Viviamo in un periodo di grandi incertezze politiche. Fra poco ci sono le elezioni europee e gran parte dei nostri amici passano la loro vita su facebook a mettere la foto di quello là che sembra Spud di Trainspotting però più fatto e a dire cose come: “No, vabbè, ma è un Gombloddoh!!1!! Ma tu ti rendi conto a che gente siamo in mano?”. Nel frattempo la diffusione dell’ebola in Italia è, come ci ha insegnato Iva Zanicchi, colpa di quello a cui l’altra sera, a fine serata, ho comprato un portachiavi a forma di cavalluccio marino che quando lo schiacci gli si illuminano gli occhi di blu morte e fa il verso di Cthulhu. Per non parlare poi di quello che giustamente ha fatto un disco pieno di canzoni di protesta, e siccome è un musicista di protesta, si fa fare le foto con la chitarra in mano e una maglietta nera aderente, tipico outfit da musico di protesta. C’è anche la mia preferita, che quella che s’è fatta fotografare il culo per poi dire, ma come, volete parlare di culo? Insomma, è un momento in cui la discussione politica è calda, è accesa, è forte. Ogni due per tre arrestano gente che assomiglia al padre di Fabrizio Frizzi e ho come idea che nel 2015 la cosa più interessante che accadrà a Milano sarà salutare il mio amico Fantolones, che andrà a festeggiare a Singapore i 50 anni della nascita della repubblica di Singapore. Ma il cinema in tutto questo cosa c’entra? C’entra, c’entra. Tu non ci pensi ma c’entra.
L’altra sera vado a cena dal mio amico Appalto. Appalto è uno che ha fatto il Parini. Appalto è di sinistra che levati. Appalto ha fatto tre occupazioni e una volta è stato alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia. E non aveva ancora 18 anni, calcola. Appalto ha sempre e comunque votato a sinistra. Ed è uno che ha studiato, eh? Legge, si interessa, si aggiorna. Uno che prima di fargli cambiare idea, ciao… Poi l’altra sera, quasi a sorpresa, mi fa: “Ma tu ti rendi conto del gomploddoh che ci stanno tirando questi qui? Che poi la gente è attaccata alla poltrona e allora poi siam bravi tutti ad andare a lavorare all’estero. Ma all’estero dove poi, che non ho neanche gli 80 euro nella bbusta che mi lasciano sotto l’albero cavo i miei genitori ogni fine mese? Mica me ne posso andare a vivere in Puglia in un trullo insieme a Paola Barale, Raz Degan e il batterista degli Shock Treatment. Il problema è che dobbiamo uscire dall’euro! Me l’ha detto un film!”. E allora mi sono interessato per la prima volta in vita mia alle parole di Appalto. Come te l’ha detto un film? Ma, Appalto, a me questa cosa dell’euro mi sembra una stronzata! Appalto mi ha preso la mano, ha stretto forte e ha poi detto: “Satanas in euribus potens est. Nunc cessat virgo lira!”, poi gli si sono ribaltati gli occhi e ha cominciato a tremare. Io mi sono tutto angosciato e urlato: “Noooooooooooo!!!11!! Appalto, torna in te! Chi è stato? Cosa hai visto al cinema?”. Al che l’orrenda verità è venuta fuori: con un filo di voce è riuscito a sussurrarmi: “Ho visto La Stirpe del Male!”. Gru a salire. Dissolvenza in nero.
La Stirpe del Male è un film horror a chiaro sfondo politico fatto da due registi, Matt Bettinelli-Olphin e Tyler Gillett, che – hey! – sono tra quelli che hanno fatto parte anche dell’allegra brigata di V/H/S. Vi ricordate del loro segmento 10-31-98? Ve lo racconto brevemente: quattro babbei si travestono per festeggiare Halloween ad una festa pazzesca. Uno di loro, travestito da orso, si mette una videocamera nascosta sul vestito – in modo da registrare tutto – e poi esce di casa. Succede che arrivano in questa casa pazzesca della festa e non c’è nessuno. Girano per la casa e, boh, mi è sembrato di vedere qualcosa, ma forse sono solo i miei amici scemi che mi stanno tirando uno scherzo da furfanti! Ma eri tu? No, dude, te lo giuro! Poi vanno in solaio e trovano un rito satanico in full effect. Ci sono quattro pazzi invasati che stanno mortificando una ragazza legata. I ragazzi inizialmente pensano sia una cosa della festa, ma poi partono cinque minuti di “Dudeeeee!!111!!11!! What’s goin’ on? What the fuck!” senza un attimo di tregua, in cui succede di tutto. Mani che escono dai muri, gente che vola via, stanze che si ribbalteno. Ve lo faccio vedere. Ma cosa, il pene? Ma no, malizioso che non sei altro! Il cortometraggio!
