Eric Roberts è un attore che viene spesso frainteso.
Fratello più bello e più divertente dell’inutile Julia, la gente lo vede di tanto in tanto in direct to video e film per la tv su cui non pisceresti nemmeno se stessero andando a fuoco e dice “poverino, come si è ridotto male quello che faceva Perfetti ma non troppo ed era tanto tanto bravo in The Dark Knight“. Ecco, quello che sfugge alla gente è che sono quelle — il regular in un telefilm da prima serata e il cattivo in un film di Christopher Nolan — le anomalie nella carriera di Eric Roberts, un uomo che in tutta la sua vita si è sempre messo in discussione ma che mai, mai ha avuto dubbi su cosa scegliere tra la qualità e la quantità.
Come quell’incorreggibile cialtrone di Michael Madsen, che di tanto in tanto viene ancora scambiato per una star per grazia ricevuta da Quentin Tarantino, Eric Roberts è il tipo di attore che potrebbe tranquillamente sbarcare il lunario con dignità selezionando con più cura i lavori cui prende parte (al momento viaggia al ritmo di 40 ruoli l’anno, roba che neanche uno che fa la comparsa di professione) — e sceglie di non farlo. Dalla particina minuscola nella megaproduzione alla particina umiliante nella poracciata, da Nolan all’Asylum, dalla nomination agli Oscar a Uwe Boll, dagli Expendables a L’onore e il rispetto: ci sono produzioni che non possono permettersi le scenografie, ma possono permettersi Eric Roberts, vi siete mai chiesti perché?
Io non so se sia pazzo, se abbia il cervello così sfondato dalla droga (difficile capire quale, ho letto tre biografie online e ognuna gli attribuisce una dipendenza diversa) da non sapere cosa sta facendo per la maggior parte del tempo o se, ed è la versione che preferisco, si stia divertando un casino, ma sta di fatto che Eric accetta qualunque parte senza mai risparmiarsi (a patto, s’intende, di essere a casa entro mezza giornata), affrontando ognuna con la stessa dose di incoscienza e di mega acting, e questo lo rende un grande protagonista del cinema di serie B (o “quasi-cinema”) al pari di un Danny Trejo pre-internet o di un Mickey Rourke pre-Wrestler, una figura assurda e fantastica che — e lo dico senza un filo di ironia — adoro.
Eric Roberts non è un attore in caduta libera, ERIC ROBERTS è un missile lanciato a velocità supersonica contro la Terra.
Di Danielle Harris ho già parlato in passato, e anche se la metafora mi è sfuggita di mano piuttosto in fretta e non sono del tutto sicuro di cosa stessi cercando di dire, anche con lei vale all’incirca lo stesso discorso che faccio per Eric: mi è impossibile considerare i suoi lavori singolarmente, per me lei è la sua carriera e per quanto ci sforziamo — io di essere obiettivo e lei di fare ogni anno scelte artistiche sempre più idiote — non smetterò mai di sperare che la bambina di L’ultimo boyscout, prima o poi, ricominci a imbroccarne qualcuna.
Ora, prendete la follia di Eric Roberts, prendete il talento di trovarsi sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato di Danielle Harris, e benvenuti a “se questo è un film“, una nuova rubrica che inauguriamo questa mattina perché mi sta bene parlare di dtv che abbiamo visto per intero giusto io e quello che l’ha montato, ma per cortesia e per onestà intellettuale, cazzo, smettiamola di chiamarli “film”. Quello di oggi si intitola Camp Dread e fa pressapoco così:
Già la locandina è un esempio da manuale di dtvismo:
- Eric Roberts è in un certo senso il protagonista, ha un ruolo centrale, mette in moto gli eventi e nonostante lo screentime ridotto è senza dubbio l’unico personaggio che vi ricorderete alla fine; per una volta, la sua presenza su un poster è assolutamente giustificata;
- Danielle Harris è la classica attrice-esca: la sbattono nel poster, il suo nome è il secondo nei titoli di testa, ma interpreta un personaggio meno che insignificante con, letteralmente, un minuto e mezzo di screentime spalmato su due scene;
- ma il premio “l’immagine in foto potrebbe non coincidere col prodotto” va a mani basse alla tenda da campeggio, visto che il “camp” del titolo è più di nome che di fatto, piazzato lì per evocare ricordi di altri slasher e cannibalizzare un po’ di fascino riflesso: in tutta la pellicola, nessuno nomina, monta o usa una singola tenda da campeggio.
Di cosa parla, quindi, Camp Dread, che è sì camp ma per altri e meno lusinghieri motivi?
