Che poi davanti a certe scelte uno davvero è costretto a fermarsi e riflettere, a chiedersi perché. Perché, in nome di quanto c’è di più sacro al mondo, trovandoti per le mani un film di Paranormal Activity decidi di far finta di niente e venderlo come qualcos’altro? Eh lo so che voi, maliziosetti, state già pensando a una risposta. Ma, che vi piacciano o meno i film della saga ideata da Oren Peli, bisogna ammettere una cosa: sono delle macchine da soldi mica indifferenti. Costano davvero un cazzo e guadagnano più di una squillo d’alto bordo a un summit al Cremlino. Avrebbero dovuto chiamare questo film Paranormal Activity 4 1/2: lo Spin-off di Paranormal Activity che di sottotitolo fa Il segnato ma che in realtà è proprio un altro capitolo della saga di Paranormal Activity, eh. Paranormal Activity!, e invece niente: alla fine hanno nascosto la testa sotto la sabbia e optato per Il segnato. Contenti loro…
Una premessa, doverosa: a me il primo Paranormal Activity era piaciuto. So che vado contro l’opinione di molti miei colleghi e di tante/i tra voi fancalciste/i (ormai bisogna usare la formula al contrario visti i risultati dei recenti Sylvester) che detestate Orrendo & Peloso per tutta la genia di found footage da mezza tacca (sequel del suo film inclusi) che ha riversato su questa valle di lagrime. Va detto che sono di parte: a me le storie di demoni che ti sussurrano nelle orecchie di notte e fanno “Bu!”, oppure aprono le porte e ti entrano in camera dopo aver calpestato la merda del cane del vicino e ti lasciano le impronte, mi fanno paura. Anzi, non è che mi fanno proprio paura, diciamo piuttosto che mi cago sotto. È più forte di me.
Il primo Paranormal Activity fa queste cose e le fa bene, tiene una tensione che levati, a partire da due trucchi in croce vecchi come il cinema, e alla fine dormi male, malissimo, ti rigiri nel letto con il terrore di sentire Pazuzu che ti dice le cosacce o ti suggerisce i numeri del lotto sbagliati. Ciò detto, i sequel mi fanno cagare, e non “sotto”. Prendono l’idea del primo, la stretchano per altri ottanta minuti a testa senza invenzioni degne di nota (a parte la moltiplicazione dei punti di vista, che però ha l’effetto collaterale di strapparti dalla simulazione della realtà e svelare la finzione) e non fanno paura. E se non fanno paura neanche a me, date le premesse che vi ho già enumerato, allora state certi che proprio non la fanno. Aggiungo, per correttezza: non ho visto il quarto, ma mi pare di capire che è la stessa roba solamente in versione hipster. Grazie, ma no grazie.
Seconda premessa: The Marked Ones è un brutto film. Oh, lo dico fuori dai denti per quelli che magari c’hanno il caffè sul fuoco, l’auto parcheggiata in seconda fila o la nonna che attende il massaggio ai piedi in cambio della mancia. Voi potete pure andare adesso! Tutti gli altri sono ancora qui? Posso andare avanti? Bene.
Come approcciare Il segnato senza dire le solite trite banalità su quanto il found footage sia abusato di questi tempi? Forse la cosa migliore è partire da una considerazione: dopo la visione di V/H/S/2 appare chiaro che il found footage in sé non sarebbe nemmeno il male supremo al mondo, se usato con intelligenza e con la voglia di dire qualcosa di nuovo/interessante. E, almeno nei primi minuti, Il segnato ci prova a fare qualcosa di leggermente inedito nella saga – e da questo si capisce perché si tratti di uno spin-off anziché di un sequel. In parte, certo, è per via del chiaro target latino del film, ambientato a Los Angeles tra gli ispanici. In parte perché non si lega direttamente alla maledizione delle sorelle Featherston, e resta quindi “ai margini” della mitologia della saga vera e propria. Ma il vero motivo è che, stilisticamente parlando, Il segnato è molto diverso dagli altri film della serie. Dove quelli erano girati prevalentemente in interni e giocavano sulla claustrofobia, muovendosi tra varie telecamere a circuito chiuso e contando quasi solo sugli spaghetti – pentole che cadono, porte che sbattono, versi agghiaccianti e tutto il campionario del bubu7te – The Marked Ones è la versione “guerrilla” della serie, si muove soprattutto in esterni, con camere a mano, effetti ben più plateali e una dose di azione a tutto tondo che i capitoli precedenti non avevano. E poi ci sono I SUPERPOTERI.