httpv://www.youtube.com/watch?v=2K16vohYgJ4
Ora, V/H/S era quello che era, eh? Ma, come Calboni, con gli zoccoletti capresi ci faceva sempre la sua figura. E sapete perché? Perché è un progetto nato e pensato apposta per dare tanto con poco, per sfruttare al meglio l’idea delle riprese a mano, del found footage e di tutto quelle robe lì che fanno i poverinos. Non il cinema ufficiale, non le cose che siamo abituati a vedere in sala, ma una collezione di cortometraggi dove a farla da padrone è l’inventiva e non il pazzo cash. E il corto di Matt Bettinelli-Olphin e Tyler Gillett, in questo senso, era proprio uno dei migliori. Meccanismo risaputo, ma una buona dose di inventiva e un buon utilizzo del “vecchio” mezzo cinematografico. Ed è qui che l’affaire diventa politico. Dopo l’exploit di V/H/S i due registi vengono contatti da tale Lindsay Devlin. Ora, l’anagramma di Lindsay Devlin è, come avrete anche voi subitamente notato, Matteo Salvini. Una coincidenza? Non credo proprio. Matteo Salvini, sotto mentite spoglie, è riuscito a fare quello che nessun leghista prima di lui è riuscito a fare: cinema di propaganda. Ma non quello di Renzo Martinelli che urla i suoi slogan e per farlo spende i miliardi di dollari per avere Raz Degan (Che per altro abbiamo già citato. Un caso? Vedi tu.) e poi incassa meno di quanto ha pagato l’elettricista. No, qui si tratta di cinema di propaganda subliminale. Cinema che, sottopelle, vuole incastrare lo spettatore per fargli avere in odio la moneta unica europea. Un cinema che poi non sfiguri neanche al botteghino ma che anzi, spendendo poco ma appoggiandosi a stilemi di genere ben consolidati, garantisca ai produttori un buon rientro. Questo, ovviamente, per far arrivare a più gente possibile il proprio messaggio.
La storia di La Stirpe del Male è questa. E ve la racconto con tutti gli SPOILER possibili immaginabili. Che vuol dire che vi ho avvertito. Racconto come va il film per filo e per segno. Chiaro? Ci sono due giovani ed innocenti ragazzi che si amano. Lui è un coglione senza appello, lei è una piuttosto carina ma, essendo innamorata a bestia del coglione, non dev’essere proprio un fulmine di guerra. Lui, dopo aver rischiato l’arresto per stalking nei primi 19 secondi di film, fa un discorso fumosissimo alla sua futura moglie. Discorso che giustificherà l’utilizzo della camera a mano per il resto del film. “Mah, sai alla fine tu non hai mai avuto i genitori, i miei erano come erano, per cui ho deciso che adesso riprendo tutto quello che accade, così poi un giorno riguarderemo la storia della nostra vita abbracciati e saremo felici”. Per cui, cosa accade? Accade che La Stirpe del Male è l’ennesimo e inutile found footage. Genere famoso, economico e trito, buttato lì per portare in sala più gente possibile. Salvini parte subito in quarta: la coppia di babbei si sposa e decide di andare in luna di miele in Dominica, nella bocca del leone. In Dominica i due si divertono come i pazzi, solo ed unicamente facendo le cose che fanno tra loro i bianchi ricchi. Stanno in resort, fanno delle cose tipo Missione Avventura tra gli alberi, vanno al ristorante dell’albergo, ecc… Belli, contenti, ordinati e felici. Ma poi una sera, l’ultima sera, vogliono vedere una festa local. Ed è qui che cominciano i problemi. I due scoprono che in Dominica è pieno di necri che fano cose matte, come indossare maschere e sparare fuoco e fiamme dalla bocca. I due poveri e sperduti bianchi si perdono e finiscono nella vera povertà, la faccia reale della Dominica. Sembra trarli in salvo un tassinaro diversamente bianco che promette loro di portarli in albergo ma che invece riesce a convincerli e a portarli a una festa “reale, tipica, vera”. Un caso? Non credo proprio. La festa è ovviamente bellissima e divertentissima e ci sono dei ragazzi pazzissimi che ballano e si divertono e bevono i chupiti di Rum. Ma è tutta una finta. Da cosa lo capiamo? Semplicissimo. Che simbolo c’è sulla porta segreta che porta i nostri due protagonisti alla festa del secolo? Ve lo faccio vedere. No. Non il pene. Il simbolo che c’è sulla porta. Mamma mia, oh. Siete veramente fissati.
