L’unico attore a poter vantare un film al primo posto al box office in cinque decadi consecutive.
Il terzo, dopo Charlie Chaplin e Orson Welles, a ottenere due nomination agli Oscar per lo stesso film.
L’unico, in seguito, a recitare in un film che si chiamava direttamente Oscar.
httpvh://www.youtube.com/watch?v=lC3OI5NR6vA
Rocco Buonvino è un impresario a capo di un’agenzia che si occupa da vent’anni di eventi perlopiù musicali.
Joe Ricotta è il titolare di un prestigioso ristorante italiano a Londra, Nonna’s Kitchen, specializzato in ricette siciliane.
Sono entrambi nomi veri.
Sono loro i promoter di una serata speciale dal titolo abbastanza dritto al punto: “An evening with Sylvester Stallone“.
L’idea non è venuta da Sly nè dal suo entourage, ma da Buonvino e Ricotta stessi, che sei mesi fa avevano organizzato una cosa identica con Al Pacino.
Il format è il meno fantasioso possibile: un’intervista sul palco di un teatro, con argomento generico “vita e carriera”, e breve session di domande dal pubblico.
Quando chiedi a una star di quella portata di occupare una serata libera con un’ideaccia del genere, one night only, nessuno spunto particolare, nessun appeal che vada aldilà del capriccio da fan benestante, nessuna telecamera a riprendere l’evento, pubblicità minima indispensabile, sai già a cosa vai incontro: i soldi che dovranno cambiare di mano saranno inevitabilmente superiori al valore dell’offerta. Per la star in questione, in termini di dignità e opportunismo, si tratta del gradino immediatamente precedente al “cantare al compleanno dello sceicco arabo”.
Quando vado a informarmi dei prezzi, la location prescelta è la Central Hall Westminster.
Posto carino, non enorme, strutturalmente sembra fatto per fredde conferenze, o per quelle messe gospel all’americana dove fai la fila per farti salvare dal predicatore di turno tramite canti, balli e manate in da la fazza.
La mappa prezzi/posti funziona così: la platea costa £300 e rotti.
Voi dite quello che volete ma, pur parlando del pilastro fondatore della mia personalissima Sacra Trinità dall’Action (formata da lui, Arnie, e dalla colonna non portante traballante Jean-Claude Van Damme – i morti sono esclusi) io £300 non li spendo nemmeno se mi invitasse a casa sua a mangiare il tacchino cucinato da sua moglie facendomi servire dal robot di Rocky IV. È semplicemente immorale.
La seconda fascia, che consiste nei posti più arretrati in platea e nelle prime file della galleria, costa un £150 circa. Ancora non ci siamo.
Guardo allora direttamente quelli che costano meno: £40 per stare o in piedi dietro a tutti, o seduti ma con una colonna che impalla la visuale.
Tiro due bestemmie e vado per la penultima fascia: £80, galleria laterale in linea d’aria vicinissima al palco, ma talmente laterale che probabilmente vedrò Sly di schiena.
Voglio dire: alla stessa cifra una volta vidi The Wall dei Pink Floyd live starring Roger Waters & Friends: muri che crollano, aerei che si schiantano, maiali che volano, due ore di pupazzoni, scenografie mozzafiato, effetti speciali e canzoni storiche (invecchiate peggio di Sly, lo concedo) eseguite dai migliori professionisti del circondario. Sly si siederà su una poltrona e parlerà dei cazzi suoi. Avrà un intervistatore a incalzarlo con delle domande. Non solo scenografie ed effetti speciali staranno a zero, ma non dovrà nemmeno prepararsela.
A proposito dell’intervistatore: è Jonathan Ross. Se non sapete chi è: a livello di fama e target è probabilmente paragonabile a Fabio Fazio, nel senso che da oltre un decennio conduce uno degli show televisivi principali del sabato sera britannico da cui passano tutti gli ospiti più importanti immaginabili, e ha una cultura e un tono di conduzione che lo rendono appetibilissimo anche agli under 60; caratterialmente però, Jonathan Ross prende Fazio e lo usa come zerbino della sua casa di campagna.
A poche settimane dall’evento però, il tutto viene di colpo spostato al London Palladium.
Il Palladium è un teatro, o meglio, IL teatro. Oltre cent’anni di esistenza, ospita musical, concerti ed eventi televisivi, e ci si sono esibiti tutti i migliori (obbligatorio citare uno storico live di Marvin Gaye).
Tiene il doppio di persone rispetto alla Central Hall Westminster, ma soprattutto ha la classica struttura a tre livelli da teatro classico, per cui di colpo i miei posti laterali ma vicini diventano un’inutilissima quinta fila nella balconata più alta, con vista a ciglio di burrone.
Che qualcuno abbia sbagliato dei calcoli diventa plateale quando, a un minuto dallo show, la platea è piena di ricchi e/o pazzi, i posti economici dietro di me sono imballati, e in mezzo ci sono chiazze di vuoto allarmanti.
