Sono un turista bravo e consapevole. Una volta sono stato in Danimarca per andare a vedere Legoland, che si trova a Billund e di cui mi sa che vi ho pure già parlato, e ho scoperto Nicolas Winding Refn. Passeggiavo annoiandomi con la mia fidanzata di allora per le strade di Copenaghen e ad un certo punto vedo la locandina di questo film che si intitola Pusher. C’è della gente che fa brutto con le canottiere, i pantaloni della tuta, le mazze da baseball e le pistole. “Uh, hai visto che vestitino pazzesco in quella vetrina carinissima?” chiese lei. “Scusa, non ti sto ascoltando. Non mi interessano i vestitini a fiori della Danimarca. Devo spendere dei soldi per il bene del mondo: vado a comprare un DVD in danese senza sottotitoli!”. E quindi sono arrivato a Nicolas Winding Refn molto prima di voi. Cioè, è giusto secondo me sottolinearlo. Voi eravate lì che vi accapigliavate sul nostro sito dopo il Sylvester dato a Drive, mentre io, back in the days, ero già pronto a dire che aveva stufato, che era meglio quando faceva i dischi punk, poi l’ho rivalutato e poi mi ha definitivamente rotto le palle. Cioè, sono come Enrico Ruggeri: Nicolas Winding Refn prima di te.
Tutto questo perché sono un bravissimo turista. Qualche anno dopo vado in Brasile. Anche del Brasile vi ho già parlato, ma si sa, ormai sono un vecchio rincoglionito che racconta sempre le stesse cose. Anche perché comunque parliamo di Legoland e Rio de Janeiro, due tra i posti più belli al mondo. Cioè, è anche normale che una che fatto quelle esperienze tenda a ribadirle il più possibile. Comunque, ero in giro per Rio con tre miei amici appassionati di calcio che continuavano a dirmi: “Dai, oh, basta andare in spiaggia a bere le caipirinhe circondati da gnocche che ballano! Andiamo al Maracanà!”. Apro una parentesi utilissima alla comprensione ultima del mio post. Sapete che a Rio de Janeiro c’è poca figa? Giuro. Cioè, in proporzione sono molto più belli gli uomini. Che per altro non fanno altro che allenarsi tutto il giorno. Per cui la cosa è così: arrivi speranzoso del fatto che tutte le Giselle Bundchen che incontrerai si innamoreranno del tuo fascino esotico ed europeo, mentre in realtà ci sono solo delle brutte e comunque tu fai cagarissimo in confronto a l’ultimo dei pirla che passa tutte le sue giornata ad allenarsi sulle parallele in spiaggia ed ha un fisico scolpito nel marmo. Chiaro? Ok. Comunque, i miei amici mi portano al Maracanà a vedere Flamengo contro Corinthians. Finisce 1 a 0 per il Flamengo con un gol di Adriano e noi impariamo a memoria tutti i cori del Flamengo. Usciamo dallo stadio e finiamo in 5 diverse risse che a Rio quella partita lì è un po’ sentita. Noi tanto non abbiamo problemi perché, siccome siamo coraggiosissimi, siamo andati allo stadio praticamente nudi per tema che ci inculassero il portafoglio e quindi riusciamo a scappare grazie alla nostra nudità. Mentre siamo sull’autobus che ci sta riportando in ostello (sì, sono andato a 30 anni in ostello in Brasile…), vedo la mega locandina di Tropa De Elite, un film brasiliano con tipo degli attori brasiliani, le scritte in brasiliano e tutto un contesto brasiliano. Vedo che c’è uno con una gran fazza con un fucile in mano e un bel simbolo cucito sul braccio: un teschio con un coltello infilato nel mezzo e due pistole incrociate dietro. Ho subito un’erezione, cosa che – a causa delle lamentele altrui – mi obbliga a scendere dall’autobus. Saluto dunque i miei amici e vado al cinema vedere Tropa De Elite. Da solo. Nudo. Ma prima di andare avanti, ecco a voi la testimonianza della mia gita al Maracanà e il coro più bello del mondo fatto dai tifosi del Flamengo. Mi si spezza il cuore. Grazie all’amico Zigulì all’Amarena a cui ho dovuto insegnare We Transfer per farmi passare questo video. Noi eravamo lì. Tu no.
