28 Maggio 1931 – 18 Maggio 2014
Quando muore una figura così importante del Cinema da avere le prime pagine dei magazine di settore ma anche dei quotidiani di tutto il mondo nonostante fosse “solamente” una maestranza tecnica, vuol dire che la propria professionalità ha trasceso appunto quella di “sola maestranza” ed è diventata inconfondibilmente arte anche per il pubblico dei non addetti ai lavori.
Gordon Willis ha firmato la fotografia di una serie inarrestabile di film famosissimi, spesso belli e molto più spesso capolavori. Leggete il suo curriculum su Wikipedia e vi si palleranno gli occhi.
Mentre tutti si sperticano, legittimamente, a ricordare il suo lavoro per Coppola su vari Il Padrino o il lungo corso con Allen compresi gli Allen in bianco e nero, noi vorremmo ricordarlo per i suoi thriller paranoici: Una squillo per l’ispettore Klute, Tutti gli uomini del presidente e quel capolavoro di prefigurazione visuale che è Perché un assassinio.
Maestro della palette cromatica – nei suoi film tutto ha uno schema-colore funzionale a comunicare il mood stesso del film- e delle ombre espressive, diceva sornione della sua abitudine di far emergere o affondare nelle ombre o nelle sfocature di campo volti, ambienti e figure: “Se vedo che qualcosa è di troppo nell’inquadratura voluta dal regista cerco di nasconderlo usando le ombre”.
Ieri l’altro ci ha lasciato veramente qualcuno di importante.
httpv://www.youtube.com/watch?v=KSMfrfpj9FQ
Cazzo, è veramente una grande perdita.
Non so però quanto il cinema americano degli ultimi anni
potesse farsene di uno come lui;
infatti non ho idea di quanto abbia lavorato di recente.
Massima stima a lui e a voi per la citazione della grandiosa trilogia pakuliana sulla paranoia, soprattutto di quel capolavoro totale che è “Perché un assassinio?”, uno dei film che mi hanno fatto appassionare al cinema.
E sì non li fanno più film così intelligenti e “strani” per il grande pubblico. Oggi anche la fotografia di Willis sarebbe considerata troppo oscura, sgranata, livida.
Ricordo di averlo “scoperto” leggendo un intervista a James caan in cui questi diceva che il merito della buona riuscita dei capolavori di Pakula andava dato al suo direttore della fotografia. Se ne è andato un pezzo importantedel cinema.
un gigante.
http://www.youtube.com/watch?v=qSCZRe16vus
firmare la fotografia di un film grazie alle maestranze…
Rest In Memory.