A voi LE BASI, la rubrica in cui stabiliamo e blocchiamo le fondamenta del Cinema da Combattimento in modo da essere tutti in pari. In questo primo, imprescindibile round fisso settimanale percorriamo la filmografia di una delle colonne portanti del nostro credo, il glorioso John Milius, attraverso le opere più importanti della sua carriera, sia come regista sia come sceneggiatore. Buona lezione.
«Se mi dessero lo stesso enorme potere che ha George Lucas, pensi che farei Howard il papero? Potrei fare qualcosa di orribile, persino nocivo per l’umanità, ma non Howard il papero. Potrei fare Il giovane Hitler, o qualcosa del genere.» – John Milius, intervista a IGN
Tre anni fa sono andato a vedere Roger Waters che ripresentava tutto il baraccone integrale di The Wall dal vivo all’O2 Arena di Londra.
Che ci volete fare, amo i disaster movies al punto che mi solleticava l’idea di assistere a questo enorme muro bianco collassare su un palco, con contorno di piacevoli canzoni, come vidi da pischello in tv nello storico live a Berlino del 1990.
E fui accontentato, eh? Non c’era solo il muro enorme che crollava: c’era una bella produzione coi controfiocchi di luci, proiezioni e pupazzoni, i famosi martelli marcianti del film di Alan Parker, un aereo che si schiantava e persino il mitico maiale volante, che in realtà proveniva da un disco diverso dei Pink Floyd ma Roger gliel’aveva messo lo stesso perché oh, fai un megashow di pupazzoni, non vuoi metterci il maiale volante? Crepi l’avarizia. Era bellissimo.
Ma non sono qui per fare la recensione del concerto.
Quello che mi rimase impresso, aldilà dei superlativi effetti speciali, fu l’abnegazione con cui Roger credeva ancora fortissimo nel messaggio di oppressione e ribellione di quel disco.
Il suo modo di celebrarlo consisteva infatti nel renderlo ancora più retorico e pacchiano di quanto non fosse già, con trovate tipo quella di farsi mandare dai fans nomi e foto dei loro parenti caduti in guerra (qualsiasi guerra) e proiettarli in slideshow su megaschermo nell’intervallo fra il primo e il secondo atto.
Il culmine, però, lo raggiunse quando a un certo punto incitò la folla a gridare “Fuck government”.
Davvero? Davvero, 70enne miliardario Roger Waters?
Davvero hai chiesto £80 di biglietto a testa per dieci show esauriti in un’arena da 25000 persone per poi chiederci di insultare quello stesso governo che ti ha concesso tutti i permessi del caso con tanto di security, agenti del traffico in servizio speciale, extra-navette, bus metro e traghetti in modo che chiunque potesse venire a vederti in totale comodità e pure comprare il tuo merchandising?
Come cazzo hai fatto a confondere il Millennium Dome per un centro sociale?
O meglio: chi esattamente sta prendendo per il culo chi?
Fa sorridere parecchio, ammettetelo.
Per qualche motivo è questo il simpatico aneddoto che mi è balzato in mente quando mi sono imbattuto in questa storiella che inizia nei primi anni ’80, in piena guerra fredda, con il giovane Kevin Reynolds che, fresco di scuola del cinema, scrive un copione intitolato Ten Soldiers.
Ten Soldiers parla dei comunisti che invadono gli USA provocando la terza guerra mondiale, e di un gruppo di ragazzetti del liceo – noti come Wolverines, per via della squadra di football della scuola – che si salva, si nasconde sulle montagne, e passa dalla resistenza al contrattacco. Dritto e secco.
Hollywood (= in questo caso un responsabile della MGM) lo legge, dichiara “che bello questo copione che narra dei comunisti che invadono gli USA e dei liceali USA che li ricacciano indietro! Ci piacerebbe moltissimo che diventasse un film dal budget sostanzioso da distribuire in estate a sfidare i grossi blockbuster della stagione!” e si muove alla ricerca di un cast artistico plausibile.
La loro mossa seguente consiste ovviamente nel cercare un regista che si concili con i valori della storia narrata, e guarda un po’ come viene comodo uno come John Milius, fresco delle controversie morali ma anche – è questo che importa – del successo di Conan il barbaro?
Milius, che da ragazzo aveva sognato la carriera militare e speso diverso tempo nelle montagne a sperimentare la vita avventurosa del sopravvissuto, con materiale del genere ci va effettivamente a nozze: chiede come suo solito il permesso di ritoccare lo script e accetta. In accordo con tutti, il film cambia il titolo in Red Dawn (= Alba rossa).
Fast forward: il film esce, è un grande successo ma, come e più di Conan il barbaro, scatena grandi polemiche ideologiche, al seguito delle quali la reputazione di Milius a Hollywood viene pesantemente intaccata, iniziando il lento ostracismo nei suoi confronti e il conseguente declino.
Rinviamo per un attimo il discorso su quanto queste polemiche fossero ragionevoli o meno e su chi fosse esattamente responsabile di cosa: rimane il concetto che Alba rossa fosse di fatto un film su commissione, che gli studios stessi approvarono e svilupparono e poi affidarono al grande John, cercandolo attivamente proprio sulla base della consapevolezza che ne avrebbe onorato le inequivocabili premesse.
Fa sorridere parecchio, ammettetelo.
Poi John ovviamente arriva e trasporta tutto sul territorio di suo interesse.
E il problema con uno come John è che gli amanti delle catalogazioni schematiche possono sicuramente incasellare alcune sue specifiche idee e comportamenti da una parte o dall’altra, ma che puoi stare sicuro che 1) le noteranno e ci si faranno le pippe sopra, perché sono molto forti ed evidenti, e soprattutto che 2) non le potranno mettere tutte sotto la stessa comoda etichetta.
Ad esempio, c’è il parallelo con la storia degli indiani d’America, già dettagliata dal collega Darth Von Trier in altra occasione e riassumibile in “non solo è abbastanza facile intuire l’inversione di ruolo tra invasori e invasi e indizi sparsi come la precisa location storica, rituali riprodotti uguali e svariate didascalie fatte col pennarellone, ma c’è pure una fottutissima scena in cui i russi esplicitano tutto a voce alta davanti a un cartello raccontando il massacro che ebbe luogo in quei posti e facendocisi una stracazzo di foto davanti, e più di così cosa volevate, Patrick Swayze con le penne in testa che diceva AUGH?”.
