Amici! Vikingdom. C’è qualcosa che faccia più ridere del titolo di film “Vikingdom“? Sì! Ve lo dico io cosa. Il film “Vikingdom“. L’ho visto l’altra sera (quale altra? Non sapete neanche quando sto scrivendo «l’altra sera», quindi non potete avere idea. Assumete quindi che si tratti di una generica altra sera, non questa) in compagnia forzata (da me) della signora Kubrick, la quale a fine visione prima mi ha ringraziato per averle permesso di entrare in contatto con cotanta cinematografia, poi mi ha legato cosparso di pece e marmite riempito di calci sull’alluce e dato in pasto ai barboni della Stazione Centrale.
Ma comunque! Vikingdom. Non bisognerebbe anticipare il giudizio al secondo paragrafo della rece, ma cosa vi devo dire? Raramente ho visto un caso così clamoroso e simpaticissimo di inettutidine cinematografica. All’inizio volevo scrivere il pezzo mascherandolo da walkthrough di un videogioco, dal momento che l’opera di Yusri Kru, regista, autore, nativo di Kuala Lumpur, è clamorosamente strutturata come uno spin-off di God of War solo che ambientato in Malesia e popolato di vichinghi dai vaghi tratti iraniani, a partire dalla scansione degli eventi giù giù fino alla CGI da PS2 che infesta ogni set. Sarebbe diventato uno stucchevole esercizio di stile, certo, ma volete mettere quanto vi sareste divertiti a leggerla?
Perché qual è il punto! Vikingdom. È una di quelle pellicole completamente, totalmente, assolutamente, indubitabilmente, indiscutibilmente sbagliate eppur volenterose. Non è un Birdemic che è teoricamente brutto ad arte ma in realtà fa solo schifo, non è uno di quegli esperimenti messi in piedi con quattro soldi da un “filmmaker indipendente” appassionato di “il vecchio cinema di una volta” che prova a replicare “la magia degli anni Ottanta” con “un viaggio nostalgico e appassionante”, non è neanche un caro vecchio film brutto tipo Troll 2 o Manos che una volta contestualizzato assume un senso tutto nuovo. È piuttosto un film cessone e tirato su con l’entusiasmo di chi non si rende conto della monnezza che sta producendo. Posso dire che è un film sincero? La parola suona sempre molto male o quantomeno molto bugiarda. Il cazzo: qui c’è Yusri Kru che ci crede tantissimo e tiene addosso una faccia serissima per tutto il tempo, talmente serissima che anche se non la vediamo perché lui è il regista e non un attore sappiamo che è così perché la serietà trasuda fin dai titoli di testa.
VIKINGDOM! Vorrei raccontarvelo tutto dalla prima all’ultima scena perché non c’è un-secondo-uno in cui non succeda qualcosa di brutto, sbagliato, inguardabile e comunque divertentissimo. Ma il codice etico dell’Internet mi dice che è sbagliato spoilerare, a meno che il film non sia così brutto da finire in area Miike. Vikingdom in area Miike si sentirebbe a disagio, circondato com’è da giganti della Settima Arte. Quindi eccovi il compromesso: vi racconto la prima metà di Vikingdom, dopodiché se vi ho convinto tenete conto che NON SAPETE ANCORA NULLA. Sigla!
httpv://www.youtube.com/watch?v=hDpc-831GPs
VIKINGDOM
[prendetevi cinque minuti per ammirare la surreale bellezza di questo titolo, amici]
è una coproduzione Stati Uniti – Malesia, dove la parte “Stati Uniti” va a incidere soprattutto sul cast: il protagonista, per dire, è Dominic Purcell, un hamburger essere umano che noi conosciamo perché ci ha insegnato che è possibile chiamarsi PURCELL di cognome senza suicidarsi a dodici anni. Non è vero! Povero Purcell! Gli si vuole un po’ di bene, più per Prison Break che per il suo terrificante Dracula in Blade: Trinity, ma insomma, il Purcell è un bel pezzo di carne e mascella che quantomeno occupa del gran spazio su schermo. Purcell è Eirick, vichingo moro pettinato come Kabir Bedi che, ci viene spiegato in una confusissima sequenza d’apertura in CGI non skippabile premendo Start, è morto. Meno male che c’è Fregna, l’unica dea nordica il cui nome non corrisponde a realtà, interpretata dalla mascelluta Tegan Moss, famosa perché doppiava Polly nel cartoon dei Polly Pockets. Fregna, che è innamorata di Purcell, lo resuscita, restituendogli la vita, la dignità e il titolo di Re di Tutta la Malesia Travestita da Norvegia.
