Questo, per me, è un momento molto importante.
Chi ci legge da un po’ lo sa bene, ma lo ripeterò comunque a beneficio di tutti gli altri: Tom yum goong, più noto con il titolo internazionale di The Protector, è il film che nel 2005 ha spostato in Thailandia il baricentro del cinema di arti marziali. Puntando tutto su azione spericolata, totale sprezzo per l’incolumità umana e l’incredibile fisicità del campione di muay thai Tony Jaa, il regista Prachya Pinkaew e il coreografo Panna Rittikrai (già autori due anni prima di un importante ma non altrettanto riuscito precedente, Ong-bak) hanno dimostrato al mondo che c’era ancora molto da dire sull’argomento “calci volanti”, atleticamente e artisticamente.
Cito lo straordinario piano sequenza della scalinata e do per assodato che siamo tutti d’accordo sull’argomento.
Poi, tra il 2005 e oggi sono successe tutta una serie di cose che chi si interessa di gossip thailandese o legge le nostre recensioni sa bene: Tony Jaa ha scazzato con Pinkaew, se n’è andato a fare un film personalissimo e ambizioso, ha sbroccato, è scappato nella giungla ed è diventato un monaco buddista, è andato a piangere in tv e ha fatto un secondo film non all’altezza; nel frattempo Pinkaew ha trovato una nuova marionetta musa in JeeJa Yanin, praticamente una versione di Jaa più bella, più giovane e con la figa, e assieme hanno sfornato quella cosa clamorosa che è Chocolate, ma anche qui la formula non è durata a lungo e JeeJa ha finito per infilarsi in una serie di sfortunate action comedy romantiche sempre più comedy e sempre meno action. Ciliegina sulla torta, il maestro di Tony, nonché stunt coordinator, quindi il vero architetto dietro le quinte di quasi tutti i film di Pinkaew, Panna Rittikrai ci ha lasciati poche settimane fa a soli 53 anni.
The Protector 2 non solo è il film in cui Tony e Pinkaew fanno pace, ma è anche l’ultimo lavoro di Panna: per la prima e ultima volta dopo quasi 10 anni, la gang è di nuovo riunita (c’è persino l’onnipresente spalla comica della Thailandia Mum Jokmok), e come se non ci fosse abbastanza hype, al cast si unisce a sorpresa anche JeeJa!
Per questi e tanti altri motivi, The Protector 2 rappresenta un giro di boa, una resa dei conti, il momento della verità per me, per il cinema di arti marziali e per parecchie fanfiction JeeJa Yanin/Tony Jaa intitolate “romance & muay thai” in attesa di approvazione su fanfiction.net.
Fine della premessa. Cominciamo.
Innanzitutto, è interessante notare che The Protector 2 è effettivamente il sequel di The Protector, cosa che non davo affatto per scontata vista per esempio la non sequenzialità tra Ong-bak e Ong-bak 2 (ok, il 2 si trasforma in un prequel perché all’ultimo secondo inquadrano la statua del Buddha che sarà al centro della trama del primo, ma ci siamo capiti): Tony veste di nuovo i panni (letteralmente, sono proprio gli stessi vestiti) di Kham, il ragazzo di campagna ingenuo e dal cuore d’oro con due soli interessi nella vita, il muay thai e gli elefanti.
Non molto sembra essere cambiato rispetto all’ultima volta che lo abbiamo visto e il film si apre con Kham, assieme all’inseparabile amico con la proboscide, che insegna tutto beato ai bambini del suo villaggio terzomondista i principi del muay thai (che poi secondo me è al 110% come Tony si immagina la propria vecchiaia, se Pinkaew non lo fa ammazzare prima). Purtroppo questa quiete idilliaca non è destinata a durare: ebbene sì, non c’è un modo per dirlo senza scoppiare a ridere, anche questa volta uno stronzo testa di cazzo — con l’aggravante che se avesse visto il primo The Protector saprebbe cosa lo aspetta — ruberà l’elefante di Kham. Sì, sempre lo stesso.