Poi ci sono tocchi come la caratterizzazione dei cattivi, mostrati non tanto in scene che ne evidenzino un’ideologia in contrapposizione o anche solo una generica malvagità, ma per lo più a discutere di tattiche militari e di psicologia di guerra, con il generale cubano particolarmente simpatizzante con i ribelli in quanto lui stesso abituato tutta la vita a stare dalla loro parte. Lo stesso cubano che risparmierà onorevolmente la vita a Patrick Swayze, con un semplice e rapido gesto, quando lo vedrà passare per caso con il cadavere dell’amico in braccio. Il cubano buono.
Il problema è che il grande pubblico vuole la proverbiale botte piena e la moglie ubriaca, ovvero un film di guerra con i comunisti invasori in cui il popolo resiste e in qualche modo ribalta la situazione MA riuscendo a mantenere la propria coscenza liberal intatta. Vogliono vedere la violenza, ma anche sentirsi rassicurati sul fatto che essa è frutto di rabbia, trance agonistica o inevitabilità. “Non ero in me” e/o “non avevo scelta”. Anche se guarda caso per una balla o l’altra va sempre a finire nello stesso modo.
A sentire Milius, lo script originale assomigliava più a qualcosa tipo Il signore delle mosche, in cui i ragazzini passavano del tempo a interiorizzare la situazione, a riflettere e a impazzire lentamente.
Lui invece ci mette le manone sopra e se la gioca dritto per dritto.
Il governo ha passato gli ultimi vent’anni a instillare il panico nel popolo e prepararlo a una potenziale invasione? Beh, Jed Eckert è pronto.
I ragazzini che si tira dietro un po’ meno: hanno bisogno di svegliarsi, crescere, capire che a volte non c’è tempo per piangere, ma no, stavolta l’eroe non è l’introverso obiettore di coscenza che vaneggia sulla follia della guerra in voice over, scrocca la protezione sopravvivendo passivamente per due ore grazie alle azioni degli altri, spara – toh – due colpi per autodifesa andando in crisi esistenziale e infine si riscatta salvando una ragazzina innocente.
Questo personaggio, tipico dei film di guerra americani in cerca di Oscar, non c’è proprio.
L’eroe è Jed. Gli eroi sono i Wolverines.
E la scena madre è quella in cui Eckert Sr., interpretato da quel gigante di Harry Dean Stanton, da dietro le reti del campo di prigionia urla “Boys! Aveeeeenge me! Aveeeeenge me!” (ascoltatevelo in originale, è roba da trasformarvi tutti in Capitan America).
Perché la guerra è follia e qua non si manca mai di tenerlo presente – cito a caso la scena in cui i Wolverines fanno fuori uno dei loro, l’unica in cui Jed esita e si paralizza – ma una volta che ci sei dentro non cambi certo la situazione rimanendo a guardare.
O meglio: siccome alla fine dei conti l’obiettivo principale di Milius è quello di sfogare anni di paranoia intrattenendo con una fantasia liberatoria – una fantasia che se guardiamo a come giocavano i nostri padri da bambini non è poi molto distante dall’effetto che ha avuto su di noi Pacific Rim – perché minchia dovremmo tifare per gli impacciati riflessivi? O per caso quando giocate a Call of Duty c’è un bottone che serve a nascondersi in trincea a scrivere “l’orrore, l’orrore” sul Moleskine?
Alba rossa, nella sua ostinazione ad essere stimolante su più livelli, nella sua impossibilità di essere incasellato sotto un’unica etichetta, è un film comprensibilmente fastidioso. Decidete pure voi se in senso positivo o negativo.
È fastidioso perché ti butta la sua inafferrabilità in faccia: è epico, spettacolare, ma anche profondo, a tratti sentimentale, è apparentemente patriottico ma anche critico e con un finale amaro, mette in scena politiche e strategie fantasiose ma riempie i dialoghi di osservazioni da vero appassionato di storia e tattica militare, ti fa vivere sia il senso di oppressione, angoscia e isolamento del vivere in tempi di guerra che la soddisfazione giocosa e liberatoria dello sparare ai cattivi spuntando all’improvviso da buche camuffate e abbattere elicotteri a colpi di bazooka.
È altrettanto comprensibile quindi che, rifiutando le sfumature di grigio, poiché alla fine a prevalere è comunque il lato disimpegnato, si scelga di dare punteggio doppio all’aspetto più immediato e superficiale – “i cattivi sono i comunisti!!!1!” – e bocciarlo di conseguenza come fascista ignorando tutto il resto. Non aiuta né che l’equilibrio fra le parti sia effettivamente imperfetto, né che Milius non sia esattamente il tipo da lasciarsi scalfire da questo tipo di definizioni e sentirsi spinto a controbattere, anzi.
Eppure Alba rossa è l’ennesima dimostrazione della sua fondamentale profonda, istruita, incontenibile anarchia.
Anarchia tra l’altro perfettamente sintetizzata da un’unica sequenza: quella che inizia con un primo piano su un’auto con il famoso adesivo dell’NRA con scritto “I’ll give you my gun when you pry it from my cold, dead hands”. L’inquadratura si allarga e mostra un soldato russo mentre esegue il messaggio alla lettera strappando la pistola dalle mani del cadavere del proprietario. È morto in modo eroico o stupido? È una scena compassionevole o strafottente? È di destra o di sinistra? Non lo sapremo mai. E, di base, fottesega.
E ora, parlando finalmente di qualcosa di strettamente filmico: l’incipit è ancora fra i più potenti della Storia del Cinema tutta.
Ho finito.
Wolverines!
P.S.: l’autore del soggetto originale Kevin Reynolds esordì alla regia l’anno seguente con il cult Fandango, poi girò The Beast of War, un film ambientato durante il conflitto URSS – Afghanistan in cui Jason Patric interpreta un soldato russo riflessivo e coscenzioso che, scosso dai crimini di guerra perpetrati dal suo sergente e lasciato a morire dallo stesso sotto l’accusa di ammutinamento, finisce per unirsi ai mujahadeen e riesce nel miracolo di vendicarsi senza sporcarsi le mani.
questo non sono mai riuscito a vederlo come si deve (per intero e senza gente che stressa)
dopo sta recensione che carica bisogna rimediare!
l’inizio con i paracadutisti che atterrano vicino alla scuola rimarra sempre impresso nella mia memoria.
