Prima che un pazzo furioso convincesse l’internet che il segreto della qualità consisteva nel mettere in testa a Ken la parrucca di Lorella Cuccarini, la Capcom aveva già provato a convertire il noto videogioco Street Fighter in avventure con attori (e pseudo-attori) veri.
Questa è la sverginata.
Rinfrescate la memoria:
httpv://www.youtube.com/watch?v=5NLy_ZZB_vk
1995
Esco dal cinema con gli occhi spalancati fissi nel vuoto e un mezzo sorriso paralizzato.
Non sono psicologicamente pronto ad ammettere che un film di Van Damme – il film più costoso e commercialmente ambizioso a cui Van Damme abbia mai partecipato – sia semi-inguardabile.
Il tatuaggio della bandiera americana, trovato in omaggio nella versione a fumetti del film, mi si scioglie malinconicamente sulla spalla.
OGGI
Conoscete Deion Sanders?
Chi di voi seguiva sport americani nei primi ’90 dovrebbe ricordarlo bene.
Deion Sanders era un giocatore professionista di football E baseball.
Contemporaneamente. Part-time.
Ha giocato nei Dallas Cowboys e nei New York Yankees.
Ha giocato sia il Super Bowl (vincendolo due volte) che le World Series.
Ha segnato un touchdown e un homerun nella stessa settimana.
In poche parole: è Superman.
A un certo punto è diventato anche amico di M.C. Hammer, con il quale ha inciso un disco rap, e questo ci porta alla sigla di oggi:
httpv://www.youtube.com/watch?v=cM7vqqS8jSI
“This is the big moment for all the Esperanto fans”
Minchia, Steven E. de Souza.
Mi inventi praticamente da solo l’action moderno scrivendo pietre miliari come 48 ore, Commando e Die Hard, raccontando per primo come un novello Omero le epiche storie di Valverde, e poi per il tuo esordio alla regia mi caschi in un progetto simile?
Per prepararmi al post mi sono riguardato il film non una ma due volte, la seconda con la traccia di commenti del buon Steven, e ok che era stata registrata a breve distanza dall’uscita del film per essere inclusa nel “laser disc” (esilarante il siparietto in cui ne decanta le innovazioni tecnologiche), ma la faccia da culo con cui difende il suo operato non dico con il tono di chi ha dato il massimo e tirato fuori il meglio da una situazione difficile, ma proprio di chi ignora i problemi e si vanta del risultato, è allucinante.
E uno dei suoi maggiori punti di orgoglio è l’idea di far parlare tutti i personaggi del paese inventato in cui è ambientato il film – che non è Valverde ma “Shadaloo” – in Esperanto.
Ascoltare i commenti di de Souza su Street Fighter significa sentirlo vantarsi di aver studiato un po’ di Esperanto e averne comprato un dizionario per insegnarlo agli attori e scriverci tutta la cartellonistica e segnaletica del film, e pronunciare baldanzoso la quote che vi ho messo qua sopra prima di una microsequenza sottotitolata con Sagat e i suoi sgherri.
Questo per darvi un primo sunto dell’aria che tira.
Ho passato anni a cercare qualsiasi notizia su cosa fosse esattamente andato storto durante la progettazione e lavorazione di Street Fighter, un costoso film tratto da un videogioco in un momento storico in cui l’unico precedente era il flop mostruoso di Super Mario Bros., e su cosa avesse convinto uno dei migliori sceneggiatori viventi a firmare un’opera così platealmente sbagliata: debiti, scommesse perse, ricatti, minacce, la sbronza del secolo, possessioni sataniche, voodoo…
Poi finalmente qualche mese fa è uscito un articolo su Polygon con una lunga storia dettagliatissima.
È un racconto avvincente che vi consiglio, pieno di colpi di scena allo stesso tempo tristi ed esilaranti, nonché di lezioni importanti sulle dinamiche che spesso entrano in gioco durante la produzione di un blockbuster hollywoodiano.
