe ovviamente, che nonostante l’età (over 70) scalcia e uccide a più non posso facendo la spaccata ogni 7 minuti. Tipo Hobo with a Shotgun ma con le botte e le spaccate. E alla fine si tromba tipo Bar Paly.
Nel frattempo, a me piace ricordarlo così:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=OLZSTpkRkeg
Cordialmente, Ciobin Cipster Critter
@nanni: non mi andava di essere ipercritico su jcvd proprio perché intravvedevo l’ultima possibilità dignitosa in quel ruolo lì come molti. Il film aveva un brutto trailer e me lo avevano fortemente sconsigliato (stendiamo velo pietoso su controfigure & espedienti per celarle) ma ho voluto toccare lo stesso con mano. Io dico: meglio Seagal che continua a fare il suo, incurante del peso, delle critiche e che a conti fatti non ha mai avuto la chance che jcvd ha buttato nell’umido.
Seagal è quel grande ex giocatore che fa il suo ruolo, si ostina a scattare nonostante la pancia, ma ne apprezzo l’impegno. JCVD è quel grande ex giocatore che vuole giocare in tutti i ruoli e si ostina a fare colpi di tacco, veroniche etc. Ti posso garantire che il giovedì a calcetto è più fastidioso il secondo
Seguendo la geniale intuizione di nanni mi sono convinto che questo nasceva come live movie dei simpson poi dopo il casting deve essere successo qualche casino con i diritti
Agevolo evidenze da trailer, a cui si aggiunge Krusty che maltratta Milhouse dopo avergli rotto gli occhiali (cfr ultima foto della rece)
http://postimg.org/image/lo6x9io1p/
http://postimg.org/image/n3q07xm4d/
http://postimg.org/image/qi1phuhg1/
http://postimg.org/image/g3dpze33t/
http://postimg.org/image/4wh015se5/
Che tristezza.
Seagal è uno con le impronte avanti al teatro cinese, a proposito di buttare occasioni d’oro nel cesso…
ma cè la funzione moderazione nei commenti? FASSISTI!!
@steven: sai cosa? Nel ruolo dell’eroe medio preferisco Seagal, meno atletico ma ben piu’ carismatico rispetto al depressone che JCVD interpreta in cose tipo Six Bullets o Assassination Games. Pero’ continuo a farmi affascinare dalle volte in cui Jean-Claude esce dalla solita sagomina e tenta appunto qualche colpo di tacco, per lo stesso principio per cui preferisco un film in cui va usato l’avanti veloce per vedere due scene madri a uno solido ma piatto e prevedibile per tutti e 90 i minuti.
@samuel: scatta in automatico quando metti piu’ di un link, e’ una misura antispam
@Senegal Amico, pur con tutto l’affetto che provo per te, questa che Seagal rimane un grande e continua a fare robe serie nonostante panza e… che altro ? Beh, dai cazzo, non si può sentire. Ormai i suoi film non li vedono più nemmeno gli afroamericani di 5 anni. Per non perdere almeno quel pubblico lì aveva inziato persino a mettersi la bandana in testa a mo’ di brother. Dico, ma ci rendiamo conto ??
Peraltro: non è servito a niente.
Non so poi se hai notato cosa è successo alla sua faccia. Capisco che il tipo Bear possa affascinarti, ma non è che per forza dobbiamo esaltarci per un panzone lesso che faceva già ridere da magro. Gli ultimi suoi film, che ho visto uno ad uno, compreso quello girato in Bulgaria, sono 20 spanne sotto Walker texas Ranger, dove almeno c’è un tipo smilzo e ancora muscoloso e che sferra calci con la piroetta. Si chiama Chuck Norris, non so se hai presente.
Gli unici che si sono salvati dalla decomposizione sono il vecchio Chuck e Sly. Gli altri, Arnie, Van Peppe, Lundgen e Seagal sono ormai roba per pervertiti gerontofili coprofiliaci. In altre parole: una minoranza.
Cipster Christ.