Tropa De Elite è un filmone. Ma un filmone vero e proprio. Una di quelle perle che scopri e rimani assolutamente interdetto dalla sua bellezza e ti chiedi: “Ma perché? Perché, Gesù, noi abbiamo il cinema che ci ritroviamo e questi fanno una bomba atomica come Tropa De Elite?”. Il film è così: il protagonista è Roberto Nascimento, detto Beto, capitano del BOPE. Lo interpreta Wagner Moura che è un attore talmente pazzesco che qui ti caghi addosso ogni volta che parla, ma se lo guardi bene nelle foto è alto tipo un metro un cazzotto e peserà, boh, 70 chili. Il BOPE è Batalhão de Operações Policiais Especiais, ovvero il Battaglione per le Operazioni Speciali di Polizia. Sapete che a Rio ci sono le favelas, no? Nelle favelas ci sono quei due o tre criminali, armati fino ai denti, che non ci mettono manco mezzo secondo a ucciderti. Perché sono poveri, incazzati come le bisce e manco hanno i documenti per cui sa che cazzo gliene frega a loro. Quando vai a Rio, nelle favelas è meglio non andare così a cuor leggero. Quando succede un casino brutto nelle favelas, che vuol dire che tipo è come la guerra, quella con i fucili e le mitragliette, ci mandano il BOPE. IL BOPE arriva, vestito di nero, con quello stemma lì con il teschio, le pistole e spacca tutto.
Non sono come la polizia normale, loro sono dei cazzo di killer addestrati. Beto ci introduce con un voice over a questo mondo e poi ci presenta due nuovi amici: Matias e Neto, due piccoli poliziotti normali. Ce li fa vedere mentre sono appostati con un fucile in mano sotto una casa di gangster nella favelas che giocano a biliardino. Questi hanno più armi che il furgone dell’A-Team e loro sono lì sotto, in due con solo un piccolo fucile. Il fucile punta in direzione della piazza della favelas dove al momento c’è una festa piena di fighe, criminali e poliziotti corrotti. Beto, sempre in voice over ci dice che lui è stanco di fare il lavoro che fa e che tra questi due piccoli poliziotti si nasconde il suo successore. Chi sarà un giorno a comandare la Tropa de Elite? Chi sarà a capo di quel piccolo esercito di cazzutissimo guerrieri che vivono in una megalopoli che per molti di noi è solo una meta turistica e che invece assomiglia per certi versi a una vera propria zona di guerra? Poi parte un colpo di fucile. Freeze frame. E inizia il film.
José Padilha all’epoca aveva fatto un documentario intitolato Ônibus 174. L’ho recuperato ieri sera, sulla scia dell’entusiasmo. il 12 giugno del 2000, a Rio de Janeiro, un criminale, un Niño de Rua, si mette in testa di rubare un autobus di linea, il Bus 174 del titolo. Ha una pistola, pippa cocaina da tre giorni e non ha nulla da perdere. Prende in ostaggio una decina di passeggeri e blocca un’intera città. Fuori dall’autobus, in attesa c’è la polizia, c’è il BOPE, c’è la stampa e ci sono i curiosi. Dentro, il macello. Non vi dico di più (anche se vi consiglio assolutamente di recuperarlo), ma si tratta di un documentario pazzesco che, partendo dal fatto di cronaca singolo, riesce ad allargare il discorso parlando di un’intera città come Rio. Si ricostruisce la storia personale del sequestratore, di tutti coloro che erano su quell’autobus, si racconta la storia di una città, dei suoi fatti di sangue, di un’intera parte della popolazione che vive senza alcuna regola, sotto la continua minaccia di essere uccisi dalla polizia o di morire di fame a un angolo di strada.