Ma chissenefrega, the show must go on.
Entra Jonathan Ross, e si notano subito i suoi calzini turchesi modello “sto intervistando qualcuno più famoso di me ma devo fare comunque in modo che la gente mi guardi”.
Poi parte un filmato introduttivo che sintetizza la carriera di Sly in montaggio musicale: commuove la presenza tutt’altro che scontata dei momenti più violenti dell’ultimo Rambo nonché l’abbondanza di scene da Copland.
E infine, annunciato ovviamente dal tema di Rocky, entra lui.
Il Ross lo annuncia come Sylvester Gardenzio Stallone.
Ma facciamo un passo indietro: la settimana scorsa, i400Calci.com si sono trovati a pochi metri da Sly in persona non una ma due volte.
Il primo ad avere l’onore è stato Jackie Lang, mandato in sacrificio alla conferenza stampa di Il grande match a cui il nostro ha presenziato insieme alla co-star Robert De Niro e di conseguenza, per espiare, si è dovuto ciucciare anche il film.
A lui la parola:
Vi sembrava ridicolo il trailer con Sly e De Niro vestiti da spermatozoi verdi che si menano, la serietà del mettere in scena il fatto che dei 70enni possano fare davvero i pugili e la pretesa che tutto questo abbia un senso il mattino seguente eh?! Pensavate che fosse ridicolo mettere due attori che hanno fatto due film seri sulla boxe, ma seri davvero, a parodiare se stessi vero?! Beh, Il grande match è molto diverso dal trailer che avete visto. Ed è molto peggio.
Perchè se una cosa buona pareva ci fosse era che il film si propone, se non altro, come roba di menare, invece non meriterebbe nemmeno la trattazione calcistica non fosse per la presenza di Sly tanto è un polpettone anzianofilo da casa di riposo. Casa di riposo tipo il Castello di riposo di Springfield in cui Abe Simpson si guarda la copia di Casablanca con il finale alternativo per anziani, in cui tutto è appianato e Hitler viene fatto fuori sul momento (qui per voi una copia in spagnolo)
Ecco, Il grande match è così: un film di boxe completamente stravolto dall’esser fatto per anziani, in cui alla fine ci si vuol un po’ tutti bene e nemmanco l’incontro porco il cazzo riescono a farlo per bene. Manco quello riesce, annegato com’è in quella medesima melassa che viene dall’esigenza di appianare e calmare, conciliare e riappacificare, rivedere la propria storia personale per raddrizzare i torti che poi è il succo dello script. In un tripudio di nipotini, vecchie fiamme, scuse e ritrattazioni si convola verso il finale. Mi dai un cazzotto? No ti dò un nipotino.
Non me lo citate nemmeno il fatto che c’è un training montage che già sono infastidito a sufficienza.
Visto che il film va spinto e tocca convincere le persone a pagare un biglietto, Stallone e De Niro si sono messi in tour e girano i principali mercati del mondo per promuoverlo. E siccome in una conferenza stampa con Sylvester Stallone e Robert De Niro uniti da un film di boxe le domande giuste possono provenire solo dalla Cobretti Mansion, ci siamo presentati. Abbiamo voluto ribaltare la prospettiva promozionale e invece che fornirvi motivazioni per andarlo a vedere, vi forniamo le risposte alle domande che voi stessi vi farete uscendo dalla sala o chiudendo VLC media player.
Senza stare a perdere tempo vi elenchiamo le risposte (quelle giuste) che i due hanno dato agli unici interrogativi che valesse la pena porre, primo fra tutti il più urgente:
Ma perchè?!?!?
Sly: Esiste una grossa parte del pubblico che ha la nostra età e non vuole stare a casa ma vedere delle storie che li rappresentino, ed è un pubblico che può essere soddisfatto. E poi dai! Due grandi rivali che 25 anni dopo il loro ultimo incontro si scontrano un’altra volta! Anche se non sono più al massimo io pagherei per vederlo!
De Niro: Non c’è molto da dire. Lo sappiamo tutti qual è il sottotesto del film, noi l’abbiamo fatto per divertirci.
Ma a questo punto non ti tieni uno spazio per film più drammatici e seri come avevi tentato come Taverna Paradiso e F.I.S.T.?
Sly: La mia carriera è cominciata con i drammatici poi da Rambo in poi ho cominciato a darmi all’azione e quella parte è diventata la più importante. Ora che sono più vecchio chiaramente ho altre sfide e non credo che andrò a rispolverare quel genere. Ad oggi quello che cerco di fare sono film in cui io possa inserire gli alti e bassi che ho realmente vissuto nella mia vita. Del resto penso di essere un attore migliore di quanto non fossi 30 anni fa, anche per le esperienze che ho avuto.
Se non altro adesso stai per iniziare le riprese di Creed, nel ruolo di Rocky. Ci sono margini per un nuovo capitolo della serie?