Perché è questa la cosa più stupenda di Vikingdom! Dovrebbe essere un film sui vichinghi ma l’hanno girato in Malesia, per cui la vegetazione, il clima, persino la geologia del luogo non hanno nulla a che vedere con la Vichinghia – e hai voglia a spiegarci che i nordici barbari hanno già conquistato mezzo mondo, arrivando fino alla Espagna e al villaggio di Parigi: tutte le volte che si inquadra un paesaggio viene lo spaesamento, per cui il paesaggio diventa uno spaesaggio. Credo che Vikingdom sia, fin dalle location, il film con l’estetica più sbagliata mai pensato da mente umana.
Lo dimostra anche il primo incontro importante che Purcell fa: quello con la Fatina dei denti, il dio Frey, fratello di Fregna interpretato dal fratello di Tegan Moss. Agghindato con un orrendo costume giallo canarino, truccato da uomodonna, pieno di overacting fino alla punta delle sopracciglia, Frey è foriero di cattive notizie per Purcell: innanzitutto, tutti gli uomini di Vikingdom saranno condannati a indossare abiti ridicoli e distanti dalla cultura vichinga quanto il Dominic è distante dal concetto di “carisma”; in secondo luogo, il dio Thor, sosia vichingo di Obelix, è incazzato nero e vuole distruggere la Vichinghia tutta, e l’unico modo per fermarlo non è fargli notare che indossa una parrucca di plasticaccia rossa, ma recuperare un magico artefatto, il famigerato Corno di Qualchecosa, che qualche simpatico burlone ha nascosto in fondo all’Inferno Vichingo, uno stanzone di 121 metri quadri dove abita un cane in stop motion. Il Corno è Magicissimo: basta andare davanti a Thor e soffiargli fortissimo in da la fazza per rispedirlo nel Valhalla. PEPPEREPÈÈÈ!
Purcell si mette dunque in viaggio in cerca del Corno, ma prima deve andare nella città di Busto GarOslo a recuperare il Mago delle Sopracciglia Finte, il quale possiede la Barca con il Telepass per l’Inferno Vichingo. Ma prima di recuperare il Mago serve un’altra imbarcazione, la Bagnarola dell’Attraversamento del Mare, di proprietà di Sven, amico di Purcell interpretato da Attore Tonto. Detta Bagnarola sta custodita nel Villaggio di Maccosa, governato dal Re Pazzo Fru Fru; per giungere al Villaggio, Sven e Purcell devono scroccare un passaggio ad Assassino In Incognito, un tizio che nella scena successiva verrà coperto di mazzate dopo aver provato ad assassinare incognitamente Purcell.
È un gran casino insomma! Meno male che i Nostri Eroi vengono salvati dall’Assassino dal provvidenziale intervento di Nano Giallo – non è razzismo: appena compare in scena la prima cosa che dice Sven è «esistono uomini gialli?!» –, interpretato dall’adorabile Jon Foo, cino-irlandese che per tutto VIKINGDOM non fa altro che saltellare in giro e pronunciare frasi in inglese stentato, perché in Vichinghia tutti parlano inglese, stacce. Jon Foo è bellissimo: dotato di una prestanza fisica lievemente superiore alla media del cast, la quale a sua volta sta lievemente al di sotto di quella della squadra di Corsa con i Sacchi della Nazionale Invalidi, è di gran lunga quello che tira più botte in tutto il film e l’unico le cui scene di combattimento sono effettivamente inquadrate e non suggerite con fuori campo, facce sconvolte degli astanti e piroette registiche atte a mascherare l’inettitudine degli “atleti” “coinvolti”.
Nel frattempo, sono passati circa venti minuti di film.