Bus 174 va molto bene e Padilha insiste su quella strada. Compra i diritti del libro Elite da Tropa, dell’antropologo Luiz Eduardo Soares e dei veri ufficiali del BOPE André Batista e Rodrigo Pimental. Il problema è che in Brasile quelle cose le puoi solo leggere, non le puoi raccontare per immagini in un documentario. Perché, come detto, lì è in corso una guerra vera e propria. Tutto quello che si poteva fare l’ha già fatto, rischiando, in Bus 174. Allora José fa un po’ come Garrone ha fatto con Gomorra: prende un libro “documentaristico” e ne tira fuori un film di fiction. Una fiction che in questo modo ha l’opportunità di essere più reale del Vero. Ora, non mi rompete i coglioni che il vostro amico più intelligente di voi vi ha detto l’anno scorso che Saviano fa schifo e il film di Gomorra non v’è piaciuto. Diciamo che l’operazione Tropa de Elite è simile all’operazione Gomorra. Si vede che Padilha viene dal documentario e si nota, soprattutto ad una seconda visione, che alcuni passaggi sono un po’ forzati. Forse quella voce fuori campo che spiega tutto è un po’ troppo ingombrante, ma è anche vero che non c’è il tempo di accorgersi di piccoli difetti o di sbavature. Il ritmo è altissimo e le cose da raccontare sono tante, tantissime. Perché non c’è solo la storia di Beto, di Matias e Neto. C’è la Storia di una città come Rio spiegata anche a uno che magari non metterà mai piede in Brasile. Ora, non so se avete mai avuto la fortuna di vedere The Wire, la vecchia serie della HBO ambientata a Baltimora (che è l’unica serie più figa di Breaking Bad che io abbia mai visto). Alla fine della quinta stagione, dopo aver capito gli intrighi che ci sono tra i palazzi con gli spaccini, dopo aver capito le magagne tra i portuali, i sindacati polacchi,la mafia greca, le beghe politiche legate all’edilizia, alle elezioni del sindaco e al sistema educativo, dopo aver capito come funziona la stmpa in una città così complessa, ti sembra di aver vissuto per un anno della tua vita a Baltimora. La conosci, ti ci ritrovi, l’hai vissuta sulla tua pelle solo guardandola in televisione. E con Tropa de Elite è un po’ così: lascia stare che son stato a Rio de Janeiro davvero, ma io ho fatto la vita del turista bambascione. Non mi sono manco avvicinato a una delle favelas e quando sono andato a Copacabana ancora un po’ mi cagavo sotto solo perché uno mi ha chiesto dei soldi in mezzo alla strada. Però dopo aver guardato il film di Padilha hai l’impressione di conoscere un po’ di più quella città. Perché sai come lavora la polizia, conosci i motivi e i modi in cui mette in pratica una corruzione folle. Capisci come ragionano i ragazzi, gli studenti di diversa estrazione sociale nel momento in cui sono costretti ad avere a che fare con le Forze dell’Ordine o con un sistema malavitoso che in qualche modo regola la oro esistenza. E poi capisci anche la mentalità di un protagonista che, di lavoro, uccide la gente. Di lavoro, mette dei sacchetti di plastica in testa a della gente e la interroga così. Di lavoro si agirà tra delle baracche con un fucile in mano pronto a sparare a tutto quello che si muove.
Il secondo film della serie, Tropa de Elite 2 – O Inimigo Agora é Outro, arriva tre anni dopo, nel 2010. Nel frattempo José Padilha è diventato tipo Dio in Brasile. Il suo film in patria è stato il primo a finire illegalmente in rete prima della sua uscirà ufficiale. Se lo sono visti tutti così ma comunque è stato il maggior incasso dell’anno. Vince l’Orso d’Oro a Berlino nel 2008 e fa il giro del mondo. In Brasile vengono girati ben 3 seguiti apocrifi che non riesco a trovare ma vorrei tantissimo vedere. Insomma, un casino. E Padilha fa un seguito che forse è ancora meglio del primo, ma che punta in direzione quasi opposta. Tropa de Elite 2 parte con una rivolta in un carcere (per altro portata avanti da Seu Jorge, quello che canta le canzoni di David Bowie in portoghese in Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou) ma poi abbandona quasi completamente la strada dell’action per concentrasi ancora di più sull’aspetto