La sintesi estrema:
- la Capcom non capisce una sega di cinema
- Steven E. de Souza è un eccellente sceneggiatore ma un regista inesperto e senza polso
Alcuni buffi aneddoti per capire ulteriormente che atmosfera tirava:
- a de Souza fu chiesto di preparare un pitch per la Capcom in meno di 24 ore, durante il quale il punto di comune accordo era ignorare il tema a torneo di botte del videogioco e trasformare il tutto in un’avventura globale in vago stile Bond per bambini
- i tempi erano strettissimi già in partenza: la Capcom voleva uscire a tutti i costi il 23 dicembre ’94 per coordinare ogni iniziativa di merchandising con il periodo commercialmente migliore, e il pitch era avvenuto a febbraio
- de Souza chiede e ottiene un accordo per l’inclusione di massimo di sette personaggi dal gioco, per non intasare la narrativa, ma la Capcom approfitta del suo scarso polso e arriva gradualmente ad imporgliene SEDICI (ognuno dei quali ovviamente avrebbe dovuto esibire almeno una delle sue mosse tipiche), distruggendo di fatto ogni speranza di storia sensata/coerente
- i personaggi del film provengono da ogni parte del mondo ma, per rendere il lavoro di de Souza più facile, sono quasi tutti interpretati da anglofoni di seconda generazione. L’eccezione è il protagonista, l’americanissimo Capitano William Guile, interpretato da un belga dal pesante accento francofono: Jean-Claude Van Damme era stato un punto irremovibile della Capcom già dalle primissime fasi contrattuali.
- nel ruolo del cattivissimo Generale Bison viene ingaggiato il grande Raul Julia, il quale però il primo giorno delle riprese si presenta sul set fresco fresco di operazione chirurgica causa cancro allo stomaco, magro come uno zombi terzomondista e a malapena capace di reggersi in piedi. Di conseguenza, per dargli il tempo di recuperare peso ed energie, tutte le scene d’azione vengono spostate all’inizio della scaletta. Questo ovviamente impatta sui piani per i set e le location, ma anche sul lavoro degli stuntmen che, appena assunti, avrebbero dovuto ideare e preparare coreografie e acrobazie varie letteralmente volta per volta sul posto in giornata.
- la Capcom impone inoltre la presenza di Kenya Sawada, che avevano intenzione di lanciare come volto del videogioco nel merchandising locale; avrebbe dovuto essere Fei Long, il classico pseudo-sosia di Bruce Lee, ma de Souza ormai sfinito non trova il modo di incastrarlo e, con la scusa che Kenya non parlava una ceppa di inglese, lo trasforma nel generico “Capitan Sawada”, commilitone di Guile la cui unica riga di dialogo viene doppiata anche in originale
- nella sceneggiatura, Guile doveva essere Capitano dei caschi blu dell’UN, ma la Capcom, presa dal panico nonostante le assicurazioni di de Souza (“ma secondo voi a Hollywood contattano la CIA e l’FBI ogni volta che devono rappresentarli in un film?”), scrive effettivamente all’UN chiedendo il permesso di rappresentarli. Davanti al più ovvio dei “macheccazzo stai addì” di risposta, de Souza si ritrova costretto a modificare uniformi e ridipingere loghi trasformandola nell’AN (Allied Nations).
- ciliegina sulla torta, Van Damme è ancora coinvolto in strascichi legali dal suo terzo divorzio e soprattutto al picco della sua dipendenza da cocaina: è generalmente intrattabile e schizofrenico, e le sue occasionali assenze dal set (una delle quali per scoparsi la co-star Kylie Minogue) costringono de Souza a inventarsi sul posto scene improvvisate con gli altri attori.
“Ogni giorno chiedevo se Raul Julia aveva preso le sue medicine, e se Van Damme le aveva evitate.”
Street Fighter, in poche parole, è un perfetto rappresentante della teoria del “Lo Sbaglio“: un film spacciato in partenza, che i realizzatori hanno comunque trovato le forze di ultimare per un puro mix di senso del dovere, disperazione e inerzia, senza sapere bene perché.
Io periodicamente ci ripenso, e penso che da una situazione simile ne uscì uno dei miei film preferiti di sempre: Flash Gordon. Perché a volte basta affrontare le calamità con lo spirito giusto, senza perdere quel minimo di attenzione sindacale che ti fa cogliere le scene madri quando per irreplicabile congiunzione astrale, come addendi sbagliati che chissà come danno il risultato giusto, ti passano comunque davanti. Magari Street Fighter era un piccolo Flash Gordon e la prima volta, aspettandomi ovviamente altro, non me n’ero accorto.
Di base, comunque, la Capcom vedeva Street Fighter: The Movie come puro tassello promozionale, parte di un mosaico che fra le altre cose incastrava con tempistiche coordinate al dettaglio una linea di giocattoli modellati sui G.I. Joe (la Hasbro era in cattive acque) e una nuova versione del videogame: da qui, ovviamente, la mentalità a senso unico verso l’aggiunta di personaggi e mosse specifiche.
A quel punto ovviamente ogni tentativo di creare una storia vagamente sensata e lineare andava a farsi benedire, e meno male che nessuno ha insistito troppo, narrativamente parlando, sulla fedeltà verso il canone precedentemente stabilito dai videogiochi.