A me piace questo film, non mi disturba affatto, mi piace la caratterizzazione dei cattivi (russi= stupidi con comandante spietato, generale cubano che simpatizza e scrive una toccante lettera alla sua amata), i ragazzini (e soprattutto le ragazzine) che crescono e diventano da un gruppo improvvisato a soldati spietati. Non ci sono particolari eroismi, dopotutto, e’ la guerra.
L’unico personaggio che non mi piace e che perturba il gruppo di “eroi” e’ l’aviatore che precipita tra le braccia dei Wolverines.
Hai detto bene.
L’inizio di questo film è una delle cose (più belle e potenti) rimastemi più impresse di tutti i film che ho visto da quando ero bambino.(così come il finale che la prima volta nn capii).
Non sono daccordo con Milius: Alba Rossa ovviamente è splendido e, visto il ramake, oggi appare ancora piu’ bello… ma anche Howard il papero, diciamocelo, è spettacolare…
Non l’ho ancora visto, provvederò a breve- una volta il discorso politico anticomunista mi avrebbe infastidito, ma ormai sono post-ideologico e me ne sbatto allegramente i coglioni! Mi sto trattenendo dal fare paragoni tra Waters e qualcun’altro (ovviamente non per il peso artistico) per non scatenare troll e trolletti. Spero Nanni apprezzi lo sforzo!
funziona più o meno così:
In un mondo ideale c’è una porta di quest’ufficio degli AFFARI di Ollivud gestito da dei megaproduttori, a cui un’anonima sagoma con annesso sigarello dà voce,che si apre su di una sala d’attesa. La voce invita a entrare il primo di questi cinque signori che chiameremo amichevolmente J.(anche perche è il loro nome)
1-Il tizio dal cognome italiano si accomoda nell’ufficio.
-Ah bene signor dante,ecco qua il suo pacchetto; un bell’assegno di 100milioni, final cut e rated a scelta!
-Non sono un pochino troppi ?Voglio dire, di solito sono abituato a lavorare con molto di meno qualcosa di più intimo ecco più personale…
-capisco ma vede questo è il suo buget se non lo usa lei, dovremmo darlo tutto a qualcun altro, al primo che passa, che so un TIM Burton o simili… le ha delle responsabilità capisce?
-Beh se la mettete in questo modo…
-Bene! Questo è lo spirito giusto!Ecco qua il suo assegno, contratto e final cut, ci vediamo alla prima!
2-avanti il prossimo-riecheggia, la voce nella sala d’attesa.
-Oh bene sig. Cameron!Lei parte spianato vedo, non che abbia bisogno di noi va benissimo da solo, anche se, ogni tanto si perde per strada con spedizioni oceaniche qua, satelliti di là… ma tanté! Ecco il suo assegno da un zillione, e… una raccomandazione, non si perda dietro quelle fregnacce tecnologiche, 10 anni per un film ecc.,che più tempo aspetta più JJ Abrams e Zach Snyder simili sfornano roba a ripetizione…lei ha delle responsabilità perdiocristo!EANCHEPERILSUOPUBBLICO!…Scusi lo sfogo ma può capitare dopotutto sa! vada vada!
3-il terzo dal cognome modesto è già seduto… e.S.C.A.Z.Z.A.T.O.
-ah bene bene!vedo che lavoricchiamo qui eh! Ecco subito il suo budget illimitato, carta bianca e final cut come da prassi, oh come dice? Questo cinema non la soddisfa più?i critici non l’hanno mai digerita… mh…
-Sboffocchiando il suo sigaro, la voce adesso si fa paternale – ma lei ha il dovere morale cristo!…di continuare!vuole lasciare le generazioni future crescere con, che so, la sagoma anonima di un Eli Roth a portata di mano (a questo nome alcune adolescenti e campeggiatrici, future vittime di serial killer rimangono incinta per protesta sfornando commedie agrodolci sulla gravidanza).
Il signor Carpenter di secondo nome e terzo John di fila, ha un fremito…
-o magari-incalza la voce- …un M.Nigth Sciamacoso qualunque?(e qui anche alcuni dei grandi antichi hanno un fremito di nausea).
-suvvia continui a fare l’uomo e, l’uomo faccia quel che deve. Ecco il suo budget e arrivederci nel buio della sala.
4-avanti il prossimo!
Un po’ deperito e con degli acciacchi il 4°J si accomoda.
-lei non ha mai avuto molti problemi nel suo lavoro, mano ferma, idee sicure e ottimi incassi, ma la sua recente avventura, diciamo così,ci ha privato di un prezioso tassello…come dice? No si figuri, abbiamo troppo rispetto di lei e del suo lavoro, no no, nessun microfono e nessuna registrazione…dicevo, il suo spazio è stato riempito da gentucola,lei sa …mestieranti e videoclippari…comunque eccole il suo budget stratosferico,ultima parola sul cast,final cut e una chicca solo per lei;un visto speciale con annessa immunità diplomatica, in caso non le bastassero sottomarini russi,edifici da rapinare e alieni a caccia di frodo da estirpare. Capisco ma qui siamo irremovibili non possiamo proprio accettare un suo rifiuto, altrimenti saremo costretti ad affidare il suo pacchetto a … devo davvero fare quel nome?Suvvia non mi costringa a farci del male,…d’accordo lo ha voluto lei: daremo. il. suo. pacchetto. a. :. Michael Bay (e qui il Nakatomi Building collassa su di sé per un raro fenomeno che la scienza da qui in poi chiamerà BoomBAY!! Solo con due punti di tamarraggine)
Lo capisco ma lei mi ha costretto, e vedo che ha funzionato, allora arrivederci e yippee-ki-yay a tutti i figli di puttana!
5-il quinto non aspetta neanche l’invito e si dirige verso l’ufficio incrociando, con il John uscente, uno sguardo complice da veterani che hanno mangiato lo stesso fango nelle medesime trincee. Entra e si siede fissando monolitico l’anonimo interlocutore da dietro i suoi grandi occhiali a specchio, sboffacchiando un enorme sigaro.