@Bruce Li: lungi da me voler difendere quel container pieno di obesità che risponde al nome di Seagal (ho smesso di farlo quando s’è dichiarato vegetariano) ma converrai che la via tracciata come villain da una produzione come EXP sia roba grossa
@nanni: il mio problema è quando e come esce dalla sagomina. O il perché. Non so, mi viene più in simpatia quello che continua come se fossero ancora gli anni 80 (o i chili, sempre 80). Ci vedo un qualcosa di romanticamente perdente e non ruffiano
@Ciobin: no spè, hai frainteso. E’ ovvio che è indifendibile. Però lui s’è creato quel mondo tutto suo in cui secondo lui funziona, non frigna e non rompe i coglioni a fare il clown in giro. Mai detto che sta facendo robe serie o degne di nota
@steven: capisco perfettamente. Io invece ricordo le minacce di passare a ruoli drammatici che JCVD lanciava nelle interviste gia’ in tempi non sospetti (circa 1991), e ci vedo uno che dimostra di aver scelto la carriera di attore perché voleva fare l’attore, e non semplicemente perché e’ divertente e paga di piu’ che fare il maestro di arti marziali o la guardia del corpo. Pero’ qui dentro ci sta ovviamente tutta la differenza che passa tra il rispettare le intenzioni e il gradire i risultati.
Mah, ennesima indulgenza nei confronti di jcvd…diobono io non lo so come si fa a sfornare una merda del genere, ma veramente eh. Nanni dato che non mi pare tu l’abbia accennato, ma i combattimenti al buio (praticamente tutti) riuscivi a vederli? No perchè io dall’inizio alla fine non ho capito un cazzo quando si menavano, è talmente tutto al buio pesto cristo che il final fight l’ho tolto tanto non si capiva na minchia di che succedeva su quegli alberi.
L’unica cosa che si intuiva erano tutte quelle sottomissioni utilizzando le gambe che devono piacere a qualcuno della produzione dato che non pare facciano altro per 90 min.
Ombre che si attorcigliano a vicenda, che bello…
Su jcvd e sul suo villain mattacchione stendo un velo pietosissimo guarda, è ridicolo, anzi no proprio vergognoso. Basta tentare di salvarlo, basta.
@schiaffi: ho scritto che non c’e’ nulla di memorabile. E’ il solito problema, le coreografie non sarebbero neanche malaccio, ma come dici tu sono riprese accazzo e non si capisce niente, e la mossa migliore JCVD la fa al buio e sappiamo tutti cosa vuol dire se la mossa migliore e’ fatta al buio. Sulla carta pero’, l’idea di menarsi sugli alberi era fighina e la rispolvererei per il prossimo di Tony Jaa. Tutto il resto mi ha onestamente dato l’idea di doversi imputare al fatto che Van Damme era a capo di tutto nonché l’unico che aveva davvero voglia di lavorare. E’ ridicolo perché nessuno lo tiene a bada ne’ lo contestualizza/inquadra/monta a dovere, non di per se’.
A parte quello comunque mi pare di aver stroncato il film senza troppe ambiguita’… se proprio non vuoi rileggere tutto, vai sulla penultima frase
@nanni ho visto che dalla rece il film ne esce veramente male (quando ho visto il titolo povero m’è venuto lo stesso malessere) ma non si accenna all’impossibilità di capire qualcosa durante i combattimenti e volevo sapere se era un problema della mia copia o che.
L’altro appunto che ti ho fatto è il non trovarmi d’accordo su van damme salvabile. Se avesse fatto il villain cazzuto come faceva presagire il trailer, ci sarebbe stato di brutto, ma vederlo atteggiarsi a zio matto mi ha infastidito.
Poi vabbè no comment sul twist finale che è davvero una delle peggio cose mai viste che ridefinisce il significato di “trash”
@schiaffi: mah, io non ho preconcetti gravi contro lo zio matto di per sè. Il problema che ho con questo film è che mi pareva di vedere JCVD che fiatava sul collo della povera famiglia Hyams dicendo cose tipo “non mi si vede da cinque minuti, piazziamo un’altra mia scena qui” o “cazzo tagli, lascia tutto” andando contro ai suoi stessi interessi. Uno che sa fare il suo mestiere prende quel materiale lì e, mettendogli un bel guinzaglio, fa funzionare anche lo zio matto. Poi comunque manca anche tutto il resto del film, a partire da Lenny e Carl, quindi amen.
Prendo spunto dall’improbabile capigliatura da Mago Galbusera di Van Damme per formulare una richiesta alla professionale redazione de I 400 Calci:
In settimana sono “riuscito a portare a termine” la visione dei seguenti capolavori:
Stolen con Nick Cage, re delle capigliature improbabili e R.I.P.D. poliziotti dall’aldilà al quale avevate dedicato un commento al trailer.