Sly: Assolutamente no. Con Rocky ho chiuso con il sesto film. Creed è tutto un altro film che non mi riguarda, sono una comparsa. E’ la storia drammatica del figlio di Apollo Creed, per questo interpreto Rocky ma è un ruolo marginale e non c’entra nulla con i film di Rocky.
Niente più Rocky, però poi fa film di boxe come questo…
Sly: Sai la boxe in realtà è una grande metafora, i migliori film di boxe non parlano veramente di boxe. Rocky, l’ho detto spesso, è una storia d’amore e anche Toro scatenato parla di altre cose. La boxe è molto simbolica e se fatta bene è fantastica. Inoltre è sempre facile per il pubblico capire cosa stia succedendo e quale sia la posta in gioco.
E’ vero che hai insegnato ginnastica in una scuola femminile in Svizzera prima di diventare attore?
Sly: Si, e avevano tutte 10!
Non è un mistero che ai calci interessa Sly e non De Niro, ma se c’è una cosa che va detta va detta e quindi gliela si chiede, perchè se c’è una cosa che fa rodere il culo è vedere De Niro recitare come fa adesso nei filmacci che sceglie ora.
De Niro: Quando diventi vecchio capisci che le cose che erano importanti una volta non lo sono più, la tua vita passa così velocemnete che comprendi che è meglio prenderla alla leggera. Quand’ero più giovane rincorrevo dei ruoli, avevo idee e volevo fare delle cose. Oggi non più, aspetto che mi propongano dei ruoli.
Si vede.
Passo la palla di nuovo al capo.
Lo show era esattamente come immaginavo: un’intervista televisiva extra-lunga e senza telecamere.
Jonathan Ross è bravo: i suoi autori gli hanno scritto domande belle, preparate, interessanti, e lui le spaccia in scioltezza come proprie.
Sly è rilassato e amichevole.
L’atmosfera è quella di mercenari che svolgono il compito per cui sono stati strapagati nel modo più professionale possibile, anche se si vede che manca quel lampo di vera passione che distingua questa occasione da un qualunque special TV di quelli che secondo me se mi date una mezzoretta ve ne trovo uno su Youtube uguale da guardarvi nella comodità dei vostri smartphone. Quando spuntano le vere chicche, tipo Ross che cita Taverna Paradiso e Sly che accenna il ritornello di Too Close to Paradise, sembra quasi sempre un caso.
La storia che racconta è la solita: l’infanzia povera e difficile, la semiparesi facciale che gli rendeva la dizione problematica e le aspirazioni da attore particolarmente ardue, lo script di Rocky scritto di getto e poi limato con infinita pazienza e proposto per caso durante l’ennesima audizione da attore fallita, le cifre enormi offertegli per cederlo e la tenacia nell’autoimporsi come protagonista (e di conseguenza il contratto con cui avrebbero potuto licenziarlo da un momento all’altro se dopo i primi giorni di riprese non l’avessero ritenuto all’altezza), la leggenda che inizia.
Ross punta subito al dunque: al di fuori di noi e voi, nessuno ricorda che Stallone è un autore pieno, uno sceneggiatore nominato agli Oscar che si è scritto da solo tutti i ruoli più importanti – in cui va incluso anche Rambo, da lui modificato radicalmente rispetto al libro originale per renderlo l’icona che è oggi (carino l’aneddoto su Kirk Douglas inizialmente ingaggiato come Colonnello Trautman e poi lasciato andare per via delle sue insistenze su un finale più simile al libro, in cui lui uccideva Rambo e se ne andava indossando la sua fascia).
Si parla di F.I.S.T. e di Taverna Paradiso, smentendo alcune delle cose che avevo ipotizzato nella mia relativa recensione: Sly non aveva mai avuto desideri particolari di passare alla regia se non come forma di garanzia di controllo della propria visione, di conseguenza era contento di lasciare il primo Rocky a John G. Avildsen, considerava Taverna Paradiso come una piccola esperienza una tantum e si è ritrovato a dirigere Rocky II soltanto su richiesta della MGM temporaneamente a corto di budget. Anche Staying Alive gli fu affidato su commissione, principalmente per tirare su di morale un John Travolta apparentemente depresso e fuori forma.
Si parla di come il non essere riuscito ad avere una carriera più variegata e/o acclamata dalla critica lo tormenti un giorno sì e due no, di come scrive un copione e di quali sono gli aspetti che ritiene più importanti per rendere una storia avvincente, e ne viene fuori un’idea precisa dei personaggi che trova essere nelle sue corde, ovvero in sintesi gli “eroi riluttanti”.
