Dunque, qualcuno mi aiuti e mi dica dove ho già visto la tizia di colore, o ci vado giù di testa. E poi qualcuno spieghi a chi di dovere che non occorre inguainare il povero StevediBeverlyHills in un giubbotto di jeans di due taglie più piccolo per fargli squartare uno squalo al volo :O
La tipa di colore è Vivica A. Fox, e tra un sacco di (suppongo) produzioni minori compare anche in
Batman & Robin (1997)
Giovani diavoli (1999)
Kill Bill vol. 1 (2003)
comunque tara Reid da cagna quale è invecchia di 7 anni in un anno solare… dio quante rughe. Fa piacere che abbiano ritirato dal film lo sgabello come si fa con le maglie dei campioni
Rece di RRobe di Transformer 4 (da FB, sarà anche il primo commento al primo post di domattina dei 400 calci)
TRANSFORMERS 4: la rece
Per meglio introdurre il mio punto di vista sulla pellicola devo fare
una piccola introduzione. Io di Michael Bay sono un fan. E sin dai
tempi dei suoi video di Meat Loaf per poi proseguire con Bad Boys, e poi gli altri film a seguire.
Ho visto tutto quello che ha fatto e l’ho visto al cinema.
Ho studiato le sue pellicole e le ho studiate e tanto.
Riconosco tutte le influenze del suo cinema (è facile: Tony Scott,
James Cameron, Norman Rockwell, Philip Kaufman, Irwin Allen, Sam Peckimpah…) e ho la supponenza di credere di sapere cosa cerca di fare e perché.
Ne ho stima perché il suo è cinema di movimento, al netto di quella cosa
noiosa che è la sceneggiatura.
Un modo di intendere il medium estremo e privo di compromessi al
pari di quello di registi molto più eleganti e intellettuali come
Michael Mann (aka: uno dei miei registi preferiti di ogni tempo) o più
storicizzati, come Sam Peckinpah (aka: un altro).
Conosco tutti i suoi trucchi, i suoi vezzi, le sue debolezze e i suoi
punti di forza.
E poi mi sta simpatico.
Di tutta la sua filmografia mi sento di bocciare pienamente solo Pearl
Harbour, il secondo capitolo dei Transformers e, purtroppo, questo
quarto capitolo.
Che parte bene, con un lavoro discreto sui personaggi, una messa in
scena degli Stati Uniti d’America che urla “NORMAN ROCKWELL” a ogni
inquadratura e un ritmo piacevole e divertente. Ma che poi, quando i robot
giganti entrano in gioco, si perde completamente.
E non perché il film non è altro che un’interminabile sequenza di
combattimenti in computer grafica, quanto, semmai, perché la messa in
scena di questi combattimenti non è estrema come lo era nel terzo
capitolo (vero pezzo di video arte delirante, celebrato anche da
Ghezzi).
E che si sia giocato un poco al risparmio è evidente sin dalle
trasformazioni dei nuovi Transformer costruiti dagli esseri umani
(diventano un’amalgama di cubettini che poi si ricostruiscono in forme
nuove) e dal design semplificato (e brutto, esattamente come il
precedente) di tutte le creature meccaniche.
Capiamoci, la serie di Transformers è quello che è: script brutti,
protagonisti scritti con l’accetta interpretati da attori di livello
medio, personaggi di contorno fighissimi interpretati da attori straordinari,
qualche gnocca improbabile (e questo quarto capitolo è un’istigazione
alla pedofilia, vi avverto), effetti speciali deliranti, montaggio
serrato e la fulgida visione registica di un sociopatico
dell’immagine.
Se a questa miscela aggiungi un tocco di sensibilità, esce fuori il
primo capitolo che, grazie alla supervisione di Spielberg, rimane il
più misurato e divertente della serie. Se, invece, togli qualcosa,
esce fuori un disastro.
Nel secondo capitolo mancava completamente la misura. E il film è un
monumento al cattivo gusto.
In questo quarto capitolo, invece, manca la grandeur.
Per carità, è comunque un film in cui la scena più misera costa come
tutto Avengers, ma non è un film esagerato e visionario come
Transformers 3.
E quindi, visto che le capacità intellettive non vengono obnubilate da
un continuo e feroce assalto audio-visivo, capita che trovi il tempo
per avere la percezione del film in quanto tale.
E se pensi sei perduto perché il film è lunghissimo, privo di ritmo, con una trama talmente raffazzonata che non sono riuscito a capire le motivazioni dei cattivi (e se non riesci a capire la trama di un film dei Transformers, qualche
problema ci deve essere stato in fase di scrittura), pieno di
personaggi inutili e ridondanti che non è chiaro perché esistono (e
infatti uno muore nell’indifferenza generale) e mancante di qualsiasi
epica, cosa piuttosto grave per una pellicola che ha una scena in cui
un robot gigante cavalca un drago robotico sputafiamme.
In poche parole, uno dei tre film davvero brutti di Michael Bay.
Peccato.
Ce lo meritiamo.
0.37 .. Andy Dick?
Dunque, qualcuno mi aiuti e mi dica dove ho già visto la tizia di colore, o ci vado giù di testa. E poi qualcuno spieghi a chi di dovere che non occorre inguainare il povero StevediBeverlyHills in un giubbotto di jeans di due taglie più piccolo per fargli squartare uno squalo al volo :O
Ma da dove vengono cotanti squali?
@iriza
Squali?
Non vedo l’ora di guardare sta trashata epica :D
alla prima visione temevo che il vecchio a 1:00 fosse de niro!!!
tanto ormai il livello dei suoi film è questo
La tizia a 0:40 che urla EEEEEEEEhHHHH, è una seria candidata al premio BRAVA! ai prossimi Sylvester
Ian Zering che se la crede, come un novello Ash de L’armata delle tenebre. Amo.