Ora, è ovvio che l’incanto è svanito, non sarà mai più possibile evocare la stessa involontaria ilarità che questo pretesto narrativo suscitava nel 2005: allora si rideva per l’assurdità e la totale ingenuità della cosa, a questo giro si ride perché nel frattempo Pinkaew ha capito che l’elefante di Tony Jaa è ormai un meme, quindi è tutta una cosa meta, autoironica e autoriferita, ammicc ammicc, ciao amici dell’internet — però, in tutta onestà, se per mettere in moto la trama bisognava scegliere tra rapirgli di nuovo l’elefante e rapirgli una qualunque altra cazzata, sono contento che abbiano scelto l’elefante. Stick to the classics.
A far storcere un po’ il naso, piuttosto, sono le altre 14 trame parallele che Pinkaew ammassa senza il minimo senso o nesso tra di loro, tra cui (ma non solo): JeeJa Yanin in cerca di vendetta per la morte di vari parenti, un circuito di incontri di lotta clandestini organizzato da RZA e un intrigo fantapolitico così scemo che al confronto Derek Zoolander costretto ad assassinare il primo ministro malese pare I tre giorni del condor.
Credo che The Protector 2 sia l’unico caso nella storia del cinema di un film che era più chiaro quando non aveva una trama.
E chiunque qui vi confermerà che un film di arti marziali non deve avere i dialoghi firmati da Aaron Sorkin per funzionare, sono io il primo a voler imparare il muay thai per menare fortissimo tutti quelli che si lamentano della trama in Pacific Rim, non è questo il problema.
Il problema è il complesso nei confronti di Hollywood che ti porta a riempire un film di inutili cazzate per giustificare una serie di combattimenti che non avevano alcun bisogno di essere giustificati (e per darvi la misura di quanto questo sia servito, contate che ci sono ameno due zuffe in cui non si capisce comunque chi cazzo sia l’avversario e perché ce l’abbia con Tony).
Avrei dovuto seguire il consiglio di Nanni Cobretti, che i film thailandesi li vede senza sottotitoli: mi sarei risparmiato il nervoso e mi sarei potuto godere il resto perché, ancora una volta, a farla da padrona è la varietà, la creatività e la follia degli scontri. E su questo fronte, davvero, pochi possono bagnare il naso a Panna & Pinkaew — anche in una circostanza come questa.
Ovvero: per la prima volta nella carriera di Tony Jaa si ricorre a cavi, CGI e greenscreen. Tipo, un botto. E, incredibile a dirsi, gli stunt non sono più eseguiti rischiando la vita degli attori (figuratevi che Pinkaew, anche se non ha ancora messo via quella brutta abitudine dei replay, ha persino smesso di usare gli outtakes in cui la gente si fa male nei titoli di coda e nei trailer). È la fine di un’era, ma se da un lato il franchise è stato di fatto privato del suo marchio di fabbrica, cioè gli impossibili numeri da circo eseguiti senza rete, dall’altro bisogna accettare il fatto che Tony Jaa non è immortale + che la Thailandia ha fatto quei passi in avanti in materia di diritti umani necessari affinché non sia più legale che un regista e un coreografo chiedano agli attori di cadere giù dai palazzi per il divertimento del pubblico in sala.
Senza spoilerare troppo (e non avete idea di quanto mi costi: avevo preso un milione di screencap) il film vanta un vasto assortimento di location e situazioni da manicomio, con un gusto tutto particolare per i combattimenti e le scene di massa: se negli uno contro uno Tony dà sfoggio, nonostante l’età (a proposito, lo sapete che quando ha fatto The Protector aveva già 29 anni? Io ne ho 28 e ci sto andando coi piedi di piombo a prendere un appartamento al sesto piano perché so già che se si rompe l’ascensore sono un uomo morto), dicevo, se negli uno contro uno Tony dà sfoggio della sua tecnica perfetta, a raccogliere l’eredità del piano sequenza del precedente film, per spettacolarità e fantasia, è a mani basse è la mega rissa/inseguimento in moto, prima per i tetti e poi per le strade di Bangkok, in cui Tony se la vede con un intero esercito di teppisti che paiono usciti da Crows Zero di Takashi Miike. L’azione si mischia sapientemente con la comicità slapstick e Tony, da purista del muay thai, si trasforma tutto d’un tratto in sosia magro di Jackie Chan, faccette comprese.