-ah abbiamo molti progetti qui, lasciati indietro o senza un finanziatore, problemi di salute che…
L’anarchico zen è immobile mentre la sagoma di fronte a lui sembra sparire nel fumo sbufatogli in faccia da un sigaro più grande del suo-coff coff… che, comunque non l’hanno mai fermata,dicevo,il suo pacchetto comprende;il giga buget,final cut e per lei,si questo le piacerà,supporto incondizionato delle forze armate di terra,mare e aria in caso volesse espugnare qualche stato ribelle, tipo Valverde, che so magari durante la pausa pranzo,ora, lei … non mi fissi così la prego…
Il vichingo delle onde è in silenzio, pregarlo non serve, lui non ascolta, non c’è nemmeno bisogno di accarezzare quella pistola che porta sempre con sé…
L’ometto ha un fremito-capisco allora anche per lei dovrò essere,diciamo,scortese, tutte queste risorse,al suo rifiuto dovranno essere affidate ad altri,e lei capisce il mondo la fuori pullula di gente che…ecco per fare dei nomi:… Sylvester(in visita al reparto geriatrico)Stallone(a questo nome truppe rosse smettono di invadere paesi alleati in nome del LoL), oppure la barba di quel tipo che risponde al nome di Marcus Nispel(e a questo nome un tuono colpisce una montagna e una voce cavernosa sussurra nell’oscurità crom )
Il vichingo si alza. Spenge il sigaro di fianco al posacenere di cristallo, sul legno di mogano della scrivania. Ed esce dall’ufficio ,a fare con gli altri quattro J il lavoro che gli riesce meglio,verso quello che (almeno per me), è un mondo migliore.
Questo, il mio sogno bagnato.
Questo film è un ottimo esempio di quella voglia di osare (oppure totale e genuina incosapevolezza?) presente in film mainstream fino agli anni ’80. Poi è andata a morire, schiacciata da regole di mercato. Un po’ come le sigarette. Se non sbaglio qualche giorno fa in tv c’era Navigator e in una scena la mamma fuma (come farebbero molte mamme preoccupate per il figlio scomparso). Sembra una scemata ma ormai se un personaggio fuma è stronzo/cattivo/morirà fra qualche scena. :D :D :D
Purtroppo
SPOILER
Skyler White non crepa!
Il messaggio precedente era @ Il presidente, ovviamente
sono l’unico ad aver visto quella puttanata del remake australiano di red dawn ?
non sono mai riuscito a guardare questo film non per il discorso politico ma per la storia che i protagonisti siano dei liceali. non so, ma se penso a film di liceali il meglio che mi viene in mente è breakfast club e non riesco proprio a immaginarmi una cosa così in uno scenario di guerra.
è però vero che già la rece di darth e ora questa di nanni mi invogliano non poco a recuperarlo, e poi milius è milius! mi sa che è giunto il tempo..
@Rocco: mi fa molto ridere che anche questa volta in cui ci hai graziato risparmiandoci il pistolotto politico, la frecciatina, l’affondo o quel che è, ci hai comunque tenuto a farci sapere che sei post-ideologico, che chi la pensa diversamente da te è un troll/trollino, e ci hai messo un non-paragone facilmente comprensibile (che poi peccato perchè per una volta che sarebbe stato lusinghiero..).. gna fai proprio a tenertela dentro la politica eh? che poi l’Impegno, in alcuni ambiti, è una cosa così bella…
Nanni ti abbraccio forte perche’ la baracconata l’ho vista l’anno scorso e mi ha obiettivamente toccato, anche io ho sorriso al Roger antisistema perche’ credo che il vecchio sia onesto, lui veramente da’ l’impressione di sentirsi ancora nei ’70 con quella contrapposizione “ggiovani vs governo” che fa molto Supergiovane di Elio.
Mi permetto una nota sulla recensione splendida: “un film di guerra con i comunisti invasori in cui il popolo resiste e in qualche modo ribalta la situazione MA riuscendo a mantenere la propria coscenza liberale intatta”
Credo volessi dire liberal, forse meglio lasciarlo in inglese, liberale non c’entra molto. In generale, gli anni ’80 erano fortemente ideologizzati e l’ideologia imperante nei circoli intellettuali era (molto piu’ di oggi) sinistronzeggiante, nel senso che non era tanto che erano comunisti wannabe ma che erano in buona parte stronzi e ignoranti come capre, al punto che un film come questo riescono solo ad urlare “fascista!”. Per me e’ un filmone perche’ come tutti i filmoni lo guarda il ragazzino e si esalta immedesimandosi nei Wolwerines, lo guarda dopo 15 anni e coglie le sfumature di grigio come l’accostamento bianchi-nativi e si toglie il cappello di fronte ad uno che in un film che sembra la celebrazione delle stelle e strisce Milius ci ha piazzato una critica enorme agli US.
@rocco:
Ecco, non so se ci hai fatto caso nella mia descrizione dei cattivi, ma questa cosa e’ completamente assente.
Si parla di tattiche di guerra, militari e psicologiche, ma mai di politica.
Nell’intro si spiega che i Russi attaccano per necessita’ primarie a causa di raccolte del grano andate tragicamente sotto le previsioni (fantasioso finché vuoi, ma apolitico), e nel corso del film nessuno fa proclami contro il capitalismo o cose simili, potrebbero davvero essere anche marziani.
@calvin: esatto, correggo se e’ piu’ chiaro
Mah, a me sto film è sempre parso una mezza cacata.
Ma non voglio spezzare l’armonia dei vostri canti celebrativi.
@leonardo: non vale annunciare di non voler fare una cosa DOPO averla fatta
Io ‘ato film l’ho sempre visto come un apologia del secondo emendamento, perchè sì, la scena che dice nanni è ambigua, ma non il resto del film.Anche perchè milius dovrebbe essere così a destrea da trovarsi bene con le milizie dell’alabama. Complimentoni al john per aver fatto un film con un messaggio tale e soprattutto per averlo reso un gran film.
@nanni: ma mi spieghi perchè nella scena alla riserva il traduttore russo,leggendo un cartello, dice qualcosa del genere:” ci fu una rivolta ma teddy roosevelt la stroncò” ,quando in realtà c’era scritto tutt’altro? Perchè ho capito che c’è il parallelo con gli indiani, ma perchè fargli leggere una cosa diversa?