E infine, dalla sua inguaribile onestà escono le perle migliori:
– l’idea degli Expendables gli è venuta osservando l’ondata di concerti nostalgici e di reunion di band famose decenni prima e gridando di conseguenza “PURE IO”. Fin da subito quindi, la priorità è stata accumulare nomi e scrivere con un occhio di riguardo al fan service. In tal senso Sly non ha annunciato sorprese per il terzo capitolo, tranne il dichiarare che il cut attuale dura quattro ore (ovviamente verrà accorciato a meno della metà) e accennare vagamente al fatto che a questo turno nello scontro finale potrebbe prenderle, anche se non riesco a immaginare da chi.
– in Creed interpreterà di nuovo il personaggio di Rocky Balboa e il suo ruolo marginale sarà l’equivalente dell’indimenticabile Mickey, dal quale trarrà ispirazione
– anche lui ha chiesto a De Niro come mai ultimamente sta infilando una serie di film diciamo “meno interessanti” di quelli che interpretava a inizio carriera: la risposta è stata “che vuoi che faccia, il contadino? io so solo recitare…”
– una volta, Sly si ritrovò a dover scegliere se firmare per All’inseguimento della pietra verde o Nick lo scatenato
– il film su Edgar Allan Poe, al quale Sly ha lavorato per anni, al momento non si farà: lo script ha un appeal commerciale al momento insufficiente per una produzione seria, così com’è insufficiente il budget propostogli per fare una cosetta di basso profilo.
Durata totale dell’intervista: 45 minuti.
Le domande dal pubblico vanno dalla ricerca di un consiglio motivazionale alla spudorata autopromozione: l’interesse sta a zero, la fila per unirsi è improponibile e Jonathan Ross, dirigendo il tutto con il tono di chi preferisce di gran lunga sembrare stronzo una volta di più piuttosto che gentile una volta di troppo, fa effettivamente l’unica cosa possibile. Tutti, e dico TUTTI, si cagano visibilmente sotto.
Lo show era iniziato alle 19.30: alle 21 siamo già fuori dal teatro.
Davanti all’ingresso camerini c’è una folla di almeno un centinaio di cacciatori di foto/autografi over 35.
Insomma, che volete che vi dica.
Faccio schifo per queste cose: ci vado sapendo perfettamente cosa rischio, ma poi il mio cervello non riesce a fare a meno di notare il pacco che sto prendendo.
Vedere Sly dal vivo è stato bello, lui è abbastanza ovviamente un’enorme leggenda, molti aneddoti erano simpatici (confermata ad esempio la storia delle lezioni di ginnastica in Svizzera, nonché quel periodo in cui sua madre faceva la wrestler e invitava le “colleghe” a casa) e me lo ricorderò per sempre, ma il rapporto prezzo/durata/qualità era a dir poco hardcore.
Alla fine, non trovo niente di più sintetico della serata dell’espressione che ha lui stesso sul poster ufficiale.
Ci sono domande?
Mah…questo creed pare veramente un progetto bislacco…peccato che di un Rambo V si siano perse le tracce…
@Jackie veramente hai chiesto a De Niro perchè fa così cagare nei film di melma che recita ultimamente?Vero? Mi faccio tatuare il tuo nome sul cuore adesso
Non vedo l’ora di scoprire come verrà promosso Creed in Italia, secondo me un bel sottotitolo tipo “L’eredità di Rocky” non ce lo leva nessuno.
Biscott: ovviamente c’è stato un ampio giro di parole per arrivare a quell’idea lì
Io sinceramente ho trovato The grudge match carino e molto divertente:
come film sportivo ok fa cagare, ma a livello di commedia si regge bene, con un Alan Arkin fantastico e un Robert de Niro sopra la media degli ultimi tempi, piacevoli anche le ricostruzioni nell’intro del film. Tutta la storia della famiglia felice non è niente di strano, è la prassi in questo genere di film. In sala alla gente è piaciuto, capisco tuttavia il vostro astio nei confronti del progetto.
Grazie a Nanni per il sacrificio. E pure a Jackie. Ah, il film l’ho visto pure io. L’ho fatto in un’ora nera della sera. Quell’ora in cui tutte le difese si abbassano e ti vengono le idee più malsane.
ho avuto paura, ho provato la pietà, la vergogna, la tristezza.
Mi son ritrovato in piedi a dire a voce alta BASTA PER PIETA’ FATELI SMETTERE, NON VOGLIO CHE NNESSUN VECCHIO SI PICCHI MAI PIU’ basta vi prego, è una roba per pervertiti.
Se non riesci a far andare il pensiero oltre le loro età, non c’è commedia che tenga. Se finiva prima del match, lo avrei persino accettato
80 euro sacrificati per un post molto divertente e interessante.
@”(carino l’aneddoto su Kirk Douglas inizialmente ingaggiato come Colonnello Trautman e poi lasciato andare per via delle sue insistenze su un finale più simile al libro, in cui lui uccideva Rambo e se ne andava indossando la sua fascia)”
Una cosa interessante è che Kirk Douglas poco meno di vent’anni prima era stato il protagonista di “Solo sotto le stelle” e… beh… se vi capita guardatelo, perché oltre ad essere un film molto bello (e molto triste), c’è tale e quale tutta la trama del primo “Rambo”, sia pure con meno violenza e ovviamente giocata su tutto un altro registro.