Le note veramente dolenti riguardano innanzitutto RZA, che recita come se avesse appena visto Drive e l’unica cosa che avesse capito è che è molto importante per un attore avere sempre uno stecchino in bocca: se vi è sembrato imbarazzante in L’uomo coi pugni di ferro, non sapete cos’è il vero imbarazzo. La sua presenza in questo film è il risultato di un matrimonio di convenienza tra un ricco entusiasta che vuole a tutti i costi far parte della scena marziale e un regista complessato che vuole a tutti i costi un nome noto e anglofono da infilare nei poster per darsi un po’ di street cred. Le sue intenzioni alla fine sono buone, ma in mezzo a Tony Jaa e al suo ex-stunt double Marrese Crump, fa la figura dell’appassionato che conosce tutte le mosse ma in un vero combattimento verrebbe giù con uno starnuto — cosa che lo rende particolarmente inadeguato al ruolo di cattivo finale.
La seconda delusione, e qui mi si spezza veramente il cuore, riguarda JeeJa, penalizzata, anche lei, da una forma fisica non più perfetta (capita, quando scodelli figli invece di dedicarti anima e corpo a fare la storia del cinema) e un ridottissimo screentime: messa nelle condizioni giuste tira dei calci che vorresti incorniciare, ma nel complesso soccombe sotto la stazza della quasi totalità dei suoi avversari. Stesso problema, con le dovute proporzioni (lui è un dilettante, lei è comunque una campionessa), di RZA: tecnica impeccabile ma terrore costante che possa spezzarsi in due se la toccano male.
Alla luce di tutto questo, The Protector 2 è un sì o un no?
È ok.
Voglio dire: è un film onestissimo e assolutamente spassoso, ma, se consideriamo la carica rivoluzionaria che si portava dietro il primo The Protector, non si può proprio dire siano stati fatti grandi passi in avanti. Il fatto è che mentre Tony scappava nella giungla e JeeJa falliva (vuoi per limiti suoi, vuoi perché il cinema non è ancora maturo abbastanza da avere un film di combattimento puro con protagonista una donna) nel tentativo di raccoglierne il testimone, nel mondo delle arti marziali la Thailandia di Pinkaew veniva spodestata, ma che dico, annientata dall’Indonesia di Gareth Evans. A fronte dei nuovi, forse irraggiungibili standard stabiliti da The Raid, la saga di The Protector ha perso ogni straccio di rilevanza.
Sono certo che Tony abbia ancora tante cose da dire e ancora più calci da dare, Pinkaew, d’altra parte, senza più Panna a fargli da backup, con questo film ha sparato le sue ultime cartucce: possiamo solo augurargli di riuscire a reinventarsi una terza volta, perché The Protector 2 è il canto del cigno di un genere che, ormai, ha fatto il suo tempo.
DVD-quote:
“Tony Jaa ha ancora tante cose da dire — e calci da dare.”
Quantum Tarantino, i400calci.com
Porca miseria, così all’improvviso un giovedì mattina piomba la rece di The Protector 2!
Purtroppo mi confermi le impressioni avute dal trailer, ovvero c’è spettacolo (buono) e c’è la CGI (meno buono). Mi dispiace per Jeeja, temo che ormai la stiamo perdendo…
Poi chiaro che il bluray me lo compro comunque. Notizie sull’uscita italiana?
Ed ora stiamo a vedere la carriera di Tony. Se entra nel cast di The Raid 3 giuro che mi butto nel Po.
P.S. Marrese Crump subito in gara per il Premio Jimmy Bobo, anche solo perchè mi ricorda Matarrese
http://www.schermaglie.it/images/739.jpg
mi sa che mi riguarderò chocolate e The protector…
ps. Jeeja I love you
Quantum, raccontaci delle tue fan fic su JieJa.
porca miseria. sapere che JeeJa abbia finito la sua carriera di artista marziale mi rattrista… pure io mi butto nel Po!
Quello che temevo. Vabbè, lo comprerò lostesso…che a quel quartetto di pazzi gli voglio ancora bene…
@ryan: doveva uscire questo mese ma è stato spostato all’11 settembre. Comunque confermo che, a quanto se ne sa oggi, esce in sala.
