
Ce l’avete anche voi del succo di lampone e uno smartphone?
Londra è una metropoli, e non dovrebbe sorprendere trovarci gli eventi più insoliti.
Ad esempio, pirla come me una volta hanno pagato per sentire Steven Seagal suonare il blues.
Voi magari pensate che è strano, ma posso dirvi che una volta Lucy “Xena” Lawless ha fatto due sold out di fila alla Islington Academy, dove una volta per dire ci ho visto i Mastodon.
Poi una volta ho pagato per andare a vedere Sylvester Stallone che raccontava la sua vita, così, comodamente seduto in poltrona.
È una roba che va adesso, credo. Il modo più easy per fare due spicci senza doversi sbattere a preparare alcunché, che la propria vita credo che uno di media sia capace anche di raccontarla così su due piedi senza preavviso.
Se ci penso mi viene da ridere, perché Stallone riuscì in qualche modo a non fare il sold out, ma gli organizzatori accecati dall’entusiasmo rifecero lo stesso tipo di evento con John Travolta. E io mi dicevo: onestamente chi se lo incula oggi John Travolta? E puntualmente un mese prima dell’evento, in “eccezionale offerta”, dimezzarono i prezzi. L’unica cosa peggiore di lasciarsi ingaggiare per puttanate simili è scoprire che effettivamente non le vuole vedere nessuno. Povero John.
Di recente, in posti opportunamente molto più piccoli, non so come mai è scattata la mania di fare la stessa cosa con i wrestlers.
Il primo a passare è stato Mick “Mankind” Foley e ci sta tutto, quell’uomo ne ha fatte di tutti i colori e ci ha scritto pure dei libri esilaranti.
Vi mostro un esempio delicato:
Poi è passato Chris Jericho, intanto che era lì a suonare coi Fozzy.
Poi è passato Shawn Michaels.
Quando ho visto in cartellone “Rowdy” Roddy Piper ho ceduto e ci sono andato.
Roddy è un grandissimo.
Lo ammetto, ho vissuto la sua carriera da wrestler principalmente di riflesso, perché quando trasmettevano il wrestling su Italia1 Roddy aveva già litigato con Vince McMahon e se n’era andato a girare un film con John Carpenter.
Nato poverissimo presso una riserva indiana in Canada, Roddy aveva imparato per motivi che egli stesso non ricorda a suonare la cornamusa, cosa che fin dal suo primissimo match professionista gli si era appiccicata addosso ed era diventata la caratteristica principale del suo personaggio, spacciato di conseguenza come scozzese di Glasgow.
Roddy entrava sul ring in kilt, dava una suonata, e poi via a fare la parte dell’isterico megastronzo che, come succede spesso nel wrestling, non è diversissima dalla realtà.
Da subito aveva dimostrato dimestichezza nell’usare il microfono per cui, quando si infortunò, la WWF (oggi WWE) gli affibbiò un segmento da opinionista – il Piper’s Pit – in cui intervistava altri wrestler (e che spesso finiva comunque in rissa).
Carpenter non si fidò: in Essi vivono Roddy è il più delle volte silenzioso; in compenso, la leggendaria battuta “I have come here to chew bubblegum and kick ass, and I’m all out of bubblegum” è 100% improvvisazione sua.
Dal vivo Roddy – che oggi ha trasformato il Piper’s Pit in un podcast di successo – è un grandissimo: ride e saluta ogni fan come se fosse un amico che non rivede da tempo, e ha un repertorio di aneddoti micidiali raccontati con consumata stoffa da narratore e il tono dell’uomo vissuto.
I migliori riguardano i periodi in cui era povero o nullafacente, per cui accettava qualsiasi cosa per due spicci: ad esempio, quella volta che accettò la sfida di tale “Victor the bear” senza rendersi conto che “the bear” non era un soprannome, ma si trattava di un vero orso. Oppure quella volta che lo convinsero a incidere un singolo folk rock. Oppure quando fece Hell Comes to Frogtown. Dagli due spicci, fallo bere, fallo divertire, e Roddy è dei tuoi.
Sorprende poco quindi che abbia partecipato a una roba come Pro Wrestlers vs Zombies.

Ma a modo suo.
Cody Knotts, motore del progetto in qualità di regista/produttore/sceneggiatore/attore/gestore dell’inserzione su Kickstarter è uno di quei personaggi contentissimi di girare il suo bel film amatoriale una volta ogni tanto in contesti produttici al cui confronto Roger Corman pare Steven Spielberg. Il tipo di ragazzone semplice che ti racconta che uno dei momenti più fighi della sua vita è stato quando William Friedkin è diventato un suo follower su Twitter.
A questo turno gli è venuta una di quelle idee che avrebbe molto facilmente venduto anche a Corman stesso, ma perché rinunciare a una gioia impagabile come la libertà totale? Meglio una minchiata in totale indipendenza che una semi-minchiata di cui dover rendere conto a qualcun altro.