The Wire della questione. Il tutto gira ancora attorno alla corruzione delle forze di polizia, ma qui le cose si fanno ancora più specifiche. Beto Nascimiento non è più neanche sul campo, l’hanno messo in un ufficio a coordinare delle operazioni per cui, figuratevi. Siamo al limite con il film prettamente calcista. Ed è pure strano, eh? Perché quando poi Padilha si mette in testa di girare delle scene action, è uno che la sa lunga. Sembra quasi un Greengrass in stato di grazia. Quando c’è da premere l’acceleratore, sa come fare e gli piace anche farlo vedere. Ma a lui, evidentemente, interessa di più altro. In questo, e siamo al terzo paragone che ci serve ad inquadrare Padilha, possiamo avvicinarlo a Sollima Jr., regista e autore di Romanzo Criminale e A.C.A.B. Le possibili letture politiche o schierate dei film di Padilha non hanno alcun significato: il suo approccio documentaristico alla materia serve anche ad avere quella specie di ambiguità che, oltre a preoccupare tutti coloro che se guardano un film esotico vogliono, esigono che ci sia solo una ferma condanna degli sbirri cattivissimi e tanti bei colori, rende il racconto più sfaccettato e quindi più interessante. In conclusione proprio questo aspetto di Padilha rischia di essere il più interessante se pensiamo al Robocop originale. Perché può essere che il digitale, i robot, i soldoni, la fotta, le multinazionali del terrore che stanno dietro alla produzione di un film del genere, gli attoroni, possano in qualche modo influire sulla realizzazione tecnica del film di Padilha. Ma quando sarò in sala a vedermi il suo Robocop, io cercherò un po’ di quella sua visione cinica, realista, fredda e vera che mi ha fatto amare il suo cinema. Una visione che se ben utilizzata potrebbe essere perfetta per rileggere e riadattare alle nostre esigenze un film come Robocop. E che spero sia riuscito a conservare.
Certo che dopo questa mega ritrattazione del grande Casanova su Refn (non so quanto condivisa da chi in redazione si era maggiormente esposto sul daltonico bamboccio dai gusti cinematografici efebici), a qualcuno fischieranno le orecchie. Il meglio di quanto fuoriuscito dal bimbo daltonico resta a mio insindacabile avviso Bleeder, e lo dico così, per inciso.
Cordialmente, Ciobin Cocister Rh+
CEO at Cocister Sentiment Instruments LTD
Filmoni i 2 tropa de elite.Forse al secondo avrei tolto gli ultimi 3 secondi,ma va bene così.
E IMDB mi aveva detto che il primo tropa ha il voice over perchè inizialmente i protagonisti dovevano essere le due reclute,col capitano nascimento solo sullo sfondo,solo che al montaggio si sono accorti del CARISMA ed ecco il narratore.E mo’ ditemi perchè in Elysium non hanno fatto lo stesso.
Vedremo se riuscirà a conservare il suo stile in una produzione del genere, che potrebbe portare a dei buoni risultati. Recensione imminente quindi?
Coglierò l’occasione per recuperare Tropa 2 che mi sembrava ad intuito il solito seguito sulla scia del successo del primo
Daje che ormai manca pochissimo all’uscita del buovo Robocop….
Il 1 trova è un filmone, tesissimo e molto reale. Il 2 invece mi ha fatto cacare e incazzare, ma forse ero io ad avere ancora negli occhi il 1 e mi aspettavo un’altra cosa così
Che bomba il coro del Flamenco in curva
piaciuti entrambi in modi diversi, molto bello il pezzo di casanova. solo a me il pad sembra max pezzali?
visto solo il primo, filmone.
e senza entrare nel dettaglio, pare che il suo sbarco ad hollywood sia riuscito, stando alle recensioni che girano, domani sera comunque in sala…
io temo che Casanova prenderà con Padilha la stessa brusticata che ha preso Luotto con Park Chan-wook e il suo Stoker… :-(
Verissima la fotografia di Rio. Ero allibito. Tutti che corrono e pompano lungo la spiaggia e le poche gnocche che ci sono non ti cagano di pezza. Amarezza.
ecco, a me del nuovo Robocop non fregava praticamente nulla, non avevo nessuna intenzione di andarlo a vedere.
adesso mi toccherà spendere altri 9€ ;)
hype alle stelle ora che so chi è il regista.
btw @casanova, ottimo modo per presentare un regista.