Non so. Veramente, più di così cosa potevano fare? Chiamare il film La Stirpe del Male de li mortacci di Angela Merkel? Ma proseguiamo. I chupiti di rum che il tassinaro necro ha offerto ai nostri wasp erano pieni della droga. I nostri due protagonisti, tutti svenuti, verranno rapiti e buttati in un rito brutto. Noi lo sappiamo perché? Come facciamo a vedere quello che accade ai due se questi sono svenuti e solitamente vediamo le riprese che fa il coglionazzo? Semplice: a un certo punto i due mettono la loro telecamerina del cazzo in una borsa, poi svengono a causa della droca ma la telecamerina rimane accesa. E i cattivi che stupreranno lei nel nome di Belzebù, lo fanno mettendo la borsa in direzione di stupro. E allora penso: tra due sequenze questi si mettono davanti alla televisione a rivedere il filmino delle loro vacanze e – sorpresa – si renderanno conto che lei è stata violentata da dei necri incappucciati che parlavano latino in una grotta tutta piena di simboli dell’euro e poi arriva una misteriosa luce demoniaca evidentemente foriera di morbo della Morte che spegne la videocamera. No. Questa cosa non accade. Sai perché? Perché tutti coloro che riprendono tutto con la loro telecamerina, poi NON riguardano MAI quello che hanno ripreso. Ve lo dice anche Louis C.K. in un bel pezzo del suo stand-up Oh My God. Che cazzo riprendete a fare delle cose che poi non avrete mai più voglia di riguardare in vita vostra?
httpv://www.youtube.com/watch?v=zd2sRC3K9Hs
E insomma, anche se hanno sotto mano le prove, i due babbei continuano imperterriti a vivere la loro inutile vita. Anche questo è un dato che possiamo inserire in un quadro più generale: l’evidenza della malvagità dell’euro è lì per tutti, ma noi non siamo in grado di accorgercene. Siamo sbadati, non vogliamo controllare, ce ne infischiamo. Facciamo quelli che vogliono avere tutto sotto controllo, ma poi ci perdiamo il dato macroscopico. Siamo distratti da altre cose, da piccoli avvenimenti quotidiani che forse ci sembrano senza importanza ma che Salvini giassà dove andranno poi a colpire. Dottoresse che guardano l’ecografia del feto e dicono “No, no… tutto bene!”, ma si vede benissimo che in realtà qualcosa non va (le menzogne delle banche). Improvvisi scatti d’ira che portano la moglie a sviluppare una megaforza che usa per spaccare tutti i finestrini di un SUV (anticipazione degli inevitabili movimenti di piazza popolare che vorranno un giorno sovvertire l’ordine prestabilito). Cambi di abitudine alimentari della moglie che da vegetariana diventa carnivora nel senso che se ne va per il bosco a uccidere a mani nude per poi mangiarsi dei cerbiatti (lo spettro del progressivo impoverimento che svuoterà le nostre casse e i nostri frigoriferi, rigettandoci in un medioevo in cui avremo a disposizione solo la caccia). Questi sono tutti elementi metaforici che servono a rendere più chiaro il discorso di fondo dell’opera e che allo stesso tempo trasformano quella che poteva essere un’idea per un cortometraggio interessante in un lungometraggio di una noia raggelante.
I due registi si fanno ulteriormente infinocchiare dalla sceneggiatrice Lindsay Devlin, il cui nome è anagramma di Marine Le Pen. Un caso? Non mi sembra plausibile. Marine convince i due registi che questa cosa della camera a mano, tenuta solo dal maritino rincoglionito, non può funzionare in un film di un’ora e quaranta. E allora (oddio, quanto mi pesa scrivere quello che sto per scrivere) si moltiplicano i punti di vista. Ed ecco entrare in campo: le telecamere di sicurezza sparse per la città, altre videocamerine di ragazzini che girano per le foreste, ma soprattutto: delle telecamerine montate su dei bracci meccanici che si spostano senza fare alcun rumore montate da misteriosi uomini neri all’interno della casa dei protagonisti. Durante la sequenza in questione, ho esclamato: “Seeeeeeeeee, ma cosa caz… “. Immediatamente mi s’è avvicinata una maschera, armata di una torcia, che con forte accento bresciano mi ha detto: “Shhhh!!!!!111!!1!!!”. La maschera in questione indossava una divisa verde. Una coincidenza? Chi può dirlo? Insomma, torniamo ancora alla metafora: il morbo dell’euro ha ingravidato, infettato, la gentile coppia di protagonisti in vacanza in un paese esotico. Una volta tornati in patria, pieni della malattia della moneta unica, cominciano ad infettare tutti coloro che li circondano. Ed è per questo che al punto di vista, prima unico, se ne vanno ad aggiungere altri. L’euro lentamente ma inesorabilmente tocca tutti noi.