Con Bison supercattivo bondiano e Guile capitano dei caschi blu abbiamo: Ken e Ryu simpatici contrabbandieri, Sagat trafficante di armi, Zangief scagnozzo grosso e scemo, Dee Jay scagnozzo piccolo e simpatico, Chun-Li giornalista, Balrog cameraman, Honda hawaiiano. Il mostro Blanka diventa “Carlos Blanka”, ex migliore amico di Guile sperimentalmente trasformato nel cugino povero dell’incredibile Hulk, e Dhalsim lo scienziato che se ne prende cura. T.Hawk è, con Cammy e Sawada, uno dei caschi blu al servizio di Guile, tranne che a un certo punto di colpo smette la divisa e si veste da indiano dei fumetti senza motivo. Vega, per motivi ignoti, è l’unico personaggio del film a fare davvero lo street fighter. E non dimentichiamo il rinomato attore di teatro Simon Callow nel ruolo del goffo rappresentante del governo che si fa prendere in giro da tutti.
Apro una parentesi: (mentre scrivo queste cose mi rendo conto che in una certa misura sono le stesse premesse di The Expendables 3, tranne la scusa del merchandising incrociato. Chiudo la parentesi: ).
Comunque no, Street Fighter non è Flash Gordon.
I personaggi sono troppi e la loro presenza è forzata all’inverosimile, la storia è una bambinata confusa e poco convinta, diversi interni sono poverate clamorose, la CGI è da cestone del MediaWorld e il lavoro ai cavi pure, e non parliamo del povero Blanka pittato di verde con parrucca da pagliaccio che a confronto Lou Ferrigno pareva truccato da Rick Baker.
Pare di vedere il frettoloso riassunto di una serie tv, o un’esibizione di cosplayer come quelle che fanno alle sagre di paese per intrattenere i bambini, dove ti interessa solo vedere tutti i personaggi in un colpo solo e fottesega degli sputi di motivazione con cui li escono.
Gli stunt e le coreografie sono ovviamente abbozzatissimi: non tutti i personaggi esibiscono la loro mossa speciale (Dhalsim ad esempio non mena nessuno) e vi sfido a riconoscere la caratteristica pioggia di schiaffi di Honda o l’hadouken di Ryu, appena mimato e accompagnato giusto da un lampo bianco.
Fondamentalmente si abbandonano le speranze già al terzo minuto, prima alla comparsa della parola “Shadaloo”, poi quando per semplificarsi la vita ogni nome viene pronunciato all’americana per cui Chun-Li si autopresenta come “Cian-Li” e Ryu diventa “Raiu”.
Ma la scena simbolo che meglio descrive il senso di delusione che trasmette il film è forse l’ingresso di Van Damme.
Avvicinato da Chun-Li per un’intervista subito dopo essere sceso dal suo carroarmato, inizialmente Guile si esibisce in un secco “no” alla John Matrix, ma poi afferra il microfono per lanciare un messaggio minaccioso a Bison: tu estrai rapidamente penna e taccuino per segnarti l’imminente nuova battuta memorabile dall’autore che inventò “mi sei simpatico, ti ammazzerò per ultimo” e “yippie-kay-yay motherfucker”; Guile… uhm, fa il gesto dell’ombrello.
Eppure, in mezzo alla confusione alcune note positive ci sono.
Innanzitutto il provvidenziale accorgimento, che salvò anche Flash Gordon, di non prendersi minimamente sul serio.
Il buon Steven era ovviamente più che familiare con la pratica di unire action e umorismo (in curriculum anche L’implacabile e Hudson Hawk): qua siamo ovviamente a pianeti di distanza dai suoi classici, ma alcune gag sono simpatiche, tipo Honda che resiste alle torture, o Van Damme che punta il coltello a un plotone di avversari intimoriti senza rendersi conto di avere i rinforzi alle spalle, o il mitico Andrew Bryniarski – la rara montagna di muscoli con tempi comici perfetti – nel ruolo dell’ingenuissimo Zangief.
Funzionano alcuni omaggi scemi al videogioco, come Bison che battaglia con i caschi blu smanettando su una console uguale a quella del cabinato e poi urla “GAME OVAAAAARRR”.
Funziona Bison, soprattutto.