Boia che pezzaccio Casanova, ci ha provato, non riesco comunque ad avere il tuo stesso ottimismo per colpa di un trailer che a parer mio non prospetta niente di buono, a partiree dalla morte di Murphy fino al design e alla.famigliola, ho visto più buonismo ammerigano in due minuti che in tutta la filmografia di Verhoeven. Poi o lo so che questo remake non potrà mai avvicinarsi ad uno dei.filmoni più oni di sempre, ma per farmi uscire dalla sala contento dovrà almeno essere una roba dura e cazzuta e non il solito cinecomics Marvel demmerda.
ne avevo un buon ricordo di tropa. Ma ora mi tocca proprio rivederlo. E direi di unirci tenendoci per mano intorno a un fuoco sacro per pregare nella riuscita del nuovo robofilm
La personalità e le palle padilha le ha già dimostrate, continuerà a sfoderarle o se le taglierà in nome del soldo e dell’industria malvagia di Hollywood?
tutto ciò che ho sempre pensato, solo scritto meglio!!!
Belladipadilha e` un registone. Tropa 1 e 2 sono filmoni belli sanguigni e tesi dove padilha aveva molto probabilmente ampio raggio d’azione (nel bene e nel male), non sono del tutto convinto che a hollywood le cose siano andate allo stesso modo, e questo temo possa essere MOLTO MALE. Comunque, se ti giochi la carta hollywood confrontandoti con un mostro sacro come Robocop, o sei un pazzo, o hai finito i soldi per la gggioga, o pensi di averle sufficientemente quadrate per tirarne fuori un film decente, quantomeno di mestiere (e Padilha di mestiere a mio avviso ne ha da vendere). Il trailer, siamo tutti d’accordo, per il momento non sta dicendo molto. Ma anch’io sono per dargli una chance.
OT:
qualcuno puo` spiegarmi COSA CAZZO e` questo?
http://www.youtube.com/watch?v=E6Uj2_Fwc8Q
Mi sa che lui stesso fra le righe aveva fatto capire che non è che gli abbiano concesso grossa libertà, accenno di polemichina sui droni a parte…
Tropa è quel film dove a un certo punto Baiano da fuoco a un tizio vivo tenuto legato dai copertoni ma quando poi vede il braccio di Neto e capisce che è del Bope realizza, e lo fai pure tu, che sta nella merda.
@casanò: se stavi in curva per flamengo-corinthias con gol dell’Imperatore, era agosto 2009 però. 2010 stava già altrove
padilha è un figo e non ci sono dubbi, tropa de elite è un bel film. però questo non smorza nessuno dei miei dubbi su robocop. voglio dire, se hollywood è riuscita a smosciare le palle di john woo facendolo passare da 300 morti a film a 5-6 se va bene (e non c’era neanche ancora la piaga del PG-13), che fiducia posso avere io in questo tizio?
e poi robocop è qualcosa di davvero troppo grande per accettarne di buon cuore un remake. non so, è come se facessero il remake di die hard o di indiana jones (entrambi in programma a quanto ho tristemente letto).. no, cazzo.
poi è vero che si leggono anche cose molto buone sul film, e il cast non è niente male, ma niente riesce a cancellare dai miei occhi la faccia da fesso del protagonista, sia che lo si paragoni a peter weller, sia che non lo si faccia.
rimango molto, molto scettico.
poi io quando ho letto la prima volta di padilha alla regia ho immaginato il lento incedere di robocop e la sua lucente armatura attraverso una favela brasiliana del futuro, più povertà, più disperazione, più violenza. un one man tropa de elite, e allora mi poteva pure andare bene l’armatura nera che fa più squadrone della morte. boh, vedremo.
@Lars:
mi gioco le palle che lo screen time di glover, madsen e del nippo non supera i 4 minuti complessivi, e che se n’è andato con loro tutto il budget. e poi io un film con un’esplosione così oscenamente brutta non lo guarderei nemmeno sotto tortura. e io voglio bene a michael madsen!
José Padilha puo’ essere bravo quanto vuole ma PG-13!
Sulla bravura di Padella non si discute, Tropa de Elite è una bomba. Non so voi, ma riguardo la brutalità di quella polizia durante la visione la mia prima reazione non è stata “spero che questo film faccia riflettere sui metodi del Bope” quanto piuttosto “dagli sacchetti in fazza a sti stronzi!”. La cosa il giorno dopo mi ha inquietato abbastanza.