Non è che non abbiamo portato a casa nulla finora, comunque: abbiamo già visto Thor che è cattivissimo e sembra un alienone di Avatar solo che tozzo e rosso, abbiamo conosciuto l’Eroe, il Messaggero, il Migliore Amico, la Comic Relief Vagamente Razzista e il MacGuffin Divino. Manca solo una cosa: il Resto del Party! Viene in nostro soccorso il Re Fru Fru, il quale organizza il festino vichingo più squallido di sempre (ventisette invitati, due bocce di sidro, una Red Bull e della fesa di tacchino, le Smarties invece erano finite) allo scopo di regalare a Purcell il suo momento di gloria: il discorso motivazionale più spompo e deprimente dai tempi dei Dolori del giovane Werther, alla fine del quale, inspiegabilmente, un gruppo di squinternati decide di unirsi alla Nobile Missione, nonostante i presupposti siano «andremo all’Inferno a recuperare un kazoo e probabilmente moriremo, ma se non morissimo ci penserà Thor a schiacciarci come formiche». Il gruppo è composto da:
• i due figli di Re Fru Fru, due gorilla dalle sopracciglia setolose e la stessa brillantezza che ha l’acqua del cesso prima di tirarla
• un Vecchio Assassino di Donne e Bambini, il quale è a tanto così dall’andare in giro con un tatuaggio con scritto su Redenzione & Sacrificio Entro Fine Film
• il Giallo
• un paio di Generici Bruti
• LA PASSERA! Poteva mancare la Passera Guerriera? Che naturalmente tira con l’arco. Qui il simpatico Kru ci fa un favorone: nei panni dell’Amazzone c’è infatti Natassia Malthe, già musa di Uwe Boll. Yay, boobies! La Passera, poi, entra in scena nel modo migliore del mondo: lei si offre come guerriera, Purcell non la vuole («Non è un viaggio per donne!»), Purcell e gli Amici vanno alla Barca, Passera compare sulla Barca dicendo «vengo con voi», Purcell dice «no no no assolupuffamente no» e lei ribatte «e invece sì PERCHÉ MI SONO COMPRATA LA BARCA».
A QUESTO PUNTO è (quasi) tutto pronto per lo smarmello: manca solo da recuperare il Mago Sopracciglia prima di addentrarsi all’Inferno, che per qualche motivo in Vichinghia sta sotto il mare.
Ed è proprio A QUESTO PUNTO che mi fermo e vi lascio liberi di scegliere se decidere di lanciarvi nella visione o se far finta che VIKINGDOM non esista. Prima di vedervi cambiare canale in massa, però, lasciatemi segnalare, in un comodo elenco puntato, tutti i motivi per cui Vikingdom è il miglior film del decennio 2003-2013 e perché sarebbe quindi un peccato che voi ve lo perdeste.
I MOTIVI:
• Natassia Malthe esce le tette
DVD-quote suggerita:
«Una roba che non ci si crede»
(Stanlio Kubrick, www.noncisicrede.com)
Scherzavo! Dai che vi dico altre cose sparse. Per esempio:
• la trama non ha alcun senso. Purcell dovrebbe essere il Più Grande Eroe Vichingo di Sempre ma piglia solo botte per tutto il film. Una volta lo salva Amico, una volta Giallo, una volta Mago, una volta Natassia, ållå fine dellå fierå l’unico Gesto Eroico dell’Eroe è quando punzona la summenzionata Natassia con il suo Martello dell’Oltretomba.
• Kru Kru, inspiegabilmente, non è un pessimo regista. Il problema più enorme di Vikingdom sta nelle scelte produttive: green screen ovunque con effettistica da PlayStation 2 (gloriosa l’inquadratura dell’Inferno, un loft di medie dimensioni pieno di enormi cristalli poligonali coperti da texture di bassa qualità), location BRUTTE, una geografia del mondo che non ha alcun cazzo di senso tale per cui i Nostri passano tre quarti di film a girare in barca a caso per un mare tutto uguale e che ti porta dove vuoi tu con il Potere della Fantasia. Su questo impianto da denuncia alla buoncostume, The Krugman tenta di imbastire scene di combattimento – molte più di quelle che si vedono di solito in prodotti così scrausi – quantomeno guardabili, e dimostra anche di avere occhio per i campi lunghi e i paesaggi innevati, se solo detti paesaggi non fossero un’offesa alla retina.