Mamma mia come ho scritto alla cazzo di cane…
Accidenti è davvero un bel film!
Io l’ho trovato perfetto e onestamente non riesco a pensare che qualcuno in buona fede possa seriamente criticare Alba rossa per motivi extra ideologici.
Se devo proprio trovare un difetto nello sviluppo della storia, l’unica cosa che mi viene in mente è che ci sarebbe dovuto essere il sesso. In una situazione del genere credo che i rapporti sentimentali sarebbero stati molto meno “platonici” di come vengono fuori dal film. Ragazzi e ragazze soli nei boschi e a contatto con la natura? Più che i proiettili dei russi si sarebbero ammazzati loro di scopate.
Roba che Dirty Dancing secondo me è stato fatto con Jennifer Grey proprio per dare al pubblico le scene d’amore con Patrick Swayze che qui sono mancate.
A parte lo scherzo, è un film che trasuda l’eroismo e la lotta contro i cattivi che mi sognavo quando andavo a scuola. Ovviamente non si può pretendere che gente abituata a idolatrare ideologicamente i russi e i comunisti in generale possa apprezzare un film dove si vede che i russi non fossero i buoni che si raccontava (sui giornaletti finanziati dal regime comunista russo) che fossero.
Immagino che da molti intellettuali e registi impegnati Alba rossa sia stato visto anche come un modo per gli americani per appropriarsi della lotta di resistenza. Una specie di lesa maestà per chi è abituato a ragionare per schemi prestabiliti 100 anni fa.
Detto questo però alcune connotazioni politiche il film le ha. Ok, ci sono i russi perché verosimilmente gli USA negli anni ’80 potevano solo essere attaccati e costretti a ripiegare solo dai russi o dagli alieni, ma poi la gente viene portata in campi di concentramento/rieducazione. Non nascondiamoci nemmeno noi dietro le dita dicendo o non volendo vedere quello che c’è, anche quando è poco.
Altre idee sparse:
– All’inizio del film il prof. fa una lezione su Gengis Khan altro personaggio storico che credo piaccia molto a Milius, tanto che mi pare ci fosse un’idea di film scritto da lui e diretto RZA proprio su di lui. Ma se ne sa più niente?
– Sempre all’inizio del film c’è anche la statua di Theodore Roosevelt, tanto per chiarire a chi si rifaranno i nostri eroi. Roosevelt del resto aveva già partecipato a una guerra contro Cuba (che all’epoca era colonia spagnola) che è considerata una specie di Pearl Harbour dai cubani. La sua presenza nel film è proprio una scelta da USA fuck yeah.
– La colonna sonora è stupenda, memorabile e carismatica. Quanto di più indicato per un film di questo tipo.
– Sarà anche retorico, ma comunque Alba rossa è molto meglio dell’altro film scritto da Milius che immagina un’attacco straniero al territorio statunitense, 1941 – attacco a Hollywood. Lì la commedia non funziona, o almeno a me non è piaciuta affatto, ma in un mondo civile avrebbe almeno dovuto far sì che nessuno potesse accusare Milius a cuor leggero, visto che in quel film gli americani, soldati o meno, erano tutti delle specie di disadattati.
@ Reverendo. Te la sei pensata da sola- si vede che il paragone era evidente. Ma ho precisato che l’arte non c’entra: come paragonare un gigante come Waters ad una scoreggia arrogante ed ipocrita?! In quanto ad impegno, non voglio uscire dall’argomento, ma mi auguro che tu abbia la mia esperienza sul campo (e non su internet) per fare uscite così supponenti!
@Nanni, il discorso non è politico- ma è chiaro che, in quel contesto, Milius immaginava come nemici proprio quei comunisti lì- non gli alieni (che spesso e volentieri, nella Hollywood passata, rappresentavano anche loro la paura dell’invasione societica).
@john matri: abbi pazienza, ma non mi puoi affermare che il resto del film non e’ ambiguo se poi arriva la scena madre dell’ambiguita’ e tu non la capisci… No? Il russo sta raccontando degli americani che massacrarono gli indiani, che e’ un vero fatto storico e il modo piu’ didascalico dell’Universo per ribaltare/problematicizzare il punto di vista pseudo-patriottico del film.
Hai ragione, Nanni, ma la seconda affermazione non possedeva la medesima carica di sincerità della prima.
@rocco: si’ ma se togli ogni discorso politico non e’ retorica anti-comunista, e’ retorica anti-rivali generici, non in quanto simboli di un’ideologia e uno stile di vita con cui non si e’ d’accordo ma in quanto simboli del fatto che storicamente per vent’anni gli avversari e gli oggetti della paranoia erano loro, come gli indiani nel far west, ecc…
Chiedo scusa per l’off topic- sono uno stracciacazzi!
Vero, il tema del film meriterebbe di essere universalmente riconosciuto.
@Nanni: parlavo di ambiguità riguardo l’utilità il 2° emendamento. E infatti per il resto del film nessun civile fa figure di merda o compie errori.
E hai frainteso la mia domanda sulla riserva indiana: non chiedevo il perché della scena, ma perché il russo stia decendo qualcosa di diverso da quello che dovrebbe leggere.Avessero cambiato il cartello il parallelo ci sarebbe stato comunque , risultando pure meno didascalico(perché leggendo qualcosa di diverso mi fai drizzare le antenne e partire un WTF)
@pilloledicinema: a proposito di 1941, lo stesso milius si lamenta di come spielberg abbia gestito il progetto
@Nanni: una curiosità, quel tizio della crew che si vede in una scena a farsi bellamente i cazzi suoi dietro a Swayze, salvo poi defilarsi, è stato in seguito fucilato?
Ps: Patrick Swayze grandissima perdita.