Raul Julia è letteralmente la metà di quello che era nella Famiglia Addams, e viene nascosto in un costumone con spalle da football e zatteroni, ma porca miseria recita proprio come uno che sa che sarà il suo ultimo film, come purtroppo fu. Si mangia tutto con una classe e una dedizione commovente e stile enfatico shakespeariano, si fa appendere ai cavi per volare di qua e di là, si fa prendere a calci in fazza da Van Damme senza fiatare e si esalta su frasi mondiali come “Per te, il giorno in cui Bison graziò il tuo villaggio fu il giorno più importante della tua vita. Ma per me… era solo un martedì”. È una gioia.
Da parte sua Van Damme incespica più o meno in ogni battuta ma si diverte pure lui a mostrare sprazzi di verve comica fino ad allora semi-insospettabili; atleticamente si fa trovare a livello, e anche se si è ben lontani dalle sue esibizioni più memorabili (colpa del PG-13 e del lavoro grezzo e invadente dei cavi) è sempre un piacere vederlo esibirsi nella classica mezzaluna di Guile.
Gli altri, con l’eccezione probabilmente di Chun-Li (Ming-Na Wen) che mostra un minimo di carattere, sono ovviamente sprecatissimi, da un Wes Studi largamente fuori ruolo nei panni di Sagat (ma anche Deejay non scherza) a Kylie Minogue che si fa ricordare giusto quando la sua controfigura esegue la mossa del ribaltone con le cosce.
In più ha dalla sua parte un ritmo a rotta di collo (inevitabile, visto l’ammasso di cose da includere per contratto) e una parata di cosplayer coloratissimi che, uniti agli spettacolari esterni della giungla thailandese, lo rendono tutto sommato gradevole agli occhi, tipo negozio di caramelle.
Sommando questo a un’atmosfera leggera e all’incontrollabile appeal infantile del poter vedere tutti i personaggi in un colpo solo si capisce perché il film fu stroncato pesantemente dalla critica e accolto inizialmente malino dal pubblico ma, lentamente e silenziosamente, guadagnò fino a sfiorare i 100 milioni di incasso complessivo mondiale: un flop a livello di reputazione, ma non economico (un po’ come Hulk di Ang Lee o Il pianeta delle scimmie di Tim Burton).
È un film facile da disprezzare ma difficile da odiare.
Ed è tuttora uno dei titoli che la Universal ristampa per primo quando si tratta di testare nuovi formati tecnologici o rinfrescare il catalogo.
Street Fighter è solo una parte della mortificante tripletta che, probabilmente a causa di un oroscopo particolarmente avverso, Steven E. de Souza mise a segno come sceneggiatore nel 1994, insieme ai Flintstones e a Beverly Hills Cop 3.
Fu l’inizio di un inesorabile declino.
In seguito firmò il sottovalutato Dredd di Stallone e un altro film con Van Damme, Hong Kong – Colpo su colpo, nonché la storia per il sequel di Tomb Raider.
Più di recente è tornato alla regia per una miniserie tv horror in stile found footage, e si è riciclato come sceneggiatore di fumetti per il reboot di Sheena la regina della giungla.
La giungla in questione, ovviamente, è diventata quella di Valverde.
DVD-quote:
“Un esempio da manuale di Sbaglio”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Bonus:
- coreografo marziale e occasionale comparsa è il mio idolo Benny “The Jet” Urquidez
- durante il film, ma soprattutto durante i titoli di coda, si sente un tizio che fa una pessima imitazione di Robin Williams in Good Morning Vietnam e urla “Gooooooooooood morning Shadaloo” prima di raccontare barzellette tristissime. Ebbene, quel tizio non è un pessimo imitatore di Robin Williams, bensì l’originale Adrian Cronauer in persona, alla cui storia si ispirò appunto Good Morning Vietnam, qui invece costretto a mortificare se stesso con gag adatte al certificato PG-13.
- in realtà al primo tentativo con la commissione di censura Street Fighter si beccò un’inaspettata e indesiderata R per via di qualche schizzetto di sangue di troppo. De Souza tornò allora in montaggio, e preso dal panico (l’uscita era prevista un mese dopo) tagliò così tanto che il film ricevette un G (= film per tutti). A quel punto allora aggiunse un paio di parolaccine a caso per ritornare a livello, e buona lì. L’edizione homevideo recupera comunque quasi tutte le scene che furono inizialmente tagliate.
- a voi il videogame di Street Fighter: The Movie, un discretissimo flop:
httpv://www.youtube.com/watch?v=0U4XXcvxDgg
minchia capo!
non so se l’avevi annunciata questa rincorsa sui film SF prima di arrivare al già mitico serial ma mi ha sorpreso comunque, e che pezzone d’annata hai cacciato fuori, pieno di aneddoti e fatti interessanti per chi come me fa parte degli indulgenti verso questo povero film sfortunato…roba da 8×1000 e musichetta strappalacrime…complimenti!