Ma torniamo alla coraggiosa scelta del film di utilizzare il simbolo dell’euro in un film che parla dell’euro. Troppo scontato? Ovviamente stiamo parlando di un film ideato e girato negli Stati Uniti delle Americhe, luogo in cui, a causa di un sistema scolastico organizzato da SpongeBob, non tutti hanno confidenza con l’economia mondiale. Certo, è vero, ma non si può non pensare che un progetto del genere mira ad arrivare anche oltreoceano. I produttori, la sceneggiatrice e i registi, sapevano che il loro film sarebbe poi stato distribuito in tutto il mondo, a Cesano Boscone come a Plymouth come ad Amburgo. L’evidenza del discorso politico de La Stirpe del Male è esplicitata in una sequenza straordinaria: mentre il marito si dispera e trova la sua casa piena di strani simboli dell’euro, mentre la moglie sta incidendo il simbolo dell’euro con un cacciavite nel parquet di casa, c’è un prete. Il prete che li ha sposati, ultimo vessillo di una pace apparente, oggi non più possibile proprio a causa degli sconquassi portati dalla moneta unica in un sistema che si pensava immutabile e perfetto. Un prete che, dal suo letto di morte, vede il terribile simbolo e dice: “Fanciulli, è l’ultima ora. E, come avete udito, l’Anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti Anticristi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora”. Il prete poi la smette di citare le sacre scritture e si fa sempre più chiaro: “(L’euro) appartiene a una religione antichissima. Questa religione antica, questa setta dissidente, ha cercato di distruggere la Chiesa degli albori. Facevano dei riti… L’Anticristo sta arrivando!”
Il discorso del prete è il segnale definitivo. Da qui in avanti il film, finalmente, procede con quello che tutti si aspettavano, ovvero la riproposizione del cortometraggio che ha fatto la fortuna di Matt Bettinelli-Olphin e Tyler Gillett. Il marito torna a casa, si mette una telecamerina nascosto nella camicia e comincia a vagare in cerca di una soluzione a quello che sta accadendo a sua moglie (che nel frattempo è rinchiusa in quella che sarà la camera del bambino intenta a incidere questo enorme simbolo dell’euro sul parquet con un bisturi/cacciavite che le è stato donato da un cattivo). Succedono praticamente le stesse cose che abbiamo già visto in quel filmatino di youtube che vi ho postato poco più in su. Mancano le mani che escono dai muri, ma il resto è veramente identico. Nel finale però l’ultima zampata: la moglie, in piedi in mezzo all’enorme simbolo dell’euro, si taglia la pancia ed estrae il suo feto che viene poi portato via da degli uomini neri e incappucciati. Le nuove generazioni per salvarsi dovranno uscire dal giogo, dal cerchio (grafico) della moneta unica. Una piccola speranza in un film altrimenti estremamente pessimista e disfattista.
Dvd-quote:
“Un duro attacco allo strapotere dell’euro per la salvaguardia dell’europa ”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Importante avvertenza: ovviamente abbiamo voluto scherzare. Abbiamo tentato di trovare una lettura a un film che altrimenti sarebbe subito finito nel dimenticatoio. Siate sporty.
Ho riso davvero molto. Tipo quando ho visto quel video dove dicevano che Mario Monti era un servo di un potere occulto e terribile e tipo 400 anni fa si era profetizzato il suo avvento. Che poi l’inculata che mi ha tirato mica è stata da ridere, però boh, il video continua a farmi ridere ugualmente.
Solo che c’è un elemento talmente implausibile in questo film che credo mi terrà lontano dalla sua visione.
Cioè ti stuprano i negri e tu per capirlo hai bisogno di rivedere il video di te che dormivi? Ma che cosa hai al posto della fica, un secchio di latte caldo?
Grandissima recensione per cominciare la settimana!
@Ciobin: alla tua cortese attenzione.
Mi permetto di sottoporre alla tua attenzione ed a quella della giuria del Campionato mondiale delle fronti Toby Jones, finora stranamente snobbato.
Costui ha una fronte alta e larga, in pratica un rettangolo.
Su un corpo da nano.