@john matri: il russo sta sfottendo gli americani dimostrando di conoscere la loro storia e fottendosene di quello che c’e’ scritto davvero nel cartello
@rocco guarda che non volevo aprire un flame, mi sembrava che tu stesso stessi facendo ironia e mi sono accodato. detto questo a me di te o della tua esperienza, sul campo, su internet o su stocazzo, ti assicuro, non me ne potrebbe fottere di meno. ed è un po’ per questo discorso che mi infastidisce il fatto di dover essere messo a conoscenza delle tue opinioni politiche per il solo fatto di frequentare un sito (abbastanza NON politico, mi pare) che tratta di cinema.
perchè non mi pare siano in molti a commentare rendendo tutti gli altri partecipi delle loro profonde riflessioni su argomenti che con il cinema da combattimento non c’entrano un beneamato cazzo. tu invece ti senti in dovere di farlo costantemente. fallo se ti fa sentire felice, poi però non mi dare del supponente se ribatto.
e con questo chiudo perchè, come dicevo, non ho il minimo interesse ad iniziare una conversazione nè una discussione di questo tipo.
Però se scopro che è stato Milius a scrivere il monologo di Dan Akroyd su “1941” mi rimangio davvero ogni considerazione politica sul suo conto!
@Nanni: non dubito che sia io troppo stupido per arrivarci, però la trovo una scena poco comprensibile. Pazienza, rimane comunque un ottimo film che merita una riscoperta.
Sul discorso del secondo emendamento sei d’accordo?
@ Reverendo. “Flame” è un modo di cucinare francese?!
@ Reverendo e poi io non sono profondo manco di altezza
@john: Milius non ha mai nascosto di essere un appassionato d’armi, vedi ad esempio la storia di come fu ingaggiato per scrivere Dirty Harry che dettagliammo nel post apposito, cosi’ come e’ stra-evidente la sua passione per tutto cio’ che ha a che fare con il militare, dai dialoghi di questo e di altri film alle sue aperte dichiarazioni sul fatto che e’ diventato regista solo perché non poteva diventare Generale d’esercito. Poi pero’ alla prima occasione che ha per supportare apertamente l’NRA ecco che invece li prende di mira per piazzare una scena ambigua, lasciando a intendere di non essere necessariamente d’accordo al 100% con le loro politiche, e quindi insomma, diventa l’ennesimo aspetto in cui sembrerebbe facile incasellarlo e invece non ci rientra mai liscio liscio. Se non spuntano altri indizi io non mi sbilancio.
@Leonardo: un perfetto caso di preterizione! Però sono d’accordo sulla sostanza.
Anche a me non è piaciuto un granché, perché, come altri qui, non riuscivo a digerire i liceali eroi. Mi facevano più strano quelli dei ragazzini gangsta che stendono gli alieni in Attack the block.
Io voglio bene a Milius come ad un babbo, in piú il soggetto del film non mi ha mai creato alcun problema ideologico, anzi. Tuttavia, con amarezza, mi sento di dire che questo lo reputo il peggiore di milius. L’inizio é spettacolare, ma presto si trasforma in un leggerissimo teen movie da sabato pomeriggio. Le scene di guerra sono fintissime, i personaggi mancano di drammaticità, la trama si svolge in maniera prevedibile e spesso é pure noiosa. Il soggetto lo trovo molto miliusiano, cosí come qualche ottima trovata tipo la fucilazione del compagno, per il resto l’ho sempre trovato poco riuscito. Lo reputo un pelo sotto a l’ultimo attacco e un pelo sopra a motorcycle gang, comunque nella bassa classifica di john
Dopo che per anni l’ho pensata esattamente come Steven Siegh Heil (cioè come un film sostanzialmente noioso e prevedibile), l’ho rivisto recentemente e l’ho parecchio rivalutato, anche sulla scorta della recensione di Darth.
C’è un elemento secondo me molto importante che Milius introduce nel film che cozza visibilmente con l’estetica tipica dell’action: il mettere in primo piano lo scorrere del tempo e delle stagioni. Una scelta che relativizza e smorza il senso dell’azione. Immerse in questo clima di “tutto passa” anche le sequenze più caciarone vengono sgrassate almeno dagli elementi più tronfi dalla retorica.
Anche la natura decisamente ambigua del suo essere un film comunque “per ragazzi” rende il film interessante. Ad esempio l’assoluta superficialità della scrittura dei personaggi diventa anonimato malinconico, che rende i personaggi quasi interscambiabili: togli l’effetto delle facce poi divenute note e ci si accorge che nessuno emerge davvero dal gruppo.
Insomma non il miglior Milius, ma comunque un gran film alla Milius.
PS e adesso diventa drammaticamente urgente recuperare “Addio al Re” in una versione non massacrata dal widescreen.
“Volete forse che il Presidente si ritrovi nella Casa Gialla?!”
apro (
ieri notte hanno rifatto i warriors preceduto da uno special con alcune chicche…tipo anedotto delle vere gangs che pisciano in testa alla troupe durante le riprese oppure il progetto di tony s. di fare un remake ambientato a LA…film della madonna per carità però quanto cazzo sono scrausi i combattimenti?
chiudo )
Ghiottoniiiiiiii yeahhhhhhhhhhhhh, Ghiottoni all’attaccoooooooo. Dopo aver incontrato Flash Gordon spero in un incontro tra TED e Howard il papero. Detto questo son propio curioso di rivederlo,più leggevo la rece è più mi accorgevo di aver dimenticato quasi tutto.
Eppure Howard il papero e Alba rossa hanno vari punti in comune:
– Lea Thompson
– invasori ostili
– la pettinatura di Howard e quella di Patrick Swayze sono identiche
Ma ve l’immaginate Howard il papero diretto da Milius?
“Howard! Qual è il meglio nella vita!”
“Schiacciare il nemico, inseguirlo mentre fugge, e ascoltare gli starnazzi delle femmine.”
film che apprezzo tutto sommato ma con un retrogusto amarognolo…l’inizio della fine per il nostro…dell’aspetto politico non fotte sega ma di più, vedere la politica pure nei film l’ho sempre trovata na roba da fissati, bocciare o promuovere un film in base alle ideologie che esprime, roba da matti…come se in italia non si ciarlasse già abbastanza di ste fregnacce che hanno rincoglionito mezzo paese, almeno i film lasciamoli fuori e vediamoli per quello che sono.
su howard, inutile dire che prima o poi una recensione la dovete far uscire, scegliete voi la rubrica: pesce rosse, ufficialmente morti…ecc…ma fatelo, film troppo importante.