-vaya con dios Raul-
…mancarone…
Sto film me lo sarò rivisto almeno 10-15 volte, sorpassando sempre con allegria il suo limite registico-narrativo, evidente sì, ma non so quasi spiegarmelo… non me ne è mai fregato una mazza. Lo riguarderei altre 5-6 volte.
Forse per questi 2 motivi, in ordine di importanza:
R.Julia sprecatissimo, ma la sua potenza bucava anche il nulla dei dialoghi.
k.minogue=fregna.
un Raoul Julia inarrivabile
https://www.youtube.com/watch?v=PBc7yQXrP9c
rip
Film bellissimo. Anche io l’ho visto una caterva di volte, sempre con gusto. Van Damme perfetto. Byson gigantesco davvero. Ma poi c’era questa idea del Sud Est asiatico come luogo mitologico della battaglia. L’unica cosa che mi di spaice è che alla fine Byson non riesca a bombarsi Chun Li.
Anche Flash Gordon è uno dei miei preferiti. C’è qualcosa di di irrinunciabile in quel film. Per quanto distante dal cinema che vedo di solito che è molto più di budget e curato nei dettagli, Flash Gordon è totale. I pulsanti con la scritta terremoto, uragano ecc… la sigla Flash ! ah-aaaa.
Più in generale penso che il più bel film tratto dai videogiochi è Silent Hill, il primo. Film che trovo bellissimo di per se stesso indipendentemente dai videogiochi.
Io ricordo l’album di figurine legato al videogioco uscito in contemporanea col film. Il mio cabinato preferito di sempre. Il film è una merda ma il povero Bison mi è sempre sembrato il più simpatico della gang.
Bello! E concordo su tutto. Visto al cinema dopo che avevo speso un piccolo capitale in sala giochi per street fighter e sí fin dall’inizio fú una lotta tra il senso critico e il puro fanatismo verso la serie.
Ma quindi a qualcuno toccherà recensiere il film su Chun Li con Kristen Kreuk <3 <3 <3 ?
Uno speciale che non ti aspetti! Da fan sfegatato del gioco ne rimasi cosi deluso che lo vidi solo al cinema, poi mai più rivisto. Invece ho sempre apprezzato Street Fighter the Animated movie.
Spero un giorno recensirete Super Mario Bros….
voi direte, ma che c’entra Super Mario coi 400 calci…
eh bhè, inizialmente i produttori volevano Danny De Vito come Mario e Arnold come re Kuupa (non è uno scherzo…è true story).
Intanto grazie per avermi citato…nudge nudge.
A me questo film ha sempre divertito. Per carità è una baracconata eh, però secondo me c’è un’atmosfera talmente surreale e cialtrona (la Pax Bisonica santiddio!) che il risultato finale fa il giro e vince.
La mia copia del dvd insomma non prende molta polvere.
acora ricordo la scena del coltellino.
Van damme finisce le munizioni e si ritrova contro un esercito con solo un piccolo coltello. l’esercito comincia ad indietreggiare e van damme fissa con soddisfazione il coltellino per poi scoprire di avere tutto i suoi soldati alle spalle.
Lo vidi al cinema e per me era brutto ma da amante del videogioco me lo feci piacere, praticamente tirando sole a chiunque mi chiedesse se era bello o meno XD Ora in presenza di non so quale congiunzione astrale SKY lo ripassa e quando accade prima o poi lo riguardo e mi diverto come un cretino. E’ talmente brutto che alla fine piace.
complimenti ottimo articolo pieno di info
ripensandoci Raul Julia si mangia letteralmente tutto quando entra in scena, avrebbe meritato una carriera ed un destino migliore
De Souza mi ricorda quelle rockstar che partono alla grande e fanno la leggenda, poi dopo qualche anno cominciano a buttare fuori dischi inascoltabili e durante i live non si reggono in piedi
Appena visto pensai “peccato che non abbia fatto il sonic boom ma tutto sommato mi è piaciuto”… Presi subito la VHS. Rivisto 7-8 volte, alla terza era un film orrendo, all’ottava aveva il suo perché. T. Hauwk che si veste da indiano di punto in bianco mi ammazza ancora. Altra scena WTF è quella in cui Guile, che si sostituisce a Blanka nella capsula che esce dal pavimento, con 1 metro di corsa salta in calcio volante per 30 metri! Magnifico.