Quando uscì il trailer io mi ero gasato a bomba, ma vedendolo mi sono ammosciato parecchio.
Ci sono cose belline, come l’inseguimento fra i tetti e sui motorini ma gli scontri che dovrebbero essere epici non sono assolutamente all’altezza.
Divertente anche qui il fatto che una volta rapito l’elefante la scena successiva veda Tony piombare in casa dei rapitori senza fare vedere “l’inutile” parte della ricerca del colpevole, però per il resto mi lascia freddino.
Anche perché c’è un uso, oserei dire un abuso, di Computer Grafica da 10 centesimi che rovina parecchie atmosfere.
Sarà che le due star tailandesi non sono più al 100%, ma ho tollerato poco questa invasività degli effetti speciali unita ad una trama tanto scombinata.
In piccolo mi ha ricordato il passaggio, letale per il cinema action e ancora di più per quello di arti marziali, degli anni ’90, quando a un cinema molto fisico e spesso grezzo ma genuino e divertente si iniziarono a sostituire gli effetti speciali. Da quel momento per me parte il piano inclinato che porta fino a oggi ai blockbuster dei supereroi dove non si sparge una goccia di sangue e praticamente i due terzi del film sono fatti con l’ausilio del greenscreen o di altra roba appiccicata in post produzione. Tacendo del fatto che la trama del primo era ridicola ma lineare e che tutti i combattimenti ti si stampano comunque nella memoria.
Qui no. E in un film del genere se i combattimenti non si fanno ricordare il fallimento è assicurato. Mi pare allucinante che esca lui al cinema e non The Raid 2 che non ho visto ma che almeno rappresenta il nuovo.
@nanni molte grazie!
curiosità: ma l’inseguimento con la motoretta è ai 2 km/h come in Ong Bak?
Scusate ma le brutte notizie andrebbero date con un pochino più di tatto…
La parte che inizia con “Ebbene sì, non c’è un modo per dirlo senza scoppiare a ridere….” mi ha fatto davvero morire dal ridere, non riuscivo a smettere.
i 2 banner sono di una bruttezza esilarante rara…comunque prima o poi me lo sparo…peccato comunque che jaa dopo una partenza scoppiettante si sia perso un pò per colpa sua un pò perchè il meglio forse lo aveva già dato…la voce su the raid 3 lo vedo più come un rumors stile quelli dei fanboys dei cinecomics…cioè magari ma non ci credo.
RZA faceva già brutta figura in Brick Mansions ed era contro Paul Walker, mica Tony Jaa, quindi di che stiamo parlando? :D
Che rece malinconica, a questo punto mi rassegno a essere l’unico a cui questo film è piaciuto senza riserve.
La ragione è che secondo me nasconde una chiarezza e una coerenza di intenti esemplare: appurato che ormai nel campo della coreografia di arti marziali basata sulla pura fisicità degli scontri Gareth, Iko e Yayan sono in una posizione non insidiabile da nessun terrestre (e credo manco dagli alieni), gli amici thailandesi decidono di non andare a fratturarsi le ossa sul ring ma si buttano nel circo.
E in quest’ultimo ci mettono davvero l’anima: come dice anche Quantum, la varietà e la creatività degli scontri è impressionante, certe idee di interazione con l’ambiente incredibili, da quando parte l’azione in poi è tutto uno spettacolo pirotecnico che ti strappa OOOHHH e risate sempre più grandi. E i maccosa a strafottere nella trama alla fine diventano gli intermezzi dei clown e dell’elefante tra un numero di equilibristi e l’altro.
Quindi mi sembra ingiusto criticare Pinkaew e il suo team perché hanno scelto di offrire un certo tipo di spettacolo e non un altro. L’importante è che l’abbiano fatto con impegno e coscientemente (anche la CGI poverina viene usata per amplificare il tono cartoonesco delle baruffe e non – come accade di solito – per nascondere la mancanza di idee).
Comunque sono contento che la rece almeno gli dia atto di essere molto spassoso. Io dirò di più, ho rivisto recentemente il primo e al netto dei fight pazzeschi ci si annoia anche un (bel) po’. Qua invece, con la disposizione giusta appunto, ci si diverte da matti. Ovvio che se ti aspetti The Raid 2 poi ti scocci e basta, ma se vedi questo film con quella mentalità è come guardare Kiss Kiss Bang Bang aspettandoti Il Padrino.