Per me si candida prepotentemente, fate voi…
https://www.google.it/search?q=toby+jones&client=safari&hl=it&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=ZnBwU5a8IoWf7Aa9m4DoBA&ved=0CAcQ_AUoAQ&biw=320&bih=356#facrc=_&imgrc=lmJaONhTRCFRKM%253A%3BhNooM3cL2r0AXM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.contactmusic.com%252Fpics%252Flb%252Ffrost_nixon_premiere_2_151008%252Ftoby_jones_2123771.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.contactmusic.com%252Fphoto%252Ftoby_jones_2123771%3B500%3B752
insomma non vale manco i 3 euri…
segnalo invece che zitto zitto senza un stralcio di pubblicità è uscito l’ultimo super-liam solo catene uci e the space.
Per me invece il simbolo è un chiaro omaggio a Quake 2:
http://iv1.lisimg.com/image/272775/600full-quake-ii-cover.jpg
e, naturalmente, anche il simbolo dell’euro è un chiaro omaggio a Quake 2, a rivelarci che questa moneta del dimonio in realtà è uno strumento che gli alieni usano per annichilirci prima di invaderci completamente.
Sveglia!!!11!!1!!!
ps il film non l’ho visto data l’opinione unanime dell’internet che faccia cagare moltissimo
Voglio il portachiavi che fa il verso di Cthulhu! La recensione spacca, il film spacca i cosiddetti…
è un caso che questa race esca a un tiro di schioppo dall’inizio della festa dell’unità di Reggio Emilia?
è un caso che la festa dell’unità di Reggio Emilia non si chiami più festa dell’unità?
è un caso che a Reggio abbiano un numero spropositato di rotatorie insensate?
sveglia!!!111!11!
è un caso anche che la circolazione monetaria dell’euro ha effettivamente avuto inizio il 1º gennaio 2002? (1+1+2+2=6)
recensione fighissima!
Recensione incredibile! INCREDIBILE! Mi hai salvato giornata, settimana, mese e forse anno. E voglio il portachiavi di Cthulhu! Casanova GENIO dell’internet (maggio 2014).
Oddio, sto ridendo ancora come un coglione…
“Importante avvertenza: ovviamente abbiamo voluto scherzare. Abbiamo tentato di trovare una lettura a un film che altrimenti sarebbe subito finito nel dimenticatoio. ”
No, ma come? Ma che cazz… ??
Ma ho appena finito di postare il link su http://www.gombloddo!!1!!!11!!.com …
Ah, ma certamente quella postilla l’hai scritta per sviare “loro” e non essere fatto sparire con un’iniezione di morbo della morte!!
Saggio, molto saggio…
Recensione davvero fantastica. Il film lo lascio perdere volentieri però….
Alla faccia del Gombloddo (o forse proprio per poter avvertire anch’io allaggente di stare attenti) lo andrò a vedere stasera. Tremo per quello che potrei venire a scoprire e per i membri della ka$ta che si curamente si nasconderanno tra il pubblico.
La moneta dello dimonio! si ritorni al baratto! (chiederò al mio capo di pagarmi in polli d’ora in poi)
comunque, come al solito, rece fantastica (di un film che NON vedrò…soprattutto dopo aver letto la recensione)
Contro questa lordura imperante, un movimento serio per il progresso delle Nostre Contrade. Mano sul cuore ed ecco l’inno:
http://www.youtube.com/watch?v=5qmKuBb0RxI
La rece del mese! E anche di quello prima
A volte basta pochissimo per individuare un lettore di Carpi anche senza riconoscere il nickname
Ahr ahr ahr.
Quoto Rocky (un commentante qui sopra, non il film): “rece fantastica di un film che NON vedrò”.
Cas(t)anova I Love U !!!111!!!111!!!11!!!111!
Casanova, se il film lo scrivevi davvero tu usciva un capolavoro.
Recensione grandissima. Come il pene di Casanova!
Oddio sono fissato…
Io se fossi in voi, con l’euro non ci scherzerei.
Oggi ad esempio, sono andato a prendere un caffè in un bar e ho dato una moneta di 2 euro alla tizia dietro la cassa. Sapete che è successo? Insieme al caffè lei me ne ha date indietro altre più piccole e soprattutto più numerose.
Si riproducono in modo disordinato, non sono monete umane come me e te.
Io ho avuto paura.
La citazione degli Shock Treatment m’ha ammazzato! Rece bomba.
Grande rece…Casanova ispiratissimo
Bella recensione! Ma perché hai nominato Renzo Martinelli, grazie a quattro sedute dallo psichiatra l’avevo rimosso dalla mia mente :(
Ottimo dossier sul potere di Focus, nell’ultimo numero: lo consiglio!