rece interessantissima! è sempre bello leggere la storia travagliata e pazzesca di film ”sbagliati”. e poi non si può che applaudire Nanni quando scrive ”film facile da disprezzare ma difficile da odiare”. nulla di più vero.
sul film c’è anche da dire che, al netto della cagata che effettivamente è, funziona benissimo invece nell’ottica di un film-prequel (per un sequel che non c’è mai stato)
cioè alla fine anche a livello di videogames, la cosa grossa è sempre stata Street Fighter II. il primo gioco ok, ma il 2 è quello che ha fatto la storia! e qua poteva essere lo stesso, la situazione finale del film, con le squadre buoni/cattivi ben delineate e distinte tra loro, niente più ambiguità (ken e ryu che all’inizio erano cattivelli..), e poi il film risolve il problema più grosso, quello di dare un passato e una storia a personaggi così assurdi. un ipotetico SFII sarebbe partito con i migliori presupposti, non doveva più raccontare la storia dei personaggi, non doveva più dimostrare chi erano i buoni e chi i cattivi e perchè, avrebbe potuto concentrarsi sul divertimeno, sulle scene d’azione, con la sicurezza di non poter essere peggiore del primo.
peccato non l’abbiano mai realizzato.
oh, poi è vero che le storie di alcuni personaggi erano campate per aria, tipo blanka, ma non è che nel videogame fosse meglio.. se non ricordo male la storia videoludica di blanka era ”da bambino si smarrisce nella jungla brasiliana e cresce come un selvaggio”.. e il verde non so bene a cosa fosse dovuto, forse allo stretto contatto con le piante.. boh..
in ultimo per me abbastanza shockante scoprire che il regista fosse lo sceneggiatore di die hard.. avevo sempre immaginato uno che scrive il primo die hard come una sorta di dio del cinema, invece a sto punto mi sa che il grosso del merito era di mctiernan, o gli è andata di culo e basta..
ho cercato sull’internet: ”Blanka’s back story is that he was once human, but after a plane crash in Brazil, he underwent a mutation that resulted in his green coloring and ability to generate electricity.” cioè, cagata per cagata.. eheh
ma invece volete dirmi che shadaloo è un’invenzione solo del film? perchè non ricordo in street fighter II, ma in SF alpha 3, che è quello a cui ho giocato di più, shadaloo era ben presente, e giocando con guile (o forse era charlie) la modalità storia, nel finale il nostro eroe prendeva un jet e andava a sganciare un bombone atomico su shadaloo con tanto di fumo dell’esplosione che prendeva la forma di un teschio malefico.. era solo un rimasuglio del film?
il miglior casting possibile per guile comunque sarebbe stato kurt russell, in stargate e in soldier è proprio lui.. però sarebbe stato fantastico anche hulk hogan nei panni di guile. invece ryu l’avrei fatto interpretare a jason scott lee.
visto al cinema e comprate il giorno dopo le figurine rigide di cartone.
Brutto. Ma se ricapita non posso che rivederlo.
La faccia di Bison quando spara il gas a Chun-Li me la porterò per sempre dentro.
Altri elementi sparsi: le divise rosse dei soldati cattivi in stile star wars dei poveri; i bison-dollari; il metodo Ludovico applicato a Blanka.
Big props per Deion Neon Sanders!!
e per JCVD che con questo film sè scopato kyle
Avevo 10 anni quando l’ho visto al cinema (all’aperto e almeno 7 volte di fila), la mia opinione dopo vent’anni non è cambiata: uno dei baracconi più sgangherati, divertenti e meno pretenziosi di quel periodo, gustosissimo.
Raoul Julia è clamoroso … “la PAX bisonica” (pugno stretto e occhi di fuori)!
Il discorso alle truppe di Guile, con i soldati fomentati sotto le musiche super-tronfie di Graeme Revell, è indimenticabile per un bambino …. d’altro canto, la destinazione di questo film era proprio ad un pubblico di lettori di Topolino, quindi personalmente io lo promuovo a pieni voti.
FLASH! AHAHA! SAVIOR OF THE UNIVERSEEE!
Gran pezzo su un film che non aspettavo.Questo non lo vedo da tempo, ma ricordo un discorso per incitare le truppe tristissimo e raul Julia che si mangiava tutto, come l’attore shakespeariano che faceva un episodio degli occhi del cuore.
@uomocheride: ci siamo persi un capolavoro
Mi unisco al coro di innamorati (Raul Julia nel cuore), e da questo articolo aumenta la mia stima per JCVD che trova il tempo di bombarsi Kylie Minogue. Ma la magia di trovate come il Bison-dollaro dove la mettiamo?