Ebbene nella mia letterina a Babbo Natale chiedo espressamente le recensioni di questi due “capolavori” con la dovizia e il senso critico che vi contraddistingue.
Grazie Babbo Natale
@vincent: eccoti accontentato!
Stolen: ci siamo effettivamente dimenticati della sua esistenza.
RIPD: purtroppo l’ho visto. Sembra di vedere le scene scartate dal peggiore dei Men in Black, con Jeff Bridges che fa di tutto per tapparsi occhi e orecchie e fingere di essere in un altro film con un’altra crew, ma soccombe prestissimo pure lui. Nient’altro di rilevante. E ora rivoglio indietro il tempo che ho speso a scrivere queste cinque righe.
@nanni
So che R.I.P.D. non meritava neanche menzione ma mi sarebbe piaciuta una bella rece cattivella, d’altro canto capisco che essendo come sparare sulla croce rossa non avete voluto infierire…
Grazie Babbo Natale Cobretti
Stolen l’avete dimenticato come il 99% del pianeta terra che ignora la sua esistenza ma…merita di essere recensito visto che ci sono: Nicolas Cage senza pettinatura improbabile, inseguimenti in auto, rapine, un rapimento, una gnocco, uno storpio e una sequela di Maccosa che neanche t’immagini!
A nanni, imparate l’italiano… il superlativo di “misero” è “miserrimo”…
@Lolly: ti giuro che l’italiano lo so quasi tutto, ma grazie per la dritta. Comunque non c’e’ bisogno che mi dai del “voi”, siamo tutti amici qui.
Ciao,a tutti spero di non essere quello che andrà così a rompere l’atmosfera michevole, e chiedo scusa in anticipo per quanto possa essere negativo il mio commento. Prima di tutto sembra una caricatura della biografia di VANDAMME. Perchè alterna momenti degli esordi a fatti recenti senza seguire un filo reale del tempo e lo posso dire perchè da cinefilo ho letto diversi libri sul cinema e di come i momenti socio culturali si riversino poi nel cinema.(non intendo criticare nulla) Quindi vandamme volenti o nolenti gli anni 90 li ha dominati. Sia per film che per vicende personali. La sua storia non è altro che quella di qualcuno che ha conosciuto e sudato si può dire il successo pur avendo solo un esperienza sportiva e fisica più che teatrale.Questo già la dice lunga su come e quanto abbia voluto fare. ORA LA SUA FACCIA CHE A DIFFERENZA DEL CORPO MOSTRA L’ETA GLI PERMETTE DI RECITARE COSA CHE PRIMA NON FACEVA.Certo non è il viso di un tempo, POI NON MI SEMBRA CHE I sessantenni di Hollywood tipo Stallone siano realmente messi meglio anzi a viso proprio quello l’hanno sistemato con il bisturi molti sui colleghi.Quindi escluso il lato finanziario nella loro carriera di attori e super star direi che vandamme è quello che una linea l’ha trovata abbastanza presto..e questo non si può dire degli altri che hanno sempre fatto parlare per la loro vita privata oltre che per i film. A lui è capitato molto molto meno. Poi si non è il meglio del meglio di attori migliori se ne trovano ma considerando il genere di film che lo ha lanciato a cosa è arrivato a fare in 25 anni…avercene.
bella paginona comunque mi piace il clima, forse l’ho presa anche troppo seriamente come recensione di un film e ho commentato…in modo imparziale… comunque continuate così….VAN PEPPE ahaha!!
E’ il mio primo commento su questo sito, vi ho scoperti per caso, e per un appassionato di cinema d’azione come me, leggere le vostre recensioni è diventata una specie di droga.
Comunque, il film l’ho visto fresco fresco stasera.Che dire: il buon vecchio Jean Claude (di cui vanto persino una foto vicino alla sua orribile statua, presente a Bruxelles..ce so andato fin lassù..) alla fine la sua prova da attore la fa.
Quando fa i dialoghi, o le scene di azione lui (o molto più spesso il suo stunt), un pò l’attenzione la cattura.Certo, le scene con Lenny e Carl sono abbastanza ridicole, seppure Carl un minimo di spessore in più, a mio parere ce lo mette.
Buono il twist finale, dove la gnocca da salvare, diventa da ammazzare all’improvviso.
Nel complesso..è il classico film che trasmetterebbe Rai movie/Rai 4 alle 23:30.E non può aspirare ad essere più di quello.
Saluti