E come dargli torto? Dal lato “pro wrestlers” è riuscito lui solo sa come a tirare su un cast eterogeneo ma più che credibile: “Rowdy” Roddy Piper, Kurt Angle, Matt Hardy, Shane “Franchise” Douglas.
Ma soprattutto lui.
Colui che per me valeva da solo il prezzo della visione.
Hacksaw Jim Duggan.
Prego la regia di mandare il contributo video:
Grazie, non servono altre parole.
La storia ruota attorno a Franchise: nella prima scena becca il suo avversario del giorno negli spogliatoi a trombarglisi la morosa per cui lui – serenissimo – durante il match gli spezza il collo con un piledriver.
Al che il fratello della vittima attua il suo piano di vendetta che consiste nell’ingaggiare un numero di wrestlers per un’esibizione in una prigione popolata da zombi. Non fatemi domande difficili.
E che volete che succeda da qui in poi?
Botte e ancora botte fra wrestlers e una camionata di comparse truccate male, riprese alla “mio cuggino”, fotografia assente (domina un buio ingiustificato) ma quello spirito battagliero senza pretese che non ti impedirà di certo di cambiare canale dopo tre minuti se la grezzaggine del tutto ti dà fastidio, ma che se non altro non ti fa odiare i responsabili di questa cazzatella se decidi di proseguire.
Roddy Piper molto prevedibilmente domina, facendo in confronto agli altri la figura di Marlon Brando e diventando credo il primo eroe che vedo in vita mia a mordere lui per primo uno zombi. Kurt Angle fa una comparsata giusto il tempo di fare una ankle lock a uno zombi svitandogli letteralmente fuori il piede, e Matt Hardy idem ma ancora più gonfio e dimenticabile.
Pure Hacksaw Jim Duggan dura troppo poco per i miei gusti, ma porca miseria che commozione rivederlo sì invecchiato male ma ancora capace di divertirsi un mondo a bastonare di qua e di là, mentre in colonna sonora passano i cugini poveri dei Monster Magnet.
E che altro vuoi chiedere a un film del genere? Veri e propri guizzi non ce ne sono, è tutta una grande sparring session di acrobazie e sangue.
Se non altro se la gioca dritta e, complice forse il fatto che il Cody Knotts non è esattamente un ragazzino, ci risparmia strizzatine d’occhio e cazzatelle post-ironico-finto-consapevole-trash in favore di una storiella nerd di magia nera, vendetta, splatter e suplex come se piovesse. Che dopotutto è decisamente il miglior modo che conosco per combattere gli zombi.
E alla fine pare che lo voglia ri-distribuire la Troma, quindi avete capito.
Roddy, però, ha bisogno di un’altra occasione seria.
Oppure, se vi capita, andatelo a sentire quando parla: è il Quint del wrestling.

HOOOOOOOOOOO
DVD-quote:
“Per appassionati veramente seri”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Ma proprio per super super appassionati.
Ti ringrazio per aver postato quella meraviglia di match ed altre perle.
Ho un amico che di solito si fa tutto questo “filone dei Versus” e non è rimasto proprio estasiato questa volta. Di lui mi fido, ma mi fido anche di voi, probabilmente gli darò una chance.
Roddy Piper è un grande ho il suo dvd c’è il match con il collare li perde l’udito da un’orecchio per via delle mazzate prese da Greg Valantine,di Mick Foley ho il dvd dove c’è il famigerato Hell in the Cell dove fa 2 voli da 6 metri,comunque gli incontri tra wrestler e orsi era una cosa normale nelle fiere in America tantissimi anni fa.
certo che mick foley x fare quello che faceva doveva avere un fisico allenaot, sotto sotto
P..S O.T. so che è presto ma spero farete un pensierino nel recensire birdman, appena visto a venezia, secondo me può essere illuminante anche x un sito del genere
qui siamo da applausi a scena aperta, tipo che ti spelli le mani; da fan del vecchio wrestling devo assolutamente guardarlo!
C’avevo un po’ paura di vederlo perché non sono ancora del tutto uscito da questo restlin+mostri http://www.imdb.com/title/tt1716753/ che faceva cacare forte. Ma adesso mi ci avete fatto venire la voglia.
sgt. slaughter you have to deserve to have your country back!
Va a finire che questo lo recupero… Roddy Piper è uno di quelli che ogni volta che vedo mi chiedo come abbia fatto a fare così pochi film!
Il che mi ricorda lo splendido cameo di Rowdy Roddie Piper nel videogioco Saint’s Row 4. E Keith David? Beh,Keith David in quel gioco è il vicepresidente degli Stati Uniti.
E passatemi l’OT,ma oggi alla Vuelta ha vinto la tappa un tizio che di cognome fa Valverde,mica cotiche.
O.T. Pure l’allenatore della squadra che ha battuto il Napoli ieri di cognome fa Valverde