Sterline, Tommaso. Sterline…
dopo, con calma, quando ho tempo leggo. Però quelli si chiamano davvero Buonvino e Ricotta???
Tanto Nanni sei ricco, questo è stato un modo come un altro per ostentarlo…come i cinesi con le macchine.
Vedendo subito la faccia di Sly sul cartellone mi è venuta una tristezza indescrivibile. In compenso dopo aver letto l’articolo mi sono rannicchiato in un angolo a piangere.
Va detto che caratterialmente Fabio Fazio può essere usato come zerbino da chiunque (tranne forse Mollica e Vespa).
@Nanni Cobretti: “Sterline, Tommaso. Sterline…”
Ah, non avevo colto. Ancor più “in sacrificio per noi” quindi. asd
Intervista/articolo da applausi. sono scoppiato a ridere a piú riprese sul pullman e gli anziani mi hanno guardato male.mi chino un’altra volta di fronte all’enormitá di questo sito.
e poi quoto tommaso per il discorso di solo sotto le stelle.
capisco gli 80 squids ma se non andavi non saresti più+ riuscito a dormire dal rimorso per il “what if”…avrei fatto lo stesso
era proprio impossibile avvicinarlo abbastanza per dargli il biglietto dei sylvester come fatto con il piccolo peter?
@samuel: sì, il discorso alla fine era quello, non sono pentito e onestamente si rischiava pure peggio.
I miei complimenti a Jonathan Ross che davvero, piuttosto si è preso dello stronzo arrogante ma ha esortato tutti con autorità a pensare a domande vere che interessassero a tutti e segato al volo chi gli sembrava stesse cazzeggiando.
Un “what if” ci rovinerà.
Tristezza di film Grudge Match con moralina spinta sulla famiglia e due momenti quasi divertenti,ovviamente sputtanati già nel trailer.
Last Vegas è comunque peggio,con quella depressione che ti mette addosso peggio di Thanatomorphose e Cutting Moments.
nanni, per uno vergognosamente ricco come te cosa vuoi che siano 80sterline, i posti vuoti tra i poverinos e i ricchi in realtà sappiamo li hai acquistati te per avere la visuale libera
Sly resta un idolo ma come cazzo gli è venuto in mente di scimmiottare Rocky pure lui, dopo che cinema e youtube lo hanno parodiato in tutte le salse negli ultimi trent’anni! Oltretutto la storia del vecchio pugile rugginoso che torna sul ring per un ultimo giro l’aveva già usata nell’ultimo film della saga…
boh
Bah nanni sono certo che se cercavi su time out trovavi sicuramente qualcosa di meglio da fare +ttosto che venire rapinato legalmente da quel vecchio accattone insulso come la merda. Nel giro di 2 anni scarsi sly è riuscito a passare da leggenda a povero rincoglionito, non ne azzecca più una ormai come tutta la sua banda di vecchi. Persino statham da quando gli si è attaccato al culo con la speranza di diventare una mega star ha cominciato a sfornare merda su merda peggio di prima, guardate homefront con sly allo script e jason come protagonista…roba da mettersi a piangere: LA NOIA fatta film. Sti vecchi sono dei re Mida dello scat, qualunque cosa tocchino diventa merda, persino adkins ha cominciato a fare + schifo di prima da quando s’è messo con questi e caso vuole che con ninja2 aka la sua resurrezione non ha niente a che fare con nessuno di quei vecchi del cazzo. Io a sentire le cazzate di quel rincoglionito di stallone non ci andavo manco se era gratis, vabè che per tirare su 2 spicci quel crumiro di merda ha la faccia tosta di farsi pagare per raccontare aneddoti talmente insulsi che faccio fatica a credere che sia possibile na cosa del genere
@nanni Io il Grande Match l’ho visto, la sala era piena e posso dire che mi è piaciuto davvero molto, particolarmente De Niro. Il match finale poi non capisco come si possa criticare è perfetto, bho…
Io sto con Benve, ho trovato Il Grande Match molto divertente e ben oltre le mie aspettative. Ovviamente perché sono andato al cinema aspettandomi una commedia, e non un Rocky 7 o Toro Scatenato 2. Molte scene che strappano più di una risata, con Sly e De Niro (qui finalmente decente rispetto ai suoi ultimi patetici film) che non si prendono sul serio e si mostrano molto affiatati, e un grande A.Arkin. Invece lo scontro finale è deludente e non in linea con il resto del film, e non tanto per i due protagonisti dato che fisicamente non si poteva chiedere di più (soprattutto a De Niro) ma proprio perché è girato in modo svogliato dal regista..