• in Vichinghia è stata bandita l’ironia: Kru e lo sceneggiatore James Coyne sono evidentemente convinti di avere per le mani uno script a prova di bomba e di poter infondere di dignità, serietà, gravitas e senso d’avventura quella che di fatto è una vicenda triviale e un po’ idiota. Si vede che i due amano roba tipo Krull o Dark Crystal, quel misto di Conan (il romanzo) e di anni Ottanta che era l’incarnazione delle fantasie sfrenate di tutti quei ragazzini che adoravano Dungeons & Dragons e volevano vedere qualcosa di analogo al cinema. C’è un gran gusto per le situazioni pazze e per il costante cambio di ambientazione, per la costruzione di luoghi della mente supposti indimenticabili, per l’accumulo di spunti piuttosto che per la sottrazione. C’è anche, ebbene sì, ritmo, qualcosa che di solito manca SEMPRE a prodotti simili. Certo, poi il film non funziona, non ci si crede e non si riesce a stare seri, ma quantomeno l’intento è nobile e perseguito con la massima serietà.
• 300 ha fatto più danni della grandine: l’unica concessione alla modernità di Vikingdom – a parte una palette di colori che comprende il blu, il grigio, il bianco e ogni tanto il rosso se va bene – sta nei milioni di rallenty a uso LOL che punteggiano i combattimenti. Alla seconda rissa risolta con abbondante uso di slomo ho afferrato il pad della PS3 e cominciato a pigiare R3 a caso, nella speranza di poter attivare io il Rallentamento del Tempo e magari riuscire anche a Partecipare alle Botte. SPOILER: non ha funzionato, ma ogni tanto quando premevo R3 partiva effettivamente un ralentì.
• l'”attore” che fa Thor si chiama CONAN e, mi dicono, è anche nel Trono di spade.
• ci tengo a ribadirlo: Dominic Purcell è probabilmente l’essere vivente meno carismatico dai tempi dei Vendobionta della fauna di Ediacara.
• Natassia Malthe esce le tette.
Visto il trailer giorni fa e mi son fermato li…dico solo ma se Matrix ha fatto danni per l’action allora 300 quanti ne ha fatti per questi film storici/avventurosi? Ormai so tutti rallenty, sfondi in cgi e frocioni depilati!
” ållå fine dellå fierå l’unico Gesto Eroico dell’Eroe è quando punzona la summenzionata Natassia con il suo Martello dell’Oltretomba”
E quindi è Eroe.
Articolo 2 del Decalogo dell’eroe: “abbi lo masculo coverto la più fregna delle donzelle parate, egli sarà nomato Eroe. Stacce(*)”.
(*) arcaico per “Così è scritto”.
A me adesso un po’ di curiosità l’hai messa Stanlio. Però non so se ho voglia di guardarmelo, non vorrei contrarre il morbo della noia, se ti do la mia mail mi scrivi tu come continua che sicuramente mi diverto di più?
La fatina dei denti senbra troppo Messi!
300 capolavoro
“Vichinghi dai vaghi tratti iraniani” ha ha!
Non a caso Purcell aveva interpretato il figlio di Saddam Hussein con maggiore credibilità…
No no Marlon, quello era Dominic Cooper, che si distingue da Dominic Purcell per il fatto di essere un attore.
Azz ho visto il complotto Iran Iraq e mi sono gasato…chiedo venia
A me la rece ha messo la fotta…
Oh Io ai tempi di Prison Break credevo tantissimo in Purcell, poi ho intravisto il remake di Straw Dogs e niente, da quel giorno è diventato e rimasto quello con la faccia da scemo.
Inutile dire che vederlo in ruoli del genere scatena in me ilarità massiva.
Oh non so perché, ma per tutta la rece ho avuto in testa Dünyayı Kurtaran Adam…
http://m.imdb.com/title/tt0182060/
Pheega, la rece mi ha messo su una fotta imbarazzante….
ho visto gente che fa arti marziali nel trailer.in un film di vichinghi.ambientato in thailandia.ora chiedo a van damme di rifare la spaccata mentre uno dei camion mi investe.e poi mette la retro.4 volte.
Malesia. Come Salgari e le tigri di Mompracem.
“Busto GarOslo” LOL
a’ Stanlio ma questo si riesce -davvero- a vedere o mi fai perdere un’altra ora di vita come con Manborg?
Vabbe’ però se non ti è piaciuto Manborg il problema è tutto tuo… Questo non c’entra niente con Manborg, non è un capolavoro, è un film bruttissimo e spassoso.
Mh mh.