Ecco tutto questo in robocop 2.0 PG-13 la vedo dura.
@past:io non voglio neanche immaginare che conoscenze abbiano glover e madsen per apparire in quella cosa.
@steven: Faccio il precisino e ti dico che son piuttosto sicuro (scena ospedale)che il tizio a cui fanno il mandela necklacing era un altro.
Il documentario Onibus 174
http://www.youtube.com/watch?v=4mQ2b-PE7Iw.
@Matri: spè, non ho mica detto che il tizio è lo stesso. Quello che bruciano mi sa che era un assistente sociale. Neto è il pupillo di Nascimento che – altro momento del film – viene ferito da Baiano il matto. Solo che poi Baiano riconosce il tattoo del Bope nel braccio e lo fa portare in ospedale dove [SPOILER] crepa. L’ho rivisto da poco.
Li ho messi lì in relazione per suffragare la cosa che “ok la favela è brutta, ma il Bope fa cagare addosso pure quelli che bruciano vivi i cristiani”
Io regolo l’aspettativometro ESATTAMENTE su “un pochino meglio del reboot di Total Recall, un pochino peggio o ad andar di culo equivalente a quello di Dredd” e vado sereno.
anzi, considerato che Dredd era R, ad andar VERAMENTE di culo
@darksky Fosse come dredd uscirei in strada ballando la danza della pioggia e sparando ai barboni
ma MAGARI fosse come dredd….cazzo probabilmente il film piu` sottovalutato degli ultimi 5 anni
@Reverendo un tropa de elite 3 con robocop che giustizia bambini nelle favela, finché non riacquista coscienza, resuscita come nuovo cyber messia e trucida i corrotti merdosi, ecco lo avrei già premiato ai Sylvester senza vederlo.
@Benve sono sicuro che in quel posto magico dove finiscono i film perduti, insieme al dune di jodorowsy, alla versione con 90 minuti di gore aggiuntivi di event horizon, alla versione violenta di jack reacher e a tanta altra roba bellissima che non vedremo mai, il brasilian robocop x-rated esiste.
sigh…
D’accordo su tutto, gran regista. Il secondo Tropa mi ha un po’ deluso dopo la seconda visione (forse perché l’ho visto doppiato e forse perché mi è parso un po’ troppo caricaturale e meno ricco di sfumature), per me il primo resta il migliore dei due. Un piccolo appunto: menino(s) de rua
Sol
@Il Reverendo: Io ci aggiungo il Don Chisciotte di Terry Gilliam.
Di Padilha in realtà ho visto solo il primo Tropa de Elite e mi è piaciuto un sacco. Il secondo lo devo affrontare quanto prima, ma il documentario proprio non lo conoscevo.
Mi sa che se lo trovo me lo vedo in scioltezza.
Puoi anche avere a disposizione il più grande cecchino sulla faccia della terra a disposizione, ma se lo mandi ad una sparatoria con un coltello farà poco… Padilha uguale, era spacciato fin dall’inizio con questo remake.
PI GI TREDICI , come ha già detto qualcuno, e sempre come qualcuno le mie aspettative vanno sotto zero. Io opto per “un autore che è stato schiacciato dalla sua produzione”. Poi se ne esce un buon prodotto sono disposto a fare penitenza con piacere.
Quella lucina rossa lì…
http://static.guim.co.uk/sys-images/Guardian/Pix/pictures/2009/3/18/1237416457175/Battlestar-Galactica-003.jpg
Quel José lì…
http://www.youtube.com/watch?v=9sbVIlSJw3A
(Questione di sinonimi)
massiccio e incazzato quanto volete ma intanto sto Robocop è un pg13…
A me la nuova armatura di Robocop ricorda un casino quella del Ninja di Metal Gear Solid. Sono il solo?
Vi avevo chiesto di scrivere qualcosa sui Tropa de Elite e in un certo senso mi avete accontentato, grazie XD
Bella di Padilha a questo giro ha tappato veramente: il film è una merda fumante imbevuta di Lysoform, un tradimento totale dell’essenza del Robo. Avviso ai naviganti: spare yourself the grief e investite i soldini nel Blu-Ray del vero Robocop. Sul blogghe spreco qualche riga in più, senza spoiler, perché sono un signore.