Detto questo se la guardiamo come commedia (ed E’ una commedia) allora è promosso quasi a pieni voti, per il resto è prevedibilmente deludente come può essere un match tra due settantenni. E mi sorprende che ci sia gente che sapeva cosa aspettarsi ma ha buttato 7 euro e rotti pur di parlarne male.
Complimenti @Nanni:
a prescindere dall’evento in se Che non lascerà nemmeno un’ombra nella storia dello spettacolo),
dall’amore incondizionato per Sly (icona totale, ma x me autore altalenante),
dal turlupilamento subito (prezzi per beoni con portafogli ingiustamente gonfi),
hai scritto un pezzo fantastico che fila via come un action di Mc Tiernan
io PIANGO solo a guardarlo de niro, per come si è ridotto. Ma si ricorda che è lo stesso che ha fatto il cacciatore, toro scatenato, e tanti altri film?
A proposito di EX3 interessante il discorso di Sly sulla durata del cut attuale, infatti alcuni rumor mesi fa dicevano che la durata del film si sarebbe aggirata sui 130 minuti. E non sarebbe affatto male.
@Giovi88: guarda, ti rispondo perché mi sa che dici a me: l’ho visto con il santo streaming, la sacra card del the space preferisco riservarla ad altro. Se poi a te e qualcun altro è piaciuto come commedia, buon per voi. I gusti sono gusti e niente da sindacare.
Però non è che tu l’hai trovato divertente perchè sei stato l’unico in grado di afferrare che fosse una roba per ridere e non Rocky7. Ci sono arrivati anche gli altri. Semplicemente ad alcuni, vedere due così e con un passato di film di come i loro, anche il ridere della commedia ha fatto il giro ed è scivolato nella compassione. E loro nel patetico.
Il verto problema è che, tolto il buonissimo Bullet to the head, la vera cifra di quest’uomo sta diventando l’ammiccare. Mentre magari potrebbe fare roba seria e bella.
E ti dirò di più, c’è un preciso momento in cui Sly sta per incrociare i guantoni al centro del ring con un moribondo (credo sia il suo avversario) beh, si mette di profilo e appare brizzolato, lo sguardo vacuo, la faccia di plastica, completamente collassato e con l’iperlordosi lombare. In quel preciso istante si sente un frastuono incredibile. E’ il rumore che fa Expendables 3 e qualsiasi altro suo ruolo bad-ass in futuro mentre precipitano al suolo dopo aver tentato il salto mortale da “autoironia sugli acciacchi” a “faccio come se avessi 30 anni di meno e spacco i culi”. Come si fa a credergli in EXP3 dopo questo film?
@giovi88: si’, se il cut aumenta a 130 minuti e’ sicuramente un passo avanti a livello di rendersi conto di quando ci sono davvero troppi attori per fare un film di un’ora e mezzo. Purtroppo, pero’, la vera notizia e’ che ha spudoratamente ammesso che alla base di tutto ci sta la raccolta di figurine a scopo ammiccata e che lo script viene dopo, facendo la conta di chi c’e’ e rammendando tutto alla menopeggio.
Comunque, per Jackie o chiunque abbia visto Il grande match: come se la giocano nel match finale il fatto che Sly e’ un quasi 70enne col fisico di un 40enne mentre De Niro e’ un quasi 70enne col fisico di un 80enne?
@steven
ma se la metti su sto piano gli smettevi di credere dopo che aveva fatto fermati o mamma spara, dove non c’era manco l’alibi dell’autoironia sulla prostata
@nanni: decidono di far finta di niente, De Niro pare picchiare uguale. L’unico accorgimento che usano è che gli fanno tenere la cintura più in alto per nascondere un po’ la pancia.
@samuel: è diverso. Io non dico per il ruolo comico/brillante in sé. Qua stiamo parlando di un film dove ti sbattono in faccia la sua età e tu in cuor tuo sai che è veramente così e non ci puoi far niente. Stiamo parlando di un film dove fanno vedere la visita alla prostata fatta a R-O-C-K-Y. Un fottuto dottore che si mette il gel su un guanto, si accomoda da tergo e gli mischia le carte. E’ un’immagine orrenda che mi accompagnerà per sempre
Dov’e’ quello che scriveva che il match finale era bello?
Voglio le sue argomentazioni a fronte di quanto appena svelatomi da Steven.
Ti do’ l’incipit:
“Nonostante spaccino come fantascientificamente equilibrato uno scontro fra Stallone e De Niro, il match e’ bello perché…” [inserire qui]
“anche lui ha chiesto a De Niro come mai ultimamente sta infilando una serie di film diciamo “meno interessanti” di quelli che interpretava a inizio carriera: la risposta è stata “che vuoi che faccia, il contadino? io so solo recitare…””
mi piace immaginare che questo scambio di battute sia avvenuto durante una pausa della scena taggata “never forget” nel post
@steven
non ti seguo ma forse è perchè non ho visto il grande match
Stiamo parlando di un film dove fanno vedere la visita alla prostata fatta a R-O-C-K-Y. Un fottuto dottore che si mette il gel su un guanto, si accomoda da tergo e gli mischia le carte.