Questa settimana Eric Roberts è un regista, famoso negli anni 80 per una serie di film dell’orrore (che strizza l’occhio al franchise di Sleepaway Camp) di discreto successo, ma ora in rosso e dimenticato da tutti, a cui si presenta la possibilità di tornare alla ribalta grazie a un reboot in chiave moderna della sua creatura… E poiché siamo nel 2014, niente urla “modernità” come il Grande Fratello! Nello sconcerto generale, principalmente perché NON HA ALCUN SENSO, Eric annuncia che il “reboot” consisterà in un reality show senza alcun nesso con la serie originale in cui i partecipanti, una schiera (che aumenta o diminuisce di numero a seconda delle scene) di mezzi delinquentelli a cui è stato offerto di partecipare allo show come alternativa al riformatorio, saranno costretti a vivere tutti assieme in un campo estivo per un periodo di tempo imprecisato; il vincitore riceverà un milione di dollari.
Quale sia, esattamente, il senso del reality, non viene mai spiegato. Quali siano il format, il selling point, le regole, cosa debbano fare i concorrenti — niente di tutto questo viene neanche lontanamente accennato, perché tanto mi ha detto uno che basta urlare abbastanza forte “CRITICA AI REALITY” per poter dire di stare facendo della satira (?) mentre lo spettatore riempie i buchi narrativi con la propria esperienza in materia — o col fatto che non gliene frega un cazzo perché, andiamo, siamo in un horror, è abbastanza ovvio che presto o tardi i concorrenti inizieranno ad essere presi di mira da un misterioso serial killer dal volto coperto trasformando l’innocente gioco in una lotta per la sopravvivenza e il format del programma non avrà più alcuna importanza.
Ma arrivarci, a quella parte..!
Come detto prima, Eric Roberts mette in moto la baracca e tiene in pugno la scena come pochi altri su questa verde Terra di Dio, ma se la squaglia anche abbastanza in fretta per tornare solo nella parte finale, lasciando il grosso del minutaggio ai suoi giovani protagonisti. Senza desiderarlo particolarmente, facciamo la conoscenza dell’ennesimo ensamble di caratteri tracciati con l’accetta, dalla zoccola al bravo ragazzo passando per lo stronzo, la lesbica, la gothicona, il nero e, il mio preferito, il buffone con un cappellino rosso di traverso (immagino il tumulto interiore del costumista, che era lì lì per farglielo mettere dritto, ma poi, all’ultimo momento, ferma tutto e glielo gira di 180 gradi, “vai figliolo, ora sei davvero perfetto”), e li osserviamo, mentre la sceneggiatura prende platealmente tempo aspettando che si faccia ora di iniziare ad ammazzarli, impegnati in una serie di attività che almeno all’inizio assomigliano a qualcosa che vedresti in un reality — confessionali, momenti di confronto di gruppo, prove di forza fisica stile American Gladiator — per poi passare semplicemente a ciò che la gente fa quando è in vacanza: giocare a palla, fare il bagno nel lago, prendere il sole, guardare le lesbiche.
Quando la gente inizia a crepare ti sei ormai dimenticato più o meno di tutto, sia per quel che riguarda la trama, sia del perché hai iniziato a vedere questa roba, e forse proprio grazie a questo stato mentale di smarrimento misto noia è possibile godersi cose come occhi spappolati, teste tranciate, un ragazzo handicappato picchiato a morte col suo arto prostetico e tutto il repertorio del genere. Se solo anche il resto fosse stato portato avanti con questo stesso entusiasmo…
Io cerco di non attaccarmi alle piccolezze, ma persino una delle tagline che leggo da IMDb, recita “What Would You Do For Your Fifteen Minutes of Fame?”, parla di robe che non succedono (la motivazione di protagonisti è il denaro, e questo viene esplicitato più e più volte, l’argomento della fama non viene mai toccato neanche di striscio): devo pensare che neanche chi ha scritto lo slogan si è preso il disturbo di sapere cosa succedeva nel film..?
Non è tanto che il tutto sia stato fatto in, toh, tre giorni, il problema, quanto che tutte le persone coinvolte si fossero chiaramente già stufate a metà del secondo. Molti elementi della “trama” (andiamoci piano) sono stati evidentemente tirati via a metà strada, tra personaggi che avrebbero voluto dire di più (non avrebbero detto comunque nulla di interessante, eppure…) e riferimenti (Felissa Rose, interpreta sé stessa nel ruolo dell’ex star degli slasher degli anni 80) che sarebbero potuti andare un po’ più in là della mera strizzata d’occhio, mentre la cornice, anche a fronte di un finale a sorpresa tutto sommato non malvagissimo, continua a non avere il minimo senso: a parte cercare di sembrare al passo coi tempi e fallire clamorosamente, a cosa serviva tirare in ballo il reality show? Tutto considerato, sospetto l’abbiano scelto semplicemente per non doversi preoccupare se i microfoni entravano nell’inquadratura.