E siccome ho detto questo, ha ragione Cobretti: ce lo meritiamo.
@Poisoned Ivy
La tipa di colore è Vivica A. Fox, e tra un sacco di (suppongo) produzioni minori compare anche in
Batman & Robin (1997)
Giovani diavoli (1999)
Kill Bill vol. 1 (2003)
Wiki docet.
@Samuel
Squelli
@Babol un ash versione crank 2
comunque tara Reid da cagna quale è invecchia di 7 anni in un anno solare… dio quante rughe. Fa piacere che abbiano ritirato dal film lo sgabello come si fa con le maglie dei campioni
@Vanilla Skywalker si, a 0.37 è proprio Andy Dick
Fremo. Non vedo l’ora di vederlo con Maurizio, un monte di pop-corn, e 1000 birrette fredde.
non mi piace, vedo troppa consapevolezza
Rece di RRobe di Transformer 4 (da FB, sarà anche il primo commento al primo post di domattina dei 400 calci)
TRANSFORMERS 4: la rece
Per meglio introdurre il mio punto di vista sulla pellicola devo fare
una piccola introduzione. Io di Michael Bay sono un fan. E sin dai
tempi dei suoi video di Meat Loaf per poi proseguire con Bad Boys, e poi gli altri film a seguire.
Ho visto tutto quello che ha fatto e l’ho visto al cinema.
Ho studiato le sue pellicole e le ho studiate e tanto.
Riconosco tutte le influenze del suo cinema (è facile: Tony Scott,
James Cameron, Norman Rockwell, Philip Kaufman, Irwin Allen, Sam Peckimpah…) e ho la supponenza di credere di sapere cosa cerca di fare e perché.
Ne ho stima perché il suo è cinema di movimento, al netto di quella cosa
noiosa che è la sceneggiatura.
Un modo di intendere il medium estremo e privo di compromessi al
pari di quello di registi molto più eleganti e intellettuali come
Michael Mann (aka: uno dei miei registi preferiti di ogni tempo) o più
storicizzati, come Sam Peckinpah (aka: un altro).
Conosco tutti i suoi trucchi, i suoi vezzi, le sue debolezze e i suoi
punti di forza.
E poi mi sta simpatico.
Di tutta la sua filmografia mi sento di bocciare pienamente solo Pearl
Harbour, il secondo capitolo dei Transformers e, purtroppo, questo
quarto capitolo.
Che parte bene, con un lavoro discreto sui personaggi, una messa in
scena degli Stati Uniti d’America che urla “NORMAN ROCKWELL” a ogni
inquadratura e un ritmo piacevole e divertente. Ma che poi, quando i robot
giganti entrano in gioco, si perde completamente.
E non perché il film non è altro che un’interminabile sequenza di
combattimenti in computer grafica, quanto, semmai, perché la messa in
scena di questi combattimenti non è estrema come lo era nel terzo
capitolo (vero pezzo di video arte delirante, celebrato anche da
Ghezzi).
E che si sia giocato un poco al risparmio è evidente sin dalle
trasformazioni dei nuovi Transformer costruiti dagli esseri umani
(diventano un’amalgama di cubettini che poi si ricostruiscono in forme
nuove) e dal design semplificato (e brutto, esattamente come il
precedente) di tutte le creature meccaniche.
Capiamoci, la serie di Transformers è quello che è: script brutti,
protagonisti scritti con l’accetta interpretati da attori di livello
medio, personaggi di contorno fighissimi interpretati da attori straordinari,
qualche gnocca improbabile (e questo quarto capitolo è un’istigazione
alla pedofilia, vi avverto), effetti speciali deliranti, montaggio
serrato e la fulgida visione registica di un sociopatico
dell’immagine.
Se a questa miscela aggiungi un tocco di sensibilità, esce fuori il
primo capitolo che, grazie alla supervisione di Spielberg, rimane il
più misurato e divertente della serie. Se, invece, togli qualcosa,
esce fuori un disastro.
Nel secondo capitolo mancava completamente la misura. E il film è un
monumento al cattivo gusto.
In questo quarto capitolo, invece, manca la grandeur.
Per carità, è comunque un film in cui la scena più misera costa come
tutto Avengers, ma non è un film esagerato e visionario come
Transformers 3.
E quindi, visto che le capacità intellettive non vengono obnubilate da
un continuo e feroce assalto audio-visivo, capita che trovi il tempo
per avere la percezione del film in quanto tale.
E se pensi sei perduto perché il film è lunghissimo, privo di ritmo, con una trama talmente raffazzonata che non sono riuscito a capire le motivazioni dei cattivi (e se non riesci a capire la trama di un film dei Transformers, qualche
problema ci deve essere stato in fase di scrittura), pieno di
personaggi inutili e ridondanti che non è chiaro perché esistono (e
infatti uno muore nell’indifferenza generale) e mancante di qualsiasi
epica, cosa piuttosto grave per una pellicola che ha una scena in cui
un robot gigante cavalca un drago robotico sputafiamme.
In poche parole, uno dei tre film davvero brutti di Michael Bay.
Peccato.
Hai seriamente appena postato un’intera recensione nei commenti? Dichiarando di volerlo fare anche domani? Diciamo anche no, dai.
HOLY SHARK!
@Lukaboom
Ratings!
Ah ecco. Adesso è Recchioni che detta la scaletta ai 400 calci. Pensa te. Basta saperlo.
presto!!! qualcuno vada a postare un intero delirio di Harry sul Blog di Recchioni!!!!