@Darkskywriter ma siamo sostanzialmente d’accordo, il fatto, secondo me, almeno, è che lo spettacolo offerto in questo film rappresenta comunque un passo indietro rispetto a quello che avevano ottenuto nel primo. non gliene faccio una colpa, Tony ha quasi 40 anni, che cazzo gli vuoi dire, era obiettivamente l’unica soluzione possibile, però, artisticamente parlando, è un passo indietro enorme, sono passati da un genere dove, fino a che non è arrivato The Raid, avevano il primato assoluto (sempre secondo me, eh), a un altro dove strappano un onesto 7 e 1/2 con una concorrenza agguerritissima e, mediamente, anche più ricca (non ho davvero voluto girare il dito nella piaga riguardo gli effetti, ma, andiamo).
@darskskywriter: guarda, io l’ho visto in sala al Far East londinese. All’inizio si era tutti sgomenti, perché la coppia Pinkaew/Jaa e’ sinonimo di tre cose (acrobazie mortali, niente trucchi, coreografie fantasiose) e due vengono clamorosamente a mancare senza preavviso. Poi la terza prende il sopravvento e dal secondo tempo in poi era una risata (voluta) continua. Si raggiungono vette che mi viene voglia di andare a casa di Rodriguez e schiaffeggiarlo con il cofanetto di Machete finché non gli viene l’accento tedesco. Detto questo, impossibile per me ignorare il quadro completo.
io l’ho trovato letteralmente imbarazzante…l’ho visto in doppia velocità, scene finali con RZA comprese
Nel 2014 c’è ancora chi si ostina a dire quando gli fa comodo che la cgi di merda è fatta apposta per rendere tutto + cartoonesco…ma per piacere…con questo + police id + police story 3, abbiamo la triologia della merda definitiva 2013.
Ah e per capire che quella preteen rachitica con la testa gigante fosse jeeja ho dovuto appellarmi a imdb. Che le è successo di così brutto che pare una 14enne denutrita macrocefala?
Ma quindi Tony è diventato come jackie chan prima ancora di svendersi ad Hollywood?
Per me la differenza è quando usano cgi, cavi, green screen e barbatrucchi vari nei film di samurai dozzinali dove i combattimenti sono tutti uguali e già al secondo ti abbiocchi. Qua almeno non sono pigri, dietro ogni scena c’è una trovata originale e divertente. Es. (minispoiler, non ricordo se fosse anche nel trailer) lo scontro sui binari col fight “elettrico” è una roba che cgi sgrausa o meno resta sbalorditiva solo per la pensata. Giustissimo il paragone con l’ultimo Machete di Rodriguez, lì si verifica proprio il caso opposto dove ti strapperesti da solo un dente piuttosto che uscire un sorriso.
Comunque confesso che anch’io ho capito solo a metà film che la bambina delle elementari ninja è Jeeja, dato che non la vedevo più entrare in scena…
Io non critico tanto la cgi, quanto quella totalmente inutile (il coltello lanciato sui tetti?). Nonostante questo il grosso del disappunto è Jeeja “se non c’ero non cambiava nulla” e RZA come boss finale
Pensavo, che nella recensione me l’aveste massacrato, invece…
Comunque per me, il fatto della CG e della pochezza degli effetti speciali, è dovuta, più al Low Budget del film, cioè ti abbiamo fatto fare il primo che per i nostri standard era un kolossal, poi hai un po smattato con Ong Bak 3, ora facciamo questo con meno soldi, se va tutto bene si rialza di nuovo il budget e si ritorna ai fasti del passato. Comunque sia non è che sia da buttare pur essendo un low budget recentemente ho visto BKO di Panna, e quello si che faceva pena come coreografie e poverta di mezzi…
Nonostante l’età comunque Tony Jaa è ancora al top, ed io non l’ho visto particolarmente “gonfio” il combattimento con Marrese, è al top per quanto riguarda coreografia e filmografia marziale.