DVD-quote:
“All’inizio ero tutto gasato perché avevo letto Camp Dredd”
Quantum Tarantino, i400calci.com“Anche oggi ci siamo guadagnati la cocaina.”
Eric Roberts, attore, idolo.
“guardare le lesbiche” è l’unica cosa bella di questa “cosa”
Sei patetico,siete tutti un pò malati quì da chi scrive questa sottospecie di biografia,a voi che lo commentate in positivo,ma se sei etero guardati quelli come te,non sei come si deve sei un mezzo e mezzo.Il sito si chiama 400 calci forse chi ha scritto questa bio li ha presi tanto da rincretinirsi apposta scrivi certe amenità,sparati come nella foto con cui ti rappresenti,il mondo di gentaglia malata come voi non ne ha bisogno davvero.
Sono andato su imdb a gaurdare la filmografia di Eric Roberts ed effettivamente non ho mai visto nulla del genere. Avrà in cantiere almeno 50 film da qui a… 1 anno!!
Quindi, volessi mai fare un film, chiamo Eric Roberts al certo per certo. Cestino pranzo assicurato e a casa per cena che sennò mamma Roberts lo mette in punizione e ci fa i paragoni con Julia.
“ci sono produzioni che non possono permettersi le scenografie, ma possono permettersi Eric Roberts”. Epic.
Il sito ufficiale di Eric Roberts è di una bruttezza esasperante. Lui me lo ricordo in Coca cola kid, con Greta Scacchi giovane e un poco nuda. Comunque questo film, nonostante gli avvertimenti, quasi mi tenta.
magari vuole entrare nel guìnnèss per “uomo che ha girato il maggior numero di film di sempre”
La mia cosa preferita di Eric Roberts, dopo A 30 secondi dalla fine e I migliori, e’ il discorso che fece Mickey Rourke quando vinse il Golden Globe per The Wrestler e davanti a tutti lo defini’ il miglior attore di sempre.
A 30 secondi dalla fine è uno dei film più angoscianti dell’infanzia. Io non so perché me lo ricordo sempre in quel film in cui faceva tipo il paracadutista e non faceva altro che trombare e paracadutarsi per tutto il film… Almeno nei miei ricordi è così. Più o meno come tutti i film degli anni ’90.
Per il premio Jimmy Bobò, nel film è presente una certa…
GNOMI GRE.
doveva fare anche human centipede 3 con il centipede bocca-culo fatto da 500 persone
addirittura esiste l’anello di congiunzione tra il cavaliere oscuro e L’ONORE E IL RISPETTO? ma davvero? attore nominato agli oscar? oddio ahaha ma non ho capito, mickey rourke ha detto che sto tipo è il miglior attore del mondo ai golden globes oppure hanno fatto salire sto tizio a presentare rourke ai golden globes? oppure c’ero io ai golden globes e non mi ricordo?
il mio aneddoto preferito su Eric Roberts (tra l’altro scoperto giusto 2 minuti fa) arriva direttamente dalla pagina wiki di A 30 secondi dalla fine: “L’inizio della carriera cinematografica dell’attore Danny Trejo coincide con questo film. Trejo diede lezioni di boxe a Eric Roberts e compare come pugile durante un incontro all’interno del carcere proprio contro Eric.”
mi piace pensare che Danny Trejo e Eric Roberts sono passati a sfidarsi dai cazzotti a chi fa più film
ma anch’io al posto di eric girerei tutti i film di questo mondo piuttosto che stare a casa e rischiare che quella cavallona tutta spigoli ex culona di mia sorella venga a farmi un’improvvisata e mi rompa le palle perchè ho buttato nella busta dell’umido le stagnole usate per cucinare la bamba
Aneddoto: Eric Roberts viaggia in classe economica. A giugno me lo sono ritrovato seduto qualche fila dietro di me su un volo Toronto/Los Angeles e, boh, magari è normale, ma la cosa mi ha abbastanza stupito. OK che su Air Canada si vola comodi, ma immagino possa permettersi tranquillamente la business e invece eccolo lì, in tuta e con la sua bella felpa della scuola di cinema di (mi pare) New York, seduto in mezzo ai peones, dove immagino la sorella non passi da trent’anni circa. L’ho pure ribeccato al ritiro bagagli e l’ho fissato intensamente per sicurezza, facendomi probabilmente scambiare per uno stalker o un paparazzo. Boh, magari deve risparmiare per comprarsi la cocaina.