Esatto, qui il protagonista è un baldo giovine che, quando viene posseduto dal Demonaz di turno, ci vengono i poteri maggici. Viene aggredito da due teppisti e li scaraventa a venti metri di distanza con la sola imposizione delle mani. Fa galleggiare in aria il cane. Si lancia in skateboard giù per il corrimano di una scala e atterra senza farsi un cazzo. Cose così. Guardandolo, non ho potuto fare a meno di pensare che Christopher Landon – sceneggiatore della serie che qua debutta anche alla regia – deve essersi guardato Chronicle e aver gridato: “Pure io!”. Intendiamoci, non è che questo sia un male di per sé, anzi: il cinema di genere vive da sempre di imitazioni. Però, se l’intento era quello di fondere Chronicle con l’horror demoniaco, il risultato è un pastrocchio per nulla riuscito e che, questo è il vero problema, fa ancora meno paura degli altri sequel.
Poi, non voglio mica fare il rompicoglioni di turno, lo so anche io che in un horror ci devono per forza essere dei protagonisti un po’ tonti che fanno quelle cose che noi non ci sogneremmo mai di fare, tipo scendere nel buio scantinato di una casa inquietante dove è avvenuto da poco un delitto, dopo aver sentito strani rumori. O tipo CONTINUARE A TORNARE alla casa suddetta (e portarci pure delle tipe per schiacciarsele) anche dopo che hanno deciso di non immischiarsi perché il sospettato del delitto è fratello di un gangsta locale. Però, zio, se io una mattina mi svegliassi e scoprissi di avere sul braccio quello che ha tutta l’aria di essere un morso sanguinante, chiaro portatore del morbo della morte, non la prenderei con nonchalance come fa qui il caro Jesse. Ecco come la prende Jesse:
Ecco come la prenderei io e, credo, tutti voi:
A parte questo, c’è anche una serie di scene in cui Jesse e i suoi amici dialogano con un Simon che risponde alle loro domande usando la luce verde per il “Sì” e quella rossa per il “No”. All’inizio sembra casuale e loro ci scherzano su, ridendo nervosamente come faremmo noi. Ma quando capiscono che a rispondere è davvero un’entità invisibile, secondo voi come la prendono?
Esatto. Niente niente che ‘sto film l’ha scritto magari Lindelof?
Un vero peccato, perché un paio di buone idee di messa in scena ci sono: in particolare, c’è una scena in cui Jesse e il suo amico di cui non ricordo il nome, che chiamerò Pedro per comodità, sentono urla strazianti provenire dal condotto di aerazione e decidono di indagare. Prendono una mini-telecamera e la calano con uno spago nel condotto per spiare l’appartamento di sotto, dove vive la gattara dei Simpson, una signora mezza matta sospettata di stregoneria che è, ovviamente, la vittima del delitto di cui sopra. Vediamo allora il doppio punto di vista della telecamerina calata da Pedro e di Jesse che riprende le riprese trasmesse dal suo televisore.
A parte questo, i restanti ottanta minuti (i più lunghi della vostra vita) li passerete a chiedervi costantemente “Macheccazzofai??”, ogni volta che uno dei personaggi si ritroverà a fuggire da pazzi indemoniati intenzionati a ucciderlo, senza smettere neanche per un secondo di riprendere. Ok il found footage ma #coglioniNo, eh.
Per finire, chiedo a chiunque avrà l’ardire di vederselo di spiegarmi nei commenti il finale: va bene la strizzata d’occhio alla mitologia, va meno bene mandare tutto in vacca nel nonsense più totale. Rimanete sintonizzati dopo il brevissimo stacco pubblicitario se volete saperne di più.
SPOILER: Pedro e Dolores (il nome potrebbe non corrispondere alla realtà), amici di Jesse, stanno cercando il ragazzo scomparso e rintracciano l’indirizzo dove pensano che sia stato portato. Si ritrovano in una villetta dove si sta per svolgere un sabba. La congrega ovviamente è quella della nonna di Katie e Kristi (che abbiamo conosciuto nel terzo film). Pedro percorre le stanze buie della casa e, non si capisce come e perché, si ritrova davanti Katie. Questa, nel vederlo, chiama suo marito Micah che arriva prontamente, e viene accoltellato a morte dalla moglie. Pochi secondi dopo anche Pedro trova la morte per mano di Jesse. Partono i titoli, e noi ci ritroviamo seduti, con le luci della sala accese a illuminare la nostra espressione di confuso sgomento. Che cazzo abbiamo appena visto? Era la notte in cui Katie ha ucciso Micah nel primo film? E se così, allora Pedro ha viaggiato nel tempo? O il film era ambientato la stessa notte del primo? Cresceranno i carciofi a Mimongo? Ma soprattutto: si risolverà mai la crisi in Darfur?
Io proprio non lo so: chiedetelo a Oren Peli.
DVD-quote:
“Che cazzo ho appena visto?”
George Rohmer, i400Calci.com
Non vedo robot che cavalcano dinosauri brandendo una spada. Un po’ come le navi da baseball, quando le hai viste il resto non ha più molto peso
Visto solo il primo…noia a pacchi e risate involontarie…sta serie sembra che stia prendendo una piega più deleteria di quella di saw, dove almeno i macccosa per una trama che andava sempre più a puttane era bilanciata da torture sempre più truci e fantasiose.