PS: ho vaghi ricordi d’infanzia di un cartone animato trasmesso anche in Italia, e che sembrava niente male, mi sbaglio?
Super Mario Bros era uno dei miei film preferiti all’epoca. L’ho rivisto due anni fa e devo dire che ha retto. Un mistero il perchè sia accostato a questo schifo di “film”…
Il finale col fermo immagine è LETALE. Per il resto, bisondollari tutta la vita!
“Ogni bisondollaro verrà valutato 6 sterline sul mercato internazionale!”
Complimenti, Nanni, bellissimo articolo.
Mi piacerebbe che parlassi prima o poi anche di Flash Gordon, film che anche a me piace moltissimo.
Ahahaha, grande recensione per uno dei film più assurdi mai visti :D
Se volete vedere qualcosa di buono di SF invece c’è il film animato, mi pare del ’92, che merita…
Grazie a tutti.
Volevo ricordare anche uno dei Maccosa piu’ grossi di sempre, sui titoli di coda.
Prima vediamo la grossa e commovente dedica al povero Raul Julia, morto porco dopo le riprese.
Poi scorrono i titoli.
Poi c’e’ una scena a sorpresa… in cui si scopre che Bison potrebbe essere ancora vivo… e complimenti alla delicatezza, signora mia.
Personalmente di questa boiata non salvo niente, preferisco quell’altra baracconata di Mortal Kombat.
Ricordo chiaramente un episodio di Friends ambientato durante le riprese di questo film. Due delle tre tipe andavano a visitare gli Studios e quella coi capelli neri ci provava con Van Damme, guest star della puntata, vestito nello stesso identico modo del film. Una citazione di Street Fighter in Friends penso meriti un OMG.
Team #recediFlashGordon
@nanni
nuooooo…la scopro solo ora, ma questo è un mackkcosa clamoroso, di un cattivo gusto esagerato…tra l’altro solo recentissimamente ho scoperto che skeletor alla fine di he-man era ancora vivo (wtf) ecco che succede a staccare appena scattano i totoli…Marvel puppa la fava, non hai inventato una beata!
@ArmaLetame: siccome mi consigliarono quell’episodio specifico di Friends perché 1) c’era Van Damme e 2) c’era un catfight tra la Cox e la Aniston, posso dirti con una certa sicurezza e soprattutto pignoleria che il film in questione non era Street Fighter ma una roba generica inventata apposta, anche se comunque si’, Van Damme era vestito da militare e il periodo era quello
Ecco alla fine mi avete fatto venir voglia di recuperare friends….quell’altra cagata col parruccone di Lorella mi ha fatto addormentare secco sul divano che nemmeno Italia Costarica, pero’ magari un’ altra chance gliela do.
@nanni@arma ricordo anche io la puntata di friends, mi sn pisciato sotto dalle risate, JCVD in gran forma e molto marpione.
Cmq #teamguile se personaggio maschile #teamcammy se personaggio femminile
Mi unisco al codazzo di gente che l’ha visto e rivisto, e io se lo danno in tv d’estate me lo riguardo. Perché si. Perché è sempre meglio del FF di turno. Perché Raul Julia. Perché MAccosometro a mille quando ancora non sapevo cosa fosse un maccosometro.
L’eccitazione dopo aver visto il trailer e il seguente cazzo girato da inizio a fine visione sono ancora presenti in me. Anche in MK c’era quel senso di delusione costante durante tutto il film ma almeno finita la tristata potevi mentire con te stesso e dire “eh gnnn gnon male…”. Con SF no, merda inguardabile pure se eri fanciullo. Sagat nano, vega zingaro, ryu sfigato…madonna che tristezza
Film da estate, situazione post sbornia. Come altro momento epico MACCOSA segnalo Balrog che ad un certo punto compare in scena con i guantoni contro ogni logica di ogni ordine. Cosa sarebbe stato un cross over Christopher “Raiden” Lambert VS Bison???
Il MACCOSA migliore del film per me è Guile che condanna il suo amico Blanka a subire gli esperimenti che lo faranno diventare verde di rabbia. No dico,sai che il tuo amico sta là insieme agli ostaggi e tu che fai ?? Dopo aver insultato Bison guardi dritto nella telecamera e dici qualcosa tipo… ”Tieni duro amico,sto venendo a salvarti”. Ma sei un genio sei,neanche il solito personaggio interpretato in tante commedie da Will Ferrel farebbe meglio.
cacchio cacchio cacchio m’avete aperto un mondo! Raul julia è bison (nel videogame pur comparendo la sola “M” noi lo chiamavamo mr. baìson)
ero troppo troppo piccolo per riconoscere gomes, il mio gomes preferito.
cacchio cacchio cacchio.
comunque filmone. come pure mortal kombat. ma perché nel videogame c’è “la trama”????
doveva essere solo una scusa per mostrare l’hadouken, il calcio stile rovesciata, le manate di honda, eccetera. l’unica delusione è che non tutti i personaggi fanno le mosse, questo sì.