Comunque grande Eric, per me rimarrà sempre il protagonista figo perché lavorava con Stan Lee in The Ambulance, visto da ragazzetto a un qualche Dylan Dog Horror Fest.
Eric Roberts!
Nel mio mondo ideale era lui l’attore nella parte di Shin nel film di Ken il guerrierro che ho sempre sognato fosse fatto negli anni 80/90!
visto che non vedro’ mai questa roba, qualche buon’anima puo’ spoilerare il finale?
@Dévid Sfinter in realtà la cosa davvero folle è che ha almeno 50 film in cantiere da qui al 2018!
@david qui c’è il video: http://youtu.be/v19168_AOfA?t=38s
credo siano gli Independent Spirit Awards: Mickey sale sul palco per accettare un premio per The Wrestler e parte in una dissertazione su come Eric Roberts sia “the fucking man”, è francamente folle e commovente.
@Jean Pieri bellissimo, sapevo che Trejo era finito a fare cinema perché insegnava agli attori a boxare, ma non sapevo fosse stato Eric Roberts il suo primo avversario su grande schermo!
@samuel paidinfuller lo scenario che descrivi è stranamente specifico, c’è qualcosa che vuoi dirci..?
@giopep +1000 punti Eric
@John 4°Di Milius ti sto ascoltando. chi altri? (a parte ovviamente sly/ken)
I 400 calci si conferma il miglior sito dell’internet anche grazie ai commenti.
“A 30 secondi dalla fine” è un cazzo di capolavoro che cagherebbe in testa a tutta la filmografia di quella vacca dalla bocca slargata di sua sorella anche se durasse solo i 30 secondi eponimi, e già solo per quello io a Eric lo voglio un casino di bene. Tra l’altro, fra lui e Angelina Jolie vecchia coi baffoni, non so chi fosse il più sballato sul set, e non metto Danny Trejo nel conto perché credo che all’epoca avesse ormai pagato i suoi conti con la giustizia e fosse disintossicato.
Quello che mi stupisce è che, in una recensione intera più 18 commenti, ancora nessuno abbia nominato “Dead or Alive”… cioè, minchia oh, credevo di essere tra ggente seria. Bafanculo, io a questo sito non lo leggo più!
Ps: Eric Roberts best actor evah!
Riuscirò a vedere tutti i film in cui recita, o sarà sempre un passo avanti?
La cosa del film di kenshiro merita una discussiine più approfondita.
@Vaaal tu sì che mi dai soddisfazioni, io adoro dire come vanno a finire i film (anche poi il capo mi bacchetta)
INIZIO SPOILER DI UN FILM CHE TANTO NON VEDRETE
alla fine si scopre che i concorrenti non erano scelti a caso, ma 1) erano tutti potenziali psicopatici che avevano già mostrato segni di squilibrio e 2) erano tutti figli di gente ricca che voleva liberarsi di loro e aveva pagato eric roberts per ammazzarli; eric li aveva riuniti con la scusa del reality sapendo che avrebbero sbroccato finendo per ammazzarsi a vicenda, occupandosi poi lui di quelli che rimangono. finale con eric che spiega il suo piano a un po’ a danielle harris e un po’ guardando in macchina (meta!!!) dicendo che con tutti i soldi che ha incassato si finanzierà un film dell’orrore.
FINE SPOILER DI UN FILM CHE TANTO NON VEDRETE
@John Matri tu non hai idea di quanto vi amo
@Q DUDE, chi credi che lo abbia non-recensito quel film? http://www.i400calci.com/2013/06/la-memoria-del-pesce-rosso-doa-dead-or-alive-corey-yuen-2006/
non c’è di che.
@Q: la mia insegnante privata di Pignoleria mi ha detto di dirti che hai confuso Angelina Jolie con Rebecca DeMornay, probabilmente per via che nel film c’era il padre di Angelina (un altro che a gara di sballati sa il fatto suo)
e per chi non spicca l’inglese come deve fare per capire quel che rourke dice di preciso?
si potrebbe avere un sunto, un sommario, un indice???? qualcuno di buona volontà???
@Quantum: mi ricordavo della splendida divagazione, non che fosse tua. Chiedo venia e per penitenza faccio 50 flessioni sulla foto di Jaime Presley vestita da Tina Armstrong.