Quelli non sono attori, sono tutti ponteggisti del cantiere Rosetti Marino.
Oppure i ponteggisti in cantiere, date le loro scarse capacità, stanno solo arrotondando essendo gli attori di sto film.
E di sera vendono le rose a Marina di Ravenna.
True story.
Tony J. sta facendo un question and answer su facebook, ed ecco una cosa interessante che e’ sbucata fuori:
Q: Why did u make protector 2 suck I was waiting for that movie then u use all that awful cgi u went away from wat made ong bak so great real stunts I hope u go back to that I love ur movies except that one
A: I did not produce the film and had no input, at the time due to obligations I had no choice but to participate.
Ma manco keanu reeves con la firma trucata si fa mettere i piedi così in testa!
Be effettivamente se dice che lui aveva poca voce in capitolo, non vedo cosa avesse potuto fare… certo che con un pò più di polso poteva dettare lui le regole delle scene d’azione :(
@Vaaal qualcuno tolga facebook a tony, prima che disconosca pure il piano sequenza di the protector
comunque lo screenshot delle motorette pare la trasferta ad Empoli dei tifosi della Fiorentina.
Mamma mia, io sono indietro. Ho appena finito la maratona Ong Bak, Merentau/The Raid/The Raid 2 e adesso devo fare la seratona The Protector. Sono a malapena una cintura bianca di film d’azione.
Che delusione, cavolo. La cg in qualità spazzatura è quasi un calcio nelle palle, RZA fa ridere e Jeeja… stendiamo un velo pietoso. Sarebbe stato comunque impossibile rendere “digeribile” uno scricciolo di 34 chili vedersela con sgherri del calibro di Marrese Crump (molto positivo a mio avviso, dategli un ruolo da protagonista). I combattimenti sono al limite del cartoonesco, e forse aver visto The Raid e The Raid 2 ci ha abituati troppo, troppo bene.
a mio modesto parere personale un film così era meglio se non lo faceva; ong bak, il 2capitolo e the protector sono dei gioielli del loro genere ,insuperabili per regia interpetrazione e storia ,semplici e efficaci.Quello che ho visto è indefinibile ed imbarazzante per un attore che prometteva tanto e ha dato tanto; e rza è un nome che quando lo vedi sai già che ti aspetta una cosa mediocre al limite del ridicolo;effetti penosi ed inutili per un Tony Yaa lento stanco ,e sembra pure demotivato a rivestire i panni di un micidiale protagonista di un decennio fa; la regia mi ha fatto sperare in un buon film ,mai creduto che potesse eguagliare i precedenti, ma sperare si e invece ho visto solo un brutto film,peccato tanto ogni mese mi rigurado i suoi film a rotazione…. giusto per non dimenticare il Muai Thai
Visto ieri…diciamo che per non cadere nella depressione ho dovuto vedermi di seguito The Raid.
La CG è già da sola imbarazzante.
Visto ieri in Blu-Ray… postato commento sull’amazzone.
Vorrei far notare che la “CG imbarazzante” purtroppo è figlia del fatto che il film è girato in 3D: per cui, visionandolo come tale, si maschererebbero molto meglio i difetti di CG, appunto, studiati per l’effetto “pop-out” e non certo per esser visti in 2D. Purtroppo invece qui in Italia è uscito solo in 2D a quanto mi consta ma bisognerebbe vederlo in 3D per poter dare un giudizio al 100% obiettivo (almeno sul fronte degli effetti speciali): secondo me in tal caso il film guadagnerebbe qualche punto.
Riguardo trama (inesistente quando non inutilmente ingarbugliata), avversari e combattimenti purtroppo devo convenire con tutti voi: non ci sono i formidabili piani-sequenza del primo, non ci sono stunts pericolosi, e c’è moltissimo green-screen (i 20 minuti sui tetti sono tutti in studio, per dirne una, con sfondo urbano appiccicato dopo, basta guardare il Making Of…). Marrese Crump è l’unico che ha tecnica decente (tra gli antagonisti) ed è velocissimo sui calci ma non basta…
No, Tony, così non si fa…. un film totalmente evitabile, anche se leggermente meglio di Ong Bak 3 (non che sia un grande attestato di merito…)