Cristo, corro a farmi lobotomizzare.
@Nanni
Te lo dico io come se la giocano: (SPOILER) semplicemente e prevedibilmente il personaggio di Stallone non ci vede da un occhio, De Niro lo capisce e comincia a colpirlo dove lui non riesce a vederlo. Tutto qui. Detto questo considero il match tra i due la parte meno riuscita del film, si dice anche che De Niro si sia inventato una balla in fase di riprese (fatte senza controfigure) per evitare che Sly lo colpisse e ci andasse piano.
Su EX3 hai ragione quando dici che 130 minuti sarebbero ideali per valorizzare il grande cast e per questo ci spero. In quanto al film è chiaro che il progetto Expendables è una raccolta di figurine, ma stavolta credo che si siano accorti che la sola celebrazione con gomitini e battutine non basta e sono andati più verso l’azione.
@Steven
Mi riferivo in generale e non a te nello specifico, ma comunque vederlo in streaming non ti giustifica perché vuol dire che invece dei soldi hai buttato via due ore di tempo! XD
Dipende dai gusti ovviamente, c’è a chi piace l’autoironia e a chi non piace e la considera un’umiliazione. Dico solo che è inutile perdere tempo e criticare se già si capisce a cosa mira il progetto di un film come Il Grande Match.
Il problema dei film autoironici sta nel box office principalmente, infatti Sly fa un grande film “vecchio stile” come Bullet to the Head e non viene considerato credibile e fa flop, fa I Mercenari e fa il botto perché non ci si prende sul serio. Quindi è chiaro, per volere anche dei produttori, che la strada da fare è ormai quella. A me vanno bene entrambe le strade, ma sono curioso e spero che Schwarzy con Sabotage inverta la tendenza. Vedremo..
@giovi88: ok facciamo che mi accontento (non lo guardero’ mai lo stesso)
@nanni Eccomi, e che ha detto Steven di così brutto? Il match è bello, ben coreografato, si affrontano due pugili anziani non può essere una guerra come contro Mason Dixon è chiaro.
Si ma di che stiamo parlando?
Cioè chiariamo. Rocky Balboa è un film su un vecchio che implausibilmente sale su un ring e corca un giovane. E ci è piaciuto. Ci è piaciuto perchè era un film vero.
Questo è un film sui vecchi che giocano con i nipotini con la scusa di un incontro che si deve fare e sarà una farsa.
Cioè Rocky Balboa aveva un senso immenso soprattutto perchè la figura di un derelitto che fa tutto questo perchè non sa fare altro ed è attratto da questa cosa potenzialmente mortale è forte. Qua non c’è niente di tutto ciò, non c’è vera disperazione (di quella tangibile), non c’è catarsi, non c’è liberazione attraverso lo sforzo umano. Niente. Solo nipotini presi in braccio e vecchie fiamme sottobraccio!
@Jackie Ma questo è VOLUTAMENTE uno sport -commedy che non vuole prendersi troppo sul serio
grudge match non lo guarderò mai come mi sono sempre abilmente smarcato da tutte le svolte comiche di questi attori qui…giustissima la loro voglia e/o necessità di fare cose diverse ma non per questo me le devo vedere.
e mi sa che sto creed sarà il prossimo ad entrare nel club.
Allora ieri è stata proprio una fortuna che, al pomeriggio, abbiano proiettato quella maiolona sporca di Peppa invece del grande match evitandomi il fastidio di guardarlo… e poi dico di non essere fortunato.
FedericoSly: e su questo ci siamo. Ma il punto è: coma la stiamo buttando in commedia? Da che punto di vista? Non è una commedia demenziale, non è una parodia, non è una commedia romantica, non è una teen comedy ma è una commedia d’ambito senile. E’ Last Vegas porco il clero. Last Vega con Rocky. Poi uno non si deve incazzare….
Ho ragazzi ma criticare un film senza averlo visto che senso ha? (lo faccio pure io con Tatum faccia da cazzo)
@Jackie io non l’ho vista così, non ho mai pensato ha Rocky e neppure ha La Motta, mi sono divertito e gasato allo stesso tempo
Beh se non vedete un pattern… Red, Marigold Hotel, Last Vegas, Grudge Match… Ci sono tanti Abe Simpson che vogliono film adatti a loro, l’importante e’ starne alla larga fino a quando la prostata non inizia a dare noia.
off topic: la redazione prenderà in considerazione la possibilità di recensire American Hustle? mi piacerebbe avere la vostra opinione, l’ho visto ieri sera e mi è sembrato un’eccezione meritevole
@Calvin: hai sicuramente ragione, ma l’idea che il pubblico di questi film sia un esercito di gente che vorrebbe corcare di mazzate altra gente ma si ritrova solo con delle dita in culo mi diverte e mi inquieta allo stesso tempo.