@Nanni: in effetti, io parlavo proprio di mr. Voight, non di Rebecca de Mornay… vuoi vedere che ha ragione Ciobin e non so fare le battute? :(
@Q: sorry, mi ha confuso il fatto che la DeMornay e’ pesantemente struccata per cui pensavo stessi davvero citando lei e non Mr. Jolie Senior….
Seconda metà anni ottanta/inizio novanta.
spiancente Quantum,stallone-ken fantasia bagnata, ma n contemplato(altrimenti anche swarzy roaul)
(perdonate le maiuscole e qualche errore dei nomi)
Ken – Billy Zane palestrato(Daniel Atkins ancora non c’era, ma n demordo)Anche se Van Damme mi tentava parecchio
Shin – Eric Roberts,
Rey – Jeff Fahey
Toki – Christopher Lambert
Roaul – Clancy Brown ( ammicca ammica)
Jagger – Bruce Campbell
Ryuken – David Carradine (prima di Tarantino!)
Julia – (att.n pervenuto/a)
Bart – Erik Stolz/Tim Roth
Lynn – adolescente asiatica a caso(att.n pervenuto/a)
Picche – Lance Henriksen
Quadri – Cary-Hiroyuki Tagawa (era tipo sub-zero/the runningman)
Cuori – assasina asiatica affianca gigante tipo lord homungus-(att.n pervenuto/a)
Fiori – personaggi ex novo-(att.n pervenuto/a)
Shew – Christopher Walken
Sawzer – Rutgher Hauer
Fudo – Forrest Wittaker/Mr.T
il generale – Michael(qui vorrei mettere un cuoricino!)Ironside ((qui era uno sgerro di shin)
Wiggle(custode cassandra) – Hulk Hogan (sgerro di roaul)
Il capo dei lupi – Al Leong
Juda – (att.n pervenuto/a)
Mamiya – (att.n pervenuto/a)
…doveva esserci anche mickey rourke e peter weller x qualche ruolo…
comunque nella mia fantasia erano tre film(molto prima delle famose trilogie) e molti personaggi erano sfoltiti.
…premessa n è il cast che vorrei vedere(tipo mega attori x piccoli ruoli) ma il cast come immagino abbia fatto uno coi controcoglioni scegliendo attori adatti per budget adatto in quei tempi.
…e da qualche parte ho anche le matite delle bozze dei costumi col viso degli attori
a 15 anni avevo anche il cast dei cavalieri dello zodiaco!(riaggiornato,e Patrick Swayze era, e rimane Saggittario)
-anni fa agli albori dell ‘internet(10/15) trovai una pagina che si chiamava casting call, ovvero tutti i cast per i fumetti piu famosi-sandman preacher-ecc…alcuni erano telefonati, altri azzeccatissimi!
Vergogna su di me! SCOTT ADKINS n daniel adkins!
Bellissimo. E piango al pensiero di Sly\ken e Raoul\arnie.
Ah, io voglio pure il cast dei cavalieri.
@Nanni: in effetti, la De Mornay in quel film è abbastanza ridotta a uno zaino demmerda…
Questa devo dire e’ stata una delle recensioni piu’ istruttive dell’anno, incluso il post col giochino sul film di Kenshiro…
Si puo` dire che Danielle Harris ha una faccia da porca di quelle che se non gli spacchi una sedia sulla schiena non sono soddisfatte?
Kenshiro Sylvester Stallone
Ray Bret Michaels
Toki Eric Stoltz
Shin Christofer Walken
Juda Fabio o Renato Zero
Shu rutger Hauer
Sauzer Dolph Lundgren
Raul Lou Ferrigno
Fudo Andre the Giant
Juza me stesso
Kaio the Ultimate warrior
Nessuno ha detto che da una trombata di Eric Roberts è uscita lei:
https://www.google.it/search?q=emma+roberts&espv=2&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=Wi_VU-GbK6n_4QT78YG4Ag&sqi=2&ved=0CAYQ_AUoAQ&biw=1280&bih=641
E’ vero che eric è un talento portentoso che ha fatto di tutto per non farsi comprendere, ma se volete vedere due prove magistrali della sua recitazione non perdetevi “The Nature of The Beast” dove il suo monologo centrale è roba da accapponare la pelle, e “In Cold Blood” dove il povero Anthony Edwards (sissì proprio lui, il dottor Greene di E.R.) ha un bel darsi da fare per stargli alla pari. Ah , e questo devo proprio dirlo: in Analisi Finale il vero UOMO che trasuda sessualità da tutti i pori è lui, non quella checca di Richard Gere.