Questa sera andrò a vederlo.
Il problema è che mi sono rivisto Robocop 1 proprio ieri e guardando i trailer di questo nuovo, credo proprio che di Padilha ci sia ben poco.
Ovviamente spero di sbagliarmi ma ripeto, il trailer parla chiaro: robocop sembra molto fluido nei movimenti, oggi ho visto un trailer in cui è incazzato e parla con una voce troppo rapida..boh..sarà che avevo il giocattolo del vecchio Robocoppone e non riesco ad immaginarmelo diverso da quello dell’87.
Spero di ricredermi :)
da quello che leggo in giro sono molto preoccupato
a sto giro sara` merda di padella
A me non è dispiaciuto, sarà anche che c’avevo le aspettative tarate verso il basso, boh. Poi, chiaro, Verhoeven è n’altra roba e sì, ok pg13, ma questo c’ha una sua identità secondo me neanche tanto sballata. E comunque è anni luce superiore a remake tipo Total Recall o (dio mio) Carrie e, secondo me, decisamente più riuscito di Robocop 2 e 3. Poi, certo, significa vincere nel campionato degli stronzi, ma io proprio non l’ho trovato stronzo, m’è parso un buon film con qualche problema ma che perlomeno “ci prova” e ci prova nella direzione giusta, senza scimmiottare ciò che non poteva essere scimmiottato.
Chiaro che se ti aspetti una roba del livello dell’originale (uno fra i dieci film della vita, più o meno), se cerchi la violenza di un rated R del 1987 in un PG-13 del 2014 e se vuoi ritrovare la personalità schizoide dei film di Verhoeven stai fresco.
Leggo fra la critica che non conta nulla (= che non è i 400 calci) pareri discordanti, però io la vedo come quella manciata di recensioni anglofone che ne parlano moderatamente bene.
Comunque, attendiamo il sacro parere, immagino lunedì come al solito. :)
Ho appena visto il film al cinema: non voglio fare spoiler, dico solo che il film è noiosissimo, di una noia mortale, il film d’azione più moscio che io abbia visto.
Inoltre è presente la scena d’azione più ACCECANTE della storia del cinema e non sto scherzando. Per capirci qualcosa e sopratutto VEDERE qualcosa, avevamo bisogno della maschera da saldatore. Roba da non credere.
Che poi la storia è anche molto intricata se vogliamo, ma è il film che è fatto male, e non parlo di effetti speciali, parlo di ritmo.
L’unico che si salva è Batman/Keaton che recita sempre in maniera super.
Per il resto vuoto totale.
Ho recuperato il secondo Tropa de elite e anche a me è sembrato sicuramente allo stesso livello del primo. Forse addirittura meglio.
Ma ora che vorrei vedermi il documentario sul bus ho un dubbio.
Ebbene, su IMDb me lo segnalano con una durata di 150 minuti ma le versioni che ho trovato io sono al max di 118.
Sono interdetto e vorrei sapere tu in che versione sei riuscito a trovarlo.
Grazie
Un grazie ai 400, io tropa non lo conoscevo, ne avevate gia’ parlato ma dopo questa divagazione di Casanova mi sono sguinzagliato e ho trovato entrambi. Gia’ visto il primo, che bombetta! E presto il secondo. Robocop sara’ quel che sara’…
truppa d’elite è speciale. in tanti sensi. e non voglio stare qui ad elencarli sennò farei una recensione. quello che mi preme dire è che dovrebbe essere usato come cura Ludovico per tutti quei tanti, troppi, figli di papà che ancora ciarlano di “rivoluzione” nei centri sociali & non.
è un’opera che fa gridare forte per il tifo. tipo quelle di basquiat ma con ancora più cinismo
Commento qui solo per dire che ieri, su Radio24, a Nessun Luogo è Lontano, sono stati citati Padilha e il suo Tropa De Elite dal conduttore Giampaolo Musumeci.
E niente, Musumeci uno di no, tra l’altro ha un cognome da antico samurai.