Ehi, ma ci credi che io ho visto un altro film di Yusri?
Si chiamava CICAK MAN ed era spiderman ma col geco al posto del ragno. Era una roba che già allora non ci si credeva, son passati sette anni ma si sente ancora l’eco dei miei facepalm increduli, quindi so di cosa parli. A questo punto quasi quasi gli dò una chance a questi nordici d.o.c.
Peggio di Valhalla Rising non può essere.
@Rocco: mi sono divertito di più con questo che con Valhalla Rising.
@Lun8: CICAK è un’onomatopea meravigliosa e comunque mi avevi già comprato a “geco”. Volo a recuperarlo. Lunga vita a the KruKrugman.
@Tutti Vi riasparmio la visone: http://www.nude-scene.net/g/natassia-malthe-bloodrayne-3-the-third-reich-lesbian-scene-showing-tits-showing-ass/natassia-malthe-bloodrayne-3-the-third-reich-lesbian-scene-showing-tits-showing-ass-6.jpg
http://www.nude-scene.net/g/natassia-malthe-bloodrayne-3-the-third-reich-lesbian-scene-showing-tits-showing-ass/natassia-malthe-bloodrayne-3-the-third-reich-lesbian-scene-showing-tits-showing-ass-7.jpg
http://www.nude-scene.net/g/natassia-malthe-bloodrayne-3-the-third-reich-lesbian-scene-showing-tits-showing-ass/natassia-malthe-bloodrayne-3-the-third-reich-lesbian-scene-showing-tits-showing-ass-4.jpg
@stanlio giusto,ho sbagliato.ma avrebbe potuto anche essere girato a gambulaga provincia di ferrara,resta il fatto che solo a guardare il trailer m’è venuto male ai coglioni.manborg,quello si è un filmone invece,idiota e ridicolo come un film del genere dev’essere.ah,complimenti per i bathory comunque.
comunque conan,il thor di questa porcata,nel trono di spade è uno che da bambino ha cucinato mezza faccia al fratello sui carboni ardenti perchè aveva osato prendergli un giocattolo.qui cosa fa,gira con la parrucca di wanna marchi?maccosa…
Scatta il recuperone assieme a una cassa di birra e un cesto di popcorn..
@Michael: grazie, il tuo è stato un commendevole post di Pubblico Servizio. :D
Ci sono Lincoln Burrows, Gregor Clegane e BloodRayne travestiti da vichinghi… sembra l’inizio di una barzelletta e da cio’ che la recensione dice, lo e’ anche…
Conan Stevens era ottimo in Game Of Thrones, affetta un cavallo con un singolo colpo di spada. peccato che lo abbiano sostituito con un perticone insipiente per fare lo stesso personaggio nella seconda stagione.
Vikindom l’ho visto e non ricordo una cosa più insensata!!
Ma la parrucca di odino, nella seconda foto, è photoshoppata? è un montaggio fatto male? l’hanno aggiunta in green screen?
LOL.
È così nel film, come poi sia stata realizzata non saprei dirtelo, ma se dovessi giocarmi due cent direi che è tipo una parrucca da omino Lego ingigantita, sai no quelle che si attaccano al pirulo al centro della testa?, e infatti quando Thor va in giro si muove tutto tranne la sua parrucca.
Voi pronunciate Vàikindom o Vikìndom?
@luotto la seconda ma “vikingdom”. OT esiste un film sul Ragnarok? tipo il videogioco “Rune”
@stanlio figataaaa!
mmm.. tette eh?
Pochi cazzi, é un capolavoro! io mi sono divertito immensamente!
@Alessio Trejo, se non ricordo male Conan Stevens se ne andò da Game of Thrones di sua sponte (lasciandoli un po’ nella mmmerda che li ha costretti a una girandola di recasting) per andare a girare, mi pare, lo Hobbit, e dichiarando non senza una certa tracotanza di avere finalmente trovato il trampolino di lancio definitivo per la sua carriera.
A fare Obelix nei film malesi, evidentemente.
Visto ieri. Ottimo per una serata in solitaria, tra una lavatrice che gira e lo stufato che smarmitta. Io mi sono divertito ed ero pure in attesa della cotanta tetta. Cho Non si vede, se non di sguincio.
Comunque più che passabile!
Ma ci sono anche comparsate di Franz di Cioccio e Francesco Salvi?