@Past: era uso soprattutto negli anni ’70 (e, in Italia, anche nel decennio successivo), perchè la critica cinematografica (ma anche musicale) aveva una formazione ideologica molto forte. Poi il tempo , generalmente, rende giustizia.
@Past: un po’ se ne parlo’ qui http://www.i400calci.com/2010/05/mostrologia-gli-occulti-supersovrani-delluniverso/
A proposito: rubrica da riprendere assolutamente!
Tommaso, non mi pare che addio al re esista in una qualche versione decente, non solo x il widescreen ma proprio come qualità audiovideo. Io ho i 2 dvd italiani e sono entrambi pessimi, uno é pure monco di qualche scena. E’ Comunque un gran film, non quello che avrebbe voluto milius, ma comunque grande. Una director’s cut potrebbe portarlo a livelli da capolavoro. Sicuramente addio al re é molte spanne sopra ad alba rossa. Mi accontenterei anche di un bluray decente restaurato il minimo, per capire cosa succede nelle scene notturne ;-)
Scoperto tardi durante il liceo per me subito entrato tra i film da avere nella mia collezione.forse il periodo mi aveva fatto amare in particolar modo i giovani wolverines dopo questo bel pezzo devo assolutamente riguardarlo.
nanni, stavolta non resisto a fare il precisino della fungia:
coscenza si scrive coscienza
nell’articolo su conan: incoscente si scirve incosciente.
hai dei problemi di coshenza.
Siete intimati a consegnarmi @Cutter. Vi-vo. Lo voglio vi-vo.
http://horrornews.net/wp-content/uploads/2012/08/Michael-Berryman-Interview-3.jpg
@Cutter maledetto.
Le polemiche sul manicheismo di Miluis sono sterili, ma comprensibili visto il periodo in cui è uscito (possibile invasione dell’Afghanistan da parte dell’Urss); meno comprensibile è il fatto che mentre tutti si indignivano di fronte ad “Alba Rossa”, correvano galvanizzati a venerare “Rambo II” e la sua retorica militarista oltranzista, ossia il vero fascismo applicato al cinema americano degli anni ’80; un pò come successe qualche anno fa quando uscì “The Hurt Locker”, che i critici più miopi e (per questo) idioti etichettarono come “Rambo a Baghdad” senza cercare di comprenderne il significato.
Nanni, solo una domanda: ho visto il film parecchi anni fa quindi potrei non ricordare a dovere, ma il cadavere che Patrick Swayze porta in braccio durante la scena con il colonnello cubano non è quello di suo fratello?
@cobra: considera anche che The hurt locker ha vinto agli oscar(che non valgono niente) più per la sua natura politica(guerra iraq brutta), che per meriti reali.
E questo indipendentemente dal fatto che la bigelow parlasse in generale della guerra o meno.
@cutter: hai rajone.
@cobra verde: nessuno si scandalizza di Rambo 2 perché Rambo 2 non tira frecciatine (solo frecce esplosive), non invita alla riflessione e funziona su un livello solo. Idem per Invasion USA, che è Alba rossa con Chuck Norris al posto dei Wolverines.
E sì, quello alla fine era suo fratello, che ho scritto? Ops.
La faccenda Hurt Locker è molto più buffa e ne ho parlato nell’apposita rece. Sintesi: in realtà quando uscì a Venezia fu stroncato da tutti proprio perché non era schierato abbastanza e non si capiva se era pro o contro la guerra. Da apprezzare per una volta il fatto che non l’abbiano incasellato di violenza da una parte o dall’altra, ma che ritengano lo schierarsi una cosa importante/decisiva è comunque frutto degli stessi ragionamenti bacati.
Io non ci posso credere che qualcuno ha scritto “i combattimenti di The Warriors erano scrausi” nel post che celebra Red Dawn. O in qualsiasi altro post in assoluto.
A ogni modo oggi ho scoperto che esiste speechyard e sono comunque felice.
@hayao
che ti devo fa?
me l’ho so rivisto e le botte in senso stretto mi so sembrate goffe e palesemente finte, anche perche non sono stati usati stunt e controfigure per gli attori.
l’unico che mi ha fomentato è cleon prima di essere sommerso dai riffs (SI CAPO!)
aggiungo: c’hai presente la frase “è invecchiato male”…ecco per i warriors per i combattimenti vale, per tutto il resto assolutamente no
@samuel: scusa se ti interrompo amico ma volevo rettificare che, contrariamente all’impressione che temo tu abbia avuto, no, non gradisco gli off topic gratuiti. Grazie per la gentile collaborazione.
@nanni: a rileggere il messaggio di prima si vede che mi sono spiegato male(non sto facendo il paraculo,giuro).Volevo dire che il film ha trionfato per il presunto messaggio sulla guerra dell’iraq, quando la bigelow interessava altro.
oooooooooooooooooooooooooook però un minimo di associazione di idee c’era: film degli 80s, argomento di guerre diversamente combattute, regazzini contro tutti, la W di wolverines e warriors
Avrei tanto da dire a favore di Alba Rossa, ma vista la discussione accanita di cui sono stato partecipe sul post di recensione di quell’aborto del remake… mi limito a : “John has a long mustache”
Cordialità
Attila
@john matri: per l’appunto ribattevo che per una volta invece la critica (europea, almeno) aveva colto l’assenza di un messaggio, ma per motivi incomprensibili si lamentavano proprio di quello. Quando ando’ agli Oscar secondo me fu avvantaggiato proprio per il fatto che non rompeva particolarmente il cazzo su quanto fosse giusto o meno giusto partecipare a una guerra che era ancora in corso e che il governo ancora sosteneva. Concordiamo tutti pero’, porca puttana, che anche quello alla fine era solo un (gran) film d’azione.
Rispetto agli altri di Milius che ho visto “Alba rossa” è quello che mi è piaciuto di meno non emozionandomi e coinvolgendomi come queste. Magari dovrei rivederlo.
“(che non valgono niente)”
E ti pareva. XD
“”etichettarono come “Rambo a Baghdad””
Ma veramente!?! °_O
“”Ma ve l’immaginate Howard il papero diretto da Milius?
“Howard! Qual è il meglio nella vita!”
“Schiacciare il nemico, inseguirlo mentre fugge, e ascoltare gli starnazzi delle femmine.””