@George: torna indietro nel tempo grazie ad una porta spazio temporale che si intravede anche sul libro della vecchia pazza del piano di sotto! Poi che cazzo se ne faccia il demone e company una porta spazio temporale è un altro discorso.. A me non è dispiaciuto, almeno per il fatto che i personaggi sono meno antipatici degli altri sequel e che si cambia ambientazione. Per quanto riguarda la storia, gli sceneggiatori andranno avanti alla cazzo fino a quando gli incassi glielo permetteranno. Aspetto con sempre più basse aspettative il quinto (sesto?) capitolo in ottobre/novembre
Ok grazie a te e wikipedia ora mi è tutto chiaro. Lo trovo comunque un finale del cazzo giusto per infilarci la mitologgia.
Ma se in originale era The Marked Ones, perché in italiano è diventato singolare? C’è un motivo valido?
Perché in effetti jesse è solo l’ultimo dei segnati. Il titolo italiano si concentra solo su di lui anziché sul fenomeno. Ci può stare.
ma che è, donnie darko?
pur nella consapevolezza che la gif non è tratta dal film, ho controllato lo stesso su imdb se Christina Hendricks ci recita e ci sono rimasto malissimo che ovviamente non è così
ma davvero in questo film c’è un Simon posseduto? miglior WTF del 2014!
p.s. il primo a me era abbastanza piaciuto, gli altri invece non ho mai avuto la forza di vederli. troppe recensioni negative.
LA vera domanda: c’è patata?
La sola risposta possibile: NO.
Avevo visto il primo spinto dalla ggente che “Buuu fa paurissima!”, “Non ho dormito la notte”, etc…
Fortunatamente ero a casa e un bel Ctrl-frecciadx su vlc permette lo skip in avanti, mi fermavo sui frame che sembravano significativi per capire se c’era “succo”, ma niente. Film finito. Ctrl-del sul file.
Quando vedevo i trailer dei seguiti in tv cambiavo canale.
Ora, per fregarmi, hanno chiamato questo in modo diverso e non farmi cambiare subito, ma e’ stata una questione di pochi secondi per bollarlo come merita.
Con soli 10 mesi di ritardo mi accingo a scrivere un commento avendo visto il suddetto film oggi….il film in sè merita proprio poco ma incastrato nella Paranorma Actcontinuity secondo me ha un suo perché, fosse solo per lo spiegone della tipa che incontrano nel parco che praticamente snocciola il PERCHÉ Orenino ce la sta sfrantegando da anni…altra cosa…mi pare che questo film sia ambientato contemporaneamente al primo e che SPOILER la porta che attraversa Pedro alla fine sia solo “spaziale” trasportandolo nella casa di Katie e Micah durante il finale del primo film….concludo sottolineando che togliendo tutte le parti morte e rimontando i 5 film in un lungometraggio da 50 minuti probabilmente sarebbe una bella storia di streghe che SPOILER stanno creando con successo un esercito di demoni
Figurati io che commento dopo 4 anni XD Ma l’ho visto solo oggi. In realtà sto colmando la lacuna di pupparmi tutta la serie in un colpo solo (mi ero fermato al primo, di base detesto i sequel e quindi…).
Giusto qualche impressione:
– mi sono divertito più che con gli altri, soprattutto rispetto al 4 che è stata una mattonata sui coglioni allucinante, l’ho visto fino alla fine solo per essere certo che l’amico non riuscisse a bombarsi la biondina (SPOILER non ci riesce, manco un bacetto), questo almeno presenta qualche variazione sul tema (ci vengono risparmiati lampadari che ondeggiano e porte animate) e poi non lo so, a me l’amico “Pedro” (Hector) fa simpatia per quanto è coglione;
– Nessuna giustificazione né senso nell’usare la telecamera. In una casa chiusa circondato da pazze, vedere Hector che tenta solo con la mano sinistra di forzare ridicolmente le finestre chiuse è l’unica cosa davvero soprannaturale del film;
– Reazioni umane, come in recensione, totally no sense: tutti tranquillissimi di vedere morsi, sangue, giocattoli animati ecc., tutti con l’istinto di conservazione inferiore a quello delle cavallette;
– “Quanti anni ha il tuo amico?” “18” “Ecco, perché 6+6+6”. No. Ti prego, no.
– La cosa più inquietante del film è che si inizia a spiegare che le streghe stanno raccogliendo bambini in giro per il mondo… questo per me ha il solo significato che ci propineranno spin-off con varie ambientazioni nei secoli dei secoli;
– Finalone alla cazzo totale che, anche se hai cercato di spiegarmi che c’è di mezzo un portale per viaggi nel tempo, non ha veramente alcun senso (il solo fatto di tirare in ballo il portale temporale non ha senso – al massimo era più logico un passaggio tra due mondi -);
– Per rispondere ad un commento sopra e concludere, c’è patata ma ovviamente non si arriva al sodo. Proprio come l’intero film.