Era un po’ quell’eccitazione tale che ti portava a non riconoscere neanche a te stesso di aver visto un film indecente… MK sicuramente di un’altro livello.
Boh, io l’ho sempre trovato una baracconata più o meno inguardabile. L’ho preso in DVD, ma ogni volta che lo rivedo mi rompo.
Dopo questa rece (mitica) capisco bene anche il perché.
Già il fatto che fosse pensato per poi vendere i pupazzetti gli sega le gambe, tutti sti colori plasticosi, scenografie tragiche, combattimenti confusissimi e costumi che sembrano da cosplay. Cioè io pensavo fossero tutti errori e invece no, era pensato proprio così.
Salvo l’impostazione del film, che almeno evita di vedere il solito torneo, ma come risultato non ci siamo proprio.
Concordo con Pillole: anche da regàz (e lo vidi al cinema) per me è sempre stato inguardabile, nonostante la megafotta che mi provocarono gli articoli su Consolemania (all’epoca internet era solo un miraggio).
Sul tema Street Fighter, la cosa migliore è l’anime a puntate(da non confondere con il film animato, che era sconclusionatissimo e adattato ACDC), trasmesso su MTV quella quindicina d’anni fa, per una ventina di puntate, quando MTV trasmetteva titoli Dynamic Italia così, a stufo.
Sul tema “baracconata” invece, io vidi con delizia molti anni fa la serie tv giapponese con gli Hadoken fatti con palle di farina, una roba che boh, non ci si crede tanto era trash, ma rimaneva comunque superiore a sta roba.
Il fumetto invece era abbastanza anonimo
Ah comunque, fun fact: nel passaggio dal giapponese all’americano (e europeo), nel cabinato i nomi furono cambiati, essenzialmente per evitare grane legali con Mike Tyson.
In originale infatti:
Vega era chiamato Balrog, Mr Bison era chiamato Vega e Balrog era chiamato Mike Bison.
Nel corso degli anni, se non sbaglio, son diventati canonici quelli della versione americana
@Nanni aspettiamo una recensione di Flash Gordon e dei suoi vermi carnivori!
Io SF non riesco proprio a rivederlo, non riesco a beccare la congiunzione astrale che lo trasmetta, comunque mi ha sempre fatto sorridere e incazzare molto meno del videogioco. Raul Julia è tutto il film!
bè no, mi pare pacifico che MK, nonostante sia una grezzata, sia migliore di SF e forse pure il miglior adattamento di un videogioco. Cmq mi sa che kylie Minogue se la sono piegati più di uno sdraio. Manco ricordavo ci fosse, pensa te
Non scherziamo, il primo MK è un fottuto capolavoro, riesce persino a caratterizzare personaggi bidimensionali come mio cugggino Johnny Gabbia, rappresentando visivamente lo stile splatter/naif del videogioco in un lungometraggio che deve comunque passare indenne lo scoglio della censura in modo da essere fruibile per grandi e piccini.
Cast stellare, chicche a manetta, se non l’avete ancora fatta propongo una serata Mortal Kombat.
Una serata no, ma la rece si’:
http://www.i400calci.com/2011/10/in-principio-cera-mortal-kombat/
Grazie per il link, corro subito a leggere et postare
che poi a dirla tutta il primo vero tentativo di portare SFII sullo schermo risale a qualche mese prima del film qui recensito, ossia la fedelissima (ironia) trasposizione di City Hunter con protagonista Jackie Chan
http://www.youtube.com/watch?v=zIxETAx_61M
oppure possiamo solo considerarlo come una cospicua ed invasiva sponsorizzazione da parte della Capcom in una produzione di Hong Kong
Direi la seconda che hai detto, ma quella scena rimane un capolavoro trash senza eguali
A proposito di flop ma io farei un film su Tattoo Assassin, ve lo ricordate:
https://www.youtube.com/watch?v=tnGpcMTf0k4
Gli unici personaggi fedeli mi sa che sono Guile, Vega Byson! XD All’ epoca non sapevo che ci fosse anche la versione estesa del videogioco con nuovi personaggi e mi stupì sia nella serie TV giappo che in questo film vedere nuovi volti!
ma il cameo di ???