@mezza seagal io ho trovato american hustle un eccezionale sfrangiamento di palle
A me “Il Grande Match” è piaciuto, voglio dire, ok la scena dell’esame medico a Sly era pessima e c’erano troppi rimandi all’ultimo Rocky (il figlio, il ristorante, i tg sportivi…), però dai, come commedia sapeva fare il suo lavoro
Io a sto giro, come ho già scritto qui (http://bit.ly/JVuCiA) qualche giorno fa pensando non se ne sarebbe mai più parlato altrove, sto col team che promuove Grudge Match.
In sostanza mi è piaciuto perché mi aspettavo una commediaccia ultrasbracata senz’anima con gag mediocri, tipo lo Scary Movie della boxe, e invece a sorpresa è un filmetto equilibrato, tutto cliché ma ordinati e distribuiti con cura, che non cerca di strafare né con le battute né coi sentimenti e in tal modo manda a segno parecchi colpi.
Che so, c’è sì l’immancabile gag col piscio, però è giustificata all’interno del training di Sly e soprattutto Alan Arkin (che da solo vale la visione, sul serio) la rende memorabile con dei tempi comici perfetti.
O, in un’altra scena, Sly e Kim Basinger (BELLISSIMA) camminano al parco insieme ai loro rimpianti, a un certo punto Kim dice “stiamo deprimendo i piccioni” e poi ridono: ecco, è tutto un film di piccoli momenti così che in qualche modo, grazie al mestiere ma anche a un bel po’ di cuore, misteriosamente indovinano la misura giusta tra ironia e malinconia. Robe che in mille altri film mi annoiano e/o fanno solo incazzare, ma qua invece me la raccontano sincera.
E se parliamo del match finale la mia risposta è: fottesega anche se non si fosse disputato, non è per nulla il centro del film ma solo un espediente per risolvere il rapporto fra i due protagonisti, va benissimo girato così all’acqua di rose tanto, se sei entrato in sintonia col film, ti sei già portato a casa quello che desideravi molto prima. Risolvevano per strada o al bar senza darsi nemmeno un pugno, funzionava lo stesso (anzi, sarebbe stata una scelta geniale e coraggiosa).
Poi non so, magari negli ultimi anni ho visto così poche commedie e zero virgola zero film sentimentali che ora mi accontento di poco, però Grudge Match è quel tipo di pellicola che quando la passeranno in tv rivedrò sempre volentieri, una delle poche tra quelle con tasso di calcismo praticamente nullo.
@darkskywriter questa è la mia nuova recensione ufficiale del film. Condivido ogni parola.
Scusate, ma quand’e’ che Stallone avrebbe vinto un Oscar come sceneggiatore?
Al massimo si e’ preso la nomination.
L’autoironia non può essere lo scudo che copre tutte le magagne, specie perchè non c’è almeno a livello autoriale, se invece per essa intendiamo due vecchi che fanno gli scemi per ricevere un assegno allora si, la risposta di De Niro vale anche per Sly quando fa film simili. L’autoironia nasce nella sceneggiatura non nell’ammiccare a precedenti ruoli di due pensionati che cercano di arrotondare altrimenti anche i film di Vanzina sono buoni, per carità in alcuni si ride e ci sono scene riuscite ma i besta che male di Boldi non ne fanno dei film ben realizzati.
Ma, tanto per capire, ho capito il problema Rocky, però a me preoccupa molto di più il problema La Motta. Non si va a fare ammiccamenti a La Motta, vero?! No, perché ciò sarebbe criminale. Non stiamo parlando di una versione in un universo parallelo di La Motta vecchio, riescono a non farmi pensare a La Motta vero? Potrei stare malissimo se ciò accadesse…
@Mezza Seagal
Non male American Hustle, gioca sul campo dello Scorsese stile Quei Bravi Ragazzi benino però poi qualche giorno dopo è arrivato il vero Scorsese e gli ha fatto vedere come si fa, a proposito di vecchi che hanno ancora il colpo del fuoriclasse.
Ha ragione darkskywriter.
spero proprio che “Rocco Buonvino” e “Joe Ricotta” siano tra le opzioni del prossimo premio Jimmy Bobo
“vista a ciglio di burrone” :)
Occasione persa sto grande match! Ma dal team delle commedie di Adam sandler che ti potevi aspettare…
Ah, però sulla regia! Interessante!
Stallone avrebbe potuto avere una carriera alla Clint Estwood, attore mediocre,ma con carisma; che suona come poca qualità,ma tanta quantità.
Quindi farsi ogni tanto un film d’azione per il conto in banca, ma non perdere il suo lato autoriale e la sua visione di cinema.
Invece si è giocato l’intera carriera in film tutti uguali e appiattiti.