:lol:
“Eppure Howard il papero e Alba rossa hanno vari punti in comune:
– Lea Thompson
– invasori ostili
– la pettinatura di Howard e quella di Patrick Swayze sono identiche”
Vero! XD
“su howard, inutile dire che prima o poi una recensione la dovete far uscire, scegliete voi la rubrica: pesce rosse, ufficialmente morti…ecc…ma fatelo, film troppo importante.”
XD
Howard diretto da Milius scoperebbe come un riccio,parolacce e sangue a volontà. Oppure,avete presente il discorso che fa Tyrion Lannister alle truppe che si vogliono ritirare nel trono di spade,mi pare che dica… Siete meno coraggiosi di un nano per caso?? Pungendoli cosi sull’orgoglio,immaginate il discorso di Howard alle truppe prima di una carica,come Captain America passerebbe da mascotte a leader.
@Nanni: certo, nessuno si scandlizza per Rambo 2, eepure se in quegli anni c’è stato un film che celebrava la violenza, la guerra e il machismo yankee è stato proprio quello; il punto è che quando Milus ha diretto Alba Rossa ha ricevuto tutta una serie di critiche che invece non hanno toccato il film di Stallone; è questo che mi sconcerta.
Rivisto stamane. Che dire, i 30 anni si sentono tutti, specialmente nelle ingenue scene di combattimento, che purtroppo non aiutano a rendere credibili 6-7 ragazzini male armati, mal equipaggiati e mezzi morti di fame che irrompono come gli pare nella base nemica di turno e fanno fuori centinaia di russi che si aggirano tutt’intorno strillando come pazzi e avendo cura di agitare le mani per farsi impallinare meglio. E questo secondo me e` l’unico punto debole del film, per il resto sempre a mio avviso e` sottovalutatissimo, e condivido pienamente il punto di vista sia di Nanni che di Darth nella rece al remake (che mi rifiuto di guardare).
Questo film sta al fascismo esattamente allo stesso modo di un ipotetico film su dei partigiani (che, ricordiamolo, in moltissimi casi erano ragazzini come i wolverines) che combattono i nazisti invasori nella seconda guerra mondiale.
E rivendendolo ho notato il modo in cui John Milius ce l’ha messa tutta per enfatizzare il discorso invasore americano : indiani = invasore sovietico : wolverines
I ragazzi combattono per mantenersi vivi e liberi, la guerra la disprezzano (Patrick Swayze lo esplicita durante la scena dell’aereo AMERICANO che bombarda a tappeto le file russe: “E` questa la guerra?”) ma non hanno scelta. E infatti affrontano una lunga serie di scelte che di eroico, non hanno niente.
Il pericolo “retorica becera” che poteva ovviamente venir fuori a palate da un soggetto del genere viene tenuto estremamente sotto controllo, anche perche` alla fine secondo me Milius la retorica, quella delle bandiere sventolanti e degli inni cantati con la mano sul cuore l’ha sempre odiata.
E` un film non di guerra ma sulla guerra, concordo perfettamente. E naturalmente, come sempre accade, c’e` chi si limita a dire che la guerra fa schifo, e chi la combatte perche` ci sia qualcuno che possa continuare a dire che fa schifo.
Trivia: Howard il papero in italiano si chiamava Orestolo il papero. Sapevatelo…
*rivedendolo, cazzo
Parlavano di questo film come un film politicamente scorretto, qualcuno lo definiva alt right…
io ho iniziato a vederlo, arrivato a un certo punto ci ho trovato il solito femminismo estremo, i maschi visti come scemoni che dicono frasi tipo “bella, bella” e lei che gli spara, loro che si fanno beccare come bambini.. insomma mi sembrava la solita misandria del girl power che si sente in un programma di sinistra di tipo PD. Ma quale destra? solo perché i cattivi sono russi? eh beh.. li informo che anche il PD è atlantista. E il PD è di centrosinistra..
Ho dovuto smettere di vederlo perché mi veniva il nervoso, seguo già tante ore di politica al giorno, beccarmi le stesse battute che fanno tutti i giorni certe misandriche che conosco anche nel film.. mi sembra un pochino troppo. Ovviamente rispetto chi ama questa roba.. è solo che io ho visto su Netfilm 8000 film e serie tv(è un modo di dire) tutti di femminismo estremo.. non ce ne era uno che andasse fuori dagli schemi o fosse diverso. Femminismo o politically correct, non si scappava. Involucri diversi ma dentro c’era sempre la stessa sorpresina. L’eccesso da una parte è noioso.. esattamente come quello nel maschilismo. Tanto che ho cancellato gli abbonamenti con diverse multinazionali proprio per questo. Ma in questo caso devo ammettere che è diverso, nel senso che: questo film è del 1984, devo ammettere che una donna che combatteva in quella data era meno comune,ma oggi vedendolo insieme ad altri film tutti di quel tipo, tutti uguali, sembrano fatti con lo stampino, ho dovuto fermarlo e non ho visto la fine. (anche se poi molte femministe che conosco io, mica chiedono parità nell’obbligo militare per esempio.. che oggi nemmeno per i maschi c’è in Italia). Comunque bisogna dire che nel 1984 un senso lo ha.. era una donna che combatteva, quindi si arrabbia quando le chiedono se poteva cucinare qualcosa, perché allora era una novità.. da questo punto di vista si può capire. Peccato che se io fossi stato uno di quegli uomini le avrei detto: giusto.. sei indipendente ma allora la carne cacciatela da sola. Stai digiuna.. lo ha attaccato con una violenza … che come minimo avrebbe dovuto difendersi. Mi pare che loro le avessero offerto del cibo comunque, collaborare non sarebbe stato sbagliato. Ma no… doveva gridare al cattivissimo maschio oppressore esattamente come farebbero certe del PD o anticlericali che conosco.. e questa sarebbe destra? Leggo nei forum americani che considerano di alt right sto film…bah… Scusate, ma è la mia impressione, se non è gradita si può rimuovere. Ho solo detto quello che pensavo. Non avrei potuto scrivere altro, sono rimasto veramente di sasso.
A parte che il femminismo non è solo in una parte politica.. però in generale oggi non mi sembra per niente allineato con una destra, un partito conservatore o altro.
Ci sarebbero libri interi da scrivere è troppo complesso l’argomento sinistra